10 minuti con Cesare Damiano - Previdenza: dopo l'incontro con il governo, i sindacati chiedono risorse

Con Cesare Damiano presidente di lavoro uguale al far già ministro del lavoro questi sono i nostri dieci minuti con lui non è tanto ben trovato Damiano più grosso lutto tutto allora intanto la notizia e che lessi trova che nel in questa Commissione sulla presidenza avete iniziato le audizioni avete sentito il professor Sandulli giusto
Sì abbiamo sentito oggi il professor Pasquale Sandulli gruppo lavoro previdenza e welfare perché nel cast iscritto il presidente Tiziano Treu che esso dobbiamo sentire la professoressa Cecilia Tomassini poi la prossima settimana avremmo Bankitalia poi CGIL CISL e UIL Confindustria insomma vogliamo fornire
Ecco complessa materia della previdenza di cui si sta occupando anche il Governo c'è stato un incontro con una i sindacati e con i tecnici
Del dell'esecutivo proprio sulla flessibilità in uscita insomma i sindacati sembrerebbero abbastanza soddisfatti
Ma il Governo ha fatto bene ad interloquire con le parti sociali con i sindacati
E soprattutto a individuare alcune tematiche dalla previdenza integrativa alla rivalutazione delle pensioni arrivano e c'è tensione di Garanzia per i giovani al topo quota cento perché come tutti sappiamo quota cento una finestra che si è aperta e si chiude perché ha una durata triennale
E abbiamo già parlato in altre occasioni però la domanda è dal primo gennaio del due mila venti due sfinita quota cento
La possibilità di andare contro ventotto anni di contributi a sessantadue anni di in pensione non c'è più e si passa ai sessantasette anni della legge Fornero che non è stato cancellata
Da quota cento ma semplicemente accantonato quindi il punto è come si sta per evitare una scala dei cinque anni
Ecco i sindacati insistono sui netta le Sibille di pensionamento si parla di questi sessantadue anni conventi di contributi pratica si dovrebbero abbassare di cinque anni l'età per la pensione di vecchiaia
Ma certo che è un altro posto ha una sua coerenza tra l'altro voglio aggiungere che accanto alla flessibilità c'è anche il tema dei cosiddetti lavoratori precoci quelli che hanno cominciato a lavorare dall'età di quindici anni a salire
Che dovrebbero andare in pensione secondo la proposta dei sindacati con quarantun'anni i contributi indipendentemente dall'età anagrafica e poi ci sono altre questioni di cui ho già accennato all'inizio
Perché è un pacchetto molto o robusto come sappiamo il tema previdente a Roma il tema delle libertà notti quegli argomenti che costa cioè toccare quando si tratta di migliorare abbia peggiorare ovviamente
Vuol dire mettere che l risorse che non è facile trovare dopodiché la proposta del sindacato è una proposta che anticipa la pensione di cinque anni perché stabilite da quei sessantadue anni già previsti da quota cento ma numero dei contributi che si prevedono sono inferiori a quelli dei trentotto anni quindi evidente che il costo sarebbe ancora maggiore
Dopodiché si tratta di vedere come si trovano queste risorse
Senta ma come che andrà completamente a regime del metodo contributivo
Ma il metodo contributivo andrà a regime
Completamente che diciamo nel due mila trentasei grossomodo calcolo è molto semplice lei sa che la riforma fondamentale che ha passato dal retributivo
Al contributivo il metodo di calcolo della pensione quella del governo Clini sede del mille novecentonovantacinque dal primo gennaio del mille novecentonovantasei i neo assunti hanno il cosiddetto regime contributivo facciamo finta prendiamo una media di quaranta anni tutto per fare cifra tonda lei somme mille novecentonovantasei più quaranta e arriviamo ai due mila trentasei poi evidente che oggi noi siamo in un sistema che metà e metà nel senso che mano a mano che negli anni si avvicinano agli anni trenta di questo secolo
