"Comunicazione televisiva e responsabilità morale: quali regole?"

Oggi voglio parlare male
Vi sono stati
Bene ancora
Però ci vuole
Piras ha replicato a essi congelando esattamente qual è il tema in classe dell'attività
Elisa mi pare molto calda oltre il caldo che fa in questa sala
Essa non è che l'attacco ai conoscete tutti molto bene
C'è forse un po'di fastidio primi Cassamarca così la medaglia
Dove visto che sono in qualche modo i miei angeli custodi questa mattina il dottor Bernabè è sapere che è stato per quattordici anni il direttore generale della RAI che ancora mantiene credo il più lungo record di durata alla direzione generale della televisione pubblica
Di Sergio Zavoli oggi cosa posso dire certamente salutiamo al suo arrivo alla direzione del mattino credo con un applauso
Importante e di augurio da parte di tutti e tavoli ai a questo tavolo in realtà ha una funzione multipla nel senso che tutto sommato era con Bernabei giornalista e telecronista insuperabile nel servizio pubblico giardino allora
Poi è stato il presidente della RAI adesso di televisione si occupa ancora anche a statene San Marino quindi non ha perso assolutamente contatti ma soprattutto io so che sta preparando una grande inchiesta delle sue per RAI uno che da gennaio se non sbaglio
Si occuperà proprio di televisione di grandi temi della televisione anche perché a gennaio la televisione italiana compirà quarant'anni e questa mi sembra già una data importante
Che segna anche forse le cose che diremo questa mattina
Darei la precedenza sui gli altri direttori Enza Sampò che non è direttore ma nonostante sia da tantissimi anni alla RAI
Non è mai stata dipendente della RAI se non sbaglio forse lo è stata per periodi limitati nel senso che ha avuto una storia
Una storia di contratti a termine che però ne è valsa per in termini di durata quasi una pensione onoraria della RAI il giorno lontano in cui deciderà di abbandonare la televisione era
Gabriele Nacci al bambino
Ecco passato non volevo citare qualcosa che non andava citato Alonso comunque di Enza Sampò mi piace ricordare che in fondo all'epoca in cui non c'era Samarcanda la sua Samarcanda nella televisione degli anni ormai lontani
Era Campanile sera e chissà che quelle piazze di allora non abbiano lasciato un segno anche nella televisione di oggi chiudiamo con i due direttori sono anche vecchie conoscenze del meeting Enrico Mentana TG cinque Paolo Liguori il giorno
E direi di entrare brevemente con una piccola introduzione sembra consentite nel tema che abbiamo sul tavolo stamattina
Quando il gruppo Marchini che ha sponsorizzato questo incontro e ha deciso di scegliere questo tema su cui intervenire al Meeting
Mi ha chiesto di mettere insieme questo piccolo gruppo e di arbitrare in qualche modo gli interventi che avremo stamattina su un tema come la responsabilità e le regole per questa responsabilità verso la televisione del Duemila devo dire che mi sembrava un discorso così molto grande molto teorico forse sganciato apparentemente dall'attualità
è legittimo parlare di un'etica televisiva
Io credo di sì anche se probabilmente un'etica universale della televisione non può esserci ciascuna epoca televisiva ciascuna televisione del mondo ha in qualche modo la sua etica
E non voglio parlare di regole di comportamento perché personalmente credo che le regole del comportamento e giornalistico e televisivo ciascuno debba averle a livello di operatori dentro di sé nella propria coscienza dei propri parametri personali di intervento non solo professionali
Credo però che tutto sommato è l'idea di un servizio televisivo che soddisfi oggi dei bisogni etici anche di massa si scontri evita abilmente con una pluralità di di pubblici che crescono e con la realtà del telecomando voglio dire qualsiasi intervento in termini di etica mi sembrerebbe così se non ancorato a quello che accade tutti i giorni in televisione e a quello che si dice sulla televisione
Sui giornali assolutamente vago privo di un ancoraggio ecco perché mi piacerebbe cominciare a tirare in campo i nostri personaggi stamattina su dei fatti concreti per esempio su alcune cose che sono sui giornali di stamattina o su questioni che sono state inevitabilmente sollevate ma questo sarà probabilmente un argomento su cui mi piacerà sollecitare i direttori
Di giornali che abbiamo al nostro tavolo da questa lunga estate di cronaca una cronaca che ha posto sicuramente l'accento in modo particolare proprio sui problemi dei soggetti più deboli intesi sia come spettatori ai quali la televisione riversa le sue immagini e spesso immagini condite anche da violenza necessaria quando si tratta di formazione a volte anche se non gradita
Ma anche i protagonisti di tanti fatti per esempio di cronaca però vorrei tornare e chiudere rapidamente questo mio intervento a una una notizia che abbiamo letto sui giornali di stamattina
Ieri il consiglio di amministrazione della RAI al suo primo al suo esordio ha deciso tra le altre questioni affrontate di dare ai giornalisti e al personale tutto della RAI o una sorta di codice di comportamento ecco si parla di un decalogo in arrivo
Con una serie di indicazioni di comportamento non solo per per le trasmissioni che dovranno andare in onda
Ma anche per gli operatori dell'informazione e della Rai tutta io credo che questa notizia abbia fatto ripensare a molti di noi allettante battagliare tante contestazioni fatte ad una televisione del passato che in qualche modo aveva assegnato Izzo il problema dei valori etici con gli interventi anche censori o comunque aveva inteso la responsabilità come intervento diretto e sui programmi e sugli operatori
E quindi inevitabile che si parta in questa nostra conversazione
In cui io rischiando magari di risultare anche maleducata re nei confronti di tanti
Oratori cercherò di arbitrare togliendo anche la parola se mi mi perdonino in anticipo se sì di Londra hanno troppo dire appunto di cominciare da Ettore Bernabei perché la sua televisione in qualche modo all'alba della televisione o comunque di del lungo il percorso del monopolio è stata segnata proprio da quel tipo di intervento
Dottor Bernabè possiamo chiedere di cominciare questa chiacchierata
Chiedendo le lei cosa cosa pensa di questo tipo di regole che la televisione vorrebbe darsi oggi ma soprattutto dell'etica di una volta quando etica voleva dire Codice di comportamento voleva dire censura voleva dire intervento diretto sui programmi e sugli operatori della televisione
Clan da vendere il Papa ha parlato di questi problemi
In particolare ha indicato nei mezzi di comunicazione una delle radici di
Di questa cultura sbagliata contro la vita questa cultura della morte che si sta affermando nel nostro mondo
I suoi ascoltatori lo hanno applaudito molto convintamente
Subito dopo ha detto ma kitsch alla responsabilità dei mezzi di comunicazione
I cronisti ci hanno raccontato che c'è rimasto momento di sospensione su tutti sono rimasti perplessi nessuno ha saputo non cioè non era possibile rispondere ma insomma
In realtà la domanda è molto incisiva ma molto difficile dare una risposta
Io cercherò di darle la attraverso la mia esperienza perché ognuno di noi figlio della propria esperienza
Quando io ero direttore generale della Rai certamente ero convinto anche per proprio per dovere di coscienza
Che la responsabilità di questi mezzi di comunicazioni e di chi gestisce il servizio chiediamo così quindi i dirigenti di di questi organismi che trasmettono
E cercammo
Uso questo plurale perché Zavoli se lo ricorda eravamo un gruppo di persone anche animate da diverse concezioni di vita ma però unite in uno
Diciamo spirito di servizio verso
Gli gli utenti verso gli ascoltatori
Cercavamo di quindi di adeguare questa comunicazione a quello che
Lo stato diciamo non solo stato d'animo lo stato della cultura lo stato dei sentimenti
Degli uomini e delle donne che che seguono la televisione
Oggi voi sentirete dire spesso a quella televisione di quei tempi di quegli anni sessanta come era fatta bene
Spesso è un'espressione abbastanza farli Sanarica diciamolo pure si dice bene del passato per dir male del presente
Semmai l'unica cosa è perché questo è un è un dato di fatto il tentativo che allora fu fatto in parte riuscito di adeguarsi alle capacità
Di comprensione
Di
Di condivisione che poteva avere il pubblico dell'epoca perché questo un Prot un dato fondamentale
Col passare degli anni della mia esperienza non perché non avessi più quelle responsabilità mi sono convinto che il problema delle responsabilità della comunicazione televisiva non è soltanto
Di coloro che dirigono
Gli organismi di emittenza
Si estende molto e si incentra molto nelle responsabilità
Degli ideatori degli scrittori degli sceneggiatori dei registi
Questo è un mondo strano
Che ha una importanza fondamentale specialmente in quella che si chiama la fiction ma che poi non è fiction e perché in definitiva
I tele i film i telefilm le telenovelas
Finiscono per essere nella televisione di oggi i modelli di vita
I modelli di vita quindi
Però
Chi opera nella ideazione nella realizzazione di questi modelli non si pone questo problema non alla consapevolezza di essere un presentatore di Monti di modi di comportamento
E questo è dovuto soprattutto a una concezione che è andata imponendo sì
Di tutto il sistema televisivo
La comunicazione televisiva rivolta soprattutto ad un momento culminante che è quello del messaggio pubblicitario
Ora questo non per dir male della pubblicità perché la pubblicità un mezzo di informazione necessario utile e la televisione è un mezzo di trasmissione di questo messaggio direi quasi insostituibile non non unico ma certamente importantissimo
Però nella misura in cui la pubblicità diventa dominante della comunicazione televisiva si comincia ad operare uno stravolgimento
Perché ecco di qui ne avrete sentito parlare ogni tanto gli indici di ascolto come lo si chiama in Italia all'Auditel dall'organismo che fa queste rilevazioni
Per cui
Tutto dipende dall'indice di ascolto un un programma è considerato positivo valido se ha ottenuto un un certo indice di ascolto e perché perché da quello dipende l'INPS il l'afflusso della pubblicità se certi programmi hanno ascolto vengono anche avvicinati dalle inserzioni pubblicitarie
E questo comincia a essere un forte distorce mento ecco perché gli audio per attori
Dello spettacolo televisivo al quale per il momento io mi fermerei perché ci sono poi autorevoli colleghi
Del giornalismo televisivo è stampato che possono parlare invece degli aspetti dell'informazione
Ma lo spettacolo televisivo
è dominato da questi parametri dell'ascolto e quindi chi ha detto alla ideazione a e alla realizzazione dello spettacolo televisivo si regola solo su quei parametri
Ed ecco come siamo arrivati a un tipo di spettacolo
Specialmente quello che va per la maggiore quello che vedono anche in maggior misura i giovani il telefilm nella telenovelas
