Trasmissione dell'Associazione Non C'è Pace Senza Giustizia

Buona sera o buongiorno agli ascoltatori di radio radicale a seconda di quando ci ascoltate questo è il consueto appuntamento settimanale con l'organizzazione Non c'è pace senza giustizia cura di Nicola Giovannini che va in onda ogni mercoledì
Alle ventitré e trenta oppure in replica il venerdì alle sei del mattino
Scopo di questa trasmissione di approfondimento e come sempre aggiornarvi sulle nostre
Iniziative in corso future nonché fornire commenti e analisi su notizie di rilievo rispetto alle nostre campagne politiche quest'oggi
Dedichiamo la nostra puntata ad uno speciale sulla problematica della violenza di genere sotto varie forme
Illustrando la attraverso varie iniziative condotte promosse da non c'è pace senza giustizia per affrontarle confrontarle attraverso strategia sia di tutela dei diritti delle donne e delle bambine che di empowerment femminile ossia politiche che concepiscono le donne non solo come vittime di pratiche
Che le discriminano e che violano persino in modo brutale i loro diritti ma anche e soprattutto come agenti o attrici di cambiamento
Capaci di determinare i loro stesse il loro destino sfidando pregiudizi e norme sociali a cui si vorrebbe sottoporle negando il loro diritto all'autonomia e integrità personali
Illustre avemmo questa battaglia questa lotta che ci vede coinvolti in quanto non c'è pace senza giustizia ed ormai più di vent'anni
Parlando di iniziative e in corso che si svolgono in Italia che mirano a valutare nonché migliorare le politiche
Di contrasto a pratiche tradizionale come le mutilazioni genitali femminili e di matrimoni
Minori ovvero precoci e forzati per fornirci dettagli su queste varie e iniziative interviste ero Giulia Schiavoni coordinatrice della nostra campagna contro le violenze e di genere e la difesa dei diritti delle donne
Successivamente Paola Magni referente per i programmi di contrasto
Alle mutilazioni genitali femminili di Amref Africa Italia con cui stiamo collaborando nonché Francesca Basso collaboratrice di non c'è pace senza giustizia coinvolta
Nella nostra campagna attuale per rafforzare la risposta delle istituzioni pubbliche italiane nei confronti dei matrimoni minorili
Come di solito diamo per lo spazio prima le notizie della settimana selezionate dalla nostra redazione di Bruxelles e circondato lette questo Gilda Eleonora Pastorino Eleonora a te la parola
Grazie Nicola iniziamo la rassegna stampa di oggi parlando del caso di Stevenson sic
Un avvocato americano che è stato impegnato e di una lunga battaglia legale contro la compagnia petrolifera Chevron riguardanti l'inquinamento della foresta pluviale amazzonica
E che è stato successivamente dichiarato colpevole di disprezzo criminale da un giudice federale statunitense
Nel due mila undici da un sedere riuscì a ottenere una sentenza in Ecuador in cui Saddam fu condannata a pagare nove virgola cinque miliardi di dollari di danni a un gruppo di residenti della regione dell'arco alpino rappresentati dall'avvocato
La compagnia petrolifera fu infatti ritenuta responsabile di aver causato danni permanenti alla salute degli abitanti del luogo per di vasi decenni come conseguenza delle operazioni di perforazione petrolifera
Tuttavia Serranova è pagato e al contrario accusato da un sicario di aver corrotto giudice ecuadoriano
In seguito la compagnia petrolifera ha iniziato una lunga campagna di discredito è una vera e propria battaglia legale contro da un sicario
Il quale dopo essersi rifiutato di consegnare il proprio computer e il cellulare alla compagnia petrolifera come autorizzato dal giudice statunitense e stato costretto agli arresti domiciliari
Questo lunedì il giudice distrettuale degli Stati Uniti Doretta presta ha stabilito che don si terrà è colpevole Issei accuse Pd sprazzo presentate contro di lui per aver rifiutato di consegnare le prove
Al momento da un veterano già trascorso quasi due anni confinato nel suo appartamento di New York per un capo di accusa che prevederebbe una pena massima di sei mesi di detenzione
