La pandemia ha, certo, reso urgenti interrogativi già latenti circa l’efficacia delle «ripartizioni» e «cessioni» di sovranità tra diversi livelli dell’ordinamento e tra distinti ordinamenti.
Sullo sfondo il tema della «ricchezza» (sempre più liquida e sganciata dai territori) e dei possibili percorsi verso un’equa … (re)distribuzione della stessa, mentre la forbice delle diseguaglianze inesorabilmente si allarga.
Di contro, anche il ventaglio delle idee si estende sino a innovative ipotesi solidaristiche che facciano leva su un’universale condivisione «etica» di priorità su scala mondiale.
Scenario ottimistico, che lascia immaginare lunghi tavoli di concertazione, il vociare di lingue molteplici ma accordabili sul piano dei valori, al prezzo d’un indebolimento della legittimazione ‘sovrana’ del potere nazionale.
Dalla drammatica contingenza l’iniziativa dell’Istituto Betti vorrebbe trarre spunto per ragionare su arretramenti e ripartenze di sovranismi e populismi, autonomie e federalismi.
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