Presentazione del Nono Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano

Grazie per essere intervenuti alla conferenza stampa di presentazione del nono Rapporto sul bilancio il sistema previdenziale italiano realizzato dal Centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali
Sulla base degli ultimi dati di bilancio consolidato quelli del due mila e venti e
Con la previsione per il gli anni che vanno dal due mila e ventidue del due mila ventiquattro ringraziamento particolare lo devo al senatore Sergio Puglia per averci dato l'opportunità di poter presentare in questa prestigiosa sala il nono rapporto
Il senatore Nannicini probabilmente non riuscirà a partecipare per via di un incontro abbastanza urgente
Quindi dopo il mio intervento però la parola però alcuna considerazione al senatore Sergio Puglia poi ci saranno le vostre domande
Partirei subito con il quadro generale questa è già una tabella di sintesi perché il tabellone iniziale viaggio dal mille novecentottantanove ma ci focalizzare mo'su questa situazione ma il due mila venti in realtà andato un po'meglio di quello che si pensava in quanto il numero dei pensionati nonostante le date sociale precoci tutte le anticipazioni
Di fatto non è aumentato ma intanto di sole sei mila unità quindi siamo passati da sedici milioni trentacinque mila a sedici milioni e quarantuno mila
Devo dire anche che il primo dato consuntivo grezzo del due mila e ventuno ci dice che le INPS erogato ottocentoquindici mila e quattrocento pensioni
Che sono cinquanta mila in meno rispetto a quelle dell'anno due mila e quindi direi che
Nei numeri IMEI che fanno il rapporto principale per la sostenibilità previdenziale cioè il rapporto attivi pensionati lato pensionati diciamo che il due mila venti non è stato un anno così terrificante
Ha invece inciso un pochettino di più sulla parte degli attivi perché abbiamo avuto una perdita consistente di quasi cinquecentocinquanta mila posti di lavoro tuttavia nella parte del due mila e ventuno siamo quasi arrivati a raggiungere il numero
Di attivi
Del dicembre del due mila diciannove ricordo che il due mila diciannove è stato l'anno record di tutti i tempi per il nostro Paese perché abbiamo avuto il massimo del tasso di occupazione complessivo
Ma anche le donne hanno superato per la prima volta nella storia d'Italia il cinquantuno per cento
Di tasso di occupazione tra percento il tasso occupazione ha fatto quasi il cinquantuno per cento quindi il totale praticamente rapporto attivi pensionati che stava crescendo da tanto tempo si è riassettato sull'uno virgola quarantuno per cento
Uno virgola quarantadue per cento però già nel due mila ventuno il primo dato consolidato ci porta uno virgola quarantacinque
Ed è prevedibile che per il due mila ventiquattro si arrivi al fatidico numero di uno virgola cinque attivi per ogni pensionato che metterebbe un pochettino più insicurezza il sistema dall'altra parte abbiamo rapporto fra le entrate e le uscite contributive
Allora le entrate e le uscite come vedete
Le diciamo che la spesa pensionistica aumentata dell'uno punto nove per cento quindi un numero
Diciamo abbastanza accettabile anche se c'è stata una maggiore propensione al pensionamento dovuto semplice fatto che la crisi di sistema tutti quelli che erano arrivati vicini all'età di pensionamento tra non avere un lavoro di avere una pensione hanno optato per quella però non è aumentata di tanto
Quello che invece ha dato particolari problemi sono il totale delle entrate contributive che come vedete sono scese dai duecento quasi dieci miliardi del diciannove
A centonovantacinque miliardi sarebbero scese molto molto di più se non ci fossero state le contribuzioni figurative
Sulla cassa integrazione che ha riguardato circa sette milioni e duecento mila lavoratori italiani
Oltre un milione duecento mila di persone che sono stati in disoccupazione in aspri quindi se non avessimo avuto qua il più di dieci miliardi di contributi figurativi versate dallo Stato avremmo avuto
Qualche problema in più quindi il disavanzo è stato di trentanove miliardi un disavanzo consistente che però c'è anche il tre immigrati contabile nel due mila ventuno vediamo intorno ai ventitré ventiquattro miliardi
