A 5 anni dalla scomparsa di Marco Pannella: Rita Bernardini insieme a Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti visitano la Casa Circondariale di Teramo

Terrorizzante satanici Marco Pannella
Ricordo speciale anche per ricordare Walter immediatamente aveva
Sì Marco amava la sua città interni con l'uomo ha mostrato una sua sensibilità
Scrive viene ci sono dei suoi ricordi
Con lui
Domandava Sat uno sguardo al carcere che allora era libero città ma insomma umana contrada aspra no tante volte effetto qui alcune volte siamo venuti insieme
A visitare il carcere aveva una sensibilità
Per tutte le minoranze
Mi ricordo era sensibile anche nei confronti vero Obama bene già allora veniva no chiamati genericamente zingari e gli aveva anche qualche amico Franco comunque credo che abbia dato tanto all'Italia e alla sua città
Marcucci ha chiesto
Poco prima di andarsene pare della sua assenza nata sa sa
E in contanti ottenuti Elisabetta Zappadu tanto radicale abbiamo continuato le sue lotte le sue lotte per una giustizia giusta nessun obbligo carcere rispondeste ai dettami costituzionali cosa che oggi non è è necessario diminuire la popolazione
Questo carcere continua ad essere un carcere sovraffollato
E tutta la comunità penitenziaria ho sofferto
Questo angolo del nove le lettere che ci arrivano insomma
Interno allineabile
Vinnie abbracciare
Trovi i figli piccoli
Le proprie mogli per lo più padri
Speriamo quello che stiamo cercando anche con una
Un contatto diretto con l'amministrazione abbia che abbiamo incontrato intanto quello di tornare alla costituzione individuare anche normali in altezza di detenuti se hanno una cosa perché non hanno più niente verso righi della libertà era televisione
E in televisione credono che la vita riprende e allora più duro loro settori privati della libertà vorrebbero almeno tornare ad abbracciare i trafficanti
Siamo qui al Castro GNU davanti al carcere di Teramo cioè nella città
Di Marco e anche in questa parte della città anche per Marco non era
Come dire riversa separata dalla sua
Dal centro
Nella sua città natia
Marco avuto una
Nella sua straordinaria vita un'attenzione particolare alla comunità penitenziaria
E tra le opere straordinarie della sua vita straordinaria
Quella di direi cristiana no l'opera di misericordia di fare visita ai carcerati
è sempre stata tra le prime
Della sua attività politiche
Noi siamo qui per continuare per quanto possiamo la sua la sua opera
Entrare in questo carcere oggi è come entrare in tutte le carceri che Marco abitato letteralmente abitato nel corso della sua nella sua esistenza
Per fare che cosa
Per tentare di fare quello che Louise c'era indicato
Quello di portare la speranza nei luoghi dove la speranza
Non c'è non esiste
Ma portarlo in una maniera particolare
Con una moto che è stata la linea guida della sua esistenza
Quel motto di San Paolo nella lettera però ai romani della speranza contro ogni speranza disperse contra spende
Quindi soprattutto nei luoghi della mancanza della speranza della deprivazione eccetera
Ecco in quei luoghi lui ai detenuti diceva beh non aspettate
Che vi sia qualcuno che riporti la speranza la speranza come se fosse un oggetto no dovete essere voi incardinarla dovessero voi di soggetto di speranza quindi essere speranza
Contro ogni speranza
A volte detenuti lo guardavano interdetto diceva cosa vuol dire essere speranza piuttosto che avere la speranza noi se qualcuno non c'è vada annunci illumina la via l'uscita dal tunnel della disperazione in cui ci troviamo come come facciano le loro armi diciannove dovete quella via illuminarla voi dovete essere voi la luce
Che da dentro di voi
Sgorga per illuminare il buio di un tunnel
Beh quindi essere speranza
Servono significa esserlo soprattutto la per le persone a cui volete bene per le persone che rivogliono bene quindi significa in altre parole
Essere amore nei confronti dei propri Karjer ricambiare con amore e quindi essendo speranza
L'amore che i vostri tali nutro nei vostri confronti né questo discorso sull'amore dell'essere speranza soprattutto per i proprietari
Faceva già mutare il modo d'essere dei dei detenuti e molti si sono liberati anche dal carcere ma partendo dal carcere incarnando appunto la speranza
Contro ogni speranza
Continuiamo a cercare di seguire le orme le impronte che Marco Pannella
