"Grazie Liliana!" l'ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre alle scuole italiane e ai giovani del mondo

Conto erano solo alcune delle frasi delle tantissime frasi che sono state scritte per rivolgere questo grandissimo grazie a Liliana Segre e quello che oggi vogliamo fare forse quando poi farà il suo ingresso in questa sala volta ad applaudirla dovremo proprio anche dire questa parola perché credo che sia davvero la parola fondamentale di una giornata come quella di oggi adesso
Abbiamo l'ultimo
Video che vogliamo mostrargli e che è quello che lega davvero il senso di questa giornata il video che lega Liliana Segre al messaggio che Rondine diffonde ogni giorno vediamo
Oggi Colombi il perché un boss che si chiama cinque Concento età e
E vissuti Loncon parole con i fatti
Cara Liliana
Mi chiamo cala e sono una rondine Dora
Insieme ai giovani d'Italia e del mondo voglio dirti grazie
Perché la tua vita di testimonianza è stata un vero dono voglio raccontarti un pezzo della mia storia vicino alla tua vita e a quella di tanti giovani che desiderano un mondo migliore
Un mondo dove nessun ragazzo morirà per mano di altri ragazzi
Sono bosniaca e sono cresciute una casa piena di amore diversità e comprensione
Ho letto che quand'eri bambino a non capire il perché è stata espulsa dalla scuola
E come te non capivo nemmeno io perché mi guardavano male per il semplice motivo di essere nata da genitori di diverse religioni etnie per me era un dono per loro un difetto
Viveva da bambina sentire sulla mia pelle la discriminazione per essere diversa mi ha fatto capire che la mia necessità di combattere l'indifferenza la discriminazione
E la perdita della fiducia doveva iniziare con piccoli passi
Verso grandi cambiamenti
Kundera dice che le persone quando cercano di ricordare qualcosa rallentano il passo chi invece vuole dimenticare un evento accelera la sua andatura come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino
Direi che le nostre sofferenze non devono essere dimenticati
Dobbiamo invece con un passo lento ma deciso preservare la memoria Peschici nel segno che la storia fa ripetuta
Oggi come una giovane donna e ieri come una bambina piccola
Insieme ai giovani del mondo anche loro ieri piccoli bambini
Porto il tuo messaggio di pace con un passo lento ma deciso
Accogliamo la tua sfida di trasformare il mondo in un mondo più bello e giusto e qui in questo luogo in cui si parla di pace
Costruiremo un'arena dedicata a te e la tua Annika Giannini per non dimenticare mai in questa cittadella del terzo millennio e fuori di qui ci impegniamo per fare quello che tu hai fatto per noi per i tuoi nipoti per il mondo cara Liliana perché la memoria come ci ha insegnato tu rende liberi
Allora siamo pronti davvero a questo punto per vivere l'emozione tra qualche istante ci sarà l'inaugurazione dell'arena di Gianni indubbiamente voi ma vedrete qui
E sulla video due raccomandazioni importanti la prima è quella del rispetto delle norme sanitarie che ormai tutti conosciamo a memoria
La seconda importantissima durante la testimonianza di Liliana Segre
Vi chiedo a nome della senatrice
Silenzio assoluto di non muovermi dispendio di telefoni mica sarà un momento nel quale ovviamente la concentrazione dovrà essere totale così come le chiedo al termine della dell'incontro di non alzarli fino a quando appunto Liliana Segre non avrà lasciato la la tenso struttura e poi ovviamente potete farlo liberamente grazie ancora fra poco allora passiamo direttamente all'inaugurazione dell'arena di Giannini e poi ovviamente la parola passerà Ferruccio de Bortoli grazie
Ma la
La
Rimane la
Al cinque minuti così evidenze che sembra sono andati lontani dal grande a favore vogliono negli ultimi facciamo una foto prego finché non incline del mito
Il primo segnale naturalmente
Venti anni fa d'ufficio nostro incidenti in tutte le
Scelta Camarda è diventato un matrimonio probabilmente anche manichini
No giustamente
Sì
Partito
Lei
è
Per arrivare
La volevano
Radiatore segretario generale
Va be'
Venti linee narrative allora nella nella Bicamerale Nicaragua
Allora
Allora
Va bene
Va
Bene
Abbiamo
Abbiamo
Piove piove che
Insieme
Perché allora
Allora
Quindi
Cinquecento
Non era preparato
Atto ha accolto il corretto
No
Ritornare
Raggiunga il grano
Grazie
Da
Ma
Cioè che va dall'Italia
L'utile quasi grazie Carmen Llera
Per
Dice
La
Ma si trovano
Grandi
Allora
Stiamo
Bisognerà
Fare
Prego
Bene anche
Lavora
Il problema
è nato a
Ho capito
Ma alla l'anima
Senza ambizioni gente
Grazie più
Riprendo
Siamo siamo
Tenta mentre Gianfranco Prada attente
Tenutasi
Il
Candidato
Una
In coppia
Internazionali cantano cinque
Ma verrà uno
Anzi bentornati arma Caronda continua
Una rondine che ti accoglie ma da qui che accoglie l'Italia ecco questo e facciamo un inizio da un luogo che abbiamo dedicato tutta l'arena naturale
Rivisto
Gratis nel rispetto risoluzione
Jadranka teniamo
Distinte in ritardo il senso del cambiamento da
Pensavo che la sera
Case infine dispiaciuta fosse
Fossero
Anche nel fine sentenze economista Antonio
Costano
Grazie allora appena intrapreso per
Ecco il fragile no residenze per studenti trattata buongiorno e grazie intanto abbastanza bene se così ci si può spostare ma subemendamenti signor
Rimasti
Grazie grazie
Musulmani sessanta
Differenziazione sepolti negli USA dove diversi
Rende
Allora e tifoso sfoglia la margherita
Facevano ben tenuta bentornata Liliana alla Cittadella la tua città della no abbiamo voluto dedicare merenda naturale alla tua amica agli amici
Poi ci dirà il blocco
Noi sappiamo regia e nel nostro cuore
E quindi abbiamo voluto chiedere a un artista di aiutarci a interpretare la soglia della relatrice a niente
Vi è un una scultura che Roberto Pietro saldati ha fatto poi capiremo meglio
è il senso della precarietà la terza una preziosa una persona preziosa ma è precaria siamo fragili siamo vulnerabili
Ma i puntelli della memoria e della vigilanza consentono di non cadere
Qui c'è la tua frase quella che ci siamo piantati nel cuore ventisei anni fa
Ho scelto dall'intenso da diventata libera
E c'è un'ombra di un cancello questo è un cancello di una villa fiorentina mai l'ombra di tutti i cancelli perché la tua vita testimonia
Che i cancelli ci sono stati ci sono ma che possono diventare un'ombra quindi che possano essere memoria perché non possiamo mai dimenticare ma che la persona può trasformarsi in un'apertura di vita
Ho scelto la vita sarà diventata leader a tutti i giovani del mondo che varcheranno questa soglia ricorderanno questo è lo metteranno i loro coscienza grazie di essere tornata e ti chiediamo di inaugurare l'arena di Gianni
Marketing ogni emozione adesso
C'è tempo cercherà facciamo insieme
Cioè saranno
Progetto nazionali
Allora terzo
Conservatore
Avvocato
Bene buongiorno a tutti noi diamo il benvenuto a Liliana che sta entrando dopo aver inaugurato il giardino di Cheney in
L'accogliamo
Con con l'affetto con con l'applauso
Ringraziamo tutti l'autoritario e sono presenti
Ma io devo ringraziare anche a chi è con noi anche se non è qui perché ci sono tante scuole italiane che sono collegate ci sono scuole italiane all'estero
Ci sono pensate anche scuole straniere
Io sono presente come nel modo presidente le Memoriale della Shoah
Di Milano
Che cioè grazie
All'opera
Liliana Segre che adesso entrerai insieme a Franco Vaccari
Il memoriale il luogo dal quale quattordicenne Liliana
Fu deportata ad Auschwitz
E ce lo racconterà lei con le sue parole
Come mi è stato detto il prego naturalmente di
Ascoltare la sua testimonianza
In silenzio perché il silenzio
è un segno di rispetto
Nei suoi confronti ma è un segno di rispetto soprattutto per le persone che non ci sono più che sono state vittime
Questo orrore
Ecco Liliana che esca
Allora
Il piano il
Fu un po'ideata da Franco Maccari
Salire sul palco
Prego
Soltanto un attimo di tempo che viene dico Vonatar come si dice la senatrice
Grazie ancora tutti voi stiamo vivendo un momento estremamente significativo storico come diceva prima il presidente Vaccari
Ed è un ideale passaggio di testimone il testimone
Passa a voi ragazzi voi ragazzi che siete presenti qua
E idealmente a tutti i ragazzi che sono collegati con noi che magari non sono collegati con noi ma ascolteranno la voce che Liliana
Ascolteranno il suo messaggio
Il mio amore di pace e di fratellanza
L'appalto allora allora grazie Liliana Lazio le ho accompagnato la senatrice seguire in tante testimonianze lo ha contanti ragazzi
In tanti anni e quindi sono particolarmente emozionato
Di essere qui con voi in quella che la può ultima testimonianza pubblica
Io vorrei pensare che non è l'ultima ma per no ce ne saranno ovviamente tante altre perché il messaggio
Continuano che io sono sempre stato particolarmente emozionato come presidente del Memoriale della Shoah di li accompagnano in quest'opera il grande educazione civica
Che lei costantemente affatto
Con grande sacrificio personale
Se non ci fosse stata Liliana
Non avremmo fatto il Memoriale della Shoah
Che è stato visitato da alcune delle cariche dello Stato che sono presenti qua che ringrazio ancora
Tutte ricorderanno accompagnate da Liliana l'emozione di essere in quel luogo
Allora io prima
Di andare avanti avvia un'introduzione estremamente piccola
Dico che è dire che da ragazzo milanese
Io non sapevo che cosa fosse accaduto in quel sotterraneo della Stazione Centrale di Milano che oggi accoglie il Memoriale della Shoah perché fino alla fine del secolo scorso pensate fino alla fine del secolo scorso
Milano non aveva avuto la responsabilità di aprire quello spazio al di sotto della Stazione Centrale
Che era che è rimasto
Un uovo
Allo stato originale per la deportazione degli ebrei in Europa
