L'Appello dei costituzionalisti per il "NO" al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari del 20 e 21 settembre 2020. Intervista al Professor Alessandro Morelli

Radio radicale siamo in collegamento col professore Alessandro o Morelli docente di istituzioni di diritto pubblico all'Università di Messina che è uno dei promotori del dell'appello dei costituzionalisti che oltre centottantatré costituzionalisti a favore delle del no al referendum costituzionale del venti e del ventuno settembre sulla riduzione del numero dei parlamentari si tratta senza dubbio
Di un appello importantissimo fondamentale per questa la battaglia perché diciamo molti si stanno domandando me lo stavo chiedendo anch'io cosa avrebbero fatto molti costituzionalisti alla risposta
è arrivata allora professore ci spiega qual è il vostro allarme che lanciato oggi il ministro delle dei rapporti col Parlamento Federico D'Incà a diciamo invitato tutti alla calma in vista del referendum facendo campagna sedentaria
Un ministro della Repubblica dicendo che non ci sarà nessun problema commissionale per diciamo il lavoro delle Camere dopo
Il voto referendario ammesso che passi Easy voglio sapere insomma quali qual è il livello delle sue preoccupazioni e soprattutto la quale spirito siete stati mossi per diciamo nel fare questo appello
Sì buongiorno dottore devo dirle che il iniziativa partita un po'casualmente con alcuni colleghi
Ci siamo scambiati le opinioni relative a questo questo referendum la riforma costituzionale attraverso i social risorta dalle sciatta e ed è nata davvero casualmente l'idea di rispondere con una lettera l'appello che il direttore dell'Huffington post in un articolo dello scorso otto agosto
Aveva fatto i costituzionalisti proprio sul merito della riforma diamo cercato di scrivere in un documento che davvero frutto dell'elaborazione collettiva di di tutti i firmatari nei principali ragioni che ci inducono ad esprimere a sostenere il giudizio negativo su questa su questa riforma
Il problema non è soltanto relativo alla funzionalità delle Camere
Lo metteva per induce anche recentemente il professor Luciani in un in un articolo sul manifesto il problema e innanzitutto che si toccano la rappresentatività delle Camere senza introdurre adeguati strumenti compensativi volti a far fronte questa riduzione di rappresentatività questa riduzione del pluralismo ecco perché vede spesso si dice che anche altri progetti di riforme in passato
Erano stati avanzati che erano stati razziati prevedevano riduzione del numero dei parlamentari
Però ne prevedevano finanche o il il progetto di riforma Renzi Bossi nel contesto di una riorganizzazione complessiva del e sistema bicamerale delle camere è anche se vogliamo della forma di governo e ci troviamo di fronte ad un taglio lineare dei parlamentari
Che tra l'altro viene presentato all'interno di un progetto di svilimento del ruolo del parlamento questa è diciamo la maggiore preoccupazione poi ovviamente ci sono tanti altri motivi che ci inducono a sostenere il no al referendum
Come trova diciamo questo costume che abbiamo visto in questi giorni di ministri che si mettono a fare campagna referendaria per per il sì allora che costume questo qui dei ministri scende in campo per fare campagna referendaria allora io adesso non non voglio limitare la libertà di nessuno però insomma un po'incerto
Diciamo un modo di un po'più elegante di affrontare la questione visto che gli esponenti politici al Movimento cinque Stelle non mancano
Guardi che qui il discorso che ci porterebbe lontano sul sui sul ruolo istituzionale sul senso istituzionale
Mi limito a dire che la nostra presa di posizione proprio funzionale alla difesa del ruolo istituzionale del Parlamento che all'ira pelle tante difficoltà delle criticità segnalate i rischi che questa riforma comporta io credo che oggi più che mai occorra fare una battaglia contro il lo spirito ampi parlamentarista
Che caratterizza che purtroppo con nota gran parte del dibattito ecco
Senta secondo lei che cosa rischia diciamo in che cosa rischia la funzionalità del Parlamento con questo taglio non lineare soprattutto di effetti ci saranno secondo lei
Sul lavoro delle commissioni parlamentari al punto che diciamo soprattutto al Senato Damonte commissioni rischieranno di non di non lavorare ci sarà un problema fra diciamo
Per il lavoro delle commissioni bicamerali allora che cosa succederà si rischia di ritornare al vecchio sistema degli uffici dove si creeranno
