Comitato Direttivo della CGIL

Dopo il voto
Duecentodiciotto
Hanno votato centonovantadue
Per il membro di segreteria Betty leone
Centoventi
Fatta sei sai uno di Salvo uno Ali Baba Faye uno
Bianche cinquantanove nulle quattro Betty leone hanno come Boris segreteria
Uomo alla consolidata e
E la presidenza
Il segretario generale
Cofferati centocinquantanove
Grandi cinque Betty leone uno sai uno bianche ventiquattro nulle uno compagno Cofferati ma poi di fatto
La parola al compagno Sergio Cofferati
Ringrazio le compagne e compagni che mi hanno manifestato la loro stima e la loro fiducia leggendomi alla responsabilità più alta di questa organizzazione
Il compito che oggi mi avete assegnato di particolare gravosità e impegno
E risulta ancor più arduo perché subentra in questo incarico a Bruno Trentin in verità come ho già avuto modo di dire Bruno Trentin o si può sostituire
La sua figura il suo ruolo nel corso di interi decenni hanno caratterizzato gran parte della vita della CGIL
Insieme a Di Vittorio Novella Santino o la ha contribuito a rendere sindacati tagliare tutto il sindacato confederale non solo la CGIL
Un soggetto fondamentale nella società di questo Paese
Per queste ragioni Trentino si può sostituire
La sua capacità la sua autorevolezza non sono caratteristiche che si ricreano con facilità
Si chiude così
Un'epoca
E si apre una nuova fase difficile ma affascinante
Mi aspetto anzi ci aspetta care compagne e compagni un compito molto delicato
Si tratta di realizzare il primo obiettivo
Ce lo dobbiamo realizzare assieme
Dobbiamo dare corpo e visibilità ad una gestione collegiale di questa organizzazione
è un compito che non si può limitare la segreteria confederale ma che deve coinvolgere tutti voi nelle forme e con le modalità che insieme decideremo
La discussione delle proposte congressuali l'occasione principale per attuare in concreto questo orientamento
Ci attendono scadenze importanti dovremmo esserne all'altezza
Il nostro congresso dovrà consentirci di completare rendere organiche le proposte descritte nella conferenza di organizzazione e in quella di programmi
Sarà necessario fare i conti con realismo e franchezza con le mutate condizioni economiche sociali e politiche del Paese
Senza evitare nell'analisi di registrare anche con crudezza i nostri limiti
E dove ci sono state le nostre responsabilità o manchevolezze ma con lo spirito e l'intenzione di chi vuole e vede prospettare obiettivi in grado di dare speranza e fiducia a milioni di lavoratori i giovani e di pensionati
Sappiamo bene quali sono gli effetti rilevanti della crisi della recessione
Conosciamo i guasti prodotti nelle condizioni materiali di lavoro e di vita di tantissime lavoratrici e lavoratori
Sappiamo come sono mutate le condizioni dalla vita sociale in molte parti del Paese
Conosciamo i timori e le preoccupazioni di tantissimi giovani e dei pensionati per il loro futuro
Vogliamo dobbiamo partire dal senza negarci gli ostacoli e le difficoltà ma per prospettare una linea chiara nella sua direzione e nelle sue implicazioni e dobbiamo farlo in primo luogo per i giovani
Per quelli che un lavoro non hanno o per quelli che sono da poco entrati
Nel mondo del lavoro
Il lavoro appunto
Il lavoro è oggi il diritto di cittadinanza più rilevante
Non servono
Soluzioni miracolistiche ma atti concreti e precisi per costruire la la nostra scelta è nota
Noi pensiamo che in primo luogo sia indispensabile dare a questo Paese sviluppo e crescita
Senza rinunciare a controllare il debito e l'inflazione
Sono questi gli obiettivi e i vincoli stessi dell'accordo del ventitré luglio del mille novecentonovantatré
Per realizzare questi obiettivi servono politiche mirate a sostenere e rilanciare l'occupazione
Fra questi dovrà trovare centralità la politica degli orari e della riduzione del tempo di lavoro
Senza crescita non ci sarà nuova occupazione stabile non ci saranno prospettive per i giovani o per coloro che sono stati espulsi dal processo produttivo
La nuova accumulazione e decisiva per affrontare anche i problemi delle aree deboli e in particolare del Mezzogiorno che come è noto ha bisogno di infrastrutture e di nuove occasioni di lavoro in tutti i settori
Ma questa ripresa va orientata perché si è lasciata a se stessa finirebbe con l'accentuare le differenze e non ne ridurrebbe gli spazi e gli affetti
La nostra sfida il governo di destra non è astratta o pregiudiziale
Anche se è evidente e nessuno lo può ignorare che i nostri valori sono in antitesi a quelli delle forze politiche che compongono il governo
Lo sfidiamo sul merito e lo misuriamo sul merito
Dimostri che essa che vuole passare dalle parole ai fatti
Sappia che non ci accontenteremo semplicemente di procedure di confronto ma che la sostanza di questo confronto sarà risolutiva per il nostro giudizio finale
Sappiamo anche che se questa sostanza non corrisponderà agli impegni presi alle affermazioni fatte troverà l'esplicita ostilità della CGIL
Ma non vorrei essere vago nemmeno su altri aspetti importanti delle prossime scadenze
Il sistema produttivo italiano ha certamente bisogno di flessibilità
In primo luogo e fondamentalmente per cogliere le occasioni che la crescita può offrire non per generare astrattamente nuove occasioni di lavoro
La flessibilità va estesa ma in un sistema di regole che la finalizzate che permette di confermare la conoscenza dei processi da parte delle organizzazioni sindacali e il rispetto dei diritti elementari dei singoli lavoratori
Vive in questo Paese un idea di liberismo che combatteremo aspramente
Quell'idea cioè che considera la soppressione dei diritti Comuna vera e propria occasione di crescita delle attività produttive ed economica
Ma anche alla nostra idea di rigore nel controllo del debito dobbiamo dare più risalto
Ancora una volta sappiamo che possono prendere corpo ipotesi diverse
Che prefigurano
Che possono costruire un'idea opposta alla nostra di Società Civile
Per noi che non rinunciano a un'idea di società più giusta ed equa la difesa dei più deboli è fondamentale
Esistono spazi concreti per aumentare le entrate agendo sulle varie forme di evasione si possono ridurre le spese
Intervenendo in primo luogo sugli sprechi e sulla disorganizzazione
So che non sarebbero interventi sufficienti ma darebbero il segno della rotta che si intende prendere
Ogni altra direzione
Troverà la nostra opposizione perché finirebbe inevitabilmente con lo scaricarsi sulle più cure più deboli della nostra società
