Sono stati discussi i seguenti argomenti: Democrazia, Esteri, Europa, Guerra, Rassegna Stampa, Russia, Saied, Tunisia, Ucraina, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 21 minuti.
15:00, Roma
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Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale giovedì ventisette gennaio questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta quest'oggi non parleremo non ci occuperemo dell'elezione del Presidente della Repubblica in Italia anche i serbi diciamo
Sin da subito che che diversi giornali esteri ne parlano con articoli di cronaca lasciamo stampa e regime compito di raccontare la giornata di ieri l'ennesima chiama andata a vuoto e di scenari per la giornata di oggi ci concentreremo soprattutto sulla questione Ucraina la crisi di sicurezza che riguarda tutta l'Europa dopo le minacce di invasione di Vladimir Putin a proposito d'Italia
Fa molto discutere anche sui giornali esteri la la riunione che c'è stata ieri tra il presidente russo della Camera di Commercio italo-russa
Nel momento in cui il resto dell'Occidente tenta di inviare messaggi di fermezza nei confronti di Bladimir Putin su questa
Crisi vi proporremo innanzitutto un commento pubblicato oggi dall'immonda firma si indica Hoffmann
Di fronte alla Russia gli occidentale finalmente uniti americani ed europei hanno compreso che al di là della sorte dell'Ucraina sono loro ad essere attaccati
Dopo le esitazioni i Paesi occidentali hanno preso coscienza
Dell'imperativo di unità di fronte a una Russia che minaccia
L'equilibrio europeo e poi vedremo anche un commento di Brett Stephens dal New York Times ridateci il mondo libero il titolo questo concetto che sembrava datato dopo la fine della guerra fredda
Dovrebbe essere rivalutato perché perché
La prospettiva di un'invasione russa dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin cambia in qualche modo il paradigma delle relazioni internazionali l'altro tema che cercheremo di approfondire è la Tunisia e la deriva di questo paese verso il ritorno alla dittatura
Con il presidente Qays Sayed lo faremo in particolare con un editoriale del Financial Times di oggi
Il presidente tunisino sta portando il Paese su una strada pericolosa Cais Allende deve rispettare la democrazia e concentrarsi sui problemi economici scrive tra l'altro il quotidiano dell'ICT
Cominciamo però dalla questione Ucraina o meglio
Architettura di sicurezza in Europa dopo
La minaccia di Vladimir Putin di invadere questo Paese mondo oggi pubblica un commento interessante di Sylvie Kauffmann dal titolo di fronte alla Russia gli occidentali finalmente uniti interessante perché perché
Gran parte degli altri commentatori internazionali negli ultimi giorni si sono concentrati soprattutto sulle divisioni dentro il campo occidentale in particolare in Europa sulla questione delle potenziali sanzioni contro Vladimir Putin in caso di invasione dell'Ucraina anche oggi trovate un articolo un commento sul New York Times a proposito della Germania che che frena in qualche modo la reazione europea e occidentale scrive invece Sylvie Kauffmann di le Monde
No non ci sarà sull'Ucraina la grande frattura occidentale del due mila e tre sull'invasione dell'Iraq e le presunte armi di distruzione di massa
Non ci sarà un rimedio della saga della smoking gun la famosa approva delle stupito Udine di Saddam Hussein
Che invano reclamavano alcuni europei agli Stati Uniti in questa fine gennaio due mila ventidue
Dopo tre mesi di tergiversa azioni sulla natura della minaccia russa nei confronti dell'Ucraina la parola d'ordine tra gli alleati unità e il messaggio di unità è stato ripetuto in tutte le lingue dopo la riunione in video conferenza organizzata lunedì da Washington per riunire i principali leader occidentali attorno al presidente Vari del perché perché rischio di disunita c'è stato
Ancora la scorsa settimana Parigi metteva in dubbio la valutazione di americani e britannici sulla tesi dell'imminenza di un'invasione russa
Dell'Ucraina Berlino non nascondeva le sue divergenze di analisi con Washington
L'Eliseo il sorgeva contro le interpretazioni negative di una frase del discorso del presidente macro al Parlamento europeo sul ruolo degli europei sul dialogo con la Russia il settimanale Spiegel scriveva che il cancelliere OLAF Scholz aveva declinato un invito tutto di Job by del per una visita a Washington e invece questa settimana tutto è cambiato
