Campagna permanente. Il Coronavirus e la comunicazione politica

Radio radicale un nuovo appuntamento con Campania permanente come sempre Martin Maccarone Giovanni Diamanti e Massimiliano Coccia ben trovati rientravate Asciutti fare
Bentrovati eccoci qui
Allora siamo insieme ostile il professore Giovanni Boccia Artieri che ci accompagnerà in questi minuti di conversazione professore buongiorno ben trovato un giorno tutto il mondo professore Giovanni Boccia Artieri Scienze della comunicazione presso l'università degli studi di Urbino Carlo o allora stato ovviamente
Una settimana intensa una settimana dominata principalmente da quello che
Avviene intorno all'emergenza del coronavirus Martina partiamo proprio da questo l'emergenza
Del coronavirus della gestione della comunicazione sembrano essere in qualche modo i due grandi elementi di dibattito pubblico in queste settimane ovviamente siamo di fronte a emergenza mai vissuta in questi termini dal nostro Paese iniziamo con fare un'analisi di quello che è accaduto detti come il flusso di informazioni sia stato gestito
Ma allora giustamente dicevi tu un'analisi della gestione della comunicazione in in fase di crisi e mi sento di dire che una gestione in realtà non c'è è stata e mi spiace dirlo però c'è stata una sostanziale in coerenza comunicativa nel trasmettere le informazioni dalle istituzioni e cittadini a cittadini che e va detto sono sono stati bombardati diciamo da informazioni contrastanti ma anche allarmanti e di conseguenza come dire la LIPU il panico diffuso è stato alimentato a sua volta dal circuito mediatico
C'è stato chi addirittura ha parlato di un fenomeno di nicchie si chiama info Demian cioè un corto circuito nel nella trasmissione delle informazioni
Che si forma diciamo prendendo in considerazione i tre grandi Asperti il primo è che in un momento a maggior ragione in un momento di crisi ma anche in situazioni normale il cittadino l'utente il destinatario del messaggio in questo caso non prova fiducia verso le istituzioni che provano a comunicare tranquillità che dovrebbero provare a Tarquinia a comunicare tranquillità per cui ci si intende affidare molto del passaparola
Quindi passaparola si è assistito a un grande trasmissione tramite canali sociali diretti come ad esempio WhatsApp aggiravano moltissimi contenuti come i messaggi vocali di reali o sedicenti proprio medici che contavano consigli su Twitter ovviamente lasciando coronavirus con le sue varie
Declinazioni diverso è stato interno in topi credo con uno scambio continuo di flussi da anche da chi era nelle zone contagiate nelle zone sottoposte a restrizioni
E quindi come dire in tutto ciò o una mancanza di fiducia un ruolo importante del passaparola e della fidarsi diciamo delle informazioni
Da chi mi è più vicino ha portato a un surplus di informazioni ovviamente soprattutto in un ecosistema mediale così variegato i chi chiunque provava cercare informazione trovava in soldoni tutto il contrario di tutto quindi gestione della comunicazione
Sì e no nel senso che da una parte questa dinamica credo sia ormai naturale in tempi in cui i social media hanno un ruolo fondamentale nella formazione delle opinioni e nella ricerca delle informazioni però non c'è stata una fonte unitaria per quanto riguarda i dati ci sono state delle misure controverse
E anche incoerenti l'un l'altra ci sono state regioni che hanno chiuso
Le scuole al treno quindi gestione dalla comunicazione no ecco giudizio mi sento mi sento di dire non è tutta colpa del governo l'abbiamo l'abbiamo ho già evidenziato era è stata una situazione molto brave molto caotica però c'è stata grande difficoltà mi permetto di aggiungere prima di approfittare della presenza del professor Boccia Artieri
E porre una domanda a lui c'è stata anche per la prima volta una gestione della crisi che ha coinvolto anche la comunità scientifica sui social network e che quindi sia rivolta a i cittadini più o meno spaventati in modo disintermediata ho diretto e ne approfitta ripeto dalla presenza del professor Boccia Artieri per chiedergli se queste diverse linee scientifiche che sono emerse con anche delle fratture nella comunità hanno aiutato o hanno alimentato le Paure secondo lui
Allora evidentemente se il al mondo della scienza al mondo
L'arco compresso perché tratta in maniera complessa dei dei dei problemi che per i cittadini richiedono risposte anche molto dirette e semplici almeno a livello comportamentale
è evidente che noi abbiamo assistito a un protagonismo dia in particolare di alcuni soggetti sui social media