Ma non dovremo ne vorremmo limitarci ad affrontare i temi della politica economica e di quella sociale
Anche per noi
Per chi ha un'identità antica basata sui principi della tolleranza sulla lotta all'autoritarismo sul valore dell'unità della nazione ogni battaglia per la libertà e la democrazia è un terreno di iniziativa feconda
Sono in discussione principi fondamentali del vivere democratico
Che vanno dal carattere il ruolo della scuola al pluralismo dell'informazione alla privatizzazione di importanti sistemi produttivo e di servizi
In ognuna di queste vicende in queste scadenze sono in evidenza aspetti economici condizioni di lavoro per molti e prati rilevanti del possibile assetto della democrazia negli anni a venire
Ecco noi dovremo occuparci dell'insieme di questi problemi
E non soltanto di quella parte che c'è naturalmente assegnata perché vogliamo tutelare il mondo del lavoro dipendente
Nel percorso che ci porta al congresso
E ancora di più in quella sede
Saremo chiamati a dare corpo a due esigenze fondamentali
L'unità della CGIL e l'avvio della costituente per l'unità sindacale
Sono obiettivi tra di loro complementari e non sono affatto in contrasto
Siamo apparsi spesso come un'organizzazione divisa
Così ci hanno descritto
Ma noi troppe volte ci siamo prestati a quella che in qualche occasione è diventata addirittura una caricatura
Dobbiamo rendere esplicito che siamo un'organizzazione pluralista
Con una forte dialettica interno ma con una rilevante coesione
Per farlo per rendere chiaro questo anche all'esterno
Ci servono regole precise
Esercizio concreto di democrazia e forte etica della responsabilità in tutte le compagne e compagni che compongono i gruppi dirigenti
La nostra unità è un valore e un patrimonio politico importante
Un'organizzazione
Che fa del pluralismo una sua ragion d'essere
Che basa la sua esistenza su un programma occorre un modello di riferimento e un terreno di confronto importante all'intera sinistra politica
Troppo spessa prigioniera della voglia di distinguere le singole opzioni più che del desiderio di unire le prospettive strategiche
Ma la nostra unità e rilevante anche per dare corpo a un nuovo soggetto il sindacato unitario
Anche questo dovrà essere un soggetto pluralista basato su regole certe di democrazia
Che su valori discriminanti quale la solidarietà
E l'esercizio dei diritti
è un processo che va avviato subito consegnando la discussione sul suo carattere ai gruppi dirigenti delle nostre strutture e soprattutto ai lavoratori
Io non credo al mito dell'Unità spontanea che nasce dal basso ognuno di noi ha un compito e può deve partecipare a questo processo l'importante però è che questa discussione venga liberata e venga riconsegnata
Ai destinatari finali lavoratori che devono costruirne il carattere e dirci come la stessa va ancorata ai loro bisogni
Infine il congresso dovrà consentirci di completare la nostra autoriforma
Dovremo sciogliere nodi delicatissimi per il nostro futuro
Il nostro rapporto con il federalismo il decentramento dei poteri e delle risorse il coordinamento delle politiche
Un primo passo concreto in questa direzione
Sarà rappresentato dalla riorganizzazione del centro confederale della segreteria nazionale
Esisto che a mente un rapporto tra i due livelli ma sono io qui in grado di formalizzare a nome della segreteria
Fin da ora alle compagne e compagni del direttivo il nuovo assetto che la segreteria intende darci con i relativi incarichi
Ovviamente dovrà determinarsi un rapporto stretto tra questo assetto e il resto del centro confederale
E altrettanto ovviamente questo dovrà valere come modello di riferimento anche per l'insieme delle nostre strutture
Ma possiamo definire fin da ora
Che in una struttura di segreteria che muta rispetto a quella preesistente
Si potranno individuare responsabilità relativa le politiche macroeconomiche di sviluppo del lavoro e di riforma del welfare
Da assegnare alla compagna Betty leone accompagnò Angelo Airoldi
Definire un incarico per le politiche settoriali di ristrutturazione sostegni all'apparato produttivo e dei servizi di riforma dell'apparato pubblico
Della quale saranno responsabili il compagno Alfiero Grandi e compagni Walter Cerfeda
Di assegnare la compagna Francesca Santoro la responsabilità delle politiche culturali dell'informazione
Di riconfermare le politiche di insediamento di autoriforma del sindacato al compagno Paolo Lucchesi
E di assegnare alla segreteria generale la politica delle relazioni
La decisione presa qui
E qui comunicata
Vuole essere la conferma di un interesse di una disponibilità concreta da parte di tutti i compagni e le compagne della segreteria
Di procedere rapidamente alla riorganizzazione per mettere questo organizzazione
In grado di lavorare al meglio delle sue potenzialità
La decisione di Guglielmo Epifani
Formalizzata ieri
Di rimettere il suo mandato di segretario generale aggiunto
è un atto di straordinaria sensibilità politica che tutti abbiamo esplicitamente apprezza
E ancor più importante questo gesto perché non dovuto
Ma utilissima favorire il cambiamento della CGIL secondo le linee decise da Rimini
Uscendo dalla logica dell'appartenenza
Che riscoprendo invece con la decisione necessaria il valore delle donne e degli uomini che lavorano dentro la CGIL
Sono orientamenti che successivamente la conferenza di organizzazione Ameglio tratteggiato e proprio in attuazione dei deliberati di quella conferenza
Proporrò alla prossima riunione del comitato direttivo di istituire la figura del segretario
Del vice segretario con funzioni vicarie
E di affidarne incarico a Guglielmo Epifani
Per quanto riguarda il compagno trentino raccogliendo la richiesta esistente nella nostra organizzazione di una valorizzazione delle sue disponibilità
A dare ancora un contributo indispensabile alla nuova CGIL
Che Luís più di ogni altro ha delineato e che oggi ci affida la proposta che formalizzeremo che sottoporremo in forma organica alla prossima riunione del comitato direttivo e quella della Costituzione di un ufficio del programma
Al quale assegnare il duplice compito di coordinare istituti di ricerca e di formazione
E contemporaneamente di promuovere conferenze di approfondimento tematico utili a determinare un aggiornamento sistematico del nostro programma fondamentale questo incarico vuole mirare alla nascita di una sede permanente di elaborazione e confronto aperta oltre che alle compagne e compagni dell'organizzazione a contributi esterni anche di carattere internazionale
