Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza per l'anno 2020

Buongiorno a tutti
Parliamo con la mascherina perché obbligatoriamente dobbiamo farlo
Grazie per essere intervenuti alla presentazione del nono Rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano realizzato dal Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali sui dati relativi all'ultimo bilancio consolidato del due mila e venti ma anche con una previsione per gli anni che vanno fino al due mila ventiquattro
Ringrazio come ho fatto stamane del resto in conferenza stampa il senatore Sergio Puglia per averci dato l'opportunità di presentare in questa bella sala il nostro rapporto
Con un ringraziamento anche al senatore Tommaso Nannicini e poi interverrà in seguito quale presidente della Commissione bicamerale di controllo di tutti gli enti quindi persona informata dei fatti
Avrebbe dovuto aprire i lavori il senato l'onorevole Bruno Tabacci ma siccome è stato convocato un Cipressa ieri durante la preparazione abbiamo comunque registrato un video che vi prego di mandare
Sono davvero grato al professor Alberto Brambilla comitato tecnico scientifico di Itinerari previdenziali
Per avermi invitato a questa importante occasione di confronto sullo stato di salute nel nostro sistema decenni ho letto peraltro in questi giorni
Diverse anticipazioni sugli organi di stampa degli esiti dei vostri approfondimenti che danno conto
Da un lato di quanto la materia continui a raccogliere grande attenzione da parte dell'opinione
Pubblica e dall'altro di guanti siano ancora i dati meritevoli di analisi e purtroppo gli elementi di criticità presenti tuttora nel sistema nonostante i diversi interventi normativi
Di portata più o meno ampie succedutisi nel corso degli anni
Ma se la prima questione quella dell'audience
Intorno alle pensioni e perfino banale riscontrata perfetto dal Partito Democratico che investe l'Italia
Considerati i numeri sempre crescenti di cittadini che si avvicinano al traguardo dell'uscita dal mondo del lavoro unito al numero dei cittadini che già percepiscono l'assegno specialistico
Meno banale e prendere atto come dalle vostre analisi siano emersi dati che testimoniano quanto insieme alle questioni legate all'oggi penso ad esempio agli approfondimenti che sono in corso a Palazzo Chigi
Circa il progressivo superamento dello scalone determinato
Dall'uscita da quota cento e a quelle legate al domani fatalmente
Come il tema della discontinuità contributiva per le giovani generazioni per affetto del precariato diffuso
Ci stiamo trascinando questioni legate a politiche scarsamente lungimiranti del passato come nel caso dei cinquecento mila pensionati
Che hanno percepito il primo segno tra gli anni settanta e gli anni ottanta del secolo scorso che inevitabilmente a loro volta appeso noi peseranno sul complesso delle scelte
Che saremmo tenuti al computer scelte poco oculato del passato
Che essi sono scelte poco oculata del presente
Evidenziato e con molta precisione dal rapporto generali previdenziale
Penso ad esempio alla questione il prepensionamento
Misura di gran moda in Italia specie negli ultimi anni
E che pesa sempre di più sul bilancio dell'INPS
Non essendo considerata una forma di sostegno al reddito come invece avviene altrove
Tutti elementi che credono che credo debbono indurre una classe politica seria e responsabile a tenere monitorato il dossier tensioni con la massima attenzione e senza soluzione di continuità
Non crede infatti esista ambito di interesse per il legislatore l'esecutivo che necessiti di costante monitoraggio di puntuali correzioni e aggiustamenti in tempo reale o quasi
In misura superiore a quello di cui stiamo parlando oggi
Anzi
Non esiste probabilmente migliore o eventualmente il peggiore
Biglietto da visita per valutare la capacità di un Paese io Rattazzi ai grandi cambiamenti demografici ed economici strutturali che peraltro sono in corso in tutto il mondo e quindi di riflesso per soppesare la qualità ed efficacia delle sue politiche la credibilità interna agli occhi dei cittadini che con quello Stato hanno stipulato un patto sociale ed internazionale
Agli occhi dei suoi il padre dei mercati
La sua affidabilità finanziaria
Via dicendo e chiaro che la fase storica che stiamo vivendo ormai consolidate da alcuni decenni ma mano che la popolazione invecchia Rollo i tassi di fertilità tendono a diminuire proprio mentre si bloccano i flussi migratori un sistema pensionistico come il nostro basato sulla gestione pubblica e sul contratto intergenerazionale
Analogamente tra l'altro a quanto accade nella gran parte dei Paesi a noi vicini diventa fatalmente via via più difficile da mantenere
L'approccio opposto però impostato sul finanziamento privato dei programmi pensionistici laddove è stato sperimentato penso che alcuni paesi del Sudamerica e ad altri dell'Est europeo non ha portato finora risultati sperati
Anzi spesso costretto costosa
E dolorose di inversioni ad
Proprio la necessità di continue vocazione
E da trattamenti qui faceva un cenno poco fa del resto imposto anche all'Italia di orientarsi verso un sistema misto
Che amplia la platea delle opzioni per i cittadini non solo ambito pubblico ad un ventaglio di opzioni
Più allargati
Sistema misto
Che comunque il suo volto non è certo destinato a rimanere immutabile fisso
Ma che al contrario richiede anch'esso continui aggiornamenti e riforme per assicurare la sostenibilità tanto nell'immediato quanto nella prospettiva
Così come richiede un'attenta manutenzione per il ridurre o evitare possibili distorsioni quali ad esempio la tassazione implicita sul lavoro svolto doppio raggiungimento dei requisiti minimi di pensionamento
O l'ipotesi che il meccanismo di progressività
Notificato nella costituzione si rovesci proprio nella fase della vita in cui le persone diventano più fragili favorendo ulteriormente i soggetti più abbienti a discapito dei meno abbienti a partire dalla fine degli anni novanta in Europa le principali riforme in materia pensionistica si sono basate tutte sul pilastro dell'allattamento per l'età effettiva di uscita dal lavoro al progressivo incremento delle aspettative di vita
Ciò ha comportato naturalmente un generale innalzamento dell'età richiesta per il raggiungimento della pensione
Accompagnato da misure di equità sociale
Come l'omologazione delle regole che riguardano il pensionamento di donne e di uomini
