Incontri. La Corte Costituzionale "incontra" i vari mondi della cultura - Cristiana Capotondi e Francesco Viganò. I rischi delle nuove tecnologie e le tutele costituzionali

Ma sono diversi anni ormai che molti di noi vivono e osservano con preoccupazione il rapporto delle persone con le nuove tecnologie
A fronte di grandi conquiste e progressi purtroppo si assiste spesso a una vera e propria dipendenza verso smartphone tablet o altri strumenti
Sono sempre più numerosi gli studi che mettono in evidenza l'urgenza di informare le persone sui possibili rischi dell'abuso di tecnologia e sul fatto che il ruolo dell'essere umano nell'era digitale deve rimanere attivo e dominante
Mostra dal desiderio di far crescere la consapevolezza nelle persone su questi temi ho contribuito a fondare un'associazione culturale per recuperare i valori del grande umanesimo affinché l'uomo non perda la sua sfida darwiniana con la macchina
E alla luce della rivoluzione digitale che ci sta attraversando che tornano necessarie sia a livello personale che a livello sociale
Riflessioni da troppo tempo messe da parte che cos'è l'essere umano quali regole dare impostare per la relazione col proprio simile che senso all'esistenza umana
Viviamo circondati da algoritmi che sono delle vere e proprie ricette basate su codice binario che computer seguono passo passo
Come può all'essere umano restare umano in una società governata da macchine che sono già in grado di produrre applicare algoritmi in completa autonomia il macigno learning
Però l'Italia con la sua profonda cultura umanista deve avere la forza di giocare un ruolo da protagonista nello stabilire l'idea di essere umano che farà da criterio alla scrittura degli algoritmi
Ai quali pare non potremmo rinunciare in un mondo complesso come il nostro
Il problema è che molti dati e documenti mostrano che gli algoritmi allo stato attuale possono avere un'impostazione discriminatoria spesso maschilista con possibili derive pregiudiziali e addirittura razziste
La nostra Costituzione oggi è ancora in grado di garantire e tutelare i diritti dell'essere umano rispetto ai rischi derivanti da un avanzare troppo frenetico della tecnologia o dovrebbe essere forse aggiornata la le tecnologie l'uso crescente degli algoritmi edile intelligenza artificiale hanno è stato anche sulle istituzioni pubbliche e sul funzionamento delle democrazie contemporanee
A me mi ha poi accelerato i processi tecnologici molti settori anche nella mia categoria nella categoria degli artisti e degli interpreti
Noi abbiamo dovuto scegliere lustrini non avendo più salì con il pubblico il che ha mostrato la Cuni giuridiche sulla protezione dei diritti
E le istituzioni della democrazia come funzionano nell'era digitale un Parlamento per esempio potrebbe davvero lavorare votare da remoto
E la Corte costituzionale quanta tecnologica oggi ma l'articolo AGEA produce effetti importanti anche sulle decisioni delle amministrazioni pubbliche proprio per decidere i finanziamenti ai teatri alle compagnie e altri operatori dello spettacolo dal vivo lo stato italiano da qualche anno USA un algoritmo
Ma davvero un'amministrazione può decidere sulla base di una macchina con quali limiti
Un altro tema che sta emergendo con forza è quello di come le tecnologie tiene influenzando riforme delle nostre comunicazioni com'è cambiato il modo di scrivere e comunicare delle istituzioni con le nuove tecnologie
Qual è il ruolo della corte costituzionale in uno Stato democratico alle prese con la sfida tecnologica ma in una sentenza del Tribunale di Milano del febbraio del due mila ventuno
Una società Bic teche è stata obbligata a fornire assistenza ai genitori che volevano recuperare i dati del figlio appena defunto archiviati sui suoi account
Qualche anno fa fu invece un servizio segreto di uno Stato estero a recuperare i contenuti di un telefono cellulare protetto dei brevetti del produttore queste vicende mettono in luce quanto soggetti privati che prestano servizi con finalità commerciali siano di fatto svolgendo ruoli tradizionalmente affidati a poteri pubblici alle autorità amministrative o addirittura giurisdizionali