L'unico luogo
Ecco grazie a Liliana Wang grazie
Avanti anche all'intuizione
E l'allora cardinale di Milano Martini grazie a Sant'Egidio grazie all'Associazione Figli diceva grazie alla comunità ebraica siamo riusciti a fare un memoriale importante visitato ogni anno
Da migliaia di ragazzi
E migliaia di Agazzi hanno visto quel luogo che noi non conoscevamo
Nel quale nostri concittadini arrivati in quella soglia si mettevano di essere delle persone umane diventavano dei pezzi di scarto
Per debbano tutta la loro dignità
Ecco questo episodio vita
Significato l'importanza della memoria perché un Paese senza memoria e un Paese che non ha futuro
E che condanna i più giovani non avere futuro
In un Paese che distorce la memoria è un Paese che dimentica il proprio passato e le pagine più oscure del proprio passato anche quelle italiane
Non costruisce un futuro di pace per i propri figli
E chi dimentica e distorce
Uccide ancora una volta quelle persone in docente
Che sono state le vittime
Logore del Novecento vittime
Che noi idealmente anche in una giornata
Come oggi
Ricordiamo ricordiamo
Grazie alla testimonianza di Liliana Segre
Una di queste vittime Casciani in poi la conoscerete meglio nel racconto della senatrice
Io vi ringrazio siamo qui in questo posso straordinario con una iniziativa come quella di rondine
Che la testimonianza guardi Presidente del fatto che il volontariato italiano
Hai il capitale sociale sono straordinariamente grandi sono un bene prezioso del nostro Paese
Su quel capitale sociale io sono assolutamente convinto che costruiremo la nostra ripresa
E costruiremo meglio un futuro da consegnare a voi ragazzi che speriamo sia un futuro ovviamente di pace ma dipenderà molto ma molto da voi
Allora io do adesso la parola ai protagonisti anche di questa grande associazione quindi ai ragazzi di rondine che prego di salire sul palco grazie
Buongiorno e benvenuti a questa storica giornata vorrei dare uno speciale caloroso benvenuto o meglio venne ritrovata emiliana
Mi chiamo novanta vengo da Israele sono nipote di sopravvissuti della Shoah
I miei nonni parlavano poco della loro esperienza
Forse ci volevano proteggere questi orrori
Forse non volevano aprire le ferite toccando con mano questo dolore muto
Non potrò mai comprendere ciò che loro perché Diana avete vissuto va be'ringrazio però aveva scelto la vita dopo aver visto il peggior volto dell'umano
Oggi capisco meglio che il passaggio dal silenzio alla parola e difficile
L'ho capito a questa difficoltà Rondine
Con i miei compagni di viaggio tutti quanti portatori di storie antidolore violenza alcuni nemici tra di loro
Ma come te Liliana abbiamo scelto di abitare il conflitto
Trasformandolo con un messaggio di speranza
Sono felice vengo dalla Nigeria
Nel mio Paese danni c'è una crudele guerra civile
Che divide
Crea indifferenza
Semina odio nei cuori
Sono è venuta la rondine per non c'era del re alloggio
O se otto di trovarmi di fronte al mio nemico di conoscerlo
Come persona non è facile
Ma ogni giorno scegliamo questa fatica
Vediamo interni Diana
L'esempio di un anno da nuova leadership di cui il mondo ha bisogno
Il suo coraggio nel condividere il dolore e per noi esemplare
Così come ha scelto noi perdonateci la sua eredità morale io e tutti gli studenti di rondine
Oggi ci sediamo di assumerci la responsabilità di dare vita ogni giorno al messaggio che stiamo a cogliere
Io se occorre de impegnarmi
Come te
Io mi chiamo Maria Giovanna e vengo dalla Sardegna
Grazie migliaia vecchi e i giovani
Grazie per la fiducia attraverso il passato questo importante testimone fiducia implica anche responsabilità
E noi siamo pronti a proteggere e diffondere tuo messaggio
Oggi la tua testimonianza risuona più forte che mai in questo borgo dove il mondo si incontra ho imparato che nemico può Nasser ovunque che conteggia appartengono e che se non impariamo a combattere l'indifferenza questi possano degenerare come Putzer segni
La l'indifferenza
E pericolosa forse anche più delle armi
Liliana tieni fare guardare hai davanti a te l'Italia
Giovani da tutto il Paese sono qua per dirti che noi noi non dimenticheremo noi non saremo indifferenti grazie
Bene grazie
Grazie ragazzi sono bellissime le nostre parole deroga
Cioè il collo del dei ragazzi del liceo musicale Petrarca di Arezzo che ringrazio stanno salendo
Prego
Allora
Un
Allora
Fa
Alle
Gravissimi grazie emozionante
Sadomaso senza gli altri ragazzi delle scuole
Cioè
Bene
A questo punto io chiamerei la ringrazio per alla sua presenza la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati grazie
Buongiorno a tutti
è una grande emozione
Oggi in mezzo a voi per vivere un passaggio di testimone morale
Un passaggio che segna una precisa chiamata non solo per i tanti giovani presenti che saluto con affetto ma anche per tutti noi che ne siamo spettatori privilegiati
Ringrazio il presidente Vaccari e la Cittadella della Pace Pier la straordinaria accoglienza saluto il cardinale Bassetti il presidente fico
Il presidente Conte i ministri e l'autorità e e civili e religiose presenti
Avrei tante cose da dire ma oggi siamo qui per ascoltare le parole della senatrice Segre ed è quindi compito mio e di chi parlerà dopo di me
Limitare i tempi per non sottrarmi a Liliana
Nel tuo primo discorso in Senato cara Liliana
Hai detto bisogna aiutare gli italiani di oggi a respingere la tentazione dell'indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano
A non anestetizzare le coscienze estere più vigili più avvertiti della responsabilità che ciascuno a verso gli altri
Penso che queste parole riassumano nel senso di un lungo percorso di testimonianza alle giovani generazioni un percorso culminato nell'impegno istituzionale come senatrice a vita
Ci ha insegnato che ricordare l'orrore è necessario che nessuna società può crescere può alimentare la speranza nel futuro senza la memoria degli errori del passato
C'hai fatto un'idea di insieme a te il senso del disprezzo il senso del vuoto il senso della devastazione
Ce l'hai fatto sentire dentro di noi attraverso la tua sofferenza non potrò mai dimenticare il tuo viso di fronte al Binario ventuno a Milano un viso che a distanza di oltre settanta anni
Tra Sudan un terrore al di fuori di ogni anno di ogni umana immaginazione oggi non sarà l'otto ultima testimonianza le tue parole i tuoi gli insulti le tue sensazioni continueranno a vivere
I numeri e attraverso il Dinoi continueranno a trovare una voce nelle generazioni che verranno
La responsabilità della memoria e il compito che ci affidi ed è un compito che spetta a ciascuno di voi giovani che oggi avete il privilegio di ascoltarla
Dalle ceneri della Shoah e della seconda guerra mondiale sono nate le premesse per un lungo periodo di pace e di benessere
Costruito sul rispetto dei valori democratici e sulla tutela del nostro bene più prezioso la libertà
Ma essere vigili significa saper cogliere criticamente i nemici dell'oggi
Anche quelli invisibili
Vorrei rivolgere un ultimo pensiero alle giovani donne presenti Liliana è uno straordinario esempio di coraggio di forza determinazione ed eleganza femminile
Una femminilità che emerge da un particolare dei suoi ricordi dalla sofferenza per il taglio dei capelli imposto ad Auschwitz vissuto come una spoliazione della sua identità
Sappiate re trarre ispirazione dalla sua capacità di raccontare il proprio dolore dalla sua incisività nel perseguire i propri obiettivi
è infatti sul coraggio delle donne di donne come Liliana Segre che dobbiamo costruire le premesse di un domani di prospettive e di opportunità e sono certa che grazie a Liliana saprete interpretare al meglio questa sfida grazie e grazie a tutti
Che l'istituto
E ora do la parola al presidente della Camera Roberto Fico che invito a raggiungerci grazie
Buongiorno a tutti mondo arriva senatrice
Grazie
Sempre una parola meravigliosa e qui c'è dietro c'è scritto grazie Liliana
E io dico che l'Italia lei è veramente grata quindi grazie
Il messaggio la testimonianza Liliana Segre
è racchiusa senza dubbio nella nostra Costituzione quei principi e quei valori sono racchiusi nella nostra Costituzione
E da cariche istituzionali quella che rispettiamo e quella su cui in qualche modo Giuliano e giurando su quei principi su quei valori e giurando la nostra Costituzione giochiamo riportare avanti il messaggio di Liliana Segre la testimonianza di Liliana Segre
Quindi ogni volta che noi affrontiamo la Costituzione affrontiamo i motivi per cui è nata la costituzione Conte il fascismo contro il nazismo contro tutto quello che ha reso brutto essere umano e oggi noi qui
Direi che giorno anche della grande responsabilità la responsabilità di come istituzioni della Repubblica rinnoviamo che quella di portare avanti per sente i principi e i valori della nostra Costituzione che significa democrazia che significa
Libertà che significa rispetto per l'essere umano
Qualsiasi essere umano
Per questo oggi è il giorno della responsabilità per le istituzioni e la repubblica italiane per tutti voi ragazzi che possiate portare avanti questo messaggio questa testimonianza e sentirlo davvero dentro e ogni volta che c'è un momento difficile nella vita complicato scegliere e quando si sceglie se veramente liberi così come ha scelto nei momenti difficili indiana Segre io vi ringrazio di cuore ringrazio lei ringrazio te di cuore
L'Italia c'è è forte ed è una grande repubblica
Grazie per le sue parole mi chiamo alla costituzione adesso invito salire lo ringrazio per la sua presenza il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Io sono venuto qui oggi non per parlare o per ascoltare per ascoltare anch'io come tutti voi