Ma soprattutto ha legato la misura dell'assegno pensionistico alla quantità di contributi individuali versati nel corso della vita lavorativa
Pensiamo tutti però che proprio perché i fattori in gioco sono molteplici essendo esposti valutazione anche la migliore riforma possibile non può non essere influenzata da altri fattori
Come la qualità del mercato del lavoro e l'andamento generale dell'economia e della produzione di ricchezza
In altre parole non può esservi sostenibilità del sistema pensionistico senza un mercato del lavoro dinamico e inclusivo idoneo a fare incontrare rapidamente la domanda e l'offerta di lavoro
Maggiore è la sua efficienza più agevole diventerà anche promuovere attraverso la mano pubblica un sistema di tensioni sociali efficienti
E adeguato ad evitare che chi ha sofferto inedita lavorativa non debbono giornalmente soffrire anche in età più avanzata
Anche in questo caso però sono molti piani che si intersecano fra di loro
Penso ad esempio quello della fedeltà fiscale
In presenza di un patologico nel corso dell'azione
Malattia che ancora affligge purtroppo l'Italia in una misura rilevante è evidente che diventa complesso anche solo distinguere chi davvero merita
Un intervento dello Stato attraverso una pensione sociale adeguata svolge una vita dignitosa rispetto chi pur avendo dei mezzi sottrae anche una quota rilevante di quelle stesse risorse chi ne avrebbe più bisogno
L'efficienza del mercato del lavoro peraltro costruisce uno dei prerequisiti
Per la crescita economica di un Paese
Ma è proprio attraverso la crescita che si creano posti di lavoro aggiuntivi si riduce la disoccupazione e si creano le condizioni di equilibrio per l'impianto previdenziale complessivo
Il Pnr in questo momento costituisce un'occasione unica per lo sviluppo del Paese
E lassù uscito dalle sabbie mobili
In cui si è impantanato nel passaggio dalla prima alla seconda Repubblica
Ritrovandosi quasi costantemente fanalino di coda in Europa nella classifica per la produzione annua di ricchezza pro-capite una sfida che non possiamo non cogliere pienamente l'autorevolezza e la credibilità conquistata nell'ultimo anno di valenza nazionale
Sono assenti l'Italia nel suo insieme vorrei presentare sono gli sforzi
Anche perché non vedo nel nostro panorama politico attuale alternative che possono assicurare risultati migliori
Anzi
è chiaro che anche l'attuale governo si trovano di fronte a sfide nuove parte inattese
Ma le tensioni internazionali che in queste ore tra Russia e Stati Uniti sul futuro da Londra
La spinta inflazionistica partito dal versante energetico
Proprio mentre si dovrebbero iniziare a compiere i primi passi concreti verso un passaggio sappiamo bene peraltro che non sarà un passaggio indolore in direzione della transizione verso fonti di energia venti miliardi
A fronte di tali sfide il tema pensioni può apparire laterale
Ma a mio avviso rimane centrale
Per le ragioni che ho provato ad elencare in questo mio breve intervento
Un motivo in più per ringraziare il professor vampiro del Comitato tecnico scientifico di Itinerari previdenziali
Per l'approfondito lavoro svolto che ci consente di capire meglio adatti ed evidenze scientifiche alla mano
Qualora sia la fotografia dell'Italia oggi e in quale direzione occorre puntare per il futuro prossimo per quel prossima generazione chiedo scusa ai partecipanti
Iniziativa che ormai diventato un punto fermo tradizionale della cultura ricchezza del nostro Paese ma ho dovuto registrare questo intervento perché in contemporanea
Previsto una riunione del CIPE comitato interministeriale il turismo segretario e che sarà preceduto
Questo mi scusi
Perché avrei voluto in altre occasioni
Grazie per la
Oltre grazie a Bruno Tabacci il oltre ad essere il segretario da la ci interessa
Anche sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica purtroppo è stato fissato questo CIPE se con una certa urgenza e quindi proseguiamo lo ringraziamo per il video che ci ha registrato direi di partire adesso con a un poi i punti salienti del rapporto dopodiché avremo il punto di vista del senatore Andrea che Bertoldi Tommaso Nannicini Sergio Puglia e alla fine sarà la conclusione
Del ministro Mariastella Gelmini che il ministro per gli affari regionali e le autonomie
Iniziamo con la presentazione di Micaela cameriere che ci dimostra un po'l'evoluzione del sistema previdenziale nei bene trentadue anni di analisi e neanche al mondo in banca dati tutti i dati a partire dal mille novecentottantanove
In poi che vengono poi analizzati nel nostro database prego mica della
Grazie e buon pomeriggio a tutti in questo primo intervento appunto cacceremo un quadro dell'andamento del sistema pensionistico obbligatorio questi trentadue anni per poi passare una fotografia del sistema di welfare complementare
Nel due mila venti la spesa pensionistica delle gestioni INPS e delle casse privatizzate dei liberi professionisti al netto dell'assistenza
Ha raggiunto i duecentotrentaquattro miliardi di euro in aumento dell'uno e novantacinque per cento rispetto al due mila diciannove
Considerando anche la quota assistenziale che per il due mila venti vale circa quaranta miliardi di euro la quota sarà duecentosettantaquattro miliardi con un incremento del due virgola cinque per cento un amento ben più significativo di quello che abbiamo visto della sulla spesa pensionistica pura
Sul fronte delle entrate contributive gli effetti negativi della pandemia suo reddito sull'occupazione hanno fatto registrare l'importante riduzione a centonovantacinque miliardi di euro facendo segnare un decremento del sei virgola sette per cento rispetto al due mila diciannove
Il saldo tra entrate contributive e spese pensionistiche così risultato negativo per circa trentanove miliardi più diciotto miliardi rispetto a quello registrato lo scorso anno
Già a partire dai dati di consuntivo due mila ventuno però ci si attende una ripresa soprattutto sull'atto appunto delle entrate che riporterebbe le contribuzioni
Quanto meno è su livelli del due mila e diciannove di conseguenza i saldi nei prossimi anni in linea con quelli registrati negli ultimi
Quattro anni due mila link escluse naturalmente
The diverse gestioni presi previdenziali Contri concorrono in misura significativamente diversa la formazione di questo saldo alcune gestioni si trova in una situazione di pesante squilibrio già da diversi anni una su tutte la gestione dei dipendenti pubblici che nel due mila e venti ha registrato un disavanzo di trentasei miliardi seguono poi per dimensione del passivo registrato l'insieme
