Tra gli argomenti discussi: Diritti Civili, Diritti Sociali, Diritti Umani, Donna, Governo, Immigrazione, Impresa, Informazione, Lavoro, Libro, Politica, Sindacato.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 29 minuti.
Rubrica
18:00
18:30
9:03 - CAMERA
10:05 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Camera dei Deputati
8:30 - Camera dei Deputati
8:45 - Camera dei Deputati
9:00 - Camera dei Deputati
9:30 - Camera dei Deputati
10:00 - Camera dei Deputati
scrittrice, sindacalista, interprete parlamentare
Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale benvenuti alla nuova puntata di fortezza Italia la trasmissione che si occupa delle chiusure della politica dell'informazione sull'immigrazione non solo a proposito di non solo oggi ci occupiamo di una fase della storia italiana in cui piuttosto che le chiusure c'erano aperture c'erano aperture
Come quella che è stata celebrata in questi giorni cioè il cinquantenario Della o statuto dei diritti dei lavoratori e vi proponiamo un'intervista sono romanzo che si occupa proprio di quell'epoca
Radio radicale abbiamo nei nostri studi Chiara Ingrao Chiara Ingrao
Ha fatto un po'di tutto nella sua vita è stata sindacalista e il libro adesso che presenteremo tratta proprio di questa fase da soviet è stata militante pacifista parlamentare e da qualche anno da un po'di anni è scrittrice
E noi intanto diciamo il benvenuto negli studi di radio radicale grazie ecco e noi parliamo oggi di un suo libro che non è l'ultimo di cui già ci siamo occupati migrante per Sempre ma un libro del due mila e nove un libro che è stato riedito
Dalla nave di Teseo
E sentito la Ditadi da ma in questa edizione c'è anche una postazione di Maurizio Landini allora naturalmente la la prima domanda che ti voglio fare perché hai pensato di
Di evitare questo libro
Per un anniversario
Perché in questo il libro uscito a novembre
E in occasione del cinquantesimo anniversario del cosiddetto autunno caldo del mille novecentosessantanove
Cinquant'anni fa a c'è stato un una grande moto di cambiamento all'interno di tanti luoghi di lavoro centrato attorno al rinnovo del contratto dei metalmeccanici ma non solo
Che ha dato l'inizio poi a tanti altri cambiamenti che hanno attraversato l'Italia per tutti gli anni settanta
Siccome il libro a inizio proprio nell'autunno del mille novecentosettantanove dovrà protagonista sessantanove con la protagonista che entra in fabbrica giovanissima e poi le lotte di di quella stagione sindacale la toccheranno direttamente e insieme all'editore abbiamo valutato che valeva la pena di riproporre questa storia che peraltro non è mai andata fuori stampa ha continuato a essere letta per tutti i dieci anni di perché il libro uscito è stato fatto anche uno spettacolo teatrale ne parliamo magari dopo certo questo diciamo
Abbiamo detto dato sensata sindacalista insomma risente anche un po'come tutti i libri ma questa in particolare ha un forte carattere autobiografico no
Sì anche se io non sono stata operaia metalmeccanica però sono stata sindacalista dei metalmeccanici l'incontro ancora da studentessa
Con l'esperienza del sindacato metalmeccanici è stato uno degli incontri fondamentali della mia vita
Oltre a essere stato anche per la mia vita affettiva perché poi i
Mi ha fatto incontrare l'uomo della mia vita
Ma lo è stato anche proprio per la mia maturazione una persona era molto giovane
Eravamo in tanti studenti e studentesse che dopo i grandi movimenti delle sessantotto si sono dopo o anche durante si sono avvicinati alle fabbriche
E il sindacato metalmeccanici è stato quello che di più sia aperto questa relazione col movimento studentesco anche una relazione naturalmente complessa non sempre compiacente
E a un certo punto il rapporto è diventato sempre più stretto e sono diventata sindacalista questa esperienza mi ha formato tantissimo
In qualche modo il fatto di raccontare le cose che adesso spiegheremo che raccontiamo dal con uno sguardo interno esterno di chi ha conosciuto in quegli anni abbastanza bene il mondo delle fabbriche romane
Ma anche senza essere operaia lei stessa da studentessa al si è un po'riflettuto nel personaggio della narrati ricerche appunto una una donna adulta oggi perché raccontare introspettiva mente che allora era studentessa
Ecco infatti diciamo questo una un carattere
Che proprio
Emerge molto in modo molto forte da questo libro leggendolo appunto la l'atmosfera che si viveva
