Meeting di Rimini 2021 - Europa, Nazioni, Regioni. La verticalizzazione del potere?

Buonasera
Peggio di questa crisi c'è solo il dramma di sprecarla
Così papa Francesco ha sintetizzato in maniera efficacissima la sfida che stiamo tutti vivendo
Il virus che ancora combattiamo mettendo a rischio la nostra stessa sopravvivenza
Ci sta costringendo chi sta costringendo ad una verifica
Dinanzi al rischio di perdere la vita sia sul piano individuale che sul piano collettivo si impone una domanda ma questa cosa che faccio e veramente necessaria
Questo impegno che mi prende così tante energie ha senso vale la pena il Papa ci ricorda che la crisi che stiamo vivendo è un'occasione formidabile per porre queste domande di fondo queste domande ultime e dissenso scomode e terribili che spesso non ci poniamo più o non vogliamo porre
Ebbene da questa verifica
Non sono escluse le istituzioni politiche
Mai come in questi due anni è tornata la domanda ma la politica è ancora utile
Oggi che il futuro stesso della nostra vita intesa come salute individuale ma anche come possibilità di benessere collettivo di crescita economica sociale culturale oggi che tutto questo in discussione
Le istituzioni sono ancora capaci di mostrare la loro ragione d'essere sono capaci di dare il contributo per rendere migliore la nostra vita
E soprattutto in tempi di incertezza come quelli che viviamo possiamo ancora fidarci di queste istituzioni
A mio avviso questa domanda era già viva prima della pandemia
Era stata innescata dalle crisi economiche dei primi dieci anni del due mila ma l'emergenza sanitaria ha come accelerato in maniera esponenziale
E a mio avviso bisogna stare molto attenti a scambiare domande ragionevoli come queste
Con un atteggiamento superficiale o qualunquista di sfiducia verso le istituzioni o verso la politica terreno di coltura di populismi o voti di protesta
Ritengo invece che sia stato molte volte il non prendere sul serio queste domande il non cogliere l'otto l'unità di cambiamento che questi interrogativi rappresentano la causa di tanta sfiducia o di tanta antipolitica
Occorre riconoscere infatti che dinanzi alle sfide due sono gli atteggiamenti possibili ci sono quelli che colgono l'occasione della crisi per cambiare
E quelli che drammaticamente sprecano l'occasione per usare l'immagine del Papa
E triste ammetterlo ma spesso le istituzioni della politica sono state più in questa seconda categoria che nella prima
Oggi pensiamo veramente grati abbiamo invitato alcuni protagonisti autorevolissimi del nostro mondo delle istituzioni pubbliche
E proprio assieme a loro vogliamo chiederci ma stiamo sprecando questa crisi oppure è una grande opportunità da cogliere e quale
Per questo io ringrazio davvero di cuore per aver accettato il nostro invito innanzitutto il Presidente del Parlamento europeo onorevole David Sassoli
Grazie presidente
Assieme al Presidente Sassoli abbiamo con noi altri due ospiti di eccezione
Innanzitutto in collegamento lo vedo qui davanti a me il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia nonché presidente della nostra Conferenza Stato Regioni Massimiliano Fedriga grazie
Infine il terzo ospite non è un esponente del mondo politico anche se è stato membro di una delle istituzioni più importanti della nostra Repubblica la Corte costituzionale
Ma e essenzialmente un professore dell'Università il professor Sabino Cassese in collegamento che ringrazio
Professor Cassese
Senza rischio di esagerazione è uno di qui degli esperti più autorevoli e competenti nello studio delle istituzioni politiche del loro funzionamento anche nel tempo e aggiungo dato questo non sempre comune tra gli accademici italiani è uno studioso riconosciuto e stimato in tutto il mondo
Ma il professore ormai da un po'di anni è un amico del meeting e sta aiutando questa manifestazione proprio ad affrontare questi temi e ad una riflessione su questi argomenti ebbene proprio in un suo recente libro intitolato il buongoverno l'età dei doveri professor Cassese pronuncia un grande atto di fiducia nelle istituzioni cito sono le istituzioni a dettare le regole del gioco disegnano l'organizzazione distribuiscono compiti e responsabilità dettano i tempi
Dalle istituzioni dipende il benessere di una società bisogna quindi partire dalle istituzioni e non dall'economia non è la struttura economica che con forma la sovrastruttura come dice l'impostazione marxista struttura e sovrastruttura sono ambedue condizionate dalla qualità delle istituzioni
Una affermazione fine dalla citazione un'affermazione apparentemente in controtendenza oggi tutti sembrano convenire sulla necessità di far ripartire l'economia ma lo sviluppo economico durevole presuppone un apparato istituzionale all'altezza
E ora che stanno arrivando finalmente e fu e meno male di fondi del Pnr R. tutti ci stiamo rendendo conto di quanto un'amministrazione pubblica all'altezza sia decisiva
Da questa crisi non usciremo con istituzioni più deboli ma solo con istituzioni migliori e così vengo al tema che abbiamo scelto per questo nostro incontro negli ultimi decenni abbiamo tutti assistito ad un processo travolgente
Per cui la formula magica per ottenere istituzioni politiche migliori all'altezza delle sfide
è sembrata essere quella di consegnare queste stesse istituzioni a singole persone o meglio sostituire organisti Complessi spesso ritenuti in surplus inefficienti con singoli personaggi del mondo politico
E il fenomeno ben noto della personalizzazione della politica o come abbiamo scritto nel titolo nella verticalizzazione del potere
Burocrazia ed apparati sono normalmente percepiti come costi o come perdite di tempo di risorse mentre cresce il desiderio di qualcuno che decida finalmente e per tutti insomma cresce la domanda di soluzioni semplici univoche a problemi enormemente complessi
Di qui la spinta irresistibile da parte dei politici a chiedere direttamente l'appoggio del popolo a porsi come interpreti diretti immediati verticali della volontà di tutti
Se c'è una qualità fondamentale della politica oggi figlia della comunicazione e l'immediatezza
Intendendo con questo termine l'assenza di mediazioni di intermediazioni è finita l'epoca delle formazioni intermedie
Quelle che ad esempio i nostri padri costituenti avevano immaginato comune elemento costitutivo per far funzionare la democrazia la famiglia la scuola gli enti locali la fabbrica il partito il sindacato le associazioni le confessioni religiose
Questi ambiti in cui tutti si allenavano imparavano l'arte della politica la disintermediazione oggi sembra la parola d'ordine
