Tra gli argomenti discussi: Aids, Cultura, Emergenza, Epidemie, Guerra, Letteratura, Libro, Poesia, Sanita', Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 22 minuti.
Rubrica
Convegno
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9:35 - SENATO
10:46 - CAMERA
10:30 - Camera dei Deputati
11:00 - Camera dei Deputati
11:30 - Camera dei Deputati
13:00 - Camera dei Deputati
13:05 - Camera dei Deputati
13:30 - Senato della Repubblica
13:30 - Parlamento
scrittore e poeta
cantautore, compositore e scrittore
Radio radicale bentrovati ad un nuovo appuntamento delle parole e le cose siamo felici di parlare di poesia oggi lo facciamo presentando un libro di Paolo Fabrizio Jacuzzi consegnati al silenzio ballata
Del bizzarro unico vale edito da Bompiani ben trovato Paolo benvenuto sulle frequenze di Radio Radicale
Buongiorno a tutti
A fare compagnia in questa conversazione siamo veramente felici di riavere sulle nostre frequenze Francesco Guccini ben trovato Francesco
Allora siamo qui appunto parlare di Poesia Poesia in un tempo Complesso una pandemia che ci tiene
Chiusi nelle nostre case con magari una radio a Cesa e con tanti troppi pensieri per la testa neanche forse la capacità di leggere interamente uno volume in prosa e allora Francesco Titti formulo questa domanda antica antica come luogo antica come il mondo se ancora possibile la poesia esse in questi tempi è necessaria
La Turchia
Un attento sia è sempre necessaria e anche questi dicevi stare chiusi in casa
Escono in volume brecce a monte un volo un inquilino
Tutta ne abbiamo letto consessi signora veleggia manco non è facile fare poesia moltissimo politica si illudono
Quindi Michele quelli alti poi quando è in atto il verso libero Boccuzzi
Proprio credo di scrivere quelli che non è facile
Paolo
Sia così
Persona intelligente sensibilmente anche un ottimo poeta
Ho intuito che merita di essere medicato soprattutto
Indizione sempre bisogna
Ma soprattutto in certi momenti in questo i
Di di di crisi
I di nati da da questo virus misterioso che dietro seicento perdonate la voce ma purtroppo come coronavirus semplicemente alla sua messa di voce
Ecco Paolo diciamo le acque questa raccolta a mio avviso a aggiunge anche un momento storico particolarmente interessante perché all'interno dei due terzi c'è l'unico male l'unico male che ovviamente diventa un male universale se così vogliamo chiamarlo
E e la descrizione quasi la la la biopsia quasi la l'autopsia di questo male diventa in qualche modo un percorso in versi dove tu diciamo unici dato voce insieme a quella di amici e maestri tra cui diciamo Francesco Guccini che è chiaramente eccitato all'interno del volume Leone Piccioni e su tutti grande Giovanni Giudici ecco questo percorso diciamo rende veramente fuori dalle consuetudini da voi sia che di solito esclusivamente un esercizio privato tu qui Randy pubblico un bizzarro unico male Randy pubblico un dolore
Sì io credo che la Poesia specialmente nel tempo del Trauma della crisi sia uno debba essere una poesia di condivisione e quindi una poesia epica
Credo che nel nell'epoca appunto del trauma della guerra
Della peste il canto debba essere un canto che cerchi di unire le persone malgrado che appunto realmente le persone debbano restare separate il bizzarro unico male è un e naturalmente una metafora ma dal mille trecento fino a al ventunesimo secolo ogni secolo è stato attraversato dallo stesso male che è cambiato la peste si chiamava colera si chiamava in altro modo
Noi dobbiamo ripensare questo rapporto tra le epidemie e le guerre sono state più le epidemie che hanno fatto il nostro tempo il nostro Occidente e queste epidemie possono sempre arrivate dall'Oriente e e quindi adesso ci fanno essere quasi emigranti ciascuno in casa nostra
Ci fanno essere ci fanno sentire degli emarginati e pensiamo anche ad un'altra cosa pensiamo a che cosa era stata l'ultima teste era stata la teste della edizione che ora non dico che sia curabile ma e tenuto sotto controllo ma pensate alla comunità Girelli Beattie
