Diario di iniziativa radicale

Voglio da te e buongiorno a chi ci ascolta ma a parte questa emittente sono praticamente inesistenti spazi e luoghi
Dove il cittadino si spieghi in che cosa consiste esattamente il quesito referendario su cui si sarà chiamati a buttare il venti e il ventuno settembre prossimo
E il discorso vale un po'per tutti televisioni radio e giornali
Si guardano bene dal predisporre dei vademecum dove i sostenitori del sì e quelli del mondo alla riduzione dei parlamentari possano esporre
Le loro ragioni e farle conoscere in omaggio al principio enunciato da Luigi Einaudi conoscere per deliberare
Pochi entrano nel merito del referendum e le conseguenze gravi che ci sarà modo se vinceranno i sì
Sì alta il polverone di quella che giustamente Giuliano Ferrara sul Foglio di ieri definisce demagogia anti-casta
Peccato che lo stesso Ferrara che voterà sì
Scriva
Che il numero minore di parlamentari vuol dire più potere al Parlamento i capi delle commissioni diventerebbero contro ministri effettivi leggi decreti potrebbero sottrarsi e discussioni
E soluzioni decisamente all'applicate le funzioni di controllo sarebbe o meno difficili
Ecco accadrebbe esattamente l'opposto di quello che Ferrara scrive e auspica
Esattamente l'opposto
E meno male che sullo stesso foglio di ieri
Bilancia Adriano Sofri nella sua piccola posta il cosiddetto taglio dei parlamentari è evidentemente una misura di imbecille demagogia
Il grande successo sta nell'aver costretto i gruppi e i singoli parlamentari consapevoli della sua demagogica imbecillità
Ad appoggiarla il referendum confermativo senza quorum lascia in Cina definitivamente
Occorrendo a una minoranza l'occasione malinconica di testimoniare che questa porcheria non si consuma in suo nome
Grazie Adriano Grazzini giorno per le tue piccole poste ma in particolare grazie per questa poi capita di sentire a La sette
Nesta varianti tesi di un Antonio Di Pietro che voterà sì al referendum
Ecco un altro motivo per votare no
Di Pietro dice che devo buttato il Parlamento ha votato e dal momento che il Parlamento è stato pressoché unanime e siccome rappresenta il Paese il Paese tautologica mente è per il sì quindi chiamarlo alle urne è una spesa inutile
Ecco già quel che ha concezione mercantile della democrazia
Il costo dei deputati il costo dei senatori il costo delle elezioni il costo del referendum a questo punto aboliamole tutte le istituzioni così abbiamo un definitivo risparmio
Il parlamento poi rappresenta il Paese ma non si era detto sempre da tutti
Che tutto era cambiato che i coppi parlamentari presenti alla Camera e al Senato non sono più rappresentativi della realtà del Paese bene ci siamo sbagliati è arrivato Di Pietro e ci dice che il Parlamento rappresenta un Paese il referendum
Secondo lei chi è stato chiesto dal numero di parlamentari come la legge appunto prescrive prevede dunque ma per il divieto avvalerci di leggi che i nomi di prerogative è uno spreco e denaro buttato
Passano gli anni Val Di Pietro come una incauta delle categorie di persone resta incrollabile punto fermo è sempre lui quand'era magistrato quand'era politico oggi
Non cambia immarcescibile
Oggi Covella ieri e mi astengo dal dire com'era il come perché scaglioni nella volgarità
Colto e coraggio