Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da radio radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì quattro febbraio del due mila ventuno
Dello spazio che dedichiamo le notizie e gli approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
E nello quel nel supplemento di questa settimana vogliamo tornare a parlare della rotta balcanica dei profumi dei migranti dei richiedenti asilo che sono in viaggio su quella che viene chiamata appunto la rotta balcanica in particolare della situazione della grave gravissima situazione che si trascina ormai da settimane
Nella Bosnia nordoccidentale ai confini con la Croazia ne parliamo anche perché lo scorso fine settimana una delegazione di deputati europei del partito democratico si è recata proprio al confine tra Croazia e Bosnia in uno dei punti chiave della rotta balcanica quello dove la polizia colata respinge i migranti
In praticamente sono i confini esteri dell'Unione Europea
Il fare il corso anche a soprusi e violenze anche molto gravi come è stato denunciato dalle organizzazioni non governative
Denunce che sono sostenute anche da molte testimonianze raccolte appunto tra i profughi
E gli eurodeputati sono stati anche bloccati dalla polizia e il ministro degli Interni curato ha definito la loro missione una provocazione suscitando molte reazioni tra le quali anche quella del presidente del Parlamento europeo David Sassoli
E sul sito internet dell'Espresso e pubblicata dalla testimonianza di uno dei componenti della delegazione deputato europeo del Pd Pierfrancesco Majorino
Una vera e propria denuncia intitolata al confine tra Croazia e Bosnia dove la polizia respinge emigranti e caccia gli eurodeputati
Ricordiamo l'incanto anche questo articolo sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est la polizia croata scrive Majorino
Prima in maniera gentile poi con crescente decisione ci intima di non superare il nastro che indica il limite non valicabile il limite è un confine inesistente
Stabilito appositamente com'per la delegazione dei parlamentari europei composta oltre che dal sottoscritto anche da Pietro Bartolo Alessandra Moretti e Brando beni Fay
è un lembo di plastica che attraversa la strada malandata che porta dentro al bosco di bolina
è un atto insensato che non rispetta le regole gli agenti ci dicono che oltre a quel segno lasciato sulla carne viva dell'Europa non possiamo proprio passare
Il primo di una che decide di farlo Pietro Bartolo non è un tipo qualsiasi dello storico medico di Lampedusa un uomo di mare e di cura dagli occhi vivaci che non ha nessuna intenzione di farsi dire come ci si debba comportare in un contesto del genere lo seguiamo convinti
Decisi Simenon farsi fermare da chi ci sta impedendo di raggiungere quello vero di confine
Il confine che separa la Croazia e la Bosnia si trova infatti alcune centinaia di metri più avanti ed è lì che inspiegabilmente anche a prescindere da quanto da da quanto avevamo comunicato per giorni le autorità croate non ci vogliono fare arrivare
La paura che giustifica l'impiego di agenti in un contesto surreale fatto perfino di un breve goffo inseguimento realizzato sulla stradina che attraversa una sterpaglia dove ancora resistono le mine antiuomo
Questa paura è quella dei nostri occhi evidentemente non ci vogliono far vedere qualcosa e così impediscono ad un gruppo di deputati dell'Unione Europea di percorrere alcuni metri di selciato del vecchio continente
Azzardiamo un'ipotesi i poliziotti non vogliono che qualcuno magari con un ruolo istituzionale assista alla scena di gruppetti di migranti che intendono chiedere asilo in quel tratto di rotta balcanica
E poi prosegue ancora al questa denuncia di Pierfrancesco Majorino
Parla di Brando beni sei capo delegazione che lo dice chiaro lo dice chiaro guardando fisso una telecamera non mi è mai capitato
Sono stato lontano dall'Europa in zone del mondo difficili complicate mai nessuno mi aveva impedito in questo modo di svolgere il mio compito ispettivo Sandra Moretti aggiunge una riflessione che ci accompagna per ore
Un non detto pesante come un macigno se fanno così con noi che ne è di quelle donne di quegli uomini o di quei bambini provenienti dalla Bosnia che cercano di passare tentando di compiere il proprio viaggio verso il luogo che hanno desiderato raggiungere