A proposito di disavanzo nel all'inizio ci sono alcune gestioni che presento dei dati dei saldi positivi e dei saldi negativi
Su trentanove miliardi quasi trentasei miliardi e mezzo sono saldo negativo
Della gestione dei dipendenti pubblici
Questi trentasei si sommano ai dieci virgola otto miliardi di ulteriore contributo aggiuntivo previsto dalla legge viene per i per i dipendenti pubblici quindi di fatto quasi tutto il disavanzo deriva dai
Dipendenti della pubblica amministrazione dalla le aziende privatizzate perché Ferrovie dello Stato Alitalia poste eccetera
Sono state privatizzate ma scaricando totalmente sul sistema pensionistico moltissimi
Prepensionamenti tant'è che abbiamo quattro miliardi e mezzo di disavanzo del fondo delle Ferrovie mezzo miliardo per le Poste otto miliardi di disavanzo ora i fondi cosiddetti speciali entrambi i telefonici e tutto quanto
Le gestioni in attivo sono quei dei lavoratori dipendenti in passivo minore degli altri anni ma ancora consistente per il settore dell'agricoltura che anche qui insomma è stato praticamente quasi tutto scaricato sul sistema pensionistico
Le gestioni
Delle casse privatizzate salvo limpidi che come sapete a luglio passerà a all'INPS almeno la gestione sostitutiva
Tutte le altre casse privatizzate hanno dato dei segni positivi e anche la gestione separata ha dato segnali positivi quindi con un saldo di oltre sei miliardi otto quindi in definitiva possiamo dire che da questa prima fotografia il sistema attenuto quello che dobbiamo evitare di continuare a utilizzare il diciamo le anticipazioni come quattrocento come i precoci come per sociale perché come vedete da questa slide gli scampati in dieci anni alle norme
Dalla riforma Fornero sono stati quasi settantasette mila all'anno quindi quasi ottocento mila su sedici milioni di pensionati non sono pochi
Debbo probabilmente togliere sana non vado avanti
Perfetto benissimo
E qui arriviamo praticamente alla fotografia del bilancio previdenziale come vedete la Spesal per pensioni assistenza sociale assistenza enti locali
E spesa sanitaria è ammontato a cinquecentodieci miliardi nel due mila venti
Quindi è un po'più dai quattrocentottantotto miliardi nel due mila diciannove
Ha inciso sul totale dalla spesa pubblica per il cinquantaquattro per cento
Questo dato come dire basta mitizzare un luogo comune per cui ci dice che l'Italia welfare spende poco questo dato ci colloca tra i primi dieci Paesi al mondo per spesa sociale
Con anche una disavanzo quindi direi che poi ci sono delle domande ma questo è un po'il dato saliente
L'altro luogo comune che spendiamo dal welfare ma la maggior parte della spesa va per le pensioni
La Spesal dichiarata dall'Istituto previdenziale delle casse privatizzate per le pensioni di duecentotrentaquattro miliardi
Se volessimo togliere
La giraffa del diciamo la gestione assistenziale dipendenti pubblici e le integrazioni al minimo arriviamo duecentoundici ma poco importa lei sappiamo che duecentotrentaquattro miliardi rappresenta non o meglio rappresentavano il dodici punto otto per cento del PIL
Nel due mila venti rappresentano il quattordici e venti ma non perché la spesa sia tanto ma intatta ma perché il PIL e quasi diminuito del nove per cento se noi andiamo a vedere quanto effettivamente incassato i pensionati quindi al netto dell'IRPEF vediamo che hanno incassato centocinquantacinque miliardi quindi sostanzialmente la nostra spesi tra è una spesa in linea
E qui c'è la prima osservazione che fa il rapporto e che e dice attenzione perché se noi continuiamo a comunicare alla Commissione europea a Eurostat la Banca centrale europea che per la sola vecchiaia e i superstiti spendiamo il sedici e cinque per cento
Dice pesa sul Pil quando la media dei Paesi europei arriva a malapena al dodici e quattro per cento
Nel due mila undici è arrivata una bella letterina dalla banca centrale che diceva se spendete più di quattro punti di PIL e il vostro deficit e quasi quattro punti di PIL de andate sulle pensioni e quindi è successo che c'è stata la riforma Fornero che ha penalizzato moltissimo i pensionati
Ma non ha penalizzato
I beneficiari delle prestazioni cosiddette assistenziali e tant'è che lo Stato nel due mila diciannove ha trasferito