Proseguiamo parlando di mutilazioni genitali femminili in Somalia
Dove gli attivisti segnando un aumento del ricorso a questa pratica durante la pandemia
Per esempio una ragazza di tredici anni recentemente morta dissanguata dopo aver subito la motivazione
E secondo gli attivisti pare che si tratti del primo caso di questo tipo a partire dal due mila diciotto
Con uno dei più alti tassi di mutilazioni genitali femminili nel mondo la Somalia non ha al momento una legge nazionale contro questa pratica
Naim Hassan direttrice del programma della Global Media canterina che sostiene attivisti impegnati nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili affermato che il ricorso a questa pratica è ancora molto comune nel Paese
E nonostante non sia possibile ricorrere a dati precisi è possibile affermare che viene mutilata circa una ragazza ogni sei secondi
In Somalia si stima infatti che il novantotto per cento delle donne e che le ragazze vengano mutilate la maggior parte prima di dieci anni
Inoltre le restrizioni imposte per contenere la pandemia hanno condotto alla chiusura delle scuole e hanno comportato una riduzione del lavoro di sensibilizzazione degli attivisti
E ciò fa pensare che casi di mutilazioni genitali femminili siano aumentati durante la pandemia
Concludiamo la rassegna stampa di oggi spostandoci in Afghanistan
Secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite nella prima metà del due mila ventuno sono stati uccisi e feriti più donne e bambini che nei primi sei mesi di qualsiasi hanno da quando tali registrazioni sono iniziate nel due mila nove
Un momento particolarmente rilevante delle vittime si è verificato a maggio
Quando le forze militari internazionali hanno iniziato a ritirarsi dal paese e combattimenti si sono intensificati in seguito all'offensiva talebana per sottrarre il territorio alle forze governative
Il ritiro degli Stati Uniti e negli altri Paesi della NATO dall'Afghanistan è stato completato per oltre il novantacinque per cento e dovrebbe terminare entro il trentuno agosto
Un'arma trasmissioni testé Enzo delle Nazioni Unite in Afghanistan
Ha riferito nel suo aggiornamento di metà anno sulla protezione dei civili nei conflitti armati che ci sono stati mila seicentocinquantanove civili uccisi
E tre mila duecentocinquantaquattro feriti un aumento del quarantasette per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso
La missione ha detto di essere particolarmente preoccupata per il notevole aumento del numero di vittime civili a partire dal primo maggio con quasi lo stesso numero di vittime registrate nel periodo maggio-giugno che nell'intero quadrimestre precedente
Secondo il rapporto le donne e bambini costituiscono quasi la metà delle vittime civili ovvero il quarantasei per cento
Gran parte dei combattimenti durante i mesi di maggio e giugno sono avvenuti fuori dalle città
In zone conviventi colazione relativamente bassi
Il rapporto di non amare inoltre evidenziato che questa è la prima volta che non ha attribuito una sola vittima civile alle forze militari internazionali in quanto il conflitto e ora apparentemente diventato una lotta esclusivamente civile
Infatti tali attacchi prendono deliberatamente di mira i civili compresi i lavoratori del Governo i difensori dei diritti umani gli operatori dei media di anziani religiosi e gli operatori umanitari
Una ma ha anche registrato una recrudescenza degli attacchi a sfondo settario contro la minoranza religiosa musulmana sciita la maggior parte dalla quale appartiene anche al gruppo etnico Azzaro
Grazie Leonora per questa selezione commentata delle notizie settimanali passiamo ora subito all'argomento principale della puntata odierna come anticipato in apertura dedichiamo
Questa puntata lo speciale sulla nostra campagna contro le violenze di genere e la difesa dei diritti delle donne
