2 giugno 1946 - 75 anni dopo. Tre incontri alla Camera dei deputati - Il referendum istituzionale

Una sera
E benvenuti a tutti in particolare saluto il presidente
Fico che ci onora della sua presenza oltre che aver voluto condividere quest'iniziativa che il comitato di vigilanza sull'attività della documentazione ha voluto avviare riprendere saluto
I colleghi che sono qui presenti nel comitato che con noi hanno progettato e pensato questa iniziativa così come la struttura della Camera che sempre
Attenta efficiente nel costruire gli appuntamenti che hanno caratterizzato questo nostro lavoro e i lavori precedenti a cominciare dal segretario generale naturalmente dal vice segretario amica di Ferrari
Questo appuntamento si inserisce nella nella nel ciclo di incontri storici che il Comitato di vigilanza aveva deciso di organizzare nel era passato nell'anno passato e di promuovere intanto anche quest'anno e in connessione con il settantacinquesimo anniversario del referendum istituzionale tra monarchia e repubblica
Dell'estensione del suffragio universale alle donne e dell'elezione dei membri dell'Assemblea
Dell'Assemblea costituente seguendo il modello
Già collaudato nei precedenti seminari
Che si avvantaggiava peraltro di essere svolti in un contesto diverso senza l'imitazione del copie quindi sicuramente più favorevole
Abbiamo chiesto ha un illustre storico il professore Maurizio Ridolfi il professore ordinario di Storia contemporanea
All'Università della Tuscia a una giornalista la dottoressa Alessandra sardonico e ringrazio veramente per la loro disponibilità di animare questa nostra riflessione sui punti più qualificanti del tema di oggi che il referendum istituzionale per la scelta tra monarchia ed è
La lettura discorsi politici particolarmente significativi del dibattito a favore tra la monarchia e la repubblica
L'abbiamo affidata a due giovani Michele Scarcella e banda con le chiavi allievi dell'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico che ringrazio per il loro impegno e ci farà rivivere anche i toni della discussione politica di quell'epoca
L'incontro sarà introdotto da un filmato appositamente prodotto per noi darà e cultura che ringrazio veramente per la collaborazione molto qualificata che anche questa volta ci consente di dare un contributo storico adeguato
Che potrete apprezzare senz'altro come vi prego di apprezzare anche lo dico a chi in questa sala e naturalmente libretto di sala è stato predisposto dall'archivio della biblioteca dell'archivio storico
Della Camera e che è disponibile invece per tutti gli altri suo sito internet è molto interessante perché raccoglie documenti dell'epoca e consente di entrare nel breve nella nella nella lettura storica anche con qualche elemento qualificante in più
Consentitemi una brevissima riflessione personale anche perché lo dicevamo prima
Tutt'attendendo l'inizio del di questo appuntamento noi siamo qui in questo Palazzo in questa sala che rappresenta un pezzo della nostra storia che rappresenta un pezzo della nostra democrazia e che
Ogni volta che ci avviciniamoci mettiamo
Il piede dentro ricordiamo qual è il valore di queste istituzioni quale valore della democrazia che abbiamo saputo costruire il due giugno del quarantasei milioni e milioni di italiani italiane
Scesero tutti insieme di associarsi in una comune destino di pace
Dopo anni di guerra di libertà di giustizia e democrazia
E di contribuire a conferire alla Repubblica oltre che la gestione dei beni fondamentali il compito di custodire di preservare nelle alle future generazioni gli inalienabili diritti delle persone alla persona umana della persona umana
La festa del due giugno ne ricordo la scelta repubblicana del quarantasei e dell'elezione della Costituzione a costituente e forse oggi lo abbiamo sentito anche qualche giorno fa una delle feste più sentite tra gli italiani ma non è sempre stato così
Il due quello che il due giugno rappresenta oggi lo dobbiamo anche all'impegno di un grande italiano Carlo Azeglio Ciampi alla cui memoria rivolgo io deferente omaggio mio personale
Del nostra Camera in uno delle sue ultime interviste pubbliche
Amava ricordare il successo imprevisto e imprevedibile che ebbe il ritorno nel Duemila della celebrazione della festa della Repubblica e il timore che egli aveva avuto di un insuccesso di questo annuncio
Uso delle sue parole venimmo in una certa misura travolti dalla partecipazione e anche dalla contentezza
Diceva in un'intervista in macchina aveva al mio fianco il ministro della difesa Sergio Mattarella circondati da una fa il da una folla festosa di tutte le età che ci incitava ad andare avanti ci sentivamo italiani
Ecco oggi ecco che la pandemia reso non ha reso possibile svolgere per il secondo anno consecutivo la consueta cerimonia io vorrei che questo nostro incontro fosse vissuto anche ricordando queste parole del due mila
Il l'allora presidente della Repubblica
Diceva
Ricordando che questa è stata una festa degli italiani perché gli italiani l'anno resa possibile nel quarantasei ringrazio ancora per la partecipazione tutti e in particolare di chi consente anche con il suo contributo
Professionale culturale il nostro profondimento il presidente fico per la sua presenza il suo sostegno costante
Saluto e ringrazio
Vivamente il professor Maurizio Ridolfi Alessandra sardonico però la disponibilità ad avviare questo ciclo di incontri in occasione del settantacinquesimo anniversario del referendum istituzionale delle elezioni per l'Assemblea costituente
Salute colleghi deputati e tutti coloro che assistono da remoto a questa iniziativa e sono molto grato al comitato per la documentazione presieduto dal vicepresidente Rosato per averla promossa
Essere qui oggi ci ricorda a distanza di due anni del seminario sul mille novecentodiciannove
Il ruolo del Parlamento come istituzione pensante istituzione culturale capace non soltanto di analizzare finito esercizio delle sue funzioni la realtà economica e sociale del Paese grandi processi globali
