Ciao Raffaella - Le televisioni e il cinema di Raffaella Carrà

Questa puntata di due microfoni dedicata a Raffaella Maria Roberta per l'Oni in arte Raffaella Carrà che è venuta a mancare lunedì cinque luglio
In Italia le mezze rivoluzioni si fanno il sabato sera non in piazza sui piccoli schermi e lì che cambiando costume una donna lo cambia un paese intero ha scritto su Repubblica Gabriele Romagnoli
Energia pensava che Dio fosse questo un passaggio di energia
Aveva appunto più curiosità per gli altri che smania di sé e accettava qualunque sfida purché le apparisse dignitosa
Si considerava anarchica e ha vissuto a modo suo senza seguire con manuale
Che e poi ancora tonica mascelle invece sul giornale se ne faccia pure ma leggende italiana ma lei si teneva lontana dal ventre Mollificio di questo paese è stata diva pur non essendolo nel tono nel significato con il quale il sostantivo è confezionato nel mondo dello spettacolo
Comunque la si pensi e qualunque sia il proprio gusto televisivo non si possono ignorare le pagine scritte da Raffaella Carrà nel grande libro della storia televisiva del nostro Paese da Canzonissima a mille lucida Pronto Raffaella a Carramba che sorpresa tante altre ne si può ignorare la sua influenza sui costumi di un Paese che stava cambiando negli anni settanta nella sua influenza
In quella su quella televisione e allora abbiamo raccolto una serie di voci per raccontare l'artista Raffaella Carrà dal suo inizio al cinema fino alla consacrazione e non solo in Italia in televisione
E iniziamo ascoltando l'analisi di Umberto Broccoli autore e conduttore televisivo e radiofonico saggista e scrittore
Quello che avete letto su Raffaella Carrà
è tutto vero
Che tutto sacrosanto
Che grande professionista rigore nelle prove studio studio ancora studio
Partecipazione umana nelle cose alle cose che di cui di cui parlava quindi una una professionista senza fine di lettura giustamente qualcuno l'ha paragonata alla grande professionalità americana no agli americani lette punto è stata una lei di Cosmopolitan non ad una signora internazionale
Tutto assolutamente rigoroso tutto solamente il giusto tutto condivisibile
E quindi non mi starò a ripetere su questi concetti che sono chiarissimi
Però voglio ricordare ecco questo sì cosa che ho fatto
Le volte che mi hanno chiamato a parlare poi ricordare con quale e quanta sufficienza Raffaella Carrà veniva trattata quando esprimeva se stessa nei programmi che oggi sono santifica
Certa stampa labile Java
Certa stampa la prendeva in giro certa strampalata cava anche dal punto di vista personale
E la cosa che mi fa sorridere con una punta con più di una punta più che una punta di amarezza
E come molte delle persone che la sfottevano anni fa sui famosi fagioli di Raffaella Carrà in Pronto Raffaella mille novecentottantatré mille novecentottantacinque e poi però come già avvenuto veniva sì c'era questa commistione questa contaminazione con il sacro
L'intervistava i politici bisogna capire qual è il sacro con il profano ma questo è un altro discorso ci porterebbe molto lontano ecco molte persone molti giornalisti molti opinionisti ancora vivi e vegeti
Sono ancora vivi e vegeti e oggi ne parlano in tutt'altri termini
Allora bisogna fare un po'pace con il cervello e con la nostra coerenza capisco che solo chi non ha idee non può cambiarle però a me in questo caso mi sembra di per di vedere della convenienza
In un allenamento assolutamente da criticare dal quale prende le distanze
Cadi anch'io in questa in questa trappola in questo successo che un participio passato con Raffaella proposto scherzavamo sulla parola successo participio passato bisogna pensare al presente quindi successo unire accaduto
Quindi mai basarsi sul successo mai basarsi soltanto sulla cosa accaduta o sedersi su una cosa accaduta ecco io non posso dire questo perché con una punta d'orgoglio
Credo sappiate che il grande successo di Raffaella Carrà nasce nel mille centosettanta in un programma firmato da mio padre Bruno Broccoli assieme a Dino Verde Io Agata e tu c'erano Nino Ferrer Nino Taranto Isabel valzer e Raffaella che aveva chiesto di fare pochi minuti
La vengono accordati e parti parallelamente a questa Isabel dal vero
Lei è diventata Raffaella Carrà Isabel Walter è un'attrice francese ma non così nota non così di successo