Vogliamo illustrare questa problematica e questa battaglia attraverso varie iniziative incorso volte a rafforzare e migliorare l'efficienza delle politiche di contrasto vigenti in Italia nei confronti di pratiche come le mutilazioni genitali femminili e di matrimoni minorili
Ambedue costituiscono violazioni dei diritti umani che colpiscono milioni di donne e bambine del mondo
Violazioni ma si dice problematiche globali che toccano anche l'Europa e paesi come l'Italia per via dell'immigrazione
Come i nostri ascoltatori pensano non c'è pace
Senza giustizia dal due mila in poi è impegnata in una campagna per la messa al bando delle mutilazioni genitali femminili dopo l'insuccesso e culminerà giunto con l'adozione
Della Rosa Risoluzione ONU chiedendo la messa al bando universale e di questa pratica nel due mila dodici l'obiettivo di far sì
Che questa risoluzione
Diventi reale in pratica e implementata ovunque le mutilazioni genitali femminile rappresentano una sfida una minaccia in Italia ad esempio si stima che ottanta mila donne o bambine
Che risiedono sul territorio sono state vittime di questa pratica
Per contribuire ad assicurare che il quadro legale le politiche messe in atto in Italia siano adatte per prevenire e combattere questo fenomeno
Non c'è pace senza giustizia e attualmente coinvolta in una serie di iniziative e progetti promossi in cooperazione con Amref Africa Italia e altri attori di riferimento
Tra questi
Va sottolineato P acts percorsi di attivazione contro il taglio dei diritti un progetto sostenuto dal fondo asilo immigrazione integrazione del ministero degli Interni italiano
Per darci più dettagli su questo Progetto su questa iniziativa sentiamo ora Giulio Schiavoni che coordina le attività che spettano non c'è pace senza giustizia in questo ambito Giulia
Buona sera benvenuta sulle onde di radio radicale percorsi di attivazione contro il taglio dei diritti è un titolo davvero molto molto forte molto evocativo
Potresti spiegarci in cosa consiste esattamente questa nuova iniziativa focalizzata sulla prevenzione e il contrasto alla violenza di genere rappresentate dalle
Mutilazioni genitali femminili nei confronti dei minori stranieri
Grazie Nicola e un saluto agli ascoltatori di radio radicale fra un le iniziative non c'è pace senza giustizia sulle mutilazioni genitali femminili condotte in Italia di cui abbiamo parlato in passato continueremo a parlare volevo annunciare l'avvio a maggio di quest'anno di un nuovo progetto finanziato dal Fondo silo migrazione integrazione di cui ammesso e capofila
Nel quale non c'è pace senza giustizia partecipa come partner insieme al Coggi una rete riconosciuto al ministro del lavoro che si occupa di mediazione tra culturale e approccio interculturale
La Società italiana di medicina delle migrazioni l'università Bicocca
Tutte organizzazioni e istituzioni impegnati tantissimo tempo ciascuna per aspetti diversi nel contrasto
Alle mutilazioni genitali femminili
Questo progetto appunto beneficia proprio dell'approccio multidimensionale che viene dell'impegno dei vari partner primo fra tutti Amref no va bene c'è traccia e che non ha bisogno di presentazioni e che da molti anni
Gestisce interventi capillari sul terreno di contrasto alle mutilazioni la Sigma che lavora costantemente sulla formazione e il capacity building degli operatori
Il coniugi che è attivo su azioni interculturalità ed Etro cultura Lita e l'Università Bicocca che ha condotto indagini sulla prevalenza il rischio di emergenze sia in Italia che in Europa
E naturalmente non c'è pace senza giustizia che lavora a livello politico e legislativo
Diciamo questo progetto raccoglie quindi una varietà di esperienze e di competenze diverso e con l'obiettivo di mobilitare in maniera capillare tutti gli attori coinvolti sul territorio
L'indagine più recente proprio realizzata dalla Bicocca nel due mila diciannove per il dipartimento Pari opportunità Rivera la presenza gennaio due mila diciotto di ottantasette mila e seicento donne scisse
Di cui sette mila e seicento minorenni e quattro mila e seicento a rischio