E quindi diventare un vero e proprio laboratorio politico e sindacale anche per la sinistra italiana ed europea
Care compagne e compagni
Mi ha affidato un incarico di grande responsabilità
Che so essere superiore alle mie sole porta in questi anni lavorando
Con incarichi di responsabilità nazionale
Nel corpo della CGIL ho visto all'opera e compagni lama Pizzinato e da ultimo Bruno Trentin
So
Credo di sapere cosa mi aspetto
Mi sono presenti anche i bisogni e le aspettative delle donne e degli uomini che sono iscritti alla CGIL o che lavorano in questa organizzazione
La CGIL per loro un punto di riferimento insostituibile
Un luogo spesso di lavoro duro e poco gratificante ma centrale nella loro vite
Alla loro attenzione e a quella dei lavoratori e dei cittadini che pure guardano alla CGIL come ad una parte insostituibile dalla società civile dobbiamo saper rispondere
E dobbiamo farlo insieme
Vi sono grato per la lealtà che mi avete mostra lo dico ai miei compagni vecchi e nuovi della segreteria
E componenti del comitato direttivo
La lealtà si esplicitata in consenso e in altrettanti franchi dissensi
Ma è la base per poter lavorare insieme in futuro la collegialità sarà la nostra risorsa so di poter contare su tutti voi e questo anche in un momento così impegnativo mi rende sereno grazie
La prende la parola Guglielmo Epifani
Non è facile salutare e ringraziare Bruno Trentin nel momento in cui lascia l'incarico di segretario generale della CGIL
Non lo è perché è rilevante è stato il suo ruolo il suo contributo nella direzione della nostra organizzazione
Dentro una vita interamente distesa nella CGIL
Non è facile perché Trentin non amerebbe se non un saluto sobrio schivo riservato e probabilmente neanche questo
E non è facile
Perché Bruno non lascia la CGIL
Ne lascia l'incarico di segretario generale ma continuerà a lavorare con noi e tra noi
Senza incarichi esecutivi in quei settori di attività che più ama che con fatica dovuto trascurare in tutti questi anni
Ed è quali la CGIL sa di trarre per il futuro un contributo di grande intelligenza di grande lucidità e di grande rigore
Si può però provare a tracciare di questo lavoro di Bruno un quadro di riferimenti essenziali
E comunque a mio modo di vedere significativi
Trentin diventa segretario generale della CGIL nel mille novecentottantotto
Molti di noi hanno vissuto le fasi che portarono Bruno nell'incarico più alto di direzione della CGIL
Bruno fu chiamato al timone della CGIL in una fase difficile della sua vita interna e della ricerca della sua identità
Eravamo alla vigilia dell'ottantanove
Dei grandi sconvolgimenti politici europei e mondiali
Eravamo dentro una fase di sviluppo del Paese segnata dalle tante contraddizioni e problemi non risolti come gli anni Novanta avrebbero poi dimostrato
Il primo compito che trentini si assunse fu appunto quello di definire ridefinire l'identità della CGIL i suoi fondamenti e le scelte di valore
Fu a Chianciano
Che la sua lunga appassionata relazione disegnò per la prima volta la strategia dei diritti
E fu poi al congresso di Rimini che prese corpo la strategia della CGIL i diritti la solidarietà e soprattutto il fondamento programmatico della sua identità
Io credo che in questa e questo confermeranno anche gli storici del sindacato italiano tra molti anni
Sia la novità più rilevante la svolta il dato fondamentale della segreteria di Bruno
Per un sindacato come il nostro così legato nella sua storia nelle sue vicende politiche e ideologiche alla sinistra italiana
Articolato per componenti di partito
Quella scelta ha davvero segnato uno spartiacque alimentato tra tutte le difficoltà e resistenze che conosciamo i processi di rinnovamento e di autoriforma
E insieme la ripresa di una forte autonomia progettuale e di ricerca della CGIL fino all'ultima conferenza programmatica di Chianciano
Se dovessi indicare una seconda traccia profonda della direzione di Bruno la collocherei nella politica nella vocazione internazionale della CGIL
L'adesione alla CISL Internazionale è sicuramente l'episodio storicamente e politicamente più rilevante di questo periodo
Ma non è tutto
Anche perché questa scelta l'adesione alla CISL Internazionale dopo i grandi rivolgimenti nell'ordine mondiale sarebbe state comunque nell'ordine delle cose
Mi riferisco piuttosto ad altro
Alla specializzazione fatta dell'orizzonte politico e culturale della CGIL al suo immergersi in una relazione costante che i grandi filoni del dibattito europeo
All'attenzione prestata alle vicende della comunità dell'Unione delle sue istituzioni alla vita dei suoi Stati membri e dei sindacati europei
E insieme a questo
La riconferma di un moderno impegno nei confronti della realtà dei Paesi in via di sviluppo I la grande battaglia contro il razzismo e l'intolleranza e la discriminazione di oppressione razziale
La battaglia per la democrazia e la parità dei diritti del Sudafrica come Cuore di un impegno che in Italia in Europa si traduceva nella difesa dei diritti di cittadinanza
E nella costruzione culturale e civile legislativa di una società multietnica
Qui davvero io penso che l'intransigenza etica di Bruno è stata decisiva per superare incomprensioni ritardi e talvolta ostilità non dichiarati
Ma Bruno è stato soprattutto l'uomo che ha difeso l'unità della CGIL il suo pluralismo interno la libertà della discussione il dovere del confronto tra i diversi punti di vista
Dell'autonomia della CGIL
Non era facile e non è facile difendere la nostra unità e valorizzare i nostri pluralismo
Non lo è stato nel duro confronto del congresso di Rimini non lo è stato nella gestione di questi anni nel confronto di questa stagione politica
Lungo questa strada con tenacia trentina difeso questi valori spesso creando incomprensioni
Spesso scontentando molti lasciando molti problemi aperti ma oggi gli va riconosciuto il merito di aver operato nell'interesse della CGIL
E se oggi possiamo lavorare tutti per essere più autonomi più ricchi più determinati nel difendere gli stessi obiettivi lo dobbiamo anche in modo particolare alla sua azione e alla sua tenacia
Non è stata la sua e nostra vicenda tutta lineare e tutta semplice
Abbiamo attraversato grandi travagli e momenti di grandi difficoltà
Pensiamo al ventitré luglio al giudizio che si ci divise e alle sue dimissioni
Bruno firmò per non rompere l'unità con la CISL e con la UIL e firmo anche per la nostra unità
E avendo disatteso il mandato ricevuto si dimise
Quella che apparve allora molti incomprensibile strana forzata
Da qualcuno un segno di debolezza ad altri un segno di furbizia
