Cinema&cinema: "Un altro giro" di Thomas Vinterberg

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Se si volesse riassumere la morale moderatamente provocatoria del film un altro giro di Thomas Vinterberg per fin dall'inizio e che ha vinto recentemente l'Oscar per il miglior film straniero
Si potrebbe descrivere come un cauto elogio dell'alcol a scuola
I protagonisti del racconto sono un gruppo insegnanti delle scuole superiori in età matura e tutti uomini
Demotivati alcuni della loro professione
Altri depressi per ragioni familiari i quali scoprono di riuscire a coinvolgere di più gli studenti nelle loro lezioni essere più loquaci e più empatici
Assumendo una moderata dose di alcol prima di entrare in classe
è un toccasana che in certi casi si dimostra efficace anche fra gli studenti quelli per esempio che in occasione di un esame sono inibiti dall'emozione incapaci di esprimersi
Vedendo bicchieri o magari anche due ottengono un rendimento molto migliore
Tuttavia il racconto sottende anche un deciso richiamo alla prudenza perché l'alcol si sa genera dipendenza il suo uso sempre più confidente può sfociare nell'alcolismo e dell'abbrutimento che ne consegue
è una degenerazione prevedibile in cui finiscono per ricadere anche i protagonisti della storia che il film segue con un senso di affettuosa complicità
Anche delle disastrose in complicazioni ora buffi ora drammatiche di quel loro esperimento didattico
Una tesi ovviamente può essere condivisa o respinta
In questo caso trattandosi di una tesi tutt'altro che estremistica
Che l'ho già le virtù dell'alcol purché se ne faccia un uso moderato può essere accolta con favore credo dallo spettatore di convinzioni libertarie potrà essere respinta dai più puritani
In ogni caso un film attesi in cui cioè tutti i personaggi le vicende esistono in funzione di un assunto da dimostrare
Cade facilmente nella schematicità perché i personaggi e vicende possono sembrare ci mancanti per così dire di vita autonoma
è un difetto quello degli Gasca lirismo
In cui incorre a mio parere anche il film di Vinterberg solo in parte è vero
Perché poi la descrizione della crisi di uomini di mezza età
Il cui decadimento fisico è reso particolarmente spietato dal confronto con la bellezza della gioventù scandinava
Una crisi segnata dalla caduta della vitalità dall'inaridimento dalla perdita del desiderio di comunicare nella vita professionale come nella vita privata
E dove le bevute tra maschi vorrebbero illusoriamente far risorgere l'ebbrezza della gioventù ecco è una descrizione semplice ma efficace
Infervorato vota la passione per l'alcol il film dovrebbe forse essere un inno alla vita nonostante i suoi drammi e le sue tragedie
E invece è un percorso da una persistente disperazione
Che l'alcol per qualche tempo può far dimenticare ma che da solo non basta sconfiggere
L'attore mezzo Michal Senna uno dei protagonisti offre un interpretazione sobria nello stand di ruolo e sempre convincente
è un film del Complesso interessante uscito in questi giorni in molte sale cinematografiche
Dunque un altro giro di Thomas Vinterberg un saluto da Gianfranco Cercone