E il progetto si concentra su quattro regioni la Lombardia il Lazio il Veneto il Piemonte
E ha l'obiettivo di contribuire a rafforzare la prevenzione e il contrasto alla Firenze del genere nei confronti dei minori stranieri violenza di genere in questo caso rappresentata proprio delle mutilazioni genitali femminili
Attraverso azioni e ed interventi di sistema coordinati multidisciplinari
Su tutti i soggetti coinvolti nella presa in carico socio sanitarie nell'accoglienza nella protezione nell'educazione delle minori
Vittime o a rischio di di mutilazioni con la coinvolgimento strategico di reti ed enti territoriali
Il progetto in particolare quindi si propone di rafforzare attraverso azione di formazione capacity building interculturale e multidisciplinare i servizi e le reti territoriali
In termini di competenze ed approccio del personale e della loro capacità di fornire effettivamente l'accesso e l'utilizzo di servizi appropriati e possibilmente di qualità
Si propone anche di sensibilizzare i decisori politici attraverso azioni di advocacy e diffusione di raccomandazioni mirate e di supportare le reti territoriali
Per incentivare e attivare una collaborazione un dialogo multisettoriale e multi stakeholders tra tutti i soggetti a livello intra regionale e interregionale
I progetti è interessante perché include anche un approccio comportamentale facendo leva sulle seconde generazioni come proprio e agenti di di cambiamento culturale
Volevo anche aggiungere che
Molte istituzioni locali e nazionali sostengono il Progetto in particolare
Comuni assessorati coinvolte livello territoriale come anche i consultori ospedali ASL proprio nelle nelle regioni target del Progetto
Mentre a livello nazionale che coinvolto il ministro della salute la federazione nazionale degli ostetrici alla Società italiana di ginecologia e ostetricia
Il dipartimento Pari opportunità l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza il Ministero dell'Istruzione dell'Università di una ricerca
Nelle prossime settimane continueremo sicuramente a parlare di questo progetto coinvolgendo anche i i nostri partner raccontando le attività che via via realizzeremo i risultati naturalmente che che raggiungeremo
Ringrazio gli ascoltatori grazie Nicola a presto
Grazie a Giulia Giulio Schiavoni per questi dettagli sul progetto
P acts come dicevo prima si tratta di una delle iniziative condotte in partenariato con Amref in Italia oltre a questa
Con il sostegno della chiesa valdese attraverso la devoluzione dell'otto per mille non c'è pace
Senza giustizia anche impegnata in altre due azioni che tramite attività di formazione e sensibilizzazione con il coinvolgimento diretto delle comunità della diaspora interessate
Hanno come scopo di rafforzare l'efficienza delle politiche di prevenzione e di contrasto alle mutilazioni genitali femminili sul territorio italiano
Per spiegarci l'approccio i principi che guidano
Queste iniziative frutto anche di un vero
E proprio sodalizio tra non c'è pace senza giustizia e Amref sentiamo ora Paola Magni referente per i programmi
Di contrasto alle mutilazioni genitali femminili di Amref applica Italia
Ambra f Non c'è pace senza giustizia collaborano ormai da moltissimi anni sul tema delle mutilazioni genitali femminili un vero e proprio sodalizio
Basato sulla complementarietà delle competenze Amref organizzazione africana nata nel cinquantasette con un'esperienza appunto ventennale nella lotta e nel contrasto alle mutilazioni genitali femminili altrettanto Non c'è pace senza giustizia con competenze come dicevo un po'diverso e ne siamo presenti
Sul campo lavoriamo in moltissimi Paesi africani lavoriamo nella formazione nell'ambito della formazione degli operatori
Sanitari i multi settoriali che sono coinvolti dal tema e ci occupiamo in particolare dell'engagement e quindi del coinvolgimento delle comunità affinché siano protagoniste in qualche modo del loro stesso
Della decisione di abbandonare questa pratica non c'è pace senza giustizia sviluppato