La tutela della privacy e la disponibilità dei dati personali possono essere interamente affidati ad un soggetto che ha una relazione contrattuale col cliente cui eroga i propri servizi
Soprattutto possibile che per tutto questo sia sufficiente il cosiddetto consenso informato vale a dire il nostro accetto quando che chiamo su pagine e pagine di condizioni che quasi nessuno legge infine vorrei sottolineare uno degli aspetti più problematici della diffusione di algoritmi vale a dire la cosiddetta profilazione il profiling
Mi riferisco al profiling editoriale realizzato da alcune grandi multinazionali su cui ultimamente sono stati pubblicati studi e girati persino documentari
In sostanza gli algoritmi dei social network osservano le mie propensione al consumo di contenuti editoriali mi profilano e così per farmi restare il più possibile incollata ISU Chan mi propongono solo contenuti affini alle mie ricerche iniziali
In questo modo se ad esempio io avessi non sono cattivo opinioni di un particolare personaggio pubblico o anche nella gestione governativa e ricami sensibili come l'immigrazione è una scuola mi verranno mostrati solo contenuti che rinforzano la mia idea producendo in me un immediato effetto di rassicurazione personale
Alla base di questo meccanismo ci sono veri e propri algoritmi scritti a partire dalle teorie della programmazione neuro linguistica con un intanto manipolatoria
Profilare l'utente non più un non solo in ambito commerciale ma farlo in chiaro editoriale può significare di fatto condizionare la coscienza delle persone
Ecco perché si è parlato di plagio mentale ad opera di questi strumenti ora la Corte costituzionale in una famosa sentenza del mille novecentosettantotto intervenne sul reato di plagio
Giudicando l'articolo seicento ter del Codice penale illegittimo costituzionalmente perché era troppo arbitrario per un giudice riconoscere il totale è stato di soggezione del plagiato
Non potendo verificare la costante e continuativa azione manipolatoria
Ritiene che una legge che vieta la manipolazione mentale ad opera di algoritmi esplicitamente nati per questo motivo posta ritenersi accettabile per la corte costituzionale
Le domande di Cristiana Capotondi richiederebbe in verità quattro cinque diversi podcast
Sono tanti temi che lei tocca tutti correlati all'impatto delle nuove tecnologie sul diritto costituzionale e sui diritti fondamentali della persona
In questa mia breve risposta dovrà necessariamente limitarmi a raccogliere qualche spunto offerto dalle sue davvero acute osservazioni
Mi permetta però di cominciare almeno con qualche nota di ottimismo sottolineando prima di passare ai rischi sui quali lei giustamente si è soffermata alcuni aspetti positivi delle nuove tecnologie
L'esperienza della pandemia che abbiamo appena vissuto e che in parte stiamo ancora vivendo ci ha mostrato quanto preziose siano state le nuove tecnologie che hanno permesso a imprese private e alle istituzioni statali di continuare a erogare servizi essenziali ai cittadini nonostante le drastiche limitazioni imposte dai successivi lotta
Produrla pensiamo al ruolo svolto negli ultimi mesi dallo smart working adottato da molte imprese da gran parte della pubblica amministrazione
E pensiamo all'esperienza dell'insegnamento da remoto nelle scuole e nell'università
Certo siamo tutti consapevoli delle difficoltà che hanno vissuto i nostri ragazzi in questo periodo io per primo sono padre di un ragazzo di quindici anni che è stato alle prese con il primo anno della scuola media superiore statale
E so bene cosa abbia significato per l'UI iniziare un'esperienza scolastica così diversa da quella che aveva appena completato in una nuova classe con insegnanti e con materie del tutto nuove
Attraverso lezioni terremoto
Eppure io credo tutti dobbiamo essere consapevoli che se la pandemia si fosse verificato soltanto dieci o quindici anni fa