Dei fondi relativi ai dipendenti privati con l'eccezione del fondo pensione lavoratori dipendenti che invece a recare di fatto un saldo positivo di circa un miliardo
Seguono poi in negativo la gestione degli artigiani la gestione dei lavoratori autonomi nel comparto agricolo il CDC M mentre sul fronte dei saldi attivi troviamo la gestione dei commercianti la gestione dei parasubordinati e l'insieme delle casse privatizzate dei liberi professionisti che hanno un buon rapporto
Atti di occupati come vedremo nel nell'intervento successive quindi presentano
Un saldo positivo
Passando alla spesa per pensioni in percentuale del PIL è uno degli indicatori utilizzati anche in sede europea per valutare la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico
In questo grafico vedete la il rapporto sia al netto che al lordo della quota assistenziale e quindi della CIA Assia
Velocemente guardando come si è mosso l'andamento il punto in questi ultimi trent'anni e guardando alla quota al netto
Dell'assistenza vedete come fino al novantasette rapporto sia salito rapidamente passando in meno di dieci anni dall'otto e nove circa l'undici nel decennio successivo poi per per effetto delle importanti riforme di sistema che sono intervenute il rapporto si è stabilizzato fino alla crisi del due mila otto dove ha ripreso a salire raggiungendo
Il suo massimo nel due mila e tredici con un rapporto al tredici e tre per cento
Negli anni successivi complice anche una ripresa dell'economia il rapporto ha registrato un'inversione di tendenza fino porga niente arrivare al due mila venti che è un anno che che farà false
Il rapporto si è attestata al quattordici che il due per cento
In un sistema a ripartizione come il nostro la stabilità veramente di un sistema si valutano anche sull'andamento del un importanti variabili come rapporto attivi pensionati nel due mila venti il rapporto è sceso rispetto al due mila diciannove per effetto appunto come ho già detto del degli effetti negativi della pandemia
Ma la cosa importante è che nel due mila diciannove aveva intanto ha raggiunto il suo massimo storico e comunque nel due mila venti al rapporto e buone si mantiene uno virgola quarantadue attivi per ciascun pensionato
La riduzione di quest'anno è dovuta principalmente al calo nel numero degli occupati in quanto sul fronte del numero dei pensionati diciamo che le cancellazioni delle prestazioni in Parlamento favore di soggetti deceduti causa Covi radio compensato i maggiori flussi di pensionamento dovuti alle fuori varie forme di anticipo pensionistico come
Ad esempio qualche cinto
L'ultima slide invece riguarda appunto il sistema di welfare complementare nostro rapporto da una fotografia anche di quella che è la spesa privata
Degli italiani appunto per integrare le prestazioni di welfare in materia di pensioni assistenza e sanità abbiamo stimato che nel due mila venti questa spesa abbia raggiunto i novantotto miliardi e mezzo di euro
Quello da diciamo la linea due aspetti importanti da sottolineare sì poco meno della metà di questa spesa riguardato la sanità in particolare quaranta miliardi
Sì tra sono spesa out of pocket quindi senza alcun tipo di intermediazione da da parte di compagnie di assicurazione piuttosto che di forme di assistenza sanitaria integrativa come fondi Cassie Società di mutuo soccorso
L'altra quota rilevante circa trentatré miliardi invece è stata destinata alla assistenza nella un tempo che Air
Sia in termini di assistenza domiciliare sia in termini di assistenza residenziale quindi sicuramente questi due ambiti sulle due ambiti che andranno monitorati anche da parte del sistema pubblico per per il prossimo futuro
Ecopass concluse passa la parola al professor Brambilla grazie grazie grazie Michela Paolo Novartis che il signor Garrison un centro studi cita un quadro del sistema delle casse privatizzate dei liberi professionisti che fanno parte a pieno titolo del nostro il sistema previdenziale prego caro
Grazie buongiorno a tutti
Allora sistema delle casse privatizzate liberi professionisti
è quello che Collins completa il quadro la previdenza obbligatoria abbiamo due tipologie di casse diciamo i più storici che sono tra cui le regole sono seguite tramite il decreto legislativo cinquecentonove del mille novecentonovantaquattro che comprende in parte in pub e così via
E invece quelli istituiti successivamente nel decreto legislativo centotré nominano centonovantasei dove ci sono biologi lì agrari periti industriali eccetera
Che differiscono sostanzialmente per un fatto il fatto che nel novantasei era già entrato in funzione il il decreto tre tre cinque novantacinque che stabiliva l'andamento l'al cancro nelle pensioni
Per per in base al sistema contributivo Enore tributi Ivo commedia precedentemente totalmente per l'INPS e come è stato anche per i cinquecento quattro
Per i neri cinquecentonove scusate
Da tutte le indicazioni che abbiamo dopo le slide e l'abbiamo escluso alcune di queste casse in particolare Enasarco fa scompaia
Perché sono con diciamo integrative si aggiungono alla pensione dell'INPS non ha oggi invece è soltanto un'assistenza per gli anni PRI di i giovani e gli orfani
Passando ai numeri vediamo come l'implicito tale dei contribuenti di un milione trecentoquaranta mila trecentoquarantuno mila e questi abbiamo indicato il numero dei contribuenti anziché il numero degli iscritti perché esistono alcune alcune casse che permettono ai loro iscritti che cessano l'attività di libero professionista andarono al pubblico in altre cose
E quindi però mantengono la loro posizione INVIM previsione presso l'ente in previsione eventualmente di un eventuale totalizzazione successiva
Il numero delle pensioni in quattro circa quattro di quattrocentocinquanta mila nel Complesso
E anche qui differisce un attimino dal il numero totale dei pensionati perché è qualche ente ma soprattutto l'ENPAM ha una struttura e un calcolo delle pensioni simile a quello dell'INPS per cui la stessa persona può godere di più trattamenti pensionistici
E di conseguenza figurano tot pensioni no contribuenti sono un pochino di meno