Che comunque non gli stessi soggetti che comparivano anche nelle televisioni e anche nel mondo della carta stampata vale la pena ribadirlo perché sono vere ormai vere e proprie Celebrity su certi tipi di temi anche per la loro capacità di intermediazione ed è evidente che in un momento di crisi come questo là dove non abbiamo informazioni non sono entrati specifiche come cittadini ma neanche dati esatti ma dati che arrivano Mammano serve tempo per la scelta per trovare attraverso i dati spiegazioni che in qualche maniera racconti ne facciano costruiscono il quale abbiamo il frame
Su come interpretare il fenomeno e il mentre indicazioni di base lavarsi le mani non toccasse il volto materno già distanza sono procedure tipica di ogni tipo di vitalità quel sono state date subito non credo per rispondere direttamente alla domanda
Che il lavoro fatto e dalla scienza sia stato inutile mi sembra che siano stati particolarmente utili gli interventi di licenziati il problema è che la disintermediazione attraverso presenti sono salite non è mai totale perché le parole ricercati comunque diventavano elementi che portava una R intermediari messaggi quando venivano ad esempio a riprese all'interno delle conversazioni più pubbliche
Dei media di massa oppure quando diventavano come dire elementi di controversia in un terreno che è quello in particolare del del mondo on line che tendenzialmente
A fronte di argomenti forti tende a polarizzare l'asse quindi qui un coordinamento più forte
Da parte del mondo scientifico sicuramente
Importante
Inserisco però è la domanda io se ne perché il professor Boccia Artieri uno dei promotori del progetto parole ostili
Punto sulla comunicazione non ostile soprattutto da parte del mondo politico e delle istituzioni ma da questo punto di vista come ha comunicato qua che dovrebbe essere la comunicazione di pubblica utilità
Ma la comunicazione di pubblica utilità ricordava anche prima Martina è stata particolarmente assente o meglio non è se non si è coordinata cioè in momenti come questi servono serve in qualche maniera unica voce che che risponda mentre abbiamo avuto da una parte necessariamente anche regioni e governatori che sono andati in ordine sparso
Una narrazione del governo che come abbiamo visto ha subito un senso di marcia inverso solamente molto recentemente sul cambio di configurare completamente
La narrazione diciamo di allarme
Fatta all'inizio e cercando di ricostruire una narrazione più tranquillizzante
Anche attraverso i media non adesso abbiamo subito così come c'è in ogni momento di crisi l'assenza di una cabina di regia di tipo istituzionale e questo è un è un peccato perché
A fronte di occasioni come questa la la la dimensione della comunicazione istituzionale e forse l'unico tipo di voce che può in qualche maniera
Creare un un clima che non generi panico nella popolazione né tanto meno come abbiamo visto nei mercati ma che certe in qualche maniera di costruire un un clima di consapevolezza cosa che difficilmente avremo l'indicatore principale se ci pensate sono le immagini anche istituzionali che circola nel momento in cui lo vediamo governatori con le mascherine
Oppure vediamo continuamente foto riportate dalla comunicazione mediale di
Supermercati vuoti o come vedremo lo ricordava prima Martina
Una partita di calcio che verrà giocata a porte chiuse dove verrà continuamente inquadrato lo studio vuoto o le trasmissioni televisive con gli studi vuoti ora quello che rimane nella nostra retina e quindi la nostra coscienza fondamentalmente è un senso di imminente catastrofe
Che ci pervade tutti e questo come dire qualcosa a cui la comunicazione istruzione deve porre argine dando in qualche modo certezza
Con unanimi inserisco una scusa scorso esamini Massimiliano note ultimo agli impianti voglio interrompere però non stavo ragionando a mentre ascoltavo il professore Boccia Artieri sul fatto che poi la comunicazione di crisi io la comunicazione pubblica utilità non si esaurisce tra parentesi nell'ad esempio instaurare e aprire delle linee dedicate per l'emergenza perché basta un solo utente che su Twitter scrive
Che al numero verde non ha ricevuto risposta al numero verde dedicato per chi appunto ha problemi respiratori e via dicendo
E allora lì già tutta la narrazione tranquillizzante che si prova costruire a viene viene meno ovviamente
Sì certo sarebbe una voce e una presenza molto più forte laddove stanno le persone sì come le persone oggi
Stanno da sicuramente davanti ai media in particolare previsioni quello è un luogo da presidiare ma l'altro luogo in cui stanno da cui ricevono informazioni ovviamente sono i social media e quindi anche questo è un luogo che richiede in modi diversi
Di stare ed informare anche attivamente cioè non solo rispondendo alle risposte ma immaginando le domande
