Pandora Rivista Festival - In che mondo vivremo? Sostenibilità e generatività per il "dopo"

Buona sera a tutti grazie di essere qui con noi a questa nuovo appuntamento del
La seconda edizione del Festival di
Dei dialoghi di Pandora rivista abbiamo deciso di intitolare questa edizione costruire nel caos
Un titolo che esprime crediamo lo lo spirito del momento che stiamo vivendo che sarà anche il tema della discussione che avremo questa sera
Una discussione con ospiti d'eccezione che ringrazio moltissimo per
Aver accettato di essere con noi qui questa sera
Abbiamo qui con noi il il professore Maulo Magatti professore ordinario di sociologia all'Università Cattolica di Milano autore insieme a Chiara Zaccardi del libro nella fine e l'inizio uscito per di recente per la Società editrice il Mulino
In collaborazione con la quale avviene questo in conto incontro che avviene anche in collaborazione con Albis il festival dello sviluppo sostenibile Rifondazione Lippolis
E Chiara Zaccardi che avrebbe dovuto essere qui purtroppo per un imprevisto ci ha mandato un video messaggio che proietteremo subito all'inizio all'inizio dell'incontro Chiara Jacquard è professore straordinario di Sociologia sempre all'Università Cattolica di Milano
Il professore Enrico Giovannini cofondatore portavoce di Altavista è con noi in collegamento
E interverrà in seguito e poi abbiamo in presenza
Pierluigi Stefanini presidente del gruppo Unipol e il cardinale e arcivescovo di Bologna
Matteo Maria Zuppi che tutti conoscete ringrazio tutti davvero di nuovo per la presenza che ci fa molto piacere e ci onora
E
Mi informano che purtroppo non per problemi tecnici non non siamo in grado di proiettare appunto il video della della professoressa Zaccardi
Mi dispiace molto ma appunto speriamo appunto di poter avviare il suo contributo in un in un'altra in un'altra occasione
E
Qualche parola punto introduttiva prima di dare la la parola i nostri ai nostri ospiti appunto parlavamo di questa situazione di caos in cui in un qualche modo ci troviamo l'alto punto di partenza della nostra discussione oltre a Libero
Che di cui che ho citato prima che è disponibile all'esterno
Se volete acquistarlo a seguito dell'incontro è l'ultimo numero l'ultimo numero della rivista Pandora che è uscito quest'estate
Un numero fatto anche con il sostegno e la Fondazione ogni polis perché abbiamo realizzato
Che abbiamo iniziato a pensare subito dopo lo scoppio della pandemia
E che voleva che vuole essere in un qualche voleva essere un tentativo di riflessione voleva dare degli strumenti per pensare al momento che stavamo vivendo in particolare e il libro si apre con il il il volume
La rivista si apre con
Alcuni contributi che si interrogano con una questione che ha molto a che fare con quello che discuteremo stasera è uno di questi contributi appunto un'intervista a Magatti che peraltro anticipa alcuni dei temi che poi sono confluiti nel libro
La questione che è chiaro che la crisi che stiamo vivendo rappresenta un momento di rottura un momento che rompe la normalità precedente una crisi
Che ha delle sue caratteristiche autonome che ha una sua fisionomia particolare diverso anche ad esempio dall'ultima grande crisi che avevamo un consulto la crisi economico finanziaria del due mila e otto è una crisi che investe fin da subito tutti gli ambiti della nostra vita una crisi trasversale
Che naturalmente parte dall'ambito sanitario ma che riguarda molto fortemente il piano antropologico il piano sociale
Il piano della vita delle persone il rapporto tra individuo e collettività ma anche le forme dell'abitare gli spazi pensiamo alla ridefinizione del PCC città ha rapporto tra centri e periferie tra aree interne e i centri urbani ma anche la ridefinizione dell'economia delle catene del valore e soprattutto questa crisi anche forte portato di esperienza collettiva tutti noi nella fase dello da un abbiamo percepito una rottura con le nostre esistenze precedenti
Quindi nell'ultimo numero di Pandora rivista noi abbiamo provato a interrogare alcuni degli interlocutori con cui avevamo un dialogo già in precedenza che negli ultimi anni hanno cercato
Di sviluppare una riflessione sul modello di sviluppo e anche sulle idee alternative di modelli di sviluppo penso appunto a Enrico Giovannini Allo stesso Magatti o anche a Fabrizio Barca che era qui con noi
Ieri nel nell'incontro del Festival che si è svolto in Sala Borsa qui forse alcuni di voi hanno partecipato e abbiamo provato a chiedere a questi interlocutori quanto delle loro riflessioni
Permanesse valido quanto diventasse ancora più attuale
In altre parole quanto questa crisi costituisca una finestra per pensare a un cambiamento per pensare a una modalità diversa rispetto a una normalità precedente
Questo sicuramente è uno dei temi e di cui parleremo oggi appunto in dialogo con voci che su questo probabilmente hanno dei punti comuni e dei punti di dialogo e di discussione e detto questo io partirei subito appunto dal professore e Giovannini chiedendogli di sviluppare una riflessione a partire da libro di Mauro Magatti a partire dall'intervista
Che abbiamo avuto il piacere di farlo per l'ultimo numero di Pandora e soprattutto dal dal dall'attività e dalla riflessione che si è sviluppata in seno a darsi bis
A partire dal concetto appunto di genere attività che presenta anche nel sottotitolo il titolo di questo incontro in che mondo vive in che mondo vive Remo è il sottotitolo del libro
Di Magatti e già Accardi e a questo abbiamo aggiunto un sottotitolo che fa riferimento alla sostenibilità e alla genera attività per il dopo in cui proveremo usare questi altri
Concetti come paradigma per pensare la fase di passaggio in cui siamo quindi
Vi ringrazio darei la parola subito al professor Giovannini
Professore non la sentiamo
Sentite adesso adesso sì
Perfetto chiedo scusa no ci speravo anzi
Grazie dell'invito mi scuso se non riesco a essere con voi
Un problema così
Una visita urgente e naturalmente ringrazio Pandora per FilmFestival voluto fare un gemellaggio con il festival della sviluppo sostenibile saluto forme del cardinale e gli amici Pierluigi ma un loro
Io sto cominciando un po'arrabbiarmi
Devo dire la verità e la metto in questi termini
Perché
Si sta dimostrando in questa crisi in questo momento drammatico che stiamo vivendo
Che non era così poi difficile cambiare una serie di cose
E quindi se non la cambiamo nome perché non si poteva cambiare ma perché non voleva cambiare
Ieri nell'evento di apertura del festival dello sviluppo sostenibile scusate di chiusura del Festival dello sviluppo sostenibile Paolo Gentiloni annunciato che il trenta per cento
Dei titoli che la commissione europea che metterà per finanziare e Next Generation you saranno grembo
Sempre ieri la commissione annunciato che i cento miliardi
Di euro che metterà per titoli che finanzieranno il programma sciur cioè quello che deve aiutare a sa di membri a erogare cassa integrazione caso su sussidi di disoccupazione così bene saranno emessi portando social bonds
Strumenti che abbiamo da anni
E che legano la redditività di quei titoli a dei risultati concreti e misurabili
Certificabile
Sul temi ambientali e sui temi sociale e qualche giorno prima la Banca centrale europea ha annunciato che questo tipo di titoli saranno usati come garanzia per le operazioni che si fanno con la banca centrale
Quando ho letto questa notizia mi sono detto a perché prima invece non si potevano usare erano meno solidi dei titoli normali e mi sono detto a quando nel momento in cui la Banca Centrale Europea dirà che solo questo tipo di titoli
Fornisce garanzie adeguate
Per operazioni con la banca centrale
Parto da qui ma potrei parlare della pubblicità massiccia che le case automobilistiche fanno di veicoli elettrici o Pseudo elettriche
Hybrid io sembri ibridi quando fino a qualche mese fa le uniche comunque città che si vedevano erano di auto super potenti super inquinanti
Ma però vuol dire che le imprese avevano nel cassetto una serie di progetti e dov'erano
La effetti a ha presentato mi si fa al presidente Mattarella la cinquecento elettrica
Che da molti anni veniva venduta ma solo in California
Perché italiano
Scusate se parto da qui con delle domande apparentemente semplici