Il campo occidentale Serra i ranghi il Consigliere diplomatico di macro venerdì è stato a Washington per una discussione con il suo omologo Jake Sullivan
Da allora l'Eliseo non evoca più le divergenze di opinione sull'analisi americana dell'invasione imminente al contrario sottolinea la condivisione delle informazioni e il coordinamento con gli Stati Uniti
I dirigenti dell'Unione europea come il presidente polacco sono stati invitati alla videoconferenza combine venne così l'Unione europea ha trovato il suo posto al tavolo
E il portavoce del Dipartimento di Stato americano ha detto che non c'è la minima divergenza tra gli alleati
Perché questa dimostrazione di unità chiede le monde perché gli occidentali hanno compreso che questa crisi supera ampiamente il destino dell'Ucraina anche loro sono sotto attacco la nuova sfida lanciata da Vladimir Putin dall'ottobre del due mila e ventuno
Tocca l'insieme dell'ordine di sicurezza in Europa il presidente russo non contesta solo il diritto degli ucraini a scegliere le loro alleanze
Vuole rimettere in discussione ciò che era stato acquisito alla fine della guerra fredda vinta dagli Stati Uniti e dei loro alleati questa crisi esistenziale per noi lo sarà anche per voi spiega un responsabile ucraino se si lascerà far Putin non si fermerà a Kiev va al potere da due decenni prosegue le Monde puntina riportato nel girone russo tre ex repubbliche della defunta Unione Sovietica bielorussi Armenia in Kazakistan occupa militarmente territori in altre tre
Ex repubbliche sovietiche la Georgia e la Moldavia e l'Ucraina ed è anche riuscito a installare due mila soldati russi su quello che è considerato un territorio dell'Azerbaijan il Nagorno Karabakh dopo l'ultima guerra con l'Armenia
Nel due mila e venti ma la riconquista della sfera di influenza russa non sarebbe completa senza il gioiello ucraino
L'altra ambizione di Putin affermata con la richiesta di ritiro di tutte le forze NATO dai paesi che sono entrati nella NATO dalla fine della guerra fredda
è di tornare all'ordine europeo pre mille novecento novantuno come se la caduta dell'Unione Sovietica del
E del suo universo fosse solo un brutto sogno questa ambizione non è nuova ciò che è nuovo è che Putin è passato all'azione
Perché ora chiede Sylvie Kauffmann perché Putin ha visto una finestra di opportunità nella situazione attuale dell'Occidente come spiega mare che Menchini Zac specialista del Centro di Studi Orientali a Varsavia
Putin vede nella crisi dell'Energia un'occasione unica di esercitare un ricatto con il gas sull'Europa
Pensa che l'Occidente sia piombato in una crisi multiforme col Società polarizzate élite allergiche al rischio
Un'Europa concentrata sui suoi problemi interni che dunque la reazione eventuale sarà limitata Putin sa che la sua politica in Ucraina è un fallimento ma crede di avere la possibilità in questo momento di cambiare la dinamica parallelamente prosegue le mondo malgrado la sua debolezza economica
Mosca interviene in Medioriente in Africa o nei Balcani coltivando al contempo le sue relazioni con la Cina Cina che guarda la crisi attuale con grande interesse visti riflessi per Taiwan
La Russia ha detto martedì a Berlino ma non la trovo sta diventando una potenza di disequilibrio ai confini dell'Europa nel Caucaso e in qualche altra regione se gli occidentali si mostrano divisi perderanno la partita prima ancora di cominciare il paradosso e che per ora l'aggressività russa ha avuto l'effetto inverso rispetto a quello desiderato
La NATO che era stata accusata da ma pronti morte cerebrale
Conosce una nuova giovinezza seduce perfino Svezia e Finlandia la Francia vuole inviare le sue truppe non mania sotto comando NATO e ha dimenticato il tradimento degli Stati Uniti sul Patto dei sommergibili Augusto
Nel lindo pacifico
La condizione però per giocare questa partita che non è vinta
è che questa condizione di unità perduri nel tempo conclude tra l'altro Sylvie Kauffmann
Sulle Hammond di oggi altro
Commento da da segnalare quanto meno e quello di Brett Stephens sul New York Times ridateci il mondo libero il il taglio in qualche modo potrebbe essere definito neocon
Ma vale comunque la pena leggerlo il il concetto forse sembrava datato dalla fine della guerra fredda
