Presentazione del libro "Scuola negata. Le leggi razziali del 1938 e il Liceo E. Q. Visconti" di Romana Bogliaccino

Buonasera a tutti
Io sono Roberto Della Seta è il mio compito questo pomeriggio e di accompagnare questo incontro
Che nasce da un libro uscito da poco libro s'intitola scuola negata
Pubblicato dalle Edizioni Bibione e nasce soprattutto dall'impegno di ricerca della sua autrice romana Bogliacino che è seduta insieme a noi
Insieme al sindaco Gualtieri insieme ad Angelo Perugia dietro questo tavolo
Prima di di cominciare il confronto di questa sera dico veramente due parole sul senso almeno che per me a questa giornata
Scuola venga scuola negata un libro Historia un libro di storia italiana contemporanea
Come storia e la materia che romana Bogliacino ha insegnato per molti anni nel liceo romano Visconti che è uno dei licei più prestigiosi
Di Roma
Grazie a un lavoro paziente ha un lavoro certosino di raccolta di fonti di conversazioni con testimoni diretti e indiretti un lavoro condiviso con i suoi studenti e che ha visto intrecciarsi nel modo più profondo e anche più
Efficace io credo ricerca storica e attività didattica questo libro ricostruisce l'anagrafe
E racconta le vicende personali anche collettive di cinquantanove cittadini italiani cinquantotto erano studenti del liceo Visconti avevano tra undici e diciotto anni una era un insegnante di scienze nella stessa scuola si chiamava Maria piazza
Nel trentotto nel mille novecentotrentotto per effetto delle leggi razziali varate in settembre con un decreto del cinque settembre dal regime fascista
Un decreto questo forse è bene ricordarlo che escludeva gli studenti professori ebrei dalle scuole italiane prima che una norma analoga due mesi prima che una norma analoga
Venisse introdotta nella Germania nazista quindi noi da questo punto di vista fumo il primo paese europeo a cacciare per legge gli ebrei
Dalle scuole
Ecco perfetto di quella norma cinquantanove cittadini italiani e con loro altre migliaia di ragazzi e di professori
In tutta Italia vennero cacciati dalle scuole da tutte le scuole del regno come si diceva allora questo è un prezioso documento storico è un prezioso documento storico
E anche però un concentrato di ricordi emozionati ed emozionanti di chi ha raccontato all'autrice la sua esperienza di allora come Angelo Peruggia che oggi e qui con noi o come Piero Piperno che non può esserci e che salutiamo con con affetto e con calore
E poi testimonial se dei figli dei nipoti di tanti e tanti che non ci sono più tra questi anche mio padre Piero che nel mille novecentotrentotto aveva sedici anni e frequenta si accingeva a frequentare il liceo Visconti che nel libro ripercorrono quelle drammatiche memorie familiari io mi fermo qui permette deliberò di
Dedicare questo pomeriggio a due persone Giancarlo Della Seta
Lello Frascati
Che le trentotto avevano undici anni
E per le quali l'espulsione dal Visconti fu l'inizio di una ancora molto più terribile Via Crucis moriranno entrambi nelle camere a gas di Auschwitz vittime della retata del sedici ottobre mille novecentoquarantatré nel ghetto di Roma
Ad allocate locale sul libro sui temi del libro affronta ci sono ospiti molto illustri cominciare ovviamente dal sindaco quartieri Appio adesso dallo subito la parola Angelo Perugia Foggia nominato le professoresse Rucker e Pappalardo che sono state sono presi di del liceo Visconti rappresentanti della Comunità ebraica di Roma e dell'Unione delle comunità ebraiche
Italiane e poi degli storici tra cui si sa l'assessore alla cultura mica il contorno che ringraziamo anche lui per la sua presenza e poi Umberto Gentiloni Alessandra Tarquini e Mario Toscano che firma anche una introduzione una prefazione nel libro di Romana Bogliacino io chiedo prego tutti davvero di
Tenersi dentro tempi il più stretti possibili perché siamo in tanti ovviamente vogliamo che parlino tutti io ringrazio il sindaco Roberto Gualtieri intanto per averci messo a disposizione questo luogo che è uno dei luoghi più prestigiosi di Roma capitale per essere qui con noi gli do la parola
Grazie davvero
Un prezzo
Ci siamo riusciti
Grazie davvero
Roberto Della Seta
Soprattutto alla professoressa Puglia CD nove questo davvero bellissimo libro io l'ho solo potuto scorrere il magma devo dire proprio sull'uscio Wumpa interrompermi nella sua vettura perché
Davvero toccante
E da studente studente del liceo Visconti mi ha davvero colpito tantissimo
Una ricostruzione così viva che dà concretezza una delle pagine più drammatiche della storia del nostro Paese più vergognose più scandalose più intollerabili che che essi scrisse tutti sappiamo che siano avvenute ma che ripercorrere le quali ci provoca proprio
Dolore una
Profondissimo
E quindi questo lavoro lo trovo davvero molto molto importante non solo dal punto di vista studio grafico
Davvero accurato con utilizzo di archivi spesso poco poco studiati che invece sono pronti preziosissime
E quindi volume pieno titolo un contributo alla storiografia di primissimo livello con un intreccio di fonti archivistiche fonti dirette di racconto
Ma poi Ugo
Documento che ci
Riportarci aiuta a
Comprendere e quindi a ricordare quindi elaborare e quindi a cercare di sanare e quindi accettare di capire cosa bisogna fare perché non sia mai più possibile che ciò si ripeta uno dei momenti che appunto hanno reso del nostro Paese sinistro protagonista non solo di un'alleanza sciagurato ma persino in questo caso anticipatore di una traduzione legislativa di un'aberrante concezione
Razzista e antisemita
Della Seta ricordato bene i decreti Bottai
Seguiranno di pochissimo
Il manifesto degli scienziati razzisti che è un documento incredibile che possa essere stato redatto da studiosi la culla della civiltà occidentale un testo che in modo così aberrante
Diciamo così teorizzava appunto
Una
Purezza biologica della presunta della razza italiana
Da millenni contesi praticamente distrutto
Scientificamente risibili e al tempo stesso teorizzava come inferiorità razziale
Degli ebrei una una una uno scempio con un abominio che fu se purtroppo con grande solerzia
Tradotto e integrato nell'idea di una nuova scuola che doveva educare attivamente costruire l'uomo nuovo fascista chi faceva appunto dell'antisemitismo uno dei suoi
Pilastri e che portò con una banale burocratica quasi
No
Freddezza
Mi ha colpito che il verbale non tre che ha quasi traccia del consiglio dei professori no questo fatto minore che improvvisamente la professoressa Maria piazza non ha negato il diritto di partecipare alle riunioni di insegnare e poi cinquantotto studenti e qui abbiamo sono onorato e commosso diciamo di sedere accanto a lui uno di loro
Angelo Perugia furono cacciati da questa scuola nel cuore di Roma non riduce i più prestigiosi dell'Italia unificata
E quindi simbolo del del del paese delle sue diciamo costruzione di mezzo identità e che quindi veniva
Diciamo così proprio colpito così sfregiato in modo così violento perché questo fu un atto di una violenza inaudita
A cui poi seguirono atti ancor più violenti naturalmente come tutti sappiamo bene fino appunto allo sterminio ma
Legare la scuola sulla base di una presunta inferiorità razionale è già un atto di una violenza inaudite già conteneva in sé quello che poi avvenne
La guerra allo sterminio dei campi
E tutto quello che conosciamo il che dobbiamo sempre ricordare quindi
Io penso che per proprio per trasmettere questa memoria anche ricostruire un momento così importante
Che poi credo colpisca in modo molto forte anche nell'immaginario di chiunque
Perché dà concretezza cosa significa il razzismo e l'antisemitismo dei bambini Impellizzeri professori che da un giorno all'altro devono essere allontanati
Che poi passeranno peripezie ancora tragiche ma che già diciamo con questo
Venivano privati di uno dei diritti più importanti
Della cittadinanza e separati dal corpo di un Paese che poi molto in tutta Italia a Roma ancora di più e al riscontri che è lì dove e quindi io anche aveva classe con me dei dei dei ragazzi
Ebrei perché al Visconti sono tanti e quindi al Visconti questo chiaramente ha avuto un impatto ancora più più più forte
Molto bello si sia messa questo labile anche lì come ce ne sono altre che ricordano altri momenti di una storia e quindi davvero io ringrazio per questo libro ringrazio per questa occasione di confronto cui parleranno tanti personalizzato anche Sperti partite Simoni studiosi
Che ringrazio e saluto tutti perché sono contento che la sala della Protomoteca possa ospitare questi questi incontri e diventare un luogo aperto alla città che porta dentro
Le istituzioni i problemi più importanti del nostro città e uno rare la memoria coltivarla ricostruire un futuro basato su una consapevolezza
Del nostro passato e quindi del nostro presente
Compito fondamentale per chi vuole che Roma un'unica sua natura di città aperta di città democratica di città universale e al tempo stesso punto concreta rispettoso e consapevole della sua storia la storia dei suoi cittadini anche del ruolo fondamentale che in esso sempre svolto la comunità ebraica che forse la componente più continuativamente antica della di Roma quindi quell'atto fu proprio un atto che Roma fece contro
Una delle radici più profonde di se stessa
Un atto anzi Romano oltre che anti ebraico e contrario agli principi universali del del del dell'umanità quindi davvero grazie per questo splendido libbre per questo bellissimo incontro
Io ringrazio il sindaco Gualtieri prima di dare la parola al rabbino Riccardo disegni disegni io chiederei alla professoressa Rita Pappalardo Preside
Del liceo Visconti di leggere un messaggio che ci ha inviato al presidente della Camera dei deputati l'onorevole fisico