Il rapporto tra contribuenti e pensioni è ancora abbastanza buono anche se vediamo che incostante decremento sostanzialmente ancora oggi abbiamo circa tre contribuenti a fronte di un singolo pensionato che lascia diciamo sufficientemente tranquilli iscritti e i beneficiari di queste queste casse anche se probabilmente il il tutto la l'eventuale discesa o comunque potrebbe un attimino modificarsi tenendo conto della parte demografica
Noi sappiamo che c'era il boom dai baby boomers dell'epoca che a un certo punto incrementeranno in maniera abbastanza significativa il numero delle pensioni per ragioni di età le entrate contributive sono anche qui in
In crescita
E vediamo che sono cresciute di parecchio
Individui per quanto riguarda le entrate contributive sono di circa il sette per cento e ogni anno questo però diciamo un dato medio e i sostanzialmente il grosso dell'incremento delle entrate contributive si verifica a partire dagli anni due mila tredici due mila quattordici
Quando ci si accorge che soprattutto per i cinquecentonove il calcolo informa pizzicato da pensione in tipo retributivo e non il contributivo cioè in base alle a quanto versato
E stava diventando abbastanza troppo sbilanciato e poteva mettere a rischio la solita dell'ente
E a questo punto sia cominciato sia pur con le debite applicazioni pro-rata quindi però è stato fino a un certo momento valido
Da lì in avanti le le percentuali di versamento sono decisamente cresciute
Sia pure in maniera graduale aumentando di circa un un punto o due al punto che i punti l'anno
La spesa per pensioni invece cresce soprattutto in base a problemi di tipo demografico
Il saldo entrate uscite ancora abbastanza buono e vediamo che rispetto a quelle dell'INPS è decisamente favorevole nel senso che abbiamo delle entrate contributive che sono circa uno virgola sei svolte le le spese pensionistiche quindi il sistema che sostanzialmente mantiene sottili brio anche se vediamo che anche qui pian pianino il si sta riducendo
Rapporto pensione mille contributo medio anche qui in in diminuzione però si mantiene è sempre abbastanza favorevole per quanto riguarda soprattutto i percettori visto che la pensione media e uno virgola otto volte il contributo migliore è stato versato
Poi per quanto riguarda le prestazioni assistenziali perché vediamo che non sono decisamente inferiori a quelle dell'era prestazioni tipica pensionistica
E anche qui e qui invece si nota come la spesa per le prestazioni assistenziali sia sempre sistematicamente superiore alle ai contributi questo perché queste prestazioni assistenziali sono finanziate in due modi
Una con contributi diretti quindi soprattutto tipo la maternità e altre cose in cui c'è un contributo specifico che e a fronte della prestazione però vengono usati e possono essere usati anche quote del contributo non soggettivo ma volontario
Che a questo punto permette di finanziare anche questa parte
E in quest'ambito accetta segnalare come la poi qui in quest'ultimo anno ci sia stata la la netta utile il l'incremento di queste dovuti alla pandemia scopi che è stato dove gli ambienti sono intervenuti a sostegno dei propri iscritti in maniera abbastanza massiccia
Per quanto riguarda il patrimonio netto vediamo che è sempre cresciuto
E direi che da una una certa solidità a tutto il sistema
E e non e non in questo ambito possiamo rilevare con diciamo soddisfazione il fatto
Che ben sedici sessantatré virgola sessantatré miliardi sui settantaquattro sono investiti nell'economia italiana
Cosa che è meno frequente nei fondi pensione e questo però è dovuto in parte al fatto che i fondi pensione hanno degli obiettivi di benchmark e questi indici sono in in questi indici l'Italia è purtroppo abbastanza bassa
In più non sono stati conteggiati innoviamo conteggiato i titoli di Stato in questo dice che sono stati acquistati dalle tasse
Questo è vero che non sono un investimento diretto dell'economia però tutti gli interventi che fanno stato per poter sostenere l'economia dipendono anche da questi da questi contributi al fatto che venga sostenuto il il tramite il risparmio privato con questo
Direi grazie
Sì è Paolo quindi il quadro che ci hai dato un quadro diciamo di questa previdenza chiamiamola così privatizzata molto positiva se avete notato
Dai tempi della privatizzazione quindi le prime case state privatizzate dopo il decreto del novantaquattro le altre dopo il novantasei sia come numero di iscritti sia come patrimonio sia come diciamo passaggio da enti diciamo mano funzionali servivano per pagare le pensioni venti poli funzionali è stato come dire un esperimento molto molto positivo
La parola Antonietta Mundo che è già stata coordinatore generale statistico attuariale dell'INPS che ci pare di più importanti temi l'età media di pensionamento che sono state rilevate nel rapporto e la durata media delle pensioni a te la parola
Grazie buongiorno a tutti
E il sistema previdenziale italiano è caratterizzato da intanto ridotte al momento del pensionamento e lunga durata e la tensione
Questo grafico mostra una serie storica dal novantasette al due mila venti dall'evoluzione dell'età effettive riuscita
Le due linee tratteggiate che vedete in alto sono invece l'evoluzione dell'età legale di vecchiaia di uscita che nel due mila diciotto sia unificata per i due generi
è arrivata a sessantasette anni
L'età media effettiva delle BR il Type R vecchiaia anzianità invalidità che sono le pensioni dirette è pari a sessantatré virgola tre anni i maschi escono in media a sessantatré virgola uno anni e le norme a sessantatré virgola quattro
Quindi perché le donne escono di più per vecchiaia quindi anche un po'più alta
La prossima grazie
Allora Linus momento della liquidazione del danno attenzione che all'interno di ciascuna categoria rileva l'età esatta del pensionato con riferimento alla data del Cordì decorrenza del trattamento previdenziale
E per determinare l'età media effettiva al pensionamento per per anno di decorrenza
Qualora si facciano delle aggregazioni si utilizzano le medie ponderate con le rispettive numerosità cioè all'età ponderate con le numerosità dei pensionati delle pensioni
Per le pensioni di vecchiaia si può notare Keller faretto dell'iter cioè del fatto che ha avuto la riforma per il livellamento di giacché ha livellato praticamente l'età di genere
E ha prodotto innalzamento progressiva sessantasette anni dell'età di vecchiaia l'età legale
Vedete gli uomini e a sessanta sette virgola tre anni nascono un po'di più e non sessantasette virgola due poi le ampie anticipata invece al sessantuno Hannover uomini e sessantun mentre per le donne
