Critica e militanti

Buongiorno da critiche militanti ci sono libri che già di per sé stessi evocano la categoria dell'esotico ma che in questi mesi
Lo sono diventati doppiamente quelli di viaggio
In genere ampio variegato come si sa dal reportage alla guida del terra-aria dalla autobiografia on the road al diario antropologico e così via
Si potrebbero elencare molte altre fattispecie oggi parliamo di un ibrido nell'ibrido molto interessante di motore iper colto forse perfino troppo rispetto a ciò che poi questa cultura lascia filtrare e Giuseppe Samonà di cui Exor ma ha pubblicato da poco la frontiera spaesata un viaggio alle porte dei Balcani
è un viaggio sospeso su una prosa obliqua un po'saltellante arredata con fotografie simili a piccole ombre
Che sono lo dice lui stesso indicazioni non immagini realistiche così come
Non lo sono le sommarie mappe disegnati a matita questa prosa si appende a uno sfarfallamento tu
Il tour della compagna di viaggio degli amici ricordati del lettore o della lettrice e dell'autore stesso del resto tutto è doppio qui o meglio molte pellicce
In queste terre
In cui l'eredità italiane si mischiano con quelle slavi tedesche greche
E il tempo si lascia intravedere nelle sue stratificazioni quelle classiche i nomi di regioni leggendaria Illiria Pannonia e bizantine quelle veneziane oltre che naturalmente di quell'impero
Ah Sgura Gico che ha avuto come antitesi novecenteschi nazionalismi che hanno poi ceduto a loro volta alla sintesi di un melting pot a volte problematico a volte minaccioso o sanguinoso è una geografia che smentisce comunque ogni mito di purezza
Violenta di otto Tonya con le sue lingue e identità transnazionali e che non a caso ha partorito una ampia cultura sulla nevrosi
Identitarie una geografia anche che è passata dalla storia del secolo lungo l'Ottocento estenuato denigrando Stella al secolo breve degli irredentismo mi che della pulizia etnica
Samonà parte da Trieste che definisce la città del non non a Ostia in Ungheria non italiano Slovenia non Serbia Croazia e un poco anche molto in proporzione con propensioni diverse
Di tutte queste culture una città
Che ha avuto il suo momento più felice
Dice Samonà quando ha sognato di essere italiana senza esserlo ancora a inizio Novecento poi una volta messa non è più stata l'unico porto Franco di un impero ma appena un piccolo centro di mare in un paese tutto coste e in più di fronte alla leggendaria Venezia una città ancora che ha conosciuto il nazionalismo fascista la vendetta jugoslava
E una nuova linea di confine in seguito tra Est e Ovest nella seconda parte del Novecento ecco questo luogo a inizio Novecento quant'altri mai letterario
Somiglia per Samonà a un'eterna terza liceo che non ha poi mai avuto il futuro adulto sperato
Cui si è definita anche una speciale porosa frontiera fra ma di e sani quella
Di Basaglia testimoniata dall'ex manicomio il parco di San Giovanni divenuto scrive Samonà un luogo di vita e di festa il viaggio appare fin da Trieste sospeso tra realtà ricordo il sogno basta un cambiamento di luce il narratore
Si chiede spesso dove l'ho già visto dove già visto tutto questo a volte molto più a sud in un'altra la sua vita da viaggiatore in America latina in Asia oppure nell'infanzia siciliana più volte evocata nell'infanzia cioè in un'altra terra periferie cani in Italia che con Trieste però ha dato all'Italia buona parte della sua letteratura moderna dopo la patria di Svevo e Saba dopo Trieste inizia
Il percorso tra stazioni di Corriere un po'surreali verso quei luoghi che sono passati tante volte di mano coperta podistica Piran Pirano le città con piazze come salotti aperti sul mare i paesaggistico sloveni istriani quelli di Fulvio Tomic sa
Coni molti nomi in diverse lingue e e posti in cui di solito il fantasma veneziano riemerge a lungo fino alla costa dalmata di Tommaseo e di Enzo Bettiza e fino a Dubrovnik e luoghi anche dove il fantasma slavo antico ci riporta a un altro confine al cirillico al cristianesimo orientale al suo impero su cui osserva giustamente Samonà nelle nostre scuole si Thatcher fino alla caduta di Costantinopoli
Confine che ci riporta quindi anche all'Islam e agli ottomani la Pirano di Tartini la Lubiana Libertines Pocar Torino film di Lubitsch
Del poeta trash era un Pollak città che si riempie e si svuota nel tempo
Quella fiume dove è il più stupido Omo parla quattro lingue si diceva proverbi al mente la gialla Zagreb volta all'Ungheria la città di Miroslav Trek allergia
Grande letterato da noi pressoché sconosciuto
E luoghi osserva ancora Samonà in cui la traccia più vicina a quella
Italiana è più cugina che figlia dell'Italia e luoghi dove le questioni linguistiche si fanno via via procedendo più aggrovigliate perché anche la stessa lingua viene chiamata in modi diversi e forse
è il caso del serbo croato con le sue due pronunce tra Belgrado e Zagabria
Ma no in realtà il problema ci viene detto
Più complicato ramificato calarsi Comeglio talmudico
Forse si può dire usando un aggettivo di cui Samonà si serve spesso è un problema che si perde in mille rivoli politico-culturali anche alfabetici come
Del resto l'identitari tanta gente comune poi balcanizzato tra
Ecco le metafore dalla storia che però forse a lungo prima degli estremismi identitari non sapeva nemmeno bene se e come scrive Samonà fosse italiana o slava
Più si prosegue nella lettura di questo libro di questa frontiera spaesata più l'approssimazione della lingua sembra giustificarsi con l'approssimazione senza fine a luoghi che mai si raggiungono finché scrive l'autore non ci si accorge di averli ormai alle spalle e più si avanza più le immagini di ciò che si è appena visto si modificano e stratificano attraverso quelle delle tappe successive niente sembra accerto insomma
Per esempio quelle tante figure divenute statue in ogni centro che Samonà visita sono degli eroi cosmopoliti o dei nazionalisti ecco tutto Sfar falla nelle fonti storiche un po'come nella scrittura di Samonà che ci invita all'indefinitezza anche se consigliando circa consigliano ci più volte di sfiorare i monumenti le chiese magari senza visitarli senza lasciarsi intrappolare semmai
è meglio tornare a guardarli
Più volte sotto luci differenti il privilegio dei viaggi più belli e di poter scoprire riscoprire sempre le stesse cose in luci in momenti diversi per questo se son poche è meglio scrive Samonà e in questo caso sottoscriviamo
In pieno anche noi quindi il consiglio di oggi a Giuseppe Samonà
La frontiera spaesata un viaggio alle porte dei Balcani Exor ma a risentirci venerdì prossimo