Leggo il mercato del presidente della Camera dei deputati
è con grande piacere che rivolgo il mio saluto più cordiale a tutti i partecipanti alla presentazione del libero scuola negata le leggi razziali e il Liceo Ennio Quirino Visconti
Desidero manifestare il mio sincero apprezzamento per questa iniziativa che contribuisce a trasmettere la memoria e la conoscenza soprattutto alle generazioni più giovani
Di una delle pagine più drammatiche della nostra storia
L'orribile piano di radicare ed espellere i cittadini ebrei dalla vita civile culturale e lavorativa del nostro Paese avvenne nell'indifferenza pressoché generale
Pochissimi ebbero il coraggio di opporsi apertamente anche il mio Mignosi provvedimenti contro la razza che portarono dopo l'otto settembre del mille novecentoquarantatré alla schedatura alla cattura alla concentrazione nei campi di lavoro e alla deportazione degli ebrei italiani verso i campi della morte
A proposito delle leggi razziali la senatrice Liliana Teche Rai espulsa dalla scuola all'età di otto anni ha detto che una delle cose più con Rutelli è stata quella di far sentire invisibili bambini molti dei suoi compagni al rientro a scuola non si accorsero nemmeno che il suo banco fosse rimasto vuoto
Occorre prendere coscienza della radice di odio che fu all'origine di tanto orrore perché come scrisse Primo letti
Ciò che è accaduto può ritornare le coscienze possono nuovamente essere sedotta ed oscurate anche le nostre
In questa fase storica atti terroristici e manifestazioni crescenti di antisemitismo
Determinano anche in un continente come l'Europa rischi inaccettabili per la sicurezza dei nostri concittadini ebrei
Al punto da indurre in alcuni casi ad abbandonarlo
Il recente gravissimo episodio di odio antisemita subito da un ragazzino aggredito ed insultato da due coetanee
Dimostra ancora una volta l'assoluta necessità di tenere sempre alta l'attenzione
Contro ogni forma di intolleranza indifferenza ed oblio che ancora oggi rischiano di alimentare nuovi orrori e nove atrocità
Le istituzioni come tutti gli attori sociali e i singoli cittadini sono dunque chiamate ad un impegno non negoziabile
Rispettare applicare diffondere i valori di libertà giustizia solidarietà e rispetto dei diritti di ogni individuo
Mantenendo salda la rotta verso un futuro di pace in cui la dignità umana stia Tantra e tutelata e non vi sia spazio per violenze e prevaricazioni
Per queste ragioni mi sono voluto recare con la Presidente del Senato lo scorso ventisette gennaio in occasione del Giorno della memoria al Portico di Ottavia innanzi alla lapide che ricordasse la tragica razzia del ghetto di Roma
Con questo auspicio formulo i miei più sentiti auguri per il pieno successo dell'evento Roberto Fico
Grazie grazie professoressa Pappalardo prego il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni di
Prendere la parola
Buonasera
Desidero salutare e ringraziare prima di tutto l'autrice che ci ha regalato questo bellissimo libero che era in produzione quando al Visconti è stata fatta una cerimonia solenne e commovente nella quale è stata messa nel famoso cortile
Una lapide con tutti i nomi degli studi gli Enti della professoressa espulsi dalla scuola
Il libro è importante per molti motivi
Il primo motivo e che ci si deve
Render conto chi è presente in questa sala lo sa benissimo ma non quelli che stanno fuori
Che la Shoah non è stata soltanto i forni crematori
Le camere a gas
La Shoah è stata una umiliazione crescente e progressiva
Il cui l'epilogo della genocidio
è stato una conseguenza di quello che è stato fatto all'inizio pesano primo questi primi passi quelli che dobbiamo ricordare perché non sono stati sì atti senza significato sono stati atti che hanno lasciato un profondo impatto
Sulle coscienze sulla storia delle persone coinvolte e sulle loro famiglie
E che ancora pesa
Queste storie quindi vanno ricordate
E quando si parla leggi razziali costrinsero gli ebrei ad andar via delle scuole eccetera eccetera
Se poi si passa a dire ma da quella scuola sono stati espulsi i signori a Vinci e si racconta le storie personali
Allora il tono cambia ulteriormente le quello che fa questo libro perché ci mette di fronte alla realtà dei nomi e cognomi e quindi non sono cifre non sono atti di legge peraltro fermati rappresenta terre sono
Eventi che colpiscono delle persone reali le cui biografie leggiamo in questi giorni
L'altro elemento di notevole interesse un interesse che riguarda la storia della comunità ebraica e la sua integrazione nello scorso secolo nella vita cittadina
Processo di integrazione di cui il Visconti ha avuto un ruolo primario perché era la scuola nella quale e convergevano la borghesia ebraica romana sia per motivi diciamo di distribuzione geografica perché ancora non c'era una grande dispersione nel tessuto urbano sia per motivi di affezione
La storia che era già con un iniziata a fin e secolo for vorrei ricordare
Il compagno di classe
Del giovane Pacelli futuro Pio dodicesimo Guido Mendes che divenne un illustre
Pneumologo medico militare che poi fu colpito dalle leggi razziali quindi la storia della frequentazione ebraica di questo lì c'è una storia antica illustre e che soltanto nel dopoguerra ha avuto un po'di riflessione appunto per la disposizione urbane Perrier il ruolo di altri visceri
Però questo fa parte della della storia la storia della città la storia della comunità ebraiche per questo libro fornisce veramente un un dato importante mettendo tanti tasselli in chiaro ed è per questo che sono personalmente grato alla autrice grazie a tutti coloro che hanno voluto organizzare questa serata
Grazie al rabbino capo Riccardo Di Segni adesso io pregherei di dubitare un breve saluto tre rappresentanti delle istituzioni
Ebraiche italiane prima Massimo Finzi che l'assessore alla memoria della comunità ebraica di Roma
La sera cercherò di essere telegrafico intanto porgo i saluti della comunità ebraica di Roma a tutti i presenti
Una una piccola nota
Sedici ottobre mille novecentotrentotto
Sedici ottobre mille novecentoquarantatré ci sono cinque anni di distanza
Stesso giorno stessa data due tate funeste per la comunità ebraica si passa dalla negazione del diritto allo studio alla negazione del diritto alla vita
Ecco io vorrei che la presentazione di questo libro che estremamente importante perché costituisce un tassello del del grande mosaico per le sofferenze inflitto alle brevissimo italiano
Per delle leggi razziali io vorrei che questo libero costituisse un commento di riflessione perché
Dopo questi due avvenimenti quale fu la reazione della popolazione italiana è stato detto poco più poco fa dal presidente fico
L'indifferenza ecco è importante
L'importante questo tema della dell'indifferenza perché guardate che è una condizione dalla quale non ci siamo ancora liberati perché se frasi come per esempio prima noi europei prima noi italiani
Ricevono un consenso questo vuol dire che tra noi ci sono delle persone che ritengono che alcuni individui abbiano meno diritto di alti di Diderot di vivere in pineta grazie
Grazie grazie a Massimo Finzi adesso prego di prendere la parola vivi Ottolenghi che assessore fu assessore non so all'educazione devo dire dell'Unione delle comunità ebraiche italiane
Grazie
Per
A a
Grazie prima di tutto parte i saluti dell'Unione delle comunità ebraiche italiane della presidente Errani disegno personale
Anche io voglio essere telegrafica stati dette molte cose che avevo pensato
Proprio di parlare dell'indifferenza e dell'associazioni a una discriminazione
Dettata dagli enti ma ingiuste quindi è una riflessione importante forse dovremmo fare una quello che invece vorrei sottolineare guarda il mondo della scuola che qui parliamo di una scuola prestigiosa
Una docente all'insegnante che sia impegnata nella riemersi oneri queste storie importanti
Legata monta nella scuola legata prima all'esclusione oggi a una restituzione delle storie personali io penso che sia estremamente importante anche nella dimensione della comunicazione alle nuove generazioni le questa necessità di impegno e non indifferenza
Credo che sia fondamentale per avere una prospettiva quindi grazie per questa opera
Io ascolterò con attenzione
Io ringrazio Dio di Ottolenghi adesso prego di prendere la parola Mario Venezia dalla fondazione museo della Shoah
Grazie a tutti porto il saluto dalla fondazione rivolto in particolare a romana siamo qui
Espressamente Berté in modo particolare
Perché per una serie di motivi adesso sintetizzerò molto rapidamente il primo romana è impegnata da anni in questo settore in modo importante silenzioso senza farsi mai votare no però è sempre presente lo fa sia nei confronti dei ragazzi che nei confronti delle istituzioni
Punto numero uno te l'aspettavi hanno voluto fare sul punto numero uno punto numero due chiaramente l'importanza di questo libro che riguarda una scuola e questo un elemento e mi ha colpito anche quando ci siamo visti come ricordava Rava lo svelamento della targa Visconti da una scuola che aveva un prestigio tuttora un prestigio e c'è un attaccamento forte il senso di appartenenza da parte degli studenti e degli ex studenti quindi questo è un elemento che secondo me è molto importante che va evidenziato
Perché quando si parla del mondo della scuola e anche bene diciamo così vedere quelli che sono gli elementi positivi che sono per fortuna ancora presenti ultimo punto che qui finisco e quello relativo al coinvolgimento forte da parte degli studenti in questo lavoro come in altri allora quando sentiamo attaccare in modo indiscriminato l'alternanza scuola lavoro
