10 minuti con Cesare Damiano - Ripercussioni dell'epidemia di coronavirus. Country Report 2020

Bentrovati ai dieci minuti con accese Damiano Cesare Damiano attualmente presidente di lavoro guai farà già ministro del lavoro presidente ben trovato
Vogliono cotto allora beh buona giornata come dire a un augurio al primo amore esatto non possiamo che accoglie perché visto la situazione in cui in cui gli italiani e non soltanto in Italia possiamo dire tutto il mondo si sta trovando alle prese con questa epidemia da coronavirus vede delle ripercussioni negative sull'economia
In Terna e ovviamente anche nei rapporti con l'estero che attualmente cominciano a farsi sentire però sicuramente dureranno dureranno a lungo allora il Governo sta approntando una serie di provvedimenti di decreti
Per ovviare al problema io c'è una richiesta di sforamento del deficit che poi ovviamente dovrà passare al vaglio del Parlamento e che in Europa sembrerebbe essere raccolta sono tre virgola sei miliardi ovviamente le opposizioni dicono che non è sufficiente come cifra
Insomma presidente lei come come la vede questa situazione
Al di là della solita dialettica fra governo e opposizione finalmente le opposizioni chiedono sempre più di quelli che governano di pare che sia assolutamente necessario prevedere degli Investimenti supplementari e quindi uno sforamento del debito
L'Europa dovrebbe darci questa possibilità perché l'ho avuto consigliamo più ricondurre tutto il rigore di bilancio di fronte a situazioni i emergenza così come nelle situazioni normali io credo che quando si decide di fare degli investimenti penso alle infrastrutture
Alla redenzione contro il disastro idrogeologico quel tipo di spesa dovrebbe essere tolta Talma contabilità normale per l'Europa è una questione assolutamente di buonsenso
è prevedibile che l'impatto del coronavirus sulla situazione economica e su quella occupazionale sarà un impatto abbastanza importante sicuramente di lungo Periodo io credo che lo vedremo rapidamente
C'è un indicatore molto sensibili sono le cosiddette ore di cassa integrazione abbiamo già visto
Come nel mese di gennaio la crescita rispetto al mese di gennaio del due mila diciannove fosse per il quaranta per cento quindi una crescita diciamo significativa addirittura la cassa integrazione straordinaria una crescita del cinquanta per cento
E non avevamo ancora gli effetti della emergenza sanitaria credo che con il mese di febbraio vedremo alzarsi questi numeri quindi siamo in una emergenza che coinvolge il lavoro e l'economia
E quindi l'Europa come dire non può rimanere sorda anche perché immaginiamo che questo problema prima o poi c'erano anche altri Paesi che magari partono da situazioni migliori della nostra
Ma l'Europa è rimasta
Troppo sorda a lungo ha privilegiato sempre un rigorismo senza senso sacrificando diciamo l'aspetto sociale della sua iniziativa credo che questa volta sorda non debba rimanere ed è giusto quello che lei dice tocca a noi adesso ma credo che la ruota girerà per tutti
Senta per quanto riguarda ovviamente sempre il vostro centro studi lavoro were fare le diceva c'è stato un censimento di queste di queste ore e già insomma nel mese di gennaio certo non ce la passavamo va bene che cosa si può fare che cosa voi pensate si debba fare per tutelare in modo adeguato le imperiese ovviamente anche i lavoratori di tutti i settori soprattutto di quelli che in questo momento
Hanno dei problemi no soprattutto rispetto coronavirus
Anche in questo caso bisogna evitare un andamento a zig zag nelle scelte che si fanno e soprattutto evitare gli opposti estremismi
Quelli che drammatizzano l'eccesso in quelli che minimizzano all'eccesso evidente che quando c'è un focolaio lo sappiamo dal Medioevo bisogna in qualche modo isolarlo impedire che si troppa che questo è un grande sacrificio quindi le donne focolaio le zone rosse debbono essere sostenute con misure