Accanto a questo posso dire tutto quello che leggete lo ripeto è vero
Ma è vero anche il contrario di quello che avete letto cioè di tutto una serie di persone che anche oggi magnifica no Raffaella Carrà
Che allora ebbero una un atteggiamento completamente differente difforme su questo forse bisogna riflettere ci dovesse essere più che usò
Umberto Broccoli per Raffaella Carrà per radio radicale
E ascoltiamo ora Leo Turrini giornalista e scrittore inviato per Cohen ne il Resto del Carlino
Certamente Raffaella come tutti hanno giustamente raccontato stata l'assoluta icona popolare
Un simbolo trasversale dall'Italia in bianco e nero del sabato sera alla televisione a colori per il Mezzogiorno con Boncompagni poi tantissime altre cose
Però proprio per questo me l'accordo che ha colpito di più nel contesto del suo percorso professionale e il fatto che primo implicitamente e poi in maniera indiretta proprio lei
Che appunto eroina televisiva omologante proprio lei diceva ossia diventata il simbolo dell'integrazione del fatto che fosse appunto l'idolo di quella che viene chiamata la comunità gay io l'ho trovato
All'inizio sorprendente e successivamente invece molto molto indicativo di una sensibilità collettiva che grasse lasciatemelo dire anche per le battaglie radicali veniva sia pur troppo lentamente mutando
Penso che Raffaella Carrà ne sia stata appunto consapevole
Penso che non si sia sottratto a questo ruolo che penso quindi che in maniera non dichiarato nel senso più alto del termine abbia anche saputo fare politica nella sua vita
E ascoltiamo ora Enrico Salvatori autore regista televisivo
L'improvvisa morte della Carracci ha lasciato tutti prostrati diciamo tutti chi tutti quelli che hanno sempre ammirata l'hanno sempre interpretata nelle sue vicende anche in di vita e di spettacolo soprattutto e credo che ognuno di noi si porti una Raffa un Raffaella Carra differente no asseconda anche di di quando si è cominciato a viverla
Faccio un esempio così personale io sono del settantasei e quindi la Carrà che mi ricorda quella dall'ottantadue in poi da Fantastico tre in poi
E per esempio gialli
Da piccolo avido lettore di Sorrisi e Canzoni
Mi ricordo questa cosa che nel passaggio a Pronto Raffaella quindi anche in una fascia orario differente lei quasi indossasse quasi indossava gli stessi abiti no quindi era molto già molto curioso vedere
Una signora
Bionda col caschetto biondo che tante mamme dei miei amichetti arrivano avesse gli stessi abiti a mezzogiorno di un mercoledì o il sabato sera
Lo stesso stile questa ed era un primo passo quando negli anni ottanta ogni tanto si vedeva sull'etere specialmente le le schegge come si chiamavano al qua no le vecchie canzoni insieme
C'ho messo un po'a capire che quella stessa signora bionda del Mezzogiorno eran che quella ragazza esuberante dei primi anni settanta
Perché perché la Carrà poi questa cosa è stata fatta ma a Madonna la faceva già in qualche modo mia
La Carrà era una che cambiava Lucca ma non era solamente un cambio d'abito era anche un cambio di interpretazione un cambio di passo ecco andrebbe detto no
Il passo carrabile un passo abile della Carrà come disse Noschese invitandola in una Canzonissima
Ecco la cosa che più mi colpisce
Poi di tutta la sua vita è questa candidabilità queste tante vite che sono andati a una dietro l'altra fosse stata la fase di Carramba insomma
O così come quando io ho cominciato a frequentare discoteche la mia ante che Romano ho scoperto tutta la Carrà di fine anni settanta con il repertorio diciamo
Verso la la disco dal sole San Bette come le chiamava lei rumore a far l'amore comincia tu eccetera che poi non a caso sono stati l'ispirazione
No per la grande bellezza box Sinclair tutta quella quella cosa di di dieci anni fa insomma ecco
Io credo che la cosa che più colpisca e che o in qualche modo cercato di mettere dentro questo speciale direi storia
Questo palinsesto speciali di restare andato in onda giovedì otto dalle diciotto e trenta alle a mezzanotte è quello di come dire considerare questo caleidoscopio di di passi ecco questo credo che sia la cosa che più resta dentro
Un caleidoscopio di passi che poi i sempre mosso da un vettore la Carrà entrati in un mondo dove dominava il maschio e lei senza comportarsi da maschio ma senza neppure comportarsi
