War Room Books. Alessandro Barbano incontra Gianfranco Pasquino

Cari amici di volume Vox Lele ore cruciale della crisi politica tra tatticismi esasperati che confondono tengono in stallo la democrazia ci aiuta un libro che prova basta chiarezza nel pensiero
Con un obiettivo ambizioso quello di individuare il profilo ideologico della democrazia vediamo quella repubblicana che nasce con la Costituzione e arriva a noi attraverso l'elaborazione dei valori dell'antifascismo
Attraverso i compromessi che la storia repubblicana ci ha portato fino alla debolezza la crisi del populismo e la sfida che riguarda il futuro tra l'europeismo come prospettiva che può rilanciare la democrazia o piuttosto l'arroccamento nel sovrani Smoke tutto questo e libertà inutile
Un libro
Bello Complesso che anche se non si condivide Into e ti aiuta a crescere perché un libro di una densità straordinaria edito da oltre e in uscita il sedici febbraio
Prossimo per utilizzare nel titolo una metafora molto caro a all'autore Gianfranco Pasquino scienza o della politica accademico dei Lincei saggista e e da ultimo editorialista del nuovo quotidiano il domani
Nel ringraziarla professore per avere aderito lo splendido vorrei che lei ci spiegasse perché questa libertà è diventato in
Anzitutto l'operazione voi per avere per volere discutere il mio libro ve ne sono molto contento e spero che e questo serva anche ad approfondire alcuni temi che riguardano col l'Italia repubblicana perché questo è il problema
Il titolo viene da una una frase di Bobbio
Il libro è implicitamente un omaggio uno maggiore scientifico a a Bobbio alla sua cultura trasmessa fra l'altro in un libro per l'appunto importante che era il profilo ideologico del del Novecento italiano
Ed è anche una maggior affettivo boh mi è stato il relatore della mia tesi di laurea con lui ho lavorato al Dizionario di politica che ancora adesso mi porta grande fama
Grande non so quanto meritata una grande fama
Alla fine del profilo ideologico Daloui scritto pubblicato nel minor novecentosessantotto bond si chiede se la libertà di cui abbiamo goduto dal quarantacinque sessantotto abbiamo saputo utili utilizzarla bene e giunge sull'orlo di dire che forse è stata inutile lo immette un punto interrogativo
E e io penso invece che purtroppo è stata inutile cerco di documentarlo attraverso i vari capitoli del libro
Dal vale a dire che non l'abbiamo usate continuiamo a non usarla in maniera efficace questo è un problema del sistema complessivo ma questo voleva di noi italiani dei cittadini non voglio mettere
La responsabilità in particolare sui politici perché sarebbe sbagliato
Senta professore la tesi centrale di questo libro e che l'essenza della democrazia sia parlamentarismo
Il bistrattato oserei dire parlamentarismo tornare iscrive per esempio il mito di una democrazia maggioritaria e bipolare dell'alternanza Violante la chiamava decidente
Perseguita a suo giudizio anche con una certa quota di irresponsabilità da molti intellettuali e docenti di diritto costituzionale
Perché in Italia sconfessa abiura umilia taglia il parlamentarismo e il Parlamento ovviamente
Le democrazie bipolari maggioritarie dell'alternanza si trovano anche nelle democrazie parlamentari
Bisogna saperle costruire bisogna saperle fare funzionare bisogna fare sì che siano coi cittadini poiché scelgono effettivamente il bipolarismo Violante si si inventa decidente che non esiste da nessuna parte
Nelle teorie della della democrazia e naturalmente il parlamentarismo importante perché esso soprattutto elemento di flessibilità
Di adattabilità consente di cogliere appieno le domande dei cittadini anche gli interessi e anche l'ideale dei cittadini così Andrea adeguata sia al mutamento dei climi l'opinione perché anche questo è importante
Consente ai cittadini di poter esprimere le loro preferenze al meglio
E questo purtroppo non siamo in grado di farlo perché via veniamo spesso bloccati
