La nota antiproibizionista

La gravità della sanzione non assicura Sempre un effetto di deterrenza che appare criticabile la tendenza del legislatore a inasprire continuamente le pene detentive
La vicenda della legislazione sugli stupefacenti è particolarmente istruttiva alla riguardo in quanto deve sottolinearsi come al forte inasprimento delle pene operato nel due mila sei
Non è seguita alcuna contrazione dei reati in materia di droghe a riprova che la deterrenza non è affatto garantita dalla gravità delle pene minacciate così scriveva l'allora primo presidente della Corte di Cassazione Giorgio Santacroce nella relazione per la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del due mila e quindici Peronaci golare coincidenza queste parole mi sono tornate sotto gli occhi all'indomani delle dichiarazioni con cui la ministra dell'Interno Luciana Morgese
Annunciato di aver predisposto d'accordo con il ministero dalla giustizia una norma per modificare il quinto comma dell'articolo settantatré della legge sugli stupefacenti
Che punta a introdurre l'arresto immediato e la custodia in carcere per gli spacciatori anche per i fatti di lieve entità
La relazione annuale della Direzione nazionale antimafia del due mila e quindici sulla base di dati statistici quantitativi nudi e crudi indicava una situazione che evidenzia l'oggettiva inadeguatezza di ogni risorsa repressivo sollecitava il legislatore a valutare l'opportunità di una depenalizzazione
Considerando gli affetti che essa avrebbe in termini di deflazione del carico giudiziario
Liberazione di risorse disponibili delle forze dell'ordine e magistratura per il contrasto di altri fenomeni criminali e infine di prosciugamento di un mercato che almeno in parte e di appannaggio di associazioni criminali agguerrite
L'anno seguente l'allora procuratore nazionale antimafia Franco Roberti corresse un po'il tiro ma evitò pur sempre a una ragionata scelta di priorità
Di fronte all'obbligatorietà dell'azione penale per concentrare le risorse in campo che non sono moltissime contro i settori più gravi
Le manifestazioni più gravi di delitti ovvero a non perdere tempo con i ladri di merendine concentrandosi sui grandi trafficante
Nella relazione annuale del due mila diciassette
La diretta ed antimafia ribadì quanto aveva già scritto delle due relazioni precedenti e anche nel parere inviato alla Camera sulla proposta di legge dell'intergruppo parlamentare per la Camera legale
Ricordando quanto aveva già scritto
In senso favorevole alla legalizzazione ove attuata secondo criteri che venivano nel dettaglio evidenziati prendendo atto sulla base di numeri fatti indagini e processi in nostro possesso
E rispetto alle precedenti relazioni la direzione nazionale antimafia denunciava senza mezzi termini il fallimento delle politiche previsioni esperto ora quanto dichiarato dalla miniera la Morgese nei giorni scorsi sembra ignorare del tutto le relazioni della direzione azione antimafia e appare ancora più sconcertante che la ministra giustifichi la proposta è la sua proposta di inasprire appunto
Le pene anche per i fatti di rilievo edita di tipo del più che le pene di predisporre l'arresto immediato che andrà concertate dato che la ministra sia giusti la giustificata dicendo che arrestare senza custodia in carcere e il giorno dopo vedere nello stesso angolo di strada
Lo spacciatore preso il giorno prima incidere sulla demotivazione del personale di polizia che tanto si impegna su questo versante
Io credo che chiara a responsabilità di governo non dovrebbe agire in base a sentimenti o a percezioni ma come dice come ha scritto da dire per avere antimafia sulla base di numeri infatti indagini e processi allora secondo i numeri
Nel ministero della giustizia al trentun gennaio scorso c'erano oltre dieci mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare delle carceri
Già oggi è circa un terzo dell'ingresso in carcere causata da imputazione o condanne sulla base dell'articolo settantatré del Testo unico sugli stupefacenti quello che la mente all'interno appunto d'accordo con la giustizia vorrebbe recepire
Rispetto al totale dei detenuti in carcere i narcotrafficanti sono pochissimi dietro le sbarre per la maggior parte ci sono pesci piccoli o piccolissimi e ci sono soprattutto tossicodipendenti sono più di un quarto del totale dei detenuti
Senta i detenuti per violazione dell'articolo settantatré essenza quelli dichiarati tossicodipendenti e non ci sarebbe sovraffollamento carcerario
I rapporti della Direzione centrale dei servizi antidroga del ministero dell'Interno
Indicano che dal due mila nove a oggi l'efficacia dell'operazione antidroga nei confronti dei piccoli spacciatori attorno al sette per cento e che i soggetti denunciati quando finiscono in carcere vengono immediatamente rimpiazzati sul mercato criminale
Secondo la Direzione investigativa antimafia
La quantità di sostanza sequestrata è compresa tra il cinque e il dieci per cento del totale
Per dare attuazione al provvedimento annunciato dalla ministra Morgeto sarebbe necessario c'è duplicare energie e risorse raddoppiare gli istituti di pena e gli apparati giudiziari
Tutto questo in un Paese l'Italia che tende già oggi tre miliardi di euro all'anno per l'esecuzione della pena e nonostante questo è il Paese con il tasso di recidiva più alte d'Europa
La deterrenza non è affatto garantita dalla gravità delle perché minacciate ricordava l'allora primo presidente della corte di cassazione Santa Croce nel due mila quindici
Allora però mettere in sicurezza attraverso il carcere sembra che produca solo in sicurezza attraverso il carcere e non funziona lo dimostrano i fatti i dati e i numeri nudi e crudi