Era ed è invece un gesto di responsabilità quasi deontologico e il modo per cui ognuno in tutti fossimo liberi di decidere con la stessa responsabilità dei nostri atti e comportamenti
La CGIL ebbe tutta un soprassalto di responsabilità e allora risalimmo piano piano la china
Quell'unità a cui Bruno pagò quel prezzo e tornata in questi mesi al centro dell'iniziativa della CGIL
Se c'è stato come io penso qualche ritardo nel riprendere la nostra iniziativa per l'unità sindacale
Questo non toglie che in questi mesi siamo tornati ad essere con grande forza il sindacato che lavora per il progetto della costruzione di un rinnovato e democratico sindacato unitario confederale
Ed è di trentini
La proposta di un'Assemblea costituente per l'unità ed è toccato a trentine l'assemblea dei delegati dei metalmeccanici di lasciare a quella che è stata la sua categoria la sua SLM un messaggio di lavoro e di fiducia per andare avanti
Trentin ci consegna
Una CGIL rispettata dalle controparti stimata da CISL e UIL con molti problemi aperti ma anche con molte risorse in più di quelle che avevamo sei anni fa
E il segnale più importante e quello che proviene dal voto dei lavoratori e da Rinnovamento Democratico delle rappresentanze sindacali unitarie
Oggi trentina ha voluto dare alla CGIL l'ennesima prova del suo senso di servizio verso l'organizzazione i tempi e i modi della sua uscita dall'incarico di segretario generale
Se siamo in condizioni di eleggere un nuovo segretario generale in un clima di grande rispetto e lealtà in Terna
Se oggi possiamo affidare la guida della CGIL a dirigenti di generazioni più recenti e sperare di lavorare con la collegialità necessarie a colmare il vuoto di storie d'esperienza che Bruno lascia lo dobbiamo a questa scelta al sentimento di rispetto e attenzione
Che propone alla responsabilità cui ci chiama con grande forza anche per questo a nome di tutte le compagne e compagni del comitato direttivo Bruno ti ringraziano
E lo facciamo nel modo giusto che a te piace e cioè confermando l'impegno a non disperdere il nulla il tuo e il nostro lavoro di questi anni
A continuare nella direzione di lavoro che ci siamo dati e per la quale continueremo a chiedere e ricevere il tuo contributo
A mettere le scelte e gli interessi personali anche a costo di sofferenza interiore profonde al servizio dei lavori che ci guidano
Tanto più oggi nella difficile situazione politica l'idea di un sindacato dei diritti e della solidarietà deve essere difesa e promosso in questo intendo il ringraziamento del comitato direttivo come un vero omaggio come un vero atto di rispetto per il tuo lavoro per la tua passione e per i risultati del tuo impegno
Spesi tutti per la tua e per la nostra CGIL
E soprattutto per quei lavoratori ai quali è dedicato e continuerai a dedicare la tua scelta di vita
E che hanno segnato così profondamente la tua ricerca culturale il tuo rigore il tuo senso morale il tuo stile di lavoro
Quelle caratteristiche e quei tratti umani e politici che hanno fatto di te un testimone e protagonista unico nelle vicende sociali e sindacali di questi anni
Con la medesima fedeltà alle idee e con un grande coraggio di ricerca di sperimentazioni di apertura al nuovo che questa davvero io penso e forse la lezione più alta che è trasmesso e della quale la CGIL davvero non potrà fare a meno
Buona la parola al compagno Bruno trentenne
Temo che questa volta Lardaro vinta Valeria Perilli
E ha polemizzato con me
La faccia di bronzo che era capace di mantenere
Ma sarei un ipocrita se negarsi che provo in questo momento propone mozione
Un senso di dolore anche
E accade ogni volta che si interrompe un monopolio per anni anche un tipo di vita
Mentre si affronta con qualche anzi un futuro che dev'essere ancora disegnato
Estesa anche ai media timore
Dividersi allontanare di rapporti umani come molti di voi
Sono sempre stati capaci di arricchirmi
E che sono inseparabili del mio lavoro alla CGIL nella mia vita
Particolarmente
Con quanti ho avuto una lunga dimestichezza e un dialogo
A volte polemico
Che temo possa venire in qualche modo interrotto
E questo è il prezzo inevitabile da pagare io credo di fronte ad un cambiamento personale così rilevante
Come quello che io sto vivendo
Anche si tratta in questo caso come sapete bene di un cambiamento fortemente voluto
E che mi sembra oggi ancora più di ieri
Una scelta giusta è necessaria necessarie per la CGIL necessari anche per me
Ma credo di poter dire
Se lo permettete che provo anche in questo momento come militante della CGIL
Un sentimento confuso di riconoscenza ma anche di fiere
Di riconoscenza per tutto quello che mi hanno dato questa organizzazione le persone che ho potuto conoscere scoprire stimati
Apprendendo molto da loro
Riconoscenza anche per le prove dure
E come molti di voi ho dovuto affrontare
E gli insegnamenti senior ricevuti è perché mai e se sono state vissute in totale solitudine
Anche in chi dissentiva radicalmente
Ho potuto sempre scoprire cogliere rispetto e affetto di cui vi ringrazio
Che Rezza anche essere stato in alcuni momenti fra le persone che hanno contribuito ad un cambiamento di questa organizzazione
E lo credo fermamente
Alla sua ripresa
In una situazione
Tra le più difficili che il movimento sindacale abbia distrutto nel nostro Paese
Guglielmo che ha ricordato nel suo intervento
Avrei potuto lasciare la direzione della CGIL nel luglio nei primi di agosto del novantadue
Egli è sicuro che la mia scelta non era dettata da furbizia USA secondi fini
Ma vi sono grato ci sia avermi consentito forzando anche la mia volontà
Di dare
Un senso
Un significato ad un gesto che permette fu estremamente doloroso anche se necessario
Si trattava di assumere una sconfitta
E nello stesso tempo
Di non rompere con
Il fronte sindacale in modo attenere aperto una strada se c'era per una rimonta unità
E per non rimanere soltanto per un lungo periodo una forza di testimonianza
Io credo che
L'accordo che abbiamo concluso un anno dopo
E dopo una consultazione dei lavoratori
Assegnato questa impresa
Nessuno nascosto fra di noi i suoi limiti le sue ombre
Le sue velleità le sue genericità
Ma io credo
Guardando proprio quello che l'accordo del novantadue aveva compromesso distrutto che non si trattava soltanto della scala mobile
Che sono un grave sottovalutazione del movimento sociale che ha scandito il mese dell'autunno del novantadue dell'inizio del novantatré
Può condurre ad una lettura dell'accordo del novantatré
