Alta sostenibilità - Consumo e produzione responsabili, come sta cambiando il mondo?

Radio radicale puntata di alta sostenibilità anche in questo lunedì insieme alla crisi dell'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile chi vi parla Valeria Manieri sia qui con noi il divieto ai giornalisti Sastre parte assiste bel tornarono Valeria buongiorno a tutti
E ci sono diversi ospiti che abbiamo subito a presentare Valentino Bobbio segretario generale di Next nuova economia per tutti coordinatore del gruppo di lavoro altri se sul gol numero dodici di cui parleremo vi diremo
Tra poco buongiorno e ben trovato più il giorno
Buongiorno e ben trovata benedetta fra aree responsabile della comunicazione di fare crede in Italia ben trovata
Poi un giorno graziati poi ci racconterà racconterà a chi ci ascolta di che cosa vi occupate Marco Lucchini buongiorno anche a lei segretario generale della Fondazione manco alimentare
O il rumore del giugno più giù e di che cosa parleremo parleremo lo facciamo ormai ciclicamente in qualche modo di una transizione più equo sostenibile in particolare ci occupiamo del gol numero dodici del diciassette del diciamo di sviluppo sostenibile
Dell'altro ovvero consumo e produzione per sposarlo e quindi in che modo consumiamo i prodotti i servizi beni servizi e in che modo li produciamo molto sta cambiando in tanti
Ambiti spesso parliamo soprattutto dell'assetto dell'automotive dura del risparmio energetico del consumo energetico ma c'è molto altro soprattutto anche quando parliamo per esempio di cibo di alimenti di una più equa
Distribuzione dei beni da questo punto di vista un mondo che è un troppo ricco troppo povero insomma saranno tanti gli spunti che sicuramente non mancheranno in questa puntata è l'ispettore
Ti Valeria grazie dunque partiamo da una riflessione che è stata possibile purtroppo è stata prepotentemente diciamo imposta dopo la pandemia perché la crisi economica e sociale che abbiamo passato che stiamo ancora passando a profondamente scosso il sistema produttivo e il mondo del consumo
Da una parte la carenza delle materie prime la pressione sulle filiere e l'alterazione dei meccanismi di distribuzione ci hanno mostrato dei limiti dell'attuale modello di sviluppo se ce n'era bisogno ancora in maniera più evidente e proprio in queste settimane dal ventotto settembre al quattordici o dovrei quindi questa sarà l'ultima settimana è in corso il festival dello sviluppo sostenibile promosso dalla Business
E con centinaia di appuntamenti oltre settecento in tutta Italia nel resto del mondo l'evento che si è svolto la scorsa settimana a cura del gruppo di lavoro ASL is su un gol dodici predetto consumo e produzione responsabili si intitolava sistemi interattivi fare Rete dopo la pandemia allora chiedere innanzitutto a Bobbio
Cosa significa fare rete in questo contesto
Fare rete significa mettere insieme produzione consumo sapere che sono due facce della stessa medaglia oggi noi abbiamo una produzione molto si pronuncia molto male e si consuma ancor peggio e il consumo cattivo induce una produzione impegnativa allora nelle nelle vento ci siamo detti che il centro dell'economia è il benessere delle persone la dimensione sociale
E che la dimensione ambientale il limite cioè quello che questo nostro pianeta correggere
E il profitto è invece il vincolo cioè Carlo occorre fare il profitto per riuscire a
A a investire a innovare eccetera
Quale il problema il problema è che sovente si fa profitto scaricando i costi sull'ambiente e sulla persona
Sulle persone attraverso forme nuove di schiavismo basse retribuzioni sull'ambiente
Con le missioni utilizzando materiali tardi materiali
E non riutilizzando
E qui e qui si introduce il concetto dello spreco a cui torniamo però tra un secondo volevo dare prima la parola alla dottoressa fra aree perché diciamo abbiamo detto che quindi modelli di produzione e consumo responsabili
Devono marciare di pari passo sono tra loro speculari
E c'è un impegno ovviamente delle aziende verso processi di produzione responsabili
Dal vostro osservatorio fra aree e molti dei prodotti che utilizziamo dall'abbigliamento agli alimentari