Un'esperienza incredibile in termini internazionali globali a livello di advocacy è riuscita insomma a raggiungere risultati
Eccezionali e questo sodalizio lo vedo sempre più forte sia in progettualità in Africa che in progettualità in Italia e in Europa
La chiesa valdese da tempo sostiene il nostro comune sforzo di contrasto e prevenzione alle mutilazioni genitali femminili in Italia
è presente ed è accanto a noi proprio perché consapevole della problematica in Italia e della rilevanza della nostra risposta ed i nostri progetti
Il parliamo infatti di una situazione in Italia i dati che sono stati forniti dall'ultima indagine dell'Università Bicocca per il dipartimento Pari opportunità edibile diciannove
Che ha rivelato la presenza in Italia di circa novanta mila donne scissi di Quistini sette mila seicento minorenni si parla di quattro mila seicento ragazzi a rischio
Queste questi dati sono stati anche confermati dall'Istituto europeo per la gente ripuliti sulla prevalenza propri del fenomeno e quindi insomma c'è una pressione anche da dall'Unione Europea su su sulla l'importanza di affrontare queste tematiche per cui la nostra i nostri interventi rispondono a bisogni effettivi e la Chiesa Valdese da sempre accanto a noi
Attualmente sono due i progetti in corso finanziati dalla chiesa valdese che con Non c'è pace senza giustizia stiamo implementando anche insieme ad altri partner
Il primo è un progetto è il progetto che intende prevenire contrastare le mutilazioni genitali femminili a Milano nella zona di Milano tramite una strategia integrata che vide alcuni e diversi pilastri da una parte abbiamo la sensibilizzazione territoriali l'empowerment delle comunità derivata tradizioni Scissor è a rischio di mutilazioni genitali femminili abbiamo poi un pilastro della formazione degli operatori coinvolti infine abbiamo pilastro delle campagne di comunicazioni sia per le comunità target che per il pubblico più ampio
Al fine di elaborare un modello basato sulla collaborazione intersettoriale ossia tra i diversi ambiti d'azione coinvolto coinvolti sanitario legali migratorio e intercontinentali
Cioè tra diverse esperienze buone pratiche e tecniche infatti subentra l'Africa con la sua competenza con la sua esperienza che riusciamo a portare in Italia
Questo perché le mutilazioni genitali femminili sono unico sistema Complesso che include diverse sfere sanitaria sociale psicologica legali digitali e culturale
Ed è necessario quindi
Creare punti tra competenze complementari per offrire risposte appropriate a questo fenomeno il progetto è strutturato sull'approccio delle quattro P della convenzione di Istanbul cioè prevenzione protezioni perseguimento legali il politiche integrate
Attualmente il progetto in fase di e il proprio nelle sue ultime nei suoi ultimi risulti in attività
Abbiamo lavorato con le comunità somale
Con le comunità egiziane abbiamo lavorato sulla formazione con la Società italiana medicina delle migrazioni che ci ha aiutato
A costruire una formazione appunto che lavorasse proprio nella logica dell'empowerment degli operatori affinché siano in grado di rispondere con competenza alla problematica
E sulla comunicazione abbiamo avuto anche la fortuna di avere la nostra testimoni testimonia Fiorella Mannoia che ha visitato i progetti di Amref in Africa che ha potuto portare in Italia anche diciamo un messaggio
Che fosse appunto che facesse riferimento a un'esperienza vissuta che insomma
Vedesse come un'organizzazione come Amref in collaborazione con Non c'è pace reagisce e combatte questo fenomeno in Africa che è fonte d'ispirazione per gli interventi qui in Italia
Grazie Paola Paola Magni per questa panoramica sulle iniziative congiunte di Amref e non c'è pace senza giustizia per lottare contro le mutilazioni genitali femminili in Italia
Fonte di ispirazione anche qui in Italia e come altri cercano di prevenire e combattere
Altre pratiche che violano i diritti fondamentali delle bambine e ragazze come i matrimoni precoci e forzati ovvero minorili
