Presentazione del Rapporto annuale 2021. Un anno di attività in favore di richiedenti asilo e rifugiati

Saluto tutti e do il benvenuto alla presentazione del rapporto annuale due mila e ventuno del Centro Astalli Servizio dei Gesuiti per i rifugiati
Il nostro secondo rapporto nel periodo Copeland quindi questa presentazione on line
I com'è tradizione del Centro Astalli dare centralità alle persone rifugiate
Cominciamo con la testimonianza i Pemba un BA rifugiata congolese in Italia che ci racconta la sua storia
Buongiorno mi chiamo Pemba umbra
Sono arrivate in Italia un po'di anni fa abbiamo dal Congo e sono scampata per motivi di guerra quindi sono in Italia come rifugiata
Sua mamma di una bambina di otto anni viviamo a Roma
Il Centro Astalli India lo conoscevo fin da quando Trenitalia perché avevo la residenza fissa al centro ha fallito
Perché anni fa in senso a stargli davanti la residenza poi durante la fase del mugnaio prima della fase mia lavoravo come receptionist
In un albergo durante la pandemia o fa il suo lavoro
Essendo mamma riesce ad una bambina da sola ho sentito il bisogno di divenire quindi ritornare qui diciamo per chiedere un aiuto
Il Centro Astalli meta pagare bollette il Centro Astalli mi aiuta a pagare l'affitto
E oltre a questo aiuto economico il Centro Astalli mi aiuta
Anche umanamente ecco in questo caso parlo di Cristiana anche lei chi mi segue molto da vicino e poi il Centro Astalli in questo momento con il Centro Astalli stop per realizzare uno dei miei sogni
Ed è quello di essere operatorio socio sanitario
Ed è una cosa che
Mi sento non vedo l'ora anche inizi perché dovrebbe iniziare a maggio ed è una garanzia per me perché essendo operatore socio sanitario prima di tutto aiuto le persone bisognose coda che io qualcuno ha fatto con me
E poi un lavoro garantito Vincenzo almeno così avrà una stabilità per me e per il futuro di mia figlia
Spero che l'hanno futuro la pandemia finisca
Finisca al più presto perché almeno così torniamo alla vita normale tutti quanti
E per il mio futuro vorrei ci porta alla fine questo mio progetto che ho a cuore per il futuro vorrei un futuro migliore per mia figlia molto minore del mio quindi mi affido essendo nata qui
Alla questura la possibilità la ricchezza comunque di due Paesi diversi
E quindi vorrei che la sua integrazione fare forte un molto molto molto più facile della mia appunto vorrei che prende fa anche la cena tenta italiana perché no perché è un Paese che comunque c'ha colto
Ti fa stare bene ecco quindi vorrà un futuro migliore film molto migliore
Molto milioni nel Canton tra pace e serenità i saluti per mia figlia questo
Grazie a un bar e grazie con lei a tutti i rifugiati che abbiamo accompagnato in questo in questo tempo
E allora partirei da un'immagine che umbra sci ricordava anche cioè ad uno sguardo sul futuro
Rapporti partirei proprio da un'immagine sopra la mascherina pochi che guardano oltre
Che era Angelo Sequeri in un suo libro lo sguardo oltre la mascherina scrive
La protezione della mascherina rende indistinto il profilo del viso
In compenso rende più intenso il linguaggio degli occhi
Ecco il due mila e ventuno è iniziato all'insegna del piano vaccinale per contenere la pandemia
In mantenendo l'immagine della mascherina eccome se lo sguardo del mondo intero da dietro questo dispositivo di protezione furtivamente cercasse di guardare al futuro
Lasciando sì indietro un faticoso passato prossimo mentre ancora vive il travaglio del presente
Ecco anche il mondo dei rifugiati in Italia dall'osservatorio del Centro Astalli
Mai come nel due mila e venti gli occhi dei rifugiati che emergevano da mascherine di ogni tipo evocavano un passato parlavano di un presente
I speravano in un futuro il viso era indistinto perché questa negli anni e divenuta l'immagine rappresentativa del mondo dei richiedenti asilo e rifugiati
Numeri indistinti percentuali assetti che la pandemia li ha fatti emergere dall'indistinto dall'invisibilità
Rendendoli in più occasioni unico chic cittadini di fatto di Città di De deserte
In una società che fa fatica a riconoscerli come tali a riconoscerli il diritto di cittadinanza
Il rapporto annuale che presentiamo oggi racconta questo mondo vissuto nella sede di Roma e nelle varie sedi territoriali
Bologna la nuova realtà della Rete a stargli Catania Grumo Nevano Palermo Trento Vicenza il Padova
