Tra gli argomenti discussi: Cultura, Immigrazione, Informazione, Integrazione, Libro, Mass Media, Politica, Razzismo, Societa', Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 31 minuti.
Rubrica
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13:30 - Camera dei Deputati
13:30 - Senato della Repubblica
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presidente dell'Associazione Culturale Humanae Vitae
giornalista e scrittore
Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale benvenuti erano a portata di fortezza Italia la trasmissione sulle chiusure delle della politica e dell'informazione sull'immigrazione e non solo in questa puntata di proponiamo un'intervista
Sul libro che paragone agli anni Venti del secolo scorso con quelli attuali
Radio radicale e ci occupiamo di un libro che ha come titolo svegliarsi negli anni venti il cambiamento i sogni e le Paure da un secolo all'altro edito da Mondadori e scritto da Paolo di Paolo
Scrittore di romanzi che questa volta si cimenta in un libro diverso particolare adesso capiremo il perché intanto saluto Paolo Di Paolo benvenuto su Radio Radicale
Grazie alla chimica
E abbiamo in collegamento telefonico anche Gianluigi De Benedittis presidente nell'associazione umane dite a cui io darei subito la parola
Per introdurci alla Scelta di questo testo per questa intervista
Buona anche la Turchia grazie Andrea per l'ospitalità legato a Paolo Di Paolo per aver accettato il il nostro invito oggi Paolo non ha bisogno di tante presentazioni che uno uno scrittore un giornalista critico e era tante cose cari sottolinearlo ha scritto anche i libri per bambini
Dico questo perché perché penso che oltre dovremmo in certo senso recuperare un po'una visione da mucca volante
Per poter immaginare il re impostare un nuovo paradigma
In tempo reale
No all'interno del programma Cocchetto Italia che una Andrea anche noi cerchiamo di fare un con un viaggio spazio-temporale cercando di dare un contributo vero onesto sincero
Ad una narrazione spesso artificiosa spesso pregiudizievole che non riguarda solo e soltanto e ma
Dei migranti ma
Riguarda un po'tutti coloro che sorgono prelievi
Di una gerarchiche valichi ogni riconoscimento di cui ci si è ormai di invitto
E che
Si trovano il mercato ci ha rimarcato esistenziale forse agli agli scioperanti coloro i quali invece in uccidendola legali perché l'impiegato inevitabili devono essere conosciuti e riconosciuti
E questo nostro percorso cerchiamo di farlo partendo da concetti ingiustizie sociali con Cecchi Nyquist economica
Cercando di di pensare gol modesti culturali
Il ritardo Paolo Di Paolo sicuramente lui solo il viaggio tra questi cure e Celli e che lo scorso in questo secolo
Poi deciderà con Andrea all'induismo e ne e con con gli alimenti e ci incomincia che tutto questo chiasso accesso una volta e che può avrei succedere di nuovo magari grazie anche delle Poste
Endogene che tolte le più più più audaci più creativa senta lei che dall'ente ricorre ad un effetto Nostalgia
Che poi può essere deleterio come questo ad Angelo spiega Paolo Di Paolo insieme a e Andrea
Senta allora io ho infatti vorrei iniziare dicendo che appunto come dice il titolo il sottotitolo questo è un libro sugli anni Venti di allora e gli anni Venti di oggi due poche sospese tra spinte da una parte a un estremo edonismo dall'altra parte all'identità tutti e due sentimenti che sembrano non a utenti ci ma rafforzati da tempi incerti e tragici allora dopo la prima guerra mondiale e anche con tra l'altro anche qui un parallelismo
Inquietante con una pandemia come la spagnola oggi in tempo di globalizzazione con i suoi effetti destabilizzanti e in più di pandemia è giusta questa vettura di Paolo
Beh interessante provare a confrontare ciò che è accaduto cent'anni fa con quello che sta accadendo ora che facciamo un patto
Diretto anche l'attuale che poi naturalmente riguarda né come autore e i lettori che avranno voglia di di fare questo percorso l'hanno già fatto e cioè non si fa un gioco che invece nella pubblicistica contemporanei molto frequente soprattutto quella di matrice divulgativa di storia divulgata
