Presentazione del 55º Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese

O
Buongiorno
Votiamo puntualissimi quindi manteniamo le buone tradizioni
Come ormai da tradizione oggi
Si presenta il Rapporto sulla situazione sociale del Paese blu Censis due mila ventuno io sono molto grato lieto di avermi quindi ancora una volta veramente una di quelle tradizioni buone idee che servono anche per guardare avanti come dovrebbero essere tutte le tradizioni e non voltarsi indietro
E oggi più che mai devo dire che io come anche quella di Torino ha avuto modo di leggere qualche anteprima particolare questa
Una una sintesi molto molto ricca
Tanto vedo che qui dopo un anno di astinenza siamo e cominciamo ad avere anche delle presenze più o meno numerosa a seconda dei casi mi fa piacere anche a riavere alcuni qui in presenza io dico quattro o cinque cose che mi hanno colpito poi voi
Ovviamente date un rapporto per esteso beh intanto e molto evidente che questo rapporto è molto diverso da quello dell'anno scorso sarà anche banale però proviamo a riguardare un attimo io l'anno scorso rimasto veramente molto colpito dai toni
Colpi
Anche se di solito il Censis e non è
A aperture sempre molto come dire non dico stupidamente ottimista ma insomma guarda avanti è sempre arioso e questo l'anno scorso era veramente conto ce n'era ce n'era motivo purtroppo eravamo negli anni nel pieno della
Della pandemia e quest'anno invece ecco la prima cosa che si legge subito si vede subito ma ce la sentiamo nelle ossa che siamo in un momento svolta
Di svolta non solo perché speriamo che sia dopo sia verso la fine della pandemia ma perché ci sono segnali di cambiamento che sono più fitti del solito ce li abbiamo
Tutti attorno che qui sono documentati e quindi con due sentimenti molto
Forti tutti e due che che voi cogliete perché siete degli osservatori sociali molto attenti ma anche ripeto si vedono negli indicatori quantitativi e anche negli Scuto personaggio momenti di grande incertezza anche con segnali di disorientamento ma soprattutto di chi è meno attrezzato
Però anche con forti segnali di fiducia Suma mai come oggi qui siamo in campioni d'Europa della crescita i campioni d'Europa del con dei leghisti nel Baccini e persino la Merkel dice una cosa che sembra una bestemmia guardate l'Italia come fa l'Italia ma quando mai si era sentito un tedesco
Dire cose del genere e quindi poi lo vediamo né nella ripresa ma proprio anche nei segnali di fiducia verso il Paese quindi al momento come si dice
Qualcuno diceva Antonio Boccia operabilità ucciso
Allora io sottolineo tre o quattro cose forse cinque che mi hanno colpito e che poi adesso su cui riflettere anzitutto giustamente siccome questo è un cambiamento un momento di transizione non transizione da inerzia prima però si salvò anche se c'è una spinta uno ma ma una transizione e come si dice adesso trasformati IVA infatti voi dite basta usare troppo il la parola crisi abbiamo mai abusato insomma su una posizione performativa e quindi fondamentale le cose non vanno da sole ci vuole progettualità a questa mi sembra una cosa importante io poi e anche il cliente nell'e anche in questo tavolo di partenariato vedo come la in grande impegno per il un piano italiano europeo si sostiene si implementa se c'è forte progettualità Elinor siamo fortissimi bisogna esserlo di più la spontaneità
No dove il verde declinata al più volte lodata i cespugli della sponda vita importantissima ma non basta
Seconda osservazione che poi vanno e molto care a quel punto è nel ma anche a me personalmente questi progetti devono avere una ampiezza diversa dalla tradizione io principesco per la mia
Storie che vanno il millennio scorso più di voi e noi avremo anche le cose migliori di analisi di ricerca di progetto letta sono state impostate storicamente in modo verticale
No non il verticalismo no proprio nel senso che tutta la cultura del novecento in larga misura era molto settoriale
Chi studiava nel catalogo studia il mercato nuovo chi studiava la sanità la sanità anche nel welfare chiudiamo l'industria e la cosa insegnare il servizio e un'altra invece adesso noi
Abbiamo un grande bisogno di fronte all'interdipendenza che è cresciuta in modo esponenziale del di vino liquori sgradita
E questa è una cosa che si comincia a vedere macchie comporta proprio un modo diverso di virus per esempio noi lo stiamo vedendo uniche nella con l'Istat
è stato incaricato di dalla divisone lavoro della Camera di fare un ad inizio dell'anno è quasi finita una ricerca sulle diseguaglianze che è una delle cose drammatiche
Da crescita liberi Gabrielli lo stesso istante ci dice
Noi siamo abbiamo cominciato a capire fino in fondo come non sono le diseguaglianze sono tante non c'è una diseguaglianza Maso interconnessi e le nostre stesse ricerche i file di dati che avevamo sui vari settori
Ma per la prima volta fosse in modo sistemato siamo stati costretti a metterle insieme e scopriamo
Cose nuove quindi seconda evocazione di una pensarci
E e quindi terza con inevitabile conseguenza che però non è automatica per fare questo l'
Tipo di affrontare questo tipo di realtà così interdipendente occorrono oggetti sì ma progetti non ognuno per sé ma progetti unitari è questo bellissimo giustissimo
E a tutti i livelli non solo al vertice io anche recentemente ma Crihan critiche in altri luoghi ho sentito criticare
Il piano nostro e anche qualche altro piano non dire europeo perché è stato fortemente centralizzata la costruzione
Quindi unitario sì ma unitario molto di vertice forse era inevitabile però adesso siamo nella fase
Di implementazione estremamente complicata e che su cui noi appunto non
Non siamo fortissimi e in cui l'interdipendenza della pluralità dei soggetti centinaia di soggetti pubblici e privati che sono coinvolti nell'implementazione
Beh sei qui non c'è una
Unitarietà che vuol dire coesione vuol dire anche coesione anche qui voi l'avete senza sono sollecitato
Indicato io credo che veramente in questo momento più che mai la coesione non solo una cosa bella consta politico sociale ed è un ingrediente essenziale dello sviluppo soprattutto se lo sviluppo è come adesso ciliegie uno sviluppo diverso sviluppo sostenibile
E quindi terza conclusione qui su questo questo progetto unitario del che va Giunterie i rami della società fino alle istituzioni locali analisi ai gruppi sociali
E questo guardate è fondamentale che vada sincera diffusi perché appunto dicevo prima le diseguaglianze sono cresciute
E le tendenze tra virgolette spontanee delle nuove tecnologie tutte queste fattori sono verso il consumo contrari sono verso danni la frammentazione verso la disgregazione e quindi questo è un antidoto fondamentale
Che soprattutto punto perché queste tendenze sono anche state accelerate dalla pandemia guardate che la la velocizzazione delle interna della pervasività delle tecnologie hanno degli effetti di mercanti
Potentissimi e quindi questo va
Va contrastato in tutto il mondo quarta quasi finito
Voi sottolineate bene in queste trasmissioni che sono ripeto trasforma dire perché sono proprio all'insegna
Di una orientamento diverso da quello che è stato prevalente nella nel secolo scorso no transizione verde