L'ultima testimonianza pubblica della senatrice Liliana Segre
Una testimonianza di eventi così tragici quale funzione
Quella di interrogare le nostre coscienze
Quella di sollecitarci a scacciare via all'indifferenza
E anche attenzione le ambiguità
A sollecitarci ad assumere posizioni chiare
Ad assumere scelte nette
Ecco io i mi limito solo a dire che offro la garanzia mia personale dell'intero governo che in questo testimonianza non finirà oggi ma si manterrebbe viva si rinnoverà il futuro costantemente grazie senatrice grida
Ragazzi e
Figlio
Eroga c'era un video con l'intervento del presidente del Parlamento europeo David Sassoli
Gentilissimo gentilissimi autorità civili e religiose illustri esponenti delle istituzioni desidero ringraziare innanzitutto l'associazione Rondine Cittadella della Pace il suo presidente il grande amico Franco Vaccari per questo ora incontro così importante e salutare naturalmente la senatrice Liliana Segre
Purtroppo le circostanze attuali non ci consentono di incontrarci ma desidero salutare
Tutti voi in particolare i giovani gli studenti che ogni giorno trasformano questo piccolo borgo toscano in un luogo in cui è possibile costruire percorsi di pace e di comprensione
Di solidarietà di confronto tra culture diverse a rondine si scommette sui giovani che fuggono da Paesi in guerra e che cercano di capire le ragioni dell'altro attraverso gli strumenti del dialogo e della pacifica
Convivenza è un'esperienza davvero unica importante
La presenza quest'oggi della senatrice Liliana Segre che saluto con amicizia ed emozione ha dunque un grande valore simbolico
E proprio ai giovani al valore della relazione dell'amicizia
Che la senatrice ha deciso di lasciare il suo straordinario patrimonio morale in questo che sarà il suo ultimo incontro pubblico con gli studenti anche se noi ci auguriamo di poterla ascoltare incontrare
Ancora è un grande dono che Liliana Segre sia riuscita a sopravvivere all'inferno di Auschwitz perché ci ha consentito di conoscere di conoscere e migliorare e migliorare te senza dimenticare la sua instancabile opera di pedagogia civile di richiamo costante
Ai valori comuni e per noi un faro un esempio contro ogni forma di intolleranza indifferenza e purtroppo il virus dell'antisemitismo è ancora molto presente nella cultura europea e nelle nostre società
Ricordo ancora con profonda emozione il suo intervento pronunciato lo scorso gennaio qui a Bruxelles in occasione della giornata della memoria
La forza della vita e straordinaria disse ed è questo quello che dobbiamo trasmettere ai giovani di oggi che siano in grado di fare le scelte e con la loro responsabilità e la loro coscienza essere sempre quella farfalla quella farfalla gialla che vola sopra i fini spinati puro parole che colpirono tutti i parlamentari di tutti i gruppi politici presenti al Parlamento adesso spetta ai giovani raccogliere la sua preziosa testimonianza impegnarsi a costruire ogni giorno solide relazioni in grado di favorire dialogo reciproca conoscenza
Nel rivolgere nuovamente un caloroso saluto alla senatrice Segre desidero ringraziare ancora Franco Vaccari per il suo instancabile lavoro
Per un percorso di incontro e di pace e di amicizia fra i giovani e naturalmente fra le nostre società
Saluto gli studenti tutti gli amici di rondine grazie a tutti per il vostro lavoro per il vostro impegno e naturalmente spero che appena finita questa stagione così difficile ci sia la possibilità di incontrarci di nuovo buon lavoro
Grazie
Presidente Frassoni per le sue parole
La forza della vita straordinaria
La forza della pace può essere straordinaria allora la parola Franco Vaccari
Ventisei anni fa
Chi l'avrebbe mai detto emiliana
Nessun nessun ci siamo incontrati in un luogo caro agli aretini ma non solo a Camaldoli nell'amicizia ebraico cristiana
E credo che quel giorno per me fu un amore a prima vista anche se sei una ragazza del trenta vero insomma un amore ha prima ricordato mentre la data
Ed allora come semplice diritto
Ti sei messa nel fondo della coscienza e non sei uscita più
Sai che sono poche parole sono sincere
Tuo se è stata veramente un punto di forza il vero riferimento per tutti questi anni
Aver dato un po'di impegno perché i giovani potessero ascoltarti
è una poca corsa Marina
è quello che credo sia la concretezza perché la memoria continui
E la memoria si trasformi impegno civile
Quindi grazie miliardi sono un grande grazie di essere qui
Di questa scelta ieri un giornalista mi fece una domanda dice ma come ha convinto la senatrice segregare a fare l'ultima testimonianza Rondine scusi rifaccio la domanda
Chi non convince nessuno della senatrice cedere è impossibile convincerla di qualcosa
Ha scelto liberamente allora con una grande sorpresa
è un dono immenso è un grande grazie a tutti voi che siete il quale istituzioni
In primo luogo agli amici a tutti perché immediatamente sentendoci inadeguati per raccogliere questo dono immenso abbiamo voluto allargare la Rete dell'accoglienza e della responsabilità
Quindi un grande grazie anche all'amministrazione Dina che ha messo in collegamento le scuole italiane come tu desideri che sono qui con noi da d'ogni parte d'Italia che ci ascoltano e condividere
E tutte le altre realtà
A cominciare dalle comunità ebraiche italiane ma senza distinzione di di appartenenza religiosa qui abbiamo tutte le religioni oggi presenti abbiamo tutte le convinzioni etiche perché e noi abbiamo detto sei un bene comune e i beni comuni non sono di nessuno ma sono di tutti
Grazie al talento del pallone
Pone
Ci ascoltiamo Liliana con emozione
Con gratitudine
La parola al Vate
Ma e vero quello che ha detto Franco Vaccari
Non mi ha chiesto lui di venire qui oggi ma
Sono stata io credo
Averci pensato tanto come concludere questa lunga lunga lunga trentennale stagione di testimonianza nelle scuole laddove mi hanno invitato
Parrocchie circoli
Ma soprattutto scuole
Dove
Nove vorrei parlare per l'ultima volta in pubblico visto che
C'è un momento in cui la persona dei novant'anni come sono io
Dice il basta adesso adesso mi riposo adesso
Non voglio più
Ricordare non voglio più soffrire non voglio più
Non voglio più
E ricordandomi da sempre
L'effetto che Rondine mi aveva fatto così tanti anni fa
Questa che allora era un'utopia che allora era un sogno di poche persone di buona volontà ma che subito mi aveva mi aveva preso come in un incantamento
Di quello che io avrei voluto realizzare nella vita di quello che vedevo come qualche cosa di impossibile che invece Crinela piccola realtà di allora piccolissima modesta
Realtà dei londinesi cercava
Di fare era un inizio un inizio straordinario
Beh comunque
Di solito in questi casi dissidenti
Deve sempre cominciare quei ringraziamenti
E io sono molto
Sempre poco formale
E so benissimo che dovrei per primo ringraziare tutti tutto come questa sfilata di autorità importanti che con tutto il lavoro che hanno tutti i giorni che seguiamo alla televisione e sui giornali e senza pace e senza re qui in più con la pandemia
Hanno trovato il tempo e la volontà e il desiderio di essere qui oggi per cui vi ringrazio tutti perché perché capisco che è in ognuno dei loro cioè una grande buona volontà oggi ed essere qui
Ma da nonna come io sono per fortuna orgogliosamente nonna
Sono i ragazzi quelle che io ringrazio quelli che vedo e quelli che sono che mi vedono
Ma che io non vedo sono tutti quei miei nipoti ideale che non mi stanco mai di dire quando racconto la mia storia
Visto che
Nel mio racconto
C'è l'appena l'amore la pietà
Il ricordo struggente di quella che ero io di quella che ero io ragazzina e di cui oggi sono la nonna
Una nonna incredula e a volte incapace di di stare così vicino profondamente con con struggimento con senza lacrime ormai da tanti anni
A quella ragazzina che ero io
E io lo so che è difficile vedendo una donna dei novant'anni
Immaginarla ragazzina non so perché tutti l'abbiamo provato quando i nonni ci facciano vedere le fotografie dei quante erano belle quando erano giovani
E uno stare a sentire Sissi ma era molto difficile credere che quella ragazzina quella giovane sposa quella fanciulla dopo era diventata come la mia nonna ma io ci volevo credere perché non volevo essere anzi l'amavo molto a mia nonna non non volevo essere sgarbata ma io capisco che i ragazzi che rendono me oggi mio che stai qui attacca una ragazzina si sono stato anch'io
Ora sono stato anch'io ero anch'io piccola ero anch'io media ero anch'io grande c'avevo la mia vita la mia piccola vita è stata la mia piccola vita interrotta
Quella che in un giorno di settembre del mille novecentotrentotto
Mi ha fatto diventare l'altra
E quando una diventa l'altro un'altra io insomma una donna o l'altra
Beh c'è tutto un mondo intorno che ti considera diversa il Consiglio
Dall'altra e questa cosa non è finita lì
Non è stata
Non è stato un periodo storico in cui è stata considerata l'altra ma è dura sempre io sono sempre l'altera quando le mie amiche io son molto socievole ho tante amiche che mi vogliono bene marzo che quando parlano di me aggiungono sempre la mia amica ebrea
Lo stanno non con uno non so mica antisemite perché adesso non è che c'è l'antisemitismo ma queste non sono mie amiche non sono antisemite ma
Io sono diventata l'altra
E quando il giorno in cui io son diventata l'altra e a otto anni non ho potuto più andare a scuola è un momento ci son quei momenti no nella vita in cui ti puoi ricordare un colore la situazione io ero a tavola però a tavola
Con mio papà i miei nonni e ministero tu non puoi più andare a scuola questa ne devo farla terza elementare