E cioè il gioco dei corsi e ricorsi cioè dati dei presupposti in un modo un po'deterministico arriva alla conclusione che si ripeteranno le stesse cose o si stanno ripetendo le stesse cose
Questo è un gioco facile perché se uno cerca nella storia e paralleli ritrova dalla preistoria l'altro ieri essendo diciamo così la natura umana basata su alcune ricostituita comportamentali quindi al di là come la pressione del tempo di una certa epoca ci sono dei gesti umani che si ripetono e dunque anche delle condizioni determinate dall'agire umano
Che somigliano a appunto ciò che è accaduto sì facciamo questo patto quindi usciamo dalla dimensione del corso di corso allora interessante esplorare un materiale emotivo
E proprio quello cui facevi riferimento cioè una dimensione dopo un grande trauma
Il intaccato durante un grande trauma perché non ne siamo ancora usciti dipinta verso appunto il recupero di certi i bisogni essenziali desideri con una componente anche turistica e d'altro canto però anche l'idea che la crisi solco che la crisi scala possa essere invece un'occasione per ripensare il mondo
Noi ci siamo mossi in questi mesi rispetto alla crisi sanitaria che stiamo vivendo proprio tra questi due poli conosce l'azione a volte un po'nevrotica tra ritorniamo alla vita ma che cosa significa questo tornare alla vita magari avremo modo tipi approfondirlo
E ripetiamo il mondo siamo migliorati saremo migliori che ovviamente invece ama
Patetica diciamo così
Proiezione del tutto fuori asse
E l'umanità non migliora ne peggiora in modo lineare le contraddizioni sono costanti quotidiani tu puoi avere da una crisi una spinta appunto anche ad agire ripensando
Una condizione di partenza rielaborando anche certi parametri etici etici teologici ma questo non significa che l'umanità viene migliorata da una guerra o viene migliorata da una carestia o da una pandemia questo concetto di miglioramento è proprio per tutto scoprimmo inopportuno incongruo
Quindi nel momento in cui però entriamo dentro questo materiale motivo sentiamo tutte le spinte che ciascun individuo secondo me perché la cosa straordinaria di quello che accade
In questi anni venti incidenti perché le niente della crisi sanitaria della Candy nemmeno la cattivello qualche milione di persone la sta vivendo praticamente l'intero pianeta
E questa cosa qui quando chiamava quando chiama chiamavamo mondiale una guerra davamo comunque diciamo così un po'lavorando per eccesso perché mai un evento a collegato tenuto insieme riguardato
Tante persone miliardi contemporaneamente hanno vissuto lo stesso evento e dunque in qualche modo se prendo il singolo prima ancora che la macroscopica folla sento che dentro di me partiamo proprio da diciamo dalla responsabilità dell'individuo sento che ci può essere la spinta a liberarmi delle restrizioni dei condizionamenti voler tornare a un anche un aspetto appunto un po'superficialmente edonistico della vita e viceversa però anche la sensazione che certi cambiamenti siano irreversibili che mi dedicherò ci dedicheremo appunto nel mondo
Che non sarà lo stesso perché cosa vuol dire il degli atti in un mondo che non è lo stesso ecco lasso la palla boy ma la sostanza quindi dell'interrogativo che nuove poi l'intero libro e proprio che cos'è un'epoca di scarto come la si riconosce quand'è che un'epoca
Finisce non c'è una segnaletica predefinita e tuttavia l'umanità si trova in certi momenti assentire il passaggio e a me questo affascinava molto ecco perché il confronto con gli anni Venti veniva in qualche misura naturale anche prima della pandemia perché questo libro l'avevo congegnato ben prima
Della pandemia d'altra parte solo uno dei temi la pandemia che appunto affronto nel libro e mi sembrava che gli anni Venti e concludo fossero anni in cui dopo due grandi traumi appunto la guerra mondiale
In realtà Palmieri spagnola effettuata senza dubbio avevo sottovalutato primati d'affrontarlo appunto a quello che poi sarebbe accaduto comunque dopo quei due grandi traumi il mondo non non è più lo stesso
Ad esempio che faccio più trasparente di natura in artistica se io comprendo nel mille novecentoventicinque