Ebbene oggi qui abbiamo rappresentate due istituzioni politiche che in qualche modo emblematicamente descrivono le due alternative
Da un lato il Parlamento europeo l'organo ora perché è uno dei parlamenti rappresentativi più grandi del mondo più rappresentativi del mondo il cui presidente viene eletto all'interno dell'Assemblea
Dall'altra una Regione in cui invece il presidente eletto direttamente dal popolo eppure sebbene disegnate con procedure diverse
Espressive di due versioni della DIA di democrazia
Entrambi esprimono una caratteristica propria delle istituzioni rappresentative senza la quale non possono funzionare una volta eletti i presidenti non rappresentano più una parte la loro parte
Ma sono chiamati a rappresentare l'interesse generale il bene comune dell'istituzione che presiede o no
Eppure oggi è fortissima la spinta per chiunque voglia fare politica proprio ad essere dichiaratamente una parte chiaramente identificabile spesso opponendosi alle altre e allora come si fa a presiedere una grande istituzione politica in tempi di potere verticale come quelli che viviamo oggi
Per avviare questo nostro dialogo vogliamo partire proprio da una testimonianza autorevolissima
Quella dell'onorevole Sassoli presidente del parlamento europeo che oggi si trova a presiedere la più grande e importante istituzione rappresentativa ad Europa nel momento forse più grave della nostra storia recente
E per questo che sono ancora molto lieto di chiamare qui al podio il presidente sassoni grazie
Buona sera
Grazie
Per l'invito
Come avviene da tempo il meeting ci invita a riflessioni profonde
In questo caso anche a bilanci importanti
Soprattutto a cogliere quelle dinamiche che la contemporaneità sviluppa proponendo sci scene inedite
E sempre più complesse
Lo stesso tema dato alla vostra kermesse il coraggio di dire io si presta a diverse considerazioni a seconda dell'ambito in cui si declina il desiderio di rafforzare la nostra responsabilità di non comprimere l'originalità di ogni persona di aumentare la partecipazione alla vita sociale
E non sfugge a nessuno che la crisi del Covi d'così drammatica profonda
Beh costituisca uno spartiacque
Fra un mondo che ci è noto che abbiamo imparato a conoscere una scena nuova
Che ancora facciamo fatica a immaginare a interpretare né nella quale identificare la nostra presenza
Molto ancora ci sfugge
E capiamo che la moviola della storia non ci fosse non si possa di avvolgere
I farci tornare al mondo di prima
Ma al tempo stesso vi è un senso di forte inquietudine
Che impedisce ancora di scrivere pagine nuove per un tempo nuovo
Non dobbiamo avere paura della crisi
Non dobbiamo rassegnarci a una opportunistica passività
Questo è un tempo però di pericoli inediti
E anche di straordinarie opportunità perché tutto quello che abbiamo costruito nella seconda parte del Novecento sviluppando nei nostri Paesi democrazia e libertà è chiamato oggi a confrontarsi
Con processi globali molto rischiosi
Certamente complessi
La nostra idea di persone di inviolabilità della vita umana l'affermazione dei diritti universali l'ispirazione allora sviluppo integrale della persona sono gli ingredienti con cui noi ci presentiamo alle nuove sfide
Saranno sufficienti
Il traguardo di un nuovo umanesimo è certamente possibile
Ma non è scontato
I dobbiamo ringraziare tutti il Presidente della Repubblica Mattarella che proprio qui al Meeting ha rilanciato in apertura la necessità di aggiornare il nostro personalismi abbiamo bisogno di un pensiero all'altezza della sfida
Della sfida della contemporaneità
E insieme abbiamo bisogno di testimoni
I testimoni in carne e ossa di coerenza individuali di storie di vita di amicizia
Il magistero di papa Francesco da questo punto di vista è molto impegnativo per i cattolici e non è un caso che qualcuno anche tra i cattolici va detto si mette nella posa del giunco
Che attende il passaggio dell'onda di piena la radicalità evangelica è più forte di una dottrina
E interroga nel profondo le nostre coscienze ci chiama ad essere fedeli nella quotidianità nell'incontro con l'altro con chi è più debole insieme ci sfida
Ad essere nella storia con l'animo dei costruttori
D'altronde
Lo sappiamo è il do uno
Non leggo Isma'come sostenuto da un liberismo che si presume egemone il due uno Elleni regia che costruisce le comunità che le rende più forti
L'idea di persona e indissolubilmente legata a quella delle formazioni sociali dei mondi vitali delle comunità intermedie e la libertà
Sì la libertà non è mai divisibile non c'è libertà personale senza la libertà del vicino
Non c'è libertà se accanto a noi c'è sfruttamento dipendenza e servitù
Non c'è libertà se accanto a noi c'è sfruttamento
E non c'è libertà della persona senza la libertà delle comunità
Ha scritto molto bene Edgar morendo che ha appena compiuto cento anni ma non smette di aiutarci a riflettere che l'unica cosa in grado di proteggere la libertà è la presenza costante
Nello spirito dei suoi membri della loro appartenenza solidale a una comunità
E di un sentimento di responsabilità nei confronti di questa comunità
La pandemia ci dice molte cose su noi stessi
Ci ha fatto capire quanto dipendiamo dagli altri
Ma anche quanto sia possibile riconnettere la politica con la persona
Ci ha mostrato con chiarezza quali strumenti siano i doni ad affrontare le nuove sfide
E nello stesso tempo dove siamo fragili
Inefficaci
Dove dobbiamo migliorare
La crisi del corvidi e ci dice in cosa la nostra democrazia europea deve migliorare e dove il rapporto fra Unione europea e gli Stati nazionali debba cambiare
Le lezioni del Covent sono tante
Non mettiamolo in un cassetto
Prima la persona
E ancora alla nostra portata
E nessuna sfida nessun confronto geopolitico nessuna crisi può derubare ac di questa voglia di proteggere la nostra identità basta sapere però
Che non possiamo farlo da soli
Come abbiamo fatto nel secondo dopoguerra o come abbiamo creduto fosse possibile al solo Occidente basta andò a se stesso
Siamo fiduciosi
Perché l'azione di contrasto alla pandemia in Europa poteva portare ad un corso delle cose molto diverso senza le scelte che sono state fatte dalle nostre istituzioni comunitarie
Senza l'unione europea avremmo avuto conflitto fra le nazioni
Sulla ricerca dei vaccini
Sulla politica sanitaria sull'assistenza a chi si è trovato senza lavoro avremmo compromesso Schengen e rialzato le frontiere non avremmo potuto condividere il debito e non vi sarebbe stato un poderoso sostegno alle economie nazionali