Magari per il fatto che siamo in un'epoca in cui lo sviluppo economico non la libertà politica è diventata la misura primaria del progress umano o ancora perché la cultura americana oggi sempre più ossessionata dai propri peccati attuali originali
O infine perché il concetto non è più adatto per paesi in cui le norme democratiche i principi liberali
Vengono erosi dall'interno dall'Ungheria all'India passando per gli Stati Uniti ma abbiamo urgentemente bisogno di riportare questo concetto al suo posto precedente
Sia per il suo potere chiarificatore sia per la sua forza morale e il concetto il mondo libero la prospettiva di un'invasione russa dell'Ucraina è stata trattata da molti apologeti di Putin come un caso di riaffermazione della sfera di influenza storica della Russia o come un prevedibile
Respingimento dell'espansione verso Est
Della NATO cioè è stato trattato come un altro episodio nel gioco di Potenza delle grandi potenze
Secondo questa logica agli Obiettivi del cammino sono limitate le richieste sono negoziabili è una logica allettante che implica che la diplomazia possa funzionare Daja Putin
Qualcosa di ciò che vuole per esempio dire che l'Ucraina non aderirà mai alla NATO rimuovere le forze NATO dagli ex Stati del Patto di Varsavia e lui sarà soddisfatto ma questa logica ignora due fattori
I bisogni politici personali di Putin e i suoi obiettivi ideologici di più ampia portata Putin non è uno zar né un vero presidente nel senso di un presidente che governa secondo regole prestabilite che lo legittimano e al contempo lo limitano
è un dittatore accusato di corruzione e azioni criminali che non ha alcuna garanzia di andarsene dal potere in modo sicuro e che dunque deve escogitare modi per estendere il suo Governo a vita
Suscitare periodo periodiche crisi all'estero per mobilitare il sostegno interno è catturare l'attenzione globale è una vecchia tattica collaudata
Di conseguenza a prescindere da come finirà al dramma ucraino ci saranno altre crisi generate da Putin accontentarlo ora significa solo incoraggiarlo domani
Il secondo fattore che viene ignorato deriva dal primo il modo migliore per consolidare la dittatura è screditare la Democrazia farla sembrare divisa debole e corrotta
Ci sono molti modi per farlo Putin li pratica dal sostenere partiti e politici estremisti alla sponsorizzazione di botte Trollo Rossi che diffondono teorie di del complotto sui social media
Il metodo più efficace però è un gioco di potere
Che mostri il divario tra la retorica altisonante dell'Occidente sulla democrazia e diritti umani il diritto internazionale
E i calcoli dell'Occidente in termini di vantaggi commerciali spesa militare dipendenza energetica rischi strategici
Attaccare l'Ucraina avrà dei costi per Putin la saranno più che compensati se Putin Viscera infondere nell'Occidente un profondo senso di debolezza
Il successo del bullo alla fine dipende dalla resa psicologica della sua vittima
La migliore risposta a breve termine alle minacce di Putin in questo contesto è quella e l'amministrazione Baida sta finalmente iniziando a prendere in considerazione
Il dispiegamento permanente di forze americane negli Stati nato in prima linea dall'Estonia loro mania la fornitura di armi a chi erra che deve diventare un ponte aereo su vasta scala
Le truppe NATO non devono combattere per l'Ucraina ma il minimo che dobbiamo gli ucraini e dare loro un margine di deterrenza
E la possibilità realistica di combattere per se stessi
La risposta a lungo termine però eh ripristinare il concetto del mondo libero cosa si intende con questa espressione
Il mondo libero non è solo un elenco di stati che sono democrazie liberali alcuni legati tra loro dalle anzi come la NATO o blocchi commerciali come l'Unione Europea
Il mondo libero è un'idea più ampia in base alla quale le democrazie del mondo sono vincolate da impegni condivisi fondamentali a favore della libertà e della dignità umana
Che questi impegni trascendono la politica i confini nazionali e che nessun popolo libero può essere indifferente al destino di un altro popolo libero perché in definitiva il nemico di una democrazia è il nemico di tutte le altre Democrazia
Questa scrive nelle conclusioni brezze senza è stata la lezione centrale degli anni mille novecentotrenta
Quando le democrazie pensarono di poter conquistare la pace da sole ha speso della libertà degli altri salvo imparare a proprie specie che un simile patto non era possibile così