E solo un anno escono in quel momento libri come il grande P o che non sono agli al faro di timidi di Virginia Woolf mi rendo conto che dopo una trasformazione così radicale anche nei linguaggi ciò che si può fare dopo questo tipo di esperienze non è la stessa cosa che si poteva fare prima allora anche solo questo elemento interessante
Cioè quando sostanzialmente dei pionieri delle figure più avvertite rabdomante io non so che cosa siano esattamente fanno dei gesti in un certo momento storico che manifestano lo scarto
Che lo incarnano in qualche modo e che rendono impossibile a chi viene dopo non tener conto di quel passaggio questo mi interessava al di là e la pandemia naturalmente che questa appunto dei nostri anni venti però in generale chiedersi che cosa il cambiamento che cos'è una trasformazione quando questa formazione cita e si rende visibile mi sembrano punto interrogativo che vanno anche al di là delle contingenze
Ecco infatti diciamo hai fatto bene a precisare che libro è stato in gran parte scritto prima della pandemia perché i dati comunque Rispetto non ha una guerra mondiale però a un cambiamento diciamo quasi epocale periodo di tipo di globalizzazione economica chiede c'è stato tanto che qualcuno come Gallino ha detto che ricominciata
Una lotta di classe ma all'inverso dai dai più potenti ai più disagiati
Beh insomma e questo dava questo tipo di a setto a livello mondiale ha creato una una un'altra caratteristica comune tra i due ventenni cioè la rabbia la rabbia in pratica in particolare dei disagiati e come tu dici nel libro una suscettibilità a fior di pelle e noi in questo lo possiamo ben benissimo vedere per esempio nel sociale l'anno
Che poi hanno portato nella loro parte negativa un po'alla guerra di tutti
Contro tutti allora negli anni Venti probabilmente lo strumento che poi contribuì insomma la nascita dei vari Theater totalitarismi in modo molto significativo la radio era un altro strumento che di Massaro di comunicazione di massa che permetteva appunto anche lì il diffondersi di Fay chiuse eccetera ecco questo sentimento
Di rabbia come lo possiamo analizzare meglio
Credo che sia diciamo una delle delle categorie emotive più interessanti non so dire se FIAT come dire legata allo specifico di questa epoca benché alcuni saggisti molto autorevoli l'abbiano invece proprio legata appunto all'interpretazione di questa epoca senza un saggio di panca in misura che io cito nel testo che si chiama come tale la rabbia
E qui diciamo mi chiedo mi affido alla visione i saggisti per più autorevoli strutturati sicuramente la temperatura emotiva è una temperatura di nervosismo profondo e radicato perché quello che poi ha determinato anche sulla scena europea se ci limitiamo a quello sulla scena italiana che vogliamo circoscrivere ancora di più
Diciamo gli eventi macroscopici da un punto di vista proprio della politica anche era prassi politica
Parlamentare elettorale eccetera quello che ha determinato più cambiamenti è stato troppo una spinta di l'insoddisfazione di insofferenza di rancore perso lo status quo verso chi lo rappresentava quello che abbiamo chiamato all'inizio dalle nostre parchi antipolitica
Con un'espressione che secondo me inaccettabile da un punto di vista proprio semantico non esiste che un cittadino si definisca antipolitico
Ho apolitico per me è una delle cose più intollerabili in assoluto anche sentito dire nel linguaggio corrente diciamo così una chiacchierata informale non mi interesso di politica
Per me una catena di igiene l'accetto da forse da un quindicenne ma neanche la vorrei accettare da un quindicenne perché non interessarci di politica
Non significano interessarsi alle Chiarella tra questo e quell'iter alle vicende anche spicce diciamo così TTT limpidi passa cucina parlamentare
Non interi sacchi di politica significa rinunciare a capire in piena di cittadini quindi è davvero un'espressione inaccettabile benché molto diffusa
Dico però che a un livello epidermico con quindi comunque significativo da un punto di vista proprio della registrazione delle mozioni quella spinta che ha portato chiamiamola l'antipolitica ma poi più genericamente