La tragedia ha provocato una vera rivoluzione nella risposta europea
Una rivoluzione in cinque passi e voglio riassumerli
Primo le regole del fiscal compact sono state sospese fino al due mila ventidue
E si sta ragionando sullo scenario posto corpi abbiamo bisogno di regole ma di regole nuove Secondo
Con l'azione europea gli Stati nazionali hanno aumentato sensibilmente il loro rapporto debito PIL per difendere cosa famiglie impressi da uno shock economico e sociale che è stato prodotto dalla pandemia
Terzo
Abbiamo vissuto il paradosso di non aver mai avuto a disposizione tante risorse per investimenti come in un momento di crisi come questo anche questo non era mai avvenuto e di fatto una forma di condivisione del rischio tra Paesi membri che prima della pandemia era rigidamente proibita esclusa
Quarto
Le banche centrali hanno acquistato fino al venticinque per cento dei titoli pubblici dei paesi membri e Labanca Centrale Europea pianifica se necessario di arrivare fino al trentatré per cento
Evitando in questo modo che l'aumento del debito si trasformi in crisi degli spread sui mercati finanziari di fatto l'impegno all'acquisto dei titoli da parte della BCE arreso il debito sostenibili
Quinto
Tutto questo è stato possibile
In cambio di buona condizionalità sull'uso dei fondi
Le risorse del piano nazionale di riprese resilienza il Pnr R. vanno spesi
Ma non spese bene
Avendo a mente obiettivi precisi come quelli della digitalizzazione della transizione ecologica e tempi certi che sono quelli che si ha definito l'Unione europea
E su cui anche l'istituzione che io presiedo sarà chiamata a vigilare l'esperimento
Cari amici ha avuto pieno successo
Famiglie e imprese sono state tutelate per quanto possibile rendendo questa crisi molto diversa da quella del due mila nove
è una rivoluzione in macro economica che fa sì che le risorse siano state disponibili
E che il conto sia stato e sarà più leggero grazie al Nomentano atto attivismo della Banca centrale europea e alle missioni comuni di titoli
Nel due mila nove lo ricorderete la crisi finanziaria bruciò risparmio privato colpi asimmetricamente solo il sud dell'area-euro non fu consentito contrastarla con politiche che fiscali e monetarie espansive oggi la crisi è stata simmetrica
Tutti i Paesi dell'Unione hanno solidarizzato tra loro consapevoli di trovarsi sulla stessa barca
E le politiche monetarie e fiscali aggiuntive hanno evitato la distruzione di risparmio e messo a disposizione risorse monetarie pensate che i depositi bancari in Italia sono cresciuti i quasi novanta miliardi
E tutto questo costituisce il carburante della ripresa che stiamo a osservando
Siamo entrati insomma in terreni inediti
E ora che abbiamo scoperto che gli equilibri macroeconomici reggono sarebbe certamente è una follia
Tornare indietro
Pensiamo solo a cosa vorrebbe dire restaurare l'obiettivo del fiscal compact e obbligare i nostri paesi a convergere su un rapporto debito PIL del sessanta per cento
Sarebbe un modo per uccidere famiglie e impresa
Per strozzare tutti gli Stati nazionali
Per mettere in ginocchio l'Unione europea
è pertanto essenziale che i cinque passi che abbiamo ricordato vengano confermati
E qui la questione diventa molto politica
Perché la vera sfida è già vediamo molti ambienti scommettere su un ritorno alle regole di prima
Sarà
Prendere coscienza
Che ciò che è stato fatto durante la pandemia deve diventare la nuova politica economica dell'Unione
Per questo una domanda è d'obbligo
Queste risorse queste politiche messi in atto dall'Unione Europea dovranno concludersi con la fine dell'emergenza sanitaria ed economica come chiedono alcune forze liberiste conservatrici oppure le energie dispiegate nella lotta alla pandemia è la crisi sociale dai essa generata dovranno trasformarsi in una nuova impalcatura di politiche pubbliche europee
E di conseguenza anche in un rinnovamento istituzionale dell'Europa comunitari
La risposta a questa domanda non è un gioco enigmistico
E la questione da cui discendono tutte le altre questioni
Perché dalle conclusioni che trarremo dipenderà anche la nostra capacità di affrontare il mutamento climatico il Grande Progetto di riconversione verde al quale abbiamo legato lo sviluppo dei Paesi europei nei prossimi decenni
E non solo
Confermare le scelte fatte
Farle diventare permanenti
Consentirà l'unione di assumere personalità politica nella scena internazionale e in questi giorni in queste settimane
Ci rendiamo conto di quanto questo sia importante fondamentale
Se non vi fossero se non si fossero abbandonati
Gli strumenti le regole i paradigmi che erano solo in vigore due anni fa
Saremmo stati oggi impartita
Avremo potuto ottenere i risultati
Che abbiamo ottenuto
Questa è la grande storica sfida che abbiamo di fronte la svolta compiuta con il Next Generation il più ci dà una grande chance
Far mettere radici sia una nuova politica europea di crescita e sviluppo per tutti
Nei prossimi due tre anni ci giochiamo le nostre possibilità per i prossimi venti anni
E a nessuno sfugge
Che il successo Elli o l'insuccesso
Dipenderanno molto dall'Italia
Se il nostro Paese dimostrerà di utilizzare in modo virtuoso i soldi del Pnr R. la nuova politica economica potrà affermarsi e i cinque pass
Fondati sullo scambio di politiche espansive condizione del rischio interventismo della BCE uso appropriato delle risorse potranno garantire la scrittura di quelle pagine nuove nell'esperienza europea
Che tutti o molti di noi
Si aspetta
E soprattutto consentire
Di affrontare i rischi e le incertezze del mondo nuovo
Con responsabilità e coerenza un fallimento beh è un fallimento
Costerebbe molto caro all'Italia ma costerebbe molto al al progetto europeo
Chi pensa
Di mettere tra parentesi quanto accaduto
Di chiudere tutto in un'emergenza per tornare alle politiche di prima rischia di far piombare l'Europa in una crisi strutturale dagli esiti imprevedibili ma certamente molto negativa
La sfida di questo tempo insomma ci pone dividere questo crinale della storia abbandonando la logica emergenziale
è vero
Siamo partiti da un'emergenza
Ma ora possiamo progettare grazie al lavoro delle istituzioni europee delle istituzioni nazionali
Oggi possiamo progettare la nuova Europa e una Italia rinnovata in una Europa rinnovato
Questo è il vero bandolo della matassa di questa fase politica questa è la priorità della nostra agente in Italia abbiamo un governo a cui chiediamo stabilita
E questa certo è la premessa di tutto