Con un numero di rifugiati che si attesta intorno ai diciassette mila
Uomini donne i bambini che hanno vissuto come in trappola l'anno della pandemia
Mostrando le fatiche e gli anni di politiche sull'immigrazione spesso ideologiche e strumentali ma soprattutto giocate sulla loro pelle
Su dividerò questa presentazione in tre momenti intervallati da alcuni video
Un primo momento uno sguardo sovrannazionale un secondo momento la convivenza con la pandemia in Italia da parte dei rifugiati
E poi un terzo punto Ringo grazie al mento e uno sguardo sul futuro
La prima di entrare nel vivo del rapporto siamo lieti di condividere con voi le parole i David Sassoli Presidente del Parlamento europeo che ringrazio per la sua partecipazione
Gentilissimo padre Camillo Ripamonti la ringrazio per il suo invito purtroppo le circostanze attuali non mi consentono di partecipare alla presentazione del vostro rapporto annuale
Desidero comunque rivolgere un caloroso saluto a tutti i volontari del Centro
Astalli a sua Eminenza Cardinale Luisito Antonio Tagle per la sua autorevole presenza
Come sapete viviamo un tempo di grandi sfide fra queste le migrazioni sono senza dubbio una priorità una priorità assoluta un fenomeno strutturale che la comunità
Internazionale deve sapere affrontare con spirito unitario e solidale
In attesa di definire un quadro completo opere il due mila venti lo ha Wenner HC R. l'agenzia delle nazioni unite per i rifugiati stima che a metà dello scorso anno almeno ottanta milioni di persone sono state costrette a fuggire
A lasciare le loro case
E se guardiamo ai minori non accompagnati i dati sono ancora più allarmante nel corso della pandemia da Covi dalla mobilità nel mondo si è ridotta tantissimo e di conseguenza anche le richieste di asilo sono drasticamente diminuite rispetto agli anni precedenti ma le situazioni
Di crisi non si sono arrestate sempre secondo i dati dell'Agenzia delle Nazioni Unite la maggior parte dei rifugiati continua a fuggire dall'Afghanistan dal su del Sudan dal Myanmar soprattutto dalla Siria
Per chi ha dovuto abbandonare la propria terra la pandemia da corvi del è diventato un ulteriore ostacolo un ulteriore crisi
Di protezione e di sostentamento in questo senso il Centro Astalli che quest'anno festeggia i suoi primi quarant'anni di attività svolge un ruolo molto importante perché oltre a garantire alloggio cibo a tanti rifugiati e richiedenti asilo
Promuove da sempre una cultura della pace dell'accoglienza della solidarietà
La sfida migratorie rappresenta una grande questione globale una questione umana sociale di fronte alla quale l'unione europea deve adottare un approccio coordinato più coraggioso basato sui principi della solidarietà della responsabilità
Attraverso la riforma della propria politica sull'immigrazione e l'asilo la Commissione europea ha proposto nuove misure
Che prova a superare il sistema di Dublino indicare una via diversa rispetto al passato non più dettata dalla paura dall'incertezza Mauri intatta a trovare un giusto equilibrio tra solidarietà e responsabilità
Nella gestione
Dei flussi migratori c'è molto ancora da fare purtroppo la pandemia ha rallentato l'intero processo ma spero che su questa proposta ai governi possano tornare presto a discutere a definire una risposta europea che sia all'altezza della nostra umanità
Come Europa abbiamo il dovere di valorizzare quell'idea di cittadinanza globale e solidale che sta alla base di una società aperta inclusiva senza dimenticare naturalmente
L'invito di papa Francesco a riscoprire un'Unione Europea altruista fatta di relazioni umane
Servono regole
Regole che umanizza i nuovi meccanismi globali questo lo può fare solo l'Europa
Per questo dobbiamo lavorare in modo costruttivo concreto su politiche realistiche vi ringrazio ancora per il vostro impegno o due ovviamente spero di incontrarvi presto non appena questo tempo così difficile lo renderà possibile buon lavoro a tutti
Grazie al Presidente Sassoli speriamo veramente di averla tra noi al centro Astalli di facce di farli vedere appunto il lavoro che facciamo con con i rifugiati
Ma come dicevo entriamo nel nel vivo e nella trattazione di quello che la predella rapporto annuale del del Centro Astalli uno sguardo sopra nazionale
Ci diceva
Filippo Grandi l'alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati in un saluto augurale l'anno scorso una frase centrale nella vita dei rifugiati
Cioè che una delle sigle le scelte più difficili e quella di abbandonare tutto per cercare sicurezza
E questo passato che così per molti rifugiati e però un presente ancora per troppi
Gli occhi che emergevano dalle mascherine di molte persone incontrate quest'anno sono sguardi di donne uomini che in più occasioni sono stati costretti attenere quegli occhi bassi
Per violenze che hanno subito per le umiliazioni delle disuguaglianze che li hanno costretti a tentare soluzioni di vita lontane da casa
Per soprusi durante i viaggi e per settimane o mesi nei centri di detenzione
E questa dicevo la situazione di molti ancora troppi migranti nel mondo
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di cui il Centro Astalli ha avuto l'onore di ricevere pochi giorni fa la visita del suo alto rappresentante Filippo Grandi parla
Di o al di oltre ottanta milioni di sfollati nel mondo come ci ha ricordato anche lo stesso Presidente Sassoli
Di cui quarantacinque milioni sono sfollati interni
Un numero considerevole di persone parte ormai da anni per lo più da cinque Paesi Siria Venezuela Afghanistan Sud Sudan e Myanmar
E proprio in quest'ultimo Paese la situazione si è ulteriormente aggravata nel corso del due mila e venti così come nelle regione del Tigrai in Etiopia divenendo un'aria di grande instabilità
La pandemia ha reso più difficoltosi gli spostamenti durante il primo picco aprile due mila e venti circa centosessantotto Paesi hanno chiuso le loro frontiere i di questi novanta hanno interdetto l'accesso ai rifugiati
Ciononostante il numero degli sfollati è aumentato nel corso del due mila e venti
Infatti a testimonianza di ciò anche in Italia questo numero aumentato rispetto agli anni precedenti e arrivi in Italia infatti via mare sono stati nel due mila e venti poco più di trentaquattro mila sono partite della Libia e sbarcate sulle nostre coste circa tredici mila persone e oltre undici mila sono state intercettate e riportati indietro dalla guardia costiera libica
Mentre si stima più di mille quattrocento purtroppo il numero dei migranti
Che hanno perso la vita durante la traversata
Tutto questo ci dice che la pandemia per molte persone non è il peggiore dei mali è solo uno dei tanti mali che affliggono la loro vita
Come essere in mano i trafficanti sopravvivere nei centri di detenzione per esempio quelli libici essere riportati in un porto che non è sicuro e ancora morire in mare
Anche la rotta balcanica è ritornata di grande attualità nel due mila e venti
Mettendo in luce la tendenza da parte degli orpelli Europa negli ultimi anni a esternalizzare le frontiere
A respingere più o meno apertamente nel proprio territorio da uno stato all'altro come in un gioco i migranti forzati in sostanza stiamo assistendo ad una sorta di erosione del diritto d'asilo
Il video che ora vedremo
Cioè la testimonianza del padre stanco Pelizza che ringrazio direttore del genere esse Europa Sud Est che ci descrive la situazione dei migranti sulla rotta balcanica
Sono padre stanco Pelizza necessità croato direttore dall'AGEA resse al servizio dei gestiti per i rifugiati nella Coppa sud-est cioè in Bosnia Erzegovina Croazia Serbia e Kosovo
Ora si tratta dei paesi sua rotta balcanica dove già da anni mediatore persone passano e cercano di trovare una vita migliore né a un Unione Europea
Purtroppo il numero dei migranti in questa regione tipo stia Erzegovina cresce sempre di più dallo Stato al grande difficoltà di gestire questa situazione
Né al due nove diciannove e aperto euro famigerato campo buccia
Una ex discarica a pochi chilometri dal confine croato senza acqua elettricità
L'autunno aventi dopo un incendio che aveva distrutto il nuovo campo profughi un Ripa diverse centinaia di migranti sono rimasti senza alloggio e adesso tra un numero e intorno due mila così abbiamo iniziato a fornire assistenza anche a loro distribuendo cibo acqua vestiti scarpe medicine
Supponenti per rafforzare l'immunità che disturbato da una cattiva alimentazione cioè tutto cui ha compassi Cocche possiamo tenere dai nostri dona
Carichiamo il Moro telefoni cellulari distribuiamo il padre i pannelli solari per avere almeno un può diametri gettare nuova luce durante la notte
Abbiamo i nostri mediatori culturali diciotto di coloro che parlano la lingua dei migranti per essere al servizio concreto grazie al loro sappiamo tutti che cosa emigranti davvero hanno bisogno cerchiamo di alleviare o lavoro sofferenza abbiamo anche i nostri volontari medici uno decoro io mostro seminarista gesuita
I migranti che sono fuori dei campi quelle due Nicola in tanti posti intorno Pica ci non hanno possibilità di fare una doccia nel lavare i vestiti così non possono prevenire le infezioni tua pelle soprattutto la scabbia e purtroppo spesso affrontiamo anche la lesione fisiche in seguito agli incidenti alla frontiera
Facciamo anche le traduzioni nei casi quando dopo una dei migranti o testimone ho accusato davanti in tribunale o polizia siccome lo Stato bosniaco non altri traduttori per l'ambiente Pastura curdo così semplicemente detto stiamo vicino a loro vogliamo essere i vicini non gli estremi vogliamo mostrare che un voto ospitava in Europa
C'è una frase molto brava e molto vera aggiunge l'autore posti al sole nei
Pure Ivo Andrić
Nuovo miscele creature quanto va sventura affrontata insieme questa sventura di migliaia di persone ed avere una tragedia
Tentava seconda anch'guerra mondiale come dice il Papa
Ma è una sventura che può unirci e qui Coffa ci unisce
Nessuno qui insiste sulle cose che ci differenziano stava sono diventate meno importante diviene ovvio che siamo tutti umani che siamo fra che
Grazie al padre Peretz sa che ci ha ricordato l'importanza dell'ospitalità dell'ospitalità nella nostra Europa il auspichiamo come ha ricordato il presidente Sassoli che i principi di solidarietà e di responsabilità possano trovare un equilibrio all'interno dell'Europa
Il signor lunga a regole chioma inizino l'accoglienza
Ma c'è bisogno di tanto coraggio da parte dell'Europa
Il nuovo Patto per l'immigrazione e l'asilo presentato a fine settembre
Pur consapevoli che sia frutto di negoziati molto complesse in seno all'Unione ci lascia però il soddisfatti perché quanti nuova a basarsi su una logica escludente
Noi tutti abbiamo la responsabilità di non lasciare sole i non abbandonare queste persone in una condizione di profughi che hanno il diritto di lasciarsi alle spalle
Passiamo al secondo punto cioè quello della convivenza con la pandemia
Ci ricorda Donatella Di Cesare il cui contributo è presente nel rapporto annuale che non tutti siamo vulnerabili allo stesso modo
E allora in quest'anno il due mila e i denti siamo stati al fianco dei rifugiati più ai margini e abbiamo cercato di costruire anche durante la pandemia integrazione i stanziamento sociale non è sinonimo di indifferenza e non è il contrario di prossimità infatti nell'anno della pandemia pur nel rispetto di tutte le indicazioni sanitarie per arginare la diffusione del coronavirus abbiamo accompagnato oltre diciassette mila persone
Di cui dieci mila solo Roma per anni abbiamo parlato di una situazione di sempre maggiore marginalità delle persone con una protezione internazionale abbiamo denunciato politiche
Chiede come le politiche sicuri Ta.Ri. ed escludenti hanno reso la vita dei rifugiati sempre più precaria
La pandemia non ha fatto altro che rendere evidente tutto questo ha reso visibili gli invisibili però estremizzando la loro condizione
Lungo tutto il Duemila evidenti dal primo lo da un coloro che abbiamo incontrato che avevano occhi che emergevano da mascherine improvvisate ci hanno parlato di un presente vissuto ai margini
C'erano riferite in particolare i rifugiati e richiedenti asilo che hanno frequentato quotidianamente la mensa di via degli Astalli
Per i quali sono stati distribuiti oltre cinquanta mila pasti uniti a presidi sanitari quali le mascherine i disinfettanti per le mani
A cui però si sono aggiunti a anche durante il mese di marzo e Aprile senza dimora italiani e comunitari accomunati dalla medesima situazione
Per quasi un terzo del numero degli accessi
Per loro è stata importante che la porta di via degli Astalli non sia mai rimasta chiusa perché in un tempo di grande difficoltà di confusione generale questa ha costituito un riferimento costante
Così è stato per tutte le sedi territoriali
Sebbene sia stato necessario rimodulare i servizi non abbiamo mai smesso di accompagnare i rifugiati più in difficoltà
Il con loro ove necessario chi condivideva la stessa sorte
Alcuni degli effetti dei decreti sicurezza
Archiviati definitivamente a fine due mila e venti si sono fatti sentire durante duramente con lo scoppio della pandemia poi illo Quintavalle i mesi successivi hanno di fatto congelato tutto per esempio