Ed era una lunga qualunque una ragazzina discreta nelle membrane brava nel non brava ma mi piaceva molto nella scuola perché figlia unica senza la mamma non avevo fratellini cuginetti con cui giocare andavo a scuola molto volentieri e ieri
Dissi perché non posso più andare a scuola sei stata espulsa
Ora tutti i ragazzi tutte le scuole sanno cosa vuol dire essere espulsi
E io chiesi subito perché
Perché perché perché visto che non vi si poteva dire perché è stata maleducata perché hai fatto una cosa
Gravissima ecco che io mi ricordo come un flash e proprio in questi minuti gli sguardi gli sguardi di quelle che mi amavano anche mi dovevano dire che lo Stato espulsa
Perché siamo ebrei
E ci son delle nuove leggi per cui gli ebrei non possono più fare questo questo questo questo questo e se uno legge
Siamo vogliamo un giorno che non sa cosa fare di me in genere a fondo che cosa sono state le leggi razziali fasciste vecchi inesistenti
Una delle cose più crudele fu quella di far sentire i bambini invisibili
Perché in realtà io lasciai quel banco obbligata
Io lasciai quelle compagne allora erano scuole femminile o maschile maschile le mie compagne ma furono pochissime furono solo tre che si ricordarono per tutta la vita quella compagna di banco ma la classe non era fatta di terreni era fatta di so venticinque
Le altre non si accorsero che il Banco era vuoto e molti anni dopo
Dopo la guerra incontrando le ormai signore vignette com'ero diventata anch'io al ministero ma tu sei Grammy laddove c'è andata a finire gambe abbiamo più visto
Avrei dovuto rispondere ad Auschwitz avrei dovuto rispondere
Non ho risposto
Era troppo difficile per me che fino che per quarantacinque anni non ho trovato le parole per dirlo
Cercare di spiegare perché ero diventata invisibile dall'ICI Dalli era cominciato da quell'espulsione quel giorno
Quella lunga triste storia di una minoranza di cittadini italiani di religione ebraica molti patrioti molti anche fascisti
Perché nella borghesia ebraica ci furono anche molti fascisti
Che credevano sinceramente nel nel movimento e che poi furono certamente bastonati umilianti e vi fu anche ignorata dalla loro fede fascista
Cominciarono degli anni degli anni molto duri di separazione di telefono che non squillava di non essere invitata alle festicciole
E cominciare a sentire quell'aria di paura che quando entra la paura in una famiglia di qualunque tipo questa paura
Oggi economica o della pandemia quando in una famiglia entra la paura gli sguardi che si incrociano delle persone che si vogliono bene hanno come un freno perché si vorrebbe far qualcosa per l'altro è il più delle volte non si può così ci fu questa escalation di paura nella mia famiglia dei poliziotti che entravano trattando ci da nemici della patria
Di gente che partiva di amici parenti che ci salutavano
Intelligentemente lasciarono
Con sofferenza la patria daranno all'esterno si salvarono e chi invece
Più semplice e più più piccolo borghese senza sapere le lingue senza uso di mondo così com'era la mia piccola famiglia si decise di restare e che in fondo in Italia non sarebbe successo niente
Erano anni che rotolavano con l'inizio della guerra con lasciare la casa di Milano
Sfollati quando cadono le bombe si scatta si comincia a lasciare la propria casa sono sono momenti
Ma allora era un destino comune erano tutti gli italiani preoccupati dei bombardamenti della razionamento della dei parenti degli amici che partivano per la guerra non è un piccolissimo nucleo modesto
In un paese della della Brianza
Io stavo attaccata alla radio dei vicini perché noi non potevamo avere la radio ed ero diventata specialista proprio di riportare a casa le notizie di questo strapotere dell'esercito nazista che stava battendo come dei birilli
I vicini di casa tipo i francesi
Osteria del PCI
Cecoslovacchi gli ungheresi e via via quasi tutta l'Europa
E questo esercito fortissimo
Dopo l'otto settembre invase anche l'Italia di cui era stata
Alleata fino a pochi giorni prima
Che cosa successe in quel momento
Le leggi razziali fasciste erano state sedere umilianti ma non si era mai parlato di deportazione
E quando invece dopo l'otto settembre
Furono le leggi razziste
Naziste quelle che presero il posto
Ecco che ci fu una fuga
Ma chi fugge
Fuggono quelle che sono preparati che hanno preparato un sacco da montagna che c'hanno un appiglio da un'altra parte ma quando una famiglia e piccolo borghese con due nomi vecchi e malati
E non si è stati mai all'estero si scappa no ma si resta ma noi siamo italiani ma non ci faranno mai del male
E poi viene un amico
Un amico di quelli con la maiuscola di quegli amici
Indimenticabile che sono modesti che non sono i grandi personaggi sono le scoperte della vita si prepara fuori dalla tua porta e dice la bambina
Sarei stata io
Viene con me
L'agente rischiava la vita se si nascondeva un ebreo anche un neonato ritenuto un grande nemico del grande era il tedesco e chi li nascose per mesi
Furono due famiglie
Io non non capire al momento di quanto fosse importante questa amicizia
Del resto la parola amicizia
Alla stessa etimologia della parola amore
E io non ero neanche così gentile grata tutte cose che ho fatto dopo un ritardo sempre dopo perché io avevo nostalgia di casa mia io non volevo stare in queste famiglie
Dopo lo capirei che in queste ore hanno rischiato la vita loro e loro familiari
Mi tennero nascosta e quando mio papà gli veniva a trovare con grande fatica il grande pericolo supplicava dice un papà andiamo via andiamo in Svizzera
Fungiamo io non voglio stare lontana e mio papà ha combattuto
Disperato bravo figlio bravo padre non sapeva come fare a lasciare i suoi genitori finalmente ebbe un permesso dalla questura di Como pagata caroprezzi che in pezzi miei nonni potevano rimanere
Vista la loro età in uno stato di salute non erano pericolosi per il grande era il tedesco il mio papà decise finalmente che io e lui saremmo partiti
Quando sono entrata in Senato primo giorno perché la vita è così pazzesca che mi mi capita anche di entrare in Senato con il mio bagaglio di storia e dissi io sono stata clandestina sulle montagne io sono stata una richiedente asilo perché di quanti si moriva
E so cosa vuol dire essere stata respinta
Sono dei passaggi delle nostre vite
Così importanti che perché si può essere respinti in tanti modi quella quello era un respingimento perché voleva dire avere incontrato l'uomo
Che obbediva agli ordini
Un momento terribile essere riusciti noi borghesi così piccole inadatti alla montagna d'inverno aver passato
Con pericoli inauditi quella montagna dietro a Varese e riuscire a entrare in Svizzera che meraviglia siamo nel Paese della libertà nessuno ci farà più niente e incontrare
Un ufficiale
Che ci guardano con disprezzo che il PCI fece sentire tutta la nostra pochezza dei disgraziati perseguitati a cui lui non credeva
E ce li manda indietro
Ci rimandano indietro verso quella rete che divide gli Stati da cui con gran fatica eravamo passati alla mattina
Beh
Cile accompagnarono la con il fucile che la baionetta e ridevano
Ridevano Dinoi
La su quella rete
Tentando di rientrare in Italia
Fummo arrestati da dei finanzieri italiane in camicia nera che erano disperati e arrestarci ma che non potevano fare diversamente il comando tedesco era lì sopra
Io mi ricordo come camminando da prigionieri su quella montagna Cala Martina
Ramo
Avevamo sceso eravamo scesi da quella montagna piene di speranze che quella stessa giornata
Eravamo di nuovo lì mi ricordo mio papà
Che aveva più appare un filatelico appassionato
E passava le sue serate sui suoi amati francobolli aveva portato
Dei francobolli importanti
Aveva portato in Svizzera per per mantenerci con questi francobolli che avevano una grande importanza ovunque
Che buttò nel fango della montagna questa serie di francobolli sulla quale lui
Aveva sicuramente fatto un sacrificio per comprarmi ci si era dedicato serate intere debuttò nel fango della montagna perché aveva capito che non c'era più speranza
Eravamo arrestati entrare da sola a tredici anni nel carcere femminile di Varese
Dove l'impronta digitale la fotografia trattata come una delinquente comune
Perché
Era quel perché né quando mi hanno espulso dalla scuola quel perché alcuni nessuno mi sapeva dare una risposta o non poteva dare una risposta perché non c'era una risposta
E poi nel carcere di Como
E poi in un grande carcere di San Vittore a Milano dove fui di nuovo
Con mio papà nella ultima Casilina l'Arcella duecentodue del quinto raggio che dividemmo quaranta giorni quel furono quaranta giorni importanti nella mia vita
Io abbracciarono mio padrone
E lo dico ai ragazzi non pensiate che i genitori siano sempre fortissimi
Che a cui che non pensate non dovete pensare che ai genitori si possa chiedere tutto
A volte Trieste voi più forti dei vostri genitori e non si atte a varie di un abbraccio in più o di dire io sono qui posso fare qualche cosa per te perché io l'ho provato
Io l'ho provato per tutta la mia
Infanzia e adolescenza
Che desideravo proteggere mio papà
Io sapevo che l'UE era debole e sensibile e che io in un certo modo erano importantissima per lui e cosa sono stati quaranta giorni nel carcere di San Vittore quando c'era già la notizia che saremmo stati deportati cosa pensava in quest'uomo
Questo ama aveva quarantatré anni era più giovane di come sono i miei figli adesso anzi molto più giovane di loro
E vendeva la tragedia di un padre che non aveva saputo potuto che non era riuscito a portare in salvo il suo tesoro
Dovevo consolare quando restavo sola nella cella perché lo portavano via per gli interrogatori che sapevo essere terribili in cui si veniva picchiati torturati disprezzati
Mi tornava
Io stavo quelle due tre ore ad aspettare
Ero da sola diventavo vecchia