Un governo che non è espressione di una formula politica tradizionale
Ma sarebbe sbagliato credo
Racchiudere la sua esperienza in uno stato d'eccezione temporalmente limitato
Se la partita più importante quella decisiva si gioca in Europa e con l'Unione europea che vanno sincronizzati i tempi delle politiche nazionali
E lo stesso concetto di stabilità
Non può ridursi ad esorcizzare momenti di crisi
L'interesse del Paese che a mio giudizio coincide con il più autentico interesse europeo e che il cambiamento dell'Europa si graditi
Di ventisei torturare e molti degli strumenti adottati diventino permanenti
Ecco perché ritengo che la missione del Governo non possa esaurirsi
Nel completamento della vaccinazione nell'avvio del Pnr R
Impegni molto importanti ma debba riguardare la stabilizzazione della svolta europea
La stabilità italiana insomma è un progetto politico
E non solo una condizione per affrontare
Una stagione difficile
La stabilità senza
Perché serve a consolidare la svolta avvenuta in Europa e di conseguenza nelle nostre politiche nazionali di bilancio di investimento e di coesione sociale
Prima della pandemia
A governare le istituzioni europee vi erano regole indirizzi che penalizzavano la solidarietà
In nome di un rigore spesso astratto ingiusto che ha prodotto forti disuguaglianze ha frenato lo sviluppo e dunque la crescita del continente nella competizione globale
Rendere stabile dare tradisce al cambiamento iniziato con il green ville poi è andato avanti con tutti gli strumenti che conoscete e rafforzato
Dagli strumenti che sono stati messi a disposizione di tutti i nostri paesi
Ci consente oggi di adottare una vera strategia di cambiamento
Potremmo permetterci di dire che conclusa l'emergenza all'Europa possa tornare quella di prima
Molti di noi sono convinti che il green deal debba dispiegare i suoi affetti
L'unione fiscale bancaria debba prendere nuove forme istituzionali più comunitarie con meno poteri di veto con maggiori sinergie tra Paesi che condividono valori di libertà e democrazia che lo spirito di solidarietà
Possa consentire di sviluppare politiche comuni utili ai nostri paesi alle nostre opinioni pubbliche
Se l'Europa rafforzerà le società e le comunità in termini di sviluppo
Avrà più forza per affermare nel mondo i valori civili e democratici che sono parte della nostra identità
Nei giorni scorsi sono stato in Lettonia Lituania in Estonia nei Paesi baltici
Che sono alle prese con un duro confronto con l'integrità delle nostre frontiere
Il tema della sicurezza dello spazio europeo minacciato da guerriglia ibride o attacchi informatici che tentano di condizionare il nostro stile di vita e le nostre democrazie è una priorità
Che non possiamo scansare voltandosi dall'altra parte o facendo finta di niente lo stesso che non possiamo permetterci di fare rispetto alle crisi umanitaria che chiedono Dinoi nel Mediterraneo e adesso ad esempio in Afghanistan
è chiaro che la drammatica crisi afgana riguarda l'Europa
La sconfitta dell'Occidente mette in discussione la nostra identità nel contesto globale
Non possiamo diventare spettatori sconcertati e impotenti
L'indignazione diffusa tra noi timori legati alle scelte dei nuovi governanti
Le coscienze ferite dei nostri popoli rischiano di disperdersi nell'aria senza un'assunzione di responsabilità comune dell'Unione Europea
Non si tratta certo di separare le due sponde dell'Atlantico
Anzi al contrario
Si tratta di comporre un nuovo equilibrio in cui l'Europa riesca finalmente a mettere in comune ciò che finora non ha fatto
La politica estera e la politica di difesa
In attesa di capire meglio
Quali saranno i passi da compiere
Nei confronti delle nuove autorità afgane pensiamo sia un valore etico
Certamente Logue
E irrinunciabile
Fare ogni sforzo per garantire
Sicurezza tutti coloro che in questi venti anni hanno collaborato con noi hanno creduto in noi
Se crediamo come crediamo alla forza della diplomazia saremo sempre disponibile al dialogo
Anche con coloro che sono molto distanti danno ma tendere la mano cari signori bisogna essere in due
E non basta volersi sedere a un tavolo se poi non si accomoda anche la controparte dobbiamo sapere che la nostra capacità di risposta dipenderà dal grado di solidarietà che sapremo dimostrare al nostro interno nel costruire politiche europee comuni sì una politica sanitaria senza una politica
Europea sanitaria
Come potremo affrontare le prossime sfide
Che arriveranno dopo il corridoio diciannove
Senza una politica della sicurezza comune saremo fragili esposti alle minacce dei regimi autoritari senza una chiara politica europea non potremo sostenere il confronto
Con la Cina
Senza una politica europea per l'immigrazione e l'asilo non saremo in grado di affrontare sfide che nei prossimi anni dal Sahel la all'Asia
Vedranno in movimento milioni milioni di persone che guarderanno all'Europa noi
Come terra del loro rifugio
L'Italia in tutto questo ha un ruolo decisivo per la conformazione e per il destino dell'Europa
E la sua stabilità
Ne è un prerequisito nel breve e nel medio periodo
Non dobbiamo dimenticare
Siamo partiti dalle nuove sfide a cui ci chiama il mondo globale
Dalle inquietudini
Rispetto alla complessità dei problemi che abbiamo di fronte
Ai rischi e alle pressioni a cui siamo sottoposti ma come sempre
Chiari amiche e cari amici tutto si tiene
E a noi Europa io oggi e chiesto di partecipare a scrivere le regole del mondo globale
E ne abbiamo la possibilità sì ne abbiamo la possibilità e glielo dobbiamo credo
Perché siamo ancora in grado di connettere la responsabilità individuale ad uno spazio plausibile
E questo spazio è la dimensione europea
Lo avevamo capito già prima del corridoio
Ma oggi il corridore ha reso più evidenti
E lo avevamo detto anche qui due anni fa al mi che solo la sovranità comune europea può consentire di dare senso e il respiro alla sovranità nazionale
è una dinamica che si è capovolta nel processo di integrazione e che oggi in questo momento è molto chiaro
Il coraggio di dire io
Per me chiama ad una forte responsabilità individuale e collettiva nella consapevolezza che noi europei siamo chiamati ancora una volta a partecipare ad una grande opera di liberazione dell'uomo
Vi ringrazio
Ringrazio
Ringrazio davvero di cuore il presidente Sassoli
Ha voluto far risuonare qui dalle sale del meeting la voce autorevolissima del Parlamento europeo ci ha descritto quello che è successo
Quanto la politica europea sia cambiata in questo momento della pandemia