Dal da Sam fatal o da donna
Anch'al di là delle doti fisiche delle questioni fisiche la Carrà a rotto tantissimi argini questa la cosa che più credo
Condivisa evidente evidente prima e ancora più Milan Traverso sentiamo ora le riflessioni di Luca Beatrice critico d'arte giornalista e scrittore
Tempo fa mi era capitato di scrivere un pezzo per il compleanno di Raffaella una donna che è cambiata tante volte ma rimase sempre se stessa
Solo una cosa in particolare rimase sempre la stessa quel celeberrimo Carrè Carra inventato dai parrucchieri Vergottini su indicazione proprio di Gianni Boncompagni
Saremo un taglio che nonostante i balletti la mostra con le teste di Rafah all'indietro tornasse immediatamente posto da solo
I capelli furono tagliati così lei Vergottini ad altezze scalare in modo da permettere che votassero su se stesse ritornassero immancabilmente a posto dopo qualsiasi acrobazia
Taglio che poi negli anni si è sempre più allungati trasformando la Francia in ciuffo il motto dei Vergottini
A questi capelli si devono muovere come gli occhi della perfetto per lo stile Arafat
E con quel taglio di capelli quel biondo di Mancio dimenticheremo mai e ascoltiamo ora le riflessioni di Paolo Luciani giornalista critico cinematografico e autore televisivo su Raffaella Carrà attrice di cinema
Un aspetto che poco diciamo è stato sottolineato ancora in questi giorni la sua presenza televisiva che non è proprio così
La sua presenza cinematografica perdona che non è proprio così
Superficiale
E non è solamente data dà il film Vera che Toni dei peplum i quattro cinque titoli che la vedono presente e addirittura in qualche caso coprotagonista insieme un forzuto dell'epoca di fatto esiste tutta una sua
Attività
Evidentemente pensata come un personaggio cinematografico da da far crescere
Che si snoda in film anche abbastanza
Come dire omogenei il impostazione nel di quegli anni sto parlando dei primi anni sessanta in cui passa agevolmente da da un Vancini della prima notte del quaranta la lunga notte del quarantatré
A film bizzarro
Gli anni verdi al il terrorista di De Bosio la la Celestina pr di di Lizzani fino alla parte forse più corposa nei i compagni di Monicelli
E ascoltiamo ora Roberto Pavanello giornalista e firma degli spettacoli per la Stampa di Torino
Personaggi come Raffaella Carrà sono di tutti e di nessuno
E poi sono tanti personaggi insieme
Per me bimbo degli anni settanta e ottanta è stata una signora bionda che ballava a al all'Italia in miniatura è stata una signora che rispondeva cortesemente al telefono con la tornavo a casa per pranzo
Chiedeva di indovinare quanti fagioli c'erano in un recipiente negli anni novanta quando più grandicello andavo in discoteca è stata tutte le volte che abbiamo ballato le sue canzoni con e cantato con un grande sorriso del grande divertimento
Da uomo è stata ma quanto era bella Raffaella
Da giornalista è stata l'intervista che non ho mai fatto e che avrei tanto voluto fare che purtroppo non potrà più fare
Da appassionato di televisione è stata la protagonista di varietà che non ho mai visto come Milleluci ma che avrei voluto vedere per quanto erano dei al top come qualità e professionalità
Da juventino è stato una sorella bianconera
Insomma per tutti noi
è stata una di famiglia
E sarà sempre di tutti perché le abbiamo voluto bene
Ascoltiamo ora Cristiana Turchetti e giornalista critica musicale e autrice televisiva
Parlare di Raffaele in questo momento
Perché alterano dov'erano e se no
Vorrei ricordare l'esempio che lei è stata per tutti nuit ragazze di ogni età ragazze di ogni età mio primo innamoramento Raffaele avviene che ero molto piccola
E si esibiva insinua Topo Gigio piena
Un errore televisivo per noi ogni ragazzo
E la cosa che
Che colpiva di lei e che ha colpivano i bambine
E il fatto che fosse particolarmente bella brava simpatica ma anche non inarrivabile lei dava la sensazione di essere proprio la ragazza che ce l'ha fatta la ragazza della porta
Accanto che studiando lavorando con forza di volontà e disciplina arriva dove vuole
Questa questa sensazione di forza di indipendenza Alliance sempre trasmessa Sempre sempre sempre stata ed è un esempio di indipendenza e ed emancipazione femminile nel mondo televisivo
Che era ed è ahimè costruito intorno
A del degli stereotipi maschili e maschilisti