All'ente ormai soltanto l'Inpdap l'ente previdenziale più grosso centoquattordici miliardi per andare a coprire tutte quelle prestazioni
Che vanno dagli assegni familiari al reddito alla pensione di cittadinanza alle prestazioni derivanti dalla
Bella Italia e dalle dalle aree riduzioni
Degli oneri previdenziali insomma noi spesso facciamo dieci miliardi di sconto del cuneo fiscale e contributivo ma poi questi dieci miliardi
Sono contributi in meno che lo Stato ha poi trasferisce agli enti ma che mette sul conto delle pensioni quindi insomma
Noi abbiamo questa situazione nel due mila venti la specie a carico della fiscalità generale scarpe di centoquarantaquattro e centoquarantacinque miliardi quindi
Dieci miliardi metti in meno rispetta la spesa previdenziale se teniamo conto che non abbiamo assolutamente una banca dati dell'assistenza
E se teniamo conto di tutto quello che è successo beh probabilmente qualche riflessione sulla spesa assistenziale
Anche sulla separazione tra assistenza e previdenza che non è vero che non porta risparmi porterebbe dei grandi risparmi se applicassimo per esempio la metodica della Germania o dell'Olanda
Detto questo comunque uno dice va be
Abbiamo speso tanto in assistenza avremo ridotto i poveri il rapporto invece sui dati dell'Istat ci dice che nel due mila otto si spendevano settantatré miliardi di per la spesa sociale e quindi a carico della fiscalità generale
Lasciamo perdere due mila e venti nel due mila diciannove sono centoquattordici miliardi quindi uno dice ha speso il cinquantasette per cento in più di spesa assistenziale ha però ridotti i poveri no
Perché nel due mila otto il quelli in povertà assoluta erano due milioni centotredici nel due mila diciannove sono quattro milioni e sei
E anche quelli in povertà relativa sono passati da sei milioni e mezzo a quasi nove milioni quindi qualche riflessione su queste bisognerà farla perché se l'incremento la spesa tutta peraltro addebito è tutta a carico della fiscalità e poi non ho benefici perché al raddoppio la povertà insomma qualche domanda bisogna rapportarsi al è vero che abbiamo raddoppiato si perché se voi andate a vedere il numero di prestazioni assistenziali su sedici milioni e quarantuno mila pensionati
Il quarantotto per cento sono totalmente o parzialmente assistiti e quindi a carico della fiscalità
Ma anche lì incisa che l'ente erogatore per eccellenza di prestazioni pensionistiche
Ogni anno eroga circa un milione duecento mila prestazioni che su una popolazione di sessanta milioni sono veramente tante ma quello che preoccupa è che la Mecca sono di natura assistenziale
Il rapporto quindi conclude dicendo ma come si finanzia tutta questa spesa è per finanziare la spesa per pensioni grosso modo quasi autofinanziata al novanta per cento dei contributi
Ma poi c'è da finanziare la spesa per l'assistenza per il trasferimento bilancio degli enti taglienti e la spesa sanitaria beh questa spesa assorbe tutte le imposte dirette l'IRPEF tutte le addizionali lire l'IRAP e anche l'imposta sostitutiva ma siccome non bastano tutte le imposte dirette per finanziare questo schema bisogna prelevare anche un po'di imposte dirette ora vi ricorderete prima nel bilancio dello Stato che sì spendiamo al cinquantacinque per cento in welfare poi abbiamo un trenta per cento per i dipendenti pubblici per la macchina pubblica quindi personale e specie di consumo poi abbiamo circa un sette per cento per il debito pubblico
Risulta che praticamente il grosso della specie diciamo che per il futuro per la scuola tanto per la scuola ne spendiamo scuola ricerca università e tutto quanto cioè per il futuro del Paese spendiamo sessantaquattro miliardi quindi
Poco per il futuro tantissimo per il passato
E quello che però preoccupa di più e anche chi lo finanzia e se noi andiamo a vedere le ultime dichiarazioni dei redditi disponibili dell'Agenzia delle entrate
Scopriamo che quasi l'ottanta per cento dei contribuenti che dichiarano redditi fino a ventinove mila euro versa almeno del trenta per cento di tutta l'IRPEF quindi il più del settanta per cento di tutta l'IRPEF è a carico del ventuno per cento della popolazione che ha redditi da ventinove mila euro in su