Lo diciamo attenzione non si può prendere tutto quanto un Progetto buttarlo via perché c'è qualcosa da migliorare l'alternanza scuola-lavoro porta anche a questi risultati qui
Il coinvolgimento degli studenti in questo tipo di lavori fondamentale quindi mi auguro che su questo ci sia la giusta attenzione e si consideri che il coinvolgimento dei giovani concreto sui progetti
è fondamentale e deve andare avanti grazie ancora
Grazie allora Mario Melazzini adesso darei la parola all'autrice avente dandole di dialogare brevemente con Mario con Angelo Perugia che
E qui con noi insomma ci onora questa sera della sua presenza domani
Lei accendere delle
Devo fare anch'io moltissimi ringraziamenti a tutti coloro che sono qui non non ripeto i loro nomi sono dal Sindaco rabbino capo che tutti quanti sono veramente emozionata per quelle Jérome qualcosa
Ne essere giunti a questa magnifica riunione di tutti coloro che hanno contribuito in modi diversi alla costruzione di questa opera è una grande gioia
Molte considerazioni sono affiorate nel corso di questo lungo lavoro sulla memoria
I cui frutti insperati sono proprio qui davanti a me nelle tante persone che arco hanno accompagnato arricchito incoraggiato la ricerca entrando a farne parte in modo generoso io operoso
Negli studenti che con il loro coinvolgimento ed entusiasmo hanno dato senso allo studio
Né testimoni
E nelle loro famiglie che conservano con grande cura per tutti noi le memorie che non devono essere dimenticate
La memoria è un fuoco che va tenuto costantemente acceso la cui cura deve essere tramandata di mano in mano senza interruzione un fuoco vivo che si alimenta si accresce
Non è una formula ripetuta fino a diventare vuota di significato ma un continuo dialogo del presente col passato
Un terreno di scambio di meditazione in cui nascono scintille che si rinnovano nel tempo che accendono allora bontà delle realtà che erano rimaste in ombra come appunto questa una lunga tessitura di memoria di parole di carte d'archivio di immagini si è venuta a combinare in questo caso fino a dar vita qualcosa di singolare
Ben oltre le aspettative il quadro della storia è stato illuminato da una delle tante angolazioni possibili riuscendo ad acquistare unitaria e autonomia
Ancora una volta come accadde tre anni fa
Per l'inaugurazione della lapide al Visconti che è stata già ricordata quello che più colpisce conta non è la statica forma che la commemorazione spesso assume che i nomi degli studenti e Bray perseguitati Maria piazza
La docente ebrea perseguitata ed espulsa hanno assunto una volta incisi nella pietra ma la memoria viva presente nelle menti di tante persone di Angelo Perugia
Che abbiamo la fortuna di avere qui accanto di Piero Piperno che ci segue da casa e che salutiamo ovviamente di mira alla citofoni che purtroppo ci ha lasciato questa estate
Di Gino fiorentino dirimente che indimenticabile Gino che ogni tanto vedete qui comparire sullo schermo e che è scomparso nel diciassette questi sono i testimoni che noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare e di conoscere direttamente
Ma il mio pensiero è rivolto a tutti gli ex studenti anche quelli che non abbiamo potuto conoscere
E a tutti i familiari soprattutto degli studenti espulsi nel trentotto che sono qui adesso a testimoniare non soltanto la realtà indelebile di un funesto passato di morte di terrore ma soprattutto la vita che con tenacia di fatica non si è lasciata spegnere
E ora è qui a mostrare le innumerevoli strade creative feconde che malgrado i continui ostacoli sono state percorse
E che con le nuove generazioni continuano a proiettarsi ancora verso il futuro e questo l'insegnamento che si può trarre che io tratto testimoniare l'affermarsi della vita
Della giustizia sulla morte di ingiustizia e forse il valore più concreto e al tempo stesso universale della memoria
Personale chiederà ad Angelo denuncia di raccontarci ancora una volta la sua vicenda studente che a dodici anni fu espulso dalla scuola sapendo che anche bene
Perché a un certo punto non si trova più a scuola praticante
Dovete pensare a un ragazzino di dodici tredici anni
E aveva preconizzato sempre la scuola il Visconti
Con le leggi razziali extraprovinciale
Me lo ricordo benissimo
Il primo agosto del trentotto nulla più pur zona più sicura potuto frequentare la scuola il Visconti e poi oltre questo ci sono state tante altre cose che ad un certo momento
Non voglio ricordare ma per quello che riguarda la mia famiglia cinque riguarda le famiglie dei tutti i guanti che dopodiché risaliti da ci siamo trovati praticamente collegi razziale
Fuori dal mondo fuori dal mondo
I grazie a Dio
De ne siamo usciti fuori abbastanza bene
Dopodiché abbiamo avuto abbiamo avuto nascono le prime
Abbiamo fatto tutte le tutto le scuole fino all'università alla scuola ebraica
Ma quello che io vivibile mi faccia ricordare no nessuna tragedia è cominciata guardo i tedeschi hanno occupato Roma
Che ci siamo trovati in una i di una situazione tragica
Perché io come tanti altri
Avvicini ieri sì ci siamo trovati
Sì
Non so come come spiegare bene
Ci siamo sono io mi sono salvato dalla al collegio lombardo a Santa Maria Maggiore però il il primo alla vigilia del Di Natale sono arrivati i tedeschi la famosa Barda Cox che hanno arrestato provveda chiede il capo dei comunisti
E dove ci siamo trovati
Grazie a dio
Con l'aiuto delle delle suore con
Con complessivi correre con
Ecco vestiti da prete che siamo riusciti a uscire fuori dal dal collegio precisava osservati acquistò il salto dal cosa dirà Rosa capito ci sia preservati
Poi ci sarebbero parte da altre altre tante altre cose da raccontare ma adesso lasciamo agli altri il cui utile agli altri grazie alle antenne
Allora
No
Contro confronto
Io adesso renderebbe
Questo
Proprio
Messaggio
Roberto Pinto
Resta
Poco fa gli atti dal ministero del lavoro di Roma Bogliacino di
Buonasera buonasera a tutti
Devo dire che sono emozionata veramente di essere qui questa sera perché questa sera
Ce ne abbiamo un altro momento importante di un di un grande Progetto diede inizio di questo del della genesi di questo grande libro che fu un Progetto che appunto fu tenuto al Visconti allorché io non ero presente effettiva e non più solo nominale come adesso
Insieme con la mia stretta collaboratrice grandissima professoressa di storia e filosofia romana Bogliacino e che appunto ebbe nella nella scoperta e nella riscoperta della della rapide che apponemmo il trentuno gennaio del diciannove un momento
Già molto importante
Quindi primo ringraziamento va sicuramente romana che un'amica
Prima anche tutto questo e credo che sia è significativo il fatto che questa nostra questo nostro pomeriggio in per quanto mi riguarda il primo in presenza per un evento il genere quindi già impresso c'è un'emozione si tenga in questa magnifica sala nel Campidoglio a due passi dal Tempio di Giove Ottimo Massimo cioè da da un in un punto in cui fin dal sesto secolo avanti Cristo si voleva assegnare l'acidità s'è opposta alla barbari tassa
E siamo in un luogo che appunto simbolo del potere politico e civile di Roma questa opposizione pervade tutto il libro
Fin dal titolo che accosta in una bimbi efficace ossimoro la scuola che vuol dire vita educazione crescita con la mediazione che vuol dire appunto sopraffazione violenza morte
Questo libro è un esempio da molti punti di vista anzitutto un esempio di civiltà appunto per questo ma anche perché lasciatemi dire
è scritto in maniera magistrale romana scrive benissimo leggerlo è un piacere e questo è anche non solo sintomo di pensiero cristallino ma anche sintomo di profondo rispetto per il lettore
Ancora il libro è un esempio di civiltà perché è un continuo esercizio di memoria
Proprio l'autrice ha nominato spesso questo sostantivo memoria e la memoria è forse la facoltà che più ci interpella come esseri umani perché la nel no egli ha costruisce noi una conoscenza che non è soltanto il dato ha preso l'informazione ma anche quello che viene ricordato quindi permette quel processo fondamentale nella nel momento della conoscenza e dell'indifferenza non siamo in grado di conoscere anche cose sconosciute grazie al fatto che che possiamo mettere in relazione con quello che ci ha già noto
La memoria quindi a un collante della vita in cui confluiscono le informazioni ma anche le emozioni e i sentimenti che queste suscitano e questa è è per gli artisti pensate Gauguin la conoscenza autentica perché soltanto ciò che per noi è veramente significativo tratteniamo in memoria
è un fatto ricordato quindi è non solo un episodio me un pezzo di vita è un pezzo di storie che si riveste della tragicità della condizione umana
E il libro di Romana questo pregio di raccontarci la storia con la S maiuscola anche attraverso tante storie private che ne che danno al libro concretezza
Nel suo libro lei utilizza fonti lo dice benissimo a pagina ventuno come le carte dormienti negli archivi che spesso appunto nessuno conosce
Ma le confronta anche con un metodo estremamente rigoroso da un punto di vista scientifico con con ciò che apprende dalla tradizione orale e tutto viene accolto non acriticamente l'abbagliato con cura e con meticolosità
Per cui è in grado di restituirci un quadro in cui emergono lacerazioni ambiguità unite però anche a coraggio e fortezza che sono le uniche vere armi per contrastare la forza bruta
La ricerca quindi di romana non è mai erudizione pur operando con estremo rigore come dicevo
E ancora nella presentazione di questo libro io ho detto che tutti noi dovremmo essere molto grati all'autrice grati appunto perché è un esempio di metodo storico gratis ancora perché è un esempio di metodo didattico e qui ci sono alcuni dei suoi studenti all'epoca autori con lei della appunto della ricerca iniziale