Una risposta ce l'avevano fornita qualche ora prima all'hotel Pauline il centro d'accoglienza situato alle porte di Zagabria
E qui la delegazione ha raccolto i racconti di famiglie provenienti dal Kurdistan o dall'Afghanistan
Le autorità croate scrive ancora più avanti Majorino
Le stesse che reagiscono raccontando incredibilmente falsità sulle nostre intenzioni proprio in queste ore da tempo spiegano che si tratta in gran parte di montature che le violenze soprusi dalla polizia sono stati i casi marginali isolati
Ancora una volta come già accaduto in passato ad opera di svariati politici italiani rispetto al Mediterraneo si punta il dito nelle direzione delle ONG e degli attivisti dei diritti umani
Nessuno parla di taxi del mare ma solo perché in questo tratto di banca Ruta nell'entroterra c'è il bosco non sapremo mai se i ragazzi afgani avevano ragione e non conosceremo neppure la cifra esatta dei soprusi dei reparti repressivi
Ma possiamo affermare con certezza che si avverte tutta la spropositata necessità di un cambiamento radicale
Delle politiche europee in materia migratoria cosa che ci viene ribadita quando continuiamo il nostro viaggio visitando le aree di Bosnia più note alle cronache di queste durissime settimane invernali
E infatti la delegazione ha raggiunto il campo di l'IPA Pietro Bartolo dice che va superata la logica degli accordi di Dublino che ci vuole una svolta vera una svolta che non si fondi sull'esternalizzazione continua delle frontiere e parole identiche nota ancora Majorino
Sono queste parole sono identiche a quelle pronunciate da un altro parlamentare europeo Massimiliano Smeriglio che sempre in questi giorni ha visitato la parte italiana della rotta balcanica
Insomma conclude Pierfrancesco Majorino sul sito internet dell'Espresso c'è proprio bisogno di Europa dunque visto che di fronte alla cosiddetta pressione migratoria
Non c'è stato che possa cavarsela da solo
Che poi io credo vuol dire innanzitutto la condivisione di una responsabilità che sin qui non è mai stata veramente affrontata coralmente
Una responsabilità comune di fronte a cui non servono i cordoni di polizia per nascondere la realtà ma che invece domanda che subito maggiore dialogo e cooperazione tra i governi interventi in discontinuità di tutte le istituzioni europee politiche di accoglienza di qualità azioni per l'integrazione libera circolazione in un quadro di regole chiare dei migranti i migranti che poi dovrebbe voler dire donne uomini e bambini
Pier Francesco Majorino parlamentare europea del Partito Democratico che faceva parte della delegazione
Che appunto si è recata al confine tra Croazia e Bosnia dove è stata però ostacolata è stata fermata dalla polizia croata
I appunto la situazione cercando poi su internet cercando si trovano ormai molti articoli molte foto molte testimonianze che documentano la situazione
Della nella posa nord-occidentale e la la realtà dei migranti che cercano di di compiere detiene il gioco insomma cercare di entrare nell'Unione Europea
E nel gelo vengono inseguiti dai cani
E proprio questo il titolo dell'articolo pubblicato il ventisei gennaio scorso di Giulia Belardelli su Huffington post punto it nel gelo inseguiti dai cani detiene in Bosnia e il muro fortificato d'Europa
Una muraglia di indifferenza però paralizza anche la vita di queste persone scappati dai loro Paesi in cerca di un'opportunità
è qui che la rotta balcanica sbatte contro il muro fortificato d'Europa fino a quando i più audaci tentano detiene il gioco come da queste parti viene chiamato il tentativo di attraversare il confine croato
Per chi ancora abbastanza forse incorporò i manganelli e le botte dalla polizia croata famosa per l'efficace di serie spingi menti fanno meno paura di una condanna all'oblio
E l'articolo di Giulia Belardelli cita la testimonianza di Alessandra Corinna responsabili veneto della Comunità di Sant'Egidio che è tornata da una missione a Bisaccia nel cantone di una sana punto nella Bosnia nordoccidentale
Esclude dice che l'Europa e il continente dei diritti umani il respinge queste persone Lippi che li scaccia faccia deve rincorrere dai cani insomma il gioco si ripete finché si ha la forza di provarci