Il lo sceneggiato appuntate io il tv-movie coeso Mansutti queste varie definizioni a seconda se sono serie più o meno lunghe
Comunque è una specie di di intreccio che di per sé non ha quasi mai nessuna importanza
Anche perché si si tratta solamente di impedire che l'ascoltatore
Spenga vada ad un altro programma e allora lo si tiene agganciato con alcuni espedienti che quasi sempre sono ridotti all'uso come di una spezia che debba condire ma specie che deve convivere i un alimento un più un cibo
Questo ingrediente è la violenza
La violenza di tutti i tipi
La violenza del denaro
Che compra tutto e può tutto
La De la la violenza della forza fisica
Con la quale un individuo si impone ad un altro o perché c'era il pugno più forte la spada più tagliente la pistola che colpisce il bersaglio più rapidamente
La violenza sessuale in cui il rapporto tra uomo e donna che una meravigliosa
Video sarà Grazia della Provvidenza invece ridotto a all'uso dallo sfruttamento del corpo del partner per fini egoistici
Dice ma questo fa ascolto ecco queste è è è il parametro sul quale si misura
Lo spettacolo televisivo questo serve a fare l'ascolto
Questa è una concezione sbagliata dell'ascolto in cui poi l'ascoltatore
è considerato soltanto in una posizione passiva
Di sfruttamento siccome l'ascoltatore deve stare agganciato a quel a quella trasmissione
Strumentalizzato
E questa è un'altra posizione sbagliata perché invece lo sto l'ascoltatore a diritti il diritto di essere rispettato nelle sue convenzioni e nelle sue libertà
Come ha il diritto di essere rispettato nelle sue convinzioni nel suo libertà l'autore
Invece oggi ci sono solo i diritti dell'autore che risponde grosso modo alla organizzazione televisiva
Quella dei produttori quella dei dei network è quella delle televisioni a pagamento via cavo asseconda i casi e non si ricordano e non si rispettano i diritti degli spettatori
Ecco perché io credo che oltre alle responsabilità proprio responsabilità morali dei dirigenti dei network oltre alle responsabilità degli autori della ideazione della realizzazione dello spettacolo ci sono anche le responsabilità degli ascoltatori
Responsabilità che fino ad oggi nessuno ha preso in considerazione nemmeno gli spettatori gli ascoltatori stessi Noemi normalmente ci mettiamo di fronte al televisore come di fronte a un rubinetto che sappiamo che
Porta acqua potabile uno si apre il rubinetto che nessuno fa o attenzione che la quell'acqua sia trasparente nessuno fa una prova per vedere se è potabile sappiamo che potabile
E invece la televisione
Non è così la televisione può essere un gravissimo
Trasmettitore i pericoli che si sono superiori a quelli de atomica del in pericolo atomico e del pericolo ecologico tutti hanno consapevolezza che l'atomica oltre ad essere una benefica
Fonte di energia può anche essere una fonte terribile di distruzione e così tutti io più o meno mai sanno che il sistema ecologico
Lecco sistema non può essere violentato turbato inquinato perché altrimenti i danni sono generali
Ma quasi nessuno si è reso conto che anche la televisione che può essere come molti di noi sappiamo a Vendola fatta avendo avendoci vissuto per anni può esserlo un un mezzo meraviglioso di miglioramento di incivili mento di tutta l'umanità può anche essere un
Terribile distruttore dei fondamenti dell'umanità ecco perché bisogna acquistare una consapevolezza generalizzata non possiamo
Demandare
è sarebbe come un
Un rinunciare alla democrazia quanto i popoli rinuncia alla democrazia e si affidano a uno un autocrate un dittatore oppure un regime autoritario
Ecco così le stesse errore sarebbe quello che tutti noi con me utenti della televisione de mandassimo agli autori
Agli ideatori agli operatori ai responsabili della trasmissione televisiva de mandassimo la tutela delle nostre convinzioni dei nostri sentimenti
Delle nostre concezioni di vita dobbiamo acquistare questa consapevolezza e in particolare voi che siete all'inizio della vita
La dovete della vita quella matura quella operativa quella produttiva
Dovete aveva e questa consapevolezza è e la dovete far rispettare perché si avrà una televisione più rispettosa
Dei principi e dei valori morali sì tutti gli utenti della televisione faranno capire in tanti modi in tanti modi
Che ci possono essere fare capire agli operatori della televisione che non si violano certi principi non si superano certi limiti
E qui io mi fermerei perché credo
Intendo
Dovuta interrompere con qualche impertinenza sembra consente non solo per ragioni di tempi ma in realtà ci sono stati due o tre passaggi nel suo intervento che peraltro ha dribblato abilmente il tema anch'io le avevo lanciato cioè di parlare più delle cose del passato ma lei è ancorato più un presente in cui tra l'altro sita dica la produzione di programmi e quindi per certi aspetti mi meraviglia che lei poi da una parte dei moniti l'Auditel quando per esempio i programmi che produce che producono anche dei buoni ascolti su RAI uno e che quindi portano degli ottimi ritorni anche a quello che il suo intervento privato
Come come operatore del settore tendano ecco a creare qualche così qualche piccola contraddizione in termini
Proprio riguardo al rapporto con l'Auditel con l'ascolto con qualcosa che comunque piaccia o no rappresenta un metro di giudizio che non c'entra però secondo me col tema del nostro dibattito c'è invece un'altra parte del suo intervento che mi ha colpito e su cui credo di di voler tirar dentro subito nonostante avessi previsto invece forse idealmente un altro un'altra scaletta del nostro intervento
Enrico Mentana perché me io la ascoltavo quando lei parlava della violenza del fatto che la televisione in qualche modo essa stessa una sorta di Demone che porta nelle case immagini è un soggetto a rischio essa stessa per chi ne fruisce ma in un'epoca di telecomando di grande libertà
Forse troppa da quello che capisco a suo giudizio
Però in un'epoca come questa la televisione poi altro non è che uno specchio e forse lo specchio più fedele visto che a questo punto trasmette tutto e di tutto di quello che accade nel mondo cioè io non credo che la televisione sia soggetto produttore di violenza credo però che la televisione oggi sia un tramite ecco perché c'è il problema dell'etica e delle responsabilità
Attraverso il quale quello di cui lei ha parlato e cioè non tanto il denaro quanto la violenza comunque
Del mondo della società in cui stiamo arriva nelle case e allora siccome Enrico Mentana fa un telegiornale che è molto attento per esempio alla cronaca e credo che siamo reduci da un periodo in cui gli stimoli della cronaca hanno sicuramente segnato molto questo problema delle responsabilità di che cosa dare cosa non dare come darlo e come dirlo io vorrei che fosse Enrico Mentana intervenire subito su questo tema
Grazie
Cercherò di essere di essere
Veloce anche se non sono uno di quelli capaci essere così cartesiani ragionamenti anzitutto voglio dire che sono molto lieto che da qualche tempo da poco tempo il dottor Bernabè sia tornato in qualche modo nell'agone no così da da portare un'esperienza che è insostituibile
E non mi sentite devo dedurre
Ah ricominciamo daccapo no
Ricominciamo da capo con l'intervento dei Bernabei
Da una parte Isca e sono molto contento che appunto Bernabei sia tornato in campo per portare la sua esperienza Bernabei è un pezzo della televisione e non nel senso un pezzo un reperto archeologico un pezzo la televisione come già ricordava Delli Colli del del presente probabilmente anche del futuro
Ci ha parlato oggi ripeto dall'alto di un'esperienza dire un'esperienza davvero notevolissima di una serie di rischi che ci riguardano tutti operatori
Utenti come dire procacciatori di televisione
Lo ha fatto secondo me lui prima diceva la Nostalgia è una brutta bestia perché sostanzialmente ci fa apparire migliore di quanto non fosse ciò che è stato fatto in passato spesso soltanto per per pestare i piedi al presente
Però forse di quella Nostalgia in qualche modo fatalmente si è imbevuto se io facessi il giornalista alla Enzo Biagi che ama una serie di riferimenti di rispondere
Caro
Bernabei lei dice questo però sta Real portare avanti il progetto televisivo meraviglioso della Bibbia e in cui fatalmente poiché il secondo uomo uccide il terzo no carino e Abele in cui ci sono Sodoma e Gomorra
Cioè stiamo attenti la violenza
L'omicidio il va la morte e la vita sono ovviamente temi che ci portiamo dietro davvero da sempre dall'inizio della nostra civiltà
La più grande opera la più grande opera dell'ingegno narrativo di tutti i tempi e a mio avviso l'odissea che si conclude con una delle stragi più indimenticabili no quella dei provaci ad opera di Ulisse per di più con l'aiuto degli dèi qui possiamo poi offrire una un discorso che evidentemente qui non apriamo la violenza è tema e la morte e l'uccisione e l'uccisione su mandato e l'uccisione di innocenti e l'uccisione immotivata
Sono temi che ci portiamo dietro dall'inizio della civiltà dall'inizio dalla sua rappresentazione letteraria e artistica e ci porteremo avanti sempre
Noi non dimenticò dobbiamo dimenticare anche in termini di pulsione di morte armi molto molto seri molto molto interni erano stati sicché che noi veniamo dal più grande Periodo di pace che si sia conosciuta io stesso sono un figlio della pace nel senso che appartengo a una delle Generali alla decima generazione nata dopo l'ultimo conflitto mondiale
No per noi la pace è un elemento di natura è uno stato di natura le generazioni precedenti hanno vissuto la morte la violenza come fenomeno di massa come fenomeno rituale come fenomeno cadenzato addirittura nei decenni che ha vissuto a cavallo tra il mille ottocentottanta e il mille novecentosessanta per ottant'anni ha potuto vivere
Gli è toccato di vivere cinque guerre
Con la partecipazione italiana sei guerre con la partecipazione italiana
Non dimentichiamo questi dati di contesto che sono molto più ampi evidentemente del piccolo schermo televisivo io tendo sempre a relativizzare per ricordare che il problema della violenza il problema quindi di una serie di pulsioni è un problema
Di ben altra portata che trova evidentemente nell'imbuto che a volte il piccolo schermo in qualche modo poi una sua rappresentazione una una sua presenza attraverso il il reticolato del filtro
Però un problema più generale
Quando da piccoli giocavamo con le pistole
Quello era un fenomeno né più né meno simile a quella transfert di violenza che poi vediamo rappresentato anche dei nei telefilm d'azione
Cowboy indiani tutte queste ma non dimentichiamo mai questione perché se no ci sembra di sorprende quindici anni fa
Alcuni genitori democratici o rappresentanti di genitori democratici democratici maiuscolo
Insorsero contro i cartoni animati giapponesi no che poi ovviamente fatalmente hanno continuato a vedere tutti i bambini in Italia e non solo in Italia evidentemente
C'è sempre una piccola soglia di attenzione concerto punto si alza per dire attenzione che i nostri figli vedono violenza