Ma anche di approfondire i principali passaggi della nostra storia passaggi che sono alla base della nascita del consigliere lamento della Repubblica della Costituzione e ci dicono pertanto quali sono le origini della nostra comunità nazionale
In questo contesto il voto popolare a favore da Repubblica il due giugno di settantacinque anni fa è stato cruciale
Non soltanto perché spesso la scelta di una nuova forma di Stato ma anche perché spesso la determinazione degli italiani di non essere più sudditi ma cittadini attivi e di rifondare non solo le situazioni ma l'identità stessa della comunità nazionale per superare le aberrazioni
Del Ventennio
Una identità non più ricondotta ad una presunta razza italica come la propaganda e le leggi del regime avevano tentato di stabilire mentre tratta sui valori la democrazia della giustizia della solidarietà e della libertà
Ricordare le vicende legate al due giugno significa dunque comprendere soprattutto per le nuove generazioni
Quali sacrifici abbia comportato la riconquista della libertà e della democrazia
Quali grandi viali quali straordinarie personalità abbiano discusso qua dalle una dialettica accesa ma l'interesse comune per avviare la ricostruzione delle istituzioni e dell'economia del nostro Paese
Quali mediazioni tra correnti politiche ideali di orientamento diverso sono state necessarie difendendo un punto di equilibrio difendendo un punto di equilibrio avanzato di cui è frutto oggi la nostra Costituzione e questa ci sprona a sottolineare l'importanza di tutelare oggi i principi di concordia e di coesione non dimenticando mai che le libertà fondamentali non possono essere pregiudicate dall'aspirazione dagli interessi particolari di singole categorie
Prima di lasciare la parola ai relatori voglio ricordare che nei prossimi due incontri di questo ciclo di approfondimento
Ci saranno altre vie fondamentale acquisizione il due giugno mille novecentoquarantasei la partecipazione per la prima volta nella storia d'Italia delle donne ed elezioni pure ad elezioni politiche e l'elezione dell'Assemblea costituente
Concludo con l'auspicio
Quello di poter tornare presto ha svolto e che queste iniziative culturali e la presenza dei cittadini in coerenza con il processo di sempre maggiore apertura al pubblico della camera interrotto purtroppo a causa della pandemia vi ringrazio buon lavoro
Ma
No Sala della Lupa Palazzo di Montecitorio
è quella dove si ha riunito per la prima volta a Roma il Parlamento italiano sono le ore diciotto del dieci giugno ventidue anni fa in questa data i fascisti hanno ammazzato Matteotti
Sei anni fa Mussolini ha dichiarato la guerra oggi il presidente dalla cassazione Giuseppe Pagano legge alla presenza del Governo e delle alte cariche i risultati del referendum l'Italia Repubblica
Sono i giorni febbrili della nascita della Repubblica italiana tra il due e il tre giugno mille novecentoquarantasei
Venticinque milioni di italiane e italiani maggiori di ventuno anni di età accusano ai seggi elettorali per decidere la forma istituzionale della nazione e decidere cinquecentocinquantasei componenti dell'Assemblea costituente
Un popolo intero ha finalmente potuto parlare in un Paese che per troppi anni aveva dovuto travasare negli altoparlanti la voce di un uomo solo le schede silenziosa ma eloquenti dei milioni di cittadini invece che un solo vagone
Il ministro degli Interni Giuseppe Romita passa tre giorni e tre notti al Viminale a scrutinare i risultati di voto
Ho alzato sino alle quattro scrivere umiltà per parlare con i giornalisti e impedire che i dati che consacrano la vittoria per la Repubblica siano la notizia per essere data al momento giusto
L'afflusso dei dati dal Sud Italia fa apparire in vantaggio la scelta per la monarchia
Ma lo scrutinio dei voti che affluiscono dal nord ribalta lo scenario mercoledì cinque giugno dopo ore di perplessità i primi risultati del referendum cominciano a comparire nelle edizioni straordinarie d'Italia e Repubblica criminale ore diciotto e trenta i corrispondenti dei giornali di tutto il mondo sono raccolti intorno al tavolo tonde il ministro Romita risponde Ferrario l'annunzio semi ufficiale si posseggono gli scrutini i trentaquattro mila centododici sezioni su trentacinque mila trecentoventi
Però piuttosto curioso comunque visto la mia fotografia perché perché il ministro deve leggere i suoi risultati piano piano provincia per provincia poiché l'avete esperito tutti scriveva invece a dominare allora vergognosa allora io curiosissimo
Come microfono aperti ad avere come finiva la fisica o cose perbene volevo dire il finale s'allentano la Kia o la Repubblica
Il dieci giugno verbale della cassazione lamenti sfruttati del referendum e il tredici giugno Ray Umberto secondo di Savoia lascia il suolo patrio e partì per l'esilio in Portogallo
Una
Sulla torretta del Quirinale viene ammainata la bandiera con la croce di Savoia
L'Italia è Repubblica
Bisognerà però attendere il diciotto giugno per la convalida definitiva della Repubblica italiana
Quando il presidente della Corte di Cassazione Giuseppe Pagano presente ai risultati definitivi e comuni Heaney ricorsi motivati da un'interpretazione della norma che conteggiava anche il milione di schede bianche e nulle
Una conquista quella maturata nelle urne del due giugno mille novecentoquarantasei
A cui erano state messe le prime basi già all'indomani dell'otto settembre mille novecentoquarantatré il giorno della proclamazione dell'armistizio con la costituzione del Comitato di liberazione nazionale
Il nove settembre mille novecentoquarantatré alle ore quattordici e tre
Si fermi il Comitato dalle correnti gli antifascisti il comitato presse questa storica ad ogni violazione che leggo
Nel momento in cui il nazismo tenda
Di restaurare il Roma in Italia su dal gatto fascista i partiti antifascisti si costituiscono