Sono i migranti scrive appunto Giulia Berardelli sua quinto posto sono i migranti di cui la fortezza Europa non vuole sentir parlare poi si parla della situazione di Lipa
In dopo la chiusura del campo di libri in centinaia si sono riversati nelle foreste vicine dove hanno iniziato a costruire capanne di legno e lamiera o in abitazioni di fortuna nell'area della così detta Sartori un complesso industriale abbandonato in gran parte pericolante
Insomma nella coi
Ancora gira Belardelli scrive
Della città di Bin acciaio dove c'è il campo di birra un'ex fabbrica di elettrodomestici
Che resta chiuso per volere dell'autorità cantonali che non vogliono che i profughi ritorno all'interno del Comune a Velika Taradash ha un po'più a nord il punto di attraversamento preferito per i migranti che in un giorno di cammino riescono a essere slovena c'è il capo di mira al e poi ci sono i capi di sete Dabo Ricci in molti segmenti informali di informali dove si improvvisa la vita un giorno dopo l'altro ci sono famiglie con bambini minori non accompagnati
Persone anziane che necessitano di assistenza e cure mediche
La l'articolo di Giulia per arterie piuttosto lungo e documentato cita John io amministro esatto era e l'ambasciatore dell'Unione Europea rappresentante speciale
In Bosnia Erzegovina che ha definito l'emergenza dei migranti nel Paese come una crisi umanitaria artificiale e un recente profondimento di euro agli USA spiega dettagliatamente il perché
La storia del campo di Ripa e una surreale lotta politica diplomatica che vede coinvolti molti attori dall'autorità locale Organizzazione internazionale per le migrazioni dei politici nazionali di Sarajevo ai responsabili dell'Unione Europea
La responsabilità del Paese
Dalle c'è la responsabilità della Bosnia dice Giulia dell'Ardea lì per non aver creato strutture di accoglienza dignitose ma altrettanto indubbia e la responsabilità dell'Unione europea nel continuare a chiudere gli occhi su tutto pur di non ripensare la propria fortezza
E Gioia Bertelli sua finto un posto
Non post punto it il ventisei gennaio
In questo articolo anche questo lo trovate sulla pagina Facebook di passaggio sud-est parlava appunto del del muro fortificato d'Europa città una recente provvedimento di Euronews allora andiamo a vederlo suddito appunto Euronews appunto comma
Questo articolo di Lillo Montalto Mon-El Paolo Lucchesi che spiega quali sono le reali cause dietro la crisi di emigranti in Borsa l'ultimo aggiornamento dell'articolo del ventitré gennaio un articolo molto lungo anche questo l'ho trovato sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est vi consigliamo di leggerlo ci limitiamo a citarne qualche passaggio
Squilli lo Montalto monello e Paolo che si scriva che andando al di là della cronaca in questo approfondimento spiegano come si è e si è arrivati ad una situazione definita crisi umanitaria artificiale da io Anzac Claire
Appunto l'ambasciatore europeo era vietata speciale basate Godina la storia del campo si parla punto della storia del campo di Lipa una storia complicata una storia surreale e di un di una surreale lotta politica
Diplomatica tutti contro tutti che vede coinvolta anche un'altra struttura riconvertita in centro per immigrati un'ex fabbrica di frigoriferi
A muovere le pedine sullo scacchiere guardando ciascuno i propri interessi ci sono le autorità locali politici nazionali di Sarajevo l'Unione europea l'Organizzazione internazionale per le migrazioni
E dell'ONU dalla quale l'Unione Europea affida praticamente ogni aspetto della gestione del fenomeno migratorio da queste parti essenzialmente scrive scrivono appunto gli autori di questa inchiesta per euro gli USA il succo della vicenda è che nessuno vuole migliaia di migranti sul proprio territorio nella Bosnia nell'Unione europea che cerca di tenerlo al di là dei propri Courbet confini e appunto
Si parla del campo di Lipa si parla però è anche di birra a questo centro noto con il nome del precedente piano industriale un'ex fabbrica di elettrodomestici proprietà di uno degli omini più ricchi della bosniaco
E si spiega più più avanti che gli analisti con cui ero gli USA parlato concordano sul fatto che all'Unione Europea costerebbe meno trovare soluzioni strutturali a lungo termine dato che quella del quelle d'emergenza costano di più ma al momento non esiste una convenienza politica per andare al di là delle discussioni su quale centro per migranti utilizzarle