Da leggi elettorali che vengono congegnate non per dare potere ai cittadini che questo è l'obiettivo principale di una legge elettorale ma perdere potere neanche ai partiti perché oramai abbiamo un unico partito che si chiama Tare
Ma perdere potere a ad alcuni gruppi ad alcune correnti ad alcune tra virgolette loro si chiamano sensibilità e questo mi pare francamente eccessivo
Ma sarebbe la nobiltà del parlamentarismo piuttosto
Cingano indagine del trasformismo quello che dovesse consegnare a alla maggioranza giallorossa nuovamente i numeri di una stabilità per un nuovo governo con
Guardi la stabilità e certamente un risorse importante
è una invettiva ora in significativo non ci se non c'è stabilità non c'è neanche la possibilità di fare riforme se non c'è stabilità non c'è nessuna efficacia del Governo per una stabilità come e lo chiamo subito in causa il presidente Mattarella sa benissimo deve accompagnarsi all'operatività non si si si sono stabilità non c'è operatività allora siamo in una situazione di immobilismo il trasformismo ha una storia lunga in questo Paese fra l'altro è una di quelle parole che è difficile tradurre non viene tradotta nella maggior parte dei casi dei casi gli inglesi sbagliano Eschilo trovando sforo Nismo
Entrato meno qualche volta è anche positivo naturalmente se qualcuno cambia idea
Riesce a giustificare efficacemente apporta le sue conoscenze e le competenze
In un determinato schieramento ben venga
In verità quello che vediamo oggi però attenzione non è quello che è successo nel lunga fase della per della prima della Prima Repubblica perché solo sedici parlamentari cambiarono casacca come si dice tra le quarantotto ore il mille novecentonovantadue quello che avviene oggi è invece lo scambio
Di come dire di quel po'di potere che ciascuno può ciascun parlamentare ha con la speranza di mantenerlo
Di mantenere soprattutto in altri il seggio la prossima volta questo non è un buon trasformismo se c'è il debito vuol debito cantino c'è anche il trasformismo vuole trasformismo cattivo
E quello che vediamo adesso è unto sorriso io così non buono
Senta professore siamo nel cuore della crisi Mattarella aveva detto non può sbagliare
E non risponde solo della stabilità formale del governo ma anche nelle idoneità a fare le riforme che servono per ottenere i soldi dall'Europa e come mi corregga se questa ipotesi e un po'azzardata eccome se la pandemia e la crisi economica caricassero il suo compito istituzionale di una speciale responsabilità politica fondata sull'emergenza
Se corsie non le pare che la maggioranza giallorossa abbia già dimostrato ampiamente di non essere capace di fare quelle riforme
Qui ci sono diversi elementi nella nella sua domanda la maggioranza giallorosso qualcosa ha fatto soprattutto devo ricordare che se abbiamo duecentonove miliardi di euro da utilizzare questo lo dobbiamo alla comodità la tenacia
Del presidente del consiglio e alla sua a cui si dà credibilità a livello europeo questo è è molto importante
Naturalmente non solo lui e credibile per fortuna e credibile Gualtieri che sarebbe il ministro dell'economia che è stato lungo
Un parlamentare europeo nel gruppo dei socialisti e dei progressisti
E credibile Gentiloni che il commissario all'Economia nella commissione attuale e credibili David Sassoli che attualmente il presidente del Parlamento europeo cioè abbiamo un po'di credibilità abbiamo fatto qualche passo avanti non non non tutti passo avanti che vorremmo forse e il Presidente del Consiglio non ex dato sufficientemente incisivo questo improbabile però M c'è qualcosa di meglio nella situazione attuale contemporanea
Nel Parlamento
Un governo alternativo che prendesse vincono se e opossum prendesse con sei due
Il leader del centrodestra perché Berlusconi purtroppo la leadership e non ce l'ha più purtroppo per lui naturalmente sarebbe un governo fatto da sopravvissuti che difficilmente sarebbero graditi a livello europeo per di più che dovrebbero fare i conti con quello che già abbiamo lavorato e di loro e lavorazione originali non ne vedo