Da un'economia carbone o nei primi anni venti digitale quando l'analogico insomma veramente sono
Due transizioni fondamentali che comportano pesanti conseguenze
Sul lavoro quello che a noi Suma interessa specificamente e sulle competenze quantità e soprattutto qualità del lavoro Talato proprio i dati di oggi ieri del ultimi dell'Istat mostrano questa
Crescita lenta anche se il piano invece imporre col preconizza ipotizza una crescita cattiva ottimistica diciamo ma la crescita diseguale molto lavoro precario
Tutti i posti nuovi sia pure precari creati negli ultimi nell'ultimo quarto sono maschili Kerry è una rovesciamento nella tendenza che durava seppure lentamente da anni in una legge recupero dalla non ho proprio lì
Io aggiungo è contenuto alla a queste due transizioni la transizione
Appunto del lavoro la transizione
Perché qui c'è da sperare grandi ritardi noi abbiamo come voi dite molto meno sottoutilizzo del capitale umano drammatico nell'Europa dice che noi dovremo aveva un tasso di occupazione del settantotto per cento
Che vedeva indicatore non è la disoccupazione quelli son brutti indicatori anche l'inattività ma è indicatore positivo e quante risorse umane sono valorizzate e noi siamo studenti punti sotto
Siamo stabile al cinquantotto per cento danni il piano ipotizza una crescita però finora lo si vede quindi e tutto da fare quindi la transizione del lavoro che
E non solo quantitativa ma anche ma anche qualitativo guardate che si cioè se non si compie questo c'è un circolo vizioso basso crescita del lavoro salari bassi anche qui i dati sono preoccupanti poca domanda
E anche la produttività bassa che causa di molte questo alla fine c'è un lupo
April questo una transizione che pare che sa positiva e non non recentemente più volte sentito dire noi piano grande occasione come Piano Marshall eh no eh e molto di più del Piano Marshall nel senso che non sono cinque i soldi
Ma pare non manchi cioè era un le Mullaj un rilancio di una crescente che sapeva come attrice la terra l'avevano fatta prima immediatamente prima dalla guerra tutti i Paesi più avanzati di noi e si trattava di continuare eccetto adattando e adesso no adesso è una
Uno tipo di costruzione ricostruzione appunto qualitativamente diverso che richiede come dite voi un percorso lungo non siamo sotto il topo state vittime dallo sguardo corto anche questa era una discontinuità
Però ecco l'effige ultimo punto anche qui insomma non è che lui
Mi mancava la il coraggio di guardare avanti anche un po'non punta giusta di ottimismo perché voi sottolineate quello che insomma credo molti di noi percepiscono
Che c'è un'aspettativa delle persone
Di questo nuovo inizio giù di lì sia individuale che collettivo
E c'è anche una consapevolezza maggiore non lo vediamo da Mark da molti punti di vista
E senonché appunto questa non basta che sia individuale deve essere raccolta il e promossa sostenuta da le azioni collettive insomma anche qui voi fatene giustamente una sottolineatura del ruolo dei dei corpi intermedi no noi ci siamo sempre difesi su questo versante abbiamo affermato abbiamo questa ricerca fatta con Assiteca Fondazione sussidiarietà che abbiamo presentato qui poco tempo fa che dimostra come non solo siano resi abbiamo resistito nel corso della pandemia questi corpi intermedi hanno sanato le ferite sociali e personali ma insomma mi hanno dimostrato anche una vitalità
Irene quindi un contributo alla partecipazione attiva di delle persone così organizzate che essenziale voi dite addirittura giustamente anche come compensazione
Alla afasia del dibattito politico AN
Più che a fasi aerei e chiacchiericcio inconcludente e quindi noi siamo su questo ovviamente Moratti che ultimo tocco la cosa positiva che io vedo vediamo credo tutti che questo
Revival o comunque insomma ripresa dei fiducia anche nei corpi intermedi contro la disintermediazione questa ideologia e non solo italiana mai più che mai europea
E non era sempre così
Era un po'nel modello sociale europeo però insomma sul fatto che annessi Generation ci è stata per la prima volta una prova di solidarietà finanziaria che non c'era di fronte a surrealismo comunque all'intergovernativi sul modello nell'Europa è un segno e notevole quindi cambio e e tutte le regole europee di applicazione dei piani sono in questo senso i piani vanno partecipati non è che ce la facciamo sempre così però
Però c'è così c'è proprio nel Regolamento cioè la la fonte europea più se volete burocraticamente regolamento dice una cosa di questo tipo e nuovi Italia puntuali
Ha risposto adesso c'era va be'
è stata anche istituzionalizzare resta
Questa formula della partecipazione con questo tavolo di partenariato e naturalmente poi nei libri in questo momento gode di buona salute a differenza di due tre anni fa quindi grazie adesso io parlato anche troppo elevata
La come come d'abitudine autoregolazione
Grazie presidente grazie per la sua introduzione grazie per l'ospitalità anche quest'anno dunque benvenuti un buon giorno a tutti benvenuti alla presentazione della cinquantacinquesima edizione del Rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis
Per la seconda volta per il secondo anno in questa modalità in diretta streaming
Siamo comunque felici di averlo anche presentato ieri in anteprima al Quirinale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Allora il nostro compito con questo rapporto annuale come sapete è quello di dare l'identità di Periodo nella società italiana pur collocando evidentemente l'analisi nei processi lunghi di trasformazione e allora quest'anno però non possiamo non parlare di quell'irrazionale che ha infiltrato il tessuto sociale mi riferisco sia ma le posizioni scettiche individuali di molti anche insospettabili sia ai movimenti di protesta che quest'anno hanno infiammato le piazze
Un irrazionale che peraltro si ritagli anche una non modesto spazio nel discorso pubblico scalando le classifiche di vendita erano dei di certi libri conquistando i trending Topic sui social network e occupando anche
La ribalta televisiva
Allora la considerazione che accanto ad una maggioranza da una larga maggioranza
Ragionevole e saggia se pensiamo soltanto gli alti tassi di adesione alla campagna vaccinale che collocano l'Italia ai primi posti in Europa ben accanto a questa maggioranza ragionevole assaggia si leva però un'onda di irrazionalità quasi non sommo della ragione una fuga fatale nel pensiero magico stregoni coscia manico da parte di molti mi riferisco in particolare vi dà una serie di dati dal mio punto di vista sorprendenti mi riferisco in particolare a quel cinque virgola nove per cento di italiani cioè parliamo di circa tre milioni di persone per i quali semplicemente il Coni dal non esiste
Mi riferisco a quel dieci virgola nove di per cento di italiani per cui il vaccino è inutile e inefficace ora abbiamo una trentuno virgola quattro per cento che pensa
Che il bacino sia un farmaco sperimentale che quindi le persone che il si vaccinano fanno da cavia
In definitiva esce da questa esperienza della emergenza sanitaria un dodici virgola sette per cento di italiani convinti che la scienza produca più danni che benefici