E che non beneficia praticamente di tutta quella serie di bonus se non in piccola parte l'assegno universale unico per i figli
Dei bonus ristrutturazione perché quelli vanno a beneficio di tutti quindi cosa dice il rapporto state attenti perché la spesa aumenta
Ci vogliono sempre più imposte indirette perché le imposte dirette vengono consumate tutte quindi bisogna fare molta attenzione conclude dando qualche come dire
Previsione per quello che secondo noi potrebbe essere non la riforma la riforma è stata fatta con la riforma Fornero e ancora prima con la riforma Dini la riforma Prodi e la riforma Amato
Ma la revisione del sistema pensionistico queste sono insomma qualche nota che noi diamo alla alla alla abbiamo consegnato al governo alle commissioni parlamentari
Per dire questo potrebbe essere la soluzione quello che dobbiamo evitare sicuramente di fare di mettere a carico del sistema pensionistico
Un eccessivo numero di prestazioni anticipate dobbiamo lavorare di più sui fondi esubero sui contratti di espansione sulla liso pensione sui fondi bilaterali e soprattutto lavorare tanto sulle politiche attive del perché
L'Italia a trentasette milioni e mezzo di persone in età da lavoro ma ne lavorano ventitré milioni
In Francia che alla popolazione uguale alla nostra circa sessanta milioni di persone lane lavorano trentaquattro dal nome della Volvo ventitré siano lamentiamo la forza lavoro diventa complicato andare avanti
Perfetto io qui avrei dovuto passare la parola senatoriali cd che però non ho visto ho finito la mia presentazione però prima di dare le domande ai alle persone collegate chiederei Sergio se vuole fare alcune considerazioni prego assente
Grazie Roberto ovviamente un ringraziamento studi e ricerche i proprietari previdenziali
Noi dobbiamo tenere presente che l'ultimo strumento previsto da una norma tra l'altro è finanziato tra l'altro dallo stato in grado di dare una visione insieme del complesso
Sistema previdenziale italiano riportava i dati al trentuno dicembre due mila dieci
E veniva svolto da un nucleo di valutazione della spesa previdenziale appunto come dicevo previsto da una norma finanziato dallo Stato
La norma era la trecentotrentacinque del novantacinque quindi la famosa cosiddetta riforma Dini
Ecco a colmare poi questa voragine c'è stata una costante attività di analisi della situazione economica e sociale e ad oggi e il contributo un contributo dato dalla soggetti privati e come dire un contributo volontario da parte di Esperti ecco è oggi questo lo troviamo all'interno del rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano
Ecco fatto appunto dal centro studi ricerche di Itinerari previdenziali questa banca dati però rispetto a quella predisposta dall'al nucleo di valutazione della spesa previdenziale e ampliata
Anche di altri dati che prima non venivano rilevati vedendo ampliata dalle gestioni girasse e G. Pitti quindi gestione assistenziali e quelle delle prestazioni temporanee
Ecco sembra strano che ovviamente lo Stato un un'ampia in sé un'organizzazione tale da inglobare il questo complesso di dati del sistema previdenziale però è così
C'è certamente qualche ricerca però c'è qualche ricerca che non riporta tutto il complesso come appunto riuscì ecco noi legislatori
E adesso mi tolgo il cappello di legislatore metto quello del professionista della materia lavoro e previdenza abbiamo un traiamo un grande beneficio
Leggendo queste analisi perché abbiamo sia una visione d'insieme del complesso sistema previdenziale sia una riclassificazione
Della spesa sostenuta per il Welfare all'interno del bilancio dello Stato ecco con previsioni
Sia di medio e lungo periodo e sia di anni
Passanti quindi
Ecco quello che c'è a mio avviso da fare creare un sempre una sinergia una collaborazione
Io spero sempre che il ministero del lavoro ovviamente prenda di nuovo le redini queste ricerche in mano magari affidandole anche a chi ha sempre predisposto studiato la materia in modo tale che lo Stato può sapere ecco questo complesso di dati
Perché si parlava
La presidente volta con la Alberto e che purtroppo diverse amministrazioni statali non hanno l'ingresso ad una banca data Rolo banca dati delle indennità Systems reali che vengono erogate quindi veramente una cosa che quando fu ascoltato mi è sembrata