Che vengono fatte dai cittadini in qualche maniera cercando i chiostri era un canale diretto resta una parte che insondabile lo ricordavi anche tu prima che tutta la parte più non visibile con cui oggi noi ci informiamo quella su cui noi informiamo che sono gruppi chiusi oppure le le diverse sa perché abbiamo suo papà o altri sistemi e lì possiamo monitorare
Anche attraverso forme pubbliche che cosa sta avvenendo però ne sappiamo che molta della disinformazione o dell'allarme passa attraverso come dire elementi non certificati che di cellulare in cellulare passano con una catena di fiducia che data semplicemente dal fatto che arriva da una persona che io ogni rubrica in cui ho un nome
è chiaro
Sì tutto quanto questo ovviamente costruisce una sorta di tappeto informativo che c'era nera all'interno del dello strato dell'opinione pubblica un da un lato un allarme abbastanza diffusa ma soprattutto dall'altra ci racconta anche come coi le indicazioni reali per fronteggiare questa esistenza e appunto per per questa emergenza si sciolga un po'nel mare magnum delle delle varie F che news delle varie del pari a San Siro di regole appunto raccontava il professor Boccia Artieri
Ma c'è anche un altro punto molto molto interessante a mio avviso che riguardava reazioni del mondo politico a tutto questo abbiamo forze
Senza nessun tipo di remora la fotografia di una classe politica sostanzialmente inefficace di essere autorevoli una classe politica che all'interno di questa emergenza si cela dietro un una sorta di simbolismo retorico abbiamo assistito appunto alle Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che improvvisamente si è moltiplicato sui canali
Televisivi dalla sede della Protezione civile un look informale insieme diciamo all'idea di essere il comandante in capo di una nazione che sta combattendo un nemico invisibile dall'altra parte Matteo Salvini la sua costante volontà di mettere tutto quanto a bilancio tutto quanto il sistema per di una ipotetica elezione alla presidenza del Consiglio in ultimo le reazioni dei governatori l'alto quarantena imposta dal governatore della Lombardia Fontana insomma il Governo che dice tutto e il contrario di tutto insomma Giovanni Diamanti siamo di fronte diciamo ad un momento sincerità da parte del governo questo coronavirus forse ci fa rendere conto di quanto sia fragile la classe dirigente di questo Paese
Sì ma allora diciamoci chiaramente ma se abbiamo visto di fronte a una crisi simile una divisione all'interno di quella che è la comunità scientifica non ci potevamo aspettare
Un'unità di intenti va della classe politica italiana che negli ultimi anni non ci ha certo abituato a questo a questo tipo di stile
Io mi aspettavo sinceramente un un po'meno polemica però abbiamo visto così non è stato c'è stata son state divisioni all'interno
Dei anche dei partiti c'è stata c'è stata molta polemica politica su questo su questo tema
Ciò che devo dire più di tutto mi ha colpito è stata però una scarsa lo scarso ordine della comunicazione
Ovvero se l'obiettivo principale soprattutto da parte del governo era quello di rasserenare rassicurare i cittadini e all'esterno i mercati esteri i Paesi esteri
Serviva una comunicazione più unidirezionali se c'è una comunicazione più ordinata all'inizio c'è stato un po'di panico che è stato poi succeduto da un'uscita messaggi più più rasserenanti rassicuranti che però contrastano ad esempio con la chiusura
Dei bar dopo le sei che io contrastano soprattutto con le immagini di un governatore con una mascherina allora in quarantena praticamente ecco no si è cercata di dare comunità una una dimensione unica
Alla comunicazione questo non può che comportare confusione e la confusione non può che comportare un maggiore allarmismo Stato unica azione poco coordinata e poi devo dire sono visti stili diversi
Dal punto di vista politico di alcuni esponenti
Zaia e Fontana hanno mostrato di stili estremamente diversi più combattivo e polemico se vogliamo governatore Fontana molto più istituzionale pacato orientato punita nazionale invece il Governatore Zaia non dimentichiamo sembra quasi di brutto doverlo citare però non è sicuramente rilevante Luca Zaia oggi è in campagna elettorale in Veneto si vota tra due-tre mesi quindi per cui la gestione di questa crisi ha un significato doppio
Gestirla male è un rischio anche dal punto di vista elettorale e ha lanciato messaggi trasversali vita nazionale anche per parlare
Tra per mostrarsi come si è sempre mostrato una persona dialogante una persona moderata una persona che rappresenta un'immagine diversa della lega ecco questa crisi è stata anche un'occasione per lanciare messaggi di comunicazione politica per lui e anche per tutti gli altri