Tra l'altro Brett Stephens sul New York Times per chiudere invece parliamo di una democrazia che rischia di essere morente malgrado malgrado avesse suscitato enormi speranze anche qui insomma le altre democrazie hanno non hanno fatto tutto quanto avrebbero potuto e soprattutto dall'altra parte del Mediterraneo parliamo della Tunisia con un editoriale del Financial Times di oggi
Il presidente tunisino sta portando il Paese su una strada pericolosa Kyle Sayed deve rispettare la democrazia e concentrarsi sui problemi economici
Scrive il quotidiano della City la cosa più che opportuna manifestanti pacifici picchiati con manganelli e dispersi con cannoni ad acqua gruppi per i diritti umani che lanciano l'allarme sull'aumento di civili che finiscono davanti ai tribunali militari
Parlamentari dell'opposizione un conduttore televisivo altre voci dissidenti arrestati dopo aver criticato il presidente del Paese
Tutto ciò sta accadendo in Tunisia culla della primavera araba e che fino a poco tempo fa era salutata come l'unica nazione in grado di compiere il passaggio dalla democrazia dalla dittatura alla democrazia
Dopo le rivolte popolari che avevano attraversato il Medioriente nel due mila undici
E questi sono solo alcuni dei tanti segnali preoccupanti che suggeriscono che la Tunisia corre il pericolo di tornare all'autoritarismo contro il quale milioni di tunisini erano coraggiosamente insorti dieci anni fa
L'architetto della risposta bellicosa dello Stato i critici agli oppositori e Kaies Qays Sayed
Un professore di diritto in pensione che ha sorpreso quasi tutti vincendo le elezioni del due mila diciannove
Malgrado fosse una figura sconosciuta della politica meno di due anni dopo l'inizio del suo mandato Sayed ha sospeso il Parlamento invocando l'articolo ottanta della Costituzione per giustificare quello che porta tutti i segni distintivi di un colpo di Stato
Poi ha escluso lo svolgimento di elezioni parlamentari almeno fino alla fine dell'anno prima delle elezioni Sayed vuole tenere un referendum sulla Costituzione il sospetto è che in realtà Voglio solo consolidare i suoi poteri
Riportando il Paese a una presidenza esecutiva simile a quella di Zinedine al Abidine Ben Ali il dittatore estromesso nel due mila undici in quello che in quella che nel complesso sarebbe un'altra retromarcia rispetto alle conquiste realizzate dopo la rivoluzione
Eppure sottolinea il Financial Times saliente non è riuscito a fornire l'unica cosa che la Tunisia chiede con urgenza un piano economico realizzabile che affronti il malessere di lunga data dei tunisini che soffrono per l'elevata disoccupazione il deterioramento del tenore di vita
Questi fattori spiegano del resto perché Sayed abbia goduto di un certo sostegno popolare per la sua sfacciata Presa del potere
Molti tunisini erano delusi dai partiti e dalle coalizioni deboli litigiose che hanno caratterizzato gli anni post rivoluzione che hanno portato il Paese ad avere dieci Governi in un decennio la Tunisia e già gravata da debiti pericolosamente alti povere di risorse è uno degli Stati arabi più vulnerabili all'inflazione alimentare globale agli alti prezzi del petrolio
Invece di affrontare i problemi del Paese esacerbati dalla pandemia Sayed preferisce attaccare i suoi critici ricorrendo al tipico manuale dell'uomo forte
Il problema è che più lungo i problemi economici resteranno irrisolti più velocemente si eroderà la sua popolarità e maggiore sarà il rischio che le frustrazioni di tunisini
Tornino a farsi sentire nelle strade un ritorno a una dittatura in stile Bennani senza controlli e contrappesi non farebbe che esacerbare le cose
Saliente deve riportare la Tunisia su un percorso chiaro verso la Democrazia
La comunità internazionale dovrebbe usare le sue leve per fare pressione su Sayed affinché tenga a freno le sue tendenze autocratiche
Se esistesse un sistema più inclusivo questo potrebbe contribuire ad attutire l'impatto delle dolorose riforme economiche necessarie
Se non sarà tenuto sotto controllo Sayed c'è il rischio reale che quella che era stata l'unica democrazia funzionante del mondo arabo dopo le primavere del due mila undici
Venga definitivamente consegnata alla storia così fanno sciolta e ci fermiamo qui da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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