Un po'strana ma è così
Sembra strano ma purtroppo questo e quanto oggi abbiamo a disposizione per cui
Un grande beneficio
Un grande ringraziamento a chi ha preso questa situazione cuore quindi grazie nuovamente al centro studi
Al professor Brambilla è stato pioniere di questa idea e visione
Quindi aspettiamo anche nel pomeriggio che ci saranno ulteriori approfondimenti ci saranno anche altri esperti ci saranno anche altri colleghi quindi anche il punto di vista della politica grazie ci vediamo grazie
Grazie molte
Se ci sono domande perché hanno
C'è un microfono aperto
Poco
Oppure riteniamo
Se vuole intervenire Giuliano Cazzola può apparire laudi numerazione
Accanto a Laura ecco tutti io ti ringrazio dell'invito e sono assolutamente d'accordo le considerazioni che faceva il parlamentare precedente che ha che ha parlato prima
Perché io sono uno da un accanito lettore del del tuo rapporto da tanti anni che in effetti un rapporto che ha una visione complessiva
Peraltro intersecata anche con la materia fiscale e che a un uomo è unico in qualche modo diciamo che migliorato anche il rapporto il rapporto dell'INPS diciamo è più ricco di analisi più ricco di di costruzione di situazioni anche se un pochino più povero vestono dettato col presidente Tridico un pochino il povero sul piano del bilancio più uno dei conti
Da ecco io sai che de il conte che che stimo e che conosco da tanti anni o un lungo un piccolo diciamo un piccolo diverbio che è quello della della considerazione della spesa assistenziale
Nel senso che io non non credo che sia possibile andare oltre a quanto è stato fatto rispetto alla separazione tra previdenza e assistenza
Questa è una vecchia la vecchia diatriba punto che che abbiamo io ho anche con alcune organizzazioni sindacali che si sono molto su questo anche perché la spesa io penso che la spesa pensionistica sia quella che a a prescindere da come viene finanziata che può essere finanziata con i contributi o può essere finanziata con trasferimenti e i trasferimenti sono entrate regolari previste dalla legge come sono i contributi non è che sono un disavanzo ulteriore del del dell'INPS
Il disavanzo del del dell'INPS di derivata la differenza fra la spesa complessiva e le entrate fatte da contributi a farsi da trasferimenti ecco detto questo
Detto questo è bene comunque che ci sia una una valutazione una valutazione attenta dico di quella estesa che diciamo è a carico dello Stato
Però attenzione non so non commettiamo l'errore di pensare che sia assistenza tutto quello che è a carico dello Stato
Cioè assistenza e quello che previsto nel comma uno dell'articolo trentotto
Cioè qual è quello che va persone privi di mezzi necessari per per condurre una una vita una vita normale insomma ecco
Ci sono prestazioni che hanno una caratterizzazione assistenziale però col tempo siamo arrivati a chiamare assistenza tutto quello che ha detto è stato messo carico dalla legge
Perché non non era o più possibile teneva a tenerlo a carico da i contributi un po'perché i contributi erano paga
E poi perché c'erano dei problemi di sostenibilità
Per esempio può è ricordato meritoriamente no il caso dei ferrovieri
Ecco il il caso dei ferrovieri annoverarci cerca quattro miliardi di trasferimenti
A titolo di di assistenza
Perché sono a carico dello Stato in quanto le questioni che sono intervenute nella pensiero dietro Ferrovie dello Stato oggi società per azioni
Dipendenti sono si sono fortemente ridotti credo uscirono sui settantacinque ottanta mila e i pensionati mi sono sempre a quel c'era c'erano quindi diciamo però quella est Nanni e diventa difficile dire che quelle spese assistenziali quanto estesa cava Pagliarelli la pagare delle pensioni e abbiamo fatto un po'diciamo del delle degli artifici nel chiamare spesa assistenziale
Certe certi integrazioni per esempio l'integrazione al minimo
E l'integrazione al minimo sono ventun miliardi vanno e ed è difficile
E diciamo fare la la la la separazione dalla Mauro ma che c'entra l'integrazione al minimo e e diciamo la pensione era prestazioni previdenziali e la e la pensione a calcolo
Ecco ma detto questo detto questo
Anche per e diciamo intenderci io sono molto d'accordo e chiudo con le tue osservazioni cresciuti hai accennato stamattina