Ai cosmetici nascondono purtroppo storie di sfruttamento delle persone dell'ambiente non in Italia evidentemente molto spesso molto lontano dall'Italia
Ecco ma è secondo lei vero è proprio vero che poi garantire i diritti dei lavoratori
E dei giusti salari portata sul sui mercati diciamo merci non competitive come si fa
Ovviamente questa una domanda insomma retorica e perché sappiamo che non è così ma come si fa poi aria abituare anche i consumatori a pagare il giusto prezzo che sta dietro le merci che consumiamo
Ti mio ovviamente porto un punto di vista di fare prende anche a un marchio di certificazione di prodotto di commercio equo quindi in atto per supportare lo sviluppo dei produttori agricoli dei lavoratori appunto dei paesi in via di sviluppo molto spesso le persone non si rendono conto
Che tutto la maggior parte dei delle cose che consumiamo di cui ci nutriamo che ci circondano vengono da lontano quindi noi dipendiamo
Da paesi che sembrano molto lontani da lui i nostri prodotti preferiti intanto appare al cacao
Alla frutta ad esempio sono dipendono da questi agricoltori
Secondo noi quello che ne occorre e sensibilizzare i consumatori
Cercare di avvicinare queste persone ad altre persone ad altri cittadini
Che qui Cusumano a questi prodotti un dato che mi ha impressionato quando l'ho l'ho letto
è il fatto che noi l'ottanta per cento di quello che noi mangiamo dipende da cinquecento milioni di agricoltori dei paesi in via di sviluppo che sono spesso piccoli agricoltori ovvero si parla di un'agricoltura familiare di persone che coltivano in media due ettari di terreni o ha famiglia quindi veramente la nostra risposta è che occorre una maggiore consapevolezza occorre fare avvicinare le persone
Non ci rendiamo conto attraversa l'esperienza del commercio equo che questo è possibile quando le persone si rendono conto del lavoro che c'è dietro e delle sfide
Che questi agricoltori devono affrontare perché stiamo parlando non soltanto del problema del reddito ma anche di altre sfide come quelle del cambiamento climatico
Allora è possibile che le persone si mettano in discussione e siano disposte a pagare di più questo vuol dire rinunciare anche quindi dare il giusto valore vuol dire anche rinunciare
Attivare un consumo più responsabile e più consapevole
Rinunciare non entro il Comité ragione volevo volevo tornare invece darei la parola Marco Lucchini del Banco alimentare perché appunto il tema del consumo soprattutto del consumo di cibo in un periodo che è stato molto molto difficile come questa della pandemia
è un tema in realtà molto più importante di quello che si tende a pensare visto che è stato un periodo che ha messo a nudo non solo gli squilibri che già esistevano ma soprattutto allargato la fetta delle disuguaglianze dal vostro osservatorio che cosa avete notato che ovviamente qual è stato il vostro lavoro negli ultimi negli ultimi mesi
C'è un lavoro tra l'altro trentennale ma ma insomma immagino che gli ultimi ultimo anno e mezzo sia stato ulteriormente una scoperta per tutti quindi anche un po'per voi
Cioè proprio la scoperta di orecchie
Cento va bene l'argomento
Ma direi questo che da quando Marzio salmonella febbraio marzo dello scorso anno oggi se dobbiamo prendere un'immagine magari piacere comunque in questa commedia ci state molti atti il primo atto ve lo ricordate stato ad esempio l'accaparramento ma le prime immagini di questi supermercati svuotati
Particolare i beni di prima necessità a lunga durata
Il famoso caso degli evito improvvisamente siamo abbiamo scoperto che esiste il lievito e farine
Poi c'è stato un altro fenomeno invece non più le file davanti ai supermercati ma pian piano si allungano le file davanti alle associazioni caritative che aiutavano ci non aveva più la possibilità di andare al supermercato
E qui è una novità cioè in tempi rapidissimi persone che fino a poco prima
Non avevano neanche nell'immaginario di poter do fare una scelta di questo tipo
Improvvisamente invece hanno dovuto ricorrere proprio agli aiuti di dice queste associazioni che normalmente aiutano persona che magari hanno storie più più lunghe di di di di disaggio scandali di richieste di aiuto
Poiché ho avuto un un momento dove sembrava che la cosa a riprendersi poi un anno fa circa siamo ritornati ancora