In quegli anni no che ed è un'atmosfera che manca quasi totalmente oggi perché si respira proprio una fiducia nel futuro delle donne protagoniste non solo delle donne e e questa è appunto questa
Fiducia nel cambiamento nella nella Cammel miglioramento della propria vita ma anche nel cambiamento tra società e molto evidente
Io credo che sia stata una fortuna è un privilegio enorme per la mia generazione aver vissuto quella stagione una stagione di grandi cambiamenti in tutto il mondo
è una stagione di grande fiducia nel cambiamento anzi addirittura nella possibilità di quella che noi chiamavamo la rivoluzione di di cambiare proprio tutto
Naturalmente poi questo ha comportato anche
Delle ferite e delle sconfitte e delle delusioni perché abbiamo cambiato tantissimo in quel decennio poi essere sì ne hai voglia ne parliamo
Però su tante cose poi invece su tante di quelle con cui se si è tornati indietro anche su quelle su cui non si è tornati indietro però il clima culturale è cambiato si tende a dimenticare tante cose e quindi c'è una parte della mia generazione per la quale questa delusione delle sconfitte è diventata
Più importante più pesante del ricordarsi
Quelle speranze anche quelle cose che siamo riusciti a fare quelle conquiste
E quindi è quella parte della mia generazione che più o presa dalla Nostalgia oppressa dal rancore o invece a ha scelto di dirsi abbiamo sbagliato tutto magari è passata dall'altra parte diremmo noi diciamo ma ha scelto prese di posizione più a favore dell'establishment della destra
E così via
Oppure
Ha finito per raccontare quel decennio solamente come il decennio del terrorismo
E anche questa è una narrazione distorta poi magari ci torniamo
Però tanti e tante come me
Invece portano con sé quell'esperienza sapendo che poi siamo andati avanti siamo andati indietro dobbiamo continuare andare avanti naturalmente
Non siamo vecchie per cui macché durerà in eterno però il mondo deve continuare andare avanti
E e quindi forse e più importante raccontare
Quello che siamo riusciti a fare
E che e il fatto che il cambiamento è possibile
In nell'epoca che stiamo vivendo adesso in cui
Ossessivamente ci viene detto che il cambiamento non è possibile l'economia è quella che il mondo è quello che perfino se il Papa dice delle cose gli si dice sai un utopista se non è un utopista uno che crede
Paradiso non lo so chi può esserlo no non non è realizzabile
Io credo che raccontare il fatto che tanti cambiamenti sono stati possibili e che a questi cambiamenti reali che hanno cambiato la vita delle persone che hanno cambiato la realtà del Paese
Hanno dato un contributo fondamentale non intera di dirigenti che si vanno sempre a cercare male persone comune come da ragazzetti e diciottenne ventenni che io racconto nel mio libro e che ero anch'io all'ora
Penso che forse sia più utile dal punto di vista della mia generazione non per fare lezione a nessuno solo dire
Rendiamo testimonianza di questa esperienza raccontiamo cos'è stato poiché a diciotto vent'anni oggi deciderà se dire non mi interessa perché tanto oggi non è possibile niente buttiamo nel cestino oppure otto forse ci sono delle cose che mi interessano anche parlano anche alla mia esperienza di oggi
Questo è un po'la scommessa di stamparlo anche oggi ecco in
Diciamo il il racconto si svolge in una fabbrica romana della boxe somma che produceva televisori e aveva diciamo una presenza femminile è molto alta
Di operaie e appunto
è un po'come dire si potrebbe dire un romanzo di formazione al lavoro in fabbrica perché appunto vediamo ai nata tu hai citato la protagonista che ricorda Tecce la studentessa che poi da narratrice diciamo a Carrara il protagonista è più l'opera è attratto e poi però c'è una coprotagonista o la protagonista vera che poi è l'operaia che peraltro come poteva succedere allora
Era molto brava pure come studentessa però poi deve decidere oppure la fanno decidere insomma di di andare in in fabbrica i c'è tutta la narrazione dell'ambientazione
E in una fabbrica con l'appunto dei ritmi dei modelli di lavoro ancora vecchi molto disciplinari che però piano piano viene sconvolta dalle lotte sindacali che partono proprio dai bisogni primari della delle donne in particolare che vivono in questa fabbrica
Sono descritti ci questo primo momento per far capire meglio dunque
L'impatto con la fabbrica è stato qualcosa di molto duro
Quando si parla di operai metalmeccanici si pensa sempre agli uomini perché è una categoria a grande maggioranza maschile
La realtà operaia in Italia è stata raccontata poco sia dalla letteratura sia dal cinema e spesso con degli stereotipi ancor meno è stata raccontata la realtà operaia femminile io l'ho intitolato il romanzo dita di dama