Che si valuti le grandi potenzialità che con tutti i limiti che contiene il suo appello corre al movimento sindacale
Soltanto una lettura masochista ho
Ignorare
Dei risultati che portano anche lo sappiamo lo diciamo senza orgoglio
Ho boria di organizzazioni il segno della CGIL
Con la consapevolezza che senza la CGIL
Quell'accordo non sarebbe stato lo stesso
La conquista di due livelli di contrattazione
Quindi tutto il mondo del lavoro
Includendo la riforma del rapporto di lavoro del pubblico impiego
La conquista di rappresentanze sindacali unitarie abilitate racconta l'azione collettiva restano con tutti i limiti che hanno preceduto quell'esperienza e che hanno segnato beninteso è una conquista il movimento sindacale italiano non ha mai raggiunto da quando esso esiste e resta una conquista che non ha precedenti oggi che io sappia nel movimento sindacale in euro
Oggi siamo in condizione di agire
Come molto rigore
Intanto per colmare l'enorme distacco
Che esiste perché forse si accentuerà con il Governo che abbiamo di fronte tra gli impegni assunti
Nel raccordo del ventitré luglio mille novecentonovantatré e i fatti e gli atti concreti che il Governo ad un certo momento adotterà
E fra questi temi
Se n'è parlato nella giornata di ieri e dell'altro ieri
Ci sono certamente anche quelli riguardanti cosiddetta concertazione
Ossia la verifica della dinamica dei prezzi delle tariffe
E l'adozione eventuale misure
Atte a contenere la crescita di tutti i redditi qualora superasse un tasso di inflazione ritenuto fallito fra le parti attraverso il consenso delle parti
Attraverso lo strumento fiscale
Si può dire quindi anche a questo proposito
Non
Incentrandosi no
Non centrando la nostra attenzione al nostro scontro su delle questioni di parole che c'è concertazione solo se c'è l'accordo nel modo in cui governare queste varie
La concertazione non è
Un dato acquisito
è l'eventuale sbocco di una ricerca che non si chiama contrattuale solo perché i soggetti sono diversi soggetti alle dimissioni responsabilità diversi
Ho richiamato questo perché sono consapevole come tutti voi che viviamo una situazione estremamente difficile
Con elementi di forti pericoli per il movimento sindacale
Soprattutto se venisse a mancare un attenuto unitaria
Nella capacità di proposta di sostegno coerente delle proposte di fronte al Governo e alle altre controparti
E soprattutto di mobilitazione delle nostre strutture dei lavoratori intorno a questa proposta
Sono consapevole delle prove difficili che ci attendono e anche delle trappole che possono configurarsi
Credo che possiamo affrontare da posizioni più forti rispetto al passato
Ecco perché
Prego molti compagni esso colto quelli che per i litigi che abbiamo avuto mi sono più cari e più amici
Di non passare dalla sacrosanta autocritica al masochismo
Se non ci fossero stati questi risultati
E connessi anche le battaglie che abbiamo potuto condurre prima di tutto come CGIL sui diritti
Sul controllo dei licenziamenti nel piccolo impresa
Sulle prime forme di legislazione per i lavoratori immigrati
Sulla riforma del rapporto di lavoro nel pubblico impiego
Nel contenere gli attacchi allo Stato sociale che si sono succeduti in tutti questi anni se non ci fosse stato il segno il marchio
Della CGIL in grandi vertenze che hanno avuto un ruolo esemplare come quella alla figlia su nuove strategie di politica industriale
E di codecisione
Nelle politiche dell'occupazione
Se non avessimo la prospettiva di vedere consolidato nel contratto dei chimici e io mi auguro fra poche ore nel contratto dei metalmeccanici il principio
Toccato
Incondizionato del diritto alla contrattazione nei luoghi di lavoro nel territorio
Ricordandoci tutti qual era la bandiera della Confindustria non solo nell'autunno novantadue
Se non facessimo incontri sui risultati certo ancora fragili
Elezione delle RSU
Davvero lavoreremo condurre introduzione non riusciremo a distinguere il più un anno dall'altro un mese dall'altro un'esperienza dall'altro
Tanto più grave da tutte le abbiamo vissute tutti insieme se stessi
Sono ben consapevole l'ho detto alla Conferenza di programma
Chi è in questo divorzio e portiamo ancora permane ma in tutte le regioni italiane sia pure in modo diverso
Tra il voto alle RSU
L'alta percentuale di partecipazione al voto
La fiducia data al sindacalismo confederale il successo che riporta che riportano le liste della CGIL alla chioma siamo ritornati ha prima del mille novecentocinquantacinque
Ecco
C'è in tutto questo come dicevo il segno anche di un'ora divaricazione fra gli orientamenti politici di tanta parte della popolazione anche dei lavoratori
La schizofrenia preoccupante che non può durare non durerà
Ma c'è anche qualcosa di
C'è anche qualcosa di più quando c'è non solo tenuta ma crescita dell'autorità del peso che la CGIL si è conquistato in questi mesi in questi anni
C'è anche un atto di fiducia sia pure provvisoria che dobbiamo sapere onorare
Che non dobbiamo migliorare
Firenze anche perché sono convinto di lasciare la segreteria della CGIL
E la CGIL
In un clima molto diverso da quello a
Segnato la vita anche di questo comitato direttivo all'indomani del congresso di Rimini
Non parlo di stile e di rispetto reciproco e la discussione che non è mai mancato
Sì è una cosa contraddistinto i lavori di questo organismo è proprio il clima di grande civiltà anche quando ci dicevamo le cose più orribili
Ma parlo del rischio sul quale io entro tenute hanno agli atti anche troppo
In una logica di schieramenti contrapposti
E i sussistenti quasi per forza d'inerzia
Per dovere di lealtà
A dissensi manifestati magari tanti anni fa
In una situazione completamente diversa da quella con la quale ci confrontiamo
Credo che in questi anni
Particolarmente nel periodo più vicino a noi siamo tutti cresciuti alla prova dei fatti
E alla prova di quella grande scuola che il sindacato perché presto tardi ci impone di superare i pregiudizi dei tabù ideologici
Qui la testimonianza
Ha poco spazio
In un gruppo dirigente
Quindi è difficile mantenere e basta una posizione per quattro cinque anni
Quando questo non ha nessun riscontro non aspettare leale nei risultati la contrazione collettiva nella mobilitazione dei lavoratori
Il pregio e il terribile prova quindi sindacato imposto a ognuno di noi anche il suo immenso fascino
è quello che consente sempre di verificare in tempi relativamente brevi i risultati le conseguenze l'unificazione delle scelte compie
E per questo non è consentito se non apporti il ruolo del testimone