Ma che sostiene i con i cui scritti sostieni con con la tua iniziativa con una la tua competenza che noi in realtà altro abbiamo un problema che si chiama al pc
Nel senso che noi siamo il paese d'anticipo in Italia ci sono sei milioni e mezzo di pensioni anticipate contro quattro due milioni quattro virgola due milioni di pensione di vecchiaia
E e questo è il il problema aperto il problema aperto per cui anche le questioni di carattere demografico a mio avviso oltre che di mercato del lavoro dicono che necessario che diciamo che si riequilibri
Lo squilibrio che esiste sul versante demografico sul passato del mercato del lavoro con una permanenza più lunga dei lavoratori
Una volta anziani oggi giovani anziani che escono ha un'età di tanti sessanta sessantadue anni come succede ancora per le pensioni di anzianità
Grazie ancora dell'invito ancora complimenti e e e grazie per la battaglia che conduce al servizio del Paese
Grazie grazie Giuliano grazie molte sì nel nel giusto per dare nella nella parte finale della del rapporto abbiamo provato a vedere
Il dato Istat giusto quel famoso sedici
Virgola cinque per cento dispensa che sono circa trecento e passa miliardi e abbiamo provato a vedere che cosa c'è dentro proprio bacchettando il bilancio dell'INPS e l'abbiamo fatto con
Gli attuali quindi con gente che c'ha lavorato ci ha messo le mani dentro ecco c'è un po'di tutto lì dentro perché ci sono un paio di miliardi di previdenza integrativa ci sono degli assegni familiari ci sono
Tutta una serie di situazioni caro ai ciechi per gli orfani e per i sordomuti cioè
Poi siamo andati a vedere per dire in un Paese come la Germania o come
L'Olanda la Danimarca dove li mettono queste situazioni qua infatti in Germania in Olanda in Danimarca la quota per l'invalidità
Abbastanza più alta noi invece ci scherziamo dentro un po'tutto nella previdenza quindi la mia preoccupazione è soltanto questo noi oggi abbiamo il PD né
Quindi veniamo monitorati ogni due tre mesi in funzione degli stati di avanzamento del progetto
Non vorrei che l'ultima comunicazione che noi abbiamo fatto eurostat perché sedici virgola otto circa per cento dispensa per pensioni tra l'altro neanche le invalidità solo vecchiaia e superstiti francamente non riusciamo a capire dove sia questo dato
Ma quello che mi interessa è che non arrivi qualcun altro dica beh insomma visto che ci sono queste pensioni non indici siamo le più come è successo
Mettiamo il contributo di solidarietà come è successo con la legge Fornero che poi vi ricorderete la Corte costituzionale ha ritenuto illegittimo il provvedimento di Fornero quindi accostato
Una barca di soldi per qui secondo me una chiarificazione su questo e poi soprattutto quello che diceva il senatore Sergio Puglia prima cioè noi non sappiamo la mano destra cosa fa la mano sinistra perché serio ma di Lombardia e chiedo
Se loro sanno quali sono le parti assistenziali fornite dal governo centrale o addirittura da un comune o da una comunità montana la Regione Lombardia non lo sa perché non esiste una banca dati che invece esiste in tutta Europa ora noi corriamo il rischio di dare magari di più a qualcheduno che
In effetti non lo merita se andassimo h ad avere una base dati molto completa e magari non riusciamo a darlo a chi veramente delle necessità perché
Difficilmente magari a un conto corrente aperto o altre situazioni e quindi una indagine sull'assistenza secondo me e anche un po'un atto di civiltà perché sapere esattamente
I soldi che escono dal cassetto dove vanno può essere una cosa
Come dire utile io
C'è qualche altra domanda
Abbiamo ancora dieci minuti abbiamo se c'è qualche altra domanda
Ma il collegati su Zoom potete apre al microfono
Buongiorno risentite chi Buongiorno
Buongiorno sono Antonio Bulgheroni
Buongiorno Lucaroni
Dal versante professore io volevo collegarli
A uomo l'ultimo concetto espresso da Giuliano Cazzola che saluto affettuosamente
Perché
Ci sembra che questa cornice che lei ha indicato il professore poi in qualche modo debba fare i conti con le richieste che vengono avanzate