Proprio per giocare un po'su questa
Contrasto in più elemento di sofferenza in più che è stato ed è per le donne tanto più per le donne e giovani
L'impatto proprio con il corpo femminile con la propria dignità femminile
Venivano scelte perché avevano le dita sottili
E perché si presupponeva che delle ragazze giovani fossero più docili
E irrealizzabili perché servivano per le componenti elettriche per maneggiarli bene perché allora non era digitale no loro producevano televisori autoradio non era digitale c'erano Inter culti stampati in cui dover infilare questi civili
Con una situazione però della fabbrica fordista Otello lista come la vogliamo chiamare
Che era uguale alla Ford alla Voxson o nel film Tempi moderni di Charlie Chaplin antichissimo ma che ancora ci racconta il fatto che ti passa davanti
Consiglio a tutti di vederlo attualissimo
Ti passa davanti in questa catena velocissima in cui
Sui tempi rapidissimi devi continuare a ripetere lo stesso lo stesso gesto quindi c'è un impatto con un ambiente di lavoro
Pesante inquinato
Come una un lavoro ripetitivo stupido
E cioè quindi e c'è un'offesa al
Alla propria dignità umana ecco io ho voluto raccontare quegli anni di rivolta
Da questo punto di vista cioè se voi da un punto di vista che ovviamente collettivo e di lotta però a partire dall'interiorità si
A partire da dal fatto che per arrivare a quella piazza quei coltelli a quegli scioperi c'è
Una spinta interiore umana che in qualche modo è universale ed eterna
I capitoli del libro hanno come titolo dei versi della Divina Commedia
Un po'perché quando sono andata a ricercare le fa le le operaie di allora tutte dice per il primo impatto con la fabbrica è stata un inferno e quindi l'immagine dell'Inferno di Dante mi è venuto in mente
E però nel momento in cui mi è venuto in mente l'immagine dell'inferno per me era importante anche comunicare
Che
Rompere un po'lo stereotipo secondo cui la spiritualità appartiene a chi vive in altri mondi più rarefatti
E chi vive e chi al problema delle bollette da pagare del lavoro di fabbriche tutto chiuso nella sua materialità è se li raccontiamo raccontiamo solo la materialità i bisogni salariali
La rozzezza diciamo così
Invece secondo me il bisogno di poi sia di di dignità ti bellezza
E qualcosa
Che ha attraversato anche quelle lotte di quegli anni non a caso lo slogan vogliamo il pane ma anche le rose
Incerto e mi verrebbe da dire che citando from e anche altri si sono occupati di questo era una lotta non solo per la vera e ma anche per lei essere insomma in qualche modo ecco tra l'altro appunto viene molto descritto viene sto molto bene tutta la varietà della della dinamica anche dei rapporti in fabbrica e fuori dalla fabbrica perché abbiamo detto prima citato il rapporto tra studenti operai
Poi c'è il la particolare condizione delle donne per esempio in un diciamo una delle cose più mi ha colpito era appunto una delle prime cose poi cui loro si ribellano
è
La disciplina
Incredibile no per andare al bagno no cioè un famosa storia
Delle palette e poi magari poi anche ricordarla e poi c'è appunto anche la la lotta sia contro i tempi assurdi e contro insomma le angherie che fanno che perché poi c'era appunto una situazione molto disciplinare cui Ceroni peraltro c'erano i supervisori c'erano che guardavano il tempo i contate in poi c'ha tante figure che dovevano ottimizzare
Il lavoro guardando poco insomma alla alla ai bisogni
Degli operai e poi infatti non a caso c'è anche il capitolo importante della della salute nella fabbrica insomma affronti molti temi che emergono e qui viene voglio notarlo fare
Sono a dire questo non si ascoltatori questo libro e comunque un libro che scorre velocissimo benissimo perché a una freschezza di racconto per cui anche le cose più pesanti in realtà appunto riescono a essere narrata in modo molto diciamo fruibile e quindi
Anche di questo di voglio fare un complimento insomma
Allora intanto grazie del complimento si è vero io non a caso scelto nonostante le prime proposte dell'editore che volevano tutte le immagini interne la fabbrica ho scelto una fotografia reale di operai della vox sorridenti e giovani
Perché avevo voglia di raccontare quanto abbiamo anche tanto riso
Quanto ci è sta c'è stata anche la liberazione sessuale in quegli anni quindi quanto c'è stato un elemento liberatorio di voglia di vivere