Ai vari populismi alle varie declinazioni dei populismi e quando nessun tipo di ovviamente il giudizio di merito è un dato di fatto e sicuramente diciamo così trova la sua il suo combustibile
Il suo carburante in una rabbia un po'indiscriminata amara appianate
Appunto nei confronti del proprio disagio esistenziale economico-sociale sei nervoso sei arrabbiato sei come dice Thomas Mann appunto cent'anni fa suscettibile e questa sorta di suscettibilità a fior di pelle come la chiama lui
Poi appunto come diretta
Ha capito a una serie di scelte anche precise che portano sulla scena qui dovrebbe rappresentare quella rabbia salvo poi diciamo così incarnare di nuovo
In qualche misura l'elitarismo che era stato combattuto da quegli stessi antiche antipolitici chiamiamoli così
E però se ci spostiamo un poco avanti cioè a quello che stiamo adesso vivendo e poi cambia deve ancora diversa perché
Come si la persona che stava male già prima
Stesse ancora peggio
La persona che non stava malissimo adesso semplificante comunque deprivata di certi privilegi
Anche solo quelli legati appunto alla sua libertà di spostamento alla sua libertà di andare a sciare a diciamo a tutto quello che è assolutamente indiscutibile non sottacendo moralismo
Alla buona diciamo sono libertà dell'uomo bianco soprattutto occidentale è permesso a livello di portafogli che giustamente fa la sua indiscutibile la canta sulla neve e che quest'anno ha dovuto aspettare per fare oppure allora se tu metti insieme
La frustrazione di quello che non può fare la vacanza sulla neve
Il tema la frustrazione ben più profonda e significativa di chi la vacanza sulla neve nella vita non l'ha mai fatta e ha dovuto magari ci sarà un'attività aumentato licenziato in fiamme magari alla turbolenza del tutto immotivati di un adolescente che è stato chiuso in casa per Melfi e che quindi si sente come una specie di leone in gabbia e di tanto in tanto da sfogo anche in un modo come dire poco opportuno a il suo fastidio al suo villaggio ecco tu capisci che la società se
Praticamente trasformata in una folla di pentole a pressione
La pressione violentissima dei coperchi stanno per saltare in i fatti
Adesso la alto dei coperchi è rallentato dall'illusione
Che è stata costante diciamo in questi mesi che ci fossero degli spazi ritorno alla vita di recupero della vita quotidiana come stiamo vedendo proprio in questi momenti di di zona gialla più larga appena diciamo così ci dovessero restringere questi spazi libertari guadagnata ritorna quella pressione a essere insostenibile ed e naturalmente diventa esplosiva perché ciascuno ha una sua rivendicazione la rivendicazione più esteriore cioè quella di voglio il mio aperitivo Poglio le mie vacanze sulla neve insomma
A rivendicazioni che spesso non hanno voce titoli ripeto la vacanza sulla neve l'aperitivo non ha fatto mai e però la società somiglia una polveriera a quel punto no dove ciascuno può riprendersi qualcosa in una sorta di rabbiosa anche no prepotenza per cui tu appena aprissero i cancelli dai l'effetto di quelle che avete presente quelle scenette purtroppo cupamente consumistica di quando scaduto l'Italia arrivano spesso agli Stati Uniti non si fanno dei grandi sconti nei grandi centri commerciali e c'è una sorta di assalto e poi quel supermercato quel centro commerciale resta vuoto no e quindi questo genera un ulteriore frustrazione che cosa vogliamo andarci a riprendere esattamente questo ripete la domanda
Secondo me di questo momento che cosa vogliamo esattamente una ti ricordi quel quella persona manifesto che divento anche il titolo di un famosissimo romanzo degli anni Settanta vogliamo tutto sì era il simbolo di un'epoca no simbolo di un'epoca di rivendicazioni sindacali operai
Ha tutto un altro clima evidentemente ma vogliamo tutto oggi vorremmo tutto ma che cosa esattamente
Quel tutto si declinava in avanti allora in avanzamenti appunto di diritti
Civili sociali lavorativi oggi quel tutto eh talmente largo come campo e che rischia di essere niente sostanzialmente oppure il ripristino di uno status quo