Dietro la polemica su utilizzo di biro diritta ci sono almeno quattro livelli di scontro politico istituzionale ed essenziale comprenderli scrivono Lillo Montalto Monella Paola Lucchesi per se si vuole capire perché è così difficile sbrogliare il bandolo della matassa
Sì il primo livello sono i cantoni le città bosniache tutti contro tutti e qui viene fuori
Nel sistema politico disfunzionali ereditato dalla dalla guerra non c'è un solo presidente ma una una presidente presidenza tripartita
Serbi e croati si rifiutano di ospitare immigrati sui loro comuni lasciano lasciando l'incombenza dell'accoglienza e bosgnacchi e bosniaca Keith musulmani come tanti dei migranti in transito in Bosnia
Ma poi ognuno dei dieci cantori della Federazione croato musulmana che una delle due entità in cui divisa la Bosnia Erzegovina ha il potere di prendere decisioni autonome in materia in materia in ogni tentativo di Sarajevo di ricollocare i migranti cioè del governo centrale viene spento sul nascere
E il secondo livello è proprio lo scontro tra abbina ce e le autorità di Sarajevo
Il terzo livello poi diventa
La livello del
Il dell'Unione Europea contro la Bosnia Erzegovina
E qua ci sono in ballo i i fondi che la vogliono la la l'Unione europea affidato alla Bosnia Erzegovina attraverso lo strumento di pre adesioni IPA che vengono utilizzati ma poi sembra che non ci siano controlli tutti che si lamentano di tutti
Sentire il un analista resti che oggi dice
Dice che una delle soluzione sarebbe quella di presentare una chiara strategia decennale magari creando corridoi dove i funzionari europei possono entrare e lavorare le richieste d'asilo presentate dei profughi e migranti senza ostruzionismi da parte dei politici serbi e croati
Insomma ci sono di mezzo anche i soldi molti molti soldi
E e anche su questi si segnano appunto
Appunto gli gli scontri e poi c'è il livello quattro cioè la Bosnia ed Erzegovina contro l'Organizzazione internazionale delle migrazioni finita sul banco degli imputati proprio per la sua gestione di tutta questa crisi sia o in una voi a me che Sarajevo danno la colpa alle autorità locali dall'altro a Bihac dico di non avere soldi a sufficienza lo scontro o in Bosnia assume connotati grotteschi quando si sposta sulla questione trasparenza sull'uso dei fondi all'Unione Europea
Sì Ajdabiya ci politici del cantone hanno lasciato lanciato l'allarme sull'opacità nella gestione dei fondi europei
Passati lo posso passaggio lamenta il sindaco di Bear cioè a valle o velocità i soldi non arrivano
Ma l'Organizzazione internazionale delle migrazioni si sottopone a periodiche revisioni contabili e fa notare che ogni mese presenta rendiconti finanziari all'autorità federali
E la delegazione europea in Borsa per quanto assurdo posso sembrare però alcuni politici a Sarajevo negano di aver mai visto questi rendiconti
E insomma la situazione è molto complicata resta il fatto che i migranti non vogliono restare in Bosnia e la Borsa non poco a far fronte alle richieste di asilo
E e insomma se da un lato l'Unione Europea chiede la Bosnia Erzegovina di intensificare i suoi sforzi legalmente il Paese non avrebbe obblighi verso la maggior parte di questi migranti al di là di quelli garantiti dai trattati e dalle convenzioni internazionali
E quindi la situazione sembra veramente kafkiana non non non facilmente sbrogliare delle ma ma correndo è importante capire appunto quali sono le reali cause dietro la crisi migranti di Bologna e per questo vi consigliamo la lettura di questo articolo
Pubblicato su it euro gli USA appunto comma articolo Di Lillo Montalto Monella Paolo Lucchesi che trovate l'incanto sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est
E c'è un altro articolo e di cui come si consigliamo la lettura siamo sempre su internet suo fan pece punto it un articolo del venti gennaio di Annalisa Giraldi che spiega perché a nessuno interessa della catastrofi umanitarie dei migranti in Bosnia
Ai confini dell'Unione europea scrive Anna Girardi
Centinaia di migranti continuano ad affrontare una crisi umanitaria che li costringe a sopravvivere senza un riparo mentre temperature da settimane ormai sono crollate ben sotto lo zero senza elettricità o acqua corrente