Diciamo dalla base di lavoratori soprattutto dalle dalle ecco confederazioni sindacali che anche oggi non lo dirigerà l'ho rincontrata ministero del lavoro per chiedere di lavorare sulla flessibilità in uscita siccome stanno c'è un dibattito su alcune proposte di flessibilità in uscita allestita dal presidente dell'INPS ad altri esperti che si gioca un po'sulla aspetto retributivo tutto su quello contributivo volevo sapere se come itinerario che o lei con la con la sua competenza avete un formulato una qualche ipotesi su questo argomento grazie
Ora per quanto riguarda le anticipazioni io penso che quest'anno era sperimentale quota cento due io mi auguro che il sistema delle quote come abbiamo detto un po'nelle nelle nostre riunioni venga abbandonato in tutto il mondo c'è una età e una anzianità contributiva quindi sessantaquattro anni con trentotto di contributi
Mi sembra una buona base di apertura sessantaquattro anni indicizzati all'aspettativa di vita
Possono essere o un un un una data che può essere corretta per una uscita l'uscita però sarà probabilmente con tutta probabilità totalmente contributiva noi da quest'anno dal due mila ventidue abbiamo circa il novanta per cento
Di quelli che escono che sono misti quindi hanno praticamente tutta la parte
A partire dal l'uno uno del novantasei sempre contributiva e una piccola parte
Di retributivi con non una grande anzianità che però dall'uno uno due mila e dodici grazie alla riforma Fornero sono già a contributivo
Quindi le pensioni che andiamo ad erogare a partire da quest'anno avranno una componente di circa il settanta per cento contributiva
Il trenta per cento reti emotiva chi vorrà vedere l'anticipazione con sessantaquattro anni probabilmente dovrà commutare anche quel trenta per cento di retributivo
In contributivo teniamo conto che
Il livello di penalizza penalizzazione diciamo che il coefficiente che non è una penalizzazione by ma il prima impressione prendi prima la pensione quindi la prende per più anni mai dopo in pensione la prende un po'più alta perché la prende per meno anni
Quindi il coefficiente di riproporzionamento in circa un tre per cento l'anno quindi sessantaquattro sessantasette significa vere circa un dieci per cento
Di taglio di una pensione piena però con trentotto anni di contributi dire che la cosa è fattibile quindi potrebbe essere quella la soluzione l'altra invece è sicuramente equiparare i giovani a tutte queste regole cerca
è evidente che oggi
Tutti quelli che hanno cominciato a lavorare nel novantasei non è che possiamo più camalli giovani perché ormai sono tutti cinquanta cinquantacinque anni quindi con una dell'anzianità contributiva
Ecco queste persone debbono avere le medesime regole dei retributive dei Beastie quindi
La regolazione sessantaquattro con trentotto delle varie per questi carica retributivi ma anche per i giovani se c'è un'integrazione al minimo debba valere per tutti e quindi anche per i giovani che
Dopo la riforma Dini integrazione al minimo non ce l'hanno quindi penso che la soluzione sarà più o meno queste a mantenere
Questa base di sessantaquattro indicizzata alla aspettativa di vita con trentotto di contributi tutta la quota contributiva e equiparazione dei giovani
Alle regole dai misti dopodiché
L'altra idea è rafforzare i contratti di espansione e a rafforzare i fondi bilaterali fondi cosiddetti esubero tipo quelle delle banche delle Poste dell'assicurazione
Perché se le aziende hanno del personale che difficilmente riconducibile o diciamo Ray inseribile nel processo produttivo
De possono utilizzare questi fondi che Prato non costano Allo stato perché sono totalmente a carico
Belle aziende vengono finanziate con lo zero trentatré per cento un terzo a carico dei lavoratori un due terzi a carico delle aziende quindi le ristrutturazioni aziendali è bene che vengano utilizzate come accade tanto spesso nei paesi europea e con questa con questo secondo pilastro diciamo privatizzato
Spero di aver risponderà Romolo Carone
Grazie professor
Posso fare un'altra domanda io sì
Allora c'è un un un grande mistero nel dibattito previdenziale e pensionistico in corso Como anche cioè gli attenzione se tutto spostato su quota cento
Che è diventata quota centodue ma ci siamo ci son tutti dimenticati diede il blocco che riguarda al requisito contributivo a prescindere dall'età