Diventavo fittissima lui tornava
Era mio figlio
Non era più lui il Papa
Ero io la sua mamma cercavo di abbracciarla di dire che qualunque cosa io ero felice perché ero con lui
Poi un giorno entrò un tedesco
L'essere un elenco di più di seicento nomi dovevamo preparare a partire il giorno dopo per ignota destinazione
Per ignota destinazione ma chi parte per ignota destinazione si dice qualche
Qualche persona che vuole vedere il mondo e che la mattina nella sua vita decide di partire dovevamo Palma normalmente ognuno di noi sa
Doveva
Partimmo
Furono furono i detenuti di San Vittore
Indimenticabile
Affacciati perché avevano l'ora d'aria lo Roccella
Che vedendo questa fila di più dei seicento persone uomini donne e bambini vecchi tutti dovevano partire che passavano di lì questo evento corteo silente muto dirigente che aveva
Perso non proprio ancora tutto perché aveva ancora la vita
E dico in seicento cinque siamo tornati in ventidue
I detenuti furono straordinari perché
Ci buttarono al di là delle mele e delle arance della sciarpa
Cillis zero non avete fatto niente di male che Dio vi benedica che Dio vi protegga furono una manna una manna celeste perché erano uomini
Qualunque fosse l'appena detentiva che dovevano scontare
Erano uomini ma poi ci volle
Ci volle qualche un paio d'anni per incontrare altri uomini perché incontrai solo mostri
Ed eccoci a calci e pugni e caricati su camion si traversone a Milano deserta la Milano indifferente della Milano
Con le finestre chiuse
Erano viene
Che conoscevo quindi la mia casa in lontananza pensai mai più
Arrivati alla stazione centrale dei dei luoghi che sono stati già nominati prima del cosiddetto Binario ventuno
Fummo caricati con estrema violenza sui vagoni e non era non solo i nazisti anzi erano aiutati da zelanti fascisti
Erano anche i nostri vicini di casa erano persone
Che non ebbero pietà
Spara inviati dentro i vagoni
I vagoni
Avevano un po'di valga per terra un secchio quel secchione rimasto molto impresso
Quando quaranta cinquanta persone sprangate dentro un vagone
Non sanno dove andranno
E hanno terrore paura bene quel secchio nel secchio si riempie deborda
E in quel bancone
Quel vagone era terribile non c'era luce non c'era acqua
C'era
La vicinanza con quelle chiamavi senza parole
E questo viaggio verso il nulla durava la settimana circa e vedevi passare da quei finestrini dei dei vagoni bestiame vedevi passare
Prima l'Italia poi vendesi che passare il confine che arrivava in Austria e prima prima essi pianse ci si insisterò
Era incredibile erano un delle nenie continua indigente che piangeva più forte dell'altra non c'era più limitata questi impianti poi il pianto sita Que
Ci furono le preghiere dei fortunati che pregavano e lo davano Dio anche in quella situazione
E poi ci fu il silenzio delle ultime cose silenzi importante
Perché tante parole
Sono inutili
In quei casi quando si avvicina la morte quando si sta per morire
Non c'è altro che il silenzio ci deve essere un rumore quello quello che ci stordisce in questo ambito attuale per cui nessuno può stare un momento in silenzio s'accende la radio la televisione non ne parliamo del telefonino
Silenzio silenzio solenne silenzi indimenticabile
Un silenzio che valeva più di mille parole in cui valeva solo
La propria interiorità davanti a quello che sentivamo
Stava per succedere infatti dopo aver visto paesaggi diversi
Arrivammo in quella stazione artificiale che era stata preparata già da tempo per noi e per tutti i treni che arrivavano da tutta l'Europa occupata dai nazisti
Era una spianata di neve perché io arrivai l'altra in febbraio
Nel quarantaquattro
Scendi obbligati a bastonate scendere giù da quello treno
Spaventoso
Sbalorditi senza capire linguaggi che si intrecciavano e sassolini proprio che abbiamo visto e sentito momento fa
Quando mi ha accolto affettuosamente
Al Parlamento europeo
Mi disse che effetto le fa il signore
E mi fa un grande affetto mi fa un grande affetto essere qui mi ricordo che gli dissi nello sventolio delle bandiere che addirittura in questo sventola mento c'è un intrecciarsi di queste
Bandiere di tutti i colori dice tattiche cerca no almeno ci provano ad andare d'accordo
Era
Era diverso
Si scendeva dal treno è invece dell'intrecciarsi delle bandiere impacciati
C'erano le lingue che si intrecciavano lingue schiavizzate lingue dei padroni io non capivo niente io ero una ragazzina
Molto indietro molto sciocca molto spaventata
Anzi terrorizzata stavo
Attaccante a mio papà senza capire che cosa ci stesse succedendo un quando c'erano tutte queste persone scese dal treno e poi gli altri vestiti a righe
Con la testa rasata che erano dei prigionieri incaricati di dividere
Le famiglie dei dividere le valigie
Beh
Divisero gli uomini dalle donne
E io cercavo di fare ed è sorrisini da mio papà perché in quel momento era strano nessuno poteva credere che sarebbe stato quel momento nessuno voleva credere nessuno
Ma era quel momento limitati morte di un tribunale
Con un credo razzista
Con un credo
Di oggi no sopra l'altro colpevole di essere l'altro non perché avesse fatto qualche cosa
In cui tu sì tu no
Sì veniva scelti per la vita o per la morte
Io ho lasciato lì su quella banchina
Con quei terreni
Con quei binari morti
Di cui nessun ferroviere nessuna nessuna azienda ferroviaria europea del Ticinese mai come mai quei terreni andavano pieni tornano vuoti
Indifferenza
Non interessa più nessuno
E così io
Chissà perché perché c'è un una sorte non non perché io resti qualche dote particolare
Solo che a tredici anni erano ma ragazzo una
Ed estero sicuramente quindici o sedici anni nessuno mi chiese quanti anni avevo e fu scelta con altre trenta ragazze italiane bere di quel trasporto tutte le altre
Giovani giovanissimi bambini
Andarono al gas
Così successe con gli uomini
E io vedevo lontano mio papà cercavo di Spagna indenni piccoli saluti e poi non lo vidi più e non lo vide mai più
Ma non lo sapevano naturalmente
Avviate con queste trenta donne a piedi senza capire niente lì dove eravamo so io io porto non non non capivo vero
Compra un appalto incombe una stupida
Andando dietro a queste altre trenta che io ero la più giovane di questi tempi anche loro non capivano andammo a piedi fino al cancello
Che non era quello
Disegnato prima di entrare qui ma era cancello famoso tempi
E lì c'entrava Lager di Birkenau Auschwitz
Cos'è questo posto
Cos'è questo posto
Una distesa di baracche
La neve per terra decine di donne rasate scheletri ferite vestite a righe
Che scavano buche che portano pietre sulle spalle con un'aria
Io non avevo ancora studiato Dante perché avevo fatto la seconda media neanche tutta
Ma quando poi infelici Dante anni dopo
Nei
E la mano delle dannate condannate a delle pene
Ma non c'era il contrappasso eravamo condannate a delle pene
Entrando lì
Io pensai dev'essere impazzita
Che ci fosse qualche cosa che mi aveva tolto dal mio estere quella che aveva abbracciato il Papa momento mezz'ora prima e che entrava
In quel luogo pensato a tavolino organizzato non era una combinazione non era l'effetto di un momento di rabbia per cui puoi fare un gesto di cui ti penti
O no
Alla conferenza del Wannsee anni in tempo prima
Persone perfette
Per phone persone stimate nel loro mondo militari e politici industriali
Artigiani
Avevano organizzato per l'altro
Questa realtà
Erano anni che funzionava perfettamente
Ma perfettamente non c'era un piccolo errore
Entrammo nella prima barra noi così come i nostri vestiti come eravamo scesi da quel treno
E lui
Cominciamo a capire che dovevamo dimenticare il nostro nome ora nella
Per tutti noi il nome un accordo importante nella tradizione ebraica poi
C'è qualche cosa sul nome
Ogni ogni uomo ha un lume
No
Dimenticate mostro nome non interessa nessuno
Poi d'ora in poi sarete un numero e mi viene tatuato un numero sul braccio così ben fatto che dopo tanti anni anche il mio si legge perfettamente settantacinque cento novanta
E imparate hanno subito in tedesco perché è questione di vita o di morte rispondere
Immediatamente al comando perché ci fu veramente i timori nei primi giorni per essere stato sordo muto alla lingua nazista
E non sempre obbedire arricchiamo aberrante del proprio numero
Tatuato un numero sul braccio mi sembrava un'azione dolore
E poi spogliate
Raggiante
Vestite mentre passavano i soldati che sghignazzano amici Maddalene altri qui che arrivano di queste donne
Ci tolsero tutto non lasciarono un fazzoletto un libro una cartolina è una fotografia nulla
Nella nostra vita precedente
E avere investite con le divise le righe che poi qualcuno avrà visto al cinema
Se non erano della nostra misura erano così tirate su da un mucchio
Non so con i miei piedi
Fazzoletto in testa
Ci guardavamo
Ci guardavamo io non conoscevo nessuno delle altre trenta ma immediatamente abbiamo dovuto riconoscerci
Abbiamo chiesto
Abbiamo chiesto tu da dove vieni da Genova da Torino
Erano italiane erano ragazze italiane
Ma perché ci capita questo mattatore siano
Nessuno nessuna anche quelle che avevano venticinque anni
Mastino trenta
Avevano capito io io non avevo capito ma che cosa ci dirà che cosa era quel posto lì
Che c'era in fondo al a questo vialone centrale delle norme campo di Birkenau cinquanta sessanta mila donne di tutte le nazionalità in fondo si vedeva questo edificio
Con la ciminiera col fumo col fuoco
Secco secco se questo posto e le prime le prime prigioniere che incontrammo nella prima baracca francesi
Che erano lì già da la settimana quindici giorni mi dissero
E detto entrava nel fuoco be'quelli che avete lasciato alla stazione son già non già passati per il cammino
In che senso Noemi in curva ancora ancora calde di quell'abbraccio