Ha lasciato e in questo tracciato non potevamo che essere in un luogo come quello del carcere poi quello di Teramo della sua città in questa giornata così
E significativa e noi visite Remo
Ancora una volta senza mai distrarsi la comunità penitenziaria visiteremo questo carcere e io credo che nel proseguire in questa nostra azione dobbiamo anche ringraziare a i detenuti perché io credo che in questo periodo così difficile un po'per tutti è particolarmente perché privato della libertà personale
Lo verificheremo nel corso di questa visita ma ha sicuramente la pandemia ha reso tutto molto più difficile la vita innanzitutto dei detenuti più difficile
E credo che se le cose sono andate come sono andate diciamo pacificamente in maniera non violenta
E e anche per un senso di responsabilità dei detenuti credo che questo glielo dobbiamo
Riconoscere noi dicevo noi ti distrae gli amori mai o almeno cerchiamo di non distrarsi mai
E quindi continuiamo a guardare a osservare questi luoghi di privazione della libertà a personale cercando di davvero trarre ispirazione da quella frase che Marco ha pronunciato quanto somma sentiva
Che la vita fisica lo stava
Lasciando ed era quel rassicurarci dicendo guardate quello che importa quando uno se ne va a non la mancanza ma e chi resta e come chi resta fa di quella mancanza una una presenza ecco noi a questo continuiamo a ispirarci oggi abbiamo voluto anche ricordare Marco con o uno sporto che hanno realizzato Niccolò Crespi ispirato dal fratello Ambrogio che lo ricordo regista
Ritmi del regista di spesso contrasta em oggi anche lui si trova ristretto in un carcere non è quello di Teramo e quello di opera ma appunto continua a a a a incarnare a nutrire questa speranza che dobbiamo innanzitutto incarnare inutili per far sì che le cose poi possano cambiare nel senso che ci auguriamo che è il senso dello Stato di diritto il senso del rispetto dei diritti umani fondamentali per tutti questo quello che continuiamo a fare
Ora noi entreremo a visitare questo istituto e poi daremo conto di quello che abbiamo visto al momento dell'uscita
Bene dopo
Un
Un
Come
Poi
Poco
Negli anni
Siamo stati nel carcere di Teramo siamo stati qui posso dire con Marco e per Marco abbiamo trascorso più di cinque ore
E vi posso dire che in un carcere di circa trecento cinquanta detenuti siamo riusciti ad incontrarmi e solo la metà quindi proseguiremo per altre cinque ore una prossima volta visitando tutti i reparti che oggi non siamo riusciti a vedere pur avendo incontrato i la sezione dei protetti poi l'Alta sicurezza tre e i Comuni siamo appunto lusinghe a vedere solo metà
Dei detenuti in queste sezioni e non siamo riuscite
A a vedere il reparto dove sono detenute le donne
è stata era per me almeno da molto tempo che non faccio una visita ispettiva in carcere abbiamo ripreso i laboratori spes contra Aspem
Ma visitare come abbiamo fatto oggi cella del Sella anche se ci siamo lungo trattenuti nelle stanze di socialità per cercare di parlare contemporaneamente con più detenuti possibile farci raccontare lei loro condizioni insomma queste visite ispettive sono sempre importanti importanti per conoscere importanti per capire anche perché dopo questo tempo trascorso qui a nonostante ci sia stata anche questa emergenza sanitaria devo dire che lire detenuti in più di tanto di questo non hanno parlato e lo ripeto commesse con grande senso di responsabilità avessero vissuto questo anno e mezzo
Con le ulteriori restrizioni nelle restrizioni
Però ci hanno parlato di tutta una serie di problematiche che attengono alle condizioni materiali magari alcuni problemi con con la qua a osserva il problema dei riscaldamento le condizioni in generale insomma
Povere in cui versano le le loro celle poi molto ha riguardato anche la mancanza di attività di possibilità di impegnare
Proficuamente il loro tempo lavoro voi e quindi questo
Quello che emerso da questa visita con una direzione il personale che è stato estremamente
Collaborativo e dove sempre di più emerge per me
Il bisogno e la necessità anche il carcere per come concepito quindi purtroppo per come di conseguenza anche il personale si trova ad amministrarlo un istituto che vada superato
Che va superato perché ti rendi conto quanta sofferenza quanto patimento cioè e quanto poco in termini di possibilità di cambiamento ossia offerto insomma