A questi ragazzi la professoressa Bogliacino ha insegnato non solo il rigore del metodo ma anche quanta quanto piacere può essere inserito in un lo studio anche quando il faticoso anche quando impegnativo anche quando richiede sacrificio anzi in questo c'è ancora più più sta pure lo studio e soltanto da persone da da adulto da educatore adulto cioè dai educatore che sa mettersi sottotono lasciare il protagonismo al loro senza però aver mai abbi negare nella cioè la responsabilità dell'adulto quindi di accompagnare indirizzario e da risponda ai ragazzi che però sono autonomi
Di crescere e di agire
Insieme all'epoca abbiamo condiviso la visione di una scuola che non fosse solo luogo di trasmissione di conoscenze
Ma anche luogo in cui si elabora cultura e lascia la si restituisce al territorio in una logica circolare
E in ultimo una notazione personale per chi come me e come tanti in questa sala
A cominciare da dal nostro Sindaco è profondamente legato al liceo Visconti questo è anche un'occasione per vedere arricchita la storia di questa illustre istituzione che ha già una sua vita lunga e complessa ma in questo pomeriggio ne acquista acquista un ulteriore tassello
Le vicende che affronta questo libro dimostrano che la memoria può anche dei delle persone a cui siamo stati legati o direttamente o indirettamente
Può addirittura trasformare il senso della morte in vita
Ma per questo lascio la parola a un poeta solo solo una poetessa come Edith Bruck può dare corpo a questo concetto e cito brevissimamente l'inizio della della poesia vivi dalla raccolta
Tempi la morte e la misura del sentimento per coloro che abbiamo amato
è una sorta di gravidanza multipla che nutriamo nel ventre con il nostro sangue e con il nostro respiro grazie
Ringrazio la professoressa reggae il sindaco quartieri
Richiamato da da impegni come come naturale che siano i lo ringraziamo per la sua presenza per la sua partecipazione per le parole che ci ha detto prego l'assessore dottor
Che come il sindaco è anche una storico di raggiungerci
Dietro il tavolo grazie
E e prima di dare la parola proprio l'assessore contorno chiede vorrei chiedere alla professoressa Pappalardo
Di darci anche lei un breve saluto
Dall'estero sarò brevissima come come richiesto e anche perché io sono qui soprattutto per accostare per me è stata veramente una emozione straordinaria spetterà accostare soprattutto oltre al sindaco Baschieri Real rabbino Di Segni le parole di Angelo Perugia
Volevo ringraziare poi la profezia resta Bogliacino che continua a collaborare fattivamente alla gestione dell'archivio del Visconti
Io ho partecipato soltanto alla parte finale della realizzazione di questo libero che nato come avete ascoltato da un'attività di alternanza scuola lavora appunto svolta nell'archivio del liceo Visconti
E che poi però apprezza Formenti ampliata ed è diventato lo straordinario testo che adesso qui
Viene presentato a tutti
E i documenti grazie al lavoro sapienti attento della professoressa i documenti dell'archivio del Visconti hanno preso vita e voce ci raccontano oggi
Una storia una storia importante una storia dolorosa la storia di una discriminazione nella discriminazione
Perché la storia di un diritto negato di un del diritto allo studio di questi studenti
Del diritto all'insegnamento di questa professoressa Maria piatta che ho scoperto con piacere verrà irpina come me originaria di Ariano Irpino io al liceo di Ariano Irpino in ho insegnato latino e greco per ben tre anni
Una grossa esperienza di tentata dall'insegnamento nel regime usava questo termine edulcorato dispensata e non è un calcolo che poi il regime Tiziana
Scagliato con particolare viola sta nel campo dell'istruzione e dell'educazione
Perché nell'istruzione e nell'educazione la parole centrale e nella dittatura comincia non a caso dallo stravolgimento e dalla manomissione delle parole
E la violenza prima e delle parole e poi dei gesti e poi si scatena sui libri e sulle persone
Questi non sono temi soltanto del passato ma questi sono temi di stringenti attività di attualità
Un'attualità che ne è anche avvalorata e ingigantita dal mondo dei social in cui le parole di odio si amplificano e in cui appunto l'odio diventa un fenomeno dilagante
Quindi il compito della scuola il compito delle nostre scuole è quello di riunire gli studenti attorno ad un pensiero che non si deve mai allentare
Noi dobbiamo impegnare a ricordare molti oggi e ultimate Lara retta hanno toccato il tema della memoria
è questo il dovere di tutti voi la scuola secondo me deve assumere questo ruolo fondamentale di custode della memoria e dichiaratamente di ponte terzo alle nuove generazioni
Facciamo nostro l'ammonimento di Primo levi di non togliere mai segna libero della memoria da questa panchina questo è l'impegno del liceo Visconti nera
Grazie alla professoressa Pappalardo di Prodi romana Bogliacino come abbiamo detto per in tanti prima di tutto un grande libro di storia quindi adesso
E molto appropriata la la la che prende molto appropriato che prendono la parola anche degli storici primo è anche assessore alla cultura della di Roma Capitale nudi al dottor e
Direi a Luigi di cominciare
Buona sera buona sera tutte a tutti
Grazie per essere qui per essere così numerosi per parlare lo abbiamo già capito di un libro di un libro importante
Utile
E vorrei sottolineare un aspetto che lo facciamo non il ventisette gennaio vale a dire il giorno della memoria
Ma lo facciamo oggi il quindici febbraio ed avremmo potuto fare a giugno a settembre
Vorrei cioè che di questi temi e di queste questioni
Che sono a distanza di tanti anni ancora urticanti per una serie di ragioni che proverò a dire
Se ne parlasse sempre quando ci sono delle occasioni che bisogna creare con un impegno da parte delle istituzioni in questo caso da parte del Comune di Roma nell'amministrazione di Gualtieri parlarne sempre anche fuori dalla pure importante ritualità e cerimonia Lita collegata collegata a ai giovani questo caso quello della memoria in questo e quindi quando Roberto Della Seta è venuto propormi fra la presentazione di questo libro mi ha fatto particolarmente piacere sostenerla anche per questa ragione
Questo libro colpisce uno studioso di storia che è stato uno studioso di storia che in questo momento è affaticato in altro
Perché si rende conto che il metodo utilizzato della ricerca si trasforma in una sorta di sostanza di questo libro
Ci si concentra sulla scuola ci si concentra sulle leggi razziali
E in qualche misura si inserisce un elemento di novità nel dibattito pubblico
Perché per quanto riguarda i rapporti tra il fascismo che le istituzioni formative c'è stata una maggiore concentrazione una maggiore attenzione al mondo universitario
Certo alla clamorosa vicenda di quegli undici che seppero resistere giusti
Evitando il giuramento al fascismo e poi anche una vicenda interessante e meno conosciuta che è collegata ai liberi docenti cioè a quanti non erano strutturati nell'università penso a un leone Ginzburg ai quali venne comunque imposto un giuramento di fedeltà
Erano e si trovavano in condizioni sociali più difficili e quindi gli fu ancora più complicato resistere ma qui al centro al centro della scuola
Lo ha detto chi ci ha preceduto c'è un percorso che porta dal diritto allo studio che viene negato
E pian pianino un giorno e un mese un anno dopo l'altro si arriva annegare il diritto alla vita
E questo è il punto che sottolineava il rabbino Di Segni ci siamo arrivati alle leggi razziali del trentotto non ci siamo svegliati una mattina e abbiamo fatto come in Germania per imitare Hitler
C'è una bella ricerca fatta da Margiotta Broglio studioso insigne di diritto ecclesiastico ma non solo questo che ha comparato la legislazione fascista e quella nazista rispetta le leggi razziali e arriva a una scoperta inquietante
Che è stata poco fa evidenziata vale a dire
Duole dirlo che in quel passaggio seppur di poco dal punto di vista teorico e su queste questioni la pratica fondamentale naturalmente ma dal punto di vista teorico fummo persino più zelanti del regime nazista
E e allora ci siamo arrivati che noi oggi vogliamo ricordare quei alla Promotor carica del Campidoglio anche questo
Non solo l'infamia del trentotto ma il percorso che ha portato a quel trentotto e questo libro ha scelto a farlo
C'è un excursus sulla politica razzista del fascismo applicata alla scuola abbiamo visto alla scuola delle scuole
Al liceo Visconti posso dire probabilmente la più prestigiosa scuola pubblica no di Roma ma forse anche dell'Italia intera
E c'è poi una seconda questione
L'uso dell'archivio un archivio poco frequentato un archivio periferico che rivela le sue potenzialità come viene scritto nell'introduzione sono tante microstorie
Che si snodano sullo sfondo di una macro storia di una grande storia
Che urge spinge pesa
Ma questa distinzione tra micro e macro questa messa a fuoco tra telescopio microscopio fa uscire la vita o uscire le storie fa uscire la memoria delle persone
Seconda questione che a me ha colpito molto è lo scambio generazionale vedete a noi hanno unici emozione
E il CIPE commuove
Essere accanto al che è un testimone l'ultimo testimone di una vicenda
Tragica abominevole che ha riguardato la storia
La nostra scuola della nostra città del nostro Paese
Però è molto importante che ci siamo trasmissione tra le generazioni che questi bisnonni ormai possono essere nonni possano essere padri possono essere figli il lavoro che è stato fatto dalla
Professoressa
Bogliacino sci
E proprio evidenza questo aspetto perché nelle interviste nel momento del protagonismo
Nel momento del protagonismo testimoniale si intrecciano generazioni generazioni diverse allora questo tipo di importanza in trasmissione della memoria a questa a questa felice originalità
E guardate che si va a toccare un tema centrale dopo l'ultimo testimone come racconteremo l'abominio
E questo è la sfida questa sì generazionale che ciascuno di noi ha
Se questo è un uomo Primo Levi ricordati di che questo è stato altrimenti i vostri figli toccano il viso danno voi
Ma mia figlia cinque anni
Come riuscirò a trovare le parole
Per evitare che questo accada
In un mondo che è completamente altro integralmente altro
E qui è la sfida che ci attende e ciascuno deve fare la sua parte le istituzioni gli enti locali la Nazione il governo ma la famiglia
La scuola
E altrimenti altrimenti altrimenti si disperde era
Una cosa troppo preziosa
Che non è solo questo
Tanto la memoria di ciò che è stato ma la necessità di formulare il giudizio storico su questi eventi
Che deve avere una sua dimensione civile e pubblica
A noi non può bastare soltanto l'uso pubblico della memoria ci deve anche
Interessare un uso pubblico e civile della conoscenza storica
Perché soltanto così Storia e memoria se si autoalimentano tra loro se sono come dire i binari le due linee di un binario che va avanti nella stessa direzione solo così allora noi possiamo affermare un progresso civile della nostra comunità
E questa è una storia scivolosissimo perché piena di conformismo e piena di obbedienza
Prima di moralità e priva di ragionevolezza eppure è ubbidienza che ha riguardato i nostri no mi nel mio caso in alcuni casi i nostri bisnonni se siete più Giovanni
è una storia di conformismo di obbedienza di zelo di indifferenza parola chiave quante volte noi preferiamo voltarci dall'altra parte perché non ci tocca a noi Cino fiorentino
La reazione dei compagni non ebrea nostra escursione è stata di assoluta indifferenza
I professori erano spariti pure loro mai più visti né sentiti
Il diciotto ottobre del quarantatré il preside in altura l'anno scolastico senza nemmeno menzionare i fatti del sedici due giorni prima
E eppure due giorni prima quel sedici ottobre vendo alunni del Visconti erano stati catturati e deportati via Giancarlo Della Seta e Lello Frascati
E finisco finisco per porre un problema e guardate che c'è una tendenza che non nasce oggi a isolare le leggi razziali dalla storia del fascismo italiano
Che è stato un fenomeno Complesso è stato un fenomeno sfaccettato e variegato dopo di me interverrà Alessandra Tarquini che ha dedicato al valorizzare la sfaccettatura
Di un fenomeno storico
Di un romeno storico di primaria grandezza nella storia d'Italia come il regime fascista
Questo c'è questa tendenza a dei fasci schizzare il fascismo
Questo è tutto
Si respira ovunque
E qui anche importante che le agenzie di comunicazione di formazione di informazione facciano la loro parte e forse non lo fanno abbastanza
Isolare le leggi razziali
E poi tutto il resto beh insomma eppure e comunque va bene questo processo e chiudo iniziato già nel quarantasette e di solito questo processo questi processi sono avviati da straordinari giornalisti
Perché una forma del giornalismo italiano il suo carattere militante è una caratteristica nel mille novecentoquarantasette Indro Montanelli ma anche Longanesi si impegnarono da subito nel quarantasette in questa dei fascisti Zazie ore del fascismo che iniziò ad Avvenire in che termini
Mettendo al centro Mussolini
Mussolini Buonuomo così si intitolava un libro scritto da giovane dal giovane Montanelli e quarantasette Mussolini Buonuomo che veniva umanizzato la figura del capo che era stato tradito dai suoi mediocri camerati di partito
Che in fondo aveva sbagliato le alleanze con i nazisti mai realtà li voleva allearsi con gli inglesi e poi all'ultimo aveva scelto un sì le leggi razziali certo sono una cosa brutta che non va ma tutto il resto è qualcosa che può essere ascritta a un dirigente politico Buonuomo
Finisco quarantasette quarantotto c'è questo passaggio che prima giornalistico e che poi anche storiografico
Un processo di umanizzazione di Mussolini e di dei fascisti Zazie ore del fascismo un altro snodo e ottantasei ottantasette
Abbiamo ancora un altro straordinario giornalista guardate che Giuliano Ferrara è stato ed è straordinario giornalista
Che tra l'ottantasei e l'ottantenne indicante anche lui che tra l'ottantasei e l'ottantasette con una serie di interviste
Inizia in maniera corrosiva e intellettualmente ficcante ai edificare
Un paradigma diciamo di anti Antifascismo
Allora questi due movimenti sui due movimenti che e chiudo rendono interessante culturalmente questo libro
Ci dice che dobbiamo liberare la memoria perché c'è stato una rimozione una rimozione fondata
Sul senso di colpa ma anche sul senso dell'opportunismo magari che alberga in tanti di Novoli
E che si è trasferita una generazione dopo l'altra ma ci dice anche quindi grazie grazie grazie al testimone grazie alla professoressa di questo liceo per vent'anni che si fa storica
Delle mura dove lei ha insegnato grazie perché ci dice anche che per farlo fino in fondo serve serve la storia e quindi e quindi come assessore alla cultura
Di questa città esprimo tutta la mia gratitudine
Grazie amiche Lothar Umberto Gentiloni
Bene
Allora grazie anch'io
Voglio ringraziare
Per l'occasione
Ringrazio
Il sindaco ringrazio l'Assessore alla cultura Michele costoro mi fa piacere discutere di questo libro in questa cornice direi che le due cose insieme rendono questo pomeriggio è stato già detto ma mi fa piacere ripeterlo
Particolare perché in fondo è un modo anche per tornare a frequentare almeno per molti di noi in questi luoghi con piacere
La cultura torna ad avere uno spazio un ruolo e una funzione nella città di Roma ora parliamo della scuola è stato detto già molto io toccherò
Soltanto alcuni aspetti che riguardano il volume il suo significato e poi mi piacerebbe discutere anche delle questioni sollevate dall'assessore ma sono certo che avremo altre occasioni allora la scuola e in fondo considerata la via principale di accesso alla cittadinanza noi oggi
Negli anni nei decenni successivi alle tragedie di cui stiamo parlando utilizziamo questo tipo di costruzione no l'ingresso dentro i percorsi di accesso alla cittadinanza passa principalmente non solo per la scuola
Quindi la scuola negata significa in una certa misura rovesciare questo paradigma mettendo in causa in questione l'accesso
Aula alle forme di cittadinanza di partecipazione qui poi abbiamo qualcosa in più
Che questo libro ci consegna con la chiarezza e anche devo dire con quella capacitarmi scrive toscano nell'introduzione di non scegliere alla facile retorica
Ma di costruire un'occasione di conoscenza attraverso le carte di archivio attraverso la ricostruzione di una serie di passaggi legislativi e non solo e poi attraverso le storie le biografie
Delle persone tanti storici hanno scritto pagine importanti su questo quanto le biografie siano delle finestre per farci vedere meglio alcuni passaggi quanto le biografie in realtà l'abbiamo ascoltato anche dalle parole
Di un testimone quanto le biografie ci consentano diciamo così di leggere in filigrana la storia che si muove sullo sfondo rispetto alle vicende individuali dei protagonisti ora il libro dal mio punto di vista con ferma alcune aspetti importanti che tanti studiosi negli anni adesso non siamo più ovviamente
Lezioni ori costruzioni puntuali i no conferma alcuni aspetti mentre su altri secondo me introduce su due almeno voglio provare a Dili poi alla fine delle novità importanti su cui poi forse potremmo anche ragionare quali sono
Gli aspetti che si confermano innanzitutto diciamo la dimensione dello strappo
Un una parte della città di Roma che viene strappata è stato anche questo citato da Finzi prima di me mettere insieme il trentotto con il quarantatré leggendo la carrellata delle biografie finali
Io credo straordinariamente efficace come si componga il quadro anche delle date sulle quali generalmente siamo abituati a raccontare a costruire a riflettere su queste questioni è come se le biografie si consegnassero una sorta di percorso attacca che comincia nel trentotto e che si sviluppa coi negli anni e nei decenni successivi il sedici ottobre la Brigata Ebraica gli ebrei di Sannicandro addirittura in una storia iniziale citati da Hobsbawm in una sua nota oggetto di studi successivi tutto questo attraverso le vicende di biografie
Gli ebrei romani cacciati dal Visconti Ende le memorie di anno consegnato alle generazioni successive
Questo mi sembra davvero un pregio importante sono e si vede che c'è c'è il lavoro
Cioè ricerca ci sono
Interrogarsi sugli archivi su quello che ci consegni hanno offerto ci sono le occasioni anch'io ho partecipato a quella giornata della targa e ad altri ma non c'è soltanto questo ecco io credo che visto che siamo in questa sala le istituzioni possono aiutare affinché le celebrazioni non diventi sino soltanto occasioni per vedersi Popper
Celebrare ma rimangano ecco legate alla necessità di poter conoscere questo passato di poterlo trasmettere anche alle generazioni successive quali potrebbero essere due punti invece di questa ricostruzione su cui ragionare riflettere di più anche in un prossimo futuro il primo
Lascio entra Litta dei libri
è stato detto da da Miguel Gotor bene in apertura penso che
Alessandra Tarquini ci tornerà ma insomma il fascismo costruisce parte della sua capacità di convincere di conquistare e anche di raccontare sul spesso utilizzando tra virgolette la c.t. quindi l'università la sua università la sapienza le scuole
Perché capisce che la cultura in fondo è un elemento costitutivo per poter immaginare l'uomo nuovo che si dovrà costruire è una novità straordinaria attenzione a banalizzarla cioè un grande cambiamento nella concezione stessa della presenza della cultura nella vita delle persone e qui altri sconti almeno in altre scuole il discorso da quello che ho cercato anche di ricostruire mentre leggevo nei giorni scorsi e abbastanza diverso quindi sarebbe anche interessante su questo qui si parte dalla colpire i libri di testo le proposte di libri di testo uscito un passaggio che mi ero appuntato le proposte dei libri di testo di autori di razza ebraica che devono essere sostituiti
Gli insegnanti delle singole discipline fanno le segnalazioni dei nuovi autori di razza ariana in merito alle quali il Consiglio delibera l'adozione
All'unanimità
Quindi il libro diventa in una certa misura il primo ricettore di un intervento legislativo colpire il libro significa darsi equità quella disposizione e modificare le forme di trasmissione della cultura
Quindi si colpiscono i libri attraverso i libri gli autori dei libri e attraverso la sostituzione dei libri si sostituiscono gli autori terribile
Ma è così cioè il passaggio da libero scritto da a libro scritto da significa togliere di mezzo un autore il farsi che il nuovo autore
Di razza ariana ovviamente le come Ettore mettere le virgolette ma non c'è bisogno di farlo
Questa sera un nuovo autore di razza ariana diventa il l'autore che sostituisce quelli Broli e quindi il libro
La forma attraverso la quale la cultura si trasmette raccoglie le contraddizioni tra quella che quello che la cultura era prima
E quello che il fascismo vorrebbe costruire attraverso la qui si aprirebbe un altro capitolo che cito soltanto quanto il libro sia centrale nella formazione della cultura di allora molto diverso rispetto ad oggi sarebbe interessante discuterne
Con chi è più giovane di noi come passano oggi le forme della cultura non certo soltanto il libro
Ci può piacere o non piacere molto meno centrale non nella prassi missione di conoscenza e cultura allora colpire il libro significa colpire
Le forme appunto di trasmissione consolidati così come
Così come poco più avanti l'autrice giustamente dal mio punto di vista evidenzia un passaggio
Che lei mette a conclusione di un'argomentazione relativa all'applicazione delle disposizioni di cui stiamo parlando ma che invece ha anche dal punto di vista storico io credo una certa importanza
Come risulta dai documenti esaminati finora l'espulsione
L'espulsione avvenne in modo automatico senza alcuna notifica ufficiale da parte della scuola né di carattere generale né tantomeno rivolta ai singoli studenti o alle loro famiglie
Gli studenti ebrei semplicemente tra virgolette non tornarono più a scuola dopo che le famiglie ebbero appreso dai giornali le norme antiebraiche diffusa all'inizio di settembre come molti testimoni ricordano e i dati scolastici conflitto
Attenzione
Questa è una cosa delicata noi sappiamo per altre testimonianze e per altri registri scolastici penso soprattutto a quello che il fascismo fa nelle scuole italiane dell'Egeo per esempio che invece gli studenti
Di razza ebraica l'uso ovviamente sapendo che non che è un'espressione che non si può usare per mille ragioni insomma vengono chiamati convocati
Tu da domani sei espulso dalla scuola dicono a Sami Modiano direttamente e così ne abbiamo tanti altri
Cioè in una certa misura mi piacerebbe capire approfondire se in fondo questa centralità del Visconti e il ruolo che la comunità ebraica a Roma a da molto prima delle vicende di cui stiamo parlando come la più antica comunità della diaspora eccetera eccetera non abbia anche introdotto un elemento diciamo così per far passare queste norme senza che lo scontro si manifesti direttamente o se ancora sono ipotesi che possiamo soltanto fare ugualmente soltanto formulare o se ancora quel
Elemento dell'indifferenza su cui molti giustamente hanno insistito anche questa sera tutto questo non sarebbe potuto a cadere se ci fossero state delle reazioni diverse
I dodici
Che hanno non hanno giurato quelli che hanno scelto di fare altre strade o i professori che insomma tutto questo
Non sarebbe potuto accadere eppure ecco la forma dell'indifferenza trova un terreno mi verrebbe da dire attorno al linguaggio burocratico amministrativo di queste disposizioni
Molti studi sul nazismo adesso aprirei un capitolo gigantesco ragionano proprio di questi linguaggi quanto linguaggio esplicito quanto invece il linguaggio non lo è quindi le modalità dell'espulsione degli studenti del Visconti a Roma nell'autunno del mille novecentotrentotto passa senza che ci sia una convocazione diretta cioè senza che il preside
Ciò caro senza che il preside convochi lo studente prendili da domani non viene da scuola cosa che invece succede in altre scuole allora questo è un tema sul quale probabilmente sarebbe interessante ragionare e riflettere anche in termini diciamo di trasmissioni di memoria e dello spazio chiuso su una questione importante
è andato via l'assessore ma tanto vogliono riferire
Questo discorso finale sul rapporto tra la storia e la memoria è il tema venite
Nel nostro tempo
Noi adesso
Sarebbe troppo lungo affrontarlo noi viviamo da una parte
Un eccesso di memoria mi verrebbe da dire lo dico pesando le parole
Cioè una memoria che passa da un anniversario all'altro cercando di volta in volta di trovare le soluzioni Problemi le forme nuove e una carenza della storia una difficoltà della storia di costruire uno spazio attorno alla metodologia la ricerca lo studio delle carte di archivio
Allora non è vero che queste due vanno così d'accordo come spesso leggiamo almeno io non lo penso non penso che la storia e la memoria siano delle buone amiche
Tutt'altro
Penso che la storia sia complicata difficile che contenga delle memorie diverse irriducibili non credo
Alla banalità delle memorie condivise come pure in questi giorni abbiamo sentito penso piuttosto che questo libro ci consegni invece l'irriducibilità delle singole memorie delle singole storie dei singoli percorsi biografici che in un contesto pieno di problemi quale quello della storia di quegli anni possono essere valorizzate meglio allora se questo è un cammino
Anche di un'amministrazione credo che abbiamo iniziato col piede giusto e credo che questo libro ci aiuti anche a ragionare a riflettere ad aprire anche nuove piste di ricerca per il futuro grazie
Grazie Umberto Gentiloni Alessandra Tarquini
E poi toscano
Salutiamo scusa semmai proviamo avvenuta
Insomma i due ragazzi
Allora intanto grazie di questo invito come dicevo parlando con l'autrice di questo bel libro sono molto contenta di essere qui di partecipare a questa
Iniziativa importante in questo luogo e molte delle cose è che avrei voluto dire sono state già dette e quindi non ci tornerò
Magari cercherò di sottolineare alcuni aspetti di questo problema che tra l'altro emergono secondo me molto chiaramente nel libero nelle sue diverse parti perché un libro composito
Molto ricco l'hanno detto un po'tutti a un libro dove ci sono certamente c'è una parte documentaria molto forte ma non manca l'approfondimento cioè quello che noi siamo chiamati a fare come storici cioè l'interpretazione del documento il documento da solo parla poco c'è bisogno di qualcuno che un po'lo legga
Sembra una banalità ma non lo è vorrei partire dalle ultime parole di Umberto Gentiloni sulla differenza appunto tra storia e memoria e mi sento di condividere le perché è vero che stiamo parlando di due attività molto diverse la memoria è un vissuto individuale o collettivo che sia la storiografia un atto conoscitivo
E quindi forse oggi stasera stiamo dicendo che per combattere l'indifferenza la memoria non basta
Serve lo studio della storia perché altrimenti ci ritroveremo a ricordare di vissuti importantissimi che sono delle fonti importantissima per noi ma che non sono sufficienti se non inquadrati in una riflessione più ampia
E le riflessioni più ampie non le facciamo da soli le facciamo un con i grandi storici che che ci precedono e che studiano appunto questi temi ero il primo che mi viene in mente è George Mosse perché George Mosse in un fortunato libro sul razzismo ci spiega che il razzismo è un fenomeno moderno
Fenomeno moderno significa un fenomeno che nasce diciamo così che è legato al pietismo religioso e alla cultura illuminista quindi che nasce in Europa nel Settecento e che è qualche cosa che attraversa duecento anni che resta confinato al dibattito di alcuni term lungo tempo poi diventa un fatto che riguarda invece i nazionalisti la politica ma soltanto negli anni trenta del Novecento
Diventa politica nazionale
Questa è una novità assoluta
E nella storia degli ultimi saponetta contemporanea nella storia degli ultimi duecento anni il razzismo diventa una politica nazionale cioè significa che governi
Assumono una prospettiva che diventa legge questo significa cambiare la vita evidentemente delle persone
è stato già detto e io sono molto d'accordo lo ricordava Miguel Gotor ma lo l'hanno ricordato anche un po'tutti che la storia non inizia potremmo dire dal settembre del mille novecentotrentotto quando Benito Mussolini si affaccia al balcone a Trieste
E dà vita a una nuova fase diciamo così della storia d'Italia che poi vedrà appunto questa legislazione antisemita trasformare la vita di quarantasette mila italiani di religione ebraica
La storia nasce con il fascismo perché questa è una storia fascista e quindi nasce nella diciamo così nel Progetto fascista nel progetto culturale e politico fascista
Che è appunto quello della creazione di un uomo nuovo quindi la creazione di una nuova razza di italiani non è ha fatto un favore che facciamo all'alleato tedesco che ci viene a chiedere no
Questo non è non è così lo è stato detto lo lo ridico anch'io
è una storia che ha a che fare con un progetto con politiche culturali questo progetto è appunto la creazione di un uomo nuovo in due parole l'uomo nuovo è l'uomo che nasce in parte dal futurismo
Ma soprattutto è l'uomo delle trincee l'uomo della Prima guerra mondiale
è un soldato
è se volete l'ardito di guerra quello corpi speciali che venivano gettati e che si gettavano alla salto delle truppe nemiche
è il combattente che come sappiamo torna in tempo di pace cercando di come dire sentendosi il protagonista di una rivoluzione
I fascisti percepiscono se stessi al di là che lo siano no ma percepiscono se stessi come rivoluzionari
Perché perché hanno fatto la Prima guerra mondiale e quindi si arrogano il diritto di rappresentare l'Italia tutta il nome del sacrificio subito della morte bis vissuta appunto nelle trincee
Questo possiamo chiamarlo mito dell'uomo nuovo attraversa il ventennio non rimane confinato al fascismo delle origini diventa un mito se volete antiborghese
E qui dovremmo potremmo parlare a lungo sono così parti note in parte nome insomma del rapporto che c'è tra il mito dell'uomo nuovo la polemica antiborghese e le leggi razziali
Il punto direi e che il mito dell'uomo nuovo non resta scusate l'espressione poco elegante aria fritta
Il mito dell'uomo nuovo diventa scelta politica
Potremmo trovarlo tra le sue fonti ufficiali lo potremmo trovare nell'enciclopedia italiana
Abbiamo parlato oggi di tante cose abbiamo parlato degli intellettuali abbiamo parlato del giuramento dei professori
Noi tendiamo sempre a immaginare il razzismo perché così abbiamo fatto muro è qualche cosa di Barbaro rinvenirsi dico qualcosa che riguarda qualcuno
Che ignorante che no quando diciamo questa assurda legislazione non è assurda non è Barbara non è regressiva è razzista e antisemita
Dire che uno è un razzista e antisemita non significa dire che è un cretino
E questo ci spiega il contributo decisivo degli intellettuali e degli scienziati a questa storia
Gli intellettuali e discusse sani molti sono nominati anche qui Paolo Orano ma stiamo parlando della classe dirigente dell'Italia fascista che di fatto contribuisce alla creazione di questa storia
Certo di scienziati contribuirono diciamo in in modo decisivo antropologiche mobile a Fini possiamo dire medici statistici
Ma contribuirono anche agli intellettuali se noi guardiamo in una biblioteca dove esiste ancora un catalogo cartaceo
E andiamo a cercare le pubblicazioni sul razzismo e poi antisemitismo tra il ventotto e il trentotto ritroviamo tantissime numero umiltà perché questa è la decisione di una politica quindi altro che favori o parenti dirne possiamo immaginare
Sull'autunno inverno del mille novecentotrentotto
Allora non sto a nominare qui in questo libro trovate molte delle cose di cui sto parlando manifesto degli scienziati razzisti appunto prima nominavo il contributo di Paolo Orano
La difesa della razza non voglio andare oltre non voglio andare oltre il tempo che mi viene assegnato una una cosa la polemica in attacco non era iniziato appunto nel trentotto anche perché lo voglio nominare mille novecento trentaquattro a Torino una retata di antifascisti aveva posto fine alle attività clandestine di Giustizia e Libertà
Movimento liberalsocialista non è non siamo tenuti tutti a sapere tutto soprattutto i più giovani fondato da Carlo Rosselli a cui punto avevano aderito molti ebrei e quindi in qualche modo si diffonde questa idea dell'ebreo come antifascista
Che è evidentemente falsa
è falsa innanzitutto perché la dimensione culturali le religiosa personali non determina sic et simpliciter una scelta politica
Sarebbe come dire che tutti i cristiani tutti musulmani tutti gli ebrei sono qualcosa ma qua era falsa perché molti ebrei la maggior parte degli ebrei come la maggior parte degli italiani era stato fascista
E anche questo va detto e va detto per non creare queste appunto queste speci di buonissimi a rovescio che contengono un inconsapevole razzismo alle il punto è una religione non determina una scelta politica
C'è un altro motivo per cui non era vero che essere veri significava essere antifascisti perché appunto gli ed erano comuni una comunità e lo è stato anche questo ricordato diciamo molto integrata
Molti integrata per una storia di non è chiesti molti qui conoscono molto meglio di me ma che è la storia del rapporto di di che cosa significa diventare italiani tutti insieme
Di che cosa significa l'emancipazione di che cosa significa essere una comunità ha stilato quindi semmai il trauma fu duplice
Lo choc su duplice spire appunto gli ebrei italiani
Allora di quale razzismo stiamo parlando come si trasforma la vita di una comunità
Il dibattito sul tipo di razzismo non è un dibattito diciamo a un dibattito che appassionato molti ma in una parola né potremmo dire che il razzismo fascista e in questo libro io credo emerga molto chiaramente è un razzismo politico
Non è tanto il problema del naturalistico cultura distico e politico nel senso che gli italiani e lo ricordava ancora Miguel Gotor nella lo studio di Margiotta Broglio ma potremmo dire politico significa che c'è una volontà di creare una nuova razza di italiani
Questi italiani non solo antifascisti non sono liberali
E non sono ebrei
Questo è la giustificazione di tutto questo è politica
Cioè noi creiamo una nuova razza e questo è quello che significa essere un regime totalitario c'è un regime che immagina appunto come ci dicono i più importanti storici di questi argomenti una rivoluzione antropologica
Non farò l'elenco di cose che però sarebbe interessante ricordarvi mi piacerebbe ricordarvi appunto che tutto questo nasce o meglio che tutto questo il viste anche perché c'è un Censimento
Cosa evidentemente ben sottolineata anche qui c'è un censimento nazionale della popolazione ebraica come si fa a discriminare intanto ci quanti dove e come
Quindi di nuovo le misure della politica le scelte della politica
E dopodiché la trasformazione radicale della vita
La trasformazione radicale vuol dire appunto l'espulsione
Ma dei pubblici uffici dagli ordini professionali delle istituzioni culturali banche aziende assicurazioni e giustamente appunto il mondo della scuola
Avevo segnato ma la citazione una citazione da Giuseppe Bottai
Perché vedete anche qui quello che cercavo di dire prima non è vero che per essere razzisti è necessario essere dei rozzi barbari Giuseppe Bottai a cui non è una polemica è un fatto noto a un certo punto it in queste mura si è pensato di intitolare una chiazza Giuseppe Botta
Lo sappiamo tutti o forse quelli più giovani no ma è siamo nel credono mille novecentonovantacinque e l'allora Giunta
Del del del Comune di Roma punto decide pensò che forse Giuseppe Bottai meritava una chiazza ora Giuseppe Bottai è stato che questo libro lo testimonia il nostro al come dire del perfetto uno Bellante antisemita
Perché perché la scuola
E come dire e il futuro
è evidente
Allora per un regime che pensa di durare per sempre per un regime
Che fa dei giovani un materiale umano da plasmare e la scuola è un interlocutore obbligato ecco perché è importante capire cosa accade nella scuola perché questa attenzione scuole università
Perché è necessaria perché io discrimino gli ebrei ma anche ecco i non ebrei a stare non con gli ebrei
Cioè è un progetto politico appunto che viene realizzato in barba a questa idea Macchi Peace dica che abbiamo di noi italiani come alla fine appunto brava gente un po'arraffona e per cui per tanti anni non ci siamo detti Don Mazzi siamo stati antisemiti ma mica siamo cattivi come previsto
Come se potesse esserci una specie di graduatoria di più o meno cattiveria non si capisce bene poi in base a che cosa
E al numero dei morti può essere mai che noi studiamo queste cose sul numero di morti allora e o vado a finire ma vado a concludere veramente
In molti abbiamo sottolineato hanno sottolineato lo faccio anche io questo tema della la reazione degli altri no di questo silenzio
Del fatto che tutto sommato uno non viene più a scuola non potremmo dire di protesti universitari categoria come dire molto discutibile che corsero ad occupare i posti vacanti lasciati da appunto dei colleghi pre
Potremmo dire questo e potremmo riflette sul fatto che da quando questa storia finisce nel senso che finisce la seconda guerra mondiale si apre una piccola parentesi che negli anni Sessanta diciamo suscitata dal processo contro Adolf Eichmann è che fa il giro del mondo quindi si parla molto gli anni Sessanta sui giornali nell'opinione pubblica di memoria
Del testimone no l'era del testimone il titolo di un noto libro su argomenti molto vicini a questi questa finestra si richiude per riaprirsi a cinquant'anni dalle leggi razziali del mille novecentottantotto
Allora
Forse qui che cosa ci dobbiamo dire oggi intanto ci dobbiamo punto dobbiamo ringraziare dice invitati perché riflettere parlarci
Dopo anche due anni e mezzo di isolamento e parla di queste cose ci aiuta a ricordarci chi siamo
Ci dobbiamo ringraziare l'autrice di questo libro perché ha impegnato il suo tempo a studiare
Un tema un problema
E lo ha fatto con i muri con serietà ed evidentemente compassione
E ci dobbiamo dire che forse un piccolo antidoto alla nostra indifferenza è quello di pensare che quello che è accaduto è accaduto annulli di non chiamare l'altro il razzista commesse quest'altro appunto fosse cioè di chiederci dove siamo rispetto a questo problema perché questo problema ieri oggi e domani io credo ci riguarda
Grazie
Grazie
Alessandra Tarquinia adesso dare la parola a Mario toscano
E e poi