Rispetto a un'idea della produttività che poi si è dimostrata sbagliata anche dal punto di vista economico secondo la quale l'operaio si è una scimmia si produce di più no
E quindi il controllo sui tempi controllo sui bisogni fisiologici
Tante di queste condizioni della fabbrica di allora
Ricorrono oggi anche al di fuori della fabbrica mea molto colpito che l'organizzazione sindacale che più ha sposato lo spettacolo teatrale che è stato tratto da disabilità ma non è la FIOM
Mai la Filcams cioè il sindacato del commercio perché per esempio il controllo che vuol dire il controllo sui tempi per andare al bagno molto semplice se tu agli dei tempi di lavoro molto stretti
E devi in trenta secondi fare il tuo gesto parte intanto la data
Bisogna contro se tutti alti e te ne vai a fare la pipì
Si blocca tutto
Per cui c'era questo controllo molto stretto per cui ci ci voleva il permesso e poi delle modalità appunto devi prendere una paletta se queste disponibile poi entra in bagno se no no allora molte di queste modalità
Più o meno ma non diversissime si ritrovano ne consente si ritrovano nei supermercati si ritrovano in tanti luoghi di lavoro di oggi
Dove il quell'idea anche ai fini del controllo su ogni attimo dell'attuabilità unisce un'idea di produttività secondo cui le cose sono fatte bene solo se velocissime e per esempio senza tener conto del molto spesso questo diminuisce la qualità del prodotto della produzione
Ma anche contemporaneamente le cose sono fatte bene se chi lavora paura di chi comanda
E quindi contemporaneamente la ribellione è stata contro l'insulto alla propria dignità mi controlli persino per andare al gabinetto
E l'insulto a quelle del a di di potere a quella idea di che attraversava tutta la società io nel libro
Mentre devo dire la storia di vita di dama è una storia nella quale io ho raccolto tantissime esperienze reali quando mi è venuta voglia di raccontare quegli anni
Sono andata a cercare le ex operai ex delegate di quella fabbrica mi sono fatta raccontare l'esperienza ho trovato tante loro interviste scritte e poi messe insieme non mescolate con l'immaginazione
Ci sono tante cose vere per esempio al momento in cui è uscito lo Statuto dei lavoratori è stato impugnato una delle prime volte in Italia è stato preso in mano da questi operai giovanissime perché sullo Statuto dei lavoratori
C'è un articolo che dice è vietata la sorveglianza
Sul su un lavoro per dire dovete toglierci sorveglianti che stavano lì a controllare ogni attimo è stato un momento molto liberatorio questo operatori del settanta quindi un'altra anniversario che scade da cinquant'anni ed è importante ricordare che non è stato frutto di costi una qualche volontà politica ma che è stato frutto
Di di questa di questa stagione di lotte quindi per me era era importante
Comunicare un po'tutti questi aspetti e comunicare un percorso che ha portato a dei cambiamenti reali una un altro racconto molto reale che nel romanzo il momento in cui
Si decide la struttura sindacale dei consigli di fabbrica l'elezione
Di rappresentanti e sindacali in ogni reparto ecco il letti chiede dello schermo vede ridono perché abbiamo anzi glielo veramente tanto
è stata
Scusa asili prima lei era legato alla lei quando c'è una legge ai Consigli di fabbrica e questo ha portato non solo al lavoro son mai in tantissime fabbriche in Italia
Non solo a una contrattazione in fabbrica per fabbrica ma una contrattazione reparto per reparto
Che ha cambiato materialmente la vita delle persone e cioè stare seduta meno scomoda avere degli aspiratori per non respirare per non respirare i pionieri Ugorji era un'illuminazione diversa sono tutte cose che sono state contrattate e
Sì cambiate oltre a tante leggi che sono cambiate in quel decennio se vogliamo poi ne parliamo no ma infatti la cosa che risulta molto interessante e che ci sono appunto questi due piani da una parte il piano
Nazionale in cui appunto c'era una lotta per il contratto e c'era appunto
Il cambiamento diciamo così epocale che stava avvenendo ed era gestito dai sindacati a livello nazionale dalle forze politiche e dall'altra parte appunto questo lavoro quotidiano no
Tant'è vero che la protagonista poi viene eletta no al rappresentante delle delle lavoratrici che si interessa di ogni piccolo problema e cerca e c'è anche poi lo scontro in effetti con la i rappresentanti sindacali
Classici che non non non erano nemmeno loro abituati a questa modalità così