Si tratta di un altro fronte sul quale non c'è pace senza giustizia impegnata attraverso un indagine elaborata con il sostegno dell'associazione Onlus do sorte del volta a l'identificazione di buone pratiche nonché di a raccomandazioni specifiche per rafforzare l'efficienza del quadro giuridico e delle politiche di contrasto in merito in Italia per darci più dettagli su questa iniziativa nonché sul contenuto del rapporto appena rilasciato da non c'è pace senza giustizia ho il piacere di ospitare tramite collegamento telefonico Francesca Basso che collabora con Non c'è pace senza giustizia nel quadro della sua campagna contro le violenze di genere la difesa dei diritti delle donne
Francesca buona sera benvenuta ci puoi spiegare lo scopo di questa indagine ed in che contesto viene inquadrata
Allora sono Nicola è un saluto tutte riascolto Trichet gli ascoltatori di Radio Radicale
E dunque questa è un'indagine sulle politiche di contrasto al matrimonio minorile in Italia e nasce da un'iniziativa appunto di non c'è pace senza giustizia con il sostegno di test orco
Risultati dell'azione esplorativa nata dal fatto che nel panorama italiano esiste una grossa lacuna sia nella legislazione
Che nella politica pubblica e in realtà di conseguenza anche nel dibattito pubblico dato che comunque si tratta di un tema molto poco conosciuto e spesso anche soggetto a una sorta di Jesús titolazione in quanto comunque l'italiano medio lo vede come qualcosa di remoto che accade in altre realtà ma che non rappresenta un problema anche nazionale
Invece purtroppo così esiste anche in Italia ed è sostenuto dalla cultura patriarcale che permea purtroppo ogni società a livello globale ovviamente a diversi livelli e con specificità locali ma purtroppo appunto questa violazione di diritti umani esistere anche in Italia
Come non c'è pace senza giustizia ci siamo quindi chiesti
A che punto fossimo in Italia quali fossero le lacune le mancanze esistenti in termini non solo di ricerca e quindi appunto di di conoscenze disponibili ma anche di politiche di azioni concrete cosa fosse già stato fatto e da chi
E quali fossero gli ostacoli che le organizzazioni attive sul territorio hanno incontrato quali fossero le possibili azioni concrete da intraprendere contrastare questa grave violazione di diritti umani dei minorenni in particolare chiaramente le ragazze ma in misura minore anche i ragazzi
Tali domande ci hanno quindi hanno quindi dato origine ad un percorso che è sfociato poi nel rapporto di cui stiamo discutendo di pubblicheremo a brevissimo
E questo documento che getta le basi per una campagna di advocacy di contrasto ai matrimoni minorili sul territorio italiano
Abbiamo quindi proceduto prima ad una ricerca bibliografica ricerca che è stata portata avanti tra settembre due mila e venti gennaio-febbraio due mila ventuno
E chi ha incluso sia studi accademici che cosiddetta quella che si chiama quelli società ovvero la letteratura grigia quindi documenti e Pietro proveniente da istituzioni non accademiche quali agenzia ONU governi organizzazioni non governative
E il cui obiettivo principale di questa fase è stato appunto quello di definire e per quanto possibile anche quantificare il fenomeno in Italia
Poi magari parleremo appunto del dei dati e di e di quello che siamo riusciti a a comprendere a livello di quindi Conti sì insomma di quantificazione del fenomeno
E dal punto di vista socio legale
La ricerca bibliografica ha dunque permesso di costruire un'analisi critica del del quadro legislativo nazionale ma anche internazionale perché dal quadro internazionale dei diritti umani partiamo per poi capire in che modo l'Italia si è impegnata far fronte contrastare questo fenomeno
Questa prima fase ha incluso anche la revisione sistematica del materiale esistente in termini di studio sul campo in Italia