In effetti basta pensare dieci anni fa alla reazione alla Grecia a quel a quel momento di difficoltà quanto quanto diverso è lo stile con cui è intervenuta l'Europa un'Europa
Della crescita della solidarietà non solo della austerity delle dei conti
E dunque lo ringrazio perché ci ha descritto una un'istituzione come l'istituzione europea
Che sicuramente e cambiata sta cambiando in questo momento è la domanda che lui ha posto questo cambiamento
E solo temporaneo verso l'una emergenza ancora per il momento della pandemia o deve diventare la nuova politica dell'Europa
E quanto lui ha detto e quanto lui ha auspicato cioè che questo cambiamento diventi strutturale penso risponda anche a tutto il desiderio alla domanda
Di chi come noi vede nell'Europa questa questa grande possibilità di di aiuto stabile strutturale non solo episodico di emergenza
E così come lo ringrazio anche per per le osservazioni sul sull'Afghanistan e sulla crisi attuale il ruolo fondamentale che può giocare l'istituzione europea nel favorire che questa transizione non sia semplicemente un ritorno indietro ecco allora a questo punto dopo aver davvero ringrazio per questo ha per questa testimonianza autorevolissima
Volevo passare ai nostri altri due ospiti che ancora ringrazio per per averci per averci dato la possibilità di dialogare con loro il primo al quale dare la parola e il professor Cassese
E al professor Cassese volevo chiedere ma dal suo punto di vista scusatemi perché qui mi spostano le così professor Cassese bene la vedo bello grande qui di fronte al nostro schermo certo in presenza di un'altra cosa ma speriamo che poi recupereremo anche questa possibilità volevo chiedere dal suo punto di vista cioè dal punto di vista come dicevamo di chi conosce studiano da tempo le nostre istituzioni questi cambiamenti che nel caso del Parlamento europeo
Sono sicuramente cambiamenti importanti verso una concezione una struttura della politica più adeguata ai bisogni delle persone del delle popolazioni che lei che che che compongono la la la la l'Europa
Questi cambiamenti le istituzioni oggi come stanno come li stanno vivendo dal suo punto di vista quali sono i cambiamenti che stanno accadendo
Questo tema che abbiamo voluto portare sul tappeto della del cambiamento del rapporto tra democrazia potere
Come come lo vede e e in che modo sembra che con notizie un po'che stiamo vivendo
Pur vorrei cominciare che riprendendo il volto in cui ai aperto con una citazione di Papa Francesco fermo legge non era ancora in cancelleria tedesco allora fece una conferenza in Inghilterra e disse la seguente frase l Europa vive di sì
Questa fase frase fu subito ripresa da Jean Monnet un altro grande creatore costruttore dell'Unione europea dicendo non solo l'Europa vive di crisi mai le soluzioni che saranno date volta a volta le crisi saranno poi la costruzione europea e questo lo trovo molto importante in relazione a quello che ci ha appena detto con grande passione il presidente Sassi soli perché lui ha messo il dito su sul punto più importante che è quello della stabilizzazione delle soluzioni che sono state introdotte per risolvere la crisi
Ora ragioniamo un pochino
E io ragioniamo intorno tre ordini di problemi il primo quello no del in che cosa consiste la verticalizzazione del potere
E il secondo è ma quale natura e quelli assenti produce nelle democrazie inutilmente noi non li possiamo fronteggiare questa verticalizzazione del potere
Il primo stretto sulla morfologia verticalizzazione del potere bene noi abbiamo oggi nel mondo già due mila sistemi regolatori globali
Quindi molta parte del potere si è spostato dalla sede normale del potere che era Rossato in una sede sopra stradale
Cose del genere possiamo dire che il potere sia allungato verso l'alto
E naturalmente queste organizzazioni sopra statali e non possono partecipare che vi posso dire che il Consiglio dei ministri un collegio portatrice di fare una persona per ogni Stato
Quindi c'è un'autentica l'inserzione
Esce una personalizzazione pensate adesso ci saranno saranno riunione del G20 Emilia circondare il Consiglio dei ministri ci fa il Presidente del Consiglio dei ministri c'era Mario Draghi
E in questo modo si accentua sempre di più questo si accentua per esempio con una la
Accentramento della funzione di acquirente unico dei vaccini da parte dell'Unione Europea comici aiutato dall'Unione Europea
Diventando l'acquirente unico dei laici disagi sarebbero andati in modo sbagliato a questa funzione sarebbero entrati
In conflitto tra di loro in competizione tra di loro invece l'Unione europea ha dato grande segno di unità però allo stesso tempo c'è stato uno spostamento
Dal livello nazionale a livello europeo
E la stessa cosa possiamo dire per quanto riguarda la conquista di quella che gli inglesi chiamano lo splendido allora il potere di Stresa da parte dell'unione europea
L'Unione Europea un gigante regolatorio era danno dal punto di vista della finanza
E adesso invece con l'emissione degli eurobond incorre nella ridistribuzione ineguale
E delle risorse lei dal libro vengo a Roma lo stato diventa un grande scusate l'Unione europea diventa un grandissimo intermediario finanziario
Questo è l'aspetto e spero del Belgica rivisitazione ma poi c'è un aspetto
Interno era spento interno più negativo e cioè e quello che in parte dalla crisi dei partiti
E gli agenti come organizzazione
Sociale i partiti come struttura periferica decentrata le sezioni nelle nei paesi e nei comuni e nelle città
Le organizzazioni centrali consigli nazionali i comitati centrali
Questo praticamente non esiste più solo un dato
E il numero degli italiani aumentato stretto settanta anni fa di circa dieci milioni il numero degli scrittori in versi rigide oggi uno travolti quello che era settant'anni fa questo che cosa vuol dire vuol dire che il partito organizzazione sociale ha perso forse
E il partito è diventato leader e quindi c'è l'effetto di leader in situazione ancora una volta di personalizzazione edili verticalizzazione devolvere con una crisi del partito come società intermedia del partito come associazione non dimentichiamo che l'articolo quarantanove della Costituzione dice
Tutti sono liberi di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico alla formazione della politica nazionale i costituenti hanno voluto sottolineare questo aspetto
Tutti sono liberi di associarsi
E in questa struttura associativa del partito che si è andata perdendo quindi il partito diventato il leader che non seguito elettorale