Ma forse abbiamo veramente usato male il tempo che avevamo a disposizione negli ultimi anni quando ormai era chiaro tanti se non a tutti
Che il nostro modello non era non solo sostenibile sul piano ambientale ma neanche sul piano economico e sul piano sociale
Ma dov'erano i soggetti che emettevano titoli progettavano e vendevano auto
Non vendevano modelli avanzati dov'erano
Potevano facilmente dire che il mercato non era pronto che servivano nuove tecnologie servivano nuovi assetti magari nuovi incentivi e non c'erano i soldi
Ecco quello che sta accadendo in questi mesi
è un acceleratore ormai l'abbiamo capito tutti e il libro
Di Mauro Magatti chiara che accade ci aiuta proprio fin dal titolo a capire che in realtà il mondo non sta finendo in questo momento anche se i drammi sono terribili
Per molte persone
Il mondo è finito per più di un milione di persone la vita è finita
Per decine di milioni di persone la vita è diventata una vita di povertà mentre fino a pochi minuti fa era una vita concerto di lusso ma neanche di povertà estrema quindi il drammatico tutto
Ma stiamo scoprendo che in realtà aveva idee
Fondi
Tecnologie
Approcci possibili per cambiare regime semplicemente non li usavamo eravamo paralizzati dalla paura che qualcuno forse ci desse dei matti ho un titolo in Borsa cadesse
Eppure
Sapevamo dei vari anni
Che la strada che avevamo invocato doveva essere modificata
Oggi stamattina in un dibattito a cui ha partecipato
Filosofi floridi
Floridi a sottolineato come una società affluente cioè non iniziale nel suo Montello di sviluppo ma avanzata tendenzialmente ricca
Richiede un livello di coordinamento più alto
Perché i problemi da risolvere sono più complesse della soddisfazione dei bisogni di base
Forse abbiamo avuto paura della complessità
Forse abbiamo finito di semplificare la realtà usando modelli chiaramente lontani dalla vita
Ma la vita reale
E la vita reale naturalmente ha spazzato via
Certe sicurezze io ricordo quando nel due mila otto due mila nove iniziò la crisi di quegli anni io ero all'OCSE
E ricordo che in una riunione dei direttori
Dell'OCSE a un certo punto dissi a forse visto che due mesi prima della crisi il rapporto OCSE diceva che le cose andavano benissimo
Dovremmo chiedere scusa ufficialmente per non aver capito
Che stava battendo sul mondo una crisi molto violenta
Ecco forse dovremmo chiedere scusa e dovrebbero chiedere scusa
Coloro i quali improvvisamente hanno cambiato marcia
Per di l'ignavia per la disattenzione per la scelta a favore come direbbe Papa Francesco di un profitto ingiusto e senza prospettive
La buona notizia in questa situazione e che tutta una serie di riflessioni che pure erano sotto traccia stanno emergendo
E ringrazio Mauro è chiara per aver dedicato all'inizio del libro una parte al sulla resilienza
E la residenza trasformati in una concetto sul quale giustamente loro citano il lavoro che abbiamo fatto il Joint Research Centre della Commissione europea solo quattro anni fa il capo di gabinetto della commissione mi fece dire che mai si sarebbe parlato quei temi
E oggi il fondo per la di partenza si chiama per la ripresa e la resilienza perché questa leadership europea ha deciso di squarciare il vedo e cioè che ventunesimo secolo sarà pieno di Shock
Sarà un terreno accidentato e dobbiamo prepararci e possiamo preparati
Con politiche adeguate con innovazioni adeguate
Ancora due punti e poi concludo
Il tempo
Io molto colpito dalla
Esortazione apostolica Evangelii Gaudium di papa Francesco
Nel mio libro il due mila quattordici cito il brano in cui il Papa dice che Temple superiore allo spazio
Chi era ossessionato dallo spazio cerca di occupare appunto tutti gli spazi magari anche politici ma anche intellettuali ma anche di mercato Silvia
Chi invece
Concentrato sul tempo
Riconosce che la cosa importante avviare i processi dice il Papa che poi gli altri riprenderanno e tutto questo produrrà frutti
Nel medio termine e questo lo dobbiamo affrontare con urgenza ma anche con serenità sapendo che non possiamo controllare tutto ma il nostro compito è quello di avviare concessi ed è qui dove con Pierluigi Stefanini non loro ringrazierò mai abbastanza Paso visse quasi cinque anni fa approvato da avviare un processo
Un processo che oggi piene riconosciuto non necessariamente per la nostra bravura ma per la mobilitazione che è riuscito a a avviare come un luogo di confronto di idee di innovazione
Proprio nel momento in cui l'Europa sceglie l'Agenda due mila trenta lo sviluppo sostenibile come paradigma
Se volete
Rendo testimonianza
A quello che scrisse il papa all'epoca e che poi in tanti scritti Di Mauro Magatti dichiara toccati l'idea che nostro compito è quello di generare
Generare procedessi che cambino questa nostra società all'economia così
Che dobbiamo decidere da che parte stare
Tra quelli che stanno a guardare o quelli che si sporcano le mani
E l'ultima considerazione che faccio a che fare proprio con noi cattolici se posso dire questo
La visione profetica di Papa Francesco e ha apprezzata in tutto il mondo
In Italia al di là dei riconoscimenti straordinari chiarisce piovuto
Forse la chiesa cattolica non ha fatto lo scatto
Che avrebbe potuto fare
Scegliendo il campo il cambio di paradigma
Io sono molto lieto che Mauro Magatti Trai suoi vari impegni abbia anche quello di coordinatore del gruppo che sta preparando le settimane passa sta nel settimana sociale dei cattolici nel due mila ventuno
E se ho capito bene dopo essersi concentrati due anni fa sul tema del lavoro della società dell'interazione tra i diversi pilastri della nostra società l'anno prossimo proprio
Saremo invitati a riflettere
Sul tema della sostenibilità che non è solo ambientale ma è anche economica sociale insomma il cambio di paradigma
Ecco credo che anche come Chiesa abbiamo bisogno DS serrare il passo perché il tempo a disposizione non solo per ridurre le sofferenze di chi è in grande difficoltà ma soprattutto per rispondere alle straordinarie
Sollecitazioni dei giovani che oggi sono scesi nuovamente in piazza il tempo è limitato
E quindi hanno voi ringrazio ancora tutti spetta non solo di riflettere su questi aspetti ma di intervenire
Ieri ho concluso nell'ultima slide della presentazione del rapporto altri escono una frase
Di Papa Francesco che qua hard alla politica
Ed è una frase della nuova enciclica
Che mi ha colpito ma non sono ancora riuscito a leggerla tutta con il dettaglio necessario ha mi ha colpito questa frase che quindi condivido con voi
Beh qualcosa che riguarda tutti i nomi non solo le persone siedono in Parlamento hanno responsabilità di governo
Il politico è un realizzatore
è un costruttore con grandi obiettivi Cong sguardo ampio realistico e pragmatico anche al di dati del proprio Paese ecco non abbiamo bisogno che
Il Paese e neri rafforzi antipolitici che abbiano questa visione grazie
Grazie davvero a Enrico Giovannini per questa primo intervento che
Che è davvero apre la nostra discussione nel modo migliore e lancia già degli spunti su cui sicuramente potranno interloquire
Tutti gli altri nostri relatori
E a partire da questo darei la parola per sviluppare appunto le considerazioni su sul paradigma della sostenibilità e anche su questo diciamo possibilità effettiva di cambiamento di cui ha parlato Giovannini
Nel quadro di una crisi che ha dal punto di vista economico rappresenta indubbiamente uno shock di popolazioni
Fortissime non solo diciamo nelle grandezze nel né i dati ma anche nella riorganizzazione nel ripensamento dei dei meccanismi delle filiere delle catene globali del valore delle dei rapporti ad esempio tra pubblico e privato
Per moltissimi aspetti questa crisi appunto rappresenta un un momento di cambiamento molto profondo e quindi chiederei a Pierluigi Stefanini dal suo osservatorio privilegiato di sviluppare la riflessione su questi temi
Grazie buona sera saluto anche riconosco secco secolari
Buona sera a tutti grazie del dell'invito e
Cercherò di in pochi minuti di fare qualche riflessione partendo da una valutazione che faccio subito
E ho trovato questo libro molto denso profondo coraggioso
E devo dire molto utile per aiutarci a riflettere e capire e comprendere la fase inedite che stiamo vivendo
E aiutarci anche a costruire quelle prospettive di futuro che siano all'altezza delle sfide che abbiamo di fronte che sommano tra crisi come dice lui per l'anno due mila uno due mila otto e due mila tre