Quindi Mattarella sa che questo complica la situazione non c'è un'alternativa facilmente esperibile in questo Parlamento
Senta leggendo il libro mi sono convinto ma mi corregga se sbaglio lei condividerebbe l'impegno che la riforma della legge elettorale in senso proprio proporzionale assunto dal premier
Nel suo recente discorso alla Camera e al Senato però mi chiedo
E come si concilia questa prospettiva proporzionalista con l'obiettivo in questo senso convergente ancorché con interessi opposti vigili di e lega di stabilizzare l'equilibrio bipolare della democrazia italiana attorno a due porte
Ma non so come si concilia son quello che non bisogna dire però primo non bisogna criticare la proporzionale perché sarebbe responsabile di tutto questo
Non è vero e non bisogna neanche dire naturalmente che nella proporzionale esiste perché non li Stella proporzionale esistono due cose varianti
Dei sistemi elettorali proporzionali che in alcuni Paesi hanno funzionato da tempo immemorabile quando ha arrivano alla democrazia in Danimarca e Svezia in Norvegia all'inizio del secolo scorso
Il sistema intorno anche noto non si terranno stamane avevano cambiato più si possono fare alcuni aggiustamenti ma non l'hanno cambiato più il sistema elettorale proporzionale tedesco che i tedeschi Ring
Producono nel mille novecentoquarantanove vi ricordo dopo tutte le critiche alla proporzionale che sarebbe stata una delle cause del crollo del polo di Weimar non era così
è un sistema elettorale buono oserei dire persino ottimo e infatti gli italiani non lo non lo imitano
Non lo trova non lo importano cosa che invece potrebbero effettivamente fare dopodiché la bambola giornale leggeri nelle varie varianti
E che che conosciamo certamente obbliga i partiti nel succo non consente a nessun partito vince una maggioranza assoluta questo non è praticamente mai avvenuto nella storia delle dei sistemi elettorali proporzionali ma rappresenta bene l'elettorato rappresenta meglio l'elettorato il resto dobbiamo affidarlo ai dirigenti di partito e cioè che siano in grado di contrattare
E di formare un governo stabile e qui però dobbiamo chiamare in causa naturalmente il reclutamento e la selezione dei partiti e la capacità dei loro dirigenti non il meccanismo
Della legge elettorale è un errore
C'è un dato di cultura politica lei dice la rivalutazione del parlamentarismo e anche critica radicale della seconda Repubblica in questo bellissimo libro così ricco di suggestioni e di rimandi alla storia recente
Della seconda repubblica delle esperienze politiche ha prodotto per esempio l'Ulivo lo stesso Partito Democratico esperienze che volevano coinvolta indirettamente e che sono in qualche modo condannate all'insufficienza radicale perché professore
Tanto per cominciare come lei sa io rifiuto la la la concezione di Seconda Repubblica continuo pensare che siamo nella Prima Repubblica e e dopo avere in realtà scorso alcune delle sue delle sue travi portanti senza saperne di costruire di migliori se lei mi chiedesse qual è la Repubblica vorrei le risponderei che voi la quinta Repubblica Angel quella che hanno fatto in Francia che cambierebbe praticamente tutto
Tutto il gioco politico e quindi io come legherebbe tutti via in qualche modo a rinnovare sia essere migliori
La seconda Repubblica utilizzo la sua dizione che che che ampiamente utilizzata naturalmente anche se in maniera spesso impropria avviso diverse fasi perché la fase legata alla legge elettorale di cui fu relatore presenta Repubblica Mattarella io lo ricordo
Era una fase buona ce l'aveva aperto possibilità di competizione vera aveva aperto possibilità di creazione di di come posso dire di schieramenti pre elettorale che potevano essere premiati o puniti dagli elettori aveva tre quarti dei parlamentari eletti in collegi uninominali incerto spesso anche paracadutati è vero ma i direttori vedevano l'intramoenia Vanoli in punitivo né così a quindi non era male