E le invalidità cinquantaquattro virgola otto anni per uomini e cinquantatré virgola otto
In generale come ho detto prima facendo la media condannato di tutte queste categorie vibrazioni se hanno di IRCCS sessantatré virgola tre anni maschi e femmine sessantatré e uno anche i i maschi sessantatré qua ciò perché
Dovesse riguardare
E le età medi effettive pubblicate dall'OCSE da Eurostat ci sono delle differenze dell'opera oggi che che vanno scritti vanno spiegate
Cioè no se fa delle stime non mentre l'INPS e rileva effettivamente l'età all'uscita Axa farle scrive
E fa due tipi di stile l'età media effettiva di uscita dalle forze di lavoro che i lavoratori praticamente rileva dai lavoratori dai quarant'anni in su
La stima e con una metodologia che utilizzano le variazione dei tassi di partecipazione al mercato del lavoro
La stima due dipendenti della media dei Paesi OCSE e sessantatré virgola otto anni per i maschi e stima sessantadue virgola tre anni per gli uomini italiani e sessantadue virgola quattro anni per le nomine delle dei Paesi OCSE per le donne italiane estiva sessantuno virgola tre anni
L'altro indicatore è l'età pensionabile normale
Che definivano all'Axa e come l'età che soddisfa i requisiti di legge del sistema pensionistico obbligatorio
Nel gente nel due mila lenti e ipotizza l'ingresso nel mercato del lavoro all'età di ventidue anni cioè fa degli standard per tutti i Paesi è una carriera ininterrotta e senza penalizzazioni senza che scatti di periodi di studio
Per l'Italia nel due mila venti l'OCSE stima per entrambi i generi un'età pensionabile normale di sessantadue anni eccome la fa
Praticamente sul sistema obbligatorio
Il primo diciamo il primo prima possibile la suscita a sessantadue anni e quella di quattrocento e poi che il l'esempio che fa è una persona entrata ventidue anni ovviamente
Stima quaranta anni di contribuzione
è stata invece stima l'età effettiva di uscita con un nuovo indicatore chiamato durata della vita lavorativa che è stato sviluppato per sostituire il precedente indicatore età media di uscita
La fonte e l'indagine campionaria europea sulle forze di lavoro per l'Italia la stima e duecento emendamenti ed il trentuno virgola due anni tre niente sarebbe stima l'anzianità e che è la più bassa della UE a ventotto
La traccia a una il mediano i lavoratori francesi all'anzianità trentacinque virgola due anni fa Germania trentanove virgola uno la Spagna trentaquattro virgola otto nel Regno Unito trentanove virgola quattro
E la Danimarca il più alto quarant'anni
Laddove adesso cambiamo argomento e la durata parliamo della durata delle pensioni dopo la loro decorrenza
La seduta permanenza della vita lavorativa determina lunghe durate dimensioni dopo i sessantacinque anni una speranza di vita è mediamente di diciannove anni
Su un totale di sedici milioni ottocentoquarantasei mila pensioni di invalidità vecchiaia e superstiti vincenti al primo gennaio due mila ventuno nei settori pubblico e privato si rilevano sperando di decorrenza
Quattrocentosettantasei mila duecentottantatré pensioni pari al due virgola otto di queste
Dei sedici milioni e otto
Con dorate mediamente di quarantasei anni sono pensioni nafte
De ante mille novecentottantuno negli anni prima del mille novecentottantuno
Poi ci sono un milione cinquecento mila ottocentottantuno pensioni
Che hanno una durata trenta trentanove anni rappresentano il nove virgola uno per cento di questa per del totale delle pensioni
Ora ci sono milioni settecentottantacinque mila pensioni pari al dieci virgola sei per cento con durata venticinque ventinove queste sono nate tra il mille novecentottantuno novantuno del mille novecentonovantacinque
E un milione novecentocinquanta otto mila pensioni l'undici virgola sei per cento con durata diventi ventiquattr'anni nata entrare novantasei e nel due mila
Infine
Undici milioni
Di pensioni
Pari al sessantacinque virgola nove per cento hanno una durata zero diciannove anni nate tra il due mila uno del due mila e feriti
è in atto una modifica strutturale dalla popolazione con il declino delle nascite è una progressiva longevità cui va aggiunto il pensionamento del baby boomers già in corso a che proseguirà anche nei prossimi anni con corti
Stimate tra tra gli italiani e stranieri intorno ai novecento mila individui le hanno nati tra il mille novecentosessanta e mille novecentosettantacinque che entreranno nel sistema previdenziali raggiunti i sessantacinque sessantasette anni
Occorrerà programmare oggi politiche no neanche a non aggravare ulteriormente la sostenibilità del sistema previdenziale come abbiamo visto gli errori del passato ci ritroviamo ancora oggi
Grazie
Grazie Antonietta allora questi ultimi due punti erano per segnalare al alcune cose
Il dato se e quando è uscito aveva detto all'Italia all'età di pensione più bassa di tutto e tutti l'hanno preso come se fosse un dato effettivamente rilevato in realtà come avete visto è un dato stimato e tutti i dati sia dell'OCSE sia di Eurostat arrivano poi da noi il dato vero italiano che tiene conto anche dell'invalidità di lavoro che quindi arrivano un pochettino prima della pensione anticipata dalla pensione di vecchiaia
è di sessantatré anni siamo ancora sotto rispetto alla media europea ma non siamo sotto di tanto al secondo punto che ha illustrato Antonietta un po'un monito ora la la nostra epoca noi tendiamo a trovare tutte le soluzioni possibili e immaginabili per anticipare il pensionamento noi siamo sta cambiando il circolo e ci dobbiamo mettere come dire in testa che praticamente il la metodologia come fidiamo di come ci muoviamo come ci stupiamo di come ci ci sta cambiando ci sarà una forte transizione ecologica una forte transizione digitale ma ci sarà anche una forte transizione demografica e questo cambia un po'tutti gli scenari per cui oggi immaginare di avere che le proposte di pensionamento tipo quota cento che nei fatti ha favorito per la stragrande maggioranza i dipendenti pubblici che sono stati c'erano pochi due milioni tre milioni di persone ma hanno fatto un grosso contingente quindi forse era meglio orientare per le politiche
Più sul modello magari inviate sociale non caricati sul bilancio pubblico ma magari sui fondi bilaterali perché se no noi abbiamo incappare in queste durate che sono effettivamente troppo troppo rilevanti a Bergamo un terzo delle pensioni durata più di venticinque anni capita che pagare una media i trent'anni di contributi con il trentatré per cento se lavoratori dipendenti