In una situazione difficile precaria i numeri sono aumentare attendo che siamo arrivati a punte di due milioni di persone che si rivolgevano a alle nostre quasi ottomila associazione oggi siamo ritornati intorno al milione seicento mila ma comunque sempre superiore a quello del prêt pandemia per cosa questi cenare che ho fatto rapidamente evidentemente che cosa ci dicono ma innanzitutto che appunto il tema de cibo il tema del avere la disponibilità di cibo dall'accesso al cibo in questi mesi ci si è reso conto che non è più solo un problema dei consumatore acquirenti ma c'è tutto una situazione storica perché
Ricordo che nel due mila otto con la prima crisi quella finanziaria siamo passati da circa due milioni e mezzo di persone che avevano difficoltà ad accedere al cibo a quasi quattro milioni oggi siamo intorno ai cinque milioni sei c'è c'è una popolazione ciò ci sono dei paesi in Europa che hanno occupazione inferiore a questo numero
Che ha realmente in difficoltà sto parlando quindi di fame ma difficoltà di accedere al cibo
Quindi in una forma di sicurezza alimentare direi permanente
Peraltro registriamo anche dal rapporto che avete dire cento punti dirigente pubblicato con la Svizzera che è una è in aumento come diceva lei la povertà alimentare che però non deve essere considerato appunto solo come denutrizione ma anche proprio come diete squilibrate venti per cento di popolazione italiana che non ha che non mangia almeno quattro porzioni di frutta o verdura al giorno
Ci fa capire come magari appunto le persone abbiano fame ma poi abbiano una serie di problematiche dal punto di vista della salute perché le loro diete non sono ben bilanciate no
Assolutamente sì proprio quest'anno nell'anno internazionale dell'ortofrutta promosso dalla FAO
Stiamo girando in varie fare fiere proprio che trattano questo argomento a Rimini siamo stati a Madrid ci sono altre vento a fine anno
E lo slogan è quattrocento grammi di frutta al giorno avevano il medico di torno
Che sembra uno dice quattrocento grammi
Beh non ci sono per molti cittadini europei e nel mondo anche italiani pure non ci sono questi quattrocento grammi e dall'altra parte sappiamo che invece la frutta e la verdura è uno di quei beni che vengono più perse nella nel presenti passaggi della filiera o sprecati
In tutte le fasi perché e deperibile
Come dire se non è bello come vogliamo noi ci sembra che non sia buono quindi c'è un paradosso di questo tipo la nostra la nostra azione proprio nel cercare di ridurre questo gap tra abbondanza e mancanza faccio solo qualche esempio ritorniamo sul tema dell'ortofrutta proprio perché siamo anche in questo anno internazionale ed è una un alimento così importante per la salute e per lo sviluppo nel senso complessivo non solo fisico organico
Anche psicologico soprattutto quando ha a che fare famiglie che vivono uno stato negligenza con una presenza di bambini e questa è una caratteristica tipica vi chiedo una firma situazione di bisogno
La presenza di bambini minore è sempre elevata infatti anche i dati Istat
Riconoscono che le famiglie con ai figli sono le famiglie che sono più difficoltà qui tornando un attimo a questo tema la frutta cioè non siamo riusciti a recuperare solamente in queste due eventi cioè Madrid è Rimini
Quasi cinquanta tonnellate di ortofrutta che erano state portate per esporre per far vedere le eccellenze giustamente perché come dicevo prima lo rinviamo il profitto ci vuole sopprimere depositi centravanti
Ma finita la fiera sarebbero state buttate
Allora poter ecco questo è l'attività che cerchiamo di fare tutti i giorni ci son tanti motivi che noi rispettiamo anche per cui si crea un'eccedenza
La cosa peggiore però pensare che ciò che il mercato non dà valore
Perché se la domanda e l'offerta un suo incontro non si forma il pranzo bene noi riteniamo che anche invece una correzione a queste esternalità negativa è la donazione
Perché attraverso il dono tu puoi correggere questo perché nel momento in cui io dono c'è qualcuno che prima non poteva esporre la sua domanda di bisogno che in questo momento lo fa certo che sulle quantità spariamo di milioni di tonnellate
Non può bastare dei singoli occorrono dell'organizzazione Banco alimentare interviene su questo è l'anno scorso grazie a Dio siamo riusciti a distribuire cento mila tonnellate di alimenti