Non hanno i servizi igienici né un tetto sopra la testa sono costretti a lavarsene torrenti di montagna nell'acqua ghiacciata
Circondati dalla neve e di notte con temperature di decine di gradi sotto lo zero rimangono all'aperto
Provengono proprio da Afghanistan Pakistan e Bangladesh
Da Brussel non sono mancate le pressioni al governo bosniaco che però ad oggi non è riuscito a risolvere questa tragedia umanitaria ostacolato soprattutto dall'autorità dalle comunità locali che si rifiutano di accogliere i migranti sfollati e avete
Appunto Anna analizza Girardi riprende dice le cose che poi troviamo dettagliate
Nel nel d'inchiesta di di euro gli USA sarebbe semplicissimo scrive Girardi
Però scaricare tutte le responsabilità assoluta Rita bosniache l'Unione europea pur essendosi attivati finanziamenti appelli al governo di Sarajevo sembra comunque essere decisa a non affrontare la crisi sul suolo comunitario in altre parole
Scrive Annalisa Girardi la responsabilità di quello che sta accadendo lungo la rotta balcanica
Non può essere attribuita solamente alla Bosnia Erzegovina come racconta l'Istituto per gli Studi di politica Internazionale l'ISPI
Che a sua volta cita il Danny ce le effigi counsel anche la polizia di frontiera sarebbe responsabile della violenza sui migranti respingendo la maggior parte delle persone che cerca di entrare nell'Unione Europea la Bosnia Erzegovina infatti non è la meta finale
Di chi intraprende la rotta balcanica e questo l'abbiamo visto anche nell'inchiesta di euro gli USA in realtà la maggior parte vogliono andare oltre
I migranti scrive Annalisa Girardi cercano di arrivare in un Paese comunitario ma spesso vengono respinti prima al confine con la corazza poi a quello sloveno infine a quello italiano ed a ritornare indietro faccia il gioco del del più imponga il piano di Bruxelles ancora una volta sembra voler impedire l'accesso a migliaia di migranti ai Paesi dell'Unione dove avrebbero il diritto di presentare una domanda di asilo
Se gridando queste persone in Paesi appena al di là della frontiera comunitaria come appunto la Bosnia ed Erzegovina che di certo non manca di responsabilità per la catastrofe umanitaria ma che in ultima istanza viene finanziata proprio dall'Unione Europea per accogliere persone che a Brussel non vuole
Nella la chiusa dell'articolo di Annalisa Girardi dice tutto
La la la Bosnia Erzegovina non prende soldi perché l'Unione europea
Non vuole questi migranti esisti inizia a che fare con una crisi umanitaria di cui però l'Unione europea non si non si occupa qui stiamo parlando di persone di di di dagli uomini di donne e di bambini di minori non accompagnati di anziani che si trovano abbandonati da soli Angelo
E però non sono persone per qualcuno non non lo sono
Ed è il caso di Libero
Non è mai bello fare polemiche con gli articoli di altri però qualche volta si passa il segno che non si può stare zitti allora libero domenica trentuno gennaio a cui sul quotidiano Libero A pagina
In prima pagina ma poi gira pagina undici c'è un articolo così intitolato eurodeputati vanno a profughi presi dai croati somma gli eurodeputati sono andati
Approfondì come se fossero andati a lepri a funghi
E sono stati presi dai croati sono mai problema quali era che erano parlamentari di sinistra che avevano forzato un blocco degli agenti
Giovanni Longoni e nell'articolo spiega che quattro eurodeputati italiani di sinistra
Forse era un blocco della polizia croata per andare a vedere dove vengono controllati i migranti sulla rotta balcanica e gli agenti di Zagabria gli arrestano seguono polemiche ma la Croazia per ora difende a spada tratta i suoi poliziotti
Che differenza col caso di quel capitano di nave tedesca Carola racchette che non si fermò all'arte della motovedetta della Guardia di Finanza e però non ne dovete rispondere fu invece santificata da parte d'opinione pubblica italiana e allora ci fermiamo qui con questo articolo perché in queste prime poche righe già c'è tutto il senso allora del titolo ve l'abbiamo detto si fa come in tale da solo