Come dire senza meriti è senza colpe rispetto a quello che la confederazione termine fare giorno per giorno attraverso le sue strutture
Attraverso le sue iniziative sul piano contrattuale come sul piano politico
Io penso che in questi mesi
Si è sviluppato e si è sviluppata ancora in questi giorni dibatto molto più creativo
Rispetto al modo in cui eravamo abituati a discutere in questa organizzazione
E a discutere da un lungo lungo periodo
Un dibattito molto più creativo io credo capace di far fare a tutta l'organizzazione anche alla periferia un salto di qualità
Sulla democrazia consapevole responsabilità perciò più ricche verso più liberale
Ed infatti
Forse apparirà meno assurdo di quanto sembrava a molti compagni
La tesi per la quale
Mi sono più volte battuto
Sembrano quasi un senatore quando dicevo che non siamo condannati in un mondo che cambia
Finché almeno abbiamo curiosità
E senso delle responsabilità non siamo condannati Nina una lealtà di correnti niente imbalsamato in un rapporto fra maggioranza e minoranza
Che dovrebbe sopravvivere contro tutto e tutti ai mutamenti sconvolgenti di questi anni
Nuove maggioranze nuove minoranze ci sono
Si sono manifestate anche in questo comitato direttivo io credo che sarò sempre più la linfa alla vite il mondo di leader e di camminare e di cambiare della CGIL
Fierezza anche perché
Ho potuto contribuire
All'esperienza che tutti abbiamo vissuto nella formazione
Dei gruppi dirigenti non solo della segreteria confederale
Assumendo la scelta accetto molto controverso
Che ci ha portato prima del congresso
Ad intraprendere un ampio processo di rinnovamento dei gruppi dirigenti
è particolarmente delle segreterie
A nostro organizzazione
Come dicevo non parlo soltanto della segreteria nazionale presente a tutti voi come
Questo atto che io oggi sanzioni all'elezione di un nuovo segretario generale della CGIL
Egli integranda
Segreteria confederale restituendogli
La sua piena rappresentatività del pluralismo esiste in questa organizzazione viene dopo importanti decisioni che hanno cambiato la direzione della FIOM
Per la funzione pubblica dei pensionati
Di struttura regionale come la Lombardia il Piemonte Napoli che domani la Campania e la Basilicata Rizzoli editore del mezzo
E so benissimo di dimenticare molti molti altri esempi
Che hanno in qualche modo costituito negli ultimi sei mesi una vera e propria ondata di rinnovamento e anche di ringiovanimento nordica nostre su
A questo disegno ha corrisposto anche il percorso che abbiamo delineato per la Confederazione
Discutendo prima che delle persone e discutendo a lungo delle funzioni
Della natura delle regole i processi decisionali del ruolo delle segreterie della direzione del direttivo in modo da ampliare
Con regole certe
Le frontiere della democrazia e di organizzazione
Lo abbiamo fatto prima di parlare di persone
Abbiamo intrecciato questa ricerca con alcuni importanti momenti di dibattito di confronto politico non soltanto in questo il comitato direttivo che è stato impegnato come non mai in questo periodo
A discutere di proprio l'iniziativa politica e unitaria della Confederazione di fronte anche alla nuova situazione politica europea creando
Ma abbiamo introdotto un momento importante io credo di approfondimento politico con la conferenza d'organizzazione
E con la Conferenza di programma
In questo contesto è soltanto in questo contesto che abbiamo affrontato programmando i tempi
Una consultazione che si è rivelata Serena in natura
Sul segretario generale della CGIL
Sull'integrazione la segreteria confederale e nello stesso tempo sui compiti a cui sarà chiamato la segreteria confederale nel suo insieme sulla quale il comitato direttivo discuterà come ricordava asset nella prossima sessione
Che l'UDC deve far riflettere
Come questa esperienza
Realizzato in una situazione le cui difficoltà non sfuggono a nessuno
Posso aprire quanto meno alla strada ad un congresso vero
Certo non inibito a nuovi cambiamenti
Anche nel gruppo dirigente nazionale della CGIL che ripeto non è stato mai nessuno di noi mi permetto ancora vivo considerarmi pro tempore
In questi in questi intervento della segreteria della CGIL non è mai stato pensato in questi termini
Ma certamente è stato pensato come un momento di grande importanza
Che non poteva incentrarsi sul solo problema dei gruppi dirigenti
Senza determinare anche una divisione distacco rispetto a una grande massa di militanti anche di lavoratori
Che sentono più che mai in questa situazione come i loro problemi loro domande devono venire
In primo luogo nel centro del dibattito che vogliamo
Ed è stato messo in luce
Quanto di nuovo c'era quindi in questo modo di formazione dei gruppi dirigenti
Rispetto ad una tradizione lungamente
Praticate consolidata nella CGIL
Il nuovo il nuovo ha trovato il suo punto di inizio sarebbe ingiusto non ricordarlo con la consultazione che ha seguito le dimissioni di Antonio Pizzi
Abbiamo voluto un dibattito politico
Abbiamo voluto una consultazione
Sul sul ruolo delle istituzioni confederale sulla funzione dei gruppi dirigenti
E su questa base abbiamo aperto una seconda consultazione
Lasciando effettivamente ogni Nando del comitato direttivo e non solo per comunicatori lettino libero di presentare una propria candidatura
Il rispetto metodo adottato in altre strutture fatta ma in questa scelta che abbiamo fatto per il comitato direttivo dalla CGIL
Sino al momento in cui non si è dichiarata chiusa la discussione e previste
L'elezione a scrutinio segreto con le modalità che sono state approvate dal Comitato direttivo ogni candidatura era ancora libero di esprimersi
Non c'è stata nessuna designazione
Nel segretario generale uscente e credo che non si tratta soltanto di una questione di forma
Ma di sostanza
Se si pensa alla storia di questa organizzazione
Allora mi domando se non è possibile idea agli osservatori agli amici che hanno seguito le vicende dei sindacati e di quel sindacato in modo particolare
Chiedere a loro che questo tentativo per quanto
Carente maldestro di fuoriuscire da vecchi rituali
Che nel passato voltano avuto anche
Non determinato anche gravi distorsione della democrazia del sindacato
Non è possibile chiedere
A voi questo nostro sforzo sia criticato per i suoi limiti
Ma rispettato negli intenti che lo muovono e né i dati di fatto che ne attestano l'esistenza
Dico questo perché c'è ancora chi parla di partite truccate
I successori già disegnati
E questo offende evidentemente chi si è sentito particolarmente impegnato in uno sforzo di rinnovamento di questa organizzazione