La difficoltà in molti casi di rinnovare i permessi di soggiorno da umanitari in altre forme o di convertirli in permessi per motivi di lavoro
Questo ha comportato come conseguenza impossibilità per molte persone iscriversi al servizio sanitario nazionale
Con grave rischio durante la pandemia per la salute propria e di conseguenza per la salute della collettività
Oltre il trenta per cento delle persone che si sollevavo rivolte all'ambulatorio del Centro Astalli Palermo non era iscritto al servizio sanitario nazionale
Le accoglienze le accoglienze in tutto il territorio nazionale sono continuate nel due mila e venti non senza difficoltà legate alle procedure d'ingresso in sicurezza delle persone
Sono state ottocentottantadue le persone accolte dal Centro Astalli circa l'uno per cento di tutti gli Accolti in Italia la maggior parte nell'ambito del Progetto sai ex si trovi mi del ministero dell'interno
Le persone accolte nell'anno della pandemia pur nella difficoltà
Legata all'interruzione della progettualità di formazione i lavorativa hanno potuto però contare su una rete di sostegno relazionale che ha costituito una protezione importante per loro
Coloro che avevano già intrapreso l'iniziale ma fragile cammino d'integrazione
E coloro che ormai non potevano più contare sui centri di accoglienza e tra questi in particolare sono da segnalare famiglie con nuclei numerosi e nuclei monoparentali hanno dovuto affrontare invece una situazione sociale molto più difficile perché sguarniti diretti adeguate servizio di accompagnamento al all'autonomia di Roma ha sostenuto venti cento settantotto Madrid sole il cinquanta per cinquantaquattro per cento del totale degli utenti del servizio
Anche la perdita del lavoro così come per molti cittadini italiani ha colpito duramente i rifugiati
Molti coloro che sebbene vivessero già da anni l'Italia essendo impiegati in alcuni dei settori che hanno risentito maggiormente della pandemia quali la ristorazione il settore alberghiero ha perso il proprio lavoro
Essi spesso privi di ammortizzatori sociali e di una rete relazionale che potesse sostenere in questo momento
Anzi essendo essi stessi riferimento di molte famiglie lontane sono ritornati a rivolgersi al Centro Astalli per essere sostenuti e accompagnati
A loro si è cercato di stare vicino e di accompagnarli per evitare che si potesse interrompere quel cammino di integrazione tanto faticosamente intrapreso in questo tempo infine per tutti i rifugiati che nella propria storia personale hanno spesso subito violenze e torture
Le chiusure isolamento hanno rappresentato un duro colpo in modo particolare per i più vulnerabili e a rischio ricadute nel loro permessi pro processi riabilitativi
L'attività del summit ecco inserito nella ASL Roma A uno e degli altri centri di salute nelle altre sedi territoriali è stata un'attività centrale
Per mantenere un canale comunicativo e di supporto per queste persone
Fatto un cammino di accompagnamento quest'anno a sostegno di queste persone che ha dovuto ripensarsi ha dovuto rimodellare sì con creatività e allora il terzo punto un ringraziamento e uno sguardo sul futuro
La vostra testimonianza dell'amore di Dio nel servire rifugiati e migranti e anche fondamentale per costruire una cultura dell'incontro
Che da sola pone le basi per una solidarietà autentica i duri e durevole per il bene della famiglia umana
La frase eccitata attratta dalla lettera che papa Francesco ha inviato all'Ufficio internazionale del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in occasione dei suoi quarant'anni di attività
Nel due mila e venti ci ricorda l'anniversario che viviamo in quest'anno nel due mila il ventuno
I quarant'anni del Centro Astalli uno dei primi uffici nazionali nati dal desiderio del padre Pedro Rutte
E allora vorrei a questo proposito sottolinea sì sottolineare due aspetto i due punti della lettera di papa Francesco anzitutto la cultura dell'incontro
Anche nel due mila e i venti sono continuati tra le difficoltà della didattica a distanza i processi di sensibilizzazione partecipazione nelle scuole finestre incontri quindici città duecento istituti scolastici circa quindici mila studenti coinvolti
Abbiamo continuato ad affiancare docenti studenti perché siamo convinti che la scuola come ci ha ricordato il professor Nizzola in un incontro di formazione per gli insegnanti è un luogo in cui continuare a cercarsi anche in questo tempo