Ma il problema è che non è vero come gli abbiamo anche letto gli altri articoli che gli eurodeputati italiani hanno forzato un blocco sì c'era una una una una barriera creata di dell'astro messo dalla polizia croata ma stiamo parlando di deputati europei che si stavano muovendo sul se sul territorio europeo e dunque non è il l'aver questa Ford costo forse questa forzatura
Raccontata come nell'articolo non è vero che sono stati arrestati a Lipa
Simili gravi i migranti e gli altri capi non vengono controllati le condizioni del campo sono documentate da testimonianze rapporti documenti ufficiali abbiamo raccontato anche negli articoli che che gli abbiamo letto prima di questo il paragone con la vicenda del comandante Carola racchette non c'entra nulla ovviamente
Il l'autore del dell'articolo Giovanni Longoni e non sa evidentemente non sa niente di quello che accade al confine tra Croazia e Bosnia Erzegovina non non e non sa letteralmente di di di cosa scrive forse non si è documentato esistono eppure esistono decine centinaia di testimonianze di fotografie di video su quello che accade nella Bosnia nordoccidentale ci sono rapporti ufficiali documenti ufficiali
Sul sito in cui si parla anche delle violenze che sarebbero state commesse contro i migranti profughi ci sono i racconti di operatori della Croce Rossa Internazionale dell'UNHCR l'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati della Caritas ma evidentemente per libero
Questi sono pericolosi attivisti di qualche sospetta UNC magari pure di sinistra e forse l'autore dell'articolo non sa nemmeno non l'ha letto non non sappiamo che c'è un'ordinanza del Tribunale di Roma che indica nel ministero le responsabilità del nostro ministero dell'Interno nel ruolo dell'Italia nella catena di respingimenti legali e dal nostro Paese
Va alla Slovenia da qui la frase poi alla Bosnia Erzegovina
Ma il problema a questo punto è un altro ma in un articolo che ha un titolo che definire xenofobo e dire poco mamma veramente eurodeputati vanno a profughi
Il e in un articolo in cui ci sono delle il palesi inesattezze per non dire delle delle falsità l'ordine del l'ordine dei giornalisti ma proprio mai niente da dire eppure esistono delle regole deontologiche che i giornalisti sono tenuti ad osservare
Dobbiamo siamo anche obbligati a seguire corsi di aggiornamento professionale tra i quali anche alcuni sulla sulla deontologia e ci sono prati anche dei crediti alcuni di questi devono essere sua deontologia
E allora uno si domanda a cosa serve pagare l'iscrizione ogni anno dell'ordine dei giornalisti sono forse ad avere solo
Un tesserino
Simil pelle color amaranto con delle scritte sinora qui non si sta ovviamente parlando di sanzioni
O di o di processi odiosi però non è né meno tollerabile insomma che si possono avere opinioni differenti anzi si devono magari è vero più differenti ma non si possono nemmeno
Nemmeno a raccontare delle
Delle delle delle bugie ecco chiamiamole per quello che sono
Del di quello che è successo insomma giochiamo raccontato in apertura nella testimonianza resa da uno dei partecipanti alla delegazione pubblicata sull'Espresso ma saluta ma stiamo parlando di pericolosa sinistra un altro dei
Dei partecipanti alla questa delegazione che appunto si è recata in in Croazia fino al confine della della Bosca e poi andate in Bosnia per vedere realtà dei campi
Era Massimiliano Smeriglio Ellul però si è occupato della parte italiana appunto quella che è la l'articolo di libro fa finta di non sapere e su sul quotidiano domani
Di di martedì due febbraio apparso un suo articolo attico di Massimiliano Smeriglio deputato del Pd
Che parla proprio dei respingimenti illegali che le responsabilità italiane ed europee sulla rotta sulla rotta balcanica e sulla necessità di ripristinare la legalità scaricare sull'ultimo anello della catena di comando non è mai una buona pratica
I dipendenti della Polizia di Stato italiana che operano sulla frontiera lavorano in condizioni di precarietà con scarsi mezzi e risorse
Inutile tirarli dentro una storia più grande di loro casomai scrive Smeriglio dovremmo interrogarci su come presidiare meglio quello snodo sulla della rotta potenziando accoglienza mediazione interculturale assistenza sanitaria
Visto che continuiamo a considerare quel confine come interno quando nei fatti ancora caratteristiche esterne
Dopo la sentenza del tribunale di Roma