Il Comitato di liberazione nazionale per chiamare gli italiani a la lotta e alla resistenza e per i conti stato all'Italia il posto che le compete nel consesso delle libere nazioni il venticinque giugno mille novecentoquarantaquattro il decreto legge luogotenenziale centocinquantuno
Definisce a un'Assemblea costituente al termine della guerra
La libera scelta delle nuove istituzioni dello Stato a sancirlo è proprio il governo formato dai partiti del Comitato di liberazione nazionale in carica da una settimana e guidato da Ivano e Bonomi
è nell'autunno del mille novecentoquarantaquattro mentre l'Italia del Nord è ancora sotto il tallone nazista
Che viene avanzata l'ipotesi di affidare direttamente al corpo elettorale
La soluzione della questione istituzionale
Dopo la liberazione dell'Italia settentrionale il nuovo Governo guidato da Ferruccio Parri
Comandante delle truppe partigiane il leader del partito d'azione istituisce il trentuno luglio mille novecentoquarantacinque con il decreto luogotenenziale quattrocentotrentacinque
Il ministero della costituente con il compito di convocare l'assemblea costituente equiparare i materiali giuridici e politici sui quali l'Assemblea avrebbe potuto lavorare
Il vicepresidente del Consiglio il socialista Pietro Nenni e nominato capo del nuovo dicastero
Il dieci dicembre mille novecentoquarantacinque Alcide De Gasperi leader della Democrazia Cristiana subentra Ferruccio Parri alla guida del governo
è l'ultimo governo del Regno d'Italia il primo a guida democristiana ed è quello delle decisioni capitali i decreti legislativi luogotenenziale i novantotto e novantanove del sedici marzo mille novecentoquarantasei
Integrano e modificano la normativa del venticinque giugno mille novecentoquarantaquattro
Affidando a un referendum popolare la decisione sulla forma istituzionale dello Stato da svolgersi contemporaneamente all'elezione con sistema proporzionale dei membri dell'Assemblea costituente
Pregiudiziale della vita politica italiana e quello di consolidare della corrente del proprio il metodo delibere commerciante e consapevoli il rinvio democratica
Dopo la prova generale con le elezioni amministrative di marzo e aprile mille novecentoquarantasei
Dove per la prima volta anche le donne partecipano al punto si apre la campagna elettorale
I partiti tornano dopo il ventennio a confrontarsi liberamente sui muri e nelle piazze d'Italia nello spirito democratico e nel segno del pluralismo delle idee
L'affluenza alle urne è altissima vota all'ottantanove virgola uno per cento dei ventotto milioni cinque mila quattrocentoquarantanove aventi diritto per un totale di ventiquattro milioni novecentoquarantasei mila ottocentosettantotto votanti
E questi i risultati definitivi non archivia dieci milioni settecentodiciotto mila cinquecentodue Repubblica dodici milioni settecentodiciotto mila seicentoquarantuno
L'Italia Repubblica
A
Ora
Allora buonasera professor Ridolfi buona sera tutti naturalmente già questo contributo video queste immagini storiche molto belle ci hanno fatto entrare nel clima di quei giorni oggi è stato detto lo ripeteremo loro sottolineeremo alla fine di questa di questa cerimonia è il giorno proprio della della proclamazione del risultato esattamente alle diciotto di settantacinque anni fa però io le chiedo di per cominciare perché poi professor Ridolfi autore insieme ad altri storici di una serie di volumi che pubblicano anche dei dati molto interessanti per una lettura dire leggermente diversa dei dati che aggiungono qualcosa alla lettura proprio dei dati dei numeri del di quella votazione tra le chiedo di cominciare dal come ci si è arrivati
Come si è deciso di affidare a una consultazione popolare la scelta istituzionale del diciamo così la soluzione del dilemma monarchia repubblica perché questa scelta in realtà non era scontata anche se è stata fatta in col anche in altri paesi altri paesi d'Europa che uscivano dalla guerra
Hanno affidato questa scelta delle consultazioni popolari però non era non era scontata e suscitava anche da quello che si si capisce naturalmente anche dei timori che poi vedremo
Sì per intanto mi faccia dire di un po'di emozione nel trovarsi in questa sala
Che per noi che facciamo questo mestiere di di studiosi di storici e un luogo di memoria incomparabile
Davvero con un significato che parte dal Risorgimento dal lungo Risorgimento
E arriva al quarantasei per poi arrivare ai giorni ai giorni nostri
Un'altra
Piccola riflessione probabilmente relativa a questo momento che stiamo vivendo
Oggi come allora c'è questa sensazione diffusa di una ripartenza di una necessità di ripartire con un sistema di valori ridefiniti con una serie di consapevolezze che avevamo un po'più del dovuto
Allora quel passaggio il due e il tre D
Di giugno del quarantasei ed è una rilevanza enorme che io devo dire anche proprio da studiosi di storia
Abbiamo sottovalutato con un po'di pigrizia volti storici sono un po'pigri cioè sia adatto a mo'di interpretazioni che nel tempo vengono ribadite
Non continuando a porsi domande su quel che era accaduto sull'interpretazione possibile e più ampia di quella di quell'evento lei diceva come ci si era arrivati
Beh insomma venendo fuori dalla guerra da da da una guerra che dopo l'otto di settembre aveva reso il nostro Paese è terra di conquista di di di passaggi di eserciti
Di di di una frammentazione
Chi aveva disarticolato il processo di unificazione nazionale che dal Risorgimento avevamo avevamo conosciuto l'orizzonte che i partiti della Comitato di liberazione nazionale si danno
è quello di una Costituente finalmente una costituente come i repubblicani democratici mazziniani avevano chiesto nel corso del Risorgimento
Che fosse letta dal popolo e che poi se riesce anche la forma la forma di governo questo era apparso fino all'inizio del mille novecentoquarantasei la soluzione ottimale che permetteva diciamo alle formazioni politiche diverse di trovare un punto
Un punto di contatto in realtà poi le spinte per arrivare ad una scelta pienamente democratica che legittimasse la nuova forma di governo od eventualmente