Nella società americana che quella che trova maggior rappresentazione televisiva ovvero la maggior parte dei telefilm vengono prodotti e negli Stati Uniti e poi vengono esportati
La società americana nei telegiornali nella realtà girando per strada un minore ha occasione di vedere ben altre cose di quello che potrà vedere purtroppo in un telefilm
Non dimentichiamo questo in negli Stati Uniti una un uomo delle forze dell'ordine gira con ben scoperta la propria arma da fuoco armato con le munizioni quindi con la pistola pronta a sparare immediatamente
Nelle società moderne quindi la violenza la presenza il rischio la possibilità della violenza la possibilità della morte violenta c'è c'è sempre per di più c'era Musatti lo ricorderete un grande psicanalista italiano morto
Pochi anni fa ha un'età venerabile che diceva che comunque c'è il desiderio di andare in guerra nella popolazione maschile di qualsiasi Paese io non ci credo a questa cosa ed è frutto di una retaggio del passato però non sottovalutiamo quest'aspetto
Non sottovalutiamo un altro aspetto che nella realtà nella realtà
E quindi nella rappresentazione televisiva nella rappresentazione televisiva
Ci tocca far vedere guerre noi dei telegiornali ne facciamo vedere poca veniamo accusati di farne vedere poca quando facciamo vedere qualcosa che dovrebbe calamitare l'attenzione del telespettatore per fargli prendere coscienza della disumanità della guerra facciamo evidentemente vedere ad esempio le vicende che riguardano i minori le tante io ormai della situazione
Le vicende più terribile come il rischio delle suore stuprate e veniamo accusati del contrario di dare quindi un'idea in qualche modo spettacolare e morbosa e non esemplificative quindi utilmente catartica del conflitto della guerra
Quindi come vedete poi tra Scilla e Cariddi dei doveri e dei poteri dell'informazione si rischia sempre in qualche modo di cadere in contraddizione quel che io credo in realtà e che nella televisione
E la realtà più ovvia ci sia un po'tutto e ci sia la possibilità di fare un po'tutto e questo non è un disvalore è un valore io ritengo nessuno avrà mai l'interesse di alzare la soglia di violenza ad esempio della né in presenza di programmazione televisiva si sa che la televisione è un mix di tutto questo ma si sa ad esempio lo posso testimoniare che in quanto a presenza della violenza
Che non è poi il fattore più diseducativo che c'è all'interno della televisione questo è un altro discorso Co comunque con percentuale si potesse fare una classifica una hit parete della percentuale di violenza presente
Sui nostri teleschermi la programmazione televisiva Leana Essa e molto molto minore
Il cioè di quanto avviene in paesi che spesso noi siamo portati chissà perché a indicare come esempio per noi a partire dall'America ma non soltanto in America nella stessa nella stessa Europa
La gran parte dei telefilm che ci porrà risentano storie di investigazione su delitti
Vengono dalla Germania ad esempio vengono anche dalla Francia vengono persino dalla Gran Bretagna
E allora di cosa stiamo parlando
Allora forse i problemi sono altri problema non è dicevo la violenza problema è come chi fa televisione ha presente altri diritti dell'utenza altri diritti del telespettatore
Io presento un aspetto molto più importante che che di che c'è una ritualità una sottomissione soprattutto dell'informazione televisiva a quelli che sono i poteri forti questo è il nostro problema è un problema culturale è un problema che hanno non era non glielo dico subito allora facciamo diversamente così nostra abbiamo l'applauso il problema di occuparsi di Comunione e Liberazione una volta all'anno perché c'è il meeting
Di occuparsene magari soltanto quella volta all'anno ma sempre di doversene occupare quella volta l'anno no il problema dei poteri forti che stamattina alla sua rappresentazione più ridicola con il direttore della Repubblica che vuole insegnare al presidente La Repubblica fare il Presidente della Repubblica
Così che con una battuta potremmo dire
Che se uno Scalfaro ci sta benissimo due Scalfari sono decisamente troppi e quindi
Vi consiglio di invitare a Rimini Scalfari e devi viola e sperare ovviamente che Luís almeno non vengano che trovi il suo Rusconi che gli dica che gli dica di non finire
Detto questo che mi piaceva dire perché sicuramente non sono sospettabile di essere qui il maggior simpatizzante del vostro movimento eppure seguo con un il movimento che ha che ha organizzato questo meeting pure se dico con doveroso con doveroso rispetto ricorda appunto uno dei problemi è questo
Noi ci siamo trovati una giornalista della RAI che va per la maggiore che per questo non citano per nome e cognome accusato la dirigenza appena passata della RAI di avere promulgato una ordine di servizio in cui si diceva
Non parlate della lega prima delle elezioni ora per quando per quanto in effetti rispetto all'era Bernabè il livello dei dirigenti la RAI si sia abbassata non si è ancora abbassato fino a questo punto di di castroneria di di di emanare degli ukase in cui si dice non parlate della lega il problema di fondo e che non c'era bisogno
Di un ordine di servizio di quel tipo problema di fondo è che c'è una monocultura che potremmo chiamare mono Three cultura che ha che ha gestito e servitori non soltanto il servizio pubblico ma soprattutto il servizio pubblico televisivo
Che in buona sostanza faceva sì che non c'era bisogno che i direttori o i singoli giornalisti venissero imboccati sul fatto che non bisogna seguirà Giannola seguivano di per sé e questo capita per molti soggetti politici ma l'ho fatto le semplici alle e ho fatto anche l'esempio della Lega
Come mi pare opportuno ma potremo fare l'esempio di tanti AST di tanti realtà di tante realtà importanti a livello culturale non soltanto culturale e qui non voglio fare la retorica ad esempio del volontariato che non è mai rappresentato né in televisione né sui giornali
Perché in realtà ci sono degli aspetti la loro rappresentabili da di alcuni soggetti nasce anche dal fatto che c'era un bello slogan lo straordinario di tutti i giorni no ecco ci sono delle cose che si fanno tutti i giorni e che non sono rappresentati perché sono ovvie spesso ci si dice date delle notizie soltanto brutte ma l'aereo che decolla o che atterra normalmente non fa notizia purtroppo l'aereo che il pilota sbaglia in cui c'è un cedimento strutturale e succede la tragedia quello fa notizia sulla ci sono le buone cose di tutti i giorni che non trovano presentata e quindi non sto parlando di questo ma sto parlando invece della dell'assenza di tanti fenomeni seri ben rappresentabili della vita italiana soprattutto italiana che non trovano spazio in televisione sui giornali o che non trovano spazio adeguato soprattutto in televisione che avrebbe lo spazio per occuparsene lo spazio di programmazione e non lo fa
è una cosa che riguarda la realtà italiane noi dobbiamo renderci conto che tra i colpevoli di Tangentopoli ci siamo soprattutto noi della televisione
Che non siamo stati in grado di avere una minima soglia di attenzione non soltanto per i fenomeni perversi che poi sono esplose ma per la crescita della rabbia della gente
Tra quelli che sono stati sorpresi dalla crescita della lega al Nord che è stato secondo me il volano indispensabile per la nascita del fenomeno dell'inchiesta Navigli Mani pulite Tamagni che non se ne sono accorti però se ne sono accorti politici e turco ovviamente ma non se l'è tolto neanche chi faceva chi faceva informazione che faceva soprattutto informazione televisiva che adorava per una presenza capillare sul territorio
Ora noi siamo tutti tra quelli che poi sono saliti sul carro dei vincitori Occhiobello finalmente si purifica l'Italia si bonifica a casa questi politici ladroni eccetera
Ma in qualche modo la campana che suonata come quella della polizia campane suonate anche perno per tutti noi ora ripensare attenzione è facile fare adesso non gli scontri le Samarcanda per carità
Benemeriti
Le Samarcanda dicendo l'indignazione popolare ma adesso si andrà poi verso una fase grigia no in qui non c'è più i grandi giudici che tagliano le teste dei grandi politici espanso gli altri qual tornerà a essere la politica molto noiosa
E allora lì che faremo come si comporterà la televisione come sarà democratica
E qua e quello sarà il suo vero compito morale è importante ma anche più facile
Esercitare dubbi e interrogativi etici sulla tutela dei minori ma qui si tratta della tutela di tutti
Di tutta l'utenza di tutti gli utenti trattino cittadini e allora certo c'è chi ha fatto un passo indietro rispetto al proprio responsabilità sto finendo lavora
Un po'furbescamente forse posso fare questa autocritica dicendo la politica stancato la gente non ci occupiamo più della cronaca che del resto più sul livello dell'interesse della gente per tutti i giorni perché la cronaca in realtà che cosa quello che succede a uno
Che è come me no in Queen quindi posso identificare la vicenda che riguarda il mio vicino di pianerottolo e la cronaca ha avuto un forte impulso no e del resto cronaca poi diventato tutto il resto la lotta alla mafia tangentopoli cetra e tutta una grande storia di son tutti delle grande storia di cronaca
è però adesso fatto questo furbesco passo indietro bisogna tornare a occuparsi dei massimi sistemi una volta che saranno finalmente delineati ma si sa e come lo faremo
E Bernabei il portatore di un'esperienza storica in cui viva dio con chiarezza lo si faceva in qualche modo collegati
All'istanza governativa io non ho niente in contrario perché almeno quelle la scelta di chiarezza
Veniamo dalla rovina dalla frana del servizio pubblico che lo faceva
Agli ordini del Parlamento e quindi delle varie dei vari interessi del Parlamento e questo ha fatto nascere un legittimo anche se inconfessabile rimpianto delle era Bernabei non prendono in quanto era Bernabei in quanto era con quel meccanismo di dipendenti ma adesso che succede
Io mi sento servizio pubblico pur facendo un telegiornale privato perché sento anche i miei compiti gli obiettivi le responsabilità
Ma io quindi dipendo soltanto dalla mia professionalità o devo fare qualcosa quando gli obiettivi scusate fa se faccio solo domande a questo punto gli obiettivi che abbiamo di fronte dobbiamo fare interrogativi abbiamo sono questi che dobbiamo fare adesso da chi dipendiamo dall'utenza ma vogliamo rischiare di a vere io ne vedo già in azione comitati di utenti organizzati che poi dicono sì parlate meno di quel partito parlate più di quell'altro creiamo dei nuovi gruppi di pressione
O c'è un invece un livello etico che deve nascere prima con un dibattito di consapevolezza a monte per questo mi illudo sembra di poter fare dei dibattiti in cui siamo noi ascoltare e voi a parlare ma non per concessione demagogica di quelle di una volta ma perché è giusto che a quel punto il dibattito passi