Con loro che andranno in pensione col regime contributivo aumentano via via di numero adesso siamo un po'al cinquanta e cinquanta e cinquanta che hanno cosiddetto regime misto vale a dire retributivo più un pezzo di contributivo dal primo gennaio del due mila dodici emetta che invece essendo stati assunti dopo il primo gennaio lo a partire dal primo gennaio del novantasei hanno come previsione sistema contributivo puro e semplice quindi come ha detto l'artefice della sosta lentamente spostando diciamo che intorno alla metà degli anni trenta per cinquanta diventerà cento
Senta questo governo che ovviamente adesso è alle prese con l'emergenza coronavirus quindi inevitabilmente anche da un punto di vista economico
Ha visto per l'Agenda due mila ventitré il premier rilanciare quella parte dell'UE nel fare che riguarda anche la famiglia no il familiare allo studio della ministra Elena Bonetti insomma sembra un po'che le varie componenti di questo Governo abbiamo ognuna una sua un suo obiettivo lei che ne pensa
Ma io penso che se non abbiamo la capacità di passare dalla logica del contratto che ha caratterizzato il governo giallo perde quello per intenderci con Conte Salvini e Di Maio e sì passa dal contratto al programma non ne usciamo fuori perché se tutte le parti che compongono il governo adesso è una coalizione di forze mordente cinque stelle Partito Democratico Italia viva
E leu hanno ciascuno alla loro rivendicazione la bandierina la somma delle bandierine nota un programma di governo
Secondo me incompatibile con le risorse che sono a disposizione perché poi avremo di nuovo la tiritera della sala della clausola di salvaguardia per quanto riguarda l'Iva quindi da questo punto di vista io dico che sommare non si può allora fare un'azione profonda sul piano per uscire della previdenza un'azione profonda sulla rivisitazione delle aliquote IRPEF perché poi una azione per quanto riguarda la famiglia e poi e poi e poiché io credo che abbia bisogno di una messa io la messa a punto per quanto riguarda la previdenza io voglio ricordare che ad esempio insieme ma l'attuale sottosegretario Pier Paolo Baretta e a quella che sarà mi auguro auto resto le nomine sono in via di definizione la vicepresidente dell'INPS onorevole Marialuisa Gnecchi abbiamo messo appunto del due mila tredici una proposta io ero il primo firmatario all'epoca ero presidente della Commissione lavoro della Camera
Nella quale si prevedeva un anticipo di quattro a me sempre a sessantadue perché all'epoca eravamo al sessantasei anni come tetto chi pensione anagrafico
Ma con una penalizzazione del due per cento per ogni anno di anticipo allora mentre io sono perfettamente d'accordo con le organizzazioni sindacali circa il fatto che non si può far pagare l'anticipo trasformando l'assegno in tutto contributivo perché significherebbe secondo i calcoli della CGIL non taglio che si avvicina
Il trenta percento dell'assegno medesimo
Però io dico distinguiamo le platee
C'è una platea quella dei cosiddetti lavori usuranti opera così metto dentro l'esigenza assoluta di un anticipo pensionistico per chi fa un lavoro preso anche pericoloso penso ai muratori all'edilizia
E costoro debbono poter andare in pensione prima io dico
Netta di riferimento dovrebbe essere sessantatré anni
Dell'arte sociale per tutti senza penalizzazione però che svolge un lavoro normale un lavoro tranquillo un lavoro che noi sottoposto nessuna pressione in ristrutturazione di pericolo di disoccupazione eccetera eccetera
Poi due
Se decide di andare prima quindi a questa risorsa a disposizione un anticipo di quattro anni rispetto all'età di sessantasette anni
Magari quella penalizzazioni che noi avevamo immaginato intessono due per cento per ogni anno potrebbe essere compatibile aiutare ad una soluzione
Presidente noi la ringraziamo tra l'altro vedremo se poi entro la metà di marzo si insedierà a questa Commissione sui lavori gravosi e usuranti che sarà insomma resa nota da dai sindacati dopo
Dopo l'incontro con i tecnici del governo sulla flessibilità noi intanto la ringraziamo ringraziamo Cesarea Damiano presidente di lavoro guardi fare che con i dieci minuti con lui ci sentiamo la prossima settimana
Grazie a un caro saluto