E tutto questo ha una natura degli affetti la natura è quella che deriva dalla duplice componente quella no
Funzionale le disfunzioni che salgono al livello più alto per esempio la sanità l'acquisto dei vaccini a livello europeo
E l'altro quello che ha spento che riguarda l'aspetto personale e cioè il primo ministro
Ho in alcuni settori a seconda delle varie discipline il ministro dello sviluppo economico quello dell'economia delle finanze così lineare ma sempre una persona che va presentare
Lo Stato e poi ci sono gli assistenti degli assenti
Che sono positivi e negativi
Sono positivi gli assenti che costituiscono come elemento di partecipazione endemiche per i clienti il fatto che il Presidente del Consiglio dei ministeri
Posso partecipare oggi trentenne e il fatto che il ministro e vi posso dire del commercio con l'estero incaricato lanciatore sto posso ci pare avere e Oliviero che estrazione da copiare
Del commercio un fatto positivo perché c'è una partecipazione se mi consentite la metafora del del condomino condominio all'Assemblea ricordo migliorano e poi c'è invece l'aspetto negativo e cioè in nella misura in cui questi arresti colonizzazione sottrae dalle mani del popolo del partecipanti un potere che una volta esercitato da convincere medici
E qui vengo al l'ultimo punto delle mie riflessioni e giovani noi che cosa possiamo fare per contrastare questo fenomeno come possiamo riequilibrare
Se mi consentite base vero indice società e potere fu verso un posto lontano dalla società
Mentre invece il grande sogno degli ultimi due secoli è stato quello della socializzazione del potere invece che quello della verticalizzazione del potere
Ci sono degli strumenti ne voglio citare uno per il diritto internazionale e per l'Organizzazione sovranazionale
Un grande politico francese secolo scorso proprio un secolo fa
Alludendo a una a di origine un sindacalista penso che l'Organizzazione internazionale del lavoro non dovesse avere nel suo seno sono i rappresentanti dei governi nazionali
Ma lo riserverei anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori
E quindi c'è ancora oggi nell'Organizzazione internazionale del lavoro fin dal mille novecentodiciannove quindi abbiamo fatto un secolo in due anni c'era un'organizzazione che si chiama tripartita
Quindi Cerciello si direbbe la società e lo Stato la società e il Governo
E questo non è certamente uno una una una una possibilità
E l'altro l'altro ha sostenuto che in quello di affermare i diritti dei popoli voglio menzionare Lampard cosa che è stata appena accennata nel ristorante del professor Simoncini questa discussione sul problema della esportazione della democrazia
Ebbene in tutta questa discussione che si è svolta è stato dimenticato il passaggio fondamentale che si è realizzato due documenti essenziali dell'ONU del due mila e nel due mila e cinque
Per la prima volta è stato Fernando un diritto che prima non esisteva
Il diritto dei popoli alla democrazia
Voi capite bene che una volta che si afferma di diritto dei ricconi al democrazia
Si rovescia la situazione diciamo di tutti quelli che sono dubbiosi la posizione di tutti quelli che sono dubbiosi sulla possibilità anche la democrazia possa essere trapiantata esportata
Possano circolare per così dire da un Paese all'altra
E poi c'è il problema interno quello della verifica l'inserzione del che in cuor mio tratteggiato La Forgia e qui bisogna considerare un aspetto che deriva da una statistica nella ricerca fatta dall'istanza qualche anno fa se è vero che la partecipazione in politica
Arrivano in quella elettorale oggi coinvolge soltanto l'otto per cento degli italiani è venuta la partecipazione sociale invece coinvolge il ventiquattro per cento tre volte
Quindi su quella partecipazione sociale che bisogna fare affidamento ed bisogna fare affinamento sulla no
Desiderio tanto diffuso nel nostro Paese oggi per esempio Vigani delle scuole in politica Perrier
Come dire ci stiamo rendendo conto sempre di più che la politica non si fa soltanto qua non si fa più nei partiti ma si fa anche altrove e quindi i partiti che erano dei grandi educatori e debbono essere sostituiti da scuole politica e con questo tante altre forme di aggregazione
Vorrei terminare così come ho cominciato
L'Europa Billè di crisi
Sfruttiamo le queste crisi facciamo diventare come diceva il presidente Sassoli stabili le istituzioni provvisoria perché quelle istituzioni ci servono e questo dà una risposta alla domanda che poneva all'inizio professore
Simoncini Casey chiedeva non possiamo fare affidamento sulle istituzioni
Possiamo fare affidamento nella misura in cui le istituzioni servono alle persone e agli uomini e donne e gli uomini servire alle istituzioni come purtroppo per tanto tempo è accaduto
Nella storia dello Stato italiano
Ringrazio ringrazio
Davvero il professor Cassese come sempre
Le sue osservazioni
Sono questo equilibrio tra profondità conoscenza esperienza
Ma anche capacità di di innovare di di lanciare aprire scenari nuovi l'analisi che ci ha fatto ci ha descritto questo fenomeno della verticalizzazione
E poi va di pari passo con questa parte finale in cui si ha voluto anche provare ad illustrare delle strade
Delle dei dei percorsi
Per recuperare questa vitalità della democrazia
E dunque da un lato la possibilità che la società direttamente abbia una voce nelle istituzioni
Il Meeting di Rimini forse una delle degli eventi dei manifestazioni che da sempre ha chiesto questa voce ha chiesto questo spazio
Ma dall'altro molto interessante quell'idea della partecipazione del non solo dare uno spazio nelle istituzioni ma proprio tornare a capovolgere questo rapporto allora
Di questo davvero ringrazio come sempre spunti che qui nella storia nell'esperienza del meeting possano trovare
Anche delle delle forme degli esempi e per questo vengo
Al Presidente Fedriga che ringrazio ancora per collegamento se ho capito un po'periglioso alla fine però ce l'abbiamo fatta sono molto contento di prevederlo di vederla in collegamento con noi
Presidente allora terza voce in questo nostro dialogo presidente di Regione
Quindi
Appunto esponente di queste di questa nuova stagione cominciata nel novantanove due mila uno di istituzioni che trovano una legittimazione diretta nell'elezione del da dal popolo lei esprime e rappresenta il popolo del Friuli
Delle come dire e non solo per questa sua funzione anche poi un ruolo decisivo in quanto presidente della Conferenza Stato Regioni e dunque non soltanto vede il punto di vista dell'istituzione regionale