Il mantenimento della precedente forma di governo fu alla fine condivise da un largo spettro di forze politiche e culturali
Certo per una plebiscito addirittura Umberto questo scrivevano i giornali
Inglesi e americani
Da da tempo la tradizione monarchica e sabauda aveva spinto da aveva costruito la propria legittimazione nel corso del Risorgimento
Gli stessi alleati gli americani in primo luogo spingevano per una forma piena di legittimazione di questa ripartenza
Democratica
Alcide De Gasperi
Il Presidente del Consiglio come si è ricordato nel filmato dal dicembre del quarantacinque diventa il principale interprete di questo passaggio di questa costruzione della democrazia italiana
Attraverso un'effettiva e compiute legittimazione politica
I partiti della sinistra sono inizialmente recalcitranti
Sono tante le ansie le domande le Paure nel mettere nelle mani degli italiani è una scelta così decisiva e si pensava che essendo la questione un po'delicata
Probabilmente le competenze presenti in un'assemblea costituente avessero potuto gestire meglio
Tutto questo ma in realtà poi anche Togliatti anche anche Nenni insomma convengono sul fatto che la legittimazione del voto avrebbe dato una forza quella forza che Piero Calamandrei credo meglio di altri
Ha condensato quando parlò di miracolo della ragione in quei due giorni quando
Con la monarchia ancora in sella non lo dimentichiamo con Umberto secondo che dopo il nove di maggio era subentrato al al padre la monarchia era a tutti gli affetti presente anzi
Molto presentava interviste come come ha ricordato e quindi interviste fin dalla primavera del quarantaquattro continuamente poi l'ultimo mese di maggio
In campagna elettorale con una presenza assidua del sovrano di Umberto secondo il giro in giro per l'Italia
Ecco allora che questa scelta matura grave gradatamente finché si arriva la svolta di marzo tra febbraio e marzo in cui quella diventa quella dei mentre la nuova alba nuova prospettiva e badate se ci pensiamo bene se pensiamo ai risultati agli esiti di quel voto fu una scelta vincente
Perché ha dato una forza da Repubblica che altrimenti
Forse non avrebbe avuto comunque sarebbe stata come dire condizionata dal dai conflitti in Assemblea Costituente tra le diverse formazioni politiche
C'era anche voglia di tornare al voto
Dopo dopo il fascismo perché di fatto sono le prime in realtà c'erano state delle amministrative alle quali viene data anche importanza dalla storiografia più recente
E c'era stata già quello però evidentemente questa questa voglia di partecipazione di pace traduzione che nei numeri delle affluenze evidentemente sì c'era
Io credo che ci fosse in giro per il Paese una voglia di protagonismo
Di partecipazione di presenza che è un po'quella che ritroviamo in queste settimane in questi mesi in cui abbiamo tutti voglia di contribuire a fare ripartire questo nostro Paese anche ovviamente
Il contesto più ampio in cui l'Italia
E collocata
Questo voto fra il due e il tre di giugno io ricordo anche il tre perché spesso lo lasciamo lo dissi molliamo ma la mattina del lunedì fu importante nelle dinamiche anche elettorali
Di quel processo di quel procedimento
Segna davvero un passaggio perché noi sottovalutiamo il fatto che la presenza delle donne volle dire la presenza di più generazioni di donne la presenza di più generazioni di uomini e di ragazzi più o meno giovani
Io mi ricordo Norberto Bobbio sempre ricordava che Louise voto per la prima volta era nato nel mille novecentonove
Nel mille novecentoquarantasei perché non era riuscito dopo il ventiquattro ovviamente ad avere un proprio turno elettorale quindi si ritrovò lui come tanti italiani intorno ai quarant'anni
Ad esercitare per la prima volta il diritto di voto
Il voto delle donne poi se ne parlerà in altri momenti che essi ci pensate bene la vera frattura rispetto al passato ossia liberali sia fascista
è davvero un punto di svolta nella legittimazione della democrazia repubblicana ecco quello che la nostra pigrizia di storici del re spingerà superare l'interpretazione di questo voto
Perché possiamo interpretarlo in modo più compiuto rispetto come non abbiamo fatto fino ad oggi
E qui lo studio del quale parleremo poi ma volevo farle un'altra domanda anche per poi sentire due contributi molto interessanti che possono arricchire il dibattito e dare forse conto anche dei timori però che c'erano da tutte e due le parti perché ascolteremo poi il i discorsi che fecero la Consulta sia liberale arrangio Ruiz che era promo una sia sia Piero Calamandrei che era però Repubblica e in entrambi i discorsi realtà c'è una punta di timore che si esprime nei confronti del affidarsi al al referendum e quindi volevo farle proprio questa domanda
Erano timori che nascevano dal fatto che precedentemente fra le due guerre il messo fra espressione diciamo così plebiscitaria e era stato con i record l'approdo ai regimi totalitari non con una prova di democrazia diciamo salvifica è premiante
Questo elemento ci fu è questo che poi sentire diciamo è l'eco di queste paura che sentire ma questi due discorsi adesso poi
Dinanzi rilanciamo ci fu una una discussione ampia ricorrente se quello passaggio fosse un plebiscito o fosse un effettivo referendum
Nella storia del Paese il plebiscito tra gli anni del Risorgimento il ventinove il mille novecentotrentaquattro
Aveva una storia spot fortemente segnata da forme di autoritarismo digestione dall'alto di canalizzazione del voto e quindi di poca espressione libera questo si temeva da parte delle formazioni politiche della sinistra del voto del voto decisivo per la scelta della forma di governo
In realtà anche qui se ci pensate se ci pensiamo quel momento fondativo proprio perché coinvolse circa il novanta per cento degli italiani
E guardate che non era assolutamente scontato una larga presenza e partecipazione a questi a questi livelli e poi come fu gestito questo voto
Tutto ciò rappresenta un fattore unificante nella storia dell'Italia repubblicana