A chi deve in qualche modo avvallare quello che il nostro lavoro da quello che deve in qualche modo poi sapere essere non censorio ma l'imitatore
Ma stimolatore ma indicatore delle strade da seguire come vedete ci sono oltre alla violenza e chiude la violenza tanti passaggi cruciali che sono la davanti a noi dietro l'angolo entro la fine dell'anno
Rispetto alla RAI che si deve riformare rispetto a chi pretende di essere interfaccia della RAI suo competitore e rispetto ai giornali grazie
Allora grazie greco
Come sempre esperienza reale sul campo finisce per superare qualsiasi tentazione teorica anche quelle di troppo che è un tema troppo vasto può suggerire e proprio per questo di questo lungo intervento appassionato pieno di cose di attualità io ricorre Cooper Ray per ripassare la palla
Agli altri interlocutori una frase che credo che sia centrale di questo intervento quando tu dici tra i colpevoli di Tangentopoli dobbiamo esserci anche noi della tv
E credo che sia il segnale di un'autocritica importante forte e anche di una consapevolezza di un certo segno di quello che è accaduto e del ruolo che l'informazione tutta avuto in questi anni in questi anni Sergio Zavoli è stato negli anni scorsi anche alla guida della televisione pubblica alla guida della RAI proprio in quegli anni in cui inevitabilmente la televisione figlia di un patto politico apposto grossi problemi di etica prima dell'etica che riguarda il rapporto tra la grande ambiguità tra la reale vocazione dei dirigenti degli azionisti degli operatori dei dirigenti televisivi stessi di di chi ha in mano il potere televisivo
Tra il ruolo di essere realmente imprenditori di essere realmente informatori o uomini di spettacolo o voler dall'altra a difendere le proprie rendite di posizione perché poi credo che il grande tema grande tema etico di questi di questi giorni sia questo cioè il problema anche delle rendite di posizione conquistate sul campo
Per certi meriti o per altri che pongono un problema quello sì di etica immediata che ciascuno può risolvere secondo coscienza però dicevo in quella televisione etica etica e politica come hanno convissuto
E se effettivamente una televisione è figlia di un patto politico lascia qualche dubbio sull'etica in quella televisione sono accadute molte cose in cui la televisione
Sono cresciuti telegiornali informazione operatori che dovevano avere il compito di cambiare le regole di cambiare la faccia al sistema
E nel frattempo il sistema però andava in qualche modo degenerando come come abbiamo visto e allora io vorrei chiedere a Sergio Zavoli
Ex presidente ma grande cronista della televisione tutti i tempi proprio adesso che si sta preparando a fare una grossa riflessione storica sulla televisione con un'inchiesta che ha un titolo mi pare significativo Nostra padrona televisione
Ecco che cosa è successo in quegli anni e quale se c'è una una ricetta una linea di comportamento
Un punto di partenza per ricominciare dicendogli da subito che evidentemente le critiche sono scontate ma sono bene accette se ci saranno anche le autocritiche
Ascoltando Bernabè in non ho avuto soltanto la la mela in fondo consolazione di ritrovare i miei anni
Ho ritrovato qualcosa di più
Ho ritrovato il mio modo di concepire il mestiere
E ascoltando Mentana ahimè ho capito che cosa significa come nel caso mio prepararsi a compiere settant'anni
E come nel caso suo Barbara sia compierne quaranta
Ci divide un'esperienza non necessariamente un'esperienza morale ma certamente un'esperienza storica
E questo ha contribuito
Come posso dire a formare
Delle professionalità determinare dei comportamenti ad assumersi delle responsabilità e oggi in qualche modo persino qui a doverne dal conto
Mentana riferendosi a Bernabei dice che allora il punto di riferimento per il governo
E in qualche modo è vero
Poi c'è stato un miglioramento quando il punto di riferimento diventato il Parlamento e tuttavia la grande questione televisiva non si è risolta nei quando a decidere delle sorti del servizio pubblico di governo e neppure
Cioè
La violenza è un fatto pressoché naturale lasciamo violenti
E tuttavia mi suona
Strano
Questo fa sì un alibi del del gene archetipo questo ritorno
Al cromosoma primigenio per cui si nasce appunto violenti
Quasi che essere
Nella metafora
Abele e Caino Nunzio fosse contenuto proprio l'obbligo di fare una scelta fra Caino e Abele
Dice anche che veniamo da cinquant'anni di pace
Il che fa coincidere
Questa osservazione apparentemente pacifica ante
Con
E lì Renica ipotesi dell'abusato McLuhan il quale parlando del villaggio globale per ciò stesso ci ha detto che essendo noi non la condizione di assistere ed esserne i protagonisti allo stesso tempo del medesimo evento per ciò stesso siamo tutti più uguali io credo che sia una delle più grandi menzogne mai dette dalla previsione del
Da quando esiste una ragionevole storia della diplomazia pare che siano stati sottoscritti sei mila trattati di pace e ciò significa che si sono combattute altrettante guerre ma rimaniamo cinquant'anni che richiama ricco in questi cinquant'anni sono state combattute per chi sa tenere questi conti non so come faccia trecentoventi fra guerre e guerriglie
Nel mille novecentonovantatré ci sono due miliardi sulla terra dico due miliardi di persone che non conoscono la luce elettrica e questo dovrebbe essere il linguaggio globale questo dovrebbe essere la civiltà dell'immagine
Saul Bellow ha detto una cosa terrificante la tv è ciò che può cambiarci l'animo
Grazie non ha detto le abitudini il modo di vivere i comportamenti ha detto l'animo
E che significa che la tv o se fosse vero potrebbe prendere in qualche modo il posto se non di Dio del della fede
Oppure per un per uno che volesse fare un ragionamento laico il posto di un di un dubbioso
In ogni caso un posto
Che credo non ci sia stato assegnato proprio da nessuno quando c'è stato messo nelle mani di questo strumento che è appunto la televisione
Uno strumento che tuttavia ah sì modificato il nostro animo se è vero come è vero che di fronte a alle grandi scelte queste sì archetipe dalla nostra vita dove esercitiamo sì nostro straordinaria meraviglioso diritto di scegliere per ciò stesso di rifiutare noi siamo nella condizione di doverci chiedere
In che modo in che misura e per colpa di chi e di che cosa siamo così tanto cambiati allora scusate io scelgo un argomento funebre voglio parlarvi dalla morte
Allora io vi dico che la tv ha ucciso la morte
Ha ucciso voglio dire il senso per la morte a furia di rappresentarla alla con esorcizzato
Un ragazzo americano i diciott'anni ha già visto indiretta
Trecento omicidi
In questi giorni in America si sta realizzando su un setter che agisce nel Messico un videogioco in cui non ci sono più
Delle delle sagome che debbono in qualche modo simulare la persona umana ma delle persone vere e proprie cioè degli attori che debbano essere uccisi dai ragazzi che partecipano a questo gioco
Perché perché il gioco sia così realistico l'immedesimazione del bambino così profonda
Per cui se ne ricavi il senso dell'uccisione di un uomo non dall'abolizione di un singolo
In Giappone si sta vendendo il montaggio delle più gravi atrocità compiute a Sarajevo
E cose di questo genere
Allora io mi chiedo tornando alla televisione di Bernabei
Se poi tutto vero che allora quella televisione
Ricevesse il buono e il cattivo che in sé conteneva dagli affidamenti Esterni
Più o meno istituzionali più o meno politici più o meno partitici tutte queste cose sono vere Errico ha ragione sono successe Bernabé io il primo a saperlo
Forse anche di qualcosa si duole forse avrà anche nostalgica di qualcosa che si sarebbe potuto fare non si è fatto
Ma allora il punto di riferimento era anche nudisti
E vi faccio un piccolo esempio vero nell'ufficio di Fabiano Fabiani allora direttore del telegiornale e Bernabè che ha avuto sempre una smodata passione per il telegiornale
Coglieva ogni buona occasione per trasferirsi nella stanza del direttore del telegiornale per vedere che cosa stava succedendo nel mondo quel giorno era morto Luigi Tenco
Un cantante molto bravo
Non un autore di canzonette ma un autore di canzoni vere e proprie
Uno morì lo ha pagato apparentemente felice aveva tutto e si era ucciso
Si trattava di fare un intervento in televisione per dire
Era successo questo nell'ambito del Festival di Sanremo
Da nemico e non mi risulta perché non lo fa lei
Io andai e feci questo mio pezzo
E lo finì citando Ungaretti dicendo la morte si scontra vivendo
E mi sforzati di spiegare
Di dire spiegare forse un po'troppo pedagogico
Il suo sai di dire soprattutto i giovani che non è lecito disporre dalla propria vita in questo modo
Che un disegno della creazione non si rompe
All'improvviso perché si cede ha una passione in qualche modo già assicurata dalle abitudini di vita anche se in qualche modo fuori misura
Che la vita è un valore che va speso in ben altro modo
E che il posto che ci viene dato dalla creazione lo dobbiamo presidiare vive
Il giorno dopo
Il giorno dopo sui giornali io ricevetti una reprimenda era allora la critica della sinistra la più avvedute la più intelligente la più ficcante la più provocatorio
Mi fu detto ecco la televisione virtuosa e pedagogica di Bernabé
Poi andai in India
Era in atto la grande carestia la gente non si nutriva più si limitava a masticare quando arrivavano le navi col grano l'allora presidente della RAI Quaroni fece un appello al Paese invitandolo a partecipare questo gesto di solidarietà
Cui metteva mano per la verità tutto il mondo
E io a nome della radiotelevisione italiana andavo come inviato a tener vivo nell'animo della gente
Questo spettacolo dalla sofferenza
Per indurre in qualche modo di italiani a prendere coscienza di questa tragedia e in qualche modo partecipare con un gesto di solidarietà alla sua conclusioni
E ricordo che andai a fare un pezzo un giorno in una scalinata di Nuova Delhi dove c'era un vecchio che stava morendo di inedia
La tentazione di cogliere l'attimo dalla morte fu fortissima anche perché se la formato così un Mannello di persone intorno
Che non con l'avidità di un occidentale che ha sempre una curiosità un po'perversa rispetto alla morte ma con la fatale pazienza di un orientale attendeva appunto che questo vecchio se ne andasse
E noi firmammo la morte di quella persona e vedemmo improvvisamente questa mano scura come lo zampino di un uccello che si apriva e delle mogli Muccino di quelli che pare che non debbano crescere mai che legano i denti con una chianina piccolissima tenuto da un Cordellina rosso
E fermammo l'attimo di quella morte
E ci facemmo scrupolo però di mandarli in onda e non lo mandammo in onda ed è rimasto negli archivi della
Non specula Varmo sul dolore e sulla sofferenza come si fa oggi
Lo spettacolo
Certo c'è uno spettacolo dalla morte che la televisione deve
A rappresentare
Testimoniare e ricordare
Quando però la morte e a Monique Ricci
Allora è giusto fare vedere l'Olocausto come è stato fatto
E giusto dire guardate