E in poi hanno si sono messi a giocare i collegi elettorali
Spesso da incolti da incompetenti non continua a fare la domanda ma lo so che mi danno del vecchio professore e forse anche qualche accompagnandolo con quanto il sunto che cosa quale articolo scientifico
Quale libro sui sistemi elettorali hanno letto questi sedicenti riformatori questo è il problema vero e cioè un tasso di incompetenza elevatissimo
Da parte dei dirigenti di partito e poi sfocia in leggi regionali pessime che spesso producono dei danni anche per coloro che le hanno formulate
Diciamo anche un tema di elaborazione politica che manca a sinistra e che lei scrive segna l'incompiutezza dell'insufficienza tanto dell'Ulivo quanto detto indice lo vuole spiegare certo
L'Ulivo era una buona intuizione la creazione di uno schieramento progressista era una buona intuizione non l'hanno accompagnato con una cultura politica adeguata purtroppo i dirigenti dell'Ulivo non portavano dentro l'Ulivo la la cultura politica sulla quale spesso erano cresciuti anzi sembrava che dovessero abbandonarla per dare vita
A all'Ulivo cioè questo schieramento composito quale peraltro ed erano erano presenti persone di di qualità senza dubbio
In palio democratico e Sator culmine di questa come diceva abbandono delle culture politiche non è vero che il Paese democratico e il luogo delle New migliori culture riformiste del Paese non è affatto vero i comunisti per avevano abbandonato la loro cultura politica e avendo criticato troppo lungo e troppo troppo malamente
L'esponente socialdemocratico che non le avevano studiate
E quindi non potevano recuperava in quella cultura politica ambientalismi terrore al debolissimo i cattolici democratici purtroppo
Erano diventati una minoranza all'interno della democrazia cristiana e non riesco a trasferirla con loro cultura politica i loro referenti migliori alla fine non non cooperano attivamente dentro
Dentro l'Ulivo
E soprattutto va va rilevato che curiosamente questa cultura politica socialista progressista e così via non recupera cultura politica del Partito Socialista Italiano che era vera cultura politica riformista
Quella espressa io prendo un nome per tutti da per esempio ad Antonio Giolitti e in seguito credo che Giuliano Amato sia l'ultimo esponente effettivo di questa cultura politica senza cultura politica non si va da nessuna parte come vediamo
Senta professore lei scrive dice innegabile che le modalità con le quali Berlusconi
Ha condotto la lotta politica hanno prodotto il degrado della vita pubblica e hanno aperto la strada al populismo e al suo parallelismo ci spiega questo rapporto di causalità
Causa vinta diciamo condizioni alcune condizioni in producono alcune conseguenze ebbe un primo Berlusconi inevitabilmente ha personalizzato la politica
E qui la personalizzazione della politica non è mai una cosa buona perché la politica certo
E fatto anche dalle persone ma delle persone che stanno insieme che si mettono insieme al al limite che si criticano fra di loro quindi questo elemento della personalizzazione visibilissimo
Secondo Berlusconi porta il denaro e il conflitto di interessi nella vita politica italiana dico non ce ne siamo liberati da questo naturalmente ci sono grandi compiti interesse uno del suo che persiste e che quindi mi direbbe che mi porterebbe a dire che Berlusconi non deve entrare nel prossimo governo e certamente non deve fare il Presidente della Repubblica e l'altro elemento fondamentale di tutto questo e che Berlusconi in qualche modo di è un leader populista dice sembra che quello che conta sono i voti invece quello che conta in politica sono certamente anche i voti
Ma e il riconoscimento che le istituzioni devono essere separate e che quindi non chili chi vince il potere esecutivo