Più tardi più avanti ragioneremo sull'esito di quel di quel voto che non fu affatto un voto teso a rompere a fratturare l'Italia in due parti
Non è questa l'interpretazione che oggi i dati gli studi che abbiamo fatto ci permettono
Di avvalorare
E quello che invece ci possiamo dire
E che quel coinvolgimento largo senza pregiudiziali permise anche alle formazione che legittimamente
Sostenevano la monarchia di esprimere il loro favore a vantaggio ancora della casa sabauda del mantenimento di quella forma di governo
Perché da da quel fronte poi ci fu un atteggiamento di lealtà
Dobbiamo dire anche questo dopo il mille novecentoquarantasei e noi non abbiamo avuto in Italia forme di legittimissimo dire viene dica sionismo legate a questo possibile
E e non veritiero verosimile ritorno alla monarchia invece
Ci fu la forza da parte di tutte le varie formazioni politiche di superare quel momento repubblicano o monarchico Carlo diciamo di accettarlo e di condividere la costruzione dell'Italia democratica
Questo avvenne in ragione di quel protagonismo di quella larga partecipazione
Allora a questo punto sentiamo uno al vi annunciavo annunciamo prima i due contributi sentiamo prima letto dalla di Calle Scarcella allievo dell'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico
Uno stralcio dell'intervento che fece proprio alla Consulta Nazionale della sette marzo mille duecentoquarantasei
Vincenza Orange Ruiz lo dicevamo era naturalmente era per la monarchia era liberale sentiamo
Colleghi i consultori
Il gruppo liberale non poche salutare con gioia il grande avvenimento che si è verificato per quel che riguarda il referendum
Di questo referendum noi liberali abbiamo parlato da un pezzo
Evidentemente gli uomini che erano ostili referendum che credevano di vedere nel referendum chissà quale macchinazione dei monarchici per sopraffare una volontà repubblicana del vero popolo hanno finito per ritrovare lo spirito democratico delle vecchie e gloriose battaglie
E ci sono anche si convertiti al referendum
Per parte nostra la convinzione favorevole al referendum è anzitutto Rispetto per la sovranità popolare
Chiedere il referendum significava chiedere che il popolo italiano si pronunziasse esso stesso nella sua indiscutibile sovranità che si desse finalmente la parola a questo popolo che ha sofferto vent'anni di fascismo che ha sofferto la guerra con le sue distruzioni
E chi ha diritto finalmente di dire qualche cosa
E non credo davvero che il referendum possa per una parte soprattutto per la parte monarchica alla quale io appartengo
E tanto che si chiede che qualcuno si dichiari per la monarchia
Rappresentare una sicurezza di vittoria o una garanzia di maggiore vittoria
La Repubblica si presenta certamente agli occhi di tutti quelli che per aver sofferto nel passato vogliono qualcosa di diverso
Sotto una veste molto più bella molto più piacevole
Di come non si possa presentare la monarchia
Soprattutto quando queste difesa come i monarchici di parte liberale la difendono non il nome di un diritto divino che non esiste più
Ma semplicemente affermando che per mantenere l'equilibrio pendolari tra i partiti per riconoscere a quale parte spetti per diritto parlamentare il potere molto meglio può servire un organo che non sia emanazione di quello stesso corpo elettorale da cui proviene il Parlamento e che soprattutto non provenga dal Parlamento stesso
Noi liberali riteniamo che allo scopo di organizzare un governo parlamentare sia da preferire l'istituto monarchico
E se siamo fanatici del referendum lo siamo appunto perché non siamo fanatici né della monarchia né della Repubblica
Abbiamo fra noi monarchici e repubblicani gli uni e gli altri pensano che occorra scegliere quella forma di governo che meglio garantisca la libertà
E gli uni e gli altri sono pronti ad accogliere quella che sarà la decisione della maggioranza
Oggi
Mentre il referendum deve avere luogo è giusto che ci si batta per la monarchia o per la Repubblica
è giusto che ognuno professi la sua fede faccia propaganda perché la sua opinione trionfi
Ma domani
Quando il popolo avrà deciso
Io penso che tutti noi buoni cittadini d'Italia a qualunque partito apparteniamo
Dobbiamo essere disposti a servire quella forma di governo che sarà riuscita a trionfare perché in fondo la forma di governo non è che un mezzo per attuare quella che è la volontà del popolo italiano volontà che avrà i suoi più autorizzato i rappresentanti né i membri della Costituente e dei successivi parlamenti
Concludo
Auspicando che possano le elezioni per la Costituente il relativo referendum
Svolgersi nell'atmosfera dell'ordine pubblico meglio custodito
Nella volontà di pace più attiva nel cuore di ciascuno
Nella massima libertà di propaganda
E nella massima libertà di voto
Allora ecco era appunto molto interessante come dicevamo io però la sposterei diciamo la nostra attenzione proprio su quei dati
Perché naturalmente questa era nell'intento di diciamo l'appello la posizione espressa dai monarchici ma quando poi si è tradotto nei risultati che sono stati illustrati sia da lei sia dal filmato che abbiamo visto prima
Gli studi più recenti quelli effettuati anche da lei anche in questo oggetto di quel bell'attenzioni questo volume le nuove tabelle e così danno una rappresentazione leggermente diversa da quella che sta sulla quale che è stata riportata fin qui le chiedo di di raccontarci perché
Perché questi studi sono interessanti e in quale senso mostrano che è insufficiente mi pare questa sia la tesi poi di partenza che sia insufficiente la rappresentazione delle due i cavalieri nord e sud e punto si
è proprio questo la pigrizia degli storici a cui alludevo lo dico con grande rispetto perché i miei colleghi del termine
Potrebbero adombrarsi
Ha fatto sì che noi abbiamo interpretato l'esito di quel referendum attraverso le percentuali del nuoto
Le percentuali del voto ci dicono di un sessanta e oltre per cento a vantaggio della Repubblica nel centro nord e di un eguale sessanta e oltre per cento a vantaggio della monarchia