Dopo l'interrogazione parlamentare di Erasmo Palazzotto del tredici gennaio a cui ha risposto direttamente la ministra
Questa pratica sembrerebbe di fatto sospesa una buona notizia ora e tempo di ripristinare legalità e buone pratiche di accoglienza e di contrasto alla tratta degli esseri umani perché più prendiamo incomprensibili le prassi di accesso attraversamento o attraversamento del nostro Paese maggiore sarà il potere dei trafficanti di esseri umani
Per la nostra civiltà giuridica per lo Stato di diritto chi chiede asilo deve essere ascoltato e presa in carico
Tutto il resto riguarda una brutta pagina del modo in cui il nostro governo ha gestito la rotta in questi mesi
Basti ricordare che si tratterebbe complessivamente di circa tre mila seicento persone non di milioni nessun esodo biblico solo la gestione ordinaria delle nostre frontiere
Cerchiamo di restare fedele ai nostri valori alle nostre leggi
Senza cedere alla tentazione di esternalizzare i paesi terzi ai Paesi terzi la gestione e il governo dei flussi insomma
Non può essere la Libia il modello a cui guardare non può esserlo per un governo che abbia a cuore la Costituzione repubblicana e la tutela dei diritti umani
Abbiamo letto la metà la parte conclusiva di questo articolo pur di Massimiliano e l'eurodeputato Massimiliano Smeriglio sui respingimenti legali sulle responsabilità italiane ed europee sulla rotta balcanica pubblicato sul quotidiano domani
A a pagina dodici l'altro ieri due due febbraio
Mi è sembrata la risposta migliori insomma Ande c'è al tono al titolo al contenuto di quell'articolo pubblicato su su Libero il trentuno gennaio non è l'unico degli articoli che leggiamo su certa stampa italiana che sembra dimenticarsi che perché da una parte appunto si parla dell'esodo biblico dell'invasione della sostituzione di queste
Di queste di stupidaggini queste idiozie che pure
Vi su cui si continua a martellare l'opinione pubblica non c'è nessuna invasione c'è un problema manca ma ci sono c'è la possibilità di gestirlo semplicemente facendo ricorso alle leggi che abbiamo ricordiamoci che l'ordinanza del Tribunale di Roma
Che ha chiamato in causa il ministro dell'interno che cita appunto anche l'articolo di Massimiliano Smeriglio che abbiamo che ho citato anche nel corso della di questa rassegna parla proprio di pratiche che contravvengono alla nostra Costituzione alle nostre leggi alla alla dichiarazione alla Commissione europea sui diritti umani e anche al in questo accordo bilaterale tra Italia e Slovenia nel novantasei
A cui il governo aveva fatto riferimento ora speriamo davvero che queste pratiche
Siano finite speriamo davvero che come scrive
Massimiliano Smeriglio si
Restiamo fedeli ai nostri valori e alle nostre leggi
Senza cedere appunto la la tentazione di esternalizzare paesi terzi la gestione governo dei flussi di di migranti e speriamo insomma che ci sia anche magari in certi nostri organi di informazione
La una resipiscenza insomma che non si tratta di cambiare le proprie idee si tratta anche di misurarsi sul in un dibattito ma non certo quello di fare titoli xenofobi o di raccontare i fatti come non sono come non sono avvenuti
Ci fermiamo qui con questa questo supplemento settimanale di passaggio a sud-est che abbiamo dedicato a fare una rassegna stampa
Per fare un aggiornamento sulla situazione sulla rotta balcanica in particolare nella zona dove si concentrano i migranti profughi richiedenti asilo nella borsa nord-occidentale confini della Croazia prendendo spunto partendo proprio dalla visita che una delegazione
I deputati europei reparto democratico nei giorni scorsi lo scorso fine settimana ha ha compiuto proprio al confine tra Croazia e Bosnia uno dei punti chiave della rotta balcanica
Tutti gli articoli che abbiamo citato quel che appunto è possibile
Condividere li trovate LINKEM ritrovate linkati sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est
Vi ricordiamo che tutte le puntate di passaggio su testo solari ascoltabili su radio radicale punto vita andando nella sezione rubriche e cercando e cliccando poi passaggio su destra in onda invece ci sentiamo domenica sera domenica sette febbraio alle ventuno per una nuova puntata
Grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli una buona giornata in compagnia di radio radicale