Evidentemente c'è ancora il crampo del cronista che impedisce a qualcuno dirlo scrivere una CGIL diverse da quella che ha imparato a dileggiare nei libretti rossi della sua adolescenza
Ma la consultazione ha evidenziato l'esistenza di due candidati
Di cui molti hanno sottolineato le singole qualità
E le responsabilità comuni che si dovranno assumere nella vita della segreteria confederale
Con Sergio Cofferati segretario generale
L'intervento
Esemplare di Alfiero Grandi
è stato mi pare
Al di là contributi merito che ha recato alla vita di questo organizzazione
Anche non attestato prezioso di questo nostro mondo
Di associare
Una lotta politica leale che avvertiamo anche comunicò vere e non solo come un diritto
Con una solidarietà
Nel gruppo dirigente
Con una concezione di un sindacato che di fronte alle prove più dure
Che deve affrontare nei confronti degli interlocutori o del padrone sa presentarsi con un borsone
Assai la scelta di Sergio Cofferati così divenuto è in questo contesto
E non si può
Caricaturale
Una scelta della grande maggioranza nel comitato direttivo se non di tutti i demoni
Io voglio solo dire cui non solo la mia stima ed affetto
E a niente condizionata fiducia nei suoi confronti
Sulla prova di un lungo periodo di collaborazione che abbiamo potuto sperimentare la segreteria confederale
Ma voglio dire qui anche la mia totale disponibilità
A lavorare sia pure da una funzione radicalmente diverso
Affinché la scelta che abbiamo compiuto oggi diventi un impegno permanente i tutti i militanti che collaborano convincente confederale
Ah Betti
Voglio esprimere non solo molti ovuli
Ma tutto l'impegno a sostenere la nel suo nuovo lavoro
Lei sa che ho sempre pensato
Che la scelta compiuta oggi dal comitato direttivo
Era una più giusta e la più valida
Ringrazio naturalmente
Le proposte che Sergio formulato per quanto riguarda il mio lavoro li ritengo proposte che mio nonno
Che cosa mi resta da dire compagni
C'è che occorre andare avanti
Con il congresso
Ma senza attendere i congressi sulla strada del rinnovamento
Occorre andare avanti per rinnovare questa CGIL
Ecco se posso esprimere un auspicio
Insisterei su questa CGIL no un'altra
E forse dovremmo fare tutti uno sforzo per non confondere
La lotta sulla quale dobbiamo probabilmente superare qualche reticenza
E di mostrare maggiore audace per una riforma federalistica della Repubblica italiana
Con una volontà di salvaguardare
In questa riforma un grande soggetto politico unificatore del lavoro dipendente in questo Paese
Certamente anche una riforma della democrazia istituzionale comporta sollecita più democrazia più autonomia
Più autonomia per le categorie e le altre strutture territoriali nuove responsabilità delle strutture indetto rinviare
Di fronte a nuovi interlocutori
Ma lei si devono è questo il problema che il congresso dovrà risolvere
Poter convivere con una grande organizzazione
Capace di darsi attraverso decisione democratica e trasparente regoli generale priorità strumenti e anche di ontologie
Comuni e vincolanti
Si pensi al rigore
Che la difesa di una strategia dei diritti delle società comporta in questa fase
Possiamo permetterci il lusso
Di immaginare una specie di disarticolazione contrattuale
Le categorie a livello territoriale
Possiamo permetterci il lusso di averi in qualche modo una strategia dei diritti e delle solidarietà
Che si confà di più alle tradizione delle singole regioni del nostro Paese
O non dobbiamo proprio di fronte alla prospettiva di un forte decentramento delle decisioni e dei poteri nello Stato
Esaltare nella colleghi della democrazia il ruolo unificante solidale di questo grande soggetto
Ci sono sociale e politico che sindacale
Secondo luogo dovremo difendere e rendere più vitale
L'unità di questa CGIL
Pluralismo
Lotta politica
E capacità di proposte di decisione devono diventare tre connotati organizzazione viva come la nostra
Ed è uno sforzo questo che può garantire
Alla CGIL diversamente dal passato
Una presenza in un ruolo determinante anche nel confronto politico
Anche nel confronto politico
Così insidioso come quello che attende il gruppo dirigente confederale nei confronti del governo
Designato dalla coalizione di destra che ha vinto le elezioni
Se c'è questa cc
Che sarà sociale il pluralismo la lotta politica interna trasparente e leale
E la capacità di assume democraticamente proposte decisione
Io non penso che si possa decidere contro di essa
Senza decidere
Contro l'intero movimento sindacale
è una fase difficile che attende l'organizzazione che non si può affrontare con gli esorcismi
Un'ulteriore discussione sulla natura di questo governo
O sulla natura che
Debbono nei confronti con questo governo quasi che un sindacato anche in una situazione peggiore persino di quella che abbiamo di fronte possa permettersi di dire non gioco più
Non gioco più di fronte lo stadio di contratti che riguardano milioni di lavoratori non gioco più di fronte a un processo di ristrutturazione che
Dal quale dipende il destino di migliaia di persone
No il problema è di passare come dire dagli esorcismi e andare
Disquisizione definitori ne abbiamo già fatte io credo
Sufficientemente pesanti
Alla definizione del suo ogni questioni proposte stringenti nostre di progetti alternativi
La CGIL in primo luogo l'insieme delle relazioni sindacali
Secondo luogo dovranno sostenere
Giocare nove tantissimo
E non giocare di rimessa
Sulle proposte del governo
E l'unità della CGIL decisiva affinché queste proposte segnano il confine
Fra il confronto nell'autonomia
Anche con un governo che non c'è amico Elia subalternità
E questa CGIL che vogliamo portare l'unità sindacale
Non credo lo dico da alcuni compagni anche carissimi amici che possiamo porre dibatto unitario delle pregiudiziale di mente
Condivido tutte le loro esser
Per quanto mi riguarda si tratta proprio di un'opposizione convinta
Azionariato popolare
Nuove forme di capitalismo
A proprietà diffusa come la strada maestra adesso la partecipazione dei lavoratori
Credo come credono molti amici e compagni
Che la via è quella dell'autogoverno dei gruppi di lavoro
E la la via dell'autogoverno è la sola via che può portare a delle forme concrete di codeterminazione poi cambiamo anche la parola
Non è sulle parole che noi facciamo l'unità una divisione Sabino
Noi non possiamo troppo le pregiudiziali di merito perché immagino che fu esisteranno sempre un sindacato unitario
Coesistono forse anche la CGIL idee anche molto diversi
Sulle strade da percorrere per coinvolgere i lavoratori del governo dell'impresa