Ma vede il punto di vista dell'istituzione regionale nel rapporto con lo Stato quindi nel legame con con la nostra Repubblica col contesto più grande ecco dal suo punto di vista questa da un lato questa verticalizzazione cioè questa necessità sempre più forte di dire
I meccanismi devono essere guidati da una persona bene che uno decida non possiamo star lì troppo a al perderci lungaggini eccetera dall'altra lei rappresenta tutti non rappresenta solo una parte lei ha questa responsabilità così
Comune per per capace di rappresentare tutte le voci
E questo ruolo della società civile che il professor Cassese CDC evocava questa transizione che abbiamo sentito dal Presidente Sassoli dal suo punto di vista come vede questa questo fenomeno dalla nostra politica
Beh intanto ringrazio io voi per l'invito e mi dispiace quest'anno non essere in presenza niente a nessuno venuto lì da voi mi mi riprometto di tornare se volete limitarmi in presenza nei prossimi anni tra appunto voglio iniziare facendo i ringraziamenti per il grande sforzo il grande impegno e i grandi spunti di riflessione che batte durante il meeting e sono utili
Ma quel diciamo costruzione del del del dell'Italia del Domani è un appalto ovviamente no non è che D'Amico in parte con tutto me fondamentale somme anche sui partiti che potete garantire si confronti che lo Sciarra e partendo da questo io mi ero preso qualche appunto per per intervenire rispetto al tema però devo dire io messi da parte gli sta sentendo le riflessioni del presidente sassolini ed del professor Cassese perché ma Ostilio due due passaggi importanti il primo quello che riguarda la stabilità
Ecco su questi vorrei soffermarmi su un attimo perché la stabilità
Data da dei processi con cui si eleggono le istituzioni democratiche perché se la stabilità invece viene data dallo spostamento di poteri da istituzioni eletti ad altri organismi guardate che allora ci va diciamo a rimettere quello un un altro diciamo concetto che è stato più volte ricordato questa sera ovvero quello di democrazia
Quindi dobbiamo essere sempre molto attenti a far sì che la stabilità a prescindere non diventi una per ritardi scelta di potere al popolo
E che venga spostato in istruzioni che col popolo no no al popolo onde non devono riferirsi e al popolo non devono rendicontare
Quindi io penso che la stabilità debba passare attraverso dei processi di anche di Scelta delle istruzioni che democraticamente eletto debbano devono compiere poi ore dell'onere ricorre e il modello quello regionale e mi ricollego alla sono mappa io penso che sia stato un modello virtuoso di stabilità
Mentre i governi nazionali non dalla Prima Seconda Terza Repubblica da sempre in Italia sono stati invece un modello di instabilità sia diciamo a livello globale e penso che pochi paesi al mondo abbiano avuto susseguirsi di governi in pochi mesi come sono state nel nella Repubblica taglia le regioni invece comunque col modello elettorale non perché le regioni sono più brave sia ben chiaro c'è un modello di elezione in questo caso diretta del presidente che esprime ma questo lo ha assolto una maggioranza che garantisce una stabilità che garantisce cinque anni di governo per quanto riguarda le regioni e chi garantisce che alla fine di quel cinque anni cittadini liberamente possono compiere una scelta se è stato un buon governo e quindi ridare fiducia
Anche l'ornato nei cinque anni precedenti o cambiare
è sicuramente un modello ma semplificato è chiaro che in questo momento riportare questo modello seppure era
La NATO io voglio ricordare c'è il modello elettorale regionale dove era nato quasi come sperimentazione
Per riportarlo a livello le regionale scusate quasi come sperimentazione riportarlo a livello nazionale io penso però che su questo noi dovremmo fare una riflessione a livello italiano una non possiamo pensare che un sistema così fragile
Dal punto di vista della stabilità possa garantire anche una credibilità internazionale del nostro Paese e torno a quanto ha detto il presidente sassoni
E devo dire gran parte del discorso condivido
Gran parte del suo solido e anzi sono particolarmente soddisfatto
Perché anche rispetto a coloro i quali magari in precedenza difendevano la politica molto rigida degli Europa oggi c'è stato un netto cambio di passo e questo assolutamente positivo perché è cambiata la prospettiva dell'Unione Europea
Chiede l'Europa stessa con questa scusarmi con questo inciso però voglio dire che la stabilità del governo è stabilita anche e forza del Paese a livello internazionale
Il susseguirsi di governi di presidente del consiglio dei ministri che sono quelli intercorsi interlocutori di cui il professor Cassese parlava in questo consensi cui può essere appunto il G venti può essere durante il WTO od altro Trotsky in cambio continuo di interlocutori diventa un diciamo non di non si diventa più influenti in quelle scelte
Vediamo non a caso che i Paesi anche e europei dove l'instabilità dei cancellieri io belle presidenti e dei governi hanno garantito maggiore forza quegli stessi Paesi quindi anche un interesse nazionale avere stabilità
E questa sperò dobbiamo renderci conto che non la si può vedere con i buoni intenti dobbiamo avere la consapevolezza che servono delle riforme anche costituzionali per garantire questa stabilità
Stabilità non vuol dire appunto governare a prescindere vuol dire però avere il tempo di governare cosa che troppo spesso nel nostro Paese non è stato possibile governi che si sono succeduti
Sono entrati nel nel diciamo magari nel turbine belle cambiamento delle crisi parlamentari che sono diventati tristi governo ed altro e quindi senza nemmeno poter dire governato bene come nota male non certo il tempo di governare
E quindi questo anche internamente avuto riflesso per quelli io penso che le regioni possono in questo caso rappresentare un modello un modello di Scelta dopodiché mi scuso ma da concludere perché mi ha dato il diciamo di un quarto d'ora e cerco di stare e cerco di stare nei tempi dopodiché voglio concludere per quel per quello che riguarda prettamente ma le regioni e quindi anche la conferenza che ho l'onore di rappresentare penso che anche internamente noi dobbiamo guardare con particolare a attenzione alla possibilità di delegare maggiore poteri alle regioni abbiamo visto che malgrado una narrazione almeno da una parte politica che voleva utilizzare la parte mia per la pandemia per una peroneo centralismo in realtà le istituzioni regionali
Chi meglio chi peggio con le discolpa figuriamoci mezzo una pandemia globale ma sono scelte nelle sistema