Come nel Sahel nell'ingenuo nell'Alto Volta si muore di fame e per effetto di questo perverso meccanismo
Per cui le ideologie sono inadempienti il comunismo dalla parte che doveva essere la partito vere non compiuto dei cristiani ma anche il capitalismo dall'altra
Cioè il sistema delegato produrre il massimo di profitto alla condizione però di distribuirlo nel modo più equo tutte e due le ideologie sono venute meno nel Terzo Mondo che doveva essere la parte dall'umanità da rispettare il nome di cinquanta milioni di morti
Che abbiamo contato alla fine dalla guerra nei quarantacinque allora sì spiegare quelle morti dire perché si muore in quelle condizioni
Ma non la May era rappresentazione della morte
Per indurci a rifugiare la nostra cattiva coscienza nel dolore sentirci magari un po'più buoni questo sommare sui bambini di Sarajevo con gli occhi spenti dal inedia dalla fan le mani protese verso il tetto di farne i colpi che pendono dalle braccia esaustivi queste madri che non sanno rassegnarsi a dividersi dal corpo del bambino morto tutto questo non è più sopportabile
Ma c'è un rovescio che è ancora più grave
Perché zoommare sulla morte sulla disperazione per per ricavarne l'idea che noi sappiamo essere capaci di solidarietà e di soffrire per la sofferenza altrui è ancora qualcosa di meno grave rispetto a quello che non vogliamo vedere
Ogni giorno che Dio manda sulla terra nel sud del pianeta muoiono quarantacinque mila bambini
Guardate che è come se i quattrocento Boeing stipati di fanciulle precipita sono tutti i giorni sul pianeta
Vedete voi dite se c'è mai su un giornale mai in un telegiornale neppure in quello che pure è molto attento alla cronaca di Mentana una notizia del genere
Per cui nell'età della trasparenza dalla civiltà delle immagini c'è questa moltitudine di assenti di invisibili perché dal momento che non li vediamo per ciò stesso non esistono
L'intervento così appassionato non può concludersi senza suscitare qualche curiosità ecco allora io mi chiedo però in tanti anni anche di responsabilità della gestione RAI anche se non erano più tempi
In cui un presidente o un direttore generale poteva avere una una curiosità così attenta è un intervento così attento come forse Bernabè aveva sul telegiornale di Fabiani e anche di viaggi all'epoca
Della sua direzione ecco ma su questi argomenti durante quella gestione non si è potuto fare mai niente cioè sentirli dire oggi fa un grande affetto ma allora un tentativo di incidere davvero
No da parte di una dirigenza aziendale che aveva sottomano questi problemi che non sono purtroppo di oggi ma c'erano anche cinque dieci sette quindici anni fa vale a dire non si è mai tentato di incidere davvero su questi problemi
Quando in un'azienda c'era invece un'attività frenetica
Per esempio sulla programmazione o o comunque su molti problemi che interessavano di più probabilmente anche al clima esterno che ha guidato la RAI di allora
Guarda io devo fare una piccola premessa la riforma della Rai nacque per quello che riguarda il mondo dell'informazione Mentana Bernabè me ne possano dare atto ma anche la Samp poche risulta sempre un pochino a quote dell'informazione pur facendo spetta
Quel meccanismo perverso si chiamò delle opzioni accade una cosa veramente singolare che non non figura nella storia dell'informazione del mondo
I giornalisti si scelsero la testata attraverso il relativo direttore per cui il direttore della testata socialista riceveva il consenso la richiesta di prendere parte a questa avventura da parte dei giornalisti che si riconoscevano nell'area socialista e altrettanto accadeva per la Democrazia cristiana e per il partito comunista
Meno per la verità per il partito comunista perché allora non c'era ancora il TG tre
Ma subito dopo fu in nome del pluralismo
Si pensò bene di dividere in tre belle faziosità la capacità di essere progetti
Quando io ero presidente della RAI
Questo meccanismo aveva già fatto tutti i suoi danni
L'informazione si era impossessata del suo diritto di gestirsi da sé al di fuori di ogni tutela leva Bernabei finalmente era finita
E quindi i direttori di testata relativo corpo redazionale potevano e dovevano gestire il loro rapporto con il pubblico con la verità con l'oggettività col pluralismo ancorché siano delle astrazioni come ben sapete nel modo che pare se loro più conveniente e tuttavia il consiglio d'amministrazione fu fu più di una volta tentato di emanare una sorta di codice di comportamento e io devo dire che mi rifiutai io non credo ai codici calati in nome dei principi
E cadrà in una grave contraddizione d'altronde se dicessi che sono strumenti efficaci o possono esserlo dal momento che ho esordito dicendo che il punto di riferimento era la nostra coscienza professionale e non soltanto professionale
Grazie anche per questa ulteriore
Piccola cosa che c'è regalato io se Liguori me lo consente chiuderei la carrellata di questi interventi rimanendo in zona televisiva
Lascerei a Enza Sampò nell'ultimo intervento squisitamente televisivo prima di diceria Liguori invece il microfono per una serie di di spunti che mi piacerebbe con lui verificare
Sulla televisione dal punto di vista anche dei giornali
Visto che la Sampò attraversato una bella stagione televisiva che ha visto cambiare anche i poteri dentro la RAI e ha visto cambiare l'attenzione per esempio al costume
E ai temi che ha sempre trattato credo che abbia avuto invece esperienza diretta di quelle che dovevano essere le regole o comunque dell'etica cosiddetta che andava osservata con i codici o senza i codici
E mi piacerebbe che ci raccontasse alcune cose proprio perché di codici si torna a parlare e proprio perché negli anni si è creduto che che esistesse dentro la RAI ma della televisione in genere una sorta di etica femminile diversa
Nel senso di una maggiore sensibilità o no delle donne a certi problemi vanno io personalmente sono del tutto contraria a questo tipo di divisioni però credo che appunto il tema anche di un'etica vista
Da un punto di vista femminile da parte di una donna che certo non non ha fatto e trasmissioni del femminismo ma che attraversato una stagione che ha visto crescere le donne mi ha visto crescere generazioni diverse di donna mi piacerebbe che aggiungesse qualcosa a questo panorama già molto ricco
Ora intanto scusarmi con voi se tengo questi occhiali scuri non è un fatto di divismo ma ho avuto dei problemi con la congiuntiva adesso parlando gli avrò quel congiuntivi forse l'ho detto a Mentana e ce l'aveva ma l'avevamo detto a cena ieri sera che era orrenda ma va bene sempre dallo spettacolo
E quindi non posso proprio liberarmi di queste piani di chiedere scusa
Perché per cardiopatici e danni incinte abbastanza impressionante sembra un extraterrestre
Non mi faccia Screw quanto sì
Io devo dire che appunto avendo cominciato nel lontano fine cinquantasette quindi sono veramente tanti anni all'età di diciotto anni
Onestamente non ho mai ricevuto censure dirette sugli argomenti che trattava io poi ho fatto tutto trasmissioni per i ragazzi perché allora si faceva la gavetta si cominciava con le permise nel pomeriggio
Missioni per le donne solo dopo alcuni anni sono stata promossa in promossa in prima serata con grandi conduttori e qui per civetteria ci tengo a dire molto più grandi di medietà che erano Tortora e Bongiorno con Campanile sera ecco delle censure non le ho mai e ricevute ma perché ci si autocensurato ma c'era era automatico non
Se ricordate insomma lì di grandi Scandelli dell'epoca sono state per per la la calzamaglia di al bar nove erano sempre censure che riguardavano nel costume i centimetri di pelle che si mostravano più o meno insomma
E infatti un segno del cambiamento del tempio detto giorni fa perché mio mi occuperò di quarant'anni di tipo in maniera molto diverso ed molto più minimalista di quella che farà Zavoli e che sì è andata di Alba in Aldabra al bar Nova che era stata praticamente cacciata da Alba Parietti che è Glori ficcata e dichiarato ormai ufficialmente opinionista insomma quindi in quarant'anni qualcosa
E multato riserve sia meglio o peggio questo non lo so
Però io credo e questo vi offro il fianco proprio perché potete accusarmi di fare di aver fatto dei programmi scabrosi come Io confesso scrupoli
Io un una sola censure mi sono sempre imposta quello che mi fa più paura della in televisione quanto la violenza direi e la volgarità
E la volgarità che non è il il bikini troppo spossato la parolaccia è una volgarità di sentimenti una volgarità ci sono persone volgare anche se non parlano e troppo spesso in certi salotti non filtrati dall'ironia
Di chi sa vedere leggere la commedia umana che è fatta anche di questi personaggi questi personaggi sono presentati come non dico modelli ma insomma la normalità l'italiano io ho certi programmi del pomeriggio di Canale cinque Mentana e va be'non è il tuo telegiornale non so io non ma neanche di Canale cinque Fininvest in generale ci sono delle rappresentazioni di persone il proprio
Volgari nell'animo insomma io credo che poi la volgarità e l'incultura e la incapacità di leggere diciamo antropologicamente e culturalmente anche la violenza e quindi lavoro che ritengo in qualche modo sia grave grave quanto in quanto la violenza e mi occupo di costume e quindi di questo parlo perché non ho modo di fare scelte non facendo telegiornale la cronaca non non mi appartiene
Per quanto riguarda la figura femminile
Sì quantitativamente molto migliorata io non sono sempre sicure che sia stato un vantaggio questo per le donne perché negli anni in cui noi donne celebra mettevamo tutta noi per esempio agli inizi non contavamo niente si era sempre in televisione
Si affiancava un uomo non si aveva assolutamente l'autonomia di di presentare in prima persona un programma importante
Poi man mano questa autonomia si è si è avuta e io dirò una cosa
Che credo veramente cioè il passaggio il cambiamento del potere se così si volle definire potere della donna in televisione il vero cambiamento lo ha determinato la Carrà cioè la Carrà e la prima donna è stata la prima donna che avuto potere in televisione
Un potere contrattuale perché anche quello eravamo sempre pagate meno
Potere contrattuale e i resti sempre coppie perché erano coppia prima Boncompagni poi a Pino quindi una una forza una coppia insieme
Ma dimostrate che una soubrette può parlare poi può piacere nome insomma le rivoluzioni non le hanno sempre fatte l'intellettuale cioè bisogna avere il coraggio di ammettere che le piccole rivoluzioni o si fanno anche in questo modo
Questo per quanto riguarda il potere il resto io trovo si sono molte le donne ma dicevo negli anni del femminismo e ci siamo tutte battute anche quelle non militanti perché ci fossero più donne io credo che il vero passo avanti si farà quando si cercherà di promuovere la presenza delle donne che valgono perché non è vero che ci debbono essere più donne ci devono essere le donne giuste nei posti giusti anche l'utilizzo che viene fatto nei telegiornali