No interessanti da vedere la comunicazione di Conte che è stata anche criticata appunto
Da da Fontana perché a Fontana ha criticato l'iter presenza di Conte anche da Barbara D'Urso poi in realtà ma sembra evidente che tanta tv è il primo mese in cui si fa si informano italiani non non si può prescindere da quello quando si vuole comunicare per rasserenare e rassicurare tutti
Su questo terra per chiudere volevo a richiedere proprio su su sui dati le comunicazioni in generale alla al professor Boccia Artieri
La tv rimane il media principale in cui ci si informa anche su questi temi
Però oggi possiamo prescindere dei social media io immagino Dino e penso che questo sia forse il primo esempio di una crisi a epidemica globale in cui i social media hanno un ruolo di comunicazione allora fondamentale
L'abbiamo perso
Ci sono ci sono va
Cinquanta rispondeva con la domanda ovviamente il il la televisione tecnicamente resta il mezzo privilegiato
Degli italiani per informarsi ma noi dobbiamo sempre considerare che come esseri umani che stanno nel mondo dei media siamo polli mediali cioè quindi l'idea che si passano sul mondo deriva da una serie di informazioni che raccogliamo
Da sensori mediali e i più diversi ed è per questo che l'innesto dei social media dei contatti anche attraverso i sistemi di chat
è fondamentale per farsi un'opinione anche in contrasto o in allineamento con quelle immagini che vediamo in televisione o per dargli un significato di tipo diverso quindi
è ovvio che questo se è per questo che serve una voice unica dal punto di vista istituzionale in maniera tale che tutti i canali possono essere presidiati e e anche dei contatti diretti e disintermediata e da parte delle istruzioni e del Governo la la cosa che tu dicevi sul fatto che questa è una crisi poi unica e particolare credo che sia così
Da due punti di vista innanzitutto
I soggiorni caso sembra fondamentale in tutti i momenti di crisi e di solito abbiamo fatto l'esperienza di crisi sul territorio che riguardano invece traumatici come terremoti maremoti inondazioni e cose di questo tipo questa è la prima crisi in cui lo cerchiamo di rendere visibile
Qualcosa che accade sul territorio ma che non è completamente visibile perché come dire si tratta di un di rosso quindi ha a che fare con comportamenti delle persone con le loro Paure più che con l'evidenza del di ciò che possiamo
Vedere se non in zone che sono chiuse protette
E isolate e quindi è evidente che gli strumenti come le mappe che mostrano i punti rossi che crescono di momento in momento oppure siti che riportano il nel mondo i numeri degli infettati dei numeri dei dei deceduti sono uno strumento che ci dà come dire una una visione molto più personale l'ultima cosa e che ovviamente i social media che cosa fanno rendono più vicino il quotidiano ciò che è lontano anche dalla nostra immaginazione quindi è evidente che i contenuti e poi vediamo che riguardano le zone rosse fondamentalmente le sentiamo già vicina a noi e quelle mappe i puntini che compaiono è in Italia e che sono puntini rossi di inflazione immediatamente se passano da uno strumento che lo teniamo in mano
Epidemiologica avente come dire tocca la nostra pelle quindi li sentiamo molto più vicini questo vale per fenomeni come questo come per l'ATP fenomeni pensiamo al tema onde ma come l'immigrazione
Cioè diventa molto più vicina e presente la nostra quotidianità perché passo sotto i nostri occhi attraverso i nostri schermi quindi evidente quelli sono luoghi da presidiare
Benissimo allora siamo in conclusione perché il tempo a nostra disposizione è terminato io ringrazio il matrimonio con il professor Giovanni Boccia Artieri nell'università Carlo Bo di Urbino essere stato nostro ospite
Davvero interessanti questi spunti non solo di analisi ma anche Titti contesto di riflessione di azione perché questa emergenza sul corona di lusso ovviamente
CD dovrà far riflettere ancora su qual è il ruolo della comunicazione ecco qual è poi il confine possiamo dire in conclusione
Del del dibattito pubblico su dove diciamo ci si deve stringere su quanto sia giusto anche che la comunità scientifica
Mandi in onda un dibattito sostanzialmente plurimo rispetto a un'emergenza insomma tutto questo chiaramente
è diciamo inedito per tutti e quindi sicuramente lo considereremo ad affrontare grazie davvero professor Giovanni Boccia Artieri e come sempre grazie ai compagni di viaggio di questa avventura radiofonica Giovanni diamanti e Martina Carone
Ci riserviamo la prossima settimana
Sia per gli anziani tutti grazie