Insomma osserviamo in una porzione della società di RAI uno serraggio un'arena un una irragionevole disponibilità credere Pa pregiudizi anti scientifici
Superstizioni pre moderne io rientri fondarsi anche speculazioni complottiste
è sorprendente che il cinque virgola otto per cento degli italiani sia sicuro che la terra sia piatta
Il dieci per cento è convinto che l'uomo non sia mai sbarcato sulla luna il diciannove virgola nove per cento considera il cinque g uno strumento molto sofisticato per controllare le menti delle persone
E poi c'è anche la teoria cospirazione mistica del Gran Prix un piazzamento cioè il trentanove virgola nove per cento degli italiani quasi quattro su dieci penso sono certi del pericolo e sia in atto una sostituzione tecnica il riferimento è alle migrazioni
Come Progetto intenzionale di alcune risulta OPA che élite Global Nesta
E allora dobbiamo domandarci perché sia succedendo tutto questo cioè perché stiamo assistendo a questo irrazionale che progressivamente infiltrano componente minoritaria
Ma non il rilevante della società italiana
E la risposta e che l'irrazionale che oggi si fa che oggi si sta manifestando e questi numeri ce lo dicono non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia non possiamo liquidare la faccenda esclusivamente in questi termini perché ha delle radici socio economiche profonde che dobbiamo riconoscere in qualche modo seguiamo quella parabola sociale a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e che abbiamo raccontato come Censis dal rancore al surrealismo psichico un fenomeno eminentemente prepolitico e che oggi evolve diventando da parte di alcuni il gran rifiuto del discorso razionale
Cioè esattamente di quegli strumenti della ragione con cui in passato abbiamo costruito il progresso e il nostro benessere la scienza la medicina i farmaci l'innovazione tecnologica
Allora dobbiamo domandarci perché la ragione sta perdendo la forza di persuasione che ha avuto in passato
Perché in effetti nel Grande Progetto della modernità razionale la ragione era era la ragione che ci in qualche modo difendeva proteggeva dall'incertezza dell'ignoto e dei rischi esistenziale
Rischi biologici innanzitutto
Ci sono gli strumenti della ragione che hanno favorito l'allungamento continuo ininterrotto dell'aspettativa di vita
Attraverso l'applicazione delle norme igienico sanitarie le scoperte scientifiche i progressi della medicina
Lo sviluppo di farmaci efficace nel giro di poco più di mezzo secolo abbiamo praticamente raddoppiato l'aspettativa di vita
La ragione c'ha difeso dei rischi economici garantendo di fatto la crescita e il benessere di massa attraverso gli investimenti pubblici e la libertà di impresa individuale li privata la TARSU quell'intreccio virtuoso tra stato e mercato
La ragione ci ha difeso dei rischi sociali con l'istituzione di un apparato pubblico di protezione sociale di un sistema di welfare d'impianto universalistico
La ragione ci ha difeso anche da i rischi di slittamento posizionata assicurando cosa quei processi di mobilità sociale ascensionale per mezzo dell'istruzione dei meccanismi meritocratici di selezione
Soddisfacendo in questo modo da una parte il desiderio di riconoscimento dei ceti sociali più bassi che dall'altra parte scongiurando lo spettro del declassamento per il ceto medio
La ragione Jacques difeso dei rischi di marginalità sociale grazie ad un'organizzazione politica capace di condensare le istanze sociali
E di tradurlo in misure di inclusione in programmi di allargamento diciamo così di diritti civili
E allora oggi perché si prendono le distanze dalla ragione perché in qualche modo c'è una componente sociale
Che il rinnega il Progetto della modernità razionale questa la domanda a cui dobbiamo cercare di dare una risposta
La risposta e che siamo dicevo noi dobbiamo guardare soltanto agli effetti della pandemia dobbiamo guarderà ragioni socioeconomiche più profonda
La risposta è che siamo entrati nel ciclo dei rendimenti decrescenti degli investimenti sociali
Cioè la
Fuga nell'irrazionale è l'esito di aspettative soggettive che rimangono insoddisfatte pure essendo legittime in quanto sono aspettativa alimentate dalla stessa realtà razionale
Non è un caso che oggi l'ottantadue per cento degli italiani pensi di meritare di più nel lavoro rispetto a quello che ha e il sessantacinque per cento di meritare di più
Nella propria vita in generale
L'esempio più paradigmatico del fatto che siamo entrati nel ciclo dei rendimenti decrescenti degli investimenti sociali riguarda gli investimenti pubblici e privati nel sistema di istruzione e formazione
Colpisce che da una parte quest'anno c'abbiamo ottenuto l'ambitissima il prestigiosissimo premio Nobel per la fisica di un italiano quindi non è un problema di mancanza di talenti
Ma colpisce l'affetto sociale ed economico che riguarda poi gli esiti dei percorsi di istruzione e formazione
Perché oggi si possono stratificare un giovane può stratificare nel proprio curriculum un numero rilevante di titoli di studio la laurea il dottorato il post dottorato un master di primo livello un master di secondo livello le scuole di specializzazione lo studio delle lingue straniere dell'arabo del cinese
E poi ritrovarsi invariabilmente lo accennava con forme occupazionali precaria insoddisfacenti e redditi da lavoro inadeguati
Non è un caso che l'ottantuno per cento una percentuale enorme di italiani oggi ritiene che sia molto difficile per un giovane
Vedersi riconosciuto nella vita l'investimento di tempo di energie e di risorse profuso
Nello studio quindi quegli investimenti sociali pubblici e privati che riguardano il sistema dell'istruzione e della e della formazione non danno indietro i rendimenti che erano in grado di garantire il passato
Un discorso analogo riguarda anche gli investimenti infrastrutturali
è ancora possibile in Italia ad esempio realizzare un'autostrada del Sole incassare il dividendo sociale
Che si avrebbe come effetto di moltiplicatore sul sistema economico di un investimento di quel genere
Allora nel circolo dei rendimenti decrescenti degli investimenti sociali siano a determinare un pericoloso circolo vizioso
Da una parte gli investimenti sociali danno forma basso stimolo alla crescita economica quindi generano di ritorno
Ridotti rientri in termini di gettito fiscale conseguentemente si innesca la spirale
Del debito pubblico perché naturalmente gli Stati sono costretti a continuare di indebitarsi non possono smettere da un giorno all'altro di spendere per la scuola la sanità la previdenza per strada
Si determina una grande insoddisfazione sociale e quindi in una componente della società la ricusazione la presa di distanza da quel paradigma nazionale che pure e quello che ha permesso di costruire il nostro benessere e il nostro progresso
Oggi per due terzi degli italiani il sessantasei per cento nel nostro Paese si viveva meglio in passato è in qualche modo il segno di una corsa per Civita verso il basso
Per il cinquantuno per cento poco più della metà malgrado il robusto rimbalzo del PIL di quest'anno non torneremo più alla crescita economica e al benessere del passato
Ma in effetti se guardiamo in maniera retrospettiva l'evoluzione della crescita del PIL nei decenni che abbiamo alle spalle risulta che il PIL in Italia era cresciuto