E assolutamente indiscriminato
Io veramente amo questo lavoro ma soprattutto amo la televisione è proprio un mio
Difetti e che devo fare
E certe volte mi vien proprio da piangere perché ci sono persone uomini e donne che ci si accorge al primo impatto che sono negate per quel mezzo non vuol dire che siano inferiori forse sono migliori ma insomma per la televisione ci vuole qualche cosa che vi siano uomini siano donne ci sono alcuni che proprio cioè è una grande seduzione diciamoci la verità la selezione non è solo fra uomo e donna ma il rapporto con il pubblico e fatto diritti di seduzione può essere della parola della STET etto di tutte e due le cose insieme
Però ecco il il salto di qualità per quanto riguarda le donne io trovo che appunto sarà vero quando saranno le donne giusto e nel posto giusto e non usate solo perché donne NTGA alcune bravissime e non voglio neanche dire quanto gli uomini più degli uomini perché sarebbe discriminante finire questa cosa alcune proprio negate e anche perché si è spostato
L'interesse delle giovani se avete notato ormai glielo me lo diceva ieri Laura parlando non so di che cosa è un'annotazione di costume questo le ragazze
Al contempo prendevano a modello
Tidone televisivo le annunciatrici oggi sono le giornaliste le dive del momento Lella
è senza dubbio come figura femminile più forte è quella della giornalista
Quindi io dico io io penso veramente che la campagna che continuerò a cercare di fare contro la volgarità pur trattando argomenti scabrosi perché io credo veramente che in televisione si debba poter parlare di tutto prendendo le distanze facendo capire
Sandro gomitate al pubblico ma parlare anche appunto di senza scrupoli perché la volgarità sulla volgarità sentita anche nelle trasmissioni sui buoni sentimenti anche nel trasmissioni adesso che ne so favorito pure su qualsiasi altro argomento insomma
Questo è tutto se mi passa la malattia all'occhio torno in ottobre
In realtà quando hai nominato triangolo donne potere Carra pensando una quali ruoli oggi siano ma come sia cambiata l'attenzione per il potere anche relativamente al discorso anche contrattuale ho avuto come non Flash un ricordo di Sergio Zavoli presidente che e vede le disavventure così un tantino complicate proprio per il contratto alla carnalità di rose o risulta di Amanda dirò mandavano ai non lo ricordavo più che altro a Palazzo Chigi addirittura per un celebre contratto ad Acerra
Chissà oggi a permise l'aveva le rose del dovere di cronaca erano quelli Berlusconi però Sergio Zavoli da presidente credo che dovete andare anche a Palazzo Chigi per un caso Carrà ecco chissà oggi oggi sarebbe capitato se le regole fossero state ancora quelle se
Il tasso dei contratti televisivi fosse ancora quello per una telegiornalista non si disse
Scusate Ambra Nalini cafone
E Paola e Paolo Liguori vecchia conoscenza anche del del mio tempo mentre un'ovazione
Se poi si va in televisione si darebbe negata a
Calatrava
Incrementi di oggi dei giornali
Rimbalzate in molti degli interventi hanno affrontato soprattutto la questione delle regole di responsabilità aggiungerei al discorso del delle regole che può darsi adesso la RAI e quindi di questo codice che persino nella RAI
Così controllata dai partiti
Di cui ci parlava Zavoli si edito e che invece appunto oggi in una televisione pubblica cosiddetta nuova tra virgolette riaffiora pericolosamente però riaffiora mentre poi si parla di Codice deontologico comunque diritti e doveri dei giornalisti anche per la carta stampata e aggiungerei un'annotazione di Giulio Borrelli Borrelli come dire del pool Mani pulite RAI a questo punto quindi del TG uno
Che oggi sull'Unità in un'intervista dice addirittura che ci vorrebbe una sorta di Authority di controllo per verificare le carriere dei giornalisti Rai o comunque dei dipendenti usciti dalla lottizzazione allora abbiamo sorriso ci siamo indignati l'abbiamo presa un po'sul serio un po'per scherzo quando Bossi ha detto e curiamo
Oggi in realtà da un fronte completamente diverso viene fuori però una sorta di Authority di controllo delle carriere ecco francamente mi pare un clima su cui forse tu che hai dedicato anche sempre attenzione da direttore di giornali ai problemi della RAI insomma qualche problema forse dopo ogni
Sì credo che bisogna porselo io devo confessare di essere un grandissimo consumatore per entrando anche nel dibattito che c'era prima un grandissimo consumatore di televisione di informazione in genere cioè per essere molto sincero un giorno intero senza televisione mi fa fatica lo ammetto lo confesso e un giorno di sciopero dei giornali senza informazione
Lo soffro moltissimo insomma ne consuma molta di informazione non soltanto perché faccio questo lavoro in realtà credo che sia successo un po'al contrario perché la consuma o prima di fare questo lavoro
E probabilmente le due cose poi hanno coinciso quindi sono come dire parziale come testimone non sono di quelli che dice Bam meno televisione perché sarei proprio
Un così sarei proprio falso additavano chiamateli fra Enrico però io voglio rispondere a questa tua domanda che è molto importante con
Una una cosa che mi sta a cuore perché c'è tra tutte le e frasi che sono state isolate dell'intervento di Bernabei ce n'è una che ama colpito moltissimo a me personalmente perché la trovo così vera così rispondente alla verità che quasi diventa quasi diventa un paradosso Bernabei ha detto la televisione e come l'acqua potabile voi aprite il rubinetto e pensate abbiamo sempre bevuta sarà buona
Adesso voi sapete che se analizzate l'acqua potabile delle maggiori città italiane quelli che c'hanno provato di fatti non lo fanno più scoprono che non è potabile insomma
Questo viene scoperto tutti i giorni a Milano a romana allora hanno fatto una cosa semplicissima hanno smesso di analizzare l'acqua potabile nelle città dando per scontato che l'acqua che esce dal rubinetto di Roma Milano Napoli sia potabile
è una paradigma così è anche il problema della televisione siamo sicuri che sia potabile tutto ciò che esce non dico dalla televisione adesso non voglio fare perché poi è più complicato dall'informazione
Quella televisiva è molto più forte la ce l'abbiamo molta più quale giornali diciamo che
Forse peggiore forse peggiore quindi sono imparziale da questo punto di vista quasi sicuramente peggiore cioè se non ci fosse la televisione i giornali sarebbero ancora peggiore di quelli che sono con la televisione penso io quindi né nessuno spirito critico ma anche autocritico
Devo dire siamo sicuri che sia potabile l'informazione in Italia allora questo dibattito interessantissimo proviamo a vedere come sarebbe se fossimo invece che in un posto di amici che discutono e cercano di capirsi
E anche di dare la prova Festivals come sarebbe rappresentato oggi dall'informazione d'Italia questo dibattito sarebbe rappresentato così
Beh dopo aver sentito Bernabei a Zavoli sentiamo adesso il parere sull'informazione di Roberto Baggio
Si passa il microfono Roberto Baggio si sente la sua cose si fa all'audience questa ormai è un meccanismo assolutamente pazzesco perché ed è stato detto anche prima per carità nulla di nulla di nessuna critica la spettacolarizzazione ma
è stato detto prima un'altra cosa molto importante che proprio e quella che rende ormai sempre più difficile non solo capire se l'informazione potabile ma capire da che parte si sta è stato detto prima ed è stato fatto prima bene da Zavoli un esempio parziale che però a mio avviso va esteso nel meccanismo che ci coinvolge ormai tutti dell'informazione tra spettatore e protagonista
In realtà la televisione ha solo esasperato questo concetto ma questo è il punto di rottura
Questo è il punto di rottura che oggi non esiste più una vera differenza è una vera coscienza di essere spettatore un protagonista dell'informazione noi non lo sappiamo se siamo spettatori e protagonisti noi pensiamo che
Si può rendere più democratica e più vera l'informazione allargando allargando ci ci illudiamo che si possa rendere più vera l'informazione allargando la base di quelli che partecipano a farla parlare c'è c'è tutte le volte che questo avviene ci stupiamo di quanto invece si allontani
La verità
Cioè si dava a tutti e non parla nessuno nessuno ha nulla da dire cioè cosa voglio dire voglio dire che questo confusione di ruoli tra spettatore e protagonista dell'informazione non è non solo non è la ricetta per rendere più potabile l'acqua dell'informazione non sono nella ricetta per rincorre la verità ma non è nemmeno una ricetta per poter dare un giudizio sull'onestà di quello che si sta facendo
Il dibattito di stamattina mi ha confermato una vecchissima mia idea che poi non è né tanto vecchia Marche e e molto forte in questo periodo che un giudizio
Serio un giudizio sereno
Sull'informazione un giudizio sereno sulla propria coscienza sulla propria responsabilità lo si può dare solo attingendo lo da altre fonti da altre esperienze che non siano quelle interne all'informazione cioè dubito che oggi si possa dare un codice delle regole nuove oltre a quelle che già esistono che possano migliorare l'informazione in Italia se ciò avviene a partire da una riflessione sul mezzo cioè se quelli della televisione dicono riflettendo sulla nostra professionalità si migliora così
D'o quelli dei giornali dicono si dovrebbe fare così e così l'informazione e dubito che i i i più deboli dei deboli cioè quelli che ricevono soltanto l'informazione posso dare un giudizio di onestà
E di verità sull'informazione che ricevono soltanto a partire da certe regolette che sono interne al mondo dell'informazione cioè in poche parole o qualcuno ha un giudizio su altro che parte da altro che parte dalla propria esperienza che parte da alcuni principi da alcuni capisaldi da alcuni valori anche se va la parola in disuso e in base a quelli
Giudica l'informazione o se no è assolutamente fregato è assolutamente inserito nel circuito come vittima e poi e poi guardate può essere una vittima protagonista una vittima spettatore non cambia assolutamente nulla se diventa una vittima potabilità contribuisce
A alla valanga se diventa una vittima semplicemente spettatore forse contribuisce un po'meno però con l'audience con adesso i meccanismi di interattività quello che si inventerà
Per far finta di far partecipare probabilmente la catastrofe la stessa perché dico questo perché si è parlato di regole e ora di rispondo subito sia su un piano che sull'altro il primo è il più semplice io sono
Talmente rispetto talmente convinto che bisogna rispettare le regole che sono contrario a tutti quelli che oggi parlano di introdurre nuove regole
Perché guardate che c'è una singolare coincidenza tra il fatto che oggi si parli di più di introdurre nuove regole con il dato di fatto che è sotto i nostri occhi che non vengono più rispettate nemmeno le elementari regole dell'informazione