Di cui il cinquanta per cento recuperate da situazioni di eccellenza che altrimenti sarebbero perse da tutta la filiera
Da dal campo alla ristorazione alle navi crociera agli eventi anche quelli che han dovuto chiudere improvvisamente aveva dei magazzini pieno il saluto chiamare di verità perché non vogliamo tutta la via
Qui concludo dicendo c'è sensibilità anche cambiata cioè ci hanno chiamato per dire non vogliamo buttarla via
Certo certo è allora una decina di minuti quindi dobbiamo andare verso le ventidue richiedono alti si figuri no per abbiamo tempo per un altro giro quindi Valentino Bobbio può io torno sul veneta pare quindi Ellis prego
Venti dunque io allora in questo finale di puntata io andrei ad allargare un po'la foto e andiamo a quello che si muove dal punto di vista normativo e diciamo regolatorio
Andava da dal punto di vista sul piano europeo allora
Il Parlamento UE a chiesto l'adozione di una legge affinché le aziende e debbano rispondere degli effetti negativi delle proprie decisioni su diritti umani ambiente governance in tutta la loro catena del valore entro la fine dell'anno la commissione ha detto che legifera legifera in tal senso
E consideriamo che una legge se passasse di questo tipo per fare un esempio vieterebbe l'importazione di prodotti legati a violazioni dei diritti umani come lavoro minorile
E lavoro forzato o prevede prevederebbe delle sanzioni tema anche alto rispetto di queste di questa normativa è un supporto legale immaginatevi per le vittime dei paesi terzi insomma è una una sorta di rivoluzione se vogliamo in questo settore
E io questa domanda la la girerà è un po'a tutti di no tutti e tre i nostri interlocutori e in Italia
Si sta preparando per una legge sulla giù di reggenza per diritti sociali e ambientali siamo pronti
C'è una sensibilità di questo tipo come come prevederemo ecco una normativa così
O cominciamo sì da Bobbio
Allora occorre certamente mettere l'impatto ambientale e sociale al centro di una logica di produzione
Questo significa che il tali normative sono necessarie e urgenti perché altrimenti il cresce la sofferenza sociale e cresce la sofferenza le imprese sono invitate normativo comunitario Falco prevede il bar la rendicontazione non finanziaria per le aziende sotto i duecento cinquanta dipendenti noi proponiamo che in maniera flessibile
Quindi per le piccole e un Paese con minori prescrizioni la spesso lo stesso debbano fare anche le medie prese perché porsi obiettivi ambientali e sociali
E pone di cambiare logica di produzione e se ne cambiamo le logiche di produzione
Teniamo presente che qui abbiamo una spinta dall'altra un palo dall'Unione Europea e dalla normativa nazionale
Accanto a questa ci vuole la spinta dal basso la spinta dal basso di cui parlava e issa all'inizio del voto col portafoglio cioè le scene consapevoli e le persone di premiare l'impresa soste
E per questo ci vuole una forte educazione
Ecco io volevo rivolgere la stessa domanda che ha fatto è vista Benedetta appare poi aggiungere una domanda in coda ma intanto risponda pure
Fini lavoro di fare trenta appunto come diceva quello di certificare dei prodotti assicurando un pranzo un minimo appunto dando valore alle alle filiere produttive alla cura degli agricoltori e un prezzo premio c'è un margine aggiuntivo che i produttori stessi
Possono destinare al loro bisogno a seconda dei bisogni delle comunità cui appartengono
Nel nostro percorso ci siamo resi conto che però certificare un prodotto non basta quindi sicuramente una normativa che va a guardare
L'impatto sociale ambientale delle filiere è molto importante però non basta
Riferirsi alle violazioni
Palesi dei diritti umani che sono appunto il lavoro minorile come si citava
Il lavoro in schiavitù occorre andare a lavorare sul reddito sul reddito dignitoso perché ricordiamoci che nun assicurare un reddito un salario dignitoso
Ai lavoratori significa violare i diritti umani l'articolo ventitré della Dichiarazione universale luglio dice quindi noi crediamo che una legge sulla due diligence debba considerare assolutamente anche questo parametro
E soprattutto debba includere l'anello primario della filiera