Quando ancora non esistevano le piattaforme elettroniche con cui tutto il mondo ha lavorato in questi mesi la scuola l'università e molte attività lavorative si sarebbero del tutto paralizzate nei momenti più cupi del contati
E i danni in particolare per i nostri ragazzi per il loro futuro sarebbero stati assai più grave
Anche la Corte costituzionale ha sperimentato direi con successo le nuove tecnologie
Sin dal marzo dello scorso anno in piena pandemia abbiamo iniziato svolgerà udienze camere di consiglio mediante collegamenti terremoto poi gradualmente sostituiti da modalità di lavoro misto
Con la partecipazione in presenza di una parte dei giudici degli avvocati in una grande sala attrezzata per consentire le necessarie distanza interpersonali
E con il collegamento a distanza di altri giudici altri avvocati con un grande schermo in mezzo alla sala che consente la reciproca interazione
E tutti noi che pure per età anagrafica non siamo proprio dei pidiellini e che certamente non siamo dei nativi digitali
Siamo ormai diventati esperti nella consultazione di documenti e fascicoli di cause in formato elettronico nei nostri computer
Avendo così sostituito i chili di carta che sino a un anno e mezzo fa eravamo soliti portarci in udienza e nelle camere di consiglio
Sì che alla sua domanda quanto e tecnologica la Corte costituzionale io credo di poter rispondere che proprio l'esperienza della pandemia
Ha fatto più chiaramente comprendere a tutti noi c'eravamo abituati a riunirci nelle splendide sale di un antico palazzo della Roma papale nel nostre osterie toghe nere
Quanto sia in importanti anzi vitali le nuove tecnologie per affrontare le sfide del presente nell'esercizio di quegli stessi compiti delicatissimi
Che i costituenti ci hanno affidato nel lontano mille novecentoquarantasette
Questa nuova consapevolezza della corte si riflette anche ma si tratta di un percorso avviato in effetti già da prima della pandemia su impulso decisivo dei presidenti grossi Lattanzi e Cartabia
Nell'uso da parte nostra di inedite forme di cooperazione con il pubblico che fanno largo uso delle nuove tecnologie
Non solo del sito internet che già da tempo esisteva ma anche della nuova degli account Twitter Instagram e degli stessi podcast come quello che stiamo registrando in questo momento
Senza contare poi l'esperienza che per noi è stata davvero entusiasmante della realizzazione del nostro viaggio nelle carceri
Raccontato da un docufilm sotto la direzione di Fabio Cavallo uno scopo comune di tutte queste iniziative che pure hanno suscitato qualche perplessità in taluni studiosi di diritto costituzionale
è stato idee quello di far conoscere i nostri concittadini l'attività e la stessa missione istituzionale della Corte costituzionale
Con un linguaggio più facilmente accessibile rispetto a quello delle nostre sentenze che nel loro tecnicismo forse solo in parte è necessario sono ben difficilmente fruibile a chi non abbia una formazione giuridica alle spalle
L'idea insomma e quella di porre chiunque sia interessato in condizioni di comprendere che cosa fa concretamente la Corte costituzionale per tutelare i diritti fondamentali della persona e per garantire l'equilibrio tra i poteri dello Stato voluto dai costituenti
E per far capire perché la Corte costituzionale sia un attore fondamentale in questo equilibrio
Rispetto a questo scopo c'è passo necessario così come hanno fatto stanno facendo altre corti omologhe nel mondo e altre istituzioni anche nel nostro Paese adottare strumenti comunicativi e linguaggi friendly per chiunque
Con la possibilità poi per tutti coloro che siano interessati di accedere a progressivi livelli di approfondimento grazie al classico meccanismo dei collegamenti ipertestuali
Dall'immagine di un evento pubblicato in Instagram si può agevolmente passare all'approfondimento più disteso di una tematica di rilievo costituzionale ad esempio accedendo a un post casto oppure al comunicato stampa di una sentenza sino ad arrivare al testo delle decisioni vere e proprie tutte
Agevolmente accessibili sul sito