Codella dal giorno alla notte delle commissioni delle commissioni parlamentari denominati uffici ad occuperà alcuni provvedimenti creando il caos legislativo
Ecco innanzitutto sì certamente il rischio è quello che dice lei si potrebbero anche correggere alcuni di alcuni di questi criticità far fronte a queste discussioni successivamente attraverso un intervento sui regolamenti parlamentari ma il problema maggiore e che questa riforma è una riforma paradossalmente monca
Nel senso che sembra molto semplice l'intervento che comporta semplicemente una riduzione peraltro drastica molto consistente del numero del numero dei componenti delle Camere ma in realtà è una riforma che già nelle parole dei suoi promotori necessita di ulteriori interventi innanzitutto sulla legge elettorale
Perché il rischio di perfetto iper maggioritario che si determinerebbe dal mix dalla combinazione tra l'attuale legge elettorale e questa drastica riduzione del numero dei parlamentari
Il dattero è davvero notevole un impatto molto rischioso
E e poi evidentemente appunto occorrerebbe rivedere tanti altri profili dell'organizzazione istituzionale
Quindi una riforma che a mio avviso si basa su presupposti troppo incerti troppo animatori ed altro sappiamo quanto è difficile arrivare accordo sulle lettere a rischi credo che siano al di là del del delle altre criticità che abbiamo gli stilisti siano notevolmente superiori ai possibili vantaggi
Età una delle delle motivazioni che sono state TM sembra tirata in ballo in questi giorni per il sì al referendum tra l'altro l'ha tirato fuori anche il ministro delle dei rapporti col Parlamento che è molto attivo in questi giorni
Su questo referendum dopo aver trovato alle partecipato
Il Lido mani del voto finale sul sul su questo la su questa riforma ha partecipato a una diciamo manifestazione davanti a Montecitorio con tutte con tutte forbici sul taglio dei parlamentari tutti contenti e plaudenti
Allora è stato detto dice e ma l'Italia ha un numero di parlamentari eccessivo rispetto a quelli delle del Regno Unito della della Francia
Della Spagna sicuramente per la Spagna a perfettamente ragione della della Germania allora che tipo di considerazione possiamo fare su questa diciamo analisi comparativa che è stata fatta dal ministro dei Rapporti col Parlamento Dinka
Ecco su questo tipo di argomento c'è anche un cenno nel nostro c'è un accenno nel nostro documento e farei tre considerazioni la prima cioè la comparazione va fatta con cautela innanzitutto
Perché non è sempre detto che il termine di comparazione si volta rimane positivo non è detto che i modelli ai quali facciamo riferimento siano modelli auspicabili modelli verso i quali dobbiamo necessariamente andrà in secondo luogo occorre fare una valutazione sul numero sulla sull'entità
Sulla composizione delle assemblee parlamentari negli altri ordinamenti non in astratto ma in concreto cioè tenendo conto del rapporto tra eletti ed elettori tenendo conto della della dell'entità della popolazione del Paese al quale si fa riferimento e in terzo luogo non possiamo limitarci a confrontare solo ed esclusivamente il numero dei componenti dai Parlamenti
Perché occorre e vedere il parlamento dello Stato al quale si fa riferimento all'interno di quale forma di governo e all'interno di quale tipo di Stato si colloca per dire non possiamo non tenere conto che alcuni Stati che hanno parlamenti con un minor numero di componenti del nostro sono però stati federali o sono stati che hanno una forma di governo presidenziale in cui c'è l'elezione popolare del capo dello Stato e allora ci sono altri luoghi altri canali di esercizio della rappresentanza punti ecco se questa riforma fosse collocato all'interno di una riorganizzazione complessiva della della forma di governo e bisognerebbe comunque vedere anche lì che rischi che vantaggi questa riforma comporterebbe allora il discorso sarebbe sicuramente diverso
Senta allora ne abbiamo visto che in questi giorni in questa campagna referendaria
è entrata anche diciamo risveglio
C'ha pensato il Ministro degli un altro ministro
Quanti ministri sono impegnati in questa campagna referendari il ministro degli Esteri Di Maio che ha detto a vedete adesso dobbiamo fare il taglio dei parlamentari perché lo diceva Nilde Iotti allora volevo sapere che tipo di argomento è se lo ritiene un argomento diciamo diciamo plausibile in questa nell'economia di questa campagna referendaria
