Tra gli argomenti discussi: Cinema, Cultura, Film, Musica, Netflix, Razzismo, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
09:30
10:01 - SENATO
8:45 - Camera dei Deputati
9:15 - Senato della Repubblica
9:20 - Camera dei Deputati
9:30 - Camera dei Deputati
11:10 - Camera dei Deputati
14:00 - Camera dei Deputati
9:46 - Evento online
10:00 - Roma
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Uno dei procedimenti attraverso i quali un racconto può rappresentare un vasto settore del mondo
Ecco centrare narrazione in un ambiente ristretto in una situazione ben circoscritta
Ma con l'intento di cogliere in quel piccolo campione le leggi che regolano l'insieme da cui quel campione è stato estratto
Insomma per così dire descrivere lo scemo analizzando a fondo una goccia d'acqua
è un procedimento che più che del cinema ricorre nel teatro spesso costretto nelle unità di azione di tempo e di luogo
E lo ritroviamo infatti in un film tratto da un dramma scritto per il teatro negli anni ottanta da August Wilson un celebre drammaturgo afroamericano
Intitolato My name is black bottom e cioè il sedile nero di Maraini il titolo di una canzone
è un film uscito in questi giorni su Netflix
Il racconto del vietato quasi per intero in uno studio discografico di Chicago nel quale la cantante ridà Maraini considerata la madre del blues
Dovrà incidere in poche ore insieme alla sua band delle canzoni di successo
Ma la registrazione avviene negli anni Venti quando è ancora in vigore di fatto anche degli Stati Uniti dal nord un regime di segregazione razziale
E le tensioni che tale regime comporta si riflettono nello studio discografico
La gente della cantante il manager dello studio discografico sono bianchi mentre la cantante appunto Elvira
E la viva approfitterà del proprio successo per imporre ai boss bianchi
I tempi della registrazione distinti i ruoli le condizioni economiche che via via stabilita imposizioni a volte anche capricciose
Che quel boss sia pure recalcitranti si troveranno costrittivo ad accettare
Tale conflitto a ben guardare a un altro movente oltre quello razziale ed è la rivolta di un artista contro un sistema che la considera soltanto un prodotto commerciale senza alcun velo apprezzamento per la propria arte
Ma nella banda Dmail Redini si insinua un altro conflitto forse più sottile che contrappone fra loro gli stessi musicisti neri
è da poco entrato nel complesso un giovane suonatore di tromba compositore di talento lui stesso
Che sogna di mettere su un giorno una propria band
Ebbene costui guarda agli altri suonatori più anziani
Sottomessi Habana e ai possibili anch'io rassegnati al loro ruolo subalterno con un certo disprezzo facendo pesare su di loro la propria superiorità
Ma quando quel giovane subirà una serie di delusioni di impedimenti e di frustrazioni
Non potendo sfogarsi contro gli autori reali di quelle frustrazioni i quali sono tanto più forti di lui
Si sfoga violentemente e con esiti tragici contro gli stessi musicisti della band in fondo suoi compagni di sventura
Va detto che il film alcuni limiti le motivazioni dei personaggi sono così chiaramente delineati l'una accanto all'altra
Che non si fondono in ritratti che in azioni del tutto poetiche capaci di darci un'impressione di vita reale
L'evoluzione del racconto verso la tragedia risulta un po'programmatica e cioè forzata Serbia spiegare perché possano prodursi la violenza dalle stesse vittime del razzismo
Però la qualità dell'interpretazione è così alta che riesce a infondere spesso allo schema calore e complessità umane
La cantante interpretata da Raiola Denis
Recita davanti agli altri personaggi il proprio ruolo di viva con orgoglio e inflessibilità ma anche con qualche raro cedimento confidenziale e lasciando a volte trapelare lo sconforto
Il trombettista interpretato magistralmente percepii o Husqvarna un attore morto recentemente
A un primo sguardo è solo un misto di vanagloria e di furbizia
Va oltre le quali rivela via via un orgoglio ferito un desiderio di vendetta e un cieco furore
Si tratta di un film certamente interessante Maraini is black bottom diretto da Giorgio sì Wolf uscito su Netflix un saluto da Gianfranco Cercone
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