Che è impossibile ripristinare e che peraltro era storto comunque perché quando io sento dire rivoglio la mia vita lo accetto su un piano nel personale individuale
Lo posso accettare perché ciascuna Nostalgia de la vita che faceva anche se probabilmente non era la migliore delle vite possibili che nessuno pone infatti fa comunque potremo tornare al cinema
Vorremmo che sto parlando sempre la partita più esteriore di questo ragionamento voglio tornare a farmi avere divo in piazza benissimo nessuno te lo toglierà per tutta la vita prima o poi ci torneremo
Ma da un punto di vista collettivo quell'idea del ripristino del sistema è inaccettabile come impiegati un articolo molto lucido secondo me Ida Dominijanni sui internazionale nel sistema avete espressa così è stato hackerato dal virus
E presumere che debba essere ripristinato così com'era è già comunque storto politicamente come concetto oltre che con e oltre che eticamente come concetto non perché possa venire di qui in avanti una società egualitaria maggiormente egualitaria
Quella cui tende diciamo così dovrebbe tendere un certo discorso politico
Perché non è una magia non è un miracolo ma purtroppo anche nella parte diciamo così più avvertita di una certa media borghesia si sarebbe detto contermini novecenteschi che guarda a sinistra c'è il rischio della prepotenza appunto un po'edonistica un po'compiaciuta
I intanto ridaremo indietro la mia vita e poi penseremo arresto e questo è molto pericoloso ecco infatti nel libro cioè cioè l'analisi perché abbiamo fatto sinora
Diciamo in negativo non di quello che appunto è successo allora di quello che succede adesso però c'è anche una una parte direi in positivo o no in cui proprio per continuare il discorso che stai facendo mi allaccio e quello viene in in in parte proposto uno sforzo diciamo emotivo come dicevi te per andare oltre il nostro il motivo è anche cognitivo però ecco il nostro trantran quotidiano soprattutto appunto mentale no i nostri pensieri abituali e cercare di vedere il mondo
Da un'altra angolatura meno soggettive più intersoggettiva cercando di capire se quello che pensiamo
Per esempio delle nostre angustie riguardi solo io magari ci s'angustia a molti altri e magari anche in modo peggiore e quindi cercare di reimmettere il un sentimento fondamentale per la socialità che l'empatia quindi inizierà pensa agli altri nel dialogo e non rapportarci sì solo nella chiacchiera spicciola
Chi perché in questo come dire lo chiudiamo insegnamento io stesso mi mi pento di usare questa parola perché una una pandemia un virus non hanno nessuna intenzione didascalica o didattica
Comunque no prendiamo per buono l'insegnamento ciò che possiamo trarre ecco diciamo così
Da ciò che abbiamo vissuto proprio questa straordinaria capillare interconnessione umani e altre specie probabilmente non lo impareremo realtà fino in fondo però quando parlavamo anche tra vent'anni fa di globalizzazione usando questo termine in modo spesso del tutto fuori fuoco
Non abbiamo capito bene cosa fosse la globalizzazione così nemmeno appunto a vent'anni dal momento in cui più intensamente abbiamo parlato
E in realtà l'unica cosa che davvero in questa parte globale proprio intensità di questo contagio dunque nel momento in cui io là dove si fa cogliere come modello come verità ad un modello interconnessione prego poi provare a razionalizzarlo a intellettuali tarlo e quindi ha politicizzato
E non so se basterà ripeto questa crisi pandemica appare un po'discosto in questo senso ma ciò che capita a me in questo punto del pianeta capitando appunto a milioni di altre latitudini
E questo che può significare che non appunto diciamo così darmi la misura dell'utente l'entità di una Rete vera e propria ecosistemi rapite trascini comportamenti
La possibilità proprio anche no esistenziali individuali collettive
Rischia di diventare subito retorica un discorso appunto intorno all'empatia tuttavia non riesco però nemmeno ad arrendermi al cinismo di chi invece la la ladra persa in partenza