Vorrei un carcere che non si chiami più istituto penitenziario ma che diventi un laboratorio un laboratorio del del cambiamento
Ma
Sì poche parole giusto per esprimere alcune sensazioni che devo dire sono positive difficile dire positivi qualcosa di positivo dopo aver visitato ecco come diceva di sapere tra poco fa un istituto di pena
Ancora questo termine un po'descrive la realtà
La realtà del carcere quando non ci sarà più
Appunto l'elemento del dibattimento del dolore della sofferenza come corrispettivo esatto del delitto della violenza
Il del dolore che sono state a tre arrecati alla Società vuol dire che noi abbiamo superato una concezione non soltanto dell'appena ma anche del giudizio e della giustizia che secondo me concezione ad oggi ritengo francamente
Anacronistica dobbiamo con Aldo Moro e con il filosofo del diritto tedesco che Aldo Moro ha mai amava sempre citare
Andare alla ricerca non tanto di un diritto penale migliore ma di qualcosa di meglio del diritto penale detto questo è stato l'impressione questa indice di un cambio di
Direi quasi diaria che si respira di atmosfera che si respira di un cambio direi quasi narrativo di di di parole che si ascoltano che è stato creato dall'avvento di un ministro di una amministrate la giustizia Marta Cartabia che nella sua esperienza nel suo ministero diciamo governativo politico per l'attivo a Porta trasfuso anche quell'altro ministero che aveva esercitato fino a poco tempo fa quello cioè della Corte cost della corte costituzionale re sentenze della più innovativa e più diciamo volte ad un a una dimensione diversa da quella della del diritto speciale del diritto del nemico va bene siamo quest'aria diversa che sia il Respighi si respira oggi
In Italia rispetto all'amministrazione della giustizia la stessa aria che lei ha fatto circolare con le sue sentenze contribuendo a delle sentenze
Penso ad esempio a quella cosiddetta Pavone Cannizzaro sulla sulla in materia di quattro bis e dell'ergastolo ostativo presidente allora era sicuramente ma Lattanzi male contribuito a quella sentenza e e i detenuti ma anche gli agenti della polizia penitenziaria al direttore del carcere come se avessero
Percepito questa atmosfera diversa quest'aria diversa
E quindi insomma si
Era palpabile una fiducia maggiore rispetto al passato ecco quella speranza che spesso uno non riesce a incarnare che realtà poi nel
Il modo per anche superare le situazioni più difficili
Beh direi che questa speranza non solo con mi è apparso animasse i detenuti che abbiamo incontrato
Ma anche gli operatori e gli operatori penitenziari abbiamo avuto un lunghissimo incontro sia all'inizio della visita nel con il direttore e con il comandante peraltro personaggio straordinario il comandante perché uno scrittore di di di Gerry il e di sola libri per bambini sono veramente una persona molto singolare ma altrettanto straordinario dico direi anche il direttore con il quale ci siamo intrattenuti per più di un'ora alla fine uno della visita
E c'ha raccontato una visione del carcere ripeto molto ispirata
Anche a quello che in questo Paese sta facendo circolare in termini di parole diverso di parole nuove parole
Di giustizia di una concezione della pena volta a superare se stessa della ministra Cartabia quindi devo dire un'esperienza
Quella di oggi
Positiva nei limiti in cui può essere ripeto positivo entrare in un luogo in cui c'è e si chiama ancora istituto di pena
Con Elisabetta e Sergio abbiamo voluto così ricordare
Marco Pannella nel quinto anniversario della sua scomparsa
E avendo incontrato oggi il direttore stare Fano liberatore e il comandante Igor De Amicis beh non è sembrato quasi che Marco ci fossero perché
Con loro ci siamo visti tantissime volte tra l'altro però il comandante ci ha ricordato episodi gli anche della sua vita particolare insomma Marco conosceva benissimo suo padre
Lo ha scoperto in una delle tante visite che Marco
Ha fatto e
Alle quali ho avuto ho l'onore di essere presente
Qualcosa è cambiato ne dobbiamo essere in grado anche di sottolineare i lati positivi
Questo è un carcere ancora sovraffollato sicuramente perché c'è un sovraffollamento del centoquaranta per cento e il direttore spesso ci diceva delle difficoltà
Che ci sono in tempi di covi de ad amministrare una realtà così complessa
Perché ci sono molti Circuiti prego penitenziari acquisti dobbiamo aggiungere le aree che hanno dovuto ricavare per l'isolamento del Covi d'gli spazi che hanno dovuto ricavare anche per