E nuove tecnologie servano così per avvicinare un'istituzione come la nostra cittadino e generale titolari di quei diritti fondamentali che noi siamo chiamati a tutelare se necessario anche contro le decisioni del legislatore democraticamente eletto
E sembrano così per darci una possibilità più diretta di spiegare in termini comprensibili per chiunque il senso e le ragioni delle nostre decisioni con spirito di trasparenza e direi
Di umiltà di umiltà perché nessuna istituzione oggi può dare per scontata la fiducia dei cittadini nei propri confronti
La fiducia nelle istituzioni soprattutto nelle istituzioni di garanzia come la Corte Costituzionale
è un bene prezioso che deve essere sempre curato alimentato anche attraverso un processo di conoscenza che le istituzioni hanno il dovere di promuovere sottoponendosi serenamente anche al dibattito
E alla critica della pubblica opinione assicurandosi soltanto che il dibattito e la critica muovano sempre da un'informazione corretta
E non distorta sui propri atti e sulle proprie decisioni a tutto questo mi rende finiti della comunicazione della corte attuata attraverso queste tecnologie che ci consentono di parlare con settori della popolazione
Che un tempo ignoravano probabilmente la nostra stessa esistenza
Ma naturalmente accanto agli aspetti positivi che ha sottolineato le nuove tecnologie comportano anche gravi rischi sui quali lei si è soffermata
Lei menzionava ad esempio i rischi di discriminazione insiti negli algoritmi utilizzati o utilizzabili nei processi decisionali pubblici
Pensiamo soltanto agli algoritmi che cominciano a essere utilizzati dai giudici penali in America con il fine di stimare il rischio di recidiva del condannato nella fase di commisurazione della sua pena
Algoritmi che rischiano di avallare trasse sanzionatorie più severe nei confronti dei condannati afroamericani rispetto ai bianchi a parità di reato commesso
Sulla base dei dati statistici che mostrano non sorprendentemente
Dei tassi di criminalità più elevati nella popolazione nera che è anche quella mediamente più disagiata dal punto di vista economico e sociale
Mi
Ancora lei ha posto giustamente l'accento sull'assunzione di compiti tradizionalmente riservati ai poteri pubblici da parte delle grandi società private che gestiscono i social network e i motori di ricerca
I quali non solo dispongono ormai di una quantità immensa di dati personali su ciascuno di noi ma svolgono di fatto anche una funzione di regolazione della libertà di espressione
Da un lato consentendo in via di principio a tutti di postare liberamente contenuti
Ma dall'altro limitando questa libertà attraverso forme di censura privata quando i messaggi siano giudicati pericolosi discriminatori o comunque penalmente rilevanti
E dunque compiendo essi stessi quei bilanciamenti tra libertà di espressione e altri diritti fondamentali della persona o altri interessi della collettività che normalmente spettano allo Stato sotto il controllo della corte costituzionale
Sono tutti temi enormi sui quali però lo stesso legislatore italiano non è ancora intervenuto
Il che sinora impedito alla corte di sviluppare una propria giurisprudenza in materia dal momento che il nostro compito come lei ben sa è quello di verificare la compatibilità con la Costituzione delle scelte che il legislatore ha già compiuto sì che sarebbe per me velleitario comunque poco prudente
Avventurarmi qui in considerazioni sulle possibili scelte politiche per affrontare queste problematiche posto che se non altro io stesso potrei trovarmi un giorno nella condizione come giudice costituzionale di esaminare la legittimità costituzionale di queste scelte avendo però già espresso
Un'opinione in proposito
Vorrei però accennare prima di concludere all'ultimo tema che lei propone è quello del profiling e dei connessi rischi di creazioni di bolle informative che gli studiosi a volte definiscono come sincero Bubbles o eccoci Abrams