Raffaella è sempre stata sexy ma piaceva alle donne bella ma di una bellezza che non che non metteva soggezione brava bravissima ma di quella bravura
Perché ti conquisti sudando in palestra in sala prove
Una che che che che brillava in Italia ma che voleva brillare anche fuori e quindi giù a studiare l'inglese lingua lo spagnolo il francese
Senza mai tirare sera senza mai avere l'atteggiamento della direttiva della persona supponente o della persona arrivata
Mai e questa Esposito questa forza rivoluzionaria
Sconvolto ha cambiato per sempre anche il corso della televisione italiana anche di quella al femminile direi soprattutto di quella al femminile
E questa forza la aveva anche nelle canzoni le le le le tanto vituperate canzoni e venivano sempre relegate al momento ballo chi trash in realtà queste canzoni hanno sempre parlato di un'eroina forte di una protagonista femminile forte che gestiva il profilo tempo il proprio amore il proprio corpo così come voleva e questo messaggio Trollo lo faceva passare in maniera lieve
Leggera ma mai troppo superficiale perché comunque l'idea che la donna dovesse essere padronale
Di se stessa della propria esistenza e cito una canzone sul tuo lunedì scorso in saletta di montaggio
Nel momento in cui abbiamo dovuto fare realizzare un blog per lei trappola notizia terribile che c'aveva sconvolti
Abbiamo messo questa canzone come finale e saluta la per me è una canzone apparentemente triste poi chiaramente ci ha fatto molto commuovere vista la circostanza una canzone in cui lei saluta il proprio uomo che l'ha tradita saluta la nuova compagna del del del del del suo ex compagno dicembre spero che non ti faccia quello che ha fatto a me e comunque Cesarò
Comunque un giorno ti ricorderai di me ma io me ne vado
Raffaella è questi è la forza il femminile all'ennesima potenza ma soprattutto una grande libertà di tutti di chiunque di essere quello che sia e quindi grazie Raffaella
Critico invece con che definisce il percorso di Raffaella Carrà sotto alcuni aspetti rivoluzionario per la tv di allora Fulvio Abbate scrittore
Non è vero che Raffaella Carrà rappresentato con il suo Tuca Tuca un momento rivoluzionario i ragazzi in quegli anni settanta
La televisione democristiana in bianco e nero non stavano certamente davanti allo schermo e anche il mondo LGBT
Diciamo che la onorata come un'icona
Da lei attratto una sorta di cascame
Spettacolare sub culturale da trenino di Capodanno
è incomprensibile immaginare che qualcuno abbia visto che lei è una sorta di Rosa Luxemburg della televisione l'Italia
Delle famiglie conformiste
L'Alitalia il posto rurale in un Bata ha potuto vedere lei chissà quale Stella
Sì poi sinceramente non abbiamo mai udito dalla sua voce un pronunciamento forte e chiaro rispetto ai diritti
Al piacere agli istinti desiderati
Muovendo da da dal dal mondo LGBT
Ancora sì i ricordiamo con enorme gioia Milleluci sui duetti con Mina sinceramente
Facciamo fatica faccio fatica a vedere in lei chissà quale diciamo afflato rivoluzionario il tocca tocca avrà sicuramente indispettito la televisione di Bernabei democristiana degli anni settanta non certamente una società diciamo che si scrollava di dosso attraverso il Sessantotto le catene del conformismo non certamente attraverso la Carrà sinceramente ma questo significa che non si stia mette in discussione il suo talento però
Puntualizziamo con esattezza
I come possiamo dire il il senso del limite sentiamo infine le riflessioni di Gianni Riotta giornalista scrittore docente universitario inviato per la Stampa di Torino
Per generazioni italiani Raffaella Carrà era l'allegria il sabato sera ha passato davanti alla televisione prima
In bianco e nero e poi a colori con i suoi minuscoli scandali l'ombelico mostrato uno
Una per essa di Benigni che mimava un gesto sessuale che oggi forse sarebbe e non a torto non a torto criticata
Ma quello che davvero a vinceva il pubblico oltre le capacità di attrice di ballerina
Di soubrette questa parola disprezzata invece così importante
Di cantante quello che ha vinceva di Raffaella Carrà era la gioia di vivere la vitalità la vitalità estrema
Il piacere di essere a questo mondo che infatti oltre all'Italia ha sedotto tanti tanti nel mondo soprattutto nel mondo latino dove è stata pianta come una di casa