Che cosa ha dovuto attraversare nel negli anni ottanta quando ancora di Arezzo si moriva e di Arezzo ancora non c'è un bacino e pensate anche che questo coronavirus viene curato ora con i farmaci antiretrovirali che curano la credibilità quindi
Abbiamo perso turchi ogni incertezza di rimanere incolumi rispetto al male alle epidemie e la poesia e il racconto lo dico anche perché faccio un premio letterario Pistoia
Che si chiama premio ceppo quasi ironicamente il ceppo virale e ceffo
Il ceppo in realtà e il ceppo da dove tutto nasce dall'Unità che fiorisce rispetto all'unità
E io credo che il che appunto ci sia bisogno che attorno alla poesia ci sia una ricostruzione della comunità
Che l'occasione Terlizzi russa della teste sì un'occasione per rinascere
Per rifiorire non certamente per appassire certamente questo è un monito è un monito grave
Pensavamo che il monito fossero le guerre fossero su fosse la natura ma implicitamente questo è il risultato sia delle guerre sia della natura
Che si si dice si ribella ma questa questa è una me è un neo femminismo in realtà sono noi stessi che abbiamo provocato questa questa
Emergenza
E quindi la poesia nell'epoca dell'emergenza è è una poesia che tende costruire l'utopia di di una nuova comunità no comunità che basata sul soccorso panche e e sulla e sul dialogo cosa che che noi invece spesso cinici dimentichiamo
Quindi il fatto che ciclicamente ogni secolo abbia avuto la sua teste del suo male pensate alla all'epidemia di spagnola
Non bastava la guerra e la prima guerra no non bastavano
Questo vuol dire che tutti dobbiamo fare un esame di coscienza
Rispetto alle nostre certezze e a nostro modo e al nostro modo di vivere insomma
Ecco Francesco Paolo ha tirato fuori tanti spunti c'è c'è uno che che che a mio avviso interessante cioè noi siamo arrivati
Oltre Berenson tutti interessati a uno mi ha particolarmente solleticato la la diciamo l'intelletto credo che siamo arrivati a questa pandemia e in modo molto scomposto c'è stato
Diciamo un paese diviso dilaniato sulle questioni migratorie su su chi fosse il nostro straniero sulle frontiere su quell'eterno diciamo
Volersi barricati all'interno del della propria casa del proprio recinto siamo arrivati anche spesso deridendo coloro che ponevano con forza la questione del cambiamento climatico dell'abbandono
Diciamo dei pezzi importanti del nostro Paese della cura la tutela tuo diciamo ne abbiamo già parlato su queste frequenze rispetto all'Appennino
Abbiamo diciamo sempre cercato di di di dare un panorama di insieme adesso si parla di una umanità diverso umanità nuova che verrà dopo perché impaurita ecco ci sono stati tanti altri grandi momenti duri nella storia collettiva del nostro Paese
Però sembra poi diciamo non per fare il pessimista Francesco che poi il il diciamo il verso dell'umanità sia sempre stato incline da una parte sola ovvero che dopo un iniziale periodo di solidarietà si ritorna poi lentamente a chiudersi in se stessi che ne pensi di questa volta insomma o
La
Cioè senza un momento il Rinascimento dopo un periodo di tragedia però purtroppo questo periodo due oboi relativamente poco
Cresce soltanto il benessere cresce soltanto il cliente diciamo l'immane c'è materiale non non non cresce lei tifa all'interno di ogni di ogni
Ogni individuo e si torna al cinismo allora
Alla all'egoismo
E questo lo scalo abbiamo visto recentemente dopo la guerra un periodo che ho vissuto
Punto scollato presto come diceva un mio amico scomparso qualche ente va
Nato troppo presto ma la guerra la ricordo ricorda che dopo
Dopoguerra c'è un movente per il re entusiasmo vi di fratellanza di di aiutarci qui cambia tutto perché si ritorna sempre Allan
Al Tokyo piccolo orticello Antonio molto più piccolo
Recinto insomma e non ci si allarga mai a agli altri a espandersi Paolo
Per scoprire lancia una speranza ma
Purtroppo nessuno per sinistra con il punto di vista concreto molto che
Sì chi si è uccisa un cambiamento anche Cantù verità etico è un punto di vista non dico religione sono a etico-morale ecco
Ecco Paolo entrando un po'a vedersi proprio c'è il secondo diciamo come dire il secondo capitolo del secondo