O il ventidue per cento se lavoratori autonomi e poi pensare di prendere per venticinque ventisei anni settanta per cento dell'ultimo reddito è una moltiplicazione che forse nella storia riuscita una volta sola ma ma ma non è che posso riuscire anche oggi detto questo era un po'il punto per capire come ci stiamo muovendo il questa situazione queste slide dicono un po'quello che anticipato mica della prima cioè che il due mila venti sembrava un anno molto molto tragico dal punto di vista delle pensione dal punto di vista del lavoro in realtà ha avuto sì delle ripercussioni molto Tour perché trentanove miliardi di deficit previdenziale
Non sono poche però abbiamo anche visto che il trentasei miliardi e mezzo provengono da una gestione particolare che aveva tutti i difetti quando era ex Inpdap ce li ha riportati dentro anche perché lo Stato fino a un po'di anni fa non pagava i propri contributi quindi erano i contributi dei lavoratori quindi in questo deficit dobbiamo tenere conto di questo però nelle proiezioni che abbiamo fatto
Per la la metà di quest'anno noi contiamo di andare a superare il tasso di numero di attivi quindi arriveremo intorno
Ai ventitré milioni e quattrocento mila quindi dovremmo ripristinare il primo rapporto demografico che quello più importante rapporto attivi pensionati intorno all'una e quarantacinque per arrivare intorno all'una e cinquanta
Nel due mila e venticinque se da un lato il PNR farà quello che deve fare e dall'altro che non ci siano troppe anticipazioni perché lo vedremo poi più avanti questo lo schema delle gestioni Nordio ha già detto Micalella quali sono le gestioni in attivo e il passivo
Questa è la situazione saranno i dal due mila e dodici arrivare a oggi
è vero che la riforma Fornero è stata dura portato l'asticella a sia negli anni a volte di incremento dell'età di pensionamento però altrettanto vero che da allora già al governo Monti ad fece due diciamo sanatoria le cosiddette salvaguardia siamo arrivati a nove salvaguardia apre sociale la morale è che in questi dieci anni quasi ottocento mila persone sono andate in pensione con le regole ante Fornero
Mangiando si una bella fetta dei risparmi della riforma ecco quello che noi vorremmo dire in questo rapporto è soltanto a segnalarlo ma dire se vogliamo rendere sostenibile il sistema anche per i nostri giovani quindi quando toccherà a loro oggi versano domani prenderanno la prestazione sarebbe bene lasciargli un sistema che regia che regga anche e soprattutto come diceva Antonietta l'urto e l'impatto dell'invecchiamento dalla popolazione
Questo è il bilancio dello Stato e all'interno del bilancio dello Stato c'è il bilancio del sistema previdenziale italiano la cifra che rileva ce ne sono tante quindi di numeri ma che su un totale di una spesa di circa novecentoquaranta asset molto ventata rispetto di ottocentosettantuno miliardi del due mila diciannove però ha anche detto che il due mila venti non fa testo perché è stato un anno di Prandelli a dove lo Stato ha profuso molto dove siamo anche indebitato
Molto però quello che rileva è che in media negli anni noi spendiamo tra cinquantaquattro e cinquantasei per cento del totale della spesa pubblica per il welfare quindi per la sanità per l'assistenza sociale per le pensioni
Questi questo come dire coglie uno dei luoghi comuni spesso si dice l'Italia spende poco per il welfare e per l'assistenza
Altea
Noi siamo tra i primi dieci Paesi al mondo per spesa sociale quindi anche quando io sento ogni tanto che ci sono disagi disagi
Noi facciamo parte di questi settecento milioni di persone nel mondo sono sette miliardi ottocento milioni
Che hanno di tutto perché nelle altre parti del mondo è difficile trovare un welfare e dove c'era in molte parti non c'è quindi questa la spesa c'è un altro luogo comune che dice si spende e tanto per luoghi infernali spendete tutto per le pensioni anche qui non è così perché lo Spesal dichiarata dall'impresa
Al lordo del gestione assistenziale dei dipendenti pubblici e del integrazione al minimo che però vale ventitré miliardi
Spendiamo circa duecentotrentaquattro abbiamo sempre fatto il dodici per cento sul PIL siamo arrivati al quattordici per cento
Nella due mila e venti per la bisogna considerare che nel due mila venti pila perso quasi il nove per cento quindi quando io faccio il rapporto spesa pubblica pile se il il varia una di di questi parametri evidente che o no
Questa però questo slavi e ci dice anche che a differenza di quella che era stato il risultato della commissione istituita dal ministero del lavoro che ha detto che insomma è difficile separare assistenza previdenza
Noi nel nostro reporter abbiamo fatto l'esercizio e siamo andati molto vicini a una separazione
Ma quello che rileva è che noi abbiamo già pagato uno scotto molto molto rilevante nel due mila undici
L'abbiamo comunicato a Eurostat alla Commissione europea che la nostra spesa per dichiariamo superstiti quindi esclusa l'invalidità
E alla sedici punto cinque per cento quando la media europea dal dodici e quattro la lettera che arrivata dalla BCE è stata se spendete quattro punti e mezzo in più per le pensioni la prima cosa che dovete fare rispetto a tutti gli altri Paesi
Tagliare le pensioni problematiche
Le pensioni che sono molto regolamentate sono state tagliate
Basta
Non è stata tagliata l'assistenza e la nostra non dico raccomandazione ma la figura che facciamo all'interno del del nostro progetto siccome colpi RR verremo monitorati proprio con cadenza quasi mensile
Ebbene evitare di comunicare
Delle spese che non contano perché in quella sedici e mezzo per cento
Non c'è dentro la previdenza complementare un pezzettino di TFR gli assegni familiari le pensioni sociali le integrazioni al minimo ma soprattutto le indennità di accompagnamento le invalidità pensione mettiamo dentro questi spesi che normalmente gli altri Paesi mettono a sostegno della famiglia
Corriamo il rischio di farci mandare un'altra letterina dicevo che la spesa previdenziale cresce a tassi dell'uno e mezzo uno e sei per cento cresciuta un po'di più nel due mila venti
Ma la spesa assistenziale cresce a tassi del quattro e mezzo per cento
Siamo arrivati praticamente nel due mila e venti a spendere centoquarantaquattro miliardi se voi andate a vedere nella slide precedente
La a cifra effettiva che i pensionati incassano