Allora sarà un caso ma si sente parlare di regole laddove non si rispettano più le regole
Non si rispettano più le regole e voglio solo rifarmi a quest'esempio
Ma non sto parlando delle regole giornalistiche è l'avete capito benissimo sto parlando delle regole di intervento sulla persona di intervento sulla libertà della persona di intervento sulla libertà delle persone queste sono le regole che non si rispettano più allora per esempio un intervento come prima è stato molto brillante Errico e l'ha detto adesso non per ridirlo ma un intervento come quello di oggi che segue quello di ieri ma oggi è molto più autorevoli di Scalfari su Repubblica su
Una questione come la partecipazione
Del presidente della Repubblica a questo meeting qua non lo faccio sapete benissimo per accattivarmi nessuna benevolenza ma la penso esattamente così non richiama non richiama soltanto a una questione giornalistica o soltanto un'invasione di campo di poteri rispetto ad altri poteri perché poi i poteri davvero fortino stanno coi nemmeno nei giornali richiama però a una consuetudine di violazione delle regole della libertà per cui si pretende di dire ad un presidente cattolico non puoi partecipare ad un raduno di cattolici senza sembrare di parte allora questa è una violazione delle regole che riporta a climi
La cosa che mi colpisce e che questi appelli vengano senza reazioni senza reazioni adeguate senza reazioni adeguate
Da un mondo che ha liberale laico che predica la che ha predicato che ha fatto della tolleranza della libertà un finto caposaldo oggi confido un caposaldo vero ma che oggi è completamente violato
Completamente violato allora quali regole si vorrebbero imporre o mettere
Quando questa regola viene violata quando la regola di principio del liberalismo della tolleranza pur accettando la pura aderendo a quello pur sapendo che molti cattolici non credono che quella sia la la la pur sapendo che molti capaci non credono che quella sia la cosa più importante ma quella lo è per molti laici lo hanno predicato per anni mi hanno fatto questioni di battaglia violando quella succede
Un finimondo cioè si predica per esempio qui è stata evocata tante volte Tangentopoli adesso né mi viene da ridere insomma perché siete
Sì sembra sempre dovunque parte in causa sempre in questa questione spettatore protagonista e c'è quasi la negazione per alcuni della libertà di esprimere come quello che si pensa però io lo dico lo stesso quello che penso
Cioè si può chiedere si deve chiedere il rispetto della magistratura ma la magistratura deve fare la magistratura
La procura di Milano non fa la magistratura è una repubblica parallela c'è un magistrato
Sia non è polemico non è polemico c'è un magistrato dedicato a bacchettare mandare la Finanza o proporre leggi in sostituzione del Parlamento
Ed è Colombo c'è un magistrato Borrelli dedicato ai più alti gradi dello Stato Scalfaro e contro c'è un magistrato che convocare conferenze stampa c'è quel giornale non mi piace quello che ha scritto ieri l'ha fatto per una cosa che ho scritto io la categoria dei giornalisti dice va be'C&C alle prese con il giorno che male c'è come se fosse compito di un magistrato inquirente non
E incriminare raccogliere le prove e portare a giudizio ma dire quel giornale mi piace quell'altro no questo politico mi piace quell'altro al Parlamento dovrebbe fare queste leggi questo invece non vedeva allora se la magistratura non fa più la magistratura
Ma qua la Repubblica italiana di secondo grado
Non si può chiede vi ricordate la vecchia polemica dei i vescovi si hanno diritto no di parlare hanno diritto certamente di parlare e naturalmente hanno diritto anche di essere imbeccati perché intervenendo i fatti politici che riguardo la vita sociale
Sì ci sarà anche per un cattolico per un non cattolico la libertà di dire caro Vesco stavolta è detto una stupidaggine
Occupando di di fatti difatti norma ecco io però questa regola non la vedo applicata ugualmente per la magistratura che ha diritto di intervenire infatti che non compete alla magistratura ma se qualcuno si provare in De Carli viene demonizzato guardate che la cosa è molto seria perché
Scherzava Mentana quando dice a Scalfari ha detto a Scalfaro di non venire ci scherzava perché naturalmente se le cose restano così che solo il direttore di Repubblica
Scalfaro domani sarà qui fette riceve certamente se per oggi pomeriggio intervenisse Borrelli e gli dicesse di non venire io non scommetterei che domani lui è qui
Non scommetterei che domani
E questo lo dico per dire che per dire che
La violazione delle regole sistematica e avviene a livello purtroppo a livello del rispetto della libertà perfino culturale
Delle libertà di appartenenza del rispetto di quelle che sono state diciamo le cose in cui ognuno ha creduto e allora siccome gli esempi di Zavoli sull'informazione sull'informazione immagini sono sono esempi
Veramente
Cioè io per esempio mi ero riproposto di parlare e mio nonno demente due delle cose che lui ha detto presepio
Questa cosa della guerra uomo contro uomo adesso voi sapete con la realtà virtuale col casco della realtà virtuale è facilissimo inserire un meccanismo per cui il combattimento sia a distanza elettronico ma Giovanni contro Michele non in astratto quella e naturalmente una guerra ma le immagini di Sarajevo degli stupri trasformate in videocassette ora sono clandestine ma fin dove arriverà il confine della cosiddetta morale
Tanto da permettere un giorno che siano consumo consumo privato consumo via cavo consumo non so come ecco queste sono poi gli esempi allora quando c'è una violazione di regole delle cose fondamentali delle appartenenze di ognuno di noi
Allora è strano che in quel momento si chieda l'introduzione di nuove regole io sarei per dire non ci servono nuove regole però vorremmo il rispetto delle regole che non il mio non voi
Ma che sta sono state dettate sono state dettate da un potere che le ha dettate e che oggi invece Dio la perché si vuole accelerare approfondire cambiare ancora cambiare ancora
Epoca questo e per quanto riguarda il rispetto delle regole e poi c'è la questione etica
Che secondo me però è diventata un'altra dei grandi Moloch del nostro è la stessa cosa delle regole insomma cioè l'uso dell'aggettivo etico o etica e di diventa ha sostituito l'uso dell'aggettivo biodegradabile che era di gran voga fino a metà
E fino a cinque o sei anni fa allora io da questo punto di vista sono uno che non rifiuta di porsi delle questioni morali e credo che noi ce le poniamo tutti i giorni e ci dobbiamo porre anche nel fare l'informazione
Però credo che sia importante applicarle concretamente alle cose che sia importante non parlarne non fa le grandi questioni etiche
Diciamo generali ma applicarle sulla sulla questione insomma fondamentale del nostro del nostro lavoro che è quella della che è quella che dicevo io prima
Del rispetto della libertà della libertà della persona io credo che questo sia la cosa fondamentale credo che su questo ci si misura un'immagine può essere fastidio sono perché in quel momento si capisce che
Una persona non è stata rispettata è stata cancellata è stata infangate non verrà mai più risarcita e non potrà essere mai più risarcita e quando si parla di persona singola e della cronaca è facile vederlo
Ma quando si parla di gruppi diverse di gruppi di persone di appartenenza di persone di culture di persone di valori di persone è difficile vederlo ed è difficile tanto più vederlo
Dell'episodio dello oggi che queste violazioni sono sistematiche sono culturalmente ormai dominanti tanto che io faccio questo discorso e penso che tra noi ci Docci siamo capiti che bisogna naturalmente
Sforzarsi di rispettare ghetti incentivare il rispetto delle libertà della persona però vi dico francamente che non sono molto ottimista su come sono le cose e credo che e credo che lo sviluppo dei mezzi di informazione in questo bagno di violazione delle regole ce n'chiaramente l'ho detto prima non posso essere contrario allo sviluppo dei mezzi forato e sono favorevole e credo che uno stesso uno strumento i mezzi di informazione di conoscenza per lo sviluppo umano però questo sviluppo in questa totale violazione delle regole dei diritti e rischia di diventare veramente il punto limite
Della nostra della nostra civiltà non c'è niente da fare vi ringrazio
Grazie
Grazie Paolo
Non si può non parlare adriatica dell'informazione abbia ed estende il discorso ai giornali evidentemente anche se si parla se se questo dibattito era nato squisitamente in campo televisivo
Io vedo qualcuno che si allontana effettivamente i tempi stringono però molto rapidamente se veramente riusciamo a stare in interventi rapidissimi oserei dire intramuscolari
Da lei un fai fare un brevissimo giro
Cominciando da Mentana
Se se vuoi dire è una cosa grande pare sai a volte
Un dibattito si compiute proprio non penso ci siano molte cose da aggiunge né mi sento toccato ucciso ovviamente qualcuno il fatto di non essere d'accordo sempre una primo gran bel deterrente non a rischio di Kibaki unanimità no no io no di unanimismo davvero
Io sono d'accordo con Liguori e lui lo sa su molte delle cose che riguardano l'intacca arsi progressivo di tutta una serie di libertà sarei più lieto se questo partisse sempre anche dalla nostra autocritica ripeto non possiamo far finta che ci sia stato un terremoto politico-giudiziario sociale negli ultimo nell'ultimo anno e che appunto abbia avuto le caratteristiche di un terremoto un breve preavviso magari gli animali che scappano e poi il sisma no
è successo di tutto un qualcosa che interroga anche le responsabilità dell'informazione se noi non ci rendiamo conto di questo che siamo stati cioè anche noi regime cioè anche noi quella parte di regime che è stato intaccato da Tangentopoli non è una giaculatoria doverlo dire sempre però
Il dibattito su questo è stato davvero molto carente in qualche modo e colpa questo voglio dire anche a Paolo e colpa anche nostra se oggi ci troviamo di fronte dei giudici che sicuramente dei magistrati che sicuramente debordano dai loro conti
Che sicuramente esercitano una supplenza che non tocca a loro sicuramente
Questo dà anche il destro a dei parà giornalisti che sono editori proprietari direttori corsi visti contemporaneamente di fare anche i supplenti dei presidenti la Repubblica è perché ci sono delle colpe nostre in gran parte perché ci sono anche delle colpe nostre che in realtà hanno fatto sì che l'informazione sia diventata per quanto riguarda l'informazione giudiziaria niente più niente meno e non soltanto per quanto riguarda l'Espresso che oggi citava
Paolo Liguori una vera e propria cassa di risonanza dei provvedimenti della magistratura inquirente il che è molto grave ma ci deve far pensare appunto a quello che abbiamo fatto o meglio a quello che non abbiamo saputo fare
Grazie
Senta venire qualcosa
Prenotare
Un esempio del perché amo tanto questo mestiere ormai riesco solo per vedere in termini televisivi