Sì perché qui
Qui quelli che non lavorano vanno alla camera a gas e poi vengono bruciate nei forni
No no non le guardavamo queste ragazze francesi erano carine non avevano l'aria delle tazze
Ma noi ci dicevamo noi appena arrivate queste sono sale forse c'hanno messo in un manicomio perché non era credibile
Non era
Per una mente normale lascia stare che io fossi più stupito delle altre ma non era normale credere di essere arrivate in un posto così percorsa perché
Cominciamo la vita
Della prigioniera schiava
Non raccontò mai io tutti i dettagli della prigionia
Chi ha voluto informarsi
Alletto
Ha studiato sono fatte corsi sul sull'antisemitismo
Sul razzismo in generale
Si possono leggere tutti i dettagli di quello che succedeva nei campi della morte
Ma ci sono dei dei passaggi
Che mi colpivano moltissimo già allora
La differenza tra le prigioniere molti ragazzi meno gesto negli anni in macchina sacche solidarietà fra amori che amicizia
Io le devo deludere perché quando non si ha niente
Sia solo il proprio corpo che dimagrisce a vista d'occhio che diventa orrendo che non ti riconosce neanche più
E difficile è molto difficile salvo che nei romanzi lo salvo in qualche raro caso
Formare bene amicizie
Perché la paura di ognuno dimori rapper un sì o per un no per un'occhiata per un comando non capito per un passo falso che uno può fare
Tassisti e pian piano diventi quello che i tuoi aguzzini vogliono che tu sia
Che tu non devi non sia più una persona che studi venti disumana
Che tu diventi egoista che tu cerchi in tutti i modi che quella coperta unica che copre nella notte cinque o sei persone tirare lividi
Non puoi essere così generosa di dire ma abbiamo tutti freddo forse tu hai più Freddie Mac Titti idol mio pezzo di coperta io non l'ho fatto nessuno l'ha fatto come
Era difficile in più c'era in ognuno di noi il terrore di perdere l'ammicco
Io dopo il distacco dalla mano di mio padre
Non cercavo di amicizia il terrore di diventare amica di qualcuno e poi perderlo
Faceva sì che io scegliemmo la solitudine che non era nel mio carattere che non era
Nel mio essere io avevo paura avevo paura di tutto avevo paura di perdere ancora qualche cosa dopo che avevo perso tutto bah ciò nonostante
L'abitudine lo stare insieme dormire insieme diventare magra insieme avere paura insieme
Faceva sì che se anche non non erano amicizie generose erano lo stesso
Una vicinanza
Una vicinanza di persone che parlavano italiano in una babele in lingue che Mammana ognuna di noi cercava di imparare
Ebbe una grande fortuna
Non certo per mia capacità di vent'anni operaia schiava nella fabbrica di munizioni unione tuttora esiste la ma la la fabbrica non è di munizioni naturalmente
Ed era una grande fortuna uscire dall'anche era la mattina eravamo settecentocinquanta donne di tutte le nazionalità
Andare a piedi obbligate a cantare canzoni tedesche lasciare indietro
La fiamma lasciare indietro le compagnie in punizione
Lasciare indietro quell'atmosfera di terrore di orrore che era Lager camminare su una strada sentendo rumori di campane
Rumori di gente che parlava nelle case ma che mai si affacciò a dirci poverine
E camminare arrivare alla fabbrica dove
Nella nel lavoro schiavo trovavamo però
Come posso dire una ragione di passare la giornata
Era una giornata scandita dal grande lavoro era una giornata incontravamo gli uomini prigionieri
Io mi ricordo a primo giorno di lavoro vidi tre prigionieri uomini che facevano lavori ancora più faticosi uno che era nel mio trasporto
Era un ragazzo di Firenze che anche lui ce l'ha fatta è tornato il Biffi dov'è mio papà
Cominciai a chiedere sempre dov'è mio papà dov'è mio papà dov'è mio papà
Poi non lo tiene più
Perché conoscevo così bene il mio papà
Che sapevo non l'avrei più rivisto però in quei giorni non me lo chiedevano chiedevo
E lavoravamo tutto il giorno senza sapere l'orario perché nessuno di noi aveva un orologio nessuno di noi poteva chiedere l'ora
Nessuno di noi poteva chiedere niente poi si tornava indietro alla sera
E la fiamma
O il fumo capivamo ormai sapevamo se avevano già fatto il loro lavoro rimaneva il fumo o se invece era in azione
Com'è la notte come la notte della gara
Mi dicono i ragazzi in questi anni che sono stati così importanti per me
Signora ma la notte non dormiva tende
Uno Reagan dormivamo eccome la stanchezza la stanchezza della giornata di essere operaie schiave senza i sindacati incerto
E poi perché noi volevamo dormire poi perché noi non volevamo sentire le dita nelle orecchie rumori dell'aggravio dei no questi rischi latrati i pianti dei quelle che andavano al gas arrivavano dall'Ungheria a un certo punto famiglie intere
Che non passavano neanche la stazione dove eravamo state selezionate noi
Ma andavano direttamente ai gas
E si perdeva nei bambini le mammelle cercavano perché fino all'ultimo poi non sapevano oggetto che sarebbero andati al gas
Non li volevamo sentire noi non volevamo sapere giorno dopo giorno diventavano più golpiste
Io non mi voltavo a guardare in mucchi di cadaveri fuori dal crematorio pronti per essere bruciati io ne ho io non non mi fermavo a guardare le compagnie in punizione
Qui non volevo vedere non volevo sapere avevo trovato
Dentro di me qualche cosa che mister regnava da lì io non volevo essere dei ed ero lì col mio corpo col mio corpo sempre più cadente il sempre più magro Sempre più orribile
Non più non più donne neanche senza le mestruazioni senza il segno
Spesso senza le mutande e io non ho paura di dire questa parola che l'ho detto anche al Parlamento europeo perché quando a una donna si toglie la dignità
E quando i soldati passano mentre c'è la doccia e prendono in giro quella perché ha qualche imperfezione quella deve tacere perché se no ha paura
Be'quando si togliere l'Humanitas testa alle persone allora bisogna astrarsi bisogna togliersi da lì col pensiero se si vuole vivere
E questo è il punto centrale che io racconto sempre ragazzi
Scegliete sempre la vita perché quelle che si lasciano andare ma io non sono un ridicolo perché ho scelto la vita io sono viva per caso tutto è stato per caso questo questa questa parentesi della mia vita così incredibile
Perché tutte cedevano la vita erano pochissime quelle che si sono suicidati ed era facilissimo bastava attaccarsi ai figli spinati elettrificati
Ci sfioravano tutti i giorni volendo ci si attaccava lì era fatta
Ma pochissime si suicidarono tutte sceglievano la vita la vita la vita la vita di essere fuori da lì sognare un prato verde sognare
Il rumore di un di un bambino che che gioca qualche cosa Bertino una una cosa bella qualsiasi una nuvola
The sceglieranno la vita
E quindi in questo estraniarsi da quel luogo di morte sognava cercare di scegliere la vita di fare un passo davanti all'altro non guardarsi intorno essere whiskey diventare delle monadi vaganti
In questo
Posto terribile scelto per noi tre volte passare la selezione nell'anno che passai lì
Cos'era la selezione
Le capo
Che erano tremende
E Cappon ci chiudevano non l'abbia nella baracca e si usciva Aldo Luppi cinquanta sessanta
Se andava nella sala delle docce dove c'era la doccia effettiva
E lì nude
Nude la donna nuda non perché lei vuole mostrarsi nella sua bellezza o nella sua in coscienza
Ma nude perché obbligate a essere nude
Attraversavamo proprio un corridoio come questo
Ognuna
Col suo corpo diventato orribile magari conoscessi magari con Costa per te la vita del campo non era una vacanza
E in fondo c'era un piccolo tribunale
C'erano tre uomini due militari
E quel dottore ammende di cui poi si parlò ma io allora non sapevo i nomi non mi interessavano né
E lì questa donna sola
Veniva guardata davanti e dietro imbocca Lanza e poteva ancora lavorare
E poi c'era quel gesto
Quel gesto fantastico che questo giudice infernale
Faceva così
Senza una parola che potevo andare che potevo ancora lavorare
Che momento stupendo meraviglioso un compleanno una nascita un regalo com'era buono che mi aveva lasciato viva ancora quel giorno lì
Ed è lì è proprio in quel caso lì
Che io fui io del e non me lo sono mai dimenticato
Io lavoravo alla macchina ero l'inserviente perché io ero la più stupido di tutti e quindi non è che francesi certo un lavoro importante portato dei
Dei cesti con dei pesi di materiale con cui le operaie facevano bossoli per mitragliatrice
E quella mia referente diciamo così dell'operaio cui dovevo andare avanti e indietro era una ragazza francese
Di nome Gianni Minà più grande di me avrà avuto dieci anni più di me corso
Bionda carina una voce dolce occhi celesti
Era la donna molto graziosa
Un giorno la macchina del taglio due falangi di due dita di una mano e quando fummo chiamate alla selezione quel giorno
Lei terrorizzata trovò uno straccio
Ma quando sei minuti lo straccio si nota
E compri quelle due dita che erano state in qualche modo Ricucci te in un ambulatorio drammatico
Beh io l'ho passata
Lei era dietro di me
Senti che affermava che la scrivania prendeva nota del suo numero sul braccio
Non serviva più
Andava il gas
E io e io ero appena passata e che ciò tutti i giorni lavoravo convivente
Sono stata orribile così ero diventata io non mi sono voltata
Io non mi sono voltata a dirle Gianni il suo nome
Giannini ti voglio bene Giannini fatti coraggio Giannina
Anche solo il nome sarebbe bastata
Io non mi sono portata
Io non accettavo più distacchi
E fu io orribile quel giorno e non ci fu poi mai più un tempo in cui io non mi ricordai dieci anni in e fu talmente importante questo ricordo dei ministeri fruibile
E di lei che senza colpa andava il grandissimo
Che chi mi mi ha incontrato e ha capito la mia testimonianza
In cui Giannini in è una figura centrale