è vero stiamo parlando di duecento undici miliardi che è la cifra per la spesa per pensioni ma siccome su questa spesa gravano cinquantasei miliardi di per quello che portano a casa intasca i pensionati sono centocinquantacinque miliardi mentre se noi andiamo a vedere che cosa portò a casa
Al netto dell'IRPEF perché su queste spese assistenziali non gravano imposte sono centoquarantaquattro allora capite bene che caricare la parte fiscale centoquarantaquattro miliardi che sono quasi simile la spesa previdenziale
Diventa un problema ma anche qui poi c'è un ulteriore paradosso italiano perché uno li spendiamo anche magari volentieri questi quattrini qui se riduce la povertà in realtà come vedete con Blangiardo del dell'Istat abbiamo fatto questo raffronto abbiamo detto nel due mila otto si spendevano settantatré miliardi per l'assistenza sociale
Nel due mila diciannove trascuriamo il due mila venti che è stato un anno di pandemia ne abbiamo spesi centoquattordici ci saremmo aspettati che la povertà in un certo senso quanto però non aumentasse e si riducesse per un po'
Purtroppo il paradosso è che all'epoca nel due mila e otto eravamo due erano due milioni e cento mila le persone in povertà assoluta lo Stato spende il cinquantasette per cento in più a sostegno ci troviamo che nel due mila e nove siamo a quattro milioni sei quindi abbiamo più che raddoppiato i poveri anche quelli in povertà relativa sono aumentati da sei milioni e mezzo ma quasi nove milioni
Lo vediamo anche dal numero di prestazioni erogate perché nell'istituto su sedici milioni di pensionati quasi la metà sono o totalmente o parzialmente assistiti cioè significa che quella grande quantità di pensionati di vecchiaia che arrivano a sessantasette anni
Quasi il settanta per cento di loro alla pensione integrata cioè vuol dire che non ha ha versato figurativamente venti anni ma nei fatti molto meno
Anche le le le il numero di prestazioni erogate dall'Istituto che già un numero ah beh norme per sessanta milioni di abitanti rispetto alla media europea
L'INPS eroga un milione duecento mila prestazioni ma di queste quasi la metà non sono per pensioni ma sono di natura assistenziale
L'ultima cosa che fa vedere nel rapporto tra le altre cose è bene abbiamo una spesa molto molto rilevante come si finanzia per finanziare le pensioni abbiamo visto che più o meno i contributi copre il novanta per cento delle prestazioni e quindi siamo abbastanza a posto ma per finanziare la spesa per l'assistenza più la spesa per la sanità occorre prendere tutte le imposte dirette quindi leader per le addizionali lire l'isola sta Elvira cioè tutte le imposte indirette
Vengono consumate non già per il futuro del Paese e quindi per spese in conto capitale per l'istruzione eccetera ma permetta e siccome non bastano occorre anche prendere un pezzo delle imposte indirette nel due mila venti se ne sono prese quasi cinquanta miliardi negli altri anni era una media di sei sette otto miliardi
Ma questo è un indicatore per dire attenzione perché abbiamo raggiunto un livello quasi di non ritorno cioè perché tutta la parte di imposte dirette che dovrebbe servire non soltanto per la solidarietà generale quindi per come dire sostenere determinate fasce di popolazione ma serve per fare anche altre cose come le spese in conto capitale e tutto quanto sono assorbite se vi ricordate la slide precedente
Quasi il trentuno per cento sono gli spesi per la macchina dello Stato dipendenti e consumi quindi cinquantasei più trentuno più il sette per cento che è il quel quanto noi destiniamo come quota di PIL per il pagamento degli interessi capite bene che per il futuro lo sviluppo la ricerca l'università
Rimane molto poco l'ultimo punto è ma chi finanzia poi tutta questa roba qua e quindi per motivi di tempo abbiamo subito all'ultima slide e vediamo che grosso modo quasi l'ottanta per cento dei contribuenti verso all'incirca un ventinove per cento di tutta l'IRPEF quindi il grosso
Di tutta l'IRPEF grava sul ventuno per cento dalla popolazione che sono quelli che hanno redditi da ventinove mila euro in su che peraltro non beneficiano di nessuna attività di tipo come dire solidaristico salvo il bonus Aprea dalle ristrutturazioni o la deduzione per l'iscrizione al fondo pensione aveva questi si fanno carico praticamente di quasi più del settanta per cento di tutto quanto
Il grave è che questa cifra è in diminuzione una volta e gravava sul trentacinque per cento la popolazione poi siamo scesi scesi scesi scese
E siamo al venti il punto che deve fare riflettere il governo è che se scendiamo al di sotto di una certa percentuale poi diventa complicato anche finanziare due farà l'ultima cosa che diciamo nel rapporto è la riforma delle pensioni c'è già stata ci sarà una revisione perché quota centodue dura la durata del due mila e ventidue e quindi queste sono alcune osservazioni e che noi facciamo come Consiglio
Non mi ha richiesto al al Governo per vedere come migliorare l'assetto tenendo conto che il sistema rimane
Sostenibile soprattutto per i giovani a patto di fare alcune cose e queste cose sono sicuramente non mandare le pensioni in pensione troppo presto la gente
Utilizzare per le pensioni e le persone che hanno delle delle problematiche familiari o delle problematiche di salute o delle problematiche di difficile reinserita nel mercato del lavoro
I fondi esuberi stimati benissimo per le banche le assicurazioni non sono costate niente alle finanze pubbliche mi hanno mandato il prepensionamento chiamiamo così a carico delle aziende ottanta mila persone e soprattutto rimodulare l'organizzazione del mercato del lavoro noi siamo un mercato del lavoro che è tra i più vecchi d'Europa dove una persona sessantacinque anni vent'anni fa andava sul ponteggio è oggi pure va ancora sul ponteggio quindi non abbiamo un'organizzazione del lavoro e soprattutto non abbiamo politiche attive
Se noi facciamo queste cose noi riusciremo a passare indenni la transizione demografica vi ringrazio e a questo punto
Chiedere a voi di lasciare lo spazio ai nostri ospiti e chiamo il senatore Andrea Bertoldi
Le cariche il sapete qui ma non è soltanto segretario della sesta Commissione Finanze componente della commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria e della commissione di indagine sul sistema bancario ed ex segretario della Commissione parlamentare per l'Inter e il di inchiesta sul gioco illegali
