Intervista ad Alberto Mingardi sul RCEP, l'Accordo regionale dell'Asia e del Pacifico

Radio radicale abbiamo ora i nostri microfoni Alberto Mingardi presidente dell'Istituto Bruno Leoni per la consueta conversazione settimanale pro solo Mingardi il tema è semplice l'RC e PPI l'accordo di partnership economica regionale dell'Asia e del Pacifico insomma
Si è si è detto numerose volte in questi mesi in questi anni che globalizzazione finita però in realtà Italia sia la globalizzazione non sembra finita mi sembra anzi trovare un nuovo un nuovo percorso una mia impressione sbagliata sul
Buongiorno a me sembra si tratti di un passo molto importante come lei che è un attento studioso di questioni asiatiche mi insegna realtà un qualche cosa che era e siamo così nel nel mirino dati e dalla fine degli anni Novanta che si cerca di realizzare questo corto importante perché vede la partecipazione da una parte dei Paesi dell'Asean che sono Paesi più piccoli meno popolose ma che hanno sì comprendo bene qui dato questo
Momento ne conservano fortemente incluso un acconto di questo tipo e dall'altra invece tra economie molto importanti
Cioè il Giappone la Cina ovviamente la Corea del Sud oltre Australia e Nuova Zelanda in modo significativo che alla fine di quest'anno
Siamo proprio il paesi asiatici da cui è partito il contagio
A scommettere per primi sullo scambio internazionale come motore della crescita così come è significativo che abbiamo visto nei giorni scorsi
L'Organizzazione mondiale del commercio vedere le stime del commercio internazionale per quest'anno si pensava correrà proprio quando siamo colpiti dalla pandemia a marzo che sarebbe stato una catastrofe c'è uno scenario Tarvisio che immaginava addirittura contrazione del trenta per cento
Dello scambio internazionale le stime sono state fortunatamente riviste apparso adesso si parla di una riduzione del nove per cento mai in Asia gli scambi sono diminuiti soltanto del quattro virgola cinque
Per cento in parte cioè dovuto alla buona gestione della pandemia da parte di quei Paesi poi ovviamente nell'Empoli
Andranno esplorate capito meglio ma in parte credo è anche dovuto a una certa determinazione politica l'idea che
Sul commercio internazionale Pisa contare proprio in un momento sta ora lei appunto a sottolineare tutti questi effetti anche perché se non ricordo male poi alla fin fine sia la teoria economica liberista sia quella keynesiana
Concorrono i nuclei di diciamo così più consistente la sintesi con per così dire concorda sul fatto che libero commercio internazionale un grande motore dello sviluppo economico no
Guardi il possiamo metterla in questi termini il motore dello sviluppo economico alla fine sono dunque
Uno sono gli scambi la relazione l'aumento delle transazioni l'altro la scienza latte non lo cita il progresso tecnologico la prima l'azionista Lugano insomma quel molto che ci fosse una cosa che era già chiara
Aveva molti mila settecentosettantasei e è uno ampio corrotto tra di economisti l'importanza per l'appunto del per rendere no la dimensione del mercato e quindi consentire anche maggiore specializzazione aumentare
In grado di divisione del lavoro e l'altro molto alla crescita appunto e il progresso tecnologico che però aiutato e sostenuto anch'esso dal fatto che aumenti in grado di specializzazione in grado di divisione del lavoro il fatto che gli economisti si trovino o quasi tutti anche se ci sono ovviamente delle persone che hanno punti di vista diversi tutta porto sul fatto che lo scambio
Benefico nascosti in fisica che come dire la la vita degli accordi di libero scambio sia più facile sotto il profilo politico
Senza averne questa potestà è anche ovvio perché la politica con rappresenta le istanze dei disagi della società e quindi le sofferenze che in qualche modo vengono messe vengono messe in essere ora la sia prende un po'il centro della scena mondiale pur tuttavia questo accordo che crea uno spazio integra do molto molto importante con oltre il trenta per cento dell'economia mondiale non comprende settanta per cento mondiale
Secondo lei i prossimi ci saranno i prossimi passi per nuovi trattati economici di nuova generazione come si dice dopo questo trattato che un ministro insomma e il trattato tra Unione europea e giapponese e oppure l'Occidente continua a continuerà cosiddetto Occidente insomma
A stare nel nella palude
Guardi purtroppo come dire il multilateralismo è in crisi da ben prima della presidenza di Donald Trump è un problema è un problema che nasce in parte diciamo così dall'azione degli interessi all'interno dei diversi Paesi in parte figlio del clima politico un clima politico e negli ultimi anni in Occidente ha giocato un po'a trovare nella globalizzazione degli scambi internazionali così come nell'immigrazione non solo una questione con la quale venire alle prese ma anche un po'uno spauracchio da gettare innanzi agli elettori e un po'forse diciamo così c'è un problema anche ingegneristico nel senso che questi grandi trattati di libero scambio sono estremamente complesse sono di fatto strumenti attraverso i quali Siva ad armonizzare la regolamentazione in diversi Paesi rispetto alla produzione quindi allo scambio di determinate tipologie di beni
E servizi perché perché noi non siamo più ai tempi del conte di Cavour che firmava trattati nello scambio che avevo lunghi sei sette pagine che sostanzialmente consistevano in una riga impegni in entrata e in uscita non sono gravati da darsi o e poi in un contorno di disposizione che avevano a che fare con le infrastrutture le ferrovie ai porti ma siamo invece in un mondo nel quale la produzione è molto più regolamentata e quindi creare le condizioni per lo scambio
Tra questi Paesi significa adeguare il regime regolamentari degli uomini e degli altri e questo inevitabilmente
Crea come dire grande spazio per l'azione dei gruppi d'interesse i quali molto spesso esercitano un diritto di veto
Chiarissimo bene ringraziamo tantissimo come sempre il professor Alberto Mingardi presidente dell'Istituto Bruno leoni come sempre un saluto che non si è mica e da Radio radicale