Vi è un approccio analitico mo'molto rigoroso critico ma al tempo stesso anche denso appunto di indicazioni di di stimoli e di suggestioni
E di
Ed indicazioni che ci possono aiutare molto
è già stato detto ma lo ripeto solo per comodità di ragionamento la la pandemia messi in causa molteplici dimensioni dalla vita del pianeta e delle persone
Delle organizzazioni delle istituzioni delle imprese della dimensione sociale della vita delle persone nella loro relazione sociale nei loro assetto di convivenza nei loro valori
E dunque occorre avere questa ambizione questa questa responsabilità questa questa capacità di stare a questo livello se vogliamo
Cercare di rispondere adeguatamente a questa dimensione così inedita e così difficile
è già stato detto lo voglio riprendere perché lo trovo fondamentale produceva Enrico avere questa ma ci torno su questo punto perché mi sembra chiaro insomma anche per non solo per riflettere sulla sulla dimensione l'arma vedere poi nei prossimi mesi come riusciamo o troviamo additare una linea guida al nostro Paese che sia conseguente adeguata
Allora vengo al punto della resilienza trasformati viva che mi sembra riassuma bene
Come possiamo affrontare in modo adeguato questa fase
Il libro ne parla in modo puntuale approfondito spiega bene che cosa significa resilienza che significa
A vere al tempo stesso la capacità di assorbire di adattare e di trasformare
Peraltro in questo lavoro che citava Enrico ora ieri Luís a Roma all'ha presentato di fronte al capo del governo
Vi sono poi le declinazioni concrete ovvero come può esservi dentro questo quadro un'azione plurale che è fatta di prevenzione
Di
Preparazione
Di protezione di promozione di trasformazione tradotto in pratica perché se no il discorso di Mandela per aria
Enrico Giovannini ha presentato ieri al capo del governo un'analisi su questi otto mesi di provvedimenti che il governo ha premesso di decreti che si sono succeduti sottolineando il fatto che l'oltre il settanta per cento di questi provvedimenti insistono sul punto della protezione
Comprensibilmente no
Sento che la situazione ha creato una situazione drammatica per tanti settori chiusi letteralmente nomi da loro attività
Adesso occorrerebbe cercare di creare un nuovo equilibrio che riesca a vincere la sfida accanto alla necessaria protezione
Prina ska a creare le condizioni di preparazione e poi di promozione di trasformazione no degli interventi delle politiche delle scelte che badate bene lo sottolineo subito non sono solo in capo al governo il libro ne parla ampiamente no quando dice a proposito se non dico male Mauro poi tu poteva correggermi quando parla del quindi questa idea del Marconi fanno che è stata alimentata la Kobe sempre di qualcun altro no di volta in volta decidete voi qual è l'obiettivo da colpire e tuttavia questo diventi una modalità terribile di fortissima deresponsabilizzazione dunque alla fine
Chi ha in mano le leve del potere a tutti i livelli esercitare va avanti senza essere disturbato
E allora e e qui quindi qui c'è un punto chiave cioè e poi il libero dice appunto ad esempio ci mettiamo un cd con le domande giuste sì libero dice
Come e perché facciamo le cose sottolineo come perché facciamo le cose e indica dei carichi di lavoro come ad esempio come ripensare al rapporto tra il lavoro la casa e la mobilità come gestire la transizione tecnologica e digitale
Come a riflettere e ripensare l'organizzazione statale temi fondamentali
Hanno un'incidenza materiali immediata quotidiana e al tempo stesso guardano anche alla dimensione più lunga
E allora per andare avanti arrivare poi a stringere diventa essenziale cercare appunto di avere consapevolezza che come dice bene libero si crei in queste emergenze in questa situazione di di di emergenza e di e di pericolo che stiamo vivendo questa situazione inevitabilmente crea ambivalenza
Dinamica e soprattutto ne dobbiamo uscire Diversi ne usciremo diverso
Questo va subito detto cioè un punto chiave non possiamo pensare che con ciò che abbiamo alle spalle riusciamo a guardare seriamente positivamente al futuro ed è difficile
è complicato e bisogna mettersi in discussione tutti no e non è che c'era già lì pronto il terreno della soluzione
Anche perché dice libero un altro aspetto che la tesi che mi ha fatto riflettere molto
Vi è una sproporzione crescente tra la nostra esperienza soggettiva di persone e i processi che fanno funzionare la nostra società
E poi arrivano a fare una domanda Mauro Magatti alla fine ma finisco velocemente sottolineo sproporzione tra la crescente crescente tra la nostra esperienza personale dei vari luoghi e i processi che in realtà fanno funzionare il sistema cosa voglio dire
E cosa dice il libro attenzione dobbiamo attrezzarci e da soli non ce la faremo mai sottolineo è impossibile per chiunque
Attrezzarsi collettivamente per rispondere a questa complessità
Attraverso una dico io con le mie parole una gigantesca opera di intelligenza collettiva che dobbiamo saper mettere in campo
Fondamentale se non ce la facciamo se non rimarremo non dico travolto ma comunque inadeguati rispetto a questi processi che stanno Allen &
Solo un inciso perché anche questo ha una potenziale criticità
Molto rilevante
Nel libro si parla di capitalismo della sorveglianza citando un bellissimo libro di questa autrice americana
In una battuta attenzione perché noi su come la pervasività l'invadenza
Del digitale può produrre sugli assetti di libertà di democrazia di socialità del del paese del mondo
è un tema chiave
O riusciamo rapidamente ad attrezzarci anche qui in una dimensione comune ecco condivise collettiva trovando risposte puntuali oppure corriamo il rischio di ritrovarsi fra vent'anni spero di no
A dover constatare così come è accaduto con la finanziaria due mila otto che guarda un po'non ci siamo resi conto che il digitale provocava quei danni che purtroppo la Finanza ha provocato e gli abbiamo coi sopportati e molte persone hanno sofferto come sapete bene
Infine due elementi perché sarebbero tante le cose da dire il primo riguarda che il tema della libertà sito Mattarella oggi Natale Losi dice a proposito la condizione che stiamo vivendo in queste ore la libertà non è un fatto esclusivamente individuale
Massi realizza insieme agli altri attraverso la responsabilità e la collaborazione
E il librone padre in modo molto profondo no
C'è questa idea della libertà e della responsabilità
C'è questo elemento appunto che cerca costantemente di interrogarsi di rispondere a questa consapevolezza che dobbiamo costruire del Noe degli altri fondamentale e non siamo affatto nelle condizioni di gestire oggi questa dinamica e invece dobbiamo imparare a farlo rapidamente
Infine
Sarebbero tante le cose da dire mi fermo ma sottolineo il fatto diceva Enrico il tempo ecco qui dobbiamo trovare un equilibrio tra il tempo che è urgente
Sulle cose da fare e da domani che abbiamo fatto anche prima come lui diceva
E però avere anche lungo cioè dobbiamo interagire sul breve e sul lungo perché molte cose che possiamo immaginarci di mettere in campo nei prossimi mesi come Paese
Avranno degli effetti che non saranno immediati
La transizione ecologica che Enrico ha citato richiederà degli anni di lavoro richiederà una trasformazione profonda del sistema produttivo
Dei consumi dei comportamenti degli assetti che regolano alla nostra vita e quindi occorreva avviare qual è il punto partire bene partire col piede giusto e allora non a caso giustamente nel libro si parla Torno le domande il come e il perché
Dobbiamo saperci fare queste domande
Ognuno nell'azienda nella alla vita familiare nella scuola comunque stia e facile però e provare poi insieme di dare la risposta è no o le risposte
Lui dice appunto loro dicono insieme scusa Mauro il come e il perché la solidarietà
Da ripensare da rafforzare da sviluppare
E gli assetti istituzionali
Da ripensare
Siamo in una crisi di asset importante no poiché il Paese
E lui lo dice nel libro luglio insieme a a Chiara Zaccardi lo dicono è stato quasi miracoloso che il Paese abbia saputo in questa situazione di emergenza reagire in questo modo questo va sempre ricordato e dobbiamo oggi usano questo mi fa corno in queste ore in questi giorni
