La nota antiproibizionista

La nostra politica la nostra informazione sono prese dall'elezione del nuovo presidente della Repubblica dalla situazione politica che ne deriverà chi andrà al Quirinale che andrà a Palazzo Chigi se resterà questa maggioranza se ci saranno elezioni anticipate
O se si andrà alla scadenza naturale del due mila ventitré ma in quali condizioni con quali scenari vista la necessità di garantire l'attuazione del Pnr arretra di poter continuare
A contare sui cospicui finanziamenti europei il tutto con la diffusione dell'epidemia di cave diciannove
Che ha di nuovo raggiunto livelli di guardia con ciò che ne consegue in termini sanitari economici e sociali il mondo politico e quelle riforme se ne sembrano non accorgersi che al di là del totonomine per Quirinale Palazzo Chigi e delle polemiche tra le varie forze politiche
Continua ad esistere un Paese reale con i suoi problemi altrettanto reali
Dalla mezzanotte di ieri Rita Bernardini ha ripreso l'iniziativa non violenta di sciopero della fame come ha scritto sul suo profilo Facebook per aiutare il Governo e Parlamento
A prendere le decisioni ormai non più rimandabili volte a ridurre la congestione dei corpi ristretti nelle carceri italiane congestioni di corpi non tollerabile in tempi normali congestione che rischia di di venire fatale in tempi di pandemia così ha scritto Rita Bernardini al momento risultano più di mille detenuti contagiati e quasi mille duecento positivi tra agenti e dipendenti dell'amministrazione penitenziaria
Il sette aprile del due mila e venti la segretaria generale del Consiglio d'Europa Maria pay Cino Ricci Burgnich presentando il Rapporto sulla popolazione carceraria europea disse che le amministrazioni penitenziarie tutte le autorità competenti dovrebbero sforzarsi di ricorrere ad alternative
Rispetto alla privazione della libertà in particolari situazioni di sovraffollamento e adottare tutte le misure possibili per proteggere sia la popolazione carceraria sia il personale
Così dice appunto Maria P. ceramici Pulici bene sono passati quasi due anni e la situazione delle carceri italiane non pare essere cambiate ben pochi sembrano preoccuparsi e le misure possibili per proteggere che i detenuti che il personale
Ci siamo dimenticati di cosa accadde nel marzo del due mila e venti all'inizio dello da una l'Italia era travolto dall'epidemia senza vaccini con il contagio che si diffondeva rapidamente il sistema sanitario al collasso il governo presieduto da Giuseppe Conte
Decise di chiudere tutto per decreto non furono però considerate le carceri afflitte da sovraffollamento con decine di migliaia di detenuti costretti in condizioni quasi ovunque difficile per non dire intollerabili
E in decine di istituti scoppiarono le rivolte ci siamo dimenticati che quelle sommosse causarono tredici morti tredici morti una strage un fatto senza precedenti nel nostro Paese
Quando si recò a riferire in Parlamento
L'allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede cerca di minimizzare l'accaduto secondo lui e secondo molti altri le rivolte erano state orchestrate dalla criminalità organizzata per ottenere provvedimenti di clemenza e condizioni di favore per i detenuti sottoposti al quarantuno bis
Quasi fosse una riedizione in sedicesimo della presunta trattativa Stato-mafia in quella per capirci che ero stato smontata lo scorso settembre dalla corte d'assise d'appello di Palermo buona fede Parlamento elogio alle forze dell'ordine per aver ripristinato la disciplina
Dimenticando che nelle carceri oltre all'ordine ma anche garantire la dignità delle persone e la loro salute
Riguardo ai morti tredici morti tredici non ce lo dimentichiamo buona fede in Parlamento si limitò a dire che i decessi erano stati dovuti per lo più a overdose di farmaci e di metadone abitualmente usato per il trattamento dalla dipendenza da eroina per lo più nient'altro disse l'allora ministro della Giustizia e nient'altro si è più saputo
A giugno del due mila ventuno alla procura di Modena dove si è verificato il maggior numero di vittime ha messo fine alle indagini sui decessi degli otto deceduti nel carcere Sant'Anna nonostante inchieste indipendenti abbiano messo in luce Dubini omissioni dichiarazioni contraddittorie la cura nelle ricostruzioni e aspetti trascurati
A poco meno di due anni quella strage è stata praticamente dimenticata dimenticata resta la situazione di sovraffollamento delle carceri
Alcune delle quali in condizioni inumane degradanti per chi vi si trova detenuto e per chi vi lavora e dimenticata resta la causa del sovraffollamento delle nostre carceri che e rimane la legge sulle droghe
Dalla recente Conferenza nazionale che si è svolta a Genova conferenza sulle dipendenze è venuta la richiesta di rivedere le sanzioni penali per il consumo personale di sostanze e i fatti di lieve entità
Questa richiesta al momento non ha però trovato alcuna risposta da parte delle forze politiche né dall'attuale governo che pure verso le carceri ha mostrato una tensione vista poche volte in passato
Si dirà che è all'ordine del giorno c'è l'ormai prossima elezione del Presidente della Repubblica
E la situazione politica che ne deriverà a partire dalla tenuta dell'attuale maggioranza di governo
Ma è proprio in momenti come questo che una classe politica dimostra di essere all'altezza del ruolo che riveste e l'informazione proprio momenti come questo che dovrebbe fare ciò che le compete cioè informare