Nel Centro Sud dopodiché questo si è tramutato nei nostri manuali nei libri di storia e che i ragazzi usano scuole e nelle università
Il una immagine della penisola sopra rossa la Repubblica sotto blu di colore azzurro della monarchia
Le interpretazioni del quale è stata beh è venuto fuori un Italia schiacciata separata
Non poteva essere che un Italia debole proprio perché quel referendum si rappresentava un Paese spaccato che quindi non aveva la forza per ricostruire per ripartire
Allora che cosa abbiamo fatto se vuole abbiamo fatto seguendo
All'indicazione di Guido dorso di Manlio Rossi Doria di altri intellettuali de di quegli anni dell'intende la fine degli anni Quaranta che avevano cominciato a interpretare il voto abbiamo guardato i numeri
I numeri che vuol dire intanto renderci conto che la democrazia di questo Paese
è assai diversa allora vedo a memoria alcuni dati due o tre dati che che visti fanno capire il senso di questa interpretazione che andiamo a proporre
Il cinquantadue per cento degli italiani che votarono per la monarchia nel mille novecentoquarantasei appartenevano a alle regioni del Nord
Il ventotto per cento di quel voto monarchico era tra Piemonte Lombardia e Veneto
Già questo vi dà l'idea di un Nord che ha contribuito eccome al risultato dei dieci milioni e settecento mila circa elettori a vantaggio della monarchia
All'incontrario nel sud c'è stata una forte minoranza repubblicana intorno al quaranta per cento il una decina e oltre di province
Tra l'Abruzzo la Puglia la Basilicata la Sicilia laddove c'era soprattutto una tradizione è un mondo contadino che rivendicava
Ovviamente le terre condizioni sociali diverse tutti questi elettori votarono per la Repubblica nel sud
Abbiamo avuto due milioni e seicento mila voti al Repubblica tra le isole e le regioni del Sud se voi pensate
Che il divario finale nel voto alla monarchia alla repubblica fu di circa due milioni di voti voi comprendete che dire che il Sud era tutto monarchico e che non contribuì in alcun modo alla costruzione dell'Italia repubblicana sulla base di questi numeri
Non è possibile più dirlo
Allora qual è lo spostamento lo spostamento è di natura territoriale e demografico
Invece di leggere il voto dal ministero degli Interni attraverso le percentuali
Abbiamo letto il voto dal basso dai territori dei comuni dalle comunità
Dalle Province e quindi abbiamo ricostruito le tante storie dell'Italia al plurale che allora venivano fuori dalla guerra lo sappiamo in quali condizione tutto questo era avvenuto
E il risultato finale
Qual è sul piano interpretativo quello che prima vi anticipavo
Non è un'Italia spaccata quella che esce dal voto
è un'Italia laddove la monarchia presenti al nord come la Repubblica presenti al Sud ma questo unifica il Paese non crea la frattura crea una maggioranza e una minoranza questo indubbiamente indubbiamente sì
Noi in questo volume che le prendo faccio vedere a tutti abbiamo nessuna mappa una carta che attraverso un i sistemi informatici
Moderni le tecnologie avanzate il GS quindi l'indagine sul territorio
Sul piano statistico evidenzia come nei sette mila e circa duecento comuni
Che votarono in cui si votò nel mille novecentoquarantasei se ha una geografia del voto
Assai frastagliata e non ci sono due italie ma ci sono molte italie ma queste molti Italia sono un fattore unificante del Paese non è un fattore ma è una frattura non è un impedimento
Allora se lei insomma se noi se voi pensiamo a questo a questa possibile lettura del dato numerico non può non cambiare anche la nostra interpretazione non possiamo più continuare a dedicare una paginetta scarsa nei nostri manuali di storia al passaggio del due e tre giugno del mille novecentoquarantasei
Quello diventa il momento in cui il fumo inventate costruite la democrazia nell'Italia democratica e repubblicana cioè lui sa che fino adesso questa sottolineatura positiva
Non viene
Non è stata assegnata al due e tre giugno dalla Storia della storiografia quindi è un no se se lei pensa anche dal dibattito
Storiografico che ha accompagnato la fine della Repubblica negli anni Novanta la repubblica dei partiti come Pietro Scoppola definiva
Noi siamo usciti da quel dibattito venti anni fa con l'idea che la morte della patria in qualche modo aveva pregiudicato la costruzione di un'effettiva Italia democratica e repubblicana
E quindi abbiamo letto in negativo anche la storia successiva della nostra
Della dell'Italia democratica quasi come se quel che è accaduto negli anni Novanta fosse la De la conclusione inevitabile di Mani congeniti legati alla nascita della Repubblica
In realtà secondo ma questo non è più sostenibile comune un'indagine di questa natura l'interpretazione non può che cambiare
E quindi dobbiamo io credo a mettere in campo tutto quello che ha permesso ai cattolici come i partiti di sinistra ai democratici coordina i fautori della monarchia dobbiamo fare interagire tutte queste forse nel comprendere come è stata caratterizzata qual è stata la peculiarità del nostro modello di democrazia nell'Europa del tempo
E quindi secondo me questo modo di leggere il voto ci può indurre a rileggere il momento fondativo il momento di partenza dell'Italia repubblicana in modo diverso
Allora facciamo un ancora un piccolissimo salto indietro rispetto a queste che ovviamente sono della lettura anzi è la lettura più recente quindi è molto bello stiamo ringraziare la Presidenza della Camera
Per aver ospitato e con questo taglio anche con questa rilettura questi nuovi numeri e nuovi studi
E e sentiamo faccia un passo indietro dicevo per sentire l'avevamo annunciato
Piero Calamandrei il suo intervento che invece è letto da banda Colletti anche lei ha una linea la dell'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico e anche questo è uno stralcio del resoconto della seduta della consulta nazionale
Però dell'otto marzo del quarantasei
Signori ministri colleghi consultori
Fino a due mesi fa direi fino a quindici giorni fa