Nona il compito panino certamente non ha il potere di in di imporre al giudiziario che cosa fare
Di imporre al Parlamento che cosa fare
Le istituzioni debbono incontrarsi e qualche volta anche scontrarsi ma in una democrazia parlamentare di olimpionico democrazia
Nessuna istituzione può voi vincere quindi c'è questo elemento di populismo queste le frasi di Berlusconi sono infinite questo unto del Signore per esempio
è una frase assolutamente deprecabile
E Berlusconi quindi all'origine di cambiamenti che non sono positivi e che importiamo ancora con noi in in varie forme certo non col con la sua impronta complessivo perché nel frattempo è un po'appassito
Senta io mi sono ha chiesto quali fosse potessero essere nel suo pensiero i tratti e identitari del populismo nel libro non se ne parla esplicitamente ma io milioni ubriaco alcuni la disintermediazione
L'idea che la sovranità si riduce al voto e quindi all'attenzione quello che fa dire a Salvini per esempio mi hanno votato sessanta milioni italiani e una certa cultura dei diritti svincolata indoor dai doveri me lo faccia dire un certo personaggio ma se sono questi tratti del populismo ma non c'è un populismo anche di sinistra
Cioè un leader presidio come Berlinguer non hanno avuto qualche tratto populista ante-litteram penso a un certo punto della leadership personale
Penso a una certa demagogia schiacciata sui diritti almeno sudore mi viene in mente la stagione del referendum sulla scala mobile di fronte al nemico pubblico del Paese
La stessa idea di un primato morale connettersi all'identità collettiva che è una avente Vigilio meno ecco non solo in qualche modo condizioni che declinate poi diversamente dalla storia possono avere prodotto un'evoluzione populista a sinistra dove per altri cinque stelle trovano la loro genesi
Guardi Berruti Berlinguer aveva soprattutto un uomo di partito e chi è un uomo di partito gonna di partito non può diventare populista
C'erano certamente dei riferimenti alla necessità di rappresentare il popolo
C'era anche la concezione che il popolo in fondo il portatore di elementi tutti positivi e quindi nessuna critica alle degenerazioni ahimè della società italiana però no il popolo isolano di sinistra non si trova
Inverness in Berlinguer lei fra l'altro ha citato in partenza alla sua domanda espressione disintermediazione che è quella che usa Matteo Renzi che non so se sia di sinistra ma certo
Tratti populisti Enea e a a dismisura compreso nel ridurre due parole chiave
Del suo non elevatissimo pensiero politico la disintermediazione la rottamazione
Però popoli rotonda mentalmente
In alcuni lei lo l'individuo tratto modulistica alcuni editoriali di un genio Scalfari che era concorrendo ideologico della sinistra
Di quella stagione certo quest'idea che il possesso il governo dei migliori scelti da chi
Che basti il governo degli onesti davvero ma se il governo degli onesti dice anche in questo caso fra l'altro cosa dividiamo la il il mondo e la società italiana indio onesti da una parte dei disonesti o dall'altra ci facciamo un appello tutti gli onesti vengano qui
E i disonesti vadano in A non è così naturalmente
Questo decotto mia manichea e certamente non tiene
E quindi anche lì c'è un elemento di popoli lontani in più usato contro una politica perché questo significa che si riceviamo queste caratteristiche
Diciamo che non è il voto quindi che seleziona ma qualcos'altro poi qualcuno chi il direttore di Repubblica il fondatore di Repubblica no non ci siamo
Fra le culture è stata interrotta ancora ma la mitologia degli onesti non ha sfondamento nel primato in una declinazione sia quelli sorta di Lidia DVD un primato morale che appartenga ad alcuni e non ad altri
Sì credo che dovrà potremmo tornare indietro naturalmente potremmo persino arrivare alla alla Grecia di di di intorno per i clienti anche se Blair Pericle era un leader democratico e certamente non populista