No perché con tutto il rispetto per Nilde Iotti che una figura straordinaria di Maurice mesto
Massima libertà storia storia politica nazionale mai Nilde Iotti parlava in un altro in un altro contesto c'era una diversa legge elettorale un diverso sistema partitico c'erano partiti molto diversi da quelli attuali
E dei problemi che noi affrontiamo oggi il problema dell'antiparlamentarismo nella sua annotazione del ruolo del Parlamento non era certamente un problema
Nel momento in cui la Iotti faceva questa proposta Nino dobbiamo contestualizzare
Le proposte dobbiamo nel non possiamo prendere di peso una dichiarazione fatta da un personaggio importante del nostro passato e pensare di governo applicare a criticamente al presente
Per
Il il fatto che insomma
C'è un c'è il precedente storico di Mussolini volevo sapere come dobbiamo valutarlo il precedente della riduzione a quattrocento dei deputati voluta da Mussolini nel mille novecento ventotto
Questo argomento è stato tirato qua e là in ballo ma molti costituzionalisti diciamo tendono a fare una distinzione tra quello che sta succedendo oggi e il caso Mussolini del mille novecentoventotto
Sì sono d'accordo occorre assolutamente da questo punto di vista passare i toni occorre guardare quali sono i rischi concreti i rischi sono appunto quelli di funzionalità dell'istituzione parlamentare di evita di rappresentatività delle delle camere il rischio è quello che si accentui un processo di sfiducia nelle istituzioni rappresentative
Non dobbiamo dimenticarci che la nostra democrazia una democrazia rappresentativa e che è la forma rappresentativa l'esperienza storica ce lo dice diciamo indispensabile per la vita delle istituzioni democratiche gli istituti di democrazia diretta di democrazia partecipativa hanno un ruolo importantissimo ma il ruolo del parlamento altrettanto importante indispensabile per il funzionamento delle istituzioni democratiche fra il ministro degli Esteri mio Di Maio
Ha detto in questi giorni che questo vota quota no al referendum l'establishment
Allora io le volevo chiedere da docente di istituzioni di diritto pubblico che cos'è secondo lei l'establishment e soprattutto che cosa ne pensa che a dirlo sia stato un esponente politico che ha ricoperto in questa legislatura la carica di deputato della Repubblica vicepresidente del Consiglio ministro del lavoro ministro dello sviluppo economico e ministro degli Esteri
Sul punto preferirei diciamo non esprimermi però mi limito ad una considerazione e cioè che il concerti ristabilisce lento il concetto di conservazione il primo a una connotazione negativa fortemente negativa nel nel dibattito politico
Ma e l'idea di conservazione non è necessariamente negativa quando si parla di conservazione della Costituzione di conservazione delle istituzioni democratiche di tutti quegli strumenti di garanzia dei nostri diritti fondamentali quindi
Sia riformismo ossia al cambiamento ma di ciò che è necessario cambiare non perdiamo di vista le cose che rendono tale la nostra democrazia
Senta lei vide in questa in questo taglio lineare dei parlamentari come si può dire una una riforma che essa
A diciamo dare potere a spostare il potere dal Parlamento in una forma di governo parlamentare
Agli organismi tecnici agli organismi diciamo che vengono nominati dal governo e che spostano com'è accaduto nell'emergenza del del corpi
La la sovranità popolare dal dal Parlamento degli organi che sono nominati dal governo e che usurpa nel lavoro cioè il lavoro e le le prerogative del Parlamento
Lei sta mettendo in luce un paradosso che in effetti è bella della riforma cioè il paradosso è che questa riforma viene presentata come
Diciamo una una revisione funzionale a ridurre il testo delle caste dei gruppi di potere al contrario il rischio è proprio quello di rafforzare le oligarchie innanzitutto di rafforzare anche il peso degli stessi partiti perché il la riduzione del numero dei parlamentari può produrre un rafforzamento del rapporto nel rapporto tra partito ed eventi e poi c'è il rischio che dice lei cioè un un ulteriore svilimento del ruolo delle Camere ossa coi giovare ad un ulteriore potenziamento di organi di organi terzi che per carità la loro importanza perché bella delle valutazioni dei tecnici degli e Sperti soprattutto in questo periodo degli degli scienziati non possiamo fare a meno ma alla fine la decisione non può che essere politiche non può che spettare agli organi rappresentativi del del corpo elettorale c'è sicuramente il rischio che lei che lei evidenzia