A Romana che magari grado parole per concludere questo nostro pomeriggio bello
Dove vuoi dove vi pare
Innanzitutto
Buonasera a tutti e grazie per avermi rivolto questo invito l'ora è tarda moltissime cose importanti
Sono state già dette cercherò di contenere al massimo non più di dieci minuti forse spero anche meno
Questo mio intervento conseguentemente cercherò di fare soprattutto una schematizzazione di quello che avrebbe dovuto essere il mio intervento o addirittura dei flash su alcuni punti specifici
Primo punto che tra l'altro è stato già affrontato in modo a mio parere molto
Penetrante dalla professoressa retto è relativo a quella che è la metodologia la lezione metodologica di questo libro SIS parla abitualmente questo è un libro importante a prescindere dal testo quando ci sono delle presentazioni io credo che la lettura di questo libro offra una lezione preziosa
Di contenuto e di metodo perché
è un testo che attraverso lo studio del tema specifico offre una lezione che agli antipodi della pedagogia totalitaria che analizza
Che studia e vedremo poi come la studia
E proprio da questo punto di vista ad
Una persona parlo di me che ha una serie di perplessità di domande soprattutto dopo tanti anni sul Giorno della memoria oppure la possibilità di una riflessione sulle retoriche del Giorno della memoria e contemporaneamente da delle indicazioni su come utilizzare queste indicazioni che vengono da questa istituzione ormai più che ventennale perché come ha già tratteggiato Umberto Gentiloni
Stabilisce un rapporto importante tra l'uso della storia e il ricorso alla memoria soprattutto nel momento in cui si rivolge ai giovani offre loro la possibilità di
Investigare la memoria ma nello stesso tempo di studiare la storia e di studiare la storia sui documenti e con questi mi sembrano i primi due punti fondamentali
Da sottolineare anche perché attraverso questo intreccio attraverso questa scelta di metodo
Si affrontano i grandi temi della storia ma emergono anche e cercherò di aggiungere qualche dettaglio i problemi della società
E le vite dei singoli e che significa tentare
Auspicabilmente riuscire a conseguire i risultati di un serio lavoro storiografico
Altro punto che io spero di poter illustra rapidamente non è solo un contributo alla storia degli ebrei
è un contributo alla storia di Roma e alla storia dell'Italia spero di poter confermare al rapida conclusione a cui giunge però questi due aspetti
Perché perché è interessante da questo punto di vista facciamo qualche esempio tra le fonti che usa città il CID aggiornare l'uso del MiG diciannove ottobre del mille novecentotrentotto con l'inaugurazione
Dell'anno scolastico un anno scolastico sottolinea senza professori e alunni ebrei mentre il regime proietta la sua auto immagine alla alla società civile è un tassello di quel complesso fenomeno
Della pervasività reale della politica razziale che sta avviando che in parte ha già messo delle basi significative e che è integrata ad esempio da quella minuti minuta disamina delle circolari attraverso le quali aggiunge altri elementi mette in evidenza l'attività di propaganda di tutte quante le istituzioni che sono connesse in qualche modo a quella scolastica
E qui torniamo al problema che ha messo acutamente in evidenza Umberto Gentiloni del ruolo dei libri della diffusione dei libri e dietro i libri ci sono come è stato detto delle persone ma dobbiamo considerare tutti i mezzi di comunicazione che sono disponibili nel caso specifico a Roma in quel momento
E sono i film che sono le mostre quanti mostre che sono autorappresentazione del regime ci sono a Roma del trentasette trentotto trentanove c'è l'ennesima edizione della Mostra d'una rivoluzione fascista
C'è la mostra per il bimillenario di opposto dove si celebra un altro dei temi classici della propaganda del regime che è il mito della romanità ecco quindi la costruzione di una immagine che serve poi alla svolta politica che ha appena illustrato Alessandra Staderini ma che ci dà il senso
Di quanto da un lato ci sia questo silenzio quasi questo passaggi inosservato
Della espulsione dei
Giovani definiti di razza ebraica dalle scuole e nello stesso tempo si lavori per dare sostanza secondo la cultura del regime a questa svolta politica e questo è un tema che dobbiamo prendere in esame anche alla luce di un di un argomento che è stato solo parzialmente sfiorato a mio avviso che è quello del del dopoguerra che cosa succede
Dopo il quattro giugno del quarantaquattro o dopo il venticinque aprile
Del quarantacinque
Altri due rapidi punti sono gli spunti che a mio parere sono di un qualche interesse attraverso anche la memoria per la costruzione attraverso la RIM l'immagine degli studenti espulsi e delle loro famiglie del profilo sociale
Di una parte almeno degli ebrei ebrei romani
Che definisce a un certo punto un mondo pieno di iniziativa di inventiva e di cultura cioè è un pezzetto di quella borghesia ebraica e di quel ceto medio che sono
Parte importante della storia italiana dal Risorgimento alle leggi razziali e nello stesso tempo che spinge a cercare di vedere che cosa avviene a Roma a Roma fascista nel corso di quegli anni perché abbiamo vari studi ma importanti su su quartieri su progetti politici sulla operazione volta a rendere la città allo scenario delle delle manifestazioni del regime totalitario tutta una tradizione di studi urbanistici forse la dimensione sociale
E quella meno in di investigata
Dal degli studi storici anche se ha ci sono state anche indagini su quartieri popolari su San Lorenzo su Testaccio ma ancora molto dobbiamo cercare di capire di conoscere per quanto riguarda questa fase della storia di Roma un altro punto che mi ha colpito che ho trovato interessante è stato vedere gli eventi del state del quarantatré nell'ottica del calendario scolastico
Forse non si mette non si pone mai un'attenzione adeguata ai quarantacinque giorni di Badoglio alle illusioni alle speranze anche alle paure
Del viaggio le settimane che vanno dal venticinque luglio all'otto settembre del quarantatré ecco questa diventa una prospettiva interessante questa breve illusione che poi invece viene frustrata perché non solo non vengono
Abrogate le leggi razziali Bergonzi eliminando neppure le schede anagrafiche di tutti i cittadini ebrei italiani che sono presenti
Nelle questure e nei commissariati e che serviranno poi ai persecutori dopo l'otto settembre del mille novecentoquarantatré
Un
Credo di aver ancora tre minuti dei dieci che ho chiesto a disposizione e vorrei aggiungere un'altra citazione dell'autrice
Che si riferisce al al dopoguerra per quanto riguarda
Lì il gli ebrei sopravvissuti le ferite non si sa andarono mai per nessuno ecco io credo che questo che pure è un tema
Su cui soprattutto certa memorialistica di parte ebraica ha insistito sia un altro aspetto da sottolineare tra l'altro
Dimenticavo che c'è anche il tema dell'antifascismo su cui avrei una serie di osservazioni anche anche critiche da fare sui limiti
Della visione dell'antifascismo che sono di allora e che saranno anche di anni successivi sui problemi della persecuzione degli ebrei ma visto che è necessario
Fa arrivare rapidamente ad una conclusione vorrei legare questa citazione sulle ferite che non si sa non avevano mai per nessuno ad un'altra citazione di parecchie pagine
Successive quelle dedicate alla professoressa Maria piazza
Trattando il ruolo il lavoro della quale Formula uno una definizione che a mio parere può estendersi a la grandissima parte sembra la totalità degli ebrei italiani la dedizione postbellica degli ebrei italiani ecco parla di questo
E credo che anche questo sia importante nel capire come da parte degli ebrei italiani si cerca di ricostruire attraverso l'esperienza della resistenza come vicenda di generatrice attraverso la conquista di nuovi diritti attraverso la costituzione ma qui rimane appunto il problema di vedere che cosa avviene
Da parte del resto della società italiana da parte della politica da parte delle istituzioni perché non c'è solo quella ricostruzione così edulcorata su cui comunque gli storici hanno hanno lavorato quella dei fascisti Zazie ione del fascismo fino alle interviste di Giuliano Ferrara ma il mille novecentottantasei ottantasette l'anno in cui uno storico certamente non sospettabile di indulgenza verso il fascismo come Nicola Gallerano si sofferma a studiare la crisi del paradigma antifascista e questo vorrà pur dire qualche cosa
Quello che dicevo e che ad esempio c'è la citazione di una lettera dell'otto settembre del sessantaquattro ci riferiamo sempre al caso di Maria piazza poi una lettera di encomio del nove ottobre
Nella quale nulla si dice sulle leggi razziali parla la dice del Silenzio di chi rappresenta lo Stato ecco io credo che anche se qualcosa è stato scritto ed è stato fatto su questi argomenti sia necessario apro scusate approfondire questa fase
Perché c'è stato un vecchio dibattito che però si dedicava ad altri temi sul rapporto tra continuità e rottura tra regime fascista e Italia del repubblicana ma su questi temi credo che
Ancora molto si può studiare e si può scrivere grazie
Allora Mario Toscano romana concludeva esalazioni auto intanto allora è stato più che una presentazione un convegno a un convegno di ringrazio gli storici soprattutto tutti ma
Sono stati messi in campo dei temi che andrebbero veramente approfonditi discussi
Molto a lungo sono nate molte cose molti spunti io soprattutto avrei voluto dare spazio purtroppo non ci sarà tempo
A a tutti i familiari intervenuti spero che lo potevo fare in altre occasioni che sicuramente ci saranno per adesso io ringrazio veramente tutti e ringrazio tutti
Cosa devo dire basta