Perché il suo andare al gas e non diventare vecchia e non diventare madre non diventare nonna non deve diventare quella donna che sarebbe stata
è legato al mio non essere
Il mio aver perso ogni dignità ogni senso
Di quella persona che io poi
Speravo di diventare ma non sapevo allora come sarei diventata
E io ero solo in quel momento quella prigioniera che si era salvata in quel momento
E non le importava di nient'altro
Parte il giorno dopo in fabbrica
Portavo nello stesso materiale
Ha un'altra prigioniera poi era gennaio era gennaio quarantacinque era un anno
Che ero prigioniera cominciamo a sentire rumori degli aerei sopra la fabbrica non avevamo mai sentiti erano aerei russi noi non sapevamo
Come andava la guerra non sapevamo niente di quello che stesse succedendo in Europa sapevamo solo vedevamo solo la forza enorme
Dei nazisti
Era una forza che si sviluppava in ogni individuo che io ho incontrato senza sapere il nome di nessuno era un modo un atteggiamento una sfrontatezza
Che mi ricorda mi ha ricordato qualche volta nella mia lunga vita
Certi Branchini di quei bulli che presi in gruppo sono fortissimi
Abbiamo appena visto
Una cosa di questo genere com'è successo nei confronti di uno ritenuto l'altro
E che però presi da soli hanno paura
E chiedono di essere in isolamento perché hanno paura degli altri prigionieri
C'era in loro in quelli che ho incontrato io una sicurezza
Di essere superiori di essere della razza superiore quale razza
Quella umana no
Non erano umani quelle che ho incontrato io ed erano tanti uno dopo l'altro mi chiedono signora perdonato no
Non ha perdonato non ho questa forza io non ho perdonato come non ho dimenticato perché certe cose io non riesco non sono riuscita a Marie ha perdonato
Cominciarono i russi avvicinarsi avevano rotto il fronte dell'Est dopo combattimenti all'ultimo sangue perché i tedeschi avevano degli ordini
Importantissimi dei non cedere neanche un metro e combatterono infatti con una forza e con una forza di volontà eccezionale per cui fece una gran fatica i russi a rompere il fronte dell'Est ma
Noi venimmo a sapere in fabbrica che da un minuto all'altro dovevamo partire verso altri luoghi perché stavano arrivando i russi
E così come eravamo lì in fabbrica
Ci fu detto che prepararci alla marcia la marcia che fu chiamata marcia della morte
E che quando io la racconta ai ragazzi
Com'era la marcia della morte
Noi eravamo denutrite eravamo Schiele ferite obbligate a camminare camminiamo per
Tante centinaia di chilometri per mezzi perché
I russi arrivarono il ventisette di gennaio Dash sette ma la guerra non era finita
La guerra finì alla fine di aprile
Il quarantacinque per cui furono mesi di marcia di marcia della morte si doveva camminare io lo dico ai ragazzi
Non date la colpa a qualcun altro dei vostri insuccessi o della vostra debolezza siamo fortissimi
Siamo fortissimi e quando sento tutto quello che si dice degli adolescenti per cui si deve essere molto comprensivi né
Verso gli adolescenti addirittura si va dallo psicologo perché l'adolescenza è difficile ma io dico
Gli adolescenti sono i più forti di tutti perché non sono più bambini e non solo adulti hanno quella forza della vita della natura spessa per cui hanno tutte le possibilità di scegliere lo studio di scegliere lo sport per con i genitori pronti accontentarlo in tutto bene ma non è sempre così la vita
La vita può essere una marcia molto difficile che va trasformata in marcia della vita
E io l'ho visto lì cosa voleva dire una gamba davanti all'altra una gamba davanti all'altra quei piedi piagati e che chi cadeva veniva finito dalle guardie della scorta era una fucilata nella testa
Beh io ero vigliacca nessuno si poteva poggiare a meridione su non poteva appoggiarmi a nessuno ed era una fatica
Una fatica terribile
Ci buttavamo sopra il letamaio quando ne incontravamo uno eravamo orribile eravamo dei selvaggi con le bocche sporche frugare questo letamaio bene io dico ai ragazzi
Non solo una gamba davanti all'altra ma in un tempo in cui un miliardo e mezzo di gente affanni
E vuole venire vuole venire vuole venire in un mondo occidentale pazzo ormai da decenni schiavo del consumismo
Ragazzi non buttate mai via la roba da mangiare perché chi ha provato la fame chi ha bloccato in un letamaio ve lo dice perché l'ha approvato
A Milano si buttano via tonnellate di pane ogni giorno
I ristoranti buttano via la roba che la gente lancia e voi ragazze non scegliete dentro il frigorifero fornito delle vostre case quello che mi piace ma guardate quello che sta per scadere perché oggi c'è anche la data sopra che è una cosa forse forse scade prendete quella prima che scada non c'è niente voglio questo voglio quello tutto fantastico potete scegliere che andare a farla Spesal comprare in un negozio le fragole anche d'inverno
Ma come la fame
Come la fame la fame importati dal cervello voi pensate solo a quello come si fa a un essere umano a brucare
E io uso questa parola in tedesco si dice fra ex come mangiano le bestie non essendo come mangiano le persone non eravamo così io mi ricordavo pensavo ieri sera oggi
è un periodo in cui penso a tante cose perché questa decisione di smettere di parlare non è una decisione da poco dopo trent'anni che invece lo faccio
E pensavo ieri sera che molto raramente ma che oggi l'avrei voluto fare
Raccontare che avevamo incontrato in una di queste marce forzate
Un cavallo morto
In cui già alcuni di noi
Con le unghie e con i denti con un pezzo di qualunque cosa prova Tonya aveva cominciato a mangiare la carne cruda del cavallo
E che anch'io lo feci
Io amavo molto i cavalli nella mia famiglia c'era una passione speciale per i cavalli
Ma questo cavallo morto era molto importante perché uno che ha fame
E che trova queste scarne che ogni ogni volta che mandi giù
E fai fatica anche a deglutire questo pezzo identiche nel tuo corpo defedato c'è questo impulso di di qualche cosa che ti dà
Ma era orribile questa scena
Era un inglese
Era un ribelle vederci minori
Eravamo orribile eravamo molto peggio noi del cavallo che era morto chissà perché eravamo morte dentro ma volevamo vivere
E questa marcia della morte
Che è durata così tanto tempo ci ha fatto incontrare
Letta mai o cavalli morti ma non c'ha fatto mai incontrare persone perché nessuno ha aperto una finestra attraversavamo Paesi città
E dove erano gli uomini
Quegli uomini con la lettera maiuscola quelli che possono guardarsi allo specchio
E dire ho una coscienza ho fatto quello che dovevo fare
Non c'era nessuno
Cambiai Diversi vaghe
Che erano tutti luoghi di tristezza e di tragedia continua
Finché arrivai
All'ultimo campo nel nord della Germania io poi sapevo niente io l'avevo camminato ma non non sapevo dovuto guardare dopo la carta geografico dovuto stupirmi dopo che ha una gamba davanti all'altra
Salvo qualche passaggio su treni merci
Avevo fatto così tanti chilometri
E in questa ultimo campo che si chiamava maluccio
Non si lavorava più non si mangiava quasi mai ma eravamo arrivate a un punto vitale
Debolezza anche non
Non sentivamo più niente eravamo ramo degli esseri cosicché se non fosse finita la guerra non ci sarebbe stato bisogno di ucciderci perché Sanremo morte così di debolezza
Ma in questo campo successe una cosa straordinaria scampo era piccolo
Campo era piccolo e Albina del filo spinato si vedeva
Il tratto si vedevano gli alberi era la primavera quella primavera che nasceva anche lì e che ci faceva godere di avere ancora la vista che ci permetteva di godere quello vero dette in nero
E di pensare che la natura ha natura aveva fatto il suo corso e che non era stata indifferente a alla cattiveria degli uomini alla guerra alle città distrutte
C'era l'erba e venivano fuori dai dai grandi
Dei germogli
Passavano di lì
Quasi tutti i giorni dei ragazzi francesi erano dei prigionieri di guerra sappiamo che la Francia aveva ceduto subito
E quindi questi erano diventati contadini nelle fattori tedesche ed erano giovanotti in tardi così come io non me ne ricordavo
Questi furono i primi dopo i detenuti di San Vittore
Che vendevano queste figure senza sesso senza età
Ci vedeva
E ci gridarono da fuori a fuori che era piccolo come ho detto il campo mi chiedo tribù chi siete
E noi o la fatica che ha facevamo parlare
Rispondevamo ancora siamo delle ragazze e bere
Questi ebbero pietà
Questa parola straordinaria alla pietas
Per cui la pena di un altro
Che noi non conoscevamo più che era un parere che raccoglie qualche cosa sentirci dire pubblica discinte
Non eravamo state sempre appellate contiene parole talmente orribili che io ho imparato ma quell'anno non le ho raccontate nelle mie testimonianze
Dalle parole orribili
Rivolte a Noemi colpevoli da esternate
E questi ci dicevano polverine non morite non morite proprio adesso non morite la guerra sta per finire i tedeschi ma stanno perdendo arrivano gli americani da Ovest a rimanere Ussita esiste
Nove
Penn ori eravamo abituate allora
Ore eravamo abituati aiuti alle perdite alle malattie non curate
Al alla tristezza che non interessava a nessuno
E qualcuno cigni c'era
Che la guerra stava per finire e che intende descriveva stanno perdendo Brera qualcosa veramente da perdere la testa
Ci dica la verità Sire così è questione di pochi giorni non morite proprio adesso e noi davamo da quelle che non si alzavano più perché non ce la facevano più da quei giacigli pieni di insetti disgustosi
E dicevamo Laura
L'auto era una ragazza di J. Novak morta subito dopo la Liberazione dicevamo Laura ci sta per finire la guerra altri atti non stare lì a lei
Malata di cuore scheletro alcuni suoi grandi bellissimi occhi non ce la faccio alzarmi imposto sì devi alzarti laureandi
La sorella fu obbligata a lasciarla lì