Si tratta in sostanza di quel fenomeno che lei efficacemente identifica per cui all'utente di internet e dei social network vendono automaticamente proposti soltanto contenuti a Fini a quelli che l'utente ha già ricercato
Contenuti anzi spesso caratterizzati da connotazioni ancora più estreme
Con conseguente difetto di progressivo rinforzo delle pregresse convinzioni dell'utente
Senza che vi sia di fatto consentito un confronto con opinioni e visioni del mondo di segno diverso qui siamo di fronte versetti a uno dei grandi paradossi della Rete
Una rete che molti idea Lizzano come uno spazio di assoluta libertà in cui ciascuno è appunto libero di postare qualsiasi contenuto e di essere potenzialmente ascoltato da chiunque senza dover affrontare alcun investimento finanziario
Uno strumento che sembra così realizzare una piena eguaglianza tra chiunque abbia qualcosa da dire
Ed ecco che la rete rischia invece di divenire un luogo di condizionamento della coscienza delle persone
In cui ognuno finisce in realtà per parlare contro e ricevere informazioni opinioni da chi la pensa già come lui
Divenendo così
Un luogo in cui il processo comunicativo apparentemente libero e senza filtri
Finisce poi per rinforzare inevitabilmente le convinzioni sempre più radicali degli interlocutori
Il tema è a ben guardare tra quelli che stanno al cuore
Del diritto costituzionale ed è quello del significato della libertà di espressione
Forse il Cantico dei diritti umani dei tempi di Atene del quinto secolo in poi in una società democratica
La grande scommessa teorizzata in particolare dei pensatori liberali assetto ottocento era che in una situazione di libero mercato delle idee
Le idee migliori siano destinati a prevalere che le falsità siano ineluttabilmente destinate a soccombere
Ma questo modello presuppone quale condizione essenziale per il suo funzionamento che in quel libero mercato vi sia spazio per tutte le idee contrapposte
E che tutti possono udire idealmente le opinioni di tutti prima di formarsi gradatamente una propria opinione
Proprio per questo la nostra Corte costituzionale così come molte altre corti non mollo che a livello nazionale e internazionale
Ha sviluppato l'idea che la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero riconosciuta dall'articolo ventuno della Costituzione includa implicitamente anche il diritto di essere informati
E che questo diritto presupponga un sistema di libera circolazione delle notizie e delle idee in un quadro di pluralismo delle fonti di informazioni un quadro che consente al corso Ciatto
Di sviluppare quel senso critico che li dovrebbe idealmente permettere di sottrarsi a ogni tentativo di indottrinamento di lavaggio del cervello da parte di chicchessia
Nonché i rischi della disinformazione della diffusione di notizie false un fenomeno della cui estrema pericolosità per le nostre società democratiche siamo tutti divenuti acutamente consapevole
Per questo ancora la Corte costituzionale è stata nella propria storia particolarmente vigilante
Al fine di assicurare il pluralismo nel sistema radiotelevisivo chiamato a dar voce anche nell'ambito dello stesso servizio radiotelevisivo di Stato al maggior numero possibile di opinioni cito letteralmente da una decisione giustamente famosa
Al maggior numero di tendenze di correnti di pensiero politiche sociali e culturali presenti nella società
E per questo la corte si è attivata per evitare al tempo stesso la costituzione di monopoli privati nel settore delle emittenti
Radio televisive che finiscano per privare di fatto gli utenti dell'indispensabile pluralismo delle fonti informative vitale per il funzionamento di una società democratica
Questi principi sono oggi sottoposti a tensioni e a sfide nuove proprio in conseguenza del fenomeno che lei segnala a fronte della tendenza in particolare delle giovani generazioni a utilizzare sempre più i servizi della rete e sempre meno il tradizionale strumento della radio e televisione
Ciò che pone nuovi inquietanti interrogativi su come garantire anche in futuro anche in una società caratterizzata dalle nuove tecnologie
Il necessario pluralismo informativa
Do