Punto che troviamo all'interno di questo libro che si chiama spettrali riuniti e chiede diciamo anche un omaggio a Francesco Guccini al suo ultimo libro ricordiamo edito da Giunti tra il lume scuro e diciamo leggo indegnamente qualche verso le luci che si accorciano inesorabile potenza dell'istante qui riuniti babbo e nonno figlio nipote
Muzzi nominò origano virus e batteri tutti consegnati al silenzio uno reduce da una guerra mai finita uno da una Ragioneria di conti a contadino uno chiamato fuori dalle Maletti e uno compromesso invita dalla poesia
Ah spiedo tutti consegnati al tempo dei relitti fatti Caino per Teatro due figli o nipoti insieme
Paolo e Fabrizio riportano in vita e gli altri dalla disfatta e poi di continua ancora per qualche verso e diciamo questi versi CD regalano
Un momento chiaroscurale le luci che si accorciano la potenza dell'istante e al tempo stesso la memoria che va diciamo a creare una sorta di selezione all'interno
Di questo panorama familiare in questo momento storico sembra attaccata da questo virus da dal dal coronavirus
Proprio la parte della memoria la parte relativa agli anziani a coloro che chiaramente diciamo hanno sono nati prima comprende poco fa Francesco ma che hanno contribuito diciamo e contribuiscono ogni giorno a cui il tessuto narrativo ed esistenziale del nostro tempo ecco questi versi riconciliano anche con la polemica o le polemiche dei primi giorni in merito al coronavirus dicendo va be'ma è una cosa diciamo di poco conto muoiono solo gli anziani ecco in questi versi si capisce la potenza dell'istante ma anche la potenza della dell'antico ecco questo di diciamo voleva dismettere dei pezzi questo che papa Francesco gli avrebbe la cultura dello scarto diciamo un male del nostro tempo che tu analizzi all'interno di questo libro
Sì prima di tutto questa poesia è nata anche darla da questo grandissimo e bellissimo rapporto che ho avuto con Francesco Guccini proprio nella lavorazione di tra lume scuro che io sono l'editore di questo libro so ho lavorato con lui
Rileggendo questo libro per nove mesi a casa sua a Pavana che a poca distanza dalla mia casa di campagna appunto che si chiama il signorino
Detto questo ritrovare in questo senso Francesco Guccini in questo rapporto forzato quasi coatto dove il dovere di leggere un libro mi ha fatto pensare che
In rapporto che dentro di noi c'era un rapporto di Senna ex eppure cioè il noi siamo sempre giovani e vecchi allo stesso tempo
Che il punto della poesia il punto anche delle sue canzoni e della sua scrittura narrativa
è sempre un'ottica ambivalente noi non dobbiamo scindere il vecchio dal giovane che che è dentro di noi
E ed è per questo che io che mi chiamo Paolo e Fabrizio dico sempre Paolo è uno e Fabrizio è un altro perché siamo ne siamo bifronte indossiamo perché quando da giovani dialoghiamo con i nostri nonni
E lo siamo da vecchi quando dialoghiamo con i nostri nipoti spesso andiamo più d'accordo con i nostri nonni e viceversa che non con i nostri genitori quindi questo perché perché attraverso il rapporto con gli anziani passa una saggezza passa una morale quell'etica che di cui parlava prima Francesco si trasmette da nonno a nipote
E e quindi io credo che proprio attraverso
La Poesia e e in questo caso e in questo il mio libro io ho dovuto elaborare il lutto di di mio padre di mio nonno in questo in questo libro
E e l'ho fatto come dire ritornando a quell'età tra l'infanzia e l'adolescenza
Quando proprio nella casa dove sono adesso a Pistoia
In una stanza in una soffitta che lo chiamavamo cuscinoni e che vedeva raccolta tutta la famiglia
Io giocavo con il piccolo chimico che forse qualcuno della mia età che o quasi sessanta anni ricorderà
Come dire questa l'ho modo di imparare la chimica attraverso una piccola valigette bene io in questo in questo libro ho tentato di sopra di far sopravvivere mio nonno a mio padre
E come un apprendista stregonerie facendo quasi degli esperimenti e quindi ecco perché in questo libro ci sono per esempio dei riferimenti all'arte pensate in questi giorni quanto l'arte ci sia stata necessaria tu dicevi prima forse nel nel tempo del dell'emergenza
Il romanzo non serve non basta ci vuole la polizia il racconto io direi l'arte
Perché l'arte nella sua appunto brevità nella sua firma Litta
Proprio nella sua immediatezza di sguardo
Forse è da quella quelle stretto di io direi quasi di quasi un tonico dentro la nostra dentro la nostra psiche
E ed ecco che il trasformare le immagini verbali nelle immagini il Coni che appunto come come io mi immagino di fare per cui in nella mia prima parte ci sono le immagini per esempio di Gaetano Zumbo che era un un artista del Seicento che che alla Specola di Firenze aveva fatto di bellissimi delle statue di cera i teatri i teatri di di dello zoom possono del dei teatri in cera
Dove viene rappresentata la teste appunto del Seicento oppure un altro un altro alchimista scienziato era Girolamo se Gatto che aveva trovato il modo per pietrificare i corpi
Eccetera ecco questa questa idea che in qualche modo sì attraverso la poesia si possa guarire la materia si possa non solo guarire la nostra sicché ma si possono anche guarire gli altri si possono far sopravvivere si possono prendere eterni no
Quasi portare a compimento la vita degli altri ecco questo è sempre stata la mia idea di poesia e l'ho imparata diffondono imparata da Francesco Guccini che proprio nel suo rapporto che lui ha avuto nel suo mulino con i suoi antenati
E anche nel suo ultimo libro c'è un un vecchio che parla a un giovane parla un bambino ma dove questo bambino se non i Luís quindi il dialogo che dentro Dinoi deve essere tenuto aperto tra il vecchio e il giovane
Forse il segreto per resistere e per tornare ad una nuova etica
Ecco Francesco siamo siamo quasi in conclusione questa nuova etica di cui abbiamo parlato all'inizio ma anche un nuovo modo di riuscire a raccontare la la realtà di ritornare diciamo forse anche all'essenziale siamo una società oggi come oggi anche per necessità sovra sposta dati a numeri a in qualche modo esposizioni pubbliche spesso diciamo
Il tuo essere un diciamo un un artista un cantautore uno scrittore appartato ti ha caratterizzato no diciamo Paulo ricordava il mulino ma sei stato anche diciamo il l'unico cantautore a intitolare
Un album come l'indirizzo di casa insomma diciamo han sempre vissuto un diciamo bene se è così io da ascoltatore da lettore da e da e da giovani indegno
Tuo conoscitore ho visto diciamo questo estere appartati rispetto al mondo ecco allora diciamo adesso siamo in una fase di di di di segregazione obbligata ecco anche qui che differenze noti rispetto alla scelta volontaria e al diciamo all'obbligatorietà in qualche modo
Ma anche gli ulteriori Gasparo
Veramente troppo buono più come e per le cose che che lo spirito e che ho cantato comunque a parte questo
Ma
A me non dispiace questo questo tutta segregazione da meditazione tutto perché
Sono tornato
A dire da vent'anni da da dove sono partito
Non nel mulino i miei nonni che
Distante da casa mia almeno duecento metri in linea d'aria
Ma Cirilli vicina insomma
Però da questo mulino degni non devo proteggere imprinting mi ha segnato tutta la vita ha ragione Paolo diretti in questo ultimo libro parlo come in altri
In uno che ha una certa età e che parla si rivolge allora all'adolescente al bambino che anche dentro sempre in me
E quindi ricordo
Il rifrangenti
Di di di questo mondo rimane sempre assegnato in maniera incredibile tutto e tutti e tre stranieri quindi
Il mercato
Questo
è stato anche fatica a parlare con uno stress
Va bene no ma intentato grazie Greg grazie davvero iniziamo Paolo se se l'accordo con ringraziare davvero Francesco Guccini per essere servono a me fra
Che io ho tenuto Paolo
Ecco grazie a Francesco Guccini ricordiamo negli store digitali Paolo Fabrizio Jacuzzi consegnati al silenzio
Ballata del bizzarro unico male edito da Bompiani leggete lo perché è veramente un libero che accompagnerà in modo importante questi giorni che che dire
Grazie ancora a chi ci ascolta docile adesso alias Francesco Guccini per l'amicizia e la vicinanza Paolo per i suoi versi mo'presidente oscurato nelle tre miliardi eredi ciao Francesco
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