Rassegna stampa estera

Buongiorno reso datori di radio radicale venerdì tre settembre questo è l'appuntamento con la rassegna per la stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi apriremo con l'Afghanistan né le più ampie ripercussioni del ritiro americano e occidentale dal dal paese il problema innanzitutto un commento a firma Philip Stephens dalla fanno affrontare INPS
Gli Stati Uniti non troveranno la sicurezza dietro le loro frontiere Job Weiden ha dichiarato la fine degli sforzi americani di nation building di costruzione delle nazioni
Ma il mondo non sarà più sicuro grazie alla sua ritirata scrive tra l'altro il quotidiano della siti degenerò poi un commento di aveva fra Chamot
Da le mondo proprio sulla questione Nation Building questo concetto che andava decisamente di moda negli anni mille novecentonovanta e subito dopo agli attentati dell'undici settembre
Due mila e uno ma che a questo punto è stato sepolto in Afghanistan il titolo di le monde Afghanistan cimitero del nation Building anche se riconosce aveva fascino
Molto è stato realizzato nel Paese in termini di miglioramento delle condizioni di vita sanità solo istruzione e anche in termini di diritti in particolare per le donnacce pagò un altro tema che viene affrontato alcuni quotidiani il rischio che l'Afghanistan torni ad essere un rifugio per il jihadismo lo vedremo in particolare con un editoriale da il mondo di ieri per chiudere però parleremo anche di un altro tema la Cina e il rallentamento economico cinese che potrebbe avere anzi avrà ripercussioni anche per il resto del mondo lo vedremo con l'editoriale di ieri versano sciolta e INPS il ruolo che cambia della Cina nell'economia mondiale
La variante Delta i problemi della catena di approvvigionamento stanno rallentando la ripresa cinese e globale cominciò però dall'Afghanistan
Dal commento pubblicato dallo stesso Financial Times oggi a firma Philip Stephens agli Stati Uniti
Non troveranno la sicurezza dietro le loro frontiere titolo Hōjō Bailén questa settimana dichiarato la fine degli sforzi americani di nation building di costruzione delle nazioni
Ma al mondo non sarà più sicuro grazie a questa ritirata scrivermi il Financial Times
I realisti di politica estera hanno di che festeggiare l'interventismo liberale
Era diventato fuori moda nell'ultimo decennio
Le modalità della ritirata da Kabul l'hanno portato alla sua estrema unzione gli Stati Uniti si stanno ritirando dietro i propri confini
L'Afghanistan è tornato ad essere uno stato talebano senza la leadership di Washington l'Europa è caduta nella paralisi
Giuba ed è un prosegue il Financial Times ha cercato di nascondere il pasticcio del ritiro degli Stati Uniti dichiarando la fine dell'era del nation building il processo di costruzione di una nazione il manterrà disinvolto del Presidente degli Stati Uniti
è che non ci saranno più guerre che durano per sempre qualche migliaio di soldati sono tornati a casa e ora gli Stati Uniti ha detto by the non possono affrontare la Cina by the non sembra convinto che la storia sarà clemente con lui e con l'America dopotutto le immagini agghiaccianti degli elicotteri che e vacua vanno gli ultimi marines Statunitensi dall'ambasciata
Di Saigon
Non hanno mai dimostrato che gli Stati Uniti avrebbero dovuto rimanere in Vietnam per quanto sconcertati dalla svolta tram piana di mai interna prosegue Philip Stephens
I campioni dell'interventismo liberale devono fare il proprio mea culpa due decenni di occupazione occidentale dell'Afghanistan
Hanno dimostrato la loro ingenuità in termini di aspettative e la loro negligenza nell'esecuzione del progetto di democratizzazione
Dopo che gli americani avevano cacciato Al Qaeda dal Paese la missione si era trasformata nella costruzione della nazione afgana la soluzione facile che è stata adottate è stata le elezioni potevano trasformare l'Afghanistan in una nuova Democrazia scintillante
Il problema sottolinea Steve senza che le elezioni sono l'ultimo pezzo di un puzzle