Questa nuova modalità di comunicazione che sono le telefonate
Di a Sky per i divieti di incontro per cui non basta solo separare alta sicurezza da media sicurezza dai protetti il femminile eccetera ma poi ci sono i divieti di incontro fra i detenuti
E insomma gestire una realtà così complessa non è certo facile però
Insomma quando venivamo con Marco a visitare questo carcere come scuola c'era solamente la scuola media la scuola elementare
Oggi ci sono le scuole superiori soprattutto agraria e il l'alberghiero
E c'è anche l'università punta adesso un detenuto che si trova a a Teramo ha la possibilità di frequentare corsi universitari e e questa è una novità assoluta altra piccola novità
Che però perché in carcere ci sta tutto il giorno ma così secondaria è che non ci sono più gli sgabelli lascia la ci sono sedie vere e con lo schienale anche abbastanza comode
Quindi sono quelle piccole innovazioni che dimostrano una attenzione certi problemi sono tantissimi molti detenuti per esempio erano vicini al fine pena e ci chiedevano notizie sulla
Liberazione anticipata speciale sulla liberazione anticipata normale che sono proposte che noi abbiamo avanzato anche alla ministra Cartabia per superare il sovraffollamento
E abbiamo sicuramente trovato il ai attenzione
Ma poi ci sono i problemi del reinserimento sociale
Molti ci diceva ma quando usciamo da qui poi che facciamo è infatti il carcere proprio come sistema
Quel luogo dove si esce
Non migliorati anche perché le possibilità che ci sono poi dopo di trovare un lavoro di trovare una sistemazione di poter gestire una famiglia magari con tanti figli
Sono limitatissime pochissime
E su questo bisogna intervenire anche e perché il lavoro
Per esempio in questo istituto ha parlato bene dell'istruzione ma il lavoro è limitato ai semplici lavori interni non ci sono lavorazioni che invece sarebbero preziose così come non ci sono corsi professionali
Insomma c'è ancora molta strada da fare siamo capaci di
Notare i miglioramenti
Voglio dire una cosa sul direttore
Stefano liberatore
Perché nonostante siano praticamente più di dieci anni che si trova ad essere il direttore di questo carcere
Beh ho trovato ancora che c'è ancora molto entusiasmo soprattutto innovativo
Insomma si è posto il problema per esempio della comunicazione
Dei detenuti poi dobbiamo trovare le strade ma e nel due mila e ventuno insomma fino a non molto tempo fa i detenuti potevano comunicare solamente con dieci minuti di telefonata a settimana
E con le lettere adesso già qui è possibile spedire le e-mail
Ma la comunicazione con la famiglia ancora seppure c'è la nota positiva di le telefonate via Skype per non c'è
Però la possibilità ancora di incontri visivi adesso con la ripresa questi quindi di potersi incontrare con i propri familiari con i figli
Proprio visivamente non abbiamo visto la sala colloqui c'erano due fidanzati lui detenuto a lei che stava dall'altra parte che tra l'altro dare un vetro divisorio restavano pure un po'litigando o e cose che capitano nelle coppie forse capitano più facilmente quando non ci si vede non ci si parla per e per tanto tempo però siamo nel due mila e ventuno
Questa l'era della comunicazione
Di a Sky via piattaforme digitali
Nouiri in continuazione ci mandiamo Whatsapp sms
Ci telefoniamo ma insomma non è possibile erano Scianna che mi raccontava
Sergio D'Elia stamattina
Riferendomi di opera insomma uno che è uscito dopo ventisei anni dalla di carcere arrivato fuori dice vedeva
Come giudice diceva vedeva uno che parlava con il cofano della macchina sale perché c'è il viva voce
Oppure ci sono i navigatori che caserma dei carabineri come caserma dei carabinieri con chi chi lo sta dicendo dove scopre che l'Africa
Sì e poi gli aveva il telefonino poggiato sul cofano della macchina lui diceva che parlava con il cofano la macchina perché c'era questa ma con la voce viva voce non capivo arrivava questo era stato so tra i ministeri per chi esce dal carcere dopo ventisei anni e il mondo è cambiato
Insomma volevamo salutare tutti coloro che seguono radio radicale che ringraziamo ringraziamo e Ombretta che c'ha seguito da Roma salutiamo quelli delle sezioni che non siamo riusciti a fare ma Chieri torneremo a visitare perché rivedo oggi in cinque ore e mezzo abbiamo potuto visitare netta carcere
Un saluto a tutt'