Cha cha ha permesso di fare emergere nella quale in questo senso e anche quindi di fare luce sulla necessità di portare più attenzione al tema in questa in questo contesto i tre output principali dello studio sono consistiti in primo primo luogo una mappatura degli stakeholder rilevanti sul territorio
In secondo luogo in una revisione delle azioni portate avanti negli ultimi dieci anni in Italia anche all'estero
E poi abbiamo cercato in terzo luogo di identificare le migliori pratiche da parte sia degli attori istituzionali che della società civile e la valutazione del potenziale della scalabilità di queste di queste pratiche azioni nelle varie realtà italiane
Dunque questo è stato un po'il percorso che abbiamo seguito nella seconda parte invece dello studio abbiamo realizzato un'indagine qualitativa sul campo tramite un questionario avverto che abbiamo somministrato agli attori locali più rilevanti individuati durante la prima fase Chiti appena descritto
Si tratta di ONG e associazioni e centri antiviolenza a caldo che lavorava oppure andare al hanno lavorato a vario titolo su questo tema sul tema dei matrimoni minorili in termini di accoglienza assistenza alle vittime di a dotarsi di ricerca eccetera
E e le cui esperienze e i cui contributi risultano indubbiamente molto più utili
Ai fini di una anche una profonda comprensione di questo fenomeno chiaramente perché un lavoro bibliografico può arrivare fino a un determinato punto ma poi l'esperienza sul campo che ci permette di veramente comprendere profondamente le necessità le criticità e le buone pratiche che esistono sul territorio
Purtroppo abbiamo avuto relativamente poco riscontrò nel senso che anche questo è stata anche questa è stata una una risposta al nostro lavoro nel senso che ci siamo rese conto di quanto poco sia trattata questa tematica a livello nazionale
Nel senso che è emerso che in realtà sono veramente pochi a livello nazionale le organizzazioni che riescono a a lavorarci
Sì a a renderlo dama centrale del loro lavoro quotidiano
E in ogni caso il loro contributo è stato fondamentale in quanto come ti dicevo chi lavora sul campo bagaglio di conoscenza ed esperienza fondamentali
E in secondo luogo perché come ben sai la metodologia stessa di non c'è pace senza giustizia si basa sul di Aldo quella centralità di chi è attivo sul campo in ogni ambito di diritti umani della giustizia penale internazionale
In ultima analisi ci proponiamo con questo lavoro di sensibilizzare i mobilitare gli stakeholder rilevanti quindi sia le pubbliche istituzioni che anche la società civile
Verso gli standard internazionali dei diritti umani e a cui lo Stato italiano si è impegnato rispettare evidenziando ma anche facilitando la diffusione di azioni positive che sono state già svolte a livello locale regionale e anche nazionale
Grazie Francesca grazie Francesca Basso che assieme a Giulio Schiavoni ambedue coinvolte in primo piano nella campagna di non c'è pace senza giustizia contro le violenze di genere nonché Paola Magni di Amref associazione parte di lunga data
Per aver contribuito a questo speciale sulla lotta contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni minorili in Italia con questo siamo raggiunti alla fine
Di questa trasmissione non mi resta quindi che e ringraziare Eleonora Pastorino che oggi non solo ci ha letto le notizie ma anche curato la redazione e la parte tecnica vi ricordo che le attività di non c'è pace senza giustizia possono essere seguite anche attraverso il nostro sito internet che nel Pd W. cioè punto org oppure non c'è pace senza giustizia punto org
Nella sezione donazioni del nostro sito troverete anche le modalità per sostenere le nostre campagne per la difesa il riconoscimento di diritti umani fondamentali
Lo potete fare anche tramite la piattaforma uscì prese nonché devolvendo il cinque per mille che ricordo non costa nulla
Vi ringrazio molto per l'ascolto al grido appuntamento a mercoledì prossimo sempre alle ventitré e trenta oppure in replica il venerdì alle sei del mattino
Intanto vi auguro un buon proseguimento su radio radicale ciao