E su questo penso che dobbiamo e quindi capire che ci sono delle delle competenze che non c'è dubbio devono essere nazionali altre competenze che non c'è dubbio debbano essere europei e nel empire cancellando dice l'assenso a soli ma non certo intanto dubbio che ci sono delle competenze che devono stare sui territori e che devono stare proprio a livello territoriale in particolar modo devo dire in Italia una conformazione del nostro Paese dove le diversità e la ricchezza delle diversità
E se permettete voglio ribadire è un valore aggiunto ed è proprio la specialità del nostro Paese ma devono trovare risposte specifiche
Non possono pensare di avere risposte che vadano Mele in qualsiasi regione di questo Paese in questi stridori questo peso noi dobbiamo inquadrare gli obiettivi e tutti quegli obiettivi non arrivarci
Ma quegli obiettivi devono trovare delle risposte che si adattano all'esigenza dalla sanità ne abbiamo parlato io penso che la sanità malgrado ribadisco una nazione è stata fatta è stato una sanità di successo l'abbiamo una sanità
Che gestita dal governo centrale ricordo nel nostro paese non è vero successo regionale né quella calabrese
Se permettete una riflessione anche su questo penso che se fosse stata gestita dal territorio forse l'emergenza sarebbe stata giusta meglio rispetto allo Stato centrale
Abbiamo un metodo di confronto tra una sanità statale è una sanità regionali
Alla sanità regionale ma non solo io penso per esempio che sul piano Air è nero R. le Regioni dovranno dovranno essere comunista non perché andiamo questa voglia di apparire anzi forse strumentalmente le regioni potrebbero starà a guardare ma perché penso che il se non c'è l'alleanza istituzionale nel mettere a terra
Quella grande responsabilità capiamo perché non è soltanto un'opportunità io voglio ricordare che Kenner eh delitto
O debito diretto o deve indiretto perché parteciperemo pro-quota sul debito europeo mai debito quindi abbiamo la responsabilità di farlo fruttare un'opportunità non c'è dubbio ma di farlo fruttare per le generazioni future
E se in questo caso non c'è l'alleanza tra istituzioni rischiamo il fallimento del quello che compriamo dire anche come Conferenza
E ci auguriamo che sempre di più e devo dire che il governo Draghi
Ha dettato un netto cambio di passo nel rapporto con le regioni anche per quanto riguarda il piano R.
Non però vi ripeto su questa alleanza non si rafforza e non si muove insieme rischiamo di a che generare struzzo si trasformi l'opportunità fallimento
Detto questo per andare a concludere
Quindi noi io io penso che le regioni possono essere possono dare il loro contributo come penso importante e denso della Repubblica alle al governo italiano ma penso anche al governo europeo
Il Comitato delle Regioni d'Europa per esempio può essere uno strumento importante che credo debba essere rafforzato
Credo debba essere rafforzato io ho avuto inoltre foto parte per un anno adesso la televisione in quanto presenta conferenza ma e scoramento un organismo che può essere apportate trovare grande risposte a livello di tutto il continente però se noi pensiamo che ci possano essere delle istituzioni che da sole
Il ritorno all'inizio come ha fatto professor Cassese per concludere che da sole possono essere autosufficiente e quindi verticalizzare il tutto rischiamo di dettare il fallimento dell'istruzione
Perché se noi se e se non si capisce che le istruzioni devono essere a servizio come è stato detto di cittadini e quindi essere organizzate nel modo migliore per dare quel servizio di e non nel modo migliore per gestire il potere allora quelle situazioni verranno meno nella loro utilità e penso che saranno le prime a rimetterci nella costruzione di quel mondo che ci auguriamo possa nascere a seguito della pandemia con l'opportunità che dobbiamo darci e tutti dobbiamo cogliere insieme dalle istituzioni
A le parti sociali anche questo guardate che l'uscita dalla pandemia non è la responsabilità di un governo regionale nazionale o doroteo ma è una responsabilità di comunità ognuno ovviamente con le sue competenze manda questa difficoltà dove abbiamo l'obbligo di uscirne insieme grazie ancora mille per l'opportunità che mi avete dato
La ringrazio
Ancora il presidente Fedriga per per averci portato questo punto di vista delle delle regioni ma non solo della sua regione ma anche del sistema delle regioni
E per aver ricordato che solo da un dialogo armonico da una collaborazione tra tutte le parti della nostra Repubblica e non solo
Perché stasera abbiamo cominciato dalla voce importantissima sempre più importante dell'istituzione europea sovranazionale solo se le istituzioni tra loro dialogano solo se come diceva il professor Cassese tornano a concepire il sì per la persona e per la società e non viceversa
Non la persona per l'istituzione ma l'istituzione per la persona presidente Sassoli oggi ha citato e con questo vorrei chiudere ha ricordato il discorso del inaugurale della propria del presidente Mattarella in cui il presidente ha invitato tutti ad una nuova lettura del personalismo
Su cui si fonda la nostra Costituzione ecco io penso che il messaggio che emerge da questo nostro incontro che ha messo a tema questa questo cambiamento abbiamo sentito come è cambiata l'Europa abbiamo sentito come stanno cambiando le istituzioni abbiamo sentito come possono cambiare la Regione e lo Stato in Italia ecco il cuore di questo cambiamento
E proprio questa nuova centralità della persona e delle sue relazioni
Per il professor Cassese diceva
La l'istituzione per la persona e per la società ecco io penso che occorra che la società le persone e gli enti intermedi formazioni come come quelle che fanno il meeting e tante altre occasioni di dialogo di costruzione sociale ecco queste devono tornare ad avere quella soggettività che e l'unico antidoto a questa verticalizzazione del potere altrimenti cercheremo sempre soluzioni super semplificate a problemi che ahimè sono invece complicati sono complesse
E questo questa scorciatoia non è la strada che noi qui percorriamo
Qui pensiamo che ancora abbia un valore dialogare confrontarsi e cercare la soluzione che sia più in grado di tenere assieme l'ideale è la prassi per questo che ancora ringrazio il presidente Sassoli per l'intervento che ha fatto il professor Cassese e presidente Fedriga e invito tutti voi a proseguire qui nel meeting in presenza tutti gli amici che sono collegati
On line a proseguire la loro visione da casa grazie buonasera