Straordinarie per quanto riguarda poi la ripresa dell'economia e la tutela dalla momentanea assenza di lavoro le persone in azienda non vanno dall'altra parte credo che non possiamo semplicemente guardare a queste zone rosse
Perché l'economia come sappiamo una sorta di catena di Sant'Antonio quindi le ripercussioni avvengono anche nelle zone limitrofe nelle zone che non sono confinate questo
è abbastanza evidente dice una stagnazione complessiva parliamo di recessione e questo non vale soltanto per noi vale per le grandi potenze quella della Cina come gli Stati Uniti e il resto
Dei Paesi dell'Europa quindi evidente che ci troviamo in una situazione del tutto particolare di cui non sappiamo valutare la durata quindi le misure mi pare che il governo stia andando in questa direzione
Debbono essere in primo luogo concentrato sulle zone maggiormente colpito quindi regione rosse ma debbono riguardare
In modo omogeneo l'insieme dei settori e dei territori a livello nazionale penso ad una misura molto semplice appunto la cassa integrazione noi siamo stati abituati nell'arco degli ultimi dieci anni ad avere l'abbandono della cassa integrazione in deroga come strumento di protezione straordinario adesso credo
Che quello strumento verrà ripristinato perché giustamente non ci sono solo le imprese dei settori che per la loro dimensione del loro caratteristiche utilizzano normalmente questo strumento ci sono settori che non lo finanze non utilizzato per i quali andrà previsto un ente alcun intervento ad hoc e tutto questo ovviamente ha un costo
Senta Presidente negli ultimi tre minuti che ci rimangono torniamo ancora parlare di stesa pensionistica perché se la Commissione europea ha bocciato ancora una volta l'Italia perché dice che spendiamo troppo parliamo del country rapporto due mila e venti ma insomma è vero no
Ma guardi io rivolgo un appello a Gentiloni per il suo ovviamente incarico di e alla commissione europea per quanto riguarda anche Sassoli
Perché facciano chiarezza su questo punto a mio avviso sono delle pugile continuiamo a fare una contabilità che non corrisponde alla realtà come abbiamo detto mille volte sale nel conto della spesa pensionistica in rapporto al prodotto interno lordo
Noi mettiamo dentro anche l'assistenza e mettiamo dentro anche le tasse
Che i pensionati pagano sulla loro pensione che ammontano a cinquanta miliardi all'anno che poi sono soldi che vengono restituiti allo Stato è evidente
Perché andiamo allo sforamento al quindici per cento vaste decoriamo una cifra siamo perfettamente allineati con gli altri paesi quindi non vorrei che questa impostazione arcaica vetero liberista fosse di nuovo la base per un attacco al sistema pensionistico al Welfare con le pensioni è ora di dirlo con chiarezza non si può continuare a fare cassa
Quindi ai teme che ci possano essere anche come delle conseguenze
Ma io temo che quando si da un giudizio negativo in questo caso la spesa pensionistica in questo giudizio negativo e infondato si prepara il terreno ideale per poi impedire ad esempio che il Governo proceda
Verso una nuova riforma pensionistica che superi definitivamente la cosiddetta legge Fornero ad esempio introducendo un principio strutturale di flessibilità che consenta di anticipare l'uscita dal lavoro
Rispetto agli attuali sessantasette anni non dimentichiamo che dal due mila ventidue quando cesserà quota cento
Ci sarà nuovamente un salto di cinque anni vecchi sessantadue anni di quota cento deterrente al diventeranno sessantasette anni perché oltre cento esperta una misura di transito non strutturale quindi non vorrei che si potesse già in qualche modo ipotecare una soluzione vantaggiosa per i lavoratori ma soprattutto necessaria per la riforma del sistema previdenziale
Noi ringraziamo il presidente di lavoro welfare Cesare Damiano i dieci minuti con lui tornava la prossima settimana a risentirci