Non possiamo fare delle leggi che poi vadano a schiacciare gli stessi agricoltori imponendo di adeguarsi a diritti umani o diritti ambientali se non hanno nemmeno di che cosa sopravvivere perché questo è veramente un problema grave
Per cui crediamo che l'inclusione dei degli importatori di un interesse primario
Sia assolutamente indispensabile
E ovviamente ci sono le organizzazioni che anche nel nostro Paese imparò sonora presentare ecco domani con testo che il giro prima a Benedetta fare voi la rivolgo anche agli altri due ospiti e cioè in questo ultimo periodo io cerco di contestualizzare anche rispetto all'attualità perché molto è stato detto nell'ultimo anno e mezzo tra cui anche bisogna riavvicinare le produzioni nei Paesi in cui di beni prodotti si consumano
Che vuol dire anche non l'abbiamo visto con la pandemia o l'emergenza sanitaria faccio l'esempio delle mascherine dei respiratori eccedeva potremmo applicarlo tante altre cose tanto più che oggi si torna a parlare lo fa una famosa casa automobilistica che per italiana che che è in in difficoltà addirittura di iniziare a riprodurre a produrre solo quando c'era richiesta cioè praticamente un po'al modello del rendering se volete ecco se andremo verso una prospettiva di questo tipo
Sicuramente questo farà virgolette bene produrranno minore inquinamento maggiore sostenibilità per i paesi insomma per il mondo in generale ma per e per i Paesi ovviamente che acquisteranno consumeranno questi beni
Però ovviamente ci sarà una ripercussione pesantissima per i Paesi in via di sviluppo che di questo chiaramente campano ma in qualche modo con tutti i se e i ma del caso ecco come come trovare un punto di equilibrio tra queste due diverse necessità che sembrò quasi necessità opposte visto la direzione in cui stiamo stiamo andando Benedetta fare
è una domanda difficile una milioni di dollari sull'assoluta diciamo l'interrogativo di fondo che in molti si stanno facendo perché è stato prima alle l'epoca delle delocalizzazioni tutto cioè dopo il gioco Almas sacro
Perché si perdevano posti di lavoro in Italia o in altri Paesi si delocalizzano in Paesi in cui il costo del lavoro era più basso c'è questa diciamo è è stato il mood degli ultimi vent'anni trent'anni adesso si dovrà parlare produzione di maggiore qualità
Meno impatto ambientale va bene pagarle anche un quali o perossido armi a produrre più vicino a casa
Con una linea delle conseguenze a cascata e tutti gli altri ovviamente
Credo che la chiave sia sempre quella del valore della borraccia ed io credo che Tiziano sera scritti darà maggior valore alla al lavoro in origine io ovviamente noi ci occupiamo di lavoro agricolo fondamentalmente e anche di catene di trasformazione all'esempio del tessile io penso che se riusciamo a dare più valore al lavoro delle persone quindi appagare i GP uno un po'quello che occorre ovviamente con questa logica di diciamo di non spreco perché stiamo parlando anche di una logica di non spreco
Credo che da questo punto di vista ci possano essere un riequilibrio cioè producendo meno merci però dando più valore a quelle che vengono prodotte
Penso che possa ci possa essere una maggiore redistribuzione non lo so se possa essere una risposta però
Sicuramente a una stangata da intraprendere Valentino Bobbio e Marco Lucchini che cosa ne pensano
Sì io son d'accordo che la domanda non pagante quella che non può pagare campo pagare
E quella che invece va soddisfatta
Il rosso risata come dice bene da fare sia sviluppando il lavoro
Stipendi sia attraverso un lavoro di supporto
E quello che so è quella donazioni quindi duecento miliardi che hanno promesso i paesi sviluppati attesi
Il sud del mondo per la transizione ecologista
Occorre
Occorre allora evitare una logica di imperialismo commerciale
E questi Paesi hanno capacità intelligenza stanno sviluppando tecnologie
Penso all'Asia penso anche all'Africa all'America Latina
E noi dobbiamo aiutarli con il trasferimento delle risorse necessarie per la transizione a suo tempo lasciar crescendo
Marco Lucchini
Appunto che un milione dice una domanda da qualche miliardo di dollari quindi sono risposte né via stima estremamente approssimative però dico questo per esperienza
Il tema del cibo