Ma abbiamo bisogno però di regole di regole
Incontrovertibili nel definire
L'identità poi la convivenza
In un sindacato unitario
E secondo le regole della democrazia di organizzazione richiamate qui giustamente molte cose non l'abbiamo risolto ancora niente della CGIL
Sono le regole fondamentali nella
Democrazia di mandato
Che non coincidano
Con l'esigenza altrettanto importante di accertare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali una volta per tutte
Sono le regole che
Conferiscono l'unica legittimazione possibile per un sindacato nella contrattazione
Sulla base di un mandato
Sono regole che devono prevedere
Senza ipocrisie senza pasticci la rinuncia con impatto unitario
Alla sovranità di organizzazione
E quindi al diritto di veto da parte di un'organizzazione rispetto a quello che sarà a quel momento la volontà della maggioranza
Vuol dire la capacità
Di sperimentare
Con la democrazia con il protagonismo dei lavoratori degli eletti in rappresentanza sindacale unitaria all'unità qui e ora
E di rompere anche con questo gioco
Disse
Scarico delle responsabilità
La miglior provincia possono possiamo dare della volontà unitaria della CGIL
E nello stesso tempo e nello stesso tempo del fatto che la CGIL concepisce L'Unità solo come autoriforma di tutti i sindacati
è quella di sperimentare in campo
Con la gente coi lavoratori con i quadri le forme possibili di unità qui ed ora
E quella di togliere almeno per quanto riguarda la Confederazione questo mi auguro che la nuova segreteria confederale
Saprà dire con forza nei prossimi giorni ogni divieto
A costruirne infatti con la gente L'Unità che vogliamo
Confrontando le confrontando certo con gli altri sindacati no affidando ai lavoratori e alle strutture di base
Un ruolo decisivo di mediazione anche
Sui contrasti che permangono fra di noi
Ma una garanzia sostanziale affinché questa unità possa vivere
E che il pluralismo
Che già
La CGIL questa CGIL che sa esprimere con la sua ricchezza con i suoi conflitti democratici
Sì a tutte impegnata ad essere
Un attore insostituibili e indivisibile
Il processo unitario e del nuovo sindacato qui sta la maggiore garanzia che possono dare che possiamo dare
Alle altre confederazioni sulla nostra volontà di costruire un'unità fondata sulla democrazia sindacale di mandato fondato sulla riforma del sindacato
Ed è la migliore garanzia che possiamo dare a noi stessi
Nel futuro sul futuro in un sindacato unitario e non unico
Volontario pluralista impresa diretta con il mondo del lavoro
Anche per avere il permesso di esprimere sempre con franchezza le mie opinioni
Senza demonizzare le quando erano in dissenso come con quello di molti Company io voglio qui ringraziare
Tutti i componenti del comitato direttivo
Porto con gli anni anche la memoria che
Una prassi di questo genere
Non faceva parte del passato della CGIL
E credo peraltro che se mi sono avvalso di questo diritto senza riserve occulte senza reticenze
E per qualche eccesso che posso avere avuto chiedo scusa
Credo di aver fatto anche la mia parte per garantire a tutti questo diritto
Amiche difendendo la presenza del nostro pluralismo
Non del pluralismo di qualcun altro di questa nostra ricchezza
Negli organismi dirigenti della CGIL a tutti i livelli sino alla sera e che
Abbiamo costruito così mi si è detto all'interno e all'esterno del sindacato un'anomalia
Io credo che sia stato un anomalia felice e alla fine vincente
Per questo
Ritengo ingiusto e meschino
Raffigurare
Questa storia tormentato del direttivo della CGIL in questi ultimi due anni
Come la storia di un organismo autoritarie giacobino
Che hanno inumato ore presso i diritti delle minoranze
Ma per questo dissento anche da chi
Sostiene ancora qui
L'esperienza che abbiamo fatto dalla formazione dei gruppi dirigenti ancora un'anomalia transitorie
Penso invece che si tratti di un'anomalia di un fatto nuovo di un più avanzato tentativo di sperimentare una democrazia non può significare da schieramenti precostituiti
E capace di portare alla decisione la proposta con l'autorevolezza che proviene proprio da un pluralismo riconosciuto e tutte le
Se questa nuova lì arriverà magari Truman con altri protagonisti
La CGIL non ha recato un altro contributo alla ricostruzione del Paese
Di un sistema di democrazia capace di evolversi di trasformarsi
Anche attraverso l'espandersi del ruolo delle associazioni volontarie della società civile
E per la loro capacità
Che riscopriamo oggi di esprimere nuove forme di democrazia
Capace di contenere di contrastare le possibili degenerazioni verso il leaderismo il partito inteso come servizio dedicato
Lo stato dei referendum per i plebisciti
Che rischiano di aprire in questo Paese spazi nuovi a forme striscianti di autoritarismo
Credo che una CGIL che salvaguardi questa autonomia questa anomalia della faccia vivere come una forma di democrazia
La nostra associazione potrà dare anche proprio per quella via è un contributo inestimabile
Alle forze della sinistra le forze di progresso alle forze riformatrici che circola oggi faticosamente una nuova strada nel nostro Paese
E questi in ogni caso la CGIL per la quale io non sono battuti per lunghi anni
Quando anche quando il dissenso
Era considerato un segno
Divina affidabilità
Dei compagni che l'esperimento
Ed è questa la CGIL che ho potuto cominciare a vedere
E nell'acqua hanno cominciato a vivere
Vorrei continuarlo a farlo il più a lungo possibile
Grazie dunque a tutti voi
Ma permettete euro grazie particolarmente alle compagne e compagni con i quali ho lavorato più direttamente ogni giorno
Perché mi hanno dato un insostituibile collaborazione
Aiutami ad assolvere
Almeno decentemente al mio compiuto
Grazie a quanti hanno condiviso con me in momenti di grande responsabilità
E di cui ho avuto sempre
Conta
Contare sulla loro amicizia
E la loro solidarietà
Anche quando ero in disaccordo con me
Per questo parlo particolarmente ma non solo
Di Guglielmo
Che ha fatto un intervento di Mina profondamente colpito
Di Sergio di alfiere di Paola Bianciardi Francesca i beni di Dante
Ma parlo anche persone di amici che conoscete tutti commetto Nino Lettieri come Nina dai come Claudio Sabattini
Come arriva da fare
Come Achille Passoni come Pietro Marcenaro e Giorgio Cremaschi
Come Stefano Patriarca Renato Lattes Mario Agostinelli Carlo Ghezzi
Roberto Tonini e Mario assai e tanti altri amici e amiche soli riserva impedisce di nominare senza averli conosciuti la mia vita sarebbe stato
Direttivo sarà riconvocato