L'attimo credo sia così così però la erano trenta mila persone in Grecia delle quali forse cinque mila sei mila
Partecipavo un'altra storia era storia in qualche modo che della sorella democrazia diretta che di nuovo serve a dire che non ci può essere una democrazia diretta oggi Conte in in questo mondo contemporaneo
Perché c'è un problema di numeri naturalmente oltre che invece un paio di pensiero politico quei partecipanti nella nella ad Atene erano uomini
Erano uomini ricordo tutto questo uomini per di più dello stesso centro
Direi benestanti che potevano permettersi di fare politica perché a casa avevano una moglie delle Ancelle qualche volta avevamo anche qualcuno che svolgeva i lavori più umili tutte cose che non sono riproducibili possiamo a me avere grande ammirazione
Quella Grecia ma certo non possiamo imitarle e non possiamo neanche imitare questo fatto del Governo degli onesti naturalmente
Per il che certamente era onesto però la sua parola chiave non è l'accento sull'onestà e la richiesta di partecipazione
Quando alla fine del suo famoso discorso sulla democrazia ad Atene dice che sì siamo siamo e siete tutti i cittadini ma che sia chiaro che ci sono cittadini che danno il loro tempo le erano energie
Le loro conoscenze al governo della città
E cittadine celebri sono andarsene in barca sul Pireo precedono abbronzarsi per telefono chiacchierare passeggiare per la gola e non dare il loro tempo i primi sono cittadini di serie A effettivamente e cioè per i che sta dicendo che una democrazia deve essere partecipata
Da cittadini che loro quelli erano comunque tutti informati avevano studiato con l'Aristotele con Platone con sopra tre e quindi avevano tutti le conoscenze necessarie
Tutte cose che oggi non possiamo dire che esistano noi siamo tutti informati allo stesso modo non abbiamo tutti il allo stesso modo il tempo partecipa altresì pare e non apparteniamo tutti alle agli stessi ceti sociali se non vogliono dire più alle classi e quindi per mesi qualcosa qualunque cosa sarebbe il partito che nel frattempo noi
Abbiamo liquidato e non vale dire dire che anche nel resto del mondo non è così invece
Perché in Europa ci sono ancora molti partiti sufficientemente organizzati o d'accordo con lei senta questore libro si parla molto del compromesso storico no e lì si chiede qual era l'obiettivo di Moro nella marcia di avvicinamento al pc
E ci sono tre ipotesi che li fa quello di luogo la di logorare urlò quello di impedire l'alternanza facendosi che ci fosse comunque subalterno alla DC oppure quello più nobile di sdoganare lo rendendolo effettivamente democratico in vista dell'alternanza
Lei sembra dare credito alla seconda delle bozze cioè Moro chiamo il PC al governo diciamo la corresponsabilità perché intende controllarlo e tenerlo subalterno
E con chi ha parallelo si può fare compromesso tra dieci in queste in questo momento
Dunque la ma impedire certamente ha creduto e crede e in in una certa misura anche a ragione via le costretto le cinque stelle a operare all'interno della democrazia parlamentare
E quindi forse pensa che una parte dei dei voti andati alle cinque stelle nel due mila diciotto fossero voti di in qualche modo in protesta contro la leadership del PD in questo caso contro contro Renzi e quindi penso di poter recuperare
Forse questo succede i sondaggi dicono che un pochino ma davvero poco
è venuto fuori dal dalle cinque stelle quelli che non si sentono più elettori cinque stelle sono paganti sono potenzialmente degli astenuti qualche volta possono anche finire verso lo schieramento di centrodestra
Moro aveva una visione anche lui fortemente partitica Moro e o era uomo di partito
Era o l'uomo della Democrazia Cristiana era certamente un grande politico dal punto di vista del pensiero dal punto di vista delle della realizzazione avrei qualche problema perché era molto lento cioè se Conte un democristiano mi sembra persino più veloce