Si deve iniziare con l'impalcatura di uno Stato di diritto con istituzioni nazionali imparziali e con norme sociali condivise prima di arrivare alle elezioni Rispetto poi alle centinaia di miliardi spesi per gli eserciti l'Occidente dedicato molte poche risorse dallo sviluppo economico dell'Afghanistan
Una serie di documenti raccolti dal nasce non Security a c'ha Hide all'archivio di sicurezza nazionale mostra che perfino l'ex segretario alla Difesa Donald Rumsfeld pensava che gli Stati Uniti avrebbero dovuto stanziare di più per costruire un'economia afgana funzionante
E meno per i militari
Se l'obiettivo era sconfiggere definitivamente i talebani in modo perverso i politici in genere preferiscono spendere soldi messi lì e non in aiuti Hallo sviluppo
Insomma il fallimento in Afghanistan un è stato più politico che militare
Non è stato fatto alcun serio tentativo di coinvolgere i Paesi vicini in una soluzione per contro le diverse amministrazioni americane che si sono succedute sono rimasta a guardare mentre il loro presunto alleato Pakistan continuava ad aiutare a organizzare e ad armare di talebani
L'errore però ora sarebbe credere che l'America sarà più sicura grazie alla ritirata di Baldan
Non è un caso se chi ha festeggiato di più il ritiro americano siano stati gli avversari dell'Occidente
Il match building spiega Philippe Stevens non è mai stato un Progetto totalmente altruistico democrazie stabili e aperte
In realtà sono un dica sia contro i jihadisti che ora tornerà nell'Afghanistan sia contro gli Stati Uto Rita ricche sfidano un ordine internazionale basato sulle regole
Se vai indenne davvero convinto che gli Stati Uniti siano impegnati in una competizione globale con la Cina in una battaglia tra democrazia e autoritarismo
In realtà appena ceduto un sacco di terreno a Pechino il disordine e amico di autocrati e terroristi
L'America sta per celebrare il ventesimo anniversario degli attacchi a New York e Washington
Quel episodio dovrebbe ricordarci che le minacce di oggi se ne infischiano dei confini nazionali
Le conclusioni del columnist del Financial Times i realisti hanno ragione quando dicono che non si possono costruire democrazie puntando una pistola
Ma sbagliano credere che gli Stati Uniti possono sostenere un ordine internazionale aperto basato sulle regole
Nel momento in cui si rinchiudono in casa facendo fuori i terroristi con i droni e cedendo gli spazi non governati del mondo ad avversarie autoritari
Anche l'inazione
Lina azione ha un prezzo basta guardare la Siria a un certo punto il pendolo tornerà ad oscillare forse in risposta a un altro attacco terroristico forse a un'atrocità che l'opinione pubblica
Non sarà in grado di tollerare la vera lezione dell'Afghanistan e che lo scopo di un intervento militare che deve sempre essere l'ultima risorsa
E fornire uno spazio in cui la politica l'economia la diplomazia possono svolgere il proprio ruolo
Weiden tuttavia ha ragione su una cosa affrontare le nuove sfide richiede leader con pazienza e resistenza
Più di quanto abbia dimostrato l'attuale inquilino della Casa Bianca così Philip Stephens sul Financial Times chiude con una critica molto dura nei confronti del presidente americano a proposito del concetto di nation building oggi Tremonti obbliga un commento di Hamas Fraktion dal titolo L'Afghanistan cimitero del Nation billing
Leggiamo né almeno alcuni passaggi il ritorno dei talebani a Kabul e l'ultimo episodio della scelta strategica fatta a Washington per rispondere agli attentati dell'undici settembre due mila uno
Cioè quella di rimodellare il grande medio oriente
In Iraq come in Afghanistan la guerra contro un regime o contro i gruppi jihadisti era accompagnata dal nation building
L'uno non andava senza l'altro contrariamente a ciò che afferma oggi by then i militari dovevano favorire l'emergere di Stati più solidi e Società più tolleranti
Fraktion cerca di contestualizzare il concetto di nation building nella sua epoca