La grande maggioranza dei partiti che sono rappresentati in questa Assemblea era d'accordo nel non volere il referendum preventivo sulla questione istituzionale
Erano contrari i partiti di sinistra e antiliberali di accennavano più come ad un'ipotesi che come ad una volontà si parlava piuttosto di referendum successivo quasi come collaudo del risultato della Costituente
Gli amici democratici cristiani parlavano di un referendum intermedio quasi come di una sosta tra i due Stati della Costituente
Il che avrebbe permesso al popolo di rispondere al referendum dopo essersi informato e orientato sui lavori del primo periodo della Costituente spessa
Questa era la situazione quindici giorni fa
Ma all'improvviso è avvenuto una specie di capovolgimento
Una specie di cataclisma costituzionale
Della cui gravità forse ancora non ci rendiamo conto in modo che di tutte le soluzioni possibili che si potevano pensare per il passaggio dal regime di Governo provvisorio a regime di costituente è stata scelta con l'apparente unanimità di tutti i partiti
Proprio quella che tutti o quasi tutti scartava no
L'unico che si sia opposto fino in fondo è stato per la storia
Il Partito d'Azione
E così noi ci ritroviamo dinanzi al referendum sulla questione istituzionale
La Costituente eletta attraverso la proporzionale aveva questo grande vantaggio
Che non accentuava la differenza
Il referendum invece è un mezzo brutale
Trascura tutte le questioni nelle quali alcuni partiti diversi si possono trovare concordi
E io penso con grande preoccupazione ad una carta geografica della nostra penisola nella quale eventualmente l'esito del referendum si potesse segnare con dei colori e si vedesse che una metà posso uscire da referendum tutta rossa è una meta tutta azzurra
Auguriamoci che la brutalità del referendum non porti al pericolo di vedere che per questa frattura tra colorazioni troppo intense si attenui e si accetti la tinta unificatrice che è di tutti noi
Il tricolore
Colleghi consultori
Ieri ho ascoltato i discorsi che si sono pronunziati in quest'aula con grande ammirazione
Ma quello che mi ha commosso di più è stato il discorso del mio vecchio amico arrangio Ruiz quando ha dichiarato onestamente e sinceramente la sua fede monarchica
Caro amico arancio
Anche ora come allora come vent'anni fa
Quando parlavamo insieme di politica ricordi
Tu eri monarchico io ero repubblicano fa piacere dopo vent'anni di ritrovarsi tutti e due coerenti ciascuno della stessa idea di allora
Il referendum avrà anche i suoi vantaggi
Io ne vedo due soprattutto l'elettore non trovasse ieri tra repubblica e monarchia in astratto ma tra Repubblica e dinastia
Nelle sue relazioni storiche concrete lontane e recenti nelle sue relazioni col fascismo
Nelle sue relazioni con la sconfitta nelle sue relazioni con questa immensa distesa di rovine nelle quali si riesce ancora a vedere tra i calcinacci su qualche pietra lo stemma sabaudo sposato col fascio littorio
Il secondo vantaggio sarà quello di aver fatto sì che a destra e a sinistra ci si veda meglio e ci si senta più vicini lo schieramento sia ridotto lineare o di qua o di là e speriamo che non ci siano partiti neutrali che come eserciti di Ventura aspettino dopo la battaglia per mettersi dalla parte del vincitore
Allora commenta intanto su queste poi a un'altra domanda per concludere la nostra conversazione meravigliosa questa metafora cromatica chiusa Calamandrei
E se volete è un modo antesignano di leggere quel risultato come ho cercato di portare in questa in questo caso gli oneri c'è il timore che aveva Calamandrei
E che ci fossero davvero due colori e due italie una contrapposta all'altra
Abbiamo visto da questa mappa da questa carta che così non è stato è accaduto invece quello che accade normalmente in una competizione elettorale laddove ci sono maggioranze e minoranze ma ci sono minoranze corpose
Trae il Piemonte la Lombardia e il Veneto una decina di province ebbero intorno al quaranta per cento a favore della monarchia primo ho ricordato le dimensione percentuali la stessa cosa accade nel Sud
Mammelle un quaranta per cento di fautore della Repubblica
Vuol dire nel Sud che una parte dell'elettorato moderato democristiano seguire le l'orientamento le opzioni repubblicane
Della maggioranza dei leader di quel partito sappiamo che prima del voto in un congresso la Democrazia Cristiana aveva fatto un po'i conti con se stessa e due terzi del gruppo dirigente di quel partito si dichiarammo a favore della della Repubblica abbiamo visto l'ora studiando dal basso il voto il referendum
Che in tante di queste realtà laddove c'erano sullo Spataro o Morro anche anche anche a Bari il risultato a favore della Rep a favore a sostegno della Repubblica
Fu più massiccio di quanto si potesse prevedere probabilmente quello è un dato che ci fa comprendere quanto il voto della democrazia cristiana perché intorno a quei voti si decideva l'esito del referendum
C'era una sinistra apertamente repubblicana è un mondo moderato e conservatore approach apertamente filo monarchico erano i voti alla DC e che avrebbero potuto e hanno deciso sicuramente l'esito di quel voto
Allora da questo punto di vista il Sud rientra compiutamente nell'interpretazione di quell'esito repubblicano
Non fu una parte del Paese condannata alla conservazione alla moderazione e alla monarchia tutt'altro
E allora questo metafora cromatica guardi quando io ho riletto oggi questo intervento alla Consulta di Calamandrei veramente ho avuto un soprassalto perché è un modo molto se vuole più moderno di interpretare quel voto e anche le procure che quel voto insomma che si stava profilando produceva sta poteva produrre diciamo che era perfettamente componibile anche con il suo richiamo alle cartine ai colori anche questo abbiamo soltanto un minuto però avevo così e ho pensato che c'era un altro lato da esplorare e non abbiamo il tempo per farlo ma forse un cenno lo possiamo dare in pochissime parole