Ed è un luogo di una conoscenza che responsabilizza
Siamo convinti di questo siamo convinti che le dico l'educazione sia un punto centrale del nostro presente e del nostro futuro
E siamo convinti che questo impegno possa aiutare tutti a creare una cultura dell'incontro
In cui in cui i rifugiati sì sentano protagonisti e l'altro punto la solidarietà autentica che la forza del Centro Astalli che da quarant'anni a guardare oltre l'ha fatto anche durante il due mila e venti con uno sguardo oltre le mascherine
Questa forza
Nasce da una collaborazione creativa i piena di fantasia tra operatori i volontari
Per un obiettivo comune che è quello di una vita degna i figli dice a fianco dei rifugiati
Da Palermo a Trento da vicenza a Catania da Grumo Nevano a Roma passando per la nuova sede di Bologna nata nelle secche della pandemia
Migliaia i rifugiati insieme a centinaia tra volontari gli operatori lo si sono dati per vinti in quest'anno difficile
Marie invocando sì tutti le maniche hanno cercato insieme un modo per uscire migliori da questa crisi
I papà ce lo ricorda spesso peggio di questa crisi e di non utilizzarla come occasione
E allora l'occasione e quella di andare verso un mondo dove la solidarietà autentica e durevole possa essere veramente a servizio della realizzazione del bene della famiglia umana
Chiude chiudo allora con un grazie a tutti
E lasciando la parola a una riflessione del cardinale Luis Antonio Tagle prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli il presidente della Caritas internazionalista
Che ringrazio di cuore per questo messaggio per questa riflessione per questo incoraggiamento che va a tutti noi del Centro Astalli a coloro che si impegnano per i rifugiati
Grazie
Ringraziamo il Signore per i quarant'anni di esistenza del disservizio Order Centro Astalli sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati
Ringrazio padre Camillo Ripamonti della Compagnia di Gesù presidente del Centro Astalli però invitato ad offrire una breve riflessione sul rapporto annuale per il dove nel mille avventure
Il documento è per me più una testimonianza di umanità
Di amore info e di compassione
Che non è un semplice resoconto di attività
Il migrante soprattutto emigranti costretto a lasciare il suo Paese
Può così raccontare da propria storia
Abbiamo potuto vedere è poco aree il loro dolore quando hanno deciso di trascinare la loro patria
A causa dell'avvio densa della povertà
E dei disastri ecologici
Potevamo quasi sentirle dal grida delle famiglie
Che si è separata mentre cercavano di fuggire dei pericoli
Potevamo persino sperimentare le loro paura mentre attraversava fanno male di Rita R. per raggiungere un luogo sconosciuto
Verso un futuro sconosciuto
A rifare e non nuovo Paese comportando su nuovi pesi da portare per i migranti costretti a lasciare le loro case
Incertezze rifiuto
Manipolazione
La pandemia ha peggiorato questa loro situazione
Ma grazie all'accoglienza
Al rispetto e al accompagnamento fornito dal centro Astalli
Il loro viaggio scuro e stato irrorato di ridurci
Immigranti sono punti umani tra i loro Paesi di origine e di Paesi di destinazioni
Ma l'esperienza del Centro Astalli ha anche dimostrato che i migranti giunti in Italia
Hanno saputo creare puntini solidarietà tra volontari scuole ordini religiosi uffici governativi fondazioni umanitarie
Media e tante persone semplici di buona volontà
Questa consapevolezza via Hodgson l'atto emigranti sono spesso accusati di causa anche problemi nella società
Magari testimonianza del cento assassina Astalli offre invece un quadro diverso
I migranti evocando indolori ciò che genuinamente umano
Essi sono capaci di formare comunità di cura e di condivisione
Posso noia istruire ci
Se riuscissi is velocissimo acconce contro concentrarci solo sulla persona del migrante
Ci renderemo conto che proviamo ad estense gioie e condividiamo gli stessi sogni gli stessi dottori e le stesse anzi
Un migrante
E una sorella
Un fratello
Una persona unica
Ma anche lo specchio Vitti sono illusione
Grazie per l'arricchimento umano pastorale del missionario e ho ricevuto dalla lettura della rapportarli annuali
Non li avverte soltanto descritto delle attività ma piuttosto reso testimonianza alla presenza di divisione e cammina con il suo pop quando che Dio benedica il Centro Astalli i fossi partners e i posti collaboratore
Grazie