Gli attacchi dell'undici settembre erano avvenuti nel momento unipolare del dopo guerra fredda gli Stati Uniti avevano il monopolio della potenza mondiale militare economica tecnologica e culturale
Influente sull'amministrazione Bush la scuola neo conservatrice aveva posto come principio che il terrorismo islamista era figlio dei regimi falliti del Grande Medio Oriente
La risposta ad Al Qaeda era dunque impiantare la democrazia nella regione e anche con la forza se necessario in Afghanistan dopo la vittoria sui talebani avrebbe gli Stati Uniti avrebbero potuto lasciare le chiavi del governo
All'opposizione ai talebani cioè l'Alleanza del Nord e invece fecero la scelta del nation building si resta si sollecita un esercito di ONG umanitarie
Si ricostruisce lo Stato afgano si trasforma la società per piantare i semi della democrazia
In realtà spiega bene fra show molto è stato realizzato
L'Afghanistan nel due mila ventuno
Eh sì sempre uno dei Paesi più poveri al mondo ma tutti gli indicatori dello sviluppo umano sono al rialzo sanità educazione diritti delle donne
Non è poco e questo rende il ritorno di te dei talebani e della loro barbarie teocratica ancor più insopportabile
Il problema è che lei Jean building a rivelato anche le sue falle un vizio strutturale che ne ha minato la pertinenza il giornalista americano Edward Girard tre punta il dito contro l'ossessione di istituire un potere centrale forte a Kabul lo sforzo è stato concentrato nella capitale
E non nelle comunità rurali dove vive il settanta per cento degli afgani Lamanna finanziario occidentale poi ha fatto esplodere la corruzione Conte secondo Edward Girard detto
L'Occidente si era sforzato di creare grande velocità un Afghanistan nuovo e democratico a propria immagine e somiglianza
Quando si sarebbe dovuto tenere conto della complessità e della diversità del paese e così la realtà
Sì vendicata allo sfascio poi parla del rischio neocolonialismo attraverso questo tipo di nation building ma alla fine aggiunge che che che che a prevalere in qualche modo nel nel cimitero del nation building eh il fattore politica in Terna
Perché a un certo punto l'opinione pubblica americana si stanca le guerre lontane quelle che non si vincono mai diventano tabù per l'elettorato sia democratico sia repubblicana la pressione politica si impone sul chi decide la politica estera
Le esigenze della battaglia elettorale prendono il sopravvento su ogni altra considerazione ed è così che il fallimento di Kabul
Deve tanto alla pace firmata di corsa da Donald Trump nel due mila e venti con i talebani
Quanto l'impreparazione di Giuba interne in questo sinistro mese di agosto così tra l'altro allora Fraktion e le conclusioni lasciano intendere che il cimitero del nation building
In parte dovuto alle modalità con cui questo tentativo è stato compiuto in parte però anche appunto alla alla politica interna americana
Alcuni giornali pongano la loro attenzione sul rischio che l'Afghanistan sì trasformi di nuovo in un rifugio per terroristi
E il mondo ieri per esempio in un editoriale dal titolo il gel di Isma'guarda già all'Afghanistan la disastrosa uscita militare
Dal paese fa del paese un rifugio
Per i gruppi jihadisti anche in questo caso leggiamo in un passaggio Al Qaeda
Ha chiarito ogni dubbio sul ruolo che il nuovo emirato talebano avrà sulla scena internazionale
Dopo che si è letta la dichiarazione di Al Qaeda di mercoledì con cui è stata celebrata storica vittoria tra virgolette dei soldati di Allah
Che virgolette hanno umiliato gli Stati Uniti infedeli non è difficile dire che si sbaglia chi vede nel nuovo governo talebano una moderazione in realtà immaginaria
E questo per via Cordi che i i fondamentalisti hanno concluso agli Stati Uniti o per la lotta interna l'Afghanistan con una branchia dello Stato islamico
In realtà spiega il mondo il gruppo terroristico di Al Qaeda venticinque anni fa quand'era ancora guidato da Osama Bin Laden aveva trovato in Afghanistan
La piattaforma perfetta da cui organizzare segretamente attentati come quelli dell'undici settembre ora vede nel nuovo regime talebano una porta che essi riapre