In cui mi verrebbe da dire sì concretizzava il privato è politico non c'è insomma questo è un po'anche la la e analizzato veramente molto bene nel mettere solo insomma questo tu dicevi che da questo testo è stato tratto un'opera teatrale che oltre quindi alle insomma alla continua pubblicazione adesso alla riedizione ma ha diffuso ancora di più questa questo tuo lavoro no
Formalmente sarebbe un monologo ma chiamarlo monologo è veramente non reale una grandissima attrice utili dice che si chiama Laura Putzu né
Avremmo dovuto mettere i link per per collegarsi e farlo vedere
Comunque chi si collega al mio sito web Chiara Ingrao punto it trova riferimenti Laura può disordine insieme al suo coautore regista Massimiliano Loizzi
Hanno fatto un adattamento teatrale nel quale Laura interpreta ben quattordici personaggi è oltretutto un'attrice con una fortissima vis comica per cui che è riuscita a rendere molto bene quello che per me era molto importante rende nella storia cioè il mix fra cambiamento sociale
Sentimenti personali anche magari storie d'amore e di amicizia di litigi in famiglia di ribellioni familiari e comicità
Questo spettacolo è stato fatto proprio dicevo prima dal sindacato dal commercio dalla Filcams è stato fatto proprio dalla FIOM mente
Lo ha per esempio rappresentato nel proprio nell'ultimo congresso nazionale è stato fatto proprio dallo Spi Cgil ma anche da tanti centri donna
Perché in qualche modo abbiamo verificato che diventava un'occasione per riflettere
Su quell'antico slogan ribellarsi è giusto cioè in realtà c'è un bisogno fortissimo
Anche oggi anche a cinquant'anni di distanza da quelle lotte non di dire com'era bello lottare cinquant'anni fa che sarebbe ridicolo ma di dire
Come si fa è possibile mettersi insieme a rompere questa idea che l'idiozia contrapposto hanno unito rompere questa idea che
Bisogna affidarsi a un qualche capo è possibile
Pensare che noi siamo anche che
Soggetti attivi che possono cambiare la propria vita personale e collettiva
Che possiamo guardarci negli occhi gli uni con gli altri sul luogo di lavoro nella nostra vita personale nella nostra realtà di donne nel nostro territorio e dire
Non mi piace questo stato di cose proviamo a cambiarlo insieme non è un bisogno solo di utopia cioè se dei ragazzetti
Occupano le piazze di tutto il mondo dicendo saldiamo il pianeta
Certo che c'è un elemento di tutti gli atti ma c'è un elemento di fortissima concretezza cioè di non poterne più di chi ti dice non si può cambiare niente andiamo tutti insieme allegramente verso la distruzione perché
C'è qualche legge che dice così se nonostante la propaganda battente di chi dice che i migranti sono i nostri amici e te c'è un'invasione di migranti
Tu hai decine di migliaia di persone che invece si attivano nella solidarietà e pensano che sia
Meglio per loro per il nostro interesse egoistico vivere in una società in cui ci guardiamo negli occhi e pensiamo di poterci ritrovare rispetta una società in cui lo diamo tutto il mondo ci chiudiamo dentro casa pieni di armi ecco se succedono tutte queste cose certo c'è una spinta di di utopia oppure c'è un bisogno di cambiamento
A cui oggi la politica fatica a rispondere
Però la stavo perché poi insomma anche le sardine il fenomeno delle sardine ci sono elementi che danno in effetti speranza che si possa in qualche modo riattivare quel circolo virtuoso della partecipazione tra l'altro ormai siamo alle battute finali perché corre il nostro tempo però volevo segnalare come nel libro appunto poi appaiono proprio no a sprazzi ci sono proprio le notizie su quegli anni la la strage di piazza Fontana che di cui si è parlato del tutto quest'anno un po'dopo il referendum sul divorzio l'introduzione del divorzio insomma ci sono tutti gli elementi anche storici di quegli anni che riescono appunto emergere e si vede molto bene anche la dinamica di come vengono recepiti nella vita quotidiana
Dei dei personaggi questa è anche una cosa molto importante io però mi devo fermare chiara e ti devo ringraziare perché se punto venuta però si studia presentare questo suo libro questa riedizione del libro dita di gamma che a una postazione di Maurizio Landini in questa edizione e ed edito dalla nave di Teseo con questa intervista si conclude la puntata odierna di fortezza Italia vi ricordiamo che noi andiamo in onda il sabato
Alle tredici e trenta e in replica al mercoledì alle sei di mattina potete trovarci sul sito di radio radicale punto it cliccando nella sezione rubriche dove trovate cliccando su fortezza Italia dove trovate anche puntate precedenti e potete scrivere cioè Schiros colto chiocciola radio radicale punto it
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