E cioè il ruolo è stato richiamato prima le interviste di Umberto di Savoia alla ai giornali e quotidiani anglosassoni quindi il peso ovviamente degli alleati l'Italia usciva dalla guerra quanto hanno aiutato spinto per il referendum quante stati importante se è stato forte questo
Condizionamento sia stato tale hanno avuto un ruolo importante perché pur avendo opzioni diverso e il mondo statunitense
Ovviamente più propenso alla forma di governo repubblicana il mondo inglese più propenso alla forma di governo monarchica però la spinta fu quella di permettere
All'Italia
Di scegliere in modo autonomo il proprio futuro
Pensate la differenza con la Germania alla Germania occupata a lungo occupata ed impedita di ogni forma di autonomia sia nella composizione dei governi sia nelle forme
Di legittimazione del potere
L'abbiamo avuto questa possibilità e l'abbiamo avuto anche perché c'era stata la resistenza c'era stato il Comitato di liberazione nazionale
C'erano state le insurrezioni nell'aprile del mille novecentoquarantacinque nelle città del nord c'è tutto questo aveva legittimato
Quel tanto di autonomia che gli alleati ci hanno un fondo riconosciuto
Spingendo gli americani in modo particolare affinché ci fosse il referendum la prova l'approvazione della nostra maturità della nostra democrazia della nostra capacità di ripartire con le nostre forze
E quindi da questo punto di vista credo che anche quello sia un ruolo assolutamente da rimarcare che cosa avrebbe cambiato se invece fosse stato lo schema
Quello diverso quello richiamato nei due interventi che abbiamo sentito in uno dei due interventi
E quello della costituente che prima sceglieva e poi si sottoponeva a referendum che cosa sarebbe cambiato il intanto una scelta fatta dalle formazioni partitiche
Da nel leadership dai gruppi dai gruppi dirigenti
Con uno scollamento possibile con l'elettorato coi cittadini con un senso della cittadinanza che non fu fin dal due giugno pienamente compiute partecipato
Io credo che col senno del poi ovviamente una storia controfattuale non la possiamo e non lo dobbiamo fare
Col senno del poi quella scelta abbia veramente garantito non solo forza alla Repubblica ma anche forse nel dopo nell'affrontare poi gli sviluppi la storia
Come sapete molto complicata che il nostro Paese ha avuto in questi settant'anni
Chiaro infine ultimissima domanda come diciamo noi in contesti meno istituzionali
Le donne accennato prima però siccome ecco immagino che sia uno degli elementi di questa analisi così accurata
Anche questo no non la la la presenza delle donne in protagonismo delle donne fin dalla primavera del del quarantasei
Fu tale da connotare prima la campagna elettorale e poi l'esito di quel voto
Insomma era veramente
Straordinario credere
Le donne che partecipavano in comizi che prendevano la parola che entravano nei consigli comunali che diventavano sindaca sindaco sindaca
Questo argillose era Linda col credo allora allora era era sindaco e prima ancora la Consulta e poi e poi all'Assemblea all'Assemblea Costituente portando
Istanze di innovazione di modernizzazione chi veniva dall'antifascismo militante le le le donne della sinistra che veniva dal mondo dell'istruzione dei circoli educativi associazionistiche come le le cattoliche ma anche nel fronte monarchico la presenza di una largo ecco noi abbiamo studiato evidenziato la presenza anche di una territorio associativo
Composto di donne a favore della monarchia presente alla campagna elettorale
C'era un modo alle convintamente prese disposti a sostenere la monarchia quello che la monarchia rappresentava nell'immaginario nell'immaginario degli italiani e allora
Aver guardato sia gli uni sia gli altri sia le une sia le altre
Permette insomma io credo oggi di rileggere quel passaggio fonte fondativo in tutta la sua ampiezza l'articolazione
E ne abbiamo bisogno ne avevamo bisogno perché ripeto noi abbiamo marginalizzato e sottovalutato quel due giugno
Come un approdo necessario rispetto il venticinque aprile del mille novecentoquarantacinque
Ma poteva andare anche diversamente io l'ho detto e mi sono permesso di scriverlo se questo voto fosse stato nell'autunno e non nel giugno del quarantasei e non so che esito avremmo avremmo avuto
Ed è per quello ed è in forza del due giugno che noi possiamo dire che il venticinque aprile ha una sua forza così
Presente dirompente nell'immaginario degli italiani perché la festa antifascista e repubblicana e repubblicana in in in ragione della forza del dure del tredici giugno
Quindi questo nesso va ribaltato il due giugno ha una sua autonomia nella costruzione della Repubblica che noi dovevamo io credo meritoriamente
Oggi avete fatto questa bella iniziativa mettere al centro della nostra riflessione
Allora io credo che siamo proprio molto vicini alla al momento visto che tutto è studiato e giustamente per sottolineare che era proprio settantacinque anni fa questa proclamazione credo che possiamo anche ascoltarla sempre nella lettura di Michele Scarcella e vanno a Collecchio
L'anno mille novecentoquarantasei
A di dieci del mese di giugno in Roma alle ore diciotto nel palazzo del Parlamento Sala della Lupa
La Corte Suprema di Cassazione
Si è riunita in pubblica adunanza per procedere alle operazioni di cui all'articolo diciassette Primo Periodo del decreto legislativo luogotenenziale ventitré aprile mille novecentoquarantasei numero duecentodiciannove
Avendo esaminato i verbali trasmessi da tutti gli uffici circoscrizionali
Procede quindi alla somma dei voti attribuiti alla Repubblica di quelli attribuiti alla monarchia in tutti i collegi
E proclama i seguenti risultati dei referendum e secondo quanto attestano i verbali stessi
Repubblica
Totale dei voti numero dodici milioni seicentosettantadue settecentosessantasette
Monarchia
Totale dei voti
Numero dieci milioni seicentottantotto novecentocinque
Il primo presidente della Corte di Cassazione
Giuseppe Pagano
Sì grazie al professore di dolori grazie naturalmente alla presidenza della Camera che ha auspicato questa di Bach