Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti tra agli intellettuali saggistica in particolare giornalisti di costume che oggi sono nel pieno della loro carriera diciamo tra i quaranta e i cinquant'anni nel nome di Alberto Arbasino
Esercita un fascino tutto speciale e non per caso crediamo in una società anche culturale traboccante di populisti e di velleitari
E dove non gode più di buona fama che poco integrato le intelligenze migliori delle nuove generazioni
Hanno la fobia del patetico e appunto del velleitario e tendono ai denti Ficarelli intelligenza con la brillantezza il citazionismo l'understatement stanno bene attenti rappresentanti di queste generazioni a non esporsi insomma in una zona di vulnerabilità
Oscillano in genere tra il culto di alcuni miti dell'ironia liquidatoria due atteggiamenti opposti e speculari in fondo due facce della stessa medaglia
è significativo in questo senso che Arbasino non abbia tanto dei lettori ma appunto dei cultori che quando lo hanno conosciuto di persona sono stati spesso terrorizzati dal conversare con lui dal timore
Di apparire provinciali ce lo conferma
Oggi Michele Mars neri un brillantissimo giornalista del Foglio come lo è stata
La da Signa nel cui ha Soncini che ha da poco pubblicato per Quodlibet stile Alberto un ritratto elegante ed elegantemente illustrato
Dello scrittore di poker il libro si apre col brio umoristico che lo caratterizza fino alla fine must Neri racconta come a vent'anni negli anni Novanta gli cade in testa in testa da una libreria
L'anonimo lombardo libro Arbasino e non ne fu folgorato scattò subito l'identificazione anche Luís Vaz neri una carriera diplomatica abbandonata come Arbasino
Anche lui il problema del rossa anche lui la fuga dal karma punitivo della provincia lombarda a Roma
Cioè dei cui ambienti culturali anche mondani il libro è tra l'altro uno spiritoso e godibilissimo ritratto così nacque il culto che in tempi pre internet piani spiega Masi neri si manifestava in libri
In scambi di libri difficilmente reperibili nel ritaglio di pezzi giornalistici o letterine recapitate da Arbasino alle testate via fax una delle tante forme della sprezzatura come le cartoline con cui se la cavava agli inviti i libri
Da parte degli amici
I suoi lettori si stratifica vanno continuamente a ritmo di questi articoli delle reti riedizioni ugualmente colossali che crescevano al pari della cattedrale Arbasino Nirvana scrive
Ma neri il culto cresceva pure parallelamente in quegli anni l'alba segnano tipo l'ha detto lo riconosce vi subito erano soprattutto i due categorie ben precise suoi coetanei Borghesani andrò fili o invece più rari giovani scatenati lirici o sinfonici
Arbasino dice bene l'osteria stato un Google ante-litteram con la funzione Marx molto rilevata che di trascinarla in ogni parte del globo a primeggia tra le leggendarie a tu per tu con i mostri sacri
Della letteratura ma il suo mito si costruisce soprattutto sulla disinvoltura sul fatto che a suo agio ovunque sul suo grande talento Daccò pila caselline di Voghera il tormentone la gita a Chiasso
Signora mia
Le tre fasi dell'intellettuale italiano brillante promessa solito stronzio venerato maestro la sua lettura spiega ma snellire come un tutorial per ragazze di successo con tanto di consigli sull'abbigliamento insomma
Arbasino come un Agnelli della letteratura un d'Annunzio del boom che è servito e serve a proteggere l'identità incerta di una generazione cresciuta viceversa nel declino italiano
Tra novecento del due mila e che per difendere questa incertezza intende puntigliosamente rispettare la norma araba signore della sprezzatura per cui cito ancora bisognava prendere molto in giro le cose serie invece sul serio le strozzate
Tra parentesi norma che in una formidabile pagine di diario tra l'altro proprio romana Giacomo leopardi che non aveva paura della serietà perché sapeva ridere critica con ferocia
Michele ma si merita rappresentante molto consapevole di questa generazione dar Bassignano adulto trova il modo di tradurre Arbasino per i nostri tempi di rendere più sobrie più comprensibili le sue pagine piene di allusioni ormai quasi indecifrabili nei suoi capitoli obliquamente autobiografici trova cioè la distanza giusta racconta con grande verve con orecchio roba segnano ma sta attento a non cadere
Nella parodia involontaria e gli va dato atto
Che oltre a fare l'elogio di Arbasino raccoglie le prove a carico ad esempio la precoce diffidenza di Pasolini a cui il giovane di Voghera sembrava più spigliato che bravo e troppo corrente nella lingua per permettere il sussidio per permettersi il suo pastiche
Infine a dirla tutta provinciale
Ma soprattutto e concludiamo si potrebbe forse ricordare che la fobia del sentimentalismo della noia della lagna
Che Arbasino si traducono troppo spesso nella sua scrittura proprio in lunghissime lagna sul provincialismo italiano in termini pro stia anni Arbasino resta interno lo snobismo e un po'
Del di un d'altra parte forse è il prezzo da pagare
Perché si possano raccogliere nelle anse di quei suoi discorsi logorroici almeno alcuni memorabili aforismi sul nostro costume nazionale in termini ancora prussiani
Arbasino ha solo l'io sociale e non ha l'io profondo né avrebbe senso
Chiedere il racconto nel bene e nel male il suo uso odierno è un sintomo che ci pare importante
Leggete il libro di ma Sneijder farvene un'idea a risentirci venerdì prossimo