Per quella che Al Qaeda definisce la liberazione dei mussulmani dalla tirannia dispotica imposta dall'Occidente contro il mondo islamico
Conclusione la disastrosa e frettolosa uscita militare dall'Afghanistan trasforma ancora una volta al Paese
In un rifugio per gruppi jihadisti pronti a scatenare il terrore in tutto il mondo così
E il mondo
Chiudiamo il capitolo Afghanistan apriamo no un altro dedicato alla Cina la situazione economica
Cina che rallenta
Per varie ragioni
In parte sono diciamo contingenti in parte sembrano essere
Di carattere politico
Ci sono state varie decisioni annunciate da sci Jinping
Che fanno in qualche modo intravedere una svolta sulla politica economica un ritorno come dire al alla uno stato leghismo ancora più più forte
Prendiamo falso Times di ieri fu recuperiamo l'o per meglio dire un editoriale dal titolo il ruolo che cambia
Della Cina nell'economia mondiale
La variante Delta i problemi della catena di approvvigionamento stanno rallentando la ripresa sia quella cinese sia quella globale
Però appunto c'è anche un elemento politico lo leggeremo tra poco era era inevitabile che il ritmo della ripresa globale dopo la pandemia rallentasse
La riapertura di un economia può avvenire in più fasi ma avviene una sola volta all'improvviso aumento della crescita che segue una ripresa dell'attività economica dopo un blocco quasi totale non può ripetersi
L'allentamento di restrizioni sanitarie meno stringenti non porterà lo stesso tipo di rimbalzo che c'è stato
Che c'è stato già mai recente peggioramento di alcuni dati chiave è preoccupante non solo riflette la diffusione della variante del TAR più contagiosa
E le preoccupazioni legate alla catena di approvvigionamento globale ma anche un rallentamento in Cina
La rapida crescita di una Cina India di industrializzazione aiutata dagli stimoli del governo di Pechino aveva aiutato l'economia globale a riprendersi dalla crisi finanziaria del due mila otto
Lo scorso anno il forte rimbalzo della produzione industriale in Cina aveva reso il paese uno dei pochi a registrare una crescita positiva nel due mila venti malgrado il colpi diciannove
Ora però ci sono segnali che la ripresa cinese stia perdendo slancio
E
Questo in parte è dovuto a riemergere di vecchie preoccupazioni sui livelli di debito dei consumatori delle imprese
Ma anche al cambio di priorità del Partito comunista mercoledì libri cieca e Xin sugli acquisti dei Managers nel settore manifatturiero
Uno di un indicatore indipendente
Che dice dove sta andando la più grande economia al mondo quella che sta per diventare la più grande economia al mondo
Ha mostrato una contrazione nel settore ma non fa manifatturiero cinese è la prima volta ad aprile due mila e venti cioè dal lo più da un globale
In parte il rallentamento dell'attività riflette gli stessi fattori che ostacolano la ripresa altrove variante Delta con alcune zone cinesi di nuovo il Loch da un problemi alla catena di approvvigionamento globale carenza di semiconduttori e container
Anche negli Stati Uniti la variante Delta portato una crescita più lenta in Europa ricca i problemi alla catena di approvvigionamento hanno contribuito aumentare
L'inflazione secondo solo champagne spero in Cina ci sono fattori specifici che portano al rallentamento
Il il governo cinese non sta più dando priorità alla crescita come facevo una volta al contrario Pechino sta cercando di mettere freni al capitalismo sfrenato
Che si tratti del potere delle grandi aziende tecnologiche o della disuguaglianza economica questa scelta può essere comprensibile il rallentamento della produzione di alluminio in Cina per esempio attribuito alla determinazione del governo di ridurre l'inquinamento
Ma queste scelte politiche significano anche che la Cina non sarà più quel motore della crescita globale che era stata dopo la crisi finanziaria del due mila otto
Questa volta al resto del mondo dovrà trovare altri motori per alimentare la ripresa così fanno sciolta INPS
Ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale