Conversazione con Giovanni Montinaro in occasione dell'anniversario della strage di Capaci

Radio radicale ricordiamo la strage di capaci qui il giorno del maggio del mille novecentonovantadue scolpito della memoria collettiva di questo Paese e di una generazione intera
La generazione di chi all'epoca appunto era un adulto ma anche e di chi è cresciuto con anniversari e con le figure dei giudici Falcone e Borsellino degli uomini della scorta
All'interno della discorso pubblico di questo Paese e per farlo quest'anno siamo come ai microfoni con Giovanni Montinaro Benvenuto Giovanni su Radio Radicale
Grazie grazie a tutti gli ascoltatori a per il pensiero
Allora Giovanni tu sei I figlio di Antonio Montinaro uno dei membri della scorta di Giovanni Falcone il caposcorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di capaci tuo padre ricordiamo nato l'otto settembre mille novecentosessantadue
è morto appunto il ventitré maggio del mille novecentonovantadue non aveva ancora trent'anni tu all'epoca aveva vinto uno mesi quindi un'epoca in cui i ricordi personali sono del tutto assenti la memoria è affidata a quella trasmigrazione di ricordi familiari questi anni sono stati anni importanti anni di dolore
Spesso si dice che le vittime delle stragi mafiose degli attentati mafiosi o della mafia
Siano esclusivamente coloro che rimangono coinvolti e che non ci sono più ma noto storia quella della tua famiglia e delle tante famiglie ci raccontano che si è vittime di mafia anche se si rimane vivi perché mai nessuno restituirà
Quella la stessa strato familiare di partenza allora giovani come sono stati per te questi anni alla ricerca di una memoria che non è potuto vivere che non è potuto assaporare ma con un esempio costante quello di tuo padre
Questi sono stati anni sicuramente particolari
Dove
Anche perché ormai parliamo divento Daniele ventotto anni succede tanto è una vita considerando appunto che che mio padre aveva giusto ventinove anni
Tra le tante cose
Sicuramente ce ne sono state di belle e di brutte tante soddisfazioni
E i bocconi amari da portare giù
Però c'è stata anche molta solidarietà da parte di tutto il partito tutti i cittadini a questo devo dire la verità non c'ha mai fatto sentire soli ed è fondamentale perché no il lavoriamo con la memoria
Tello sentirci vicini appello vuole un boia
Trattati con un determinato atteggiamento i diritti Sperto appunto per la figura di mio padre questo volevo dire rilievi ventott'anni sono comunque stati molte di più le soddisfazioni
Che
Nel quale i bocconi amari anche attacca il ventitré maggio a differenza di tanti altri episodi possono essere
Legati alla mafia dove un omicidio andava assegnare quasi una fine di una vicenda il ventitré maggio è il successore fatto contrario
è cambia tutto è iniziato qualcosa
Piccole qualcosa ne facciamo parte TAR per noi questa è una nota
Ecco iniziato qualcosa qualcosa di lunga durata anche perché il ventitré maggio non è ne esclusivamente una data da ricordare con una cosiddetta anniversari visti e quindi con la deposizione di una corona con quello che giustamente il protocollo prevede perché ci sono tanti modi per fare memoria sicuramente celebrare uno di questi ma è una data in qualche modo viva che era presente era anzitutto un prima e un dopo nella storia di questo Paese
La mia generazione che poi avvicina la tua ci passiamo qualche anno di differenza ha proprio visto in quell'episodio nei ricordi frastagliati che ognuno di noi ha diciamo forse il primo ricordo forte dell'essere cittadini italiani la speranza tradita da un atto infame come fu quella tentata come ne sono tutti quanti gli attentati gli atti di mafia in questo Paese nel corso della storia ma soprattutto diciamo c'è stata come la concezione che questo Paese
Forse non si potesse cambiare in nessun modo quindi una duplice tentazione da un lato lo scoramento e dall'altro il moltiplicarsi di Sempio
Di impegno e di iniziative e questo diciamo lo lo abbiamo avvertito tanto noi che siamo parte e coro pubblico di questa storia immagino però avrei avvertito anche tu
Con lo strato di memorie familiari e con il tuo cognome con l'esempio di tuo padre
Allora come giudichi anche la consapevolezza intorno a quei fatti come giudichi anche questa sorta di incoerenza manifesta che spesso sia alimenta nel nostro paese da un lato il voler ricordare ma poi disattendere con atti pratici
Quelle che sono in qualche modo le le testimonianze e possiamo dire anche i dettami morali che che quella generazione ci ha lasciato
Sicuramente questi sono poi sfilati negativi di questo Barça navigano in un parente che sfortunatamente tende a dimenticare e anche per questo che io e la mia famiglia come altre migliaia i picchi ma nella quotidianità durante le iniziative crea durante le commemorazioni
Che non sono indispensabili ma fanno parte di di un protocollo di una forma che vuole un voto ormai consideriamo nostra
Ma lavorare sulla memoria quindi in cui solamente in questa maniera non sarà più una nostra memoria personale ma diventerà una memoria collettiva sorto altamente in questo Paese Shearer
Ancora oggi ricordare il perché di determinate normativa
Ricordare come sono nati determinato e normativa
Che non ci sono eredità un lascito di chissà quale passato ma sono anzi delle delle leggi molto DP di breve vita che sono state indispensabili per determinati movimenti si veda appunto il movimento alla lotta alla mafia
Ecco giovani tu porti nel nel tuo nome il nome di Giovanni Falcone e il rapporto possiamo dire tra caposcorta e lo scortato è qualcosa di più rispetto a diciamo un vincolo esclusivamente professionale
Si lega si salda perché entrambi salendo su una macchina vivendo ore infinita del giorno insieme reciprocamente si affidano la propria esistenza
Ecco di questo legame spesso diciamo si è parlato poco perché è un po'la la diciamo la semplificazione giornalistica racconta di Giovanni Falcone Francesca Morvillo e gli uomini della scorta così come di Paolo Borsellino e di tante altre scorrette ma appunto questo rapporto che rapporto unico rapporto che in qualche modo e forse anche difficile spiegare con con parole
Chiare da chi appunto non l'ha vissuto e forse diciamo un pezzo di narrazione che manca su il senso del dovere il senso dello Stato cioè immaginare che tua madre spesso anche raccontato c'erano degli uomini che pur sapendo quello cui andavano incontro perché ricordiamo che nei primi anni novanta
Così come negli anni ottanta i protocolli di scorta
Erano differenti sia per le strumentazioni sia per le protezioni sia per diciamo una innovazione tecnologica e chiaramente era ancora arretrata quindi diciamo sia agiva in condizioni anche più sfavorevoli rispetto ad oggi la telefonia mobile era agli inizi insomma c'era veramente un panorama totalmente differente basti pensare abbiamo celebrato da poco un'altra innalzare o quello di Aldo Moro la la la diciamo la totale assenza di di protezioni blindate della macchina di un Presidente del Consiglio oggi sarebbe impossibile pensare una cosa del genere
Ed ecco di questo rapporto insomma penso che sia una una ricchezza conoscerlo e svelarlo insomma e e spesso se ne parla poco
E guardie questa una delle cose poiché
Che esporta più più quelli che ci fa provare più rancore devo dirle la verità
Mio padre era seriamente ha motivato era seriamente consapevole
Era era sicuramente sottopagato per il mestiere che Pacella erano addestrati a malapena
è volente o nolente anche equipaggiati male ma perché era quello il Periodo ad oggi è chi ci sono addirittura dei corsi per la scorta
Quando mio padre incominciò a fare le scorte i ragazzi furono loro a buttare delle linee guida che ancora oggi vengono seguita perché appunto se era agli inizi
è il molte volte sentir parlare persone anche di una certa cultura di una certa comunque sensibilità vuol dire definire il tutto come la scorretta ma questo anche nei confronti del del magistrato Morvillo limitarla figura di noia io non non l'ho mai condiviso questa cosa poi nello specifico parlando di mio padre dà molto fastidio perché lui era veramente devoto al dottor Falcone tanto da da carichi da darmi il suo nome è paradossalmente per quanto coi si debba continuare ancora oggi a ricordare quali sono quei nomine chi sono quelle persona
Il dottor Falcone per loro provava un immenso dispetto
Perciò sono con la Fina degli estranei che non ricordano
Chi ha vissuto quel periodo so perfettamente
Che Antonio Montinaro sa perfettamente chi ero codicillo sa perfettamente che Tito Schifani che ha lavorato all'interno dei dei tribunali di Palermo e provincia
No perfettamente chiara la procuratrice Morsillo appartenesse della moglie di un grandissimo uomo
Sono quelle persone che dove però i certificati fare informazione che un po'per superficialità o info Arca no no non ci penso proprio che sia l'unica perché sono portato all'ossessivo
Perciò diciamo semplicemente per superficialità limitano il tutto alla scorta dei consiglieri
Il più bel regalo che ho ricevuto nella mia vita c'è stato un video del dottor Borsellino dottor Borsellino come lei saprà benissimo vissuto poche decine di giorni in chiude il dottor Falcone
E diceva spesso e volentieri di non avere tempo perché aveva fretta aveva delle cose da fare come tutti ci possiamo immaginare visto il periodo
In quelle poche decine di giorni il dottor Borsellino rilasciò comunque un'intervista
In questa intervista al lordo mio padre è già morto
è gli fece i complimenti
Appunto per l'atteggiamento che aveva per la professionalità cadeva e si ricordava tranquillamente nome e cognome perciò alla fine lo ricordiamo
Che loro devono essere ricordati unicamente perché persone enormi
Gli avevano a cuore erano consapevoli della loro preparazione della loro professionalità esce lo ricordavano dei magistrati illustrino devono ricordare anche tutti gli altri
Ecco proprio su questo ricordo spesso diciamo non si fonda la cosiddetta giustezza di quello che viene dopo tanto che poi alla fine quando si parla di di mafia ma quando si parla anche di scorrette spesso viene da da sentir dire insomma che siano un diciamo una sorta di Benefit quasi una fortuna no
Invece diciamo storie come quella della strage di Capaci ma storie come quella di trovare Antonio Montinaro di Vito Schifani Rocco Di Cillo
E anche di di coloro di quegli agenti che sono sopravvissuti quel giorno perché da un'esperienza del genere non si torna mai più come prima motore abilmente diciamo sarebbe giusto magari di portare l'attenzione anche del dibattito pubblico
Su questo Antonio siamo quasi in conclusione di questa nostra conversazione di cui ti ringrazio
Perché diciamo volevo ancora chiederti una cosa nell'arco di questi anni
Ad esempio Palermo si è animata in quei giorni del ricordo io personalmente
Diciamo iniziato
Il mio lavoro raccontando diciamo le celebrazioni della Fondazione Falcone l'Albero Falcone i treni le navi pieni di studenti che arrivavano ecco spesso il sentimento che subentra soprattutto tra le giovani generazioni è quella quello di delusione dopo un po'nel senso vedendo l'incoerenza che spesso anima il dibattito pubblico del nostro Paese
Allora quelle ventitré maggio mille novecentonovantadue quelle diciassette cinquantasette quarantotto secondi che sono diciamo l'orario esatto e preciso in cui Palermo da quella data tutta Italia da quella data si fermano per ricordare forse possono essere anche una memoria di inciampo una sorta di incidente nella narrazione corrente allora come ti immagini anche gli anni che verranno nel parlare di questo e degli altri episodi
Ma guardino ai io definisco il ventitré maggio di ventotto anni fa a un una rottura nel sistema anche che conosceva
Una cosa è certa noi magari andiamo avanti lentamente questo è vero
è troviamo mille ostacoli sul cammino
Per ogni tanto indietro non possiamo tornare questo è un dato di fatto
Che giustamente vedendo certe realtà trova anche un sentimento di interruzione
Io e riempito di a discutere con le persone molte volte mi è capitato di discutere con miei coetanei palermitani cara che magari avevano in cuore proprio questo sentimento allora volevano condividerlo con Marco il massimo rispetto
E io devo dire che ne sono sempre nate delle bellissima discussioni e molti di loro alla fine hanno capito
Non è tanto il risultato che si volta nere nell'immediato nel lungo termine ma è come chi gestisce la quotidianità per arrivare a quel risultato
Io sono una persona che
Ma come dico sempre mi mi piace dormire tranquillo e per farci percorso succeda Perrot comportarmi in una data maniera se c'è qualcosa che mi dà fastidio provò a cambiarla come è giusto che sia
Arrenderci non dovrebbe
Mai rientrare nell'ottica di lotta per qualsiasi battaglia nello specifico però abbatta io così importante come può essere quella della lotta alla mafia
Ho incontrato anche chi ha nascosto dietro questo senso di delusione la propria coda indiano perché dobbiamo dire anche qua adesso
Per quando capita che anche io stesso mi guardo allo specchio e magari dico ma ma ma che sto facendo ogni q come posso fare
Dove lo trovo il coraggio io il vedo mio padre che liscia
Di andare avanti di non di non fermarmi riprendere ad alzare il tiro
è che alla fine andrà tutto bene l'importante è che si fa si fa tutti fa quello che si che ci si fa quello che si ha nel cuore
Bene allora noi non possiamo far altro che ringraziare ancora Giovanni Montinaro per essere stato con noi grazie davvero Giovanni per presunto intervento per il tempo che c'hai dedicato alle davvero presto risentirci
Grazie a voi grazie per l'ascolto grazie per l'invito