Il caso di Ilaria Alpi e Mirian Hrovatin. Intervista a Giuseppe Giulietti

Radio radicale era il venti marzo del mille novecentonovantaquattro quando lo Ilaria Alpi insieme a Miran Hrovatin
Furono uccisi a Mogadiscio collega giornalista e fotoreporter italiana e il suo Cine operatori sono chiaramente una ferita aperta nella pelle del giornalismo italiano internazionale e per non solo ricordare Ilaria e Miran ma anche per fare il punto sulla sulla vicenda giudiziaria siamo in collegamento con Giuseppe Giulietti presidente della Fnsi ben trovato ben ritrovato su Radio Radicale
Grazie grazie per l'invito e grazie perché siete tra i non molti che non hanno mai spento i riflettori su questa tragedia
Ecco una tragedia che abbiamo raccontato tante volte nell'arco di questi decenni ormai sulle nostre frequenze ma che oggi sembra a oltre la la memoria istituzionale è giunta anche in una sorta di punto d'incastro sulla verità giudiziaria allora è ora di fare piena luce come ha iscritto su molti tweet nella giornata di oggi e anche nell'arco di discorsi mesi ma soprattutto è ora di una Presa di posizione responsabilità da parte delle istituzioni italiane Beppino
Assolutamente sì non è una giornata di commemorazione tra l'altro questo venti marzo s'
Paradossalmente ma non troppo cadono anche gli ulteriori sei mesi di proroga dato dal tribunale per verificare se esistono le condizioni per procedere all'accertamento della verità cadono proprio oggi e ci sono queste condizioni
Io voglio solo ricordare che la Federazione come l'Usigrai e parte civile in questo processo verso l'avvocato Walter quello e che gli stessi magistrati hanno scritto in modo chiarissimo
Bisogna che le direttive in particolare quelle nelle prime quarantotto ore arrivate da Mogadiscio siano consegnati ai giudici perché in quelle carte pur se ci sono le prove dello Mentana della corruzione dei depistaggi
Più volte i magistrati hanno chiesto queste carte prima queste carte continuano a essere secretate
Dicendo che ci sono altri Paesi coinvolti che ci sono pur se persone coinvolte che oggi ricoprono alti gradi all'interno delle istituzioni e degli apparati di sicurezza
Io non amo i processi fatti solo di indizi ma proprio per questo mi permetto di chiedere alle massime autorità istituzionali e costituzionali
Di sollecitare la consegna di queste direttive al Tribunale di Roma
Di impedire che il silenzio sia usato per affossare definitivamente questa storia
Di non consentire brutti a questo punto legittimi i pensieri relativi a la protezione che potesse accordato e si vuole accordare a qualcuno
E per questo chiedo formalmente che gli atti secretati dopo ventisei anni siano consegnate ai magistrati
I turisti e sono si possono decidere se esistono le condizioni per portare a compimento il procedimento
E l'individuare individuare la catena delle omissioni o se invece lo sussistano sull'elemento ma la cosa migliore come sempre la trasparenza fino a quando si rifiuta la la consegna di queste carte ci autorizzerà un atroce sospetto sul funzionamento delle nostre istituzioni
Ecco vale anche la pena insomma ricordare che che questa vicenda da un punto di vista giudiziario vede un percorso Beppe lunghissimo atroce che che hanno lasciato altri caduti sul campo come non possiamo dimenticare i genitori di di
Italiani pile tutto Al Gore Luciana e Giorgio sei il ragazzo somalo all'uragano sono certo certo sette anni di carcere in Italia sospette ha dedicato alle nessun indennizzo
Gli restituirà più alcuna alcuna possibilità di vita e io ricordo come Luciana Alpi in modo straordinario continuassi a dire ma chi avete preso
è un poveraccio liberate lo ed è stata la voce di una famiglia di Ilaria che ha portato alla liberazione di questo ragazzo che era stato individuato come l'assassino il mandante tutta dovrà compiere ogni cosa
E la cosa ancora più grave nella vicenda giudiziaria
Allora
A riaprire il caso è una giornalista Chiara Cazzaniga di Chi l'ha visto peraltro che l'ha visto pallavolo speciale questa sera alle ventitré e quindici su RAI tre perché Chiara Cazzaniga che ti sostituisce agli inquirenti che va a Londra
Che prova il cosiddetto teste chiave in genere evidente chiave dice ma io ho raccontato un sacco di balle mi hanno pagato e perché mai altura giornalista quest'inchiesta perché è stato la giornalista riaprire e vogliamo ricordare la corte d'appello di Perugia che dirige il depistaggio c'è stato quello scrive nero su bianco vince bisogna ricostruire questa catena
Ci sono troppi elementi che ci inducono a non archiviare abbiamo lanciato una campagna con la portavoce
Ed era familiare in piedi Mariangela Greta Carai nel chiosco deputata della prima commissione alle ispirò Papin
Dovendo votare chiediamo perché non esistono le condizioni per archiviare perché se e dove oggi archivia Simo sarebbe peraltro un oltraggio nei confronti della famiglia non c'è più nessuno che per venticinque anni ha chiesto a verità e giustizia
Se ne sono andati senza aver rivisto la luce in fondo al tunnel io penso che la battaglia dei giornalisti anche nostra di radio radicale
Debba essere proprio la battaglia per far capire che c'è un problema di onorabilità
Delle istituzioni e delle persone e con ancora più forza non essendoci più familiari spetta a ciascuno di noi vuole archiviare questa tragedia
Bene allora noi ringraziamo Beppe Giulietti presidente della Fnsi per questa intervista veemente radio radicale c'è ci sarà grazie davvero battere
Grazie a voi Sempre