E non l'avete mai più perché Laura morì pochi giorni dopo la Liberazione
E Luciana fu
Disse sacerdote di Genova fu una che morì pochi anni fa fu un legame con me che rapidissimo
Arrivo l'ordine di furti andar via anche da lì
Ma come possiamo non siamo quelle di gennaio della marcia della morte Mesic non mangiamo assolutamente nulla siamo siamo delle ragazze nulla siamo siamo dei dei dei Soggetti e senza volontaria senza senso
Ce li mettemmo su quella strada ci rimettemmo su quella strada tedesca dove nessuno ci aveva guardato mai nulla
E toccavamo le foglie io ben ricordo che strappai una foglia da un ramo a me la mise in bocca ma i denti già allora cominciarono per l'Appio Lea a muoverti ed era difficile anche un'ala schiavo questa questa clorofilla che non avevo mai più sentito
Ed era ed era terribile ancora per la forza di camminare per non morire ma fu
Questione di pochissimo
Per di di colpo aperta una cosa incredibile che non avevamo mai immaginato di vedere
Le nostre guardie si mettevano in borghese
Mandavano di cani in quei poveri cani quei poveri cani di cui ho avuto sempre paura poi tutta la vita ma quei cani addestrati a uccidere che erano proprio il simbolo della Ss
Mandavano via e facevano back back back e il cane tornata perché era abituato all'obbedienza cieca e loro si mettevano in borghese buttavano via i vestiti
Avevano paura Dinoi
No era
Era un momento in cui Icbpi uscivano dalle case
Portavano via il maiale la nonna quello che avevano lo caricavano su caldi su su carriole qualunque cosa fosse adatta per fuggire perché volevano fuggire da lì
Per andare nella zona americana lessi poiché quella parte della Germania fu per anni
Sotto
Il dominio
Comunista e questi già l'avevano capito e volevano andare nella zona che fu poi americana ma noi non capivamo perché tutti questi civili che non ci avevano mai guardato
E anche in quel momento non ci guardavano perché non eravamo
Pericolose Bellini cioè se è una cosa incredibile straordinaria mi camminava vicino
Che il comandante di quell'ultimo campo
Era un uomo crudele avevano nerbo di bue portava con sé e distribuiva queste nerbate a noi che ormai eravamo totalmente insensibili che
Ce lo aspettavamo che ci sarebbe capitato prima o poi
Era un uomo alto elegante
Si mise in mutande
Era il primo di maggio io lo guardavo era vicino a me così Lovino mi aveva mai neanche considerato meno è un altra prigioniera non esistevano ma io sì che avevo guardato colui con terrore
Sì e mente in montagna
Si riveste se vuole rivestire vuole buttare via la divisa butta via la pistola
Be'io lei o racconto sempre i ragazzi che mi contesta hanno per modo di dire ma insomma non gli piace per niente in quello che dico
Buttò per terra la sua pistola io
Non ero quella che sono oggi
Io mi ero nutrita di oggi e di vendetta
Lasciando la mano sacra di mio padre Mammano giorno dopo giorno ero diventata un'altra quella che loro volevano che io diventassi
Un essere insensibile che sognava odio
E sognava la vendetta
Pensai a destra raccolgo questa pistola che avevo tanto visto usare
E gli sparo perché mi sembrava proprio
Un giusto finale
Di quella di quel periodo incredibile in cui io ero stata una testimone ed ero viva ancora quel giorno
Fu un attimo
Un attimo
Importantissimo decisivo nella mia vita
Perché io capì che mai per nessun motivo al mondo io avrei potuto uccidere qualcuno
Che io non ero come il mio assassino
Non ho raccolto quella pistola
E da quel momento
Finisco sempre così
Son diventata quella donna libera
E quella donna di pace
Con cui ho convissuto fino adesso
Grazie agli atti
Grazie
Da parte di tutti noi
Adesso io chiedo alla ministra dell'istruzione Lucia signorina
Salire fare il suo intervento e poi di portare il pensiero
Del presidente della Repubblica Sergio Mattarella aperte Liliana
Prego Ministro
E difficilissimo parlare dopo Liliana Segre buongiorno a tutti Buongiorno emiliana emozione e lo non è che proprio oggi qui davvero sono veramente sconfinati e siamo testimoni testimoni di un momento importante perché oggi la storia HD guida accade davanti ai nostri occhi
Sì in una delle sue canzoni più famose Francesco De Gregori dice la Storia siamo noi attenzione nessuno si sente escluso la storia siamo noi siamo noi queste onde del mare questo rumore che rompe
Il silenzio e oggi siamo qui proprio con quelle strofe siamo tutti parte di un momento storico nessuno escluso insieme abbiamo ascoltato le parole di chi in silenzio da rotto molti anni fa
Per raccontare la propria storia alle nuove generazioni per impedire che quanto subito potesse ripetersi e insieme noi oggi raccogliamo il testimone della memoria
Siamo orgogliosi siamo riconoscenti
Ha da senatrice Liliana Segre la sua storia e anche la nostra storia e porteremo al mondo il suo messaggio lo faremo con le scuole con la convinzione chi vuole vincere contro ogni odio contro ogni indifferenza lo faremo anche attraverso il concorso voltati Janina vive promosso dal ministero dell'Istruzione insieme Rondina ispirato alla vita di Liliana Segre e pensato con l'obiettivo di educare le nuove generazioni alla rispetto delle differenze contro ogni forma di violenza di discriminazione conservando sempre viva la memoria della Shoah nelle scuole
Abbiamo attraversato mesi durissimi il teste ha guardato negli occhi la Medusa una moderna pandemia che ci ha fatto toccare con mano la crisi
Momento enorme dedicato una crisi irripetibile
Dobbiamo trasformare in un'opportunità in una fonte di opportunità con la quale misurarci
In questi mesi abbiamo convissuto con le nostre fragilità con le nostre paure le nostre debolezze ai nostri bambini ai nostri ragazzi è stato chiesto molto
E viene chiesto molto per poter assicurare la loro socialità la relazione nel rispetto delle regole e della comunità tutta i più piccoli i più giovani guidati dalle famiglie e dai docenti sono stati cittadini esemplari
Liliana sempre avuto molta fiducia nei giovani e va al loro anche la mia gratitudine
Questa la più importante lezione da apprendere guardare oltre le difficoltà tramutare la debolezza incoraggio
Usare la nostra luce per illuminare l'oscurità questa splendida lezione
L'abbiamo appresa anche dalla nostra di Diana che in tutti questi anni ha diffuso con coraggio e delicatezza con forza e gentilezza messaggio di empatia di amore incondizionato
Di pace
E ci ha insegnato a scegliere la relazione la comprensione la compassione davanti alle cose che l'hanno fatta soffrire più terribilmente che erano devastata
Confusa smarrita che le hanno fatto male
Liliana Segre ci ha insegnato anche a non voltare le spalle a non far finta di niente hanno stare in silenzio e a non dimenticare diceva George Bernard Shaw peggior peccato contro i nostri simili non è l'odio made indifferenza
Questa è l'essenza della mancanza di umanità
Noi resteremo umani ci saremmo e diffonderemo con le scuole questo messaggio che il nucleo fondamentale la scuola quel nucleo fondamentale della collettività
Cara Liliana concessionario ti voglio ringraziare come ministra come cittadina
Per avermi insegnato tanto
Per avermi offerto con
Con tanto affetto quel te caldo quando ero infreddolita e anche un po'impaurita
La forza dell'altro sorriso il rumore delle tue idee saranno ecco in me e in tutti gli studenti per un tempo infinito ti siamo grati per quanto di fatto per negli anni per gli studenti e per le studentesse lei tu rappresenti anche la nonna ideale per tutti loro la scuola chiamato chiama e ti amerà sempre a nome di tutta la comunità scolastica non posso che dirti grazie grazie
Grazie
Alla
Assieme a a Lubiana fu
Una copia della Costituzione con dedica del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Che la dobbiamo regalare eccetto il
Che prego può emiliana di legge va dedicata al Presidente della Repubblica in legalmente
Allora il nostro presidente
Ha scritto questa lettera
Carissimi
Nell'ultima occasione in cui Liliana Segre rende direttamente la sua preziosa testimonianza e Giovanni desiderano regalare bene il testo della nostra Costituzione
Nella sua versione originaria
La Costituzione è stata scritta avendo davanti agli occhi le tragiche vicende che hanno coinvolto anche Liliana Segre da ragazza
Ed è stata approvata con la ferma determinazione di non permettere che i mostri del totalitarismo e dell'antisemitismo che avevano devastato l'Europa pochi anni prima potessero ancora avvelenare l'Italia il nostro continente il mondo
Mai più privazione della libertà mai più guerre di aggressione mai più negazione dei diritti umani mai più razzismo odio intolleranza
Questa era la comune volontà dei padri costituenti e merito loro se la nostra Repubblica è fondata su principi di grande valore democrazia
Libertà
Uguaglianza centralità della persona umana pace e giustizia tra le nazioni
A voi viene affidato per il futuro
Questo patrimonio auguri Sergio Mattarella
Cartelli piazzale adesso ci sono degli allievi degli studenti che pregherei di Saline che consegnano un omaggio Liliana Segre alla ministra che non vada via perché c'è una sorpresa anche per lei prego venite
Se ci sfugge
Ma anche cose Cecchi dentro di
Legale essendo i pensieri amore Posillipo
Nantes sostanzialmente all'India sono tutti i pensieri degli studenti dedicati a Liliana come
Ne sono delle farfalle sono le farfalle del ringraziamento per questa giornata un'altra ordinaria che abbiamo vissuto
Insieme
Grazie allora liste e
Giochiamo l'uomo gli studenti del liceo Petrarca dati Arezzo che esigui che hanno il canto ebraico cambiamo con cui concludiamo la nostra giornata
Prego
Grandi
Noi
Sempre
Dunque
Favorevole
Adotterà
Grazie a te grazie all'indiana
Cartelle
Tutti
Non piango mai
No questo penso