Appunto come dice marcare
Tuttavia avendo questa appunto capacità e questa questa questa visione che cerca di essere trasformati IVA alla fine Mauro ti chiedo che la politica nel libro non si parla di politica
Ma non dalla politica
Quella che trattano i giornali e i telegiornali francamente no credo che molti di voi più volte no di vedersi alla in quel modo la ma della politica nel senso più pieno più profondo di quale appunto la funzione storica democratica sociale partecipative di libertà che la politica può esprimere per contribuire a questo processo grazie
Grazie a Pierluigi Stefanini per questi tanti spunti diceva Stefanini ne usciremo diversi
E appunto accennavo prima a quanto questa la pandemia l'esperienza della crisi dello da un'ampia rappresentato una grande esperienza collettiva tra l'altro nel libro Rossi si accennava a questo proposito ha alle differenze tra era fa anche Arlette messa un'esperienza
Come esperienza come accumulazione distanti esperienza che poi porta a un cambiamento interiore sicuramente questa esperienza è stata accompagnata da una situazione emotiva da un'angoscia che tutti noi abbiamo vissuto e che e che forse ha portato o può portare a un cambiamento a un cambiamento che però è sempre in bilico dal
E con una degenerazione con la possibilità di diventare paura con la possibilità di andare verso derive situazioni e situazioni negative ed esiti pericolosi
E in tutto questo appunto la riflessione che Magatti porta avanti da anni sul concetto di libertà sul rapporto fra individuo e Società tra singolo e collettivo anche con una valutazione una meditazione sul lungo ciclo
Mai quasi cinquantennale da cui stiamo uscendo o potremmo o potremmo uscire
E appunto in questo questa meditazione sul concetto di libertà ne abbiamo parlato anche in una presentazione di un libro alcuni mesi fa prima che prima che entrassimo in questa fase ci consegna delle domande importanti le consegne appunto ai cattolici ma anche ai laici perché sono chiaramente temi temi cruciali e possiamo appunto a adesso passerei al cardinale Zuppi
Possiamo immaginare appunto di uscire da questa crisi trasformati anche antropologicamente anche interiormente e quindi questa crisi e citava prima Enrico Giovannini anche agli sforzi e la la meditazione di papa Francesco sul cambiamento del paradigma tra un diverso equilibrio tra individuo Società e ambiente che configuri appunto una un diverso assetto rispetto a quello che abbiamo conosciuto finora ecco rispetto a questo questa crisi che possibilità prego
Tanto che l'azienda mi debbo scusare per il ritardo io rimasto primo primo appuntamento alle sei dopo gli purtroppo a quello rimasto
Ho cercato di così l'Italia è il più possibile chiedo perdono scusate per il ritardo
Io devo dire prima di provare a rispondere alle
Alla domanda così
Importante io debbo ringraziare ovviamente Mauro chiara per il libro perché e anche ovviamente
Tutte la rivista Pandora non soltanto per queste note tutta la riflessione che ci aiuta
Contanti intelligenza ha
Compiere insieme sempre stimolante perché questo libro
Unisce una lettura del presente che stiamo vivendo e ci aiuta a capire la prospettiva
Giustamente Giovannino ringrazio riprendeva uno dei quattro pilastri diciamo di quel tipo di quattro paradigmi principali degli evangelici al più bel tempo e subito dallo spazio
Ora lui in genere facciamo esattamente il contrario
Il mio libro
E Mauro in chiare hanno descrivono anche con
Senza sconti c'è il proprio consiglio di leggere il clou tutta la parte da prima parte quella sull'emergenza
Che è un po'anche un diciamo così un specialità nazionale quella di vive di emergenza di essere presi dallo spazio
Perché giovanili si domandavano e non cambiamo perché non vogliamo cambiare
E perché non vogliamo cambiare perché poi sappiamo tutto giustamente abbiamo ascoltato una chiarezza anche diciamo di necessità i priorità
Mauro ci aiuta Mauro e Chiara ci aiutano come dire a ingrandire quello che è successo e l'accelerazione della pandemia e non è che ha creato d'emblée un'altra c'ha fatto vedere quello che siamo senza sconti
In maniera L'Unità e facendo emergere tutte le contraddizioni le debolezze i rimandi le furbizie
Desse l'esempio appunto catturati nello spazio per cui diciamo non si avviano processi o in processi sono talmente a come dire a incasso immediato chi non cambiano profondamente per cui perché effettivamente vada perché ne cambiamo perché non vogliamo cambiare l'abbiamo chiarissimo in maniera evidente che non si può non cambia
Perché se non cambiamo peggioriamo
Sì ripeta che qui una frase una delle espressioni così intelligenti di papa Francesco sulla crisi cioè non c'è niente di peggio che sciupare questa crisi
Cioè che crede di poter tornare come eravamo prima di rabberciare qualche cosa e di continuare diciamo a a vivere nello spazio diciamo così quindi a con quello che significa essere catturati dallo spazio
Dell'economia e la speculazione dell'economia è un'economia ridotta finanza
Nella politica ecco che cosa incredibile in cui noi votiamo alla maggioranza proprio giustamente dopo qualche mese ci si accorge che forse la cosa può più complessa e ci si divide tutto quanto perché perché poi alla fine e sempre ragionando sullo spazio per cui non c'è una
Considerazione che va un po'a lungo termine per cui non non cambi idea in simili sino vuol dire che c'era un opportunismo prima sintesi ha colto dopo ma comunque la logica e l'opportunismo e che ritirerà il che vuol dire
Rispondere sempre lo spazio all'immediato all'incasso
Al consenso chiamiamolo come vogliamo appunto che poiché mi annoia come dice giustamente Stefanini poteva noi a un posto però è il panorama con quel ci troviamo a che quindi è anche moltiplicatore
Credo che effettivamente ragione
Ed è tutto il libro perché il il libro ci aiuta a sfuggire alla logica diciamo così dello spazio dell'emergenza ci aiuta a capire che cosa cioè l'emergenza che cosa sua ricca e cosa è successo e anche già nel
è bellissimo titolo
Della fine e l'inizio a capire che cosa fare quindi anche a scegliere al pub a porci di fronte ad alcune scelte che richiedono anche alcune diciamo alcune virtù perché se il tempo è sulla lo spazio ci sono delle virtù che dobbiamo praticare di più di altre
Sì una certa l'emergenza può così solleticare una
Istintiva con collocazione furbizia capacità di di di
E di di creare con consensi immediati il avviare dei processi significa avete una visione cito
Il cercate Magatti senza visione nessun futuro è possibile
Lo lo trovo Briguglio descrive tutti i giorni senza visione nessun future possibili
Cioè ma la visione non è diciamo così un un colpo di fulmine o qualche cosa che diciamo così di miracolistico e la visione vuol dire la capacità di di di di leggere la storia e di prendersi delle responsabilità sul futuro
E questa è la visione
La visione vuol dire effettivamente non essere catturati nello spazio misurare sempre lo spazio credo anche che in realtà chi avvia dei processi
Misura meglio lo spazio
Cioè
E più capace di affrontare lo spazio non ci si perde
Nello spazio e diciamo poi e anche e cangiante pezzi di dominare in realtà nessun dominato se non c'hai una visione diventa un labirinto no
Penso quant'è vero che fatto mi ha colpito condivido tantissimo che senza visione nessun future possibile
In questo senso nella fine l'inizio allora ci possiamo immaginare trasformati
A un certo punto di vista direi allora la la pandemia c'ha trasformato c'ha cambiato qualche cosa si effettivamente ci sono dei delle insomma delle sorprendenti sì
Diciamo delle sorprendenti
Consapevolezze
Non so dalle figlie
V dalla
Da una da un il senso di responsabilità nel libro nella responsività che giustamente Mauro Chiavacci ripropongono
E crea un senso del la consapevolezza del delle rischio che posso essere per gli altri l'attenzione ci guardiamo intorno penso non soltanto perché c'è un controllo ma credo che diceva che c'è una insomma una dei un'acquisizione maggiore del di quello che sta succedendo di quello che è di quello che quindi dobbiamo evitare
Troppo e non basta
Poi non basta
In realtà dobbiamo scegliere di cambiare dobbiamo
Con consapevolezza e quindi lo possiamo fare soltanto se guardiamo al al futuro
Sì scegliamo da che parte stare e si pensiamo soprattutto o a chi viene dopo
Penso per esempio sempre il corso lo spazio
Forse Giovannini Stefanini lo sanno molto meglio di me la terribile drogare i bonus
In cui lo spazio ai bonus vuol dire io continuo a cercare così di di attenuare senza scegliere
Senza indicare senza trovare una strategia senza dire che cos'è che facciamo e come si ricostruisce il problema di soggetti e in fondo che che porta avanti la ricostruzione
Chi sono i soggetti che si sporcano le mani che si prendono la responsabilità e ti guardano appunto a oltre al all'immediato quindi appunto al e credo che questa è la grande sfida e questo a mio parere molto avverto questa trasformazione
In soprattutto venendo così da tante illusioni che la pandemia è così a a ha rivelato nella nel della loro vanità nel senso anche stretto del termine
Non è scontato trasformarsi
Non è immediato
C'è uno sforzo da compiere non c'è dubbio
C'è un un un cambiamento che è una una consapevolezza una responsabilità un cambiamento e la alcune delle virtù direi che Mauro che e chiara come con molta devo dire veramente con molta chiarezza credo che se un libro coraggioso come ha detto Stefanini direi sofferto perché si capisce che c'è tanta della loro
Dei loro studi della loro formazione
Ma anche tanta consapevolezza della sofferenza della decisività di questo momento del fatto che non si può perdere tempo
Che non la logica del dell'emergenza
Un tentazione la la bella della velocità eccetera insomma sofferto in questo sente senso
Si è già sempre in ritardo mi ha molto colpito la
Chiarezza il Coni
Finisco soltanto con alcune sottolineature delle delle espressioni così intelligenti di questa lezione della storia che
Mauro e Chiara ci aiutano a capire anche dandoci dei termini e di consapevolezza per scegliere
La resilienza non è sopravvivere
Senza rischio non c'è vita traggo sul suo troviamo che se potrebbero sembrare un po'delle delle degli a posteggio mi ma sono delle sintesi che io ho trovato molto molto intelligenti
La tutto il discorso della libertà
Chieda questo anche mi sembra tradizione davvero importante riportare libertà e responsabilità
La comunità di destino
Libertà è una relazione
Anche questo davvero non è per niente per niente scontato il confronto con le fragilità cioè giustamente sua sottolinea che ha colpito il più vulnerabile
E che sono i più vulnerabili chi paga perché sono ancora più indietro e che sento ancora di più l'incertezza
Che molti in vita
Cioè in questo senso Lassini si
Descrive ma del l'Apocalisse apocalissi
Non è simulazione non so come dire cioè è una tragedia il sei vedo che abbiamo abbastanza poi c'è chi è che dice in fondo l'Italia come durante la guerra è divisa in due eccetera subdolo vive in maniera molto meno vissuto in maniera molto meno intensa credo che forse in questi in questi giorni
C'è un
Presentandosi diciamo oltre dei rischi così in di una ripresa così forte forse perché ovviamente a Bergamo credo che era
La chiarezza diciamo che che la fine fine che l'Apocalisse Apocalisse ce l'abbiamo tutti vedendo l'immagine quando glorie tuo padre e tua madre tuo zio forse lo capiamo un po'di più purtroppo in una certa di formazione
Digitare no
Quindi proprio morte in vita
Quindi apocalissi visione
Cioè tutta la la dal l'analisi di chiare ma un'analisi senza sconti e poco una lezione della storia
Che c'è una grande inversione nella realtà io credo che già di roccia certo affatto
Uscire da già tanta resistenza a capire
Da tanta presunzione e c'hai in mezzo in in nella realtà così come senza senza sconti e poi l'ultimissima notazione la speranza in realtà anche appunto chiara e Marco e Mauro parlano appunto di un processo proprio sono le parti finali bellissime devo dire
Del processo cui si dà inizio nel cammino che camminando si apre che pur non trovando mai quella definitiva non può cessare cercare forme più giusto e più Spitaleri della vita di ogni vita e poi l'immagine del ponte immagine del
L'ho trovata così Bella vera il ponte di di Genova questo immaginazione del ponte la visione del ponte come sguardo al futuro
Credo che era grande scelte che noi dobbiamo compiere che la nostra generazione deve compiere per le perché la fine sì all'inizio come è come deve essere e comunque dipende da noi
Ringrazio il cardinale per questa densa riflessione che ha evidenziato bene tanti dei punti importanti di questo libro in particolare questo carattere appunto di non sconta pezzo del cambiamento dello sforzo che viene è necessario perché questo cambiamento si effettivo sia reale questo punto molto importante anche il carattere appunto di bivio che che il passaggio storico che ci troviamo a vivere in un qualche modo ricopre
E idee dice Magatti e Jacquard e che noi ci troviamo in bilico tra gli anni venti e gli anni cinquanta tra diciamo un scenari diversi e appunto in mezzo tra questi scenari riversi sta appunto la libertà la libertà di prendere appunto una di queste strade e su questo appunto lascerei la parola
A uno fa all'autore qui presente per raccogliere le sollecitazioni immerse nella nostra discussione e per
Risponda Trane appunto un un primo bilancio da questa o confronto grazie
Bene grazie naturalmente alle persone che hanno deciso di spendere un frammento tra loro abilità perciò si para questo dibattito grazie
Al cardinale zuppi perché la sua agenda sempre complicata e quindi immagino che non sia Fassino infilare la presentazione di un libro presidente Stefanini dico che presidente della spesa
Che saluto caramente
Ma sempre una bella occasione perché scrivo un libro avere la possibilità di parlarne perché in genere si scrive
Per strapparla né con qualcuno se non so scrivere
La solamente le andata male perché verde dei due autori avete il peggio ma insomma li accontenti accontenterebbe diciamo così chiara abbiamo banalmente fatto un casino con l'azienda preso un altro intensa ma tutto in tilt è come la nostre vite quindi si scusa
Di non essere qua stasera ma insomma andata così naturalmente le tante cose da dire libro ma non posso dirle in pochi minuti
E quindi faccio solo alcune brevissime notazioni provando a interagire con le cose che ho sentito ma la prima considerazione che mi veniva negli appunti che ho preso è questo cioè fa impressione credo no
Sì
Sembra impossibile che qualcosa possa cambiare
Nonostante tutto quello che sta accadendo
Cioè discorsi dove fatica veramente ci pare professor Magatti malevolo che questo cambiamento nome vada là fuori è tutto uguale professor Magati cambiamenti ai cambiamenti tutto uguale
Mio nostro nostro maestro Bauman citava sempre questo l'espressione della Thatcher There is no alternative non c'è alternativa
Forse c'è del vero in questo no perché la società una volta capitato di rappresentarla come il mare e quindi tu come fai non siamo dentro il mare di citare siamo una goccia nel mare qualche lo cambiamo sto mare dissi c'abbiamo sempre questa fantasia che sia delibere la politica qualcuno qualche soggetto che cambi sto male no
Però mi ricordo più chi l'ha detto prima cede nostra nostra Società diventata così complessa perché si perché è diventata grande perché c'è il ci sono miliardi di persone ciascuno che pensa con la sua testa col far quel che vuole dei sistemi c'è chi lo cambia strada
Questo è una cosa che
Intanto una prima considerazione se mi permettete no cioè noi tutti avvertiamo che c'è qualche cosa tante cose e non fanno però onestamente sì sì certa politica ma avere vediamo chiaramente che stiamo Presidente degli Stati Uniti capo della Cina sì sì fan delle cose ma sono al mondo davanti lo stesso no
Delle quadre volte fanno le cose orrende delle cose insomma
Quindi c'è questo c'è questa secondo me è una è una riflessione non banale
Cioè che che lo sviluppo la crescita
Ci lega gli uni agli altri e crea e e crea questi mondi che ci sfuggono
E già questo sarebbe una lezione no
Forse cioè una lezione contro la nostra rubrica di essere un uomo di esseri umani di società anche perché noi pensiamo di controllare tutto di sapere tutto no una cosa clamorosa che non so se voi siamo siamo tutti non proprio giovanissimo no ma quando i miei bambini erano piccoli c'era questo quindi vuol Wiesner lì come si chiamava quello sarà della tenda
Adesso non mi ricordo in cui c'è la sì ma c'era la maga Margot che combatteva contro mago Merlino e si si combattevano alla fine Mago Merlino vinceva perché iniettato un virus Maga Margot
Cioè perché prima c'era l'elefante c'erano cioè nelle l'infinitamente piccolo un un virus ci ha messo in ginocchio e avverrà adesso è chiaro perché tutti l'abbiamo sperato che lo sperato
Che avessero ragione i codici insegnati che avevano detto maggio-giugno adesso arriva l'estate il virus si trasforma tanti saluti
Credo che sia chiaro che abbiamo davanti un lungo autunno un lungo inverno una lunga primavera speriamo che arrivi il bacino forse forse riusciremo a fare la prossimo inverno autunno con un bacino che non sarà la panacea di tutti i problemi perché il virus solamente resterà
Quindi abbiamo davanti un tempo lungo
Che rimbalza economico e studiato economia ma che rimbalza economico
Ma che l'imbarazzo canonico volete che ci siano bucato la palla
Quindi e allora
Seconda considerazione non è che noi attorno a un dibattito sì perché professore qua intellettuale dite che bisogna cambiare sì ma non è che se c'è siamo stiamo già cambiando x cioè le cose stanno già cambiando nonostante noi il mare si è mosso
Ecco quindi diciamo il nostro libro ma poi ci sono tanti più autorevoli naturalmente contributori penso a a papa Francesco nostro libro è un pezzettino un grande in un piccolo contributo
Perché intanto non ci facciamo scappare via questo tempo
Cioè sembra che ce lo siamo già dimenticati dovranno sembra che si si allontanò e e rischiamo di caderci speriamo di no anche perché penso che un po'più organizzati forse dovremmo ex ecco secondo passaggio questo disordine lo diciamo da sociologi cioè stava rompendo de de sta rompendo delle certezze
Questo è molto pericoloso perché può aprire delle dinamiche anche regressive
Ma oggettivamente è anche una grande opportunità prima ne parlava ritorno
Idea azioni politiche che tre quattro anni fa ho anzi un anno fa
Erano sì citate da qualcuno ma vi siano male
Adesso sto diciamo sono sono invece diventano diventano un po'più all'ordine del giorno solo per fare un esempio no
è un momento di disorganizzazione delle nostre certezze
Ecco guardate che questi momenti che delle volte capitano a vita personale in questo momento stanno capitando nella vita collettiva appunto se non capiamo che è questo quello che sta accadendo che se non proviamo a giocare la partita
Di quale nuove diciamo punti di vista prospettive sul mondo idee sulla vita idee sul futuro se non giochiamo una partita adesso e e la lasciamo andare a ai sentimenti negativi che sono destinate solo mentale
Sono destinate sono mentale
Nei prossimi mesi
Perché i problemi si faranno più look più difficili più lunghi più diffusi le protezioni si probabilmente si esauriranno quindi ragionevolmente a al avremo un'ondata di sentimenti negativi ecco se noi non non ci prepariamo e non siamo pronti non a fare bei discorsi diciamo positivi perché siamo chiama appunto
L'idea del cambiamento è abbiamo tante questioni abbiamo tanti problemi la questione ambientale la disuguaglianza
Abbiamo il problema di gestire digitale organizzare i turni di lavoro attiva diamo risposte a questi problemi di realtà il cambiamento viene da lì non è che uno si deve metterli e tracciare un cambiamento dico e prendere atto della realtà
Che ci consegni una quantità di problemi e come uomini e donne intelligenti ognuno per suo pezzettino dare risposte dissenso questi problemi e questo cambiamento è non è che da cambiamento uno stop c'è il professore tal dei tali che si inventa il cambiamento
Anche anche nell'enciclica si questo passaggio sono contento cioè
Il virus ci dice cari amici tutti noi cioè voi pensavate di controllare tutta la realtà no non è così punto la realtà ti sfugge
Che poi il nostro problema no che diciamo riscaldamento globale Klose la realtà che ci sfugge cose che noi vediamo no quella roba lì non ci interessa la di le norme disoccupazione disuguaglianze che sono cresciute è un dato di realtà hanno lui lo rimuoviamo
Ma perché sempre succede così perché le categorie con cui guardiamo il mondo s'diventano dei paraocchi ecco in questo momento alcune categorie stanno saltando
Sarebbe una buona notizia e la buona notizia in tutto Stockhausen del per la pandemia
Ecco però siamo
Diciamo in queste settimane conteniamo dire ci sono due negazionismo e chi nega il virus
E chi nei caratteri ogni nega quello che sta succedendo e mi disse che tra tre mesi se la ripresa economica adesso per piacere basta
Lasciamo stare la ripresa economica speriamo tutti di che le cose vadano un po'meglio abbiamo mille Casini lavoriamo su quello che dobbiamo fare lasciamo stare che tra trent'diciamo le persone che tra tre mesi economica premesse non c'è nessuna ripresa economica abbiamo un anno difficile mettiamoci insieme rimbocchiamoci male che e cerchiamo di lavorare no invece di continuare a passare le persone diciamo delle delle delle dei raccontini che l'anno prossimo gennaio staremo come l'anno scorso non è vero
Credo che non a questo punto siamo dieci di ottobre oggi sono cinque mila casi anche se i morti per fortuna sono di meno perché siamo più organizzati però siamo qui tutti con le mascherine cioè cosa ci a spetta tra due mesi
Cerco come come dovranno andare contati secondo voi ragionevolmente diminuiranno
Allora terzo passaggio
Ci sono tutta una serie di resistenze che sono normalmente nella storia quando bisogna cambiare quelli che si oppongono sono
L'élite cosa che puntualmente si realizza cioè che a posizioni di potere tendenzialmente tende a dire sì ma va bene le sue ci aggiustiamo facciamo qualche cosa no no cento cioè teniamo conto di questo no in genere chi è arrivato in posizione di prestigio di potere sul un'onda di un altro mondo tende a dire che il mondo deve andare avanti come l'ha conosciuto lui
Normalmente le persone di una certa età spesso cioè più ma più o meno Noemi
E siamo Società invecchiate che tendono a dire ma no Massi perché vuol dire che cambia il mondo dai le cose vanno avanti così non vede credo ieri oggi è uguale a ieri sì più o meno siamo olio quartieri più o meno
E poi in questa situazione particolare anche c'è un tema molto rilevante no perché noi sappiamo che la nostra città è spaccata
Tra alcuni gruppi che sono quelli un po'più benestante un po'più istruiti
Un po'più ci siamo acculturati che parlano di sostenibilità ha di nuovo modello di sviluppo anche perché siamo io e ciò sono professori universitari sugli stipendi esubero tranquillo che si paga avremmo modello di sviluppano
Ci sono quelli che invece stanno perdendo il posto di lavoro sono incerti che di lascia stare non modello di sviluppo ma interessa
E arrivare alla fine del mese nuovo dello sviluppo ti fa il discorso Thea e tanti saluti no
E questo è un vero problema
Perché tanti bei discorsi che facciamo si rivolgono a quel pezzo di società che ha problemi relativi e non riesce invece a parlare a chi dovrebbe essere il beneficiario del del Cancian mento del modello di sviluppo cioè quelli che erano già in difficoltà prima e che addirittura col coro impediscono di andare sott'acqua è questo un problema
è un vero problema no
E lo vediamo anche politicamente con le dinamiche che ci sono ecco allora diciamo tutto questo per dire tale professor Magatti venuto qui a dire sì dal agitarsi un po'veste deve esserci stato sarei contento di passargli acciacco ringrazio monsignor Zuppi che che la sottolineatura di un libro che ne abbiamo scritto grazie anche a mulino che c'aveva sollecitato c'ha accompagnato e lo ringraziamo in un momento quando l'onda un stava finendo
Un libro che è scritto anche con una certa emozione cioè anche a scriverlo l'ha scritto il libro sulle con la vecchia stiamo libro in più e tanti saluti no per me questo è un libro che abbiamo cercato di scrivere siamo
Pensando ai nostri figli che ormai sono giovani adulti perché la la partita e la loro partita
E e loro e noi diciamo così noi che siamo in questa sala e noi siamo dobbiamo essere quelli che facciamo di tutto per aiutare la generazione che viene dopo a giocare quella partita che è la loro partita il nuovo dello sviluppo non lo farò io lo faranno i miei figli forse
A noi il compito di di essere diciamo di aiutarli e di accelerare i processi che possano mettere possono loro possono mettere in moto in Italia anche economicamente
Perché la ricchezza e tutte le cinquanta in su
Tra l'altro mobiliare e immobiliare e noi dobbiamo trovare il modo per far transitare una parte di questa ricchezza alla generazione più giovane per avviare un nuovo processo di sviluppo tra l'altro ecco dicevo però tutti questi discorsi io sono anche contento che è stato richiamato tema dalla speranza così mi collego alla politica la visione
Io credo che la politica oggi deve dire cioè qui abbiamo un mare di problemi non sappiamo cosa fare amici sì abbiamo tante tanti progetti tante programmi e noi ci impegniamo a essere molto concrete realizzarle però
Siamo in un momento in cui questa la nostra tesi cioè la stagione che si è aperta negli anni Sessanta
Siamo con la spinta soggettività bla bla bla bla
E che poi ha portato un modello di crescita la globalizzazione la crescita in tropicale io credo che la terza Attalo terzo shock globale due mila uno due mila otto Manenti quel ciclo si è chiuso
Questa è la nostra tesi quel ciclo di si è chiuso si chiude con questa vicenda del conflitto o noi siamo in grado di fare un salto in in avanti cioè diciamo libertà
Era dell'azione
Ti ringrazio di averla ripreso perché questo è un punto cardinale perché negli ultimi cinquant'anni non abbiamo detto di libertà è autonomia
Punto invece libertà è relazione è la nostra facoltà che non abbiamo di rompere le relazioni oppressive combattere le relazioni che ci incalza Cerano e che in caso con altri uomini ma la libertà non può far altro che costruire altre relazioni che possono essere a loro volta distruttive o o relazioni liberando che il tema trazione attività se l'attività prova attenta aspira tende a costruire relazioni libera antiche generano altra vita oltre sei
Questo per me è un punto per noi è un punto cruciale c'è questa crisi parla di questa roba qua
Parla del fatto che noi siamo tutti i singoli individui perso in una via per fatti suoi per citare per citare Vasco Rossi abbiamo creato un mondo potentissimo
Entropico che non sappiamo più controllare aspettiamo che venga qualcuno non si sa bene da dove a rimettere in ordine e no nel libro diciamo ci sono due soluzioni o i tiranni
I leader nella versione attenuate a occidentale o il capitalismo e la sorveglianza digitale che arriva
Ci metterà a posto voi cioè
E allora la questione della libertà
è la questione del conflitto che lo l'abbiamo visto a nord poco poco presidente do continua a dire
Dipende da Infostrada responsabilità sì
Spinte dalla nostra responsabilità ma naturalmente la responsabilità a che fare con investimenti in educazione
Col fatto che le persone non sono abbandonate col fatto che lavoriamo nelle periferie col fatto che gli ambienti di lavoro gli imprenditori costruiscono rapporti decenti di lavoro coi loro dipendenti bla bla bla bla bla bla mozione che per noi diciamo il il libro nella fine all'inizio significa questa questa crisi questa terza crisi globale che adesso questo punto più chiaramente vediamo prolungarsi pone fine a un ciclo
Il ciclo che cominciato negli anni Sessanta che di cui noi siamo stati chi più chi meno protagonisti attori spettatori quello che
Ecco adesso o la libertà fa un passo in avanti e diventa consapevole di ciò che delle sue responsabilità
Oppure diciamo il il rischio di regressione grave per noi è molto forte
Il punto è stato sarebbe già stata usata l'immagine che abbiamo usato tante volte in questi mesi qui
Lo diciamo metaforicamente perché la scuola la storia naturalmente non si ripete ma alla stessa maniera
Siamo tra gli anni venti e gli anni cinquanta
Cioè Prima guerra mondiale ha lasciato una serie di questioni irrisolte
Risentimento arrabbiare
Rifiuto della modernità e questa cosa ha prodotto l'ideologia distruttiva che conosciamo
Gli anni Cinquanta un po'miracolosamente le pene che si capisce bene dove
Data la cosa no la politica che ha fatto dei passi e l'Unione Europea per fortuna ha fatto qualche passo in avanti l'economia al capito che la propria crescita c'entrava anche con il tacco gli stipendi che pagava siamo
è stato introdotto il welfare state messe lì delle cose che insomma hanno fatto partire un ciclo vagamente decente
Ecco non siamo lì
L'idea che possiamo tornare a un anno fa e io credo che sia un'idea peregrina che dobbiamo abbandonare e poi ciascuno farà la sua parte per diciamo
Auspicabile mente farsi che davanti a noi ci sia una stagione migliore
Così
Forse il Covent potrebbe essere un'occasione per risvegliarsi da questo torpore in cui tutti siamo finiti grazie
E grazie davvero a Mauro Magatti forse abbiamo tempo per un breve secondo giro di di repliche professor Giovannini vuole aggiungere qualcosa Respect
Sono opposta rispetto alla questione del rimbalzo di cui ha parlato ma non mi metto a fare discussioni sulle previsioni economiche
Ma il rimbalzo c'è stato cioè per alcuni settori altri no
E questo a un problema serissimo di percezione pubblica
La propensione al risparmio è cresciuta molto in questi inizi
E bisognerà capire se appunto si trasformerà in spesi o se resterà lì proprio perché la paura a un bloccherà ancora tutti
Ciononostante alcuni settori sono ripartenza alcuni non si sono prodotte ma perché sottolineo questo aspetto
Perché nell'immaginario collettivo è difficile fare sintesi tra questi aspetti e dunque è difficile è riuscire ad avere una narrativa così si dice convincente che unisca in qualche modo chi è stato durissimo mente colpito e sarà durissima mente colpito nei prossimi mesi e chi invece non lo è il rischio di dieci unione e molto forte e bisognerà su questo trovare come diceva Mauro una visione di futuro condivisa
Ed è qui dove purtroppo l'Italia da tanti anni non ha fatto una vera programmazione sul futuro
Due anni fa quando propose al governo compie uno di creare un istituto pubblico come in altri Paesi facesse questo tipo di lavoro che aiutasse anche a individuare opportunità oltre che prevenire rischi
Mi fu spiegato che non era un tema interessante
Altri Paesi sono molto più abituati acquisto quindi condivido in pieno quello che diceva Mauro sul fatto che questa crisi vede aiutare il nostro Paese
A darsela un'idea di futuro
Perché senza questa idea resteremo sballottati quella
Emergenza accanto all'opulenza a quel divario tra chi le crisi che subisce invece nonostante tutto ne beneficerà continuerà l'Europa da questo punto di vista a veramente tenuto la barra dritta
E sta facendo cose che dovevano essere fatte nelle crisi precedenti ma che non sono state fatte
Non vi nascondo che l'Italia al di là di quello che si dice la negoziazione e così via
A di fronte un compito in proposte definire questo suo futuro perché non è abituata a farlo e abbiamo visto in questi mesi che le cosiddette classi dirigenti hanno giocato spesso alla sindrome della regina di Biancaneve
Chiedendo allo stato di riconoscerle come il settore più colpito
Il settore più drammaticamente bisognoso di aiuto anche se appunto rapporto ricchezza reddito in Italia effettuata insomma la sfida come dice nella quarta di copertina Mauro e poi dicono Mauri cara la nostra società non è una macchina da riparare
Ma un organismo che ha bisogno di rigenerarsi e la natura cit
Dice che anche soggetti che noi consideriamo un po'meno intelligenti Dinoi
Si rigenerano con una prospettiva non semplicemente ripetendo quello che è stato nel passato
E questo credo che sia la grande sfida e rende il titolo del libro Di Mauro è chiara solo un invito ma un ma basta verrà proprio per riconoscere che siamo all'inizio di un ciclo nuovo stamattina Floriani diceva che con questa pandemia finito il ventesimo secolo così come con la prima guerra mondiale era finito nobilissimo secolo fatto sta viene inizia are in modo diverso
Grazie credo sia molto importante questa sottolineatura che faceva il professor Giovannini sulla necessità di darsi un'idea di futuro anche perché è una cosa che emerge molto forte anche dal dal numero di Panda la rivista sul commi diciannove è quanto questa crisi in un qualche modo che emerge anche anche in modo diverso dal libro di Magatti Zaccardi
è quanto questa crisi in un qualche modo faccia venir meno l'idea di degli automatismi che funzioni da soli e quindi in questo con testo è molto importante dotarsi di una progettualità di una capacità di costruire nel caos come dice il titolo del nostro festival e a partire da questo tornerei con Stefanini appunto a quella domanda sul ruolo della politica
Quale può essere appunto un possibile che ruolo dovrebbe assumere la politica in questo contesto
No però chi fa la domanda ha già in mente una no voglio usare ancora il libro perché appunto talmente denso di di spunti e di di riflessione di proposte che mi sembra giusto richiamarlo ancora
Nel libro un certo punto si indicano alcuni campi di lavoro strategici fondamentali
Cito i titoli al perché se no il discorso del improponibile
Si parla di sanità
Di giustizia intergenerazionale
Di alleanze tra ricchi e poveri
Il mercato da solo non basta
E della pista che possa alimentare incoraggiare percorsi cooperativi e di nuovo mutualismo mi sembra già un programma sufficiente da mettere dentro
Al al piano di riprese resilienza come è stato chiamato i primari con lo lo ricordava naturalmente la trasmissione ecologiche al digitale ma per dire cosa per dire che accanto alla alla consapevolezza di quello che stiamo vivendo di quello che ci spetta occorre avere appunto la determinazione la e la volontà di no di essere attivi pronti sul campo proporre AGR fare e la politica ha un compito fondamentale non per cercare di incoraggiare questo percorso e di essa stessa riflettere profondamente mi auguro che un po'di politici leggano il libro così potrebbe essere un modo per due incisi finali
Primo sugli scenari macroeconomici
C'è un recente studio non voglio creare allarme ma solo per essere realisti consapevoli di un gruppo di banche americane che dicono che ci dedicheremo a una fase di difficoltà per il prossimo dieci anni giusta delle dinamiche economiche del mercato
Ricordo che nel due mila otto nell'autunno qualche mese dopo il disastro della linea novanta
Le stime dicevano che la ripresa sarebbe avvenuta nei primi mesi del due mila e nove
Sono qualcuno forse se lo ricorda
Siamo ancora lì che stiamo aspettando la ripresa dopo con la crisi del due mila otto e questo lo dico perché ma lo dice bene libero non vi può essere poi su questo ricco è un maestro un approccio che perpetua una modalità di misurazione di indicazione e di programmazione dello sviluppo economico basato su ciò che abbiamo vissuto fino ad ora non non ce la facciamo non non può essere più quello il modo di di concepire ragionare immaginarsi uno sviluppo economico non a caso il libro parla di crescita integrale
No cioè della necessità noi diremo di sviluppo sostenibile la stessa cosa
Appunto lo sviluppo sostenibile
Sottolineo c'è abbiamo bisogno di immaginarsi una prospettiva nella quale il benessere la riduzione delle ingiustizie e delle disuguaglianze l'avanzamento di futuro per i giovani la gestione intelligente e lungimirante della Christie climatica
Lo sviluppo che digitali ci può mettere a disposizione siano tutti elementi che ricompongono un quadro di sviluppo che abbia queste caratteristiche
Infine lo diceva adesso Enrico la voglio sottolineare ancora non c'è dubbio che la novità che l'Europa sta mettendo in campo è straordinariamente importante
E il Paese non si può permettere il lusso di non di non ha fatto accoglierla
Portarla avanti sviluppata naturalmente alle condizioni che noi stiamo rivendono diversa da altri Paesi come com'è noto tuttavia abbiamo il dovere assoluto di prendere pienamente responsabilmente in mano il carrello che l'Europa ci sta proponendo a una novità molto importante che abbiamo di fronte infine libro conclude dicendo
Saper fare saper vivere saper pensare
Sottolineo noi abbiamo bisogno tutti fatturato dalle di di fare questa di di provarci no di di di di interrogarsi di riflettere di di di appunto creare le condizioni perché questa quest'approccio critico saper fare saper vivere saper pensare sì accompagna ci aiutino anzi ci consente di stimolare nuovi percorsi tuttavia senza una dimensione condivisa politica associativa
Ai vari livelli
Diventerà tutto molto più difficile quindi c'è bisogno anche di rialimentare di incoraggiare di dare spazio a tutte quelle realtà organizzate che conto che compongono il nostro Paese grandi questo non c'è stato come sapete anche in Italia non si è teso attenere ai margini corpi intermedi o considerare una un ostacolo un problema no invece abbiamo visto in Emilia Romagna e non lo dico perché ma perché è così questi cinque anni di patto per il lavoro sono stati importantissimi
Hanno consentito di creare un clima una convergenza una compartecipazioni una responsabilizzazione comune che è stata molto importante per ridurre gli impatti della crisi per dare anche qualche risposta di creste di sviluppo appunto sostenibile
Grazie significativa questa sottolineatura finale ieri avevamo qui con noi l'assessore colla che dialogava con Fabrizio Barca e i nostri altri gli ospiti appunto
Anche lui ha sottolineato quanto il ruolo dei corpi intermedi è stato significativo anche nell'abbordare la risposta alla crisi che abbiamo vissuto e sta emergendo penso da questa discussione quanto il libro sia ricco di spunti e quindi vi consumi associo davvero all'invito a leggerlo vi ricordo che potete trovarlo fuori nel del banchetto insieme anche al numero di Pandora andrai verso la conclusione do la parola al cardinali zuppi se vuole aggiungere qualcosa su quello che è stato detto e poi all'autore per chiudere
No settantadue Tati dire mi avevano colpito nel libero che che per molti incuriosito anche precettive mezzi per chiedermi risponde anche a una domanda che chiaramente emergeva che come abbiamo vissuto toccava
Che cosa è successo ed è una qualcosa io credo che ancora in parte dobbiamo comprende dobbiamo valutare appieno capitato l'altro giorno per la prima volta di parlare con i bambini delle elementari e con dei ragazzi delle medie era molto interessante perché ci hanno raccontato come hanno vissuto in ordine a noia la paura
Il il Milan non fisicità insomma veramente credo che c'è qualche cosa che cominciamo anche a capire io credo di quel questa
Così prolungata e intensa collettiva esperienze che abbiamo fatto anche stiamo facendo attenzione ma c'erano due dati che pure così il Roma colpito che gli avvocati famiglia cioè ha detto che se il venticinque per cento perché Ezio Melo per da un qualche volta qualche problema lo produrlo provoca e il venticinque per cento di richieste di separazione in più
Rispetto all'anno precedente e quello che mi ha colpito ancora di più che era che il centri antiviolenza
Hanno il settantaquattro per cento in più
Rispetto all'anno precedente
Mi ha molto colpito perché mi dava una risposta di qualche cosa che che cos'è successo
Dentro in loco da uno sono soltanto che il degli spunti su delle dei frammenti e mi sembrano molto interessanti la considerazione che condivido tanto nel nel libro di di manovre di Chiara e che senza gli altri non possiamo vivere c'è anche la famiglia non è un fatto privato
Condividevo molto perché qualche volta scarichiamo pensiamo tanto l'importante che stanno editrice eccetera no e c'è di nuovo una un'espressione che io trovo molto intelligente molto vera che comunità di destino
Beh
E vedo nonostante che ci crediamo poco che siamo sulla stessa barca e forse se scegliamo anche un destino che vada bene per tutti probabilmente va bene anche per noi e per le nostre famiglie
Grazie l'autore però io in prima battuta
Le utopie né nel corso dei secoli sono diventate ideologia e con l'ottantanove le abbiamo abbandonate
Dall'ottantanove a oggi ha prevalso desiderio individuale che ha fatto le fortune del mio amico Massimo Recalcati
Il libro parla
Di speranza nel senso in cui ne parlava perché cito
La speranza non è per nulla uguale all'ottimismo non è la convenzione che è una cosa andrà a finire bene ma la certezza che quella cosa assenso
Indipendentemente da come andrà a finire ecco questo è un tempo di speranza e l'unica modo in cui possiamo sta dentro questo tempo la speranza e attiva
E costruttiva
Non è un generico pensiero ecco io credo che appunto sfizi niente e auto piene di Urologia
C'è stata la stagione del desiderio questo tempo dalla speranza
Credo che ci siano anche buone ragioni per
Immaginare che tanti uomini e donne abbiano voglia di speranza speriamo di farcela
Grazie a tutti e buonasera