Di di Moro nelle nelle decisioni e negli adeguamenti alla realtà però tutto quello che diciamo su di quel delitto non può dimenticare una variabile cruciale
Che il Partito comunista aveva un rapporto con l'Unione Sovietica dalla quale non riusciva a staccarsi e quindi non era in nessun modo alternativo al quell'alternanza era impossibile
Lo scrisse anche
Giorgio Galli in uno dei suoi più ultimi libri fino che valevoli sa non ci fosse lui liberato da questa ipoteca pesantissima del suo della sua presidenza venne Internazionale comunista e del controllo che Mosca in qualche modo esercitava sul partito
Senta professore nel libro c'è una utilissima educazione all'uso rigoroso delle categorie del fascismo no anche nella discriminazione ciò che un regime totalitario e ciò che un regime autoritario non per questo ovviamente meno deprecabile ma con conseguenze riversa l'invocazione Licheri pochi gli dava quindi Salvini
Configurando allarme democratico e può essere la fonte di legittimazione di un'alleanza di tutti i democratici contro di lui oppure oppure no
Ma certamente nessun leader in democrazia può mai invocare pieni poteri non hanno fatto neanche i grandi leader nel discorso della della seconda guerra mondiale ce n'è anche c'erano il Cile neanche Roosevelt invocarono pieni poteri
Può forse l'espressione come si direbbe perché noi siamo uomini colti fu dal senso Sugita però è intendiamoci Salvini ci pensava non c'è non c'è nessun dubbio e Salvini si pensava anche perché e anche questo elemento purista Luís e il popolo
Il rapporto fra lui e il popolo questo non può essere concesso a nessuno in democrazia e dobbiamo criticare tutti quelli che pensano in questo modo e che agiscono in questo modo per il resto va detto che il fascismo fu un regime autoritario e questo è un punto molto rilevante perché non riuscì mai a controllare alcune istituzioni
Non è che il fascino da un controllo ad esempio fino in fondo la monarchia
Non contro le loro l'esercito le forze armate non controlla neanche la Chiesa fino in fondo egli una parte del mondo industriale pensava di usare Mussolini più che Mussolini usasse usasse il loro le loro risorse
Le loro capacità e così via questo fra l'altro consente una tradizione dal dal fascismo alla democrazia seppure complicata e immediata
Da alcune di queste istituzioni che ci sono rimaste Em erano eh che liquida Mussolini non lo dimentichiamo
I regimi totalitari crollano
Perché se non accettano un minimo di pluralismo all'interno quando il partito non tiene più controlla
L'Unione Sovietica un caso da manuale e forse cinesi farebbero bene a interrogarsi su come preparare caro qualche cambiamento prima che una crisi potente potente investa
In l'intero sistema l'incerto Deng Xiao Ping può dire di aperitivi pieni poteri qualcuno io nata dentro pallido che non è vero però è una situazione molto molto diversa
Direi che in democrazia nessuno ai pieni poteri ma come dice una formula americana le istituzioni condividono i poteri comunque partecipano resistito in poteri e questo e Veron la democrazia americana così come vere in generale in tutte le democrazie
Mi piacerebbe interrogano tanti altri spunti che sono presenti da libro ma mi riservo l'ultima domanda che e coglie un un accenno le fa dire al centro le dice non può stupire ma neppure rallegrare anche dopo quasi trent'anni dibattiti sul bipolarismo sia tornato alla ribalta il centro una suggestione
Indicata con un ristretto assembramento direttori moderati che genericamente non solo interessati a un'elaborazione ideologica
E sembra rigettare questa prospettiva però mi chiedo una democrazia proporzionalista non ha bisogno di un centro e soprattutto l'offerta politica attuale della destra e della sinistra
Copre l'intera domanda politico ideologica del Paese
Un questa volta le domande sono sono non sono solo due ma sono anche molto difficili
Esistono molti ieri elettori moderati