In patria che diventa diciamo così un modo per guardare l'altro non come un intralcio ma come un compagno di strada al compagno di viaggio anch'egli abissali differenze che possono esserci tra mente e qualcun altro è sicuramente una chiave e appunto ancora una volta la chiave politica
E la capacità di ascolto relazione interpretazione anche dei bisogni dell'altro e del fatto che come diciamo per lui in me in quel libro variamente leggendario che il cui oltre la siepe
Libro diciamo che posso miglia porte in bella copia diciamo al libro Cuore di gli amici che hanno memoria che stava sui nostri banchi ma intendo dire che non ha quel grado di retorica tuttavia è sempre stato sui banchi dei dei delle ultime larghe generazioni di americani nota Unipro formativo
In quelli persona fate che magari qualche non servato tutte le persone sono simpatiche quando si riescono a capire
Io penso che sia vero al fondo io penso che hanno che la persona che ti sembra più distante dati quella di cui non riconosci in cui lo riconosce nessuna somiglianza poi però settaria capirà
Non dico che ci sta simpatica ma dico che non è impossibile un dialogo
E in questo senso appunto quando parliamo di zone della società che ne so che sono quelle che poi alimentano i fatti con cui sa per un anno due mila ventuno cioè i fatti di capitoli il l'assalto al Campidoglio negli Stati Uniti
La guai beige come la chiamano appunto in America cioè la la feccia bianca uso questa espressione ovviamente capire Colette che potrà tanto
E tu non riesci a a casa tua capire come si possa non solo votare Trump ma diciamo anche affettati con quei costumi con quelle modalità con quelle istanze e perché non sta facendo uno sforzo di capire il che non significa alla dare quel tipo Titti comportamento quel tipo di stanza a quel tipo di scelta politica approvare interpretarlo per provare a capire che non è il tuo antagonista non è l'assalitore di capitoli il diciamo verso la parte più folcloristica sicuramente diciamo era vagamente organizzata però insomma quelli che comunque applaudivano a quella quelle acqua quella indubbiamente baracconi ska parata quelli invece che devo capire perché niente algoritmi antagonista può essere il rappresentante politico può essere tanto può essere chi per lui ma non può essere il cittadino che come me
Aspira diciamo così al miglioramento delle sue condizioni di vita cioè in fondo quello che potrebbe essere interessante è il modello che io nel libro
Provo a evidenziare di una e riporta al racconto di uno scrittore americano il tema dei Reggae che a un certo punto da a un comizio di Trump con tutti i suoi pregiudizi
Dice io mi immagino di trovare appunto i suprema chi i complottisti i negazionisti immagina di patente che veramente fa un quoziente intellettivo molto molto molto limitato
E poi non è che non troppo anche questo non è che non trovo quello che parla di scie chimiche per un'ora che mi parla di chissà quale complotto dietro non so che
Trovo anche quello
Però poi trovo degli esseri umani e tovagliette ovali che magari in modo sollecito premuroso distribuiscono bottigliette d'acqua
A un certo punto dieci al discorso politico che parlano di cose che in cui potessi parlare anche col vicino di casa cioè questa dimensione qui questa dimensione del compagno di viaggio
Il viaggio nell'esistenza diciamo così umana
E mi sembra comunque preliminare e e finale no che non che non tende a questo diciamo da una condizione quindi preliminare di uguaglianza in termini proprio come dire assoluti e relativi siamo esseri umani appartenenti a questa specie eccetera eccetera eccetera
Arrivo alla conclusione la stessa conclusione passando per una serie di mediazioni che possono implicare diciamo così la mia rivolta politica nei confronti di una rappresentanza inaccettabile come può esserlo soltanto in America ottantina nulli o chi per l'universo Suma naturalmente sto parlando di idiosincrasie mie chiaramente no che possono assolutamente discutibili
Ma come dire arrivare alla all'antagonismo nei confronti la rappresentanza politica non significa essere antagonisti
Dell'elettore del mio antagonista politico lì posso cercare invece una strategia di rapporto una strategia di ascolto non perché debba fare proselitismo