Non è uguale alle macchine non è uguale a qualsiasi altra cosa quindi già ci fu un tentativo fine anni novanta per il due mila
Di immaginare di i processi legati al cibo di renderli identici a quelli di una vite senso di bulloni e non di vite e del vino
Quindi il demone Just in Time facciamo solo quello che no il cibo non funziona così qualche innanzitutto dipende da condizioni teniamone esserne vacanti erariale perché uno dei motivi anche l'innalzamento dei prezzi delle dei cereali ad esempio dovuto alla siccità
Che ci sono state scene di Stati Uniti e in Canada
E quindi hai voglia a tutti decidere esattamente come scudo
Poi c'è è un fattore che il cibo non è solamente una benzina per far dalla macchina umana ma è ricco di tante altre cose di bimbi convivenza di tutto quindi non è così programmabile
Allora la risposta è proprio quella di se non è programmabile il tema è quello di inserire il concetto che ciò che avanza da una parte sia condiviso
Conti invece non può accedere quindi questo suo ma il primo punto
Perché è impossibile la gestione programmata pare che sta già dando dei problemi anche le auto eccetera eccetera
Seconda cosa invece sul tema di fare delle produzioni locale che è emerso molto e continua a essere in discussione proprio perché la pandemia ha limitato i trasporti per fare un esempio
L'Italia deve fare i conti con due grossi problemi uno che non ha una capacità produttiva in grado di soddisfare gli attuali consumi
E tenete conto che siamo una popolazione che è in decrescita non è un dato positivo quindi
L'ideale sarebbe che fosse in crescita quindi se non riusciamo a stare dietro con le produzioni dei prodotti base Penice reale se semi oleosi tutto un giocatore queste cose qua
Capite che è difficile non fare i conti con una una relazione con paesi terzi
In più ci sono anche un altro elemento base giorno abbiamo le persone che oggi sono disponibili mancano circa quattrocento cinquecento mila persone nei nostri campi
C'è sì e sono immerse proprio durante la pandemia del non potendo più venire da noi a lavorare e questo è un altro grave problema perché rischiamo oltre di una lieve la capacità produttiva per i consumi non avere le risorse umane che sia in grado di produrre quello che a me non riusciamo a produrre
Quindi è ovviamente complesse Suma è impossibile
Immaginare che l'autarchia questo assurdo come diceva Benedetto invece più ragionevole una condivisione e chiudo con la parola con cui credo abbiamo iniziato no cioè una rete è fondamentale anche per fare una norma l'ho visto l'esperienza della legge centosessantasei perché o una rete di persone condividono pensano correggono e fanno una proposta
Che poi ci deve farla cioè il Parlamento la lana verificava
Oppure questa rete che dovrebbe essere lo spunto forte per poter crescere al contrario se una legge pensata da qualcuno diventa una rete ne siete voi in gabbia
Chi opera bene e normalmente invece lasciar passare si opera male
Quindi qui già ragione Valentino c'è tutto un lavoro dal basso e deve essere fatto in collaborazione non contro ma in collaborazione con l'alto prelato deve accettare questa collaborazione se vogliamo fare dei tentativi perché cento per cento non avremmo per i tentativi di miglioramento della situazione attuale
Ci torniamo ovviamente ci torneremo nelle prossime puntate su questo gol numero dodici consumo e produzione responsabili perché avete mai visto quante sentito quanti aspetti sono sono coinvolti in queste queste e in queste parole ringraziamo ovviamente i nostri ospiti grazie a Valentino Bobbio ricordo segretario generale di Next nuova economia per tutti coordinatore del gruppo di lavoro altre missioni Surbo al numero dodici grazie a presto
Grazie grazie cioè ringrazia e grazie anche Emerson Marco Lucchini segretario generale della Fondazione Banco alimentare Onlus a a alla prossima
Grazie a Benedetta frane responsabile della comunicazione fare prende Italia grazie per essere stati con noi grazie ai diessini Tone giornalista per annesse ringraziamo come sempre lavoro straordinario di Francesca spinotti lavoro redazionale sempre per parte Alvise grazie ovviamente
Anni alla nostra radio radicale buona voce tutte a Brera Jenson immaginare che ancora il giornale