Fino al due mila ventisei a quarantadue anni dieci mesi quarantun anni di cinesi U uomini e donne
E il blocco tra l'altro anche dei sessantasette anni fino al due mila quattordici cioè la questione quella di garantire
Sì la questione della grande l'attesa di vita
Cioè che che è rimasto lì cioè non si capisce cosa succederà di questa di questo di questo parametro di questo requisito che pure è fondamentale per mantenere l'equilibrio del sistema e io sarei curioso di conoscere l'opinione perché e diciamo alle è un è un nodo che abbiamo davanti per nell'immediato futuro ce l'abbia pure arrivare a decidere cosa fare della dell'adeguamento automatico alla alla tesi di vita
E quindi mi sarei curioso di punto di conoscere la sua opinione che è un'opinione meditate un'opinione importanza
Saluto Lucaroni
Il a
Guardi dire mettiamola così noi oggi abbiamo un po'un un paradosso nel senso che
Circa il settanta per cento delle pensioni
Di vecchiaia sono sostenute da venti anni circa di contribuzione quindi uno sessantasette anni può andare in pensione dopo aver lavorato vent'anni ma
Il settanta per cento di queste pensioni sono integrate al minimo o beneficiano della maggiorazione sociale cioè la famosa legge Berlusconi dal milione al mese
Quindi
Noi oggi abbiamo un grande esborso cioè la la grossa parte gli il dilemma è quando una persona arriva a sessantadue sessantatré anni con quarantadue anni e dieci mesi di lavoro non può vantare troppa contribuzione figurativa perché il limite minimo trent'deve avere almeno trentacinque anni di contributi effettivi
Se sia corretto abbiamo fatto un'analisi in nessun paese c'è l'adeguamento dell'anzianità contributiva all'aspettativa di vita
E e nella maggior parte dei Paesi europei letta di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani e ventidue anni contro i nostri ventiquattro e qualche cosa di più quindi
Il ragionamento è un po'questo diventa complicato
Pensare che uno accesi perché poi adesso più andiamo avanti col tempo e più quelli che arrivano quarantadue anni e dieci mesi non ci arrivano più a sessanta sessantuno sessantadue ma venti benché vada hanno cominciato a ventuno ventidue ventitré anni qualche qualche hanno di buco arrivano sui sessantaquattro ecco quello che dobbiamo valutare possiamo mandare in pensione sessantasette anni
Quasi un milione di persone che non hanno mai versato un contributo gli diamo cinquecento euro tra l'altro una grossa parte di queste persone e quindi non è che ha fatto un'attività da disoccupato cioè se fossimo in Francia
Uno arriva a sessantasette anni e non ha mai versato un contributo chiede la pensione sociale questi gli dicono dimmi che cosa hai fatto in sessantasette anni
Io ho tanta paura che in Italia se lo chiediamo a forse al trenta per cento di questa popolazione
Forse non è che forse ha partecipato a una delle cinque organizzazioni malavitose o per non avere mai versato quindi noi abbiamo un milione di persone credo al Santos tranne non hanno mai visto né pagato tasse né contributi hanno beneficiato di tutti i servizi dello Stato a partire dalla sanità ricordo che per garantire la sanità a quel quasi il cinquanta per cento di italiani che non pagano imposte quelli che le pagano Giuliano Amato e Lucaroni compresi devono mettere sul piatto cinquantaquattro miliardi l'anno per garantirne la sanità quindi io penso che i quarantadue anni e dieci mesi verranno lasciati così anche perché se la proiettiamo a tragici anni temo che saranno in pochi quelli che arriveranno prima dei sessantasette anni ha quarantadue anni e dieci mesi prima
Poi questo però soltanto il mio parere personale
Io penso che quando uno ha fatto quarantadue anni e dieci mesi di lavoro de somma la sua parte l'abbia fatta
è vero che io Giuliano Cazzola abbiamo superato Credit cinquantadue anni di attività lavorativa però noi non non non facciamo testo magari si accompagna ad esempio ma non facciamo presto
Penati abbiamo finito i tempi
Voglio dire ringrazio i giornalisti che sono che sono che sono collegati ringrazio tutti niente ci vediamo per chi vuole questo pomeriggio per la presentazione
Al Governo e le Commissioni parlamentari tenta tasso chiudere Nara perfetto grazie a Cazzola Lucaroni che ho sentito grazie a tutti gli altri la prossima