Del quarantacinque virgola due per cento in termini reali cumulati
Nel decennio degli anni settanta
Pochi del ventisei virgola nove per cento negli anni ottanta del diciassette virgola tre per cento negli anni novanta
Poi solo del tre virgola due per cento nel primo decennio del nuovo millennio solo dello zero virgola nove per cento nel decennio prima Brigandì mia per poi crollare come sappiamo dell'otto virgola nove per cento lo scorso anno
Aggiungo un altro dato
Quindi come dire non si tratta soltanto di percezioni negli ultimi trent'anni di globalizzazione cioè dal mille novecentonovanta al due mila venti
L'Italia è l'unico paese OCSE l'unica economia avanzata in cui le retribuzioni medie lorde annue sono diminuite
è l'unico Paese sono di mite del due virgola nove per cento in termini reali nel due mila venti rispetto a trent'anni prima
A fronte di una crescita
Cito il primo Paese in graduatoria la Lituania
Più duecentosettantasei per cento ma lasciamo da parte la Lituania cito la Germania più trentatré virgola sette per cento cito la Francia più trentuno virgola uno per cento l'Italia l'unico paese
Con una variazione negativa meno due virgola nove per cento
Questo se guardiamo se ci guardiamo indietro ma proviamo a guardare in avanti sappiamo come stanno abbiamo una robusta crescita del PIL
Già al terzo trimestre di quest'anno la crescita acquisita e del sei virgola due per cento le previsioni dell'OCSE è uscito due giorni fa ci dicono più sei virgola tre per cento
La crescita di quest'anno supera le previsioni del governo governo prevedeva nella nota di aggiornamento al Def una crescita di sei punti per il due mila venti
Per il due mila ventuno scusate ma guardate guardiamo negli anni successivi
Bene prevista una crescita del quattro virgola sette per cento il prossimo anno del due virgola otto per cento nel due mila venti tre dell'uno virgola nove per cento nel due mila ventiquattro
E questi sono dati che incorporano l'effetto moltiplicatore sull'economia degli investimenti previsti dal piano RR
Come vedete il tasso di crescita nei prossimi anni diminuisce dal luglio sei quattro due uno
Quindi c'è una prospettiva di ripiegamento in qualche modo da scongiurare verso quell'Italia dello zero virgola che i beni conoscevamo prima dell'arrivo della Panini della pandemia
Rimane il problema cioè di tradurre di robusto rimbalzo dell'economia di quest'anno in una crescita strutturale e duratura
Non è un caso per quanto non dico che tutte queste persone abbiano letto la madre forma non è un caso che il sessantanove per cento degli italiani si dichiara molto inquieto pensando al futuro e questo dato sale al settantuno per cento ragioni ma guardate io dico anche i crescenti tassi di astensione alle elezioni sono in qualche modo la prese di distanza da un comportamento di per sé molto razionale come il voto
E in fondo se ci pensiamo bene anche l'affidarsi nelle opzioni politiche al deus ex machina
O perché è un leader politico sa flettere i muscoli o perché al contrario quello percepito come il più competente
O il più onesto di tutti sono in entrambi i casi il sintomo di una sfiducia nei normali meccanismi di funzionamento della democrazia
Non è un caso ancora una volta che quasi la metà degli italiani quarantasette virgola sette per cento affermi che il Governo i partiti politici non cambieranno in meglio
La propria vita e il ventuno virgola otto per cento afferma che esistono sistemi politici migliori della democrazia questa è un campanello d'allarme preoccupante ritorna in gioco quell'apparente ossimoro delle democrazie illiberali come forme di governo qui guardate
Allora qual è il punto che si il Progetto della modernità razionale oggi non riesce più ad arginare la proliferazione dei rischi esistenziali che in passato invece erano previsti controllati neutralizzati o risarciti
Allora si determina quella parabola sociale che abbiamo raccontato negli ultimi anni dal rancore al sorriso consentito e che oggi evolve fino a diventare fuga nell'irrazionale
Dicevo però non è soltanto una questione di percezioni le indagini i dati che ho elencato ce lo confermano
C'è un rischio di ori di erosione del patrimonio di famiglia ad esempio la ricchezza complessiva delle famiglie noi da questo punto di vista abbiamo sempre avuto un record
è pari a nove mila novecentotrentanove miliardi di euro però nell'ultimo decennio tra il due mila dieci e il due mila venti il conto patrimoniale degli italiani si è ridotto del cinque virgola tre per cento in termini ideali e questo segna una netta discontinuità rispetto al passato
Si comincia ad eludere il patrimonio delle famiglie
E questa riduzione l'esito di una diminuzione del reddito delle famiglie che è diminuito del tre virgola otto per cento in termini reali nel decennio e sta lì a dimostrare come si stia indebolendo la capacità degli italiani di formare nuova ricchezza
E infatti in prospettiva solo il quindici per cento degli italiani ritiene che dopo la pandemia la propria situazione economica sarà migliore
Per la maggioranza il cinquantasei per cento resterà uguale
Poi c'è un ventotto per cento un consistente ventotto per cento che teme che potrà peggiorare
In questi ultimi dieci anni oltre a verificarsi essersi dirà verificata questa variazione del patrimonio io voglio ricordare anche che punto tra il due mila otto e il due mila diciannove che gli investimenti pubblici nel nostro Paese sono divenuti del ventisette virgola otto per cento in termini reali
Allora non è una questione di percezione come prima dicevo
Il punto dicevo noi dobbiamo fare in modo che il robusto rimbalzo delle colonie di quest'anno possa trovare la strada per tradursi in una crescita duratura e strutturale ma la sensazione che abbiamo è che ci sono dei fattori di freno
Che congiurano contro la ripresa economica
A cominciare oggi da una dal rischio di una fiammata inflazionistica
A ottobre il rialzo dei prezzi alla produzione e l'industria è stato del venti virgola quattro per cento il prezzo dell'energia su base annua è aumentata ottobre dell'ottanta virgola cinque per cento
Come anche ci sono delle incognite che pesa no sul risveglio dei consumi da parte delle famiglie noi veniamo da un lungo periodo di depressione della domanda interna
Voglio ricordare che alla fine del due mila diciannove non avevamo ancora recuperata in termini di consumi delle famiglie
I livelli pre-crisi con riferimento alla grande crisi economica finanziaria internazionale esploso nel due mila otto
Cioè alla fine del due mila diciannove prima dell'arrivo del virus i consumi delle famiglie segnavano ancora un meno uno virgola quattro per cento rispetto al due mila sette è stato un decennio in cui le famiglie sono stata attanagliati dalle incertezze non hanno alimentato i consumi
Quest'anno si prevede una crescita dei consumi intorno al cinque per cento forse superiore il cinque virgola due per cento il che significa
Una crescita inferiore alla crescita del PIL e sicuramente inadeguata a ricollocare il Paese sui livelli di spesa delle famiglie
Dell'anno prego vite tutti meno diciannove che a sua volta era inferiore ai livelli antecedenti al due mila otto