E sono importanti quegli elettori moderati perché uno sulla sinistra e la destra
Debbono riuscire a conquistarne legni favoriti euro così i voti in particolare naturalmente e quindi automaticamente debbono moderare sì
Non non può vincere una sinistra estrema in nessun sistema politico democratico e non può vincere anche una destra estrema infatti non hanno vinto qualche volta quando vediamo delle destre che non ci piace normale dovevano dobbiamo ricordarci che ha vinto le elezioni ma non su posizioni di destra estrema
Ma in realtà la supposizione che cerca che raggiungevano nel centro qualche volta potremmo persino dire Corbani è partito dagli cento
E quindi gli elettori moderati hanno un grande compito quello di volta in volta di decidere quale dei due schieramenti o quali dei parenti dei dei partiti importanti possono ottenere il potere politico
Vedi certamente quegli elettori moderati non sono quelli che hanno meno opinioni eccessi si pensa che il centro sia uno schieramento
Indistinto molto spesso sono coloro invece che aspettano l'ultimo momento per decidere perché intendono farsi un'opinione diciamo così hanno non hanno preconcetti e non hanno pregiudizi e spesso acquisiscono informazioni
Qui ma si apre beh tutto discorso su come acquisito un'informazione quindi su quanto pesci ma la la comunicazione in politica in particolare attraverso i giornali attraverso le televisioni attraverso le radio oggi in questo Paese ci sarebbe come dire molto da lavorare su tutto questo
Questa è la situazione che vedo se però questa è l'ultima domanda vorrei fare io una Giunta che mi pare importante
Prego
Cioè o ho fatto un compito la porta sulle ore può Isma'che credo sia invece esattamente quello che dovremo approfondire possiamo dire che sono sparite scomparse o comunque davvero molto fatiscenti tutte le logiche del passato e le rispettive culture politiche se vogliono creare qualcosa di serio
Dir rilevante di significativo per di più destinata a durare dovremmo investire sulla cultura politica europeista
E questo è il grande lascito di Spinelli che vedo che viene citato qualche volta in occasione degli anniversari di Ventotene viene poco letto in realtà poco aggiornato
La visione discreta ed era quella giusta l'unificazione politica dell'Europa che deve certo certamente essere democratica anche perché è un un Paese federale per largamente democratico e il compito che ha non dico il governo ma certamente la generazione dei politici
E la prossima generazione lo dico così anche perché i fondi europei vengono dati su in un programma che si chiama lex Generation io cioè la prossima generazione del dell'unione europea
E questo è il punto più rilevante che è venuto fuori del discorso sulla crisi ma che certo meriterebbe ben altre energie ben altre competenze
Gli intellettuali italiani sono spariti dal discorso sull'Europa
Non ne vedo nessuno dei dei più prominenti a discutere di europea chiarire che cosa vorremmo e che cosa dovremmo fare
Che torno a allora suo accentuazione del ruolo dei doveri uno dei doveri
Di una classe politica all'altezza della situazione è quello di insegnare ai lo dirò proprio così di fare della pedagogia politica se volete persino della predicazione in nome di un'Europa democratica
Questo è l'auspicio l'auspicio anche che questa pedagogia dei doveri di svincoli le politiche per esempio dell'UE fare dalla ricerca del consenso
E ma il tema tornerà al centro del dibattito politico non appena ci sarà un nuovo governo che comunque quella piano Next Generation Jun dovrà farlo
Speriamo con il concorso delle migliori intelligenza ascoltando la professore mi sono convinto di quanto detto
Nell'inizio di questa conversazione il suo libro anche se non lo condivido in toto
Vale la pena di leggerlo
Quindi comprarlo leggero io ringrazio Gianfranco Pasquino ringrazio voi ascoltatori omicidi workbook sedici rileviamo
Venerdì prossimo alle diciassette e trenta per un'altra proposta