A io vi proporrei un gioco se volete ormai non possiamo più farla noi siamo alla fine quindi salvo tutti presenti nei prossimi dibattiti ai quali ricapiterà
Di partecipare fate quello che può fare la televisione con un regista accorta perché regista televisivo è spesso sottovalutate si sente frustrato
Il regista può essere un grandissimo autore soprattutto di talk show per esempio e vi dicevo questo gioco che vi proporrei è questa
Non guardate chi parla ma guardate chi ascolta i famosi piani d'ascolto televisivi anche oggi qui se invece riguardare solo chi di noi interveniva aveste fatto attenzione a chi ascoltava vi sareste accorta che molte cose non sporse non sono state dette non si è replicato commessi
Ufficialmente ma c'erano delle cose che appunto guardando con l'occhio della telecamera il piano d'ascolto e non chi sta parlando si possono intuire ecco perché un occhio in più la televisione se la si vuole usare bene naturalmente si può anche usare male
Grazie ancora a me piacerebbe se ci fosse la possibilità in realtà di abbassare l'audio ma facciamo finta che ci sia
Mi piacerebbe fare una domanda quasi più privata a Ettore Bernabei prima di lasciare la parola per chiudere a Zavoli o se se Liguori non ha argomenti di per intervenire
Nel senso che mi chiedevo avendo poi aperto il giro con lui con una una panoramica sicuramente
Disancorata da una serie di questioni più specifiche rispetto al rapporto Etica giornalismo eccetera che idea
Sia si è fatto questa mattina per esempio dei direttori dell'informazione di oggi e che l'idea e questo mi piacerebbe
Vivo su personaggi o meccanismi o comunque su una generazione giornalistica che secondo me continua a seguire common l'attenzione da spettatore attento e quindi spero che questo intervento breve che adesso
Di consentirò anche per replicare a qualcosa che lo ha riguardato nel corso di questo dibattito cd anche così una piccolo Spoon o di apertura o e un giudizio sul giornalismo di oggi proprio perché Zavoli ha parlato di settantenne quarantenne di sessantenne quarantenni
Insomma credo che non sia male avere un punto di vista su una generazione nuova forse molto diversa da quella che ha guidato i giornali nella sua rete visione
Mandino senz'altro Rebel meno giornalisti di oggi sono meglio di quelli di ieri anzi come come
Io credo sono il più vecchio ha su questo tavolo quindi il vecchio di settant'anni io già superati
Vi dico che i tempi passati non sono quasi mai migliori dei presidenti e dei futuri che Stella mia esperienza non un'opinione
E non c'è dubbio che il giornalismo televisivo è molto migliorato perché acquistato più professionalità più specifici la più capacità specifica di usare quel mezzo
C'è ancora parecchia strada da fare perché spesso l'informazione televisiva è un'informazione radiofonica con aggiunta di alcune fotografie di alcune immagini ma quando invece si riesce a a far parlare le immagini presi dalla televisione come spesso si riesce oggi allora il giornalismo è veramente di grande efficacia di di di ed è un mezzo di informazione
Completa
Certo vale quello che diceva deboli bisogna saper rispettare le regole che ci sono le sappiamo tutti quale essa non c'è bisogno di di di
Servono sempre le le le norme di comportamento ma ci sono queste regole bisogna rispettarle e vorrei senza fare più riferimenti ricordare un fatto giornalistico siccome è stato citato di quando io frequentavo direttore Fabiani che è stato sentito certamente un grande direttore un grande ci è una lista la sera delle
Dell'uccisione di Kennedy
Eravamo insieme venne la prima notizia
Stato sparato al presidente Kennedy
Poi il presidente Kennedy è morto
è stato arrestato un certo li Oswald che ASS da una finestra di un edificio
Dal quale si poteva ammirare sul corteo ha sparato un colpo di mi ricordo quale tipo di fucile
Quarta notizia
In questo signor rollio Oswald Lee Oswald si è saputo che
Due anni fa soggiornò per sei mesi in Unione Sovietica
Era facilissimo il raffronto è dire è stata l'Unione Sovietica ammazzare
Il presidente Kennedy
Confapi Annesi si dice che che facciamo era tra l'altro era una notizia in inglese dell'Associated Press tre righe
Che facciamo andiamo sta notizia
Ci consegniamo diceva chiamiamolo Jerry Orlando sentiamo che cosa ne pensa perché ecco che cosa vuol dire rispetto alle regole vuol dire anche avere quello che dicevo prima in senso
Profondo del rispetto
Delle libertà degli ascoltatori perché in quel momento di grande emozione perché Chennedy voi forse siete molto giovani marche N di allora era ritenuto veramente una specie di di capo carismatico del dell'umanità con grande simpatia e l'avvenuto in Italia poco prima gli avevano fatto delle dimostrazioni eccezionali non organizzate tutte spontaneo quindi voleva dire in quel momento dire in Italia
Dove allora uno un cittadino su quattro votava per il partito comunista che in qualche modo il Partito comunista era responsabile o o corresponsabile
Della uccisione di Kennedy perché era legato all'Unione Sovietica e non si sapeva tutti era legato no non solo per qualche finanziamento
Chiamammo Orlando e c'era anche lui anche lui per fortuna un grande giornalista esistenti ai vista quella notizia dell'Associated Press che dice che Oswald è stato in Russia
Ecco il grande giornalista si e proprio un minuto fa il portavoce del Dipartimento di Stato
Ha dichiarato che è da escludere ogni responsabilità internazionale nell'uccisione di canneti
Noi trasmettemmo questa telefonata con un Ruggero Orlando ecco questo vuol dire un po'sinteticamente rispettare le regole e soprattutto
Ritenere che i veri
Destinatari ma i veri dominatori direi di questi mezzi
Non sono tanto
Gli operatori gli ideatori trasmettitori sono
I ricevitori gli ascoltatori e questo credete a me sembra una banalità sembra un'ovvietà e invece non lo è perché oggi noi sia noi mi ci metto anch'io come spettatori
Siamo tutti spettatori supini
E rinunciatari della televisione dobbiamo imparare ad essere partecipanti attivi
Cooperatori se volete non solo con i comitati
Di di ascolto che qualche volta sono fastidiosi sono per tendopoli sono mediocri qui pigliano piccoli a spetti considerano poi gli operatori della televisione come dei nemici invece non so insomma ma perché bisogna rendersi conto
Che come ha detto bene Zavoli con quella citazione la televisione cambia il nostro animo e quindi siamo tutti interessati e bisogna darsi tutti da fare perché il nostro animo non sia cambiato chissà come e chissà da chi
Ma insomma riappropriamo assi del telecomando tanto per cominciare perché mi sembra che sia l'unico rubinetto possibile per quanto meno per arginare quando e come decidiamo di farlo la famosa acqua potabile o no
Sergio Zavoli da cronista
E forse da radiocronista mai capitato un un incidente
Di censura o comunque un richiamo
Le grandi come nota è qui ma io ne banane chiuderà dottor Bernabei testimone e protagonista di questo di questo caso che sto per citare io avevo realizzato per TV sette un servizio che si chiamava un Codice da rifare
E ieri volevo arrivare aveva
Un dibattito molto sereno molto articolato sul Codice Rocco il codice fascista Rocco
Uno dei protagonisti s'giudicò di essere stato in qualche modo male interpretato nel montaggio
Il che per la verità non era vero Lenape comunque un grande subbuglio la Federazione della stampa e quindi tutta la corporazione giornalistica si agitò per questa cosa
E furono chieste teste a cominciare dalla mia
Bernabè rispose che il giornalista in quel caso appunto io
Dopo aver esperito
Tutte le verifiche del caso risultava non aver alcuna responsabilità professionale
Per cui se dovevano cadere delle teste queste teste dovevano essere cercate altrove e io ho sulla coscienza in la testa dall'allora presidente dalla RAI Aldo Sandulli che lo dico tra virgolette per mia colpa perse la poltrona
Oggi però arriva
No
No no come non rivaluta io fante del tuo peraltro bellissimo intervento ed è su questo che io vorrei dire qualcosa
Io credo che non dobbiamo riappropriarci soltanto del telecomando credo che dobbiamo riappropriarci dalla politica
Ne abbiamo fatto strame a cominciare da noi giornalisti che prima complici
Poi di colpo convertiti all'idea che la politica fosse tutta infame l'abbiamo screditata al punto che il giovane oggi nei confronti della politica nel migliore dei casi provano un sentimento di disincanto di disamore
Se non anche a
Io di politica come quando essa sembra volerci voltare le spalle
Io credo che
Paolo una Repubblica così tanto fondata sulla corruttela sul clientelismo sul voto di scambio
Che ha messo in campo un personale politico professionale di un milione trecento mila persone che hanno occupato alla società civile
Credo che quella Repubblica
Non sia stata qualcosa di meglio rispetto agli eccessi
Di chi ci ha aperto gli occhi su un consigliere in cui il cittadino onesto ormai non aveva più diritto di parola
Io credo che si possa
E che la politica ha espresso nel nostro Paese persone come Einaudi Nenni
Tra gli atti sale a via De Gasperi Fanfani Moro
E con Martinazzoli scusate io non faccio scelte di campo politiche tantomeno partitiche oltretutto non è la mia area privilegiati
Ma Martinazzoli ha ragione quando dice nessuno adesso potrà indurci ad essere più di quanto già non sia avvenuto ciò che non eravamo nati per essere questo deve valere per tutti
Ecco l'esame di coscienza di cui parlava prima Mentana dobbiamo cominciarlo a fare soprattutto noi dicendo ai giovani guardate dovete starci dovete esserci
Ricordo sempre mi viene sempre la mente lo ricito spessissimo un giovane liberale alla negli ultimi giorni la guerra nel quarantacinque distribuiva del materiale di propaganda che inneggiava alla libertà quindi assolutamente è legittimo oltre che è innocente straordinariamente civile
Fu preso fu fucilato dai nazisti tre giorni prima che finisse la guerra ebbe il tempo di scrivere al padre alla madre voglio citare le sue ultime parole che dedico come un distico ai giovani che sono qui ai giovani non solo di Comunione e Liberazione molte regioni del nostro Paese ai nostri figli
Perché un uomo è un uomo per il suo avvenire figuriamoci se questo non vale per i nostri figli e se non vale quindi per la società intera quel ragazzo che aveva diciassette anni che si chiamava Giacomo Livi scrisse
E non dite di essere scoraggiati di non volerne più saperne
Pensate che tutto è successo perché non ne avevate più voluto sapere grazie
La caccia riportato forse alla declinazione migliore dell'etica
Nel ringraziare tutti i nostri gentili ospiti nostri relatori di stamattina i quali oltretutto sono regalato molte storie oltre a molte testimonianze credo che di tante storie e tutto sommato anche la grande storia di questa televisione
Abbiamo ancora bisogno perché c'è un un non detto c'è una ancora una grande parte di aneddoti episodi accaduti eccetera che merita di essere riletta recuperata e forse realizzata speriamo di non avervi annoiato vi ringraziamo per la pazienza