è una dobbiamo sottolinearlo questo rischio di un rimbalzo nella scarsità
L'Italia cioè affronta la grande sfida della ripresa post pandemia con una serie di gravi fragilità la scarsità di risorse umane su cui fare leva
Il primo fattore della scarsità di tipo demografico non c'è dubbio nell'ultimo anno il nostro tasso di natalità è sceso per la prima volta sotto la soglia disse abbiamo segnato sei virgola otto nati ogni mille abitanti naturalmente il valore più basso tra tutti i Paesi europee nella media europea il tasso di natalità e al nove virgola uno rispetto al nostro sei virgola otto
Negli ultimi cinque anni tra il due mila quindici il due mila venti la contrazione complessiva delle nascite è stata del sedici virgola otto per cento
Quest'anno sicuramente s'andremo per la prima volta sotto la soglia dei quattrocento mila nati nell'anno come effetto anche dei mancati concepimenti dello scorso anno naturalmente molti giovani sono stati scoraggiati dagli impatto sociale ed economico per emergenza sanitaria agli rispetto a loro progetti di pregare
Di procreazione ma la verità è che anno dopo anno siamo qui a ricordare che battiamo sempre nuovi record negativi in termini di denatalità rispetto a senta cioè rispetto a anno mille ottocentosessantuno la denuncia d'Italia
Quella del termine di confronto
Come anche diminuisce la popolazione complessiva
Dal due mila quattordici ad oggi abbiamo perso circa un milione di residenti in Italia
E come dire che una città come Napoli in fondo sia scomparsa
E cosa ancora più allarmante secondo gli scenari di previsione la popolazione attiva in età lavorativa che oggi ha un'incidenza del sessantatré virgola otto per cento del totale
Bene si ridurrà al sessanta virgola nove per cento nel due mila trenta
E al cinquantaquattro per cento nel due mila cinquanta
Allora c'è un primo fattore di scarsità di tipo demografico e poi c'è il grande problema del sottoutilizzo del capitale umano e della dissipazione delle competenze voglio ricordare che oggi quasi un terzo degli occupati possiede al massimo la licenza media
Anche tra gli occupati giovani sotto i trentacinque anni più del diciannove per cento non ha nemmeno il diploma da una parte abbiamo un'occupazione povera di capitale umano
Dall'altra una disoccupazione che coinvolge anche un numero rilevante di laureati e offerte di lavoro
Non orientata inserire persone con livelli distruzione più elevati tutto questo è un mix micidiale che indebolisce
Le motivazioni la propensione a fare investimenti nel capitale umano sono due percentuali inquietanti da questo punto di vista l'ottantaquattro per cento degli italiani ritiene che li impegna i risultati conseguiti negli studi non mettono più al riparo i giovani dal rischio di dover rimanere disoccupati a lungo l'ottantuno per cento soprattutto i giovani in questo caso la quota sale all'ottantasette per cento
Non riconoscono più una correlazione diventa tra l'impegno nella formazione e la garanzia poi di avere un lavoro stabile e adeguatamente remunerato
Il tema dei giovani resta sicuramente un'emergenza sociale nel nostro Paese
Inizio
I giovani che non studiano e non lavorano
Costituiscono una eclatante fragilità sociale del nostro Paese
Per tutti gli Stati europei lo sappiamo l'Italia presenta il dato più elevato da questo punto di vista non solo dato che continua ad aumentare negli anni l'anno scorso erano due virgola sette milioni i giovani tra i venti e trentaquattro anni che non studiano e non lavoro cioè il ventinove virgola tre per cento
Dei giovani in quella fascia di età sono aumentati del cinque virgola uno per cento rispetto all'anno precedente
Nel caso del Mezzogiorno questa percentuale sale addirittura al quarantadue virgola cinque per cento cioè quasi il doppio dei coetanei che vivono nelle altre regioni del centro e del nord
Come rimane una straordinaria vulnerabilità quella della condizione delle donne nel nostro Paese
Durante la pandemia sostanzialmente tra la fine del due mila diciannove e la metà del due mila ventuno sono state quattrocentoventuno mila le donne che hanno perso o non hanno trovato un lavoro il tasso di attività femminile in Italia fermo al cinquantaquattro virgola sei per cento si è ridotto di due punti percentuali durante la pandemia rimane lontanissimo da quello degli uomini che è del settantadue virgola nove per cento
E da questo punto di vista l'Italia è all'ultimo posto in Europa in Svezia per avere un riferimento si supera l'ottanta per cento in termini di tasso di attività femminile
Sopra di noi si collocano anche due paesi come la Grecia e la Romania con un tasso di attività femminile del cinquantanove virgola tre per cento rispetto al nostro cinquantaquattro virgola sei per cento per non parlare poi del fatto che la pandemia comportato per le donne occupate una gravi difficoltà rende doppio carico figli lavoro il cinquantatré per cento delle donne occupate dichiara che durante l'emergenza ha avuto un carico aggiuntivo di stress di fatica nel lavoro e nella vita familiare il corrispettivo nel caso degli uomini occupati è soltanto il trentanove per cento
E allora l'ultimo tema che voglio toccare dobbiamo pensare anche ad una società digitale pienamente in Cusi Massa stiamo con la pandemia abbia rappresentato uno straordinario fattori di accelerazione nell'utilizzo della rete internet device digitali
Tuttavia
L'età il livello di istruzione le differenze territoriali rappresentano anche dei ancora di fattori di ostacolo all'accesso
Nella società digitale cito due esempi
Soltanto il trenta per cento degli utenti di internet che ha un basso titolo di studio utilizza on line il proprio conto corrente
A fronte di un dato esattamente il doppio il sessanta per cento tra invece le persone più istruite diplomatico laurea
Complessivamente circa la metà della popolazione italiana già attivato l'identità di digitale Speed ma anche da questo punto di vista i divari sociali territoriali pesa ancora molto
Perché rispetto alla media nazionale si sale munito tre residenti nelle grandi aree metropolitane cinquantanove virgola cinque per cento tra le persone più istruite diplomatico e laureati si va oltre il sessantuno per cento parliamo di dieci invece negativi rispetto alla media nazionale
Al sud quaranta per cento tra gli anziani trentadue per cento allora veramente concludo dopo questa lunga carrellata di di analisi di dati naturalmente tutti gli approfondimenti per chi vorrà sono contenuti nel nostro rapporto concludo ritornando al tema da cui sono partito questa società e nazionale che quest'anno abbiamo descritto
Concludo dicendo che si cade evidentemente nell'irrazionale
Quando nei momenti di interregno di di crisi e di trapasso ad una nuova epoca
Però dobbiamo sapere che il benessere necessità di investimenti sociali diffusi e di forti motivazioni individuali che vengono cioè alimentate dalla persuasione che ne valga la piena
Però questo significa che è il reale che deve incaricarsi di smentire quella pulsione della società italiana senza lievito che è caduta in questo sonno evanescente della ragione cioè è irreale che deve tornare a certificare il valore intrinseco delle scelte razionali
Grazie
Grazie
Grazie dottor Valerio