Senta io conosco molti costituzionalisti io recentemente diciamo ho cercato anche di interpellare qualche costituzionalista che di cui non faccio il nome Clemente che mi ha detto io sono d'accordo
Sono contrario alla riva per i formati due però non mi posso non mi posso esprimere allora io capisco che questo appello mi sia costato tanto nel senso che c'è voluto coraggio per per fare questo diciamo più questo appello in un clima che secondo me anche un po'd'intimidazione perché io ho conosciuto tantissime persone che hanno l'opinione che lei mi sta manifestando ma che non hanno il coraggio di esprimerla per essere scambiati dei diciamo come dei partitocratica o comunque di Igor Protti per definizione soltanto perché vogliono che nel nostro Paese ci sia una rappresentanza degna di questo nome
Sì io devo dire al contrario che sono stato molto positivamente sorpreso dalla grande adesione che ha avuto e che sta avendo ancora questa iniziativa
Moltissimi colleghi ci stanno ancora chiedendo di poter aderire alla da questo documento e e quindi credo che ci sia in realtà una diffusa voglia anche da parte della comunità scientifica perché attenzione noi non siamo parte di un movimento noi siamo semplicemente parte di un'ampia plurale è veramente plurale comunità scientifica ci sono colleghi che hanno idee i resse sostenendo il questa riforma ci sono colleghi che sostengono invece questa riforma con argomenti assolutamente rispetta ecco non so forse anche il Periodo che abbiamo vissuto il knock down ha ha posto una serie di difficoltà a ad esprimerci ad incontrarci oltretutto però io credo invece che adesso ci sia una diffusa voglia di esprimere le proprie idee di mente supportate da valutazioni di carattere tecnico che il le il nostro intento è stato quello soprattutto di mettere in luce i problemi tecnici i i i i consistenti dubbi di legittimità costituzionale che che questa riforma presente
Senta lei ha un'ultima domanda ai nati diciamo dica diciamo questo referendum una sorte a di diciamo di cambiale in bianco no
Dice adesso noi facciamo questa riforma riduciamo il numero dei parlamentari e poi domani un giorno quando avremo tempo quando avremo il consenso necessario oggi non vediamo
Faremo anche tutte le altre tutte le altre riforme ridurremo il numero di delegati parlamentari per l'elezione del Presidente della Repubblica
Faremo una bella legge elettorale cambieremo i regolamenti parlamentari faremo un sacco di belle cose pratici il tempo di poterle farle intanto firmare questa bella cambiale in bianco sappiamo che tanto gli italiani amano tanto
Diciamo i debiti ma lei la freccia firmerebbe una cambiale in bianco oppure la comprerebbe una Cinquecento usata da Di Maio e da Dinka
La firma è assolutamente una cambiale una cambiale in bianco le dirò di più però questa tendenza è una tendenza che riscontriamo già da tempo nel nostro ordinamento quando nel due mila e uno fu approvata la riforma del titolo quinto della seconda parte della Costituzione che ridefinirà l'assetto dei rapporti tra Stato e Regioni e autonomie locali
Poi cosa accade accade che quella riforma non ebbe mai un attuazione legislativa
Anzi si tentò di fare una controriforma e poi ulteriori riforme costituzionali disegno posti il problema
E e Chiarella riforma costituzionale ormai è argomento di contesa politica
Ed ha soprattutto una valenza simbolica
Non si valuta attentamente e l'impatto della revisione costituzionale effettuata ora io non dico che la riforma debba essere totalmente Aldo applicativa per carità è ovvio che degli interventi successivi siano siano necessari per poter la potervi dare seguito ma una riforma che davvero riduce semplicemente il numero dei parlamentari senza tenere conto del complessivo l'impatto che questa riduzione produrrà e basandosi soprattutto presuppone soprattutto interventi altamente incerti ribadisco come quello sulla legge elettorale io credo che non possano essere città
Va bene senta io la la ringrazio molto del inviandogli averci un po'spiegato le ragioni che
L'hanno spinta insieme ad altri costituzionalisti a promuovere questo appello per il no al referendum del venti e ventuno settembre ingrassa il professore Alessandro Morelli docente di istituzioni di diritto pubblico all'università
Di Messina naturalmente lo ringrazio finora
Per il coraggio di aver dato vita a questa importante iniziativa grazie professore
Grazie a lei davvero