Ma perché devo cercare interpretare quel bisogno cioè devo cercare di capire soprattutto perché quel bisogna controllarli tanta politica che a me sembra più congrua opportuna sensata democratica intelligente perché non arriva quell'istanza legittima
A trovare la rappresentanza che mi sembra più congeniale appunto al governo paese
Ecco noi purtroppo il tempo lo abbiamo quasi esaurito il corso molto velocemente naturalmente avrei voluto anche ieri ti altre cose però a questo punto voglio dare la parola Gianluigi perché mancano due minuti e vorrei che tu ci desse un po'un una parola conclusiva su questa interessantissima conversazione con Paolo Di Paolo
No io volevo chiedere a Paolo due cose velocissime intanto volevo chiederli cercare di capire rispetto a tutto quello che ci siamo detti rispetto a agli eventi noi
Siamo cento euro osiamo periferia visto la tentazione come dicevi tu gli ricorrere anche oggi purtroppo all'uomo con la film politico minuscola però della Provvidenza ore tempo Carlo sentendo in Italia perché non muore mai edilizio della paura ed è la prima domanda perché con la veloce e che che sicuramente del del nuovo nel vecchio economo accende il vecchio nel nuovo che possiamo salvare ecco veramente un minuto io non so se ce la fa sì no va be'dico soltanto coricato ma la domanda è interessantissima che la paura
Puramente una parola chiave è proprio nella relazione anche col discorso che facevo un attimo faccia cercare interpretare le Paure perché dentro le paure trovi anche molte molte cose importanti da un punto di vista della della politica la prassi politica
E quanto al muove al vecchio la periferia al centro RFI certo nel Novecento troviamo ancora parametri interessanti per capire la realtà non tutti alimenta alcune chiavi non aprono più nessuna porta
E nel nuovo secolo a volte alla partenza del nuovo invece diciamo così trovi qualcosa che molto stantio stagnante come potremmo anche aver visto nell'ultima ultimissima stagione politica cioè ci sono degli elementi di novità
Ed elementi di stagnazione ripetizione dell'identico
Per finire davvero in trentasei neanche trenta secondi venti secondi il centro e la periferia ecco e l'illusione di essere al centro di qualcosa che scardinata invece da questo nuovo secolo o addirittura da questo nuovo decennio che sta cominciando non siamo più al centro di niente e probabilmente nessuno è al centro i niente nemmeno quando diciamo l'aria
Sì americana la più grande democrazia del mondo è una formula idiota è una formula imbecille nel terzo che qual è la cerchia dei democrazia
Chi dice che la democrazia americana perché questa diciamo le dita capiamo guadagnato dal Novecento dal tardo Novecento che la democrazia americana fosse la più grande democrazia del mondo è una locuzione che potremmo anche cercare di evitare di usare visto che appunto ripetiamo che cosa Ampera non ha senso
In un senso pensare che l'America che al centro del mondo come potremmo presupporre messe dell'India della figlia Cina o o dell'Africa che magari appunto cambierà purtroppo già cambiando nel corso dei prossimi decenni perché non esiste più centralità non c'è più un concetto di centralità stabile
Il virus probabilmente la crisi pandemica pericoli ci sono cambiamenti epocali sotterranei allo stesso tempo cioè noi sentiamo che c'è cambiamento ma poi ciò che più conta è quello che va sotterraneamente a muovere le nostre prospettive non esiste un centro perché non c'è in qualche modo che periferia che siamo tutti alla periferia di qualche centro come
Anche la crisi pandemica dimostrato
Allora grazie grazie a Paolo Di Paolo con cui abbiamo parlato del suo libro svegliarsi negli anni venti è edito da Mondadori Grazia Gianluigi De Benedittis e buon proseguimento con i programmi di radio radicale grazie Paolo
Con questa intervista si conclude la puntata odierna di fortezza Italia vi ricordiamo che noi andiamo in onda il sabato alle tredici e trenta e in replica mercoledì alle sei di mattina potete trovarci
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