Grazie al professo tregua nell'edificio ospitano qui per la presentazione del cinquantacinquesimo rapporto del Censis e mi sono cinquantacinque anni consecutivi
Che i primi giorni di dicembre veniamo a fare insieme a questa riflessione sul situazione sociale del Paese sulle prospettive che sullo schermo di sviluppo che il nostro Paese sta intraprendendo
è stato un anno difficile come ricordava anche prima Presidente uno è stato un anno anche compresso da interpretare chi come noi a questo compito questo mi impegno di leggere la società italiana trovando degli schemi mentali trovando quelle chiavi interpretative che danno una visione complessiva di dove e di dove sta andando la società italiana
Quest'anno abbiamo visto sostanzialmente agire due fattori di trasformazione forti da un lato la stesa l'aspettare e dall'altro la ripresa la speranza lo sguardo verso il futuro
Nell'attesa sono elementi positivi naturalmente c'è questo questa voglia di ritrovare spessore temporale all'interno della società all'interno dello schema di sviluppo
Questo sguardo verso il futuro che in qualche modo è mancato negli anni passati abbiamo scritto qualche anno fa siamo intrappolati nella presente viviamo il giorno per giorno vigna chiediamo di meccanismi veloci di opinione evitiamo di respiro breve l'atteso in qualche modo ci ha ridato il senso di prospettiva ridato spazio all'interno del quale provare a immaginare e costruire un nuovo schema di sviluppo al tempo stesso questa tesa continuata che doveva interrompersi rapidamente che invece in qualche modo ci si ripropone dopo la seconda la terza la quarta ondata
Aumenta un clima di incertezza prima di preoccupazioni l'ultima
Quasi di Distaso
La seconda parola che caratterizza l'anno è ovviamente la ripresa la ripartenza il rimettersi in gioco rimettere mano ai problemi strutturali che la nostra società perché i pareri dei ma ricordato un dettagli con numeri problemi strutturali che sono tutti sul tappeto rispetto ai quali non possiamo non metterci in gioco e non possiamo non tenerne conto
Nella ripresa però c'è anche una volontà di alleggerimento una volontà di di respiro nuovo volontari di riprendere in mano le cose ma senza troppi condizionamenti del passato
E questo rende difficile dare una lettura abbiamo detto in perpendicolare della società italiana uno sguardo dall'alto uno sguardo unitario schema interpretativo
Unico di una sfida che invece vive un come dire una contraddizione di tante forze di tante tensioni di tante trasformazioni di tanti cambiamenti
Rispetto ai quali non riusciamo a a dare una lettura unitaria comunque ci dobbiamo provare
La prima il primo elemento che in qualche modo emerge dall'analisi della situazione sociale del Paese di quest'anno e che come in qualche modo avevano segnalato l'anno scorso ci sono rotti i meccanismi orizzontali ma i meccanismi di adattamento anche furbo anche minuto anche Collino della società italiana la piccola impresa una famiglia il sostegno dato per prossimità questo meccanismo di sviluppo tutto legato alla possibilità alla continuità orizzontale in qualche modo ha perso di potenza non basta più certamente importante certamente presente certamente questa dimensione di adattamento e di evoluzione continuata funziona ancora ma non è più sufficiente registriamo in questo anno una una forte tensione invece alla verticalizzazione non soltanto del potere ma soprattutto dei processi di trasformazione dei processi evoluzione dello schema di sviluppo complessivo del Paese
Lo vediamo in tanti fronti lo vediamo nella scuola questo ritorno alla centralità del sistema scolastico alla necessità di investimenti sul sistema scolastico in una logica di sistema un primo logica verticale in una logica di disegno complessivo della programmazione delle attività scolastiche nel reclutamento dei professori nella costruzione di un modello di scuola più vicino a quelle che sono le attese bisogni le aspettative del sistema dell'ingresso
Vediamo il sistema della ricerca veniamo da alcuni anni in cui abbiamo valorizzato abbiamo premiato abbiamo immaginato il coordinamento delle attività di ricerca il ruolo diciamo distribuito della ricerca presso le imprese
Presso i piccoli enti di ricerca presso gli enti privati presso più o meno una proliferazione anche gli enti pubblici oggi torniamo indietro in questo senso torniamo ad affermare una centralità dei grandi soggetti della ricerca pubblica e in qualche misura anche nei grandi investimenti interni ricerca da parte di soggetti privati non è un caso se sulla legge di bilancio in discussione oggi al Senato abolisce
La agenzia nazionale ricerche reintroduce un meccanismo forte di finanziamento della scienza Brahms pacifica nel nostro Paese lo abbiamo visto
Sui temi del governo dell'economia oggi una delle preoccupazioni principali l'insieme al debito e anche la lotta all'inflazione il meccanismo per cercare di tenere sotto controllo i pezzi per cercare di ritrovare spazio per ridurre le diseguaglianze o almeno per non alimentare cresciuti nel di nuovo
L'abbiamo visto ad esempio nel
Il ritorno sulla scena dopo tanti anni in qualche modo di un di un'idea di un piano di una programmazione per il Mezzogiorno visto con un sistema unitario visto come Progetto per quanto possibile capace i coinvolge tutto il Paese ecco abbiamo visto tante tensioni verticali tanti tentativi di riportare la dimensione sistemica quella forza minuta del continuato adattamento che ha caratterizzato tanti anni di sviluppo della società elettrica
Per dirlo con una battuta è una società che cerca di crescere il più bel progetto che non naturale Nunzio più per dimensione sistemica che non per continuato adeguamento rispetto alle piccole quale grandi variazioni che è la realtà ti impone che la dimensione razionale come diceva prima pareri Filippo
Al tempo stesso queste queste fiammate verticali questo ritorno a una dimensione verticale dello sviluppo produce la paura di tornare indietro
La paura di non vedere il declinato progetto sistemico che abbia caratteristici delle dimensioni risorse economiche qualità progettuale adeguata a quelle che sovversive che abbiamo davanti
Questa dimensione Progetto ingresso di nozioni di come dire discorso sistemico della società nelle sue dimensioni verticali nelle sue dimensioni di fondamenta
Degli Investimenti Sociali degli investimenti economici lo troviamo come ricordava anche prima Presidente tra neo in questo gran
Beh lavoro che si fa intorno alle sanzioni questa parola in qualche modo ha caratterizzato Santo Lannutti siamo chiude
La transizione digitale in che modo in che termini le nuove tecnologie nuovi apparati nuovi comportamenti la nuova cultura digitale incidenti sul nostro schema di sviluppo dal punto di vista sociale dal punto di vista economico dal punto di vista della competitività internazionale
Siamo dentro la transazione digitale che ha una potenza trasforma attiva straordinaria anche al tempo stesso chiede una linea dissi lungo una linea di caratterizzazione del ruolo italiano all'interno di questo sistema di trasformazione lo vediamo nella cosiddetta transizione ambientale una transizione energetica