Il senatore Tommaso Nannicini che come ha detto e il presidente della Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali insomma sia altri incarichi ma sicuramente sì e il senatore Sergio Puglia vicepresidente di questa commissione c'è stato uno spostamento
Fa va capita
Benissimo quindi io lascerei la parola il senatore Andrea De Bertol e che peraltro poi ci deve lasciare perché ha un'altra Commissione prego Andrea e grazie per essere qui
Allora io innanzitutto mi scuso perché dovrò correre in Commissione appena ho finito questo mio breve intervento quindi mi scuso con voi ma naturalmente seguirò puoi i resoconti dei lavori
Mi sono lasciato così attrarre dall'analisi delle tabelle che come sempre con la sua consueta precisione puntualità fa il professor Brambilla ed itinerari previdenziali
Mi sono lasciato prendere soprattutto da due o tre tabelle da due tra i dati che possono secondo me chiarire al meglio quello che è il problema del nostro Paese nell'argomento specifico
Allora quando noi vediamo che la spesa previdenziale italiana è del dodici per in rapporto al PIL del sedici punto cinque per cento a fronte del dodici punto quattro della media UE vediamo ovviamente dei dati un dato che non è sicuramente positivo questo dato però va depurato e nei passaggi che qualcuno sono stati prima chiariti
Si è evidenziato un problema che danni ci trasciniamo quello del fatto che la previdenza e l'assistenza
Non siano divisi
E quindi è con la primo il primo punto primo punto che secondo me dobbiamo far del quale dobbiamo farci carico in primis noi legislatori
E quello di arrivare a separare la previdenza dall'assistenza perché se noi riuscissimo a fare questo innanzitutto saremo assolutamente in linea con i nostri partner e non saremo più criticati su questi passaggi ovviamente questo non accade
Per ora ma siamo sempre fiduciosi di poter dare un cambiamento in questo un'altra tabella che è collegata sempre questo passa questi passaggi è quella che riguarda e che è stata richiamata dal professor Brambilla il rapporto tra appunto la presa la la spesa per assistenza
E la povertà
E quando noi leggiamo che nel due mila otto
Erano due milioni le persone in povertà
E nel due mila diciannove sono non parlo del venti e diciannove ante pandemia sono quattro milioni e seicento mila circa quindi più del doppio mentre la spesa di assistenza l'assistenzialismo nello stesso periodo passato a settantatré miliardi a centoquattordici miliardi e ribadisco non ha considerato due mila eventi quindi ovviamente i bonus pandemia e quant'altro
Quindi quando vediamo un più sessanta per cento di crescita della spesa assistenziale a fronte del più che raddoppiato numero di poveri ecco qui qualche domanda credo che dobbiamo farcela tutti
Allora se la logica che dicevo prima li separa la spesa previdenziale da quell'assistenziale rientra anche in una in una villa nella facilità statistica di confrontarci qua entrée entriamo di a a appieno nella politica
Raddoppia il numero dei poveri aumenta del sessanta per cento la spesa assistenziale diceva giustamente il professor Brambilla ci aspettavamo che almeno non vendono aumentassero i poveri allora io e su questo i passaggi che vorrei incentrare un qualche brevissima riflessione e cioè il fatto
Che
L'assistenza soprattutto come è stata configurata in questi anni non è virtuosa non serve ai poveri non serve al Paese
è un'assistenza spesso diseducativa
E non mi è difficile almeno per me che sono all'opposizione pensare anche al reddito di cittadinanza a quei circa dieci miliardi all'anno che spendiamo per il reddito di cittadinanza per assistenza
Un'assistenza diseducativa che invita spesso non serve aprire un capitolo qui dei giovani magari determinate zone d'Italia preferire di stare a casa con ottocento euro al mese piuttosto che venire nel mio Trentino nominato avviso nelle regioni turistiche a fare i lavapiatti per mille duecento euro gli conviene stare a casa
E magari anche lavorare in nero così alimentare il sommerso
Ecco perché la spesa si sta assistenziale è un dato importante e va vista in rapporto agli effetti che ha avuto sulla povertà che invece che essere stati virtuosi sono effetti negativi ovviamente non so
Solo per la qualità della spesa assistenziale ma anche per la qualità della spesa assistenziale che è sbagliata
E allora guardando
La stimata e amica ministro Gelmini
Vorrei chiederle di farmi da ambasciatore presso ministro Giorgetti è i rappresentanti magari del Movimento cinque Stelle perché invece che litigare se mettere del denaro nel nel bonus edilizi piuttosto che nelle politiche energetiche e in ambedue io li metterei e li terrei quando piuttosto arriva a dire la spesa assistenziale magari reddito di cittadinanza e impiegare meglio quei soldi che produrrebbero più PIL e più lavoro perché è sul PIL che si incentra la sostenibilità e torniamo sempre lì la sostenibilità previdenziale lo dico da commercialista
Dopo che conosce qualche cosa della previdenza delle e degli aspetti ecco tributari
Stando il PIL
E quindi velocemente vado a concludere professore criticità io sempre guardando le tabelle velocemente che professore mi ha fornito
Ho notato anche un altro punto che mi sembra degno di studi nota e il fatto che solamente due gestioni INPS della previdenza pubblica sono perfettamente in attivo la gestione separata
Per la gestione dei commercianti
Spero di aver letto bene il tutto sempre
Ecco e una parte
Il resto non è così e quindi è di fatto grava
Sulla fiscalità
Mentre
Come dico come sottolinea secondo me dovremmo prendere come mantra quello che avviene per le casse di previdenza per le casse private per la previdenza Dinoi professionisti che per legge
Non possono Sparviere finanziamenti statali Elia il lavoro
Che alla base della sostenibilità torno lo stesso ragionamento che facevo prima il PIL e lavoro deve essere una base della sostenibilità previdenziale
E quindi io da questo punto di vista addotto su faccio una riflessione di plauso nei confronti della previdenza privata ed è la previdenza dei liberi professionisti
E in questo contesto voglio far notare anche come una aspetto virtuoso della previdenza privata
è quello di essere vicino al lavoratore in questo caso al professionista nella fase lavorativa perché quando tu potrai pagare
Supportare la fase contributiva quindi pagare le pensioni a chi non lavora più intanto in quanto ti mantieni sul mercato in quanto la tua professionalità la tua professione va avanti bene