Che vede il nostro Paese strutturalmente storicamente dipendente da fonti energetiche Sterne quindi in un gioco geostrategico complesso ma che in qualche modo rimette al centro del dibattito ho tanti anni il tema dell'energia non soltanto in termini di costo delle bollette ma soprattutto in corso
In termini di sistema complessivo
Delle energie che apre all'innovazione che abbia l'opportunità di coinvolgimento delle nuove piccole imprese delle imprese cosiddette start-up innovative che apre quindi un sistema imprenditoriale nel sistema economico un sistema sociale completamente diverso
Ricordava prima il presidente Treu siamo dentro e dobbiamo riaffermarlo con forza in ogni occasione in cui ci sarà possibile un'altra azione del lavoro
Strutturale straordinariamente potente da un lato vediamo crescere la disoccupazione soprattutto quella giovanile soprattutto quella femminile dall'altro lato giriamo per l'Italia ci sentiamo dire ma io assumeremo altrove persone alle quali abbiamo posti di lavoro che non riusciamo occupa abbiamo un disallineamento
Crescente fra domanda e offerta di lavoro
Siamo dentro la transizione demografica straordinariamente potente lo ricordava anche prima il dottor Valerio siamo ogni anno lì a registrare il record negativo successivo sempre un passo indietro sempre un passo indietro
è una società che si è trasformata tende Chiatante cambiato i suoi bisogni che ha cambiato i suoi modelli di comportamento
La transizione demografica non è qualcosa che affronti rapidamente riso è una posizione di nuovo come le altre che ha un lungo percorso e che chiede una gran fatica in grande sforzo un grande lavoro
In certi versi chiede ciascuno un progetto che non è più solo il progetto della scuola del welfare e delle pensioni della dimensione energetica ma qualcosa che riesca a mettere tutto insieme riesca a tenere insieme
Queste diverse transizione
E di fronte a questo la società italiana ci trova in qualche modo preoccupata di tornare indietro
La pandemia ci ha fatto fare un balzo davanti a trasformato le condizioni all'interno del quale ci siamo trovati a doverci muovere però resta in fondo la preoccupazione
Che saremo costretti a fare un passo indietro che queste tensioni verticali queste proposte transizioni
Che in qualche modo stiamo provando a portare avanti può alla fine non riusciamo a compierlo
La cultura popolare ci dice
In un cantiere senza progetto si affannano i costruttori che la realtà di tutti i giorni laddove la transizione non ha un progetto chiaro definito preciso è chiaro che finiremo per affannarsi tutti intorno a qualcosa dev'essere come diceva prima Presidente Treu infondo inconcludente
è un progetto servono parole nuovo
Scusate quello che la società italiana ha provato al dire anche quest'anno ad affermare nuove idee nuove parole nuovi paradigmi di funzionamento una nuova forma per certi versi di razionalità ne ricordo alcune la sostenibilità
La parola che ha tanti significati che ha assunto progressivamente un ruolo fondamentale dobbiamo costruire un modello di sviluppo che sia sostenibili
Cioè che garantisca un ampliamento della capacità di sostentamento delle nuove generazioni in termini ambientali in termini economici in termini di coesione
Ma è una parola difficile sulla parola che Chiellini chi chiede impegno chiede fatica non soltanto interpretativa ma anche applicativa mimetica
Nel nel rapporto spiega un esempio qual è l'effetto derubare respira il tetto con una pala eolica
Quali saranno le conseguenze sul clima quali saranno le conseguenze sulle nuove generazioni qual è l'effetto del respingimento dei migranti alle frontiere dell'Europa in Polonia o lungo i bordi del Mediterraneo
Nel lungo periodo
è sostenibile
Lo farà se sì in che termini con quali capacità di ampliare o di ridurre il sostentamento delle nuove generazioni sono anni che ci esercitiamo questa parola ma quest'anno appreso che succede un po'dappertutto gli italiani conoscono parlano ci si confrontano
Però chiede anch'essa un lavoro non soltanto interpretativo ma anche di introduzione nei meccanismi quotidiani dello sviluppo della società la seconda e la tempestività oggi tutto lo giochiamo sul tempo e sui tempi giusti sentiamo dire non certamente
è il tempo è arrivato il tempo dobbiamo stare dentro il tempo dello storico
La tempestività è unanime un valore è una capacità di stare dentro i processi evolutivi al tempo stesso però il nuovo chiede un'applicazione chiede un pensiero chiede una dimensione razionale sembra sfuggire
L'altra parola forte naturalmente di Bersani la pandemia
Anche questa dimensione pandemica questa dimensione di esplosione finale dei rischi che ci sono intorno rischi sanitari ma non soltanto sanitari in qualche modo tende a caratterizzare il tempo nuovo
è un po'come definire lo scavo del gioco all'interno del quale ci troviamo
Siamo qui dentro una trasformazione che chiede Progetto che chiede però pensiero che chiede parole che chiama una ha un ripensamento a una ripresa dello sviluppo in termini nuovi senza dimenticare i mali antichi senza dimenticare i difetti del passato
Nel mille novecentottantatré in questa stessa sala quando abbiamo presentato rapporto sociale abbiamo iniziato dicendo
Dimenticare è restituire agli dèi uscivamo da una lunga crisi obbedivano i primi segnali di uscita dalla crisi
Del terrorismo delle difficoltà economiche dei tassi l'inflazione schizzata alle stelle delle crisi energetiche il diciannove per ripartire per riprendere in mano lo sviluppo dobbiamo dimenticare dobbiamo lasciarci alle spalle dobbiamo guardare in avanti
Al tempo stesso oggi però possiamo dire
Con nelle parole device cosa succede se l'angelo custode dimentica di farci dimenticare
Cioè se i problemi strutturali che abbiamo alle nostre spalle non possiamo non dimenticarci non possiamo lasciarli sullo sfondo che andare soltanto allora dobbiamo avere la forza di guardare dentro la società perché senza coscienza di sé senza autoconsapevolezza questo censura sempre detto non ci sarà sviluppo
Senza uno sforzo di conoscenza
Se al suo sforzo di costruzione di una coscienza di sé nel nostro Paese continuerà essere traballante quelle transazioni quello sforzo progettuale quella trasformazione in una dimensione di rafforzamento delle fondamenta sociale delle fondamenta economiche
Senza una uno sforzo niente
Non solo di interpretazioni ma anche di costruzione della coscienza resteranno probabilmente sterili coscienza di cosa consapevolezza di cosa beh della parte negativa che la parte positiva della parte che in qualche modo ci costringe a metter mano alle cose delle della parte invece sulla quale possiamo costruire nuovo schema di sviluppo le leve del
Ed è la ripresa ci vuole coscienza dei nostri clienti
Una di queste lo vediamo in questi giorni nell'affastellamento delle riforme oggi abbiamo di fronte riforme di ogni tipo dalla legge sulla disabilità la riforma della giustizia alla legge sulla montagna alla riforma del lavoro del Welfare siamo di fronte a una come dire ha un panorama di ripensamento strutturale delle regole del gioco straordinariamente importante e dobbiamo affrontarlo sapendo che dentro ci sono tanti problemi tante difficoltà tante cose non dette canti Limited affronta abbiamo bisogno di una maggiore consapevolezza della fragilità della nostra macchina amministrativa
La pubblica amministrazione che si è ulteriormente fragilità in questi dieci anni e invecchiata che ha perso essa stessa capacità progettuale capacità d'intervento capacità di accompagnamento dei processi di sviluppo della società meglio dell'impresa
Questa fragilità della macchina amministrativa cui in qualche modo si sta cercando di mettere mano ha bisogno di uno sforzo di consapevolezza di coscienza di condivisione a tutti i livelli sindacale imprenditoriale del dibattito pubblicato il dibattito politico e in qualche modo oggi cominciamo bene la terza elemento il terzo ambito
Di riflessione sul quale dobbiamo cominciare a interrogarci su qual è il livello di consapevolezza la società italiana e sui sacrifici che queste trasformazioni in qualche modo comporta
Sembra che siccome ci sono tanti soldi ci sono tanti interventi stiamo ritrovando capacità decisionale da parte dell'assetto politico che l'assetto istituzionale questo significhi che non faremo sacrificio non dovremo fare sacrifici non è così
Ogni processo di trasformazione porta con sé un prezzo da pagare e il prezzo da pagare è qualcosa su cui abbiamo ragionato molto poco
Il piano nazionale riprese residenza quasi non ne fa cenno sembra solo come dire un lungo percorso facile a partire dall'accrescimento del debito pubblico questa macchina terribile di tutto in voi una costruzione per le giovani generazioni di che cosa significa caricare sulle spalle ulteriore debito pubblico ulteriori problemi ulteriori difficoltà lo ha fatto al tempo stesso serve
Avere coscienza delle leve della ripresa qual è la parte cui in qualche modo possiamo costruire su cui dobbiamo lavorare penso al tema del risparmio che così tanto caratterizzato negli ultimi anni all'accumulazione tesi fanno il risparmio patrimoniale di risparmio liquido
Questa grandi dimensioni risparmio privato delle famiglie
Perché ovviamente che ha tutela protezione delle preoccupazioni del futuro nel momento in cui dovremmo venne entro il circuito perché non potremmo fare diversamente in che termini lo potremmo fare come potremmo valorizzarlo come potremmo offrire nuove diverse garanzie rispetto al passato
Penso al tema se abbiamo chiamato delle nuove filiere a raggio corto
Oggi guardiamo l'export cresce le vediamo tassi di successo delle grandi filiere globali ma in realtà le filiere industriali stanno ricomponendo si stanno cambiando pelle stanno cambiando natura
Hanno una dimensione molto molto più stretta molto più locale molto più giocata all'interno dei sistemi territoriali anche dentro la competizione europea anche nell'attenzione fra regioni dell'Europa
A tutti i livelli tutte le condizioni quindi anche questo riposizionamento del gioco della globalizzazione ci consente di giocare la nostra parte se avremo coscienza delle cose che vogliamo fare penso
Infine al ruolo dell'economia sommersa
è di ieri la notizia che per l'ennesima volta siamo i più grandi evasori diva nello Stato europeo quindi questo significa c'è una vitalità interna dell'economia sommersa che ha caratteristiche naturalmente molto diverso da quello degli anni settanta in cui era economia che preparava un salto imprenditoriale oggi non sappiamo bene in quale il quale Canale a a prepararsi fa a mettersi è solamente furbo furbizia ed evasione fiscale invece qualcos'altro il fermento del uomo e qualcosa su cui in qualche misura sì ci dobbiamo interrogare ritiene governo l'ha definito la grande subisce presidente forse è questo il senso di quest'anno la scommessa su cosa però stiamo scommettendo stiamo scommettendo sul fatto che spenderemo la montagna sogni
Che li spenderemo tutti nei tempi giusti cioè nel giro di un paio d'anni che li spenderemo bene che gli scriveremo ciò che effettivamente necessario è difficile dare il senso di questa scommessa probabilmente le difficoltà strutturale del nostro Paese sono talmente tanti talmente radicate che non riusciremo spendere tutta spendere bene
Ma la grande scommessa a mio avviso e quella di ridare senso del futuro ma la società italiana perché ce ne sono le caratteristiche ce ne sono le opportunità cioè la dimensione di tornare a una capacità di coscienza di scommessa sul futuro di costruzione di una prospettiva come dicevo prima proprio in questo
Crescere del tesa in questo crescere di uno spessore temporale di una dimensione storica della nostra società forse più che le altre società in Europa
Serve coscienza perché senza coscienza di sé non c'è sviluppo
Serve il pensiero affinché questa coscienza si formi serve il pensiero perché il reale poi in qualche modo diceva prima Valeri
Aiuti a superare quella concorrente nazionale sembra dominare al di là dei numeri nei comportamenti quotidiani del gioco di opinione quotidiana nel respiro breve della Società Italia
Ma proprio perché essendo il pensiero proprio serve capacità di costruzione di una consapevolezza di sé resta un problema aperto di dove sono i luoghi che ospitano questo pensiero
I quali sono i soggetti capaci di segnalare di richiamare sottolineare Lane avvertenze è stato detto nessuno conosce da sei tutti i suoi peccati
Nel gioco ventisette fondamentale parlamentare alla società è fondamentale il dibattito politico fondamentale nel confronto quotidiano fra istituzioni l'impresa fra istituzioni e cittadini questo gioco di specchi che in qualche modo è stato interrotto
Nel corso degli ultimi anni che oggi invece qualche segnale positivo di una riapertura sullo da questa capacità cioè di confrontarsi con gli altri confrontarsi per capire meglio cosa siamo e dove stiamo andando
Comunque una situazione difficile quello che la pandemia ci offre il fondo una grande opportunità questo virus che ha portato prezzi assai difficili da difficoltà di ogni tipo di ogni genere in fondo ci apre una grande opportunità l'opportunità di rimettere insieme di riconnettere
Lo Stato con le le istituzioni con la vita sociale alla vita collettiva con le aspirazioni della famiglia ma serve lo diceva anche prima veri uno sforzo
Di la per lasciare agire il reale e perché la realtà perché i fatti quotidiani perché quello che viviamo tutti i giorni poi alla fine trovi una dimensione sistemica ritorni a una dimensione collettiva dello sviluppo che ritorni a dare senza prospettiva storica alla nostra società
Anche nella consapevolezza di una società fragile di una società che ha tanti problemi al suo interno deve affrontare tanto transizioni partendo un passo indietro da altre società avanzate ma che all'opportunità di non finire per essere solo una società meglio
Vi ringrazio ringrazio quanti hanno ascoltato guardare moto consentitemi un saluto al presidente Giuseppe De Rita
Che per cinquantacinque volte ci ha accompagnato anche se oggi non è presente in silicio
Ma ci ha guidato guidato il Chelsea saldato indicazione nel senso di prospettiva al nostro lavoro Grazia
Grazie in casi di tutto che sta questo materiale su cui riflettere anch'io mi associo alla ricorda saluto a Giuseppe De Rita che ma è stato per noi un in ma esco veramente per molti direi decennio di ridurre indica anch'io personalmente sono molto bravi
Per grazie a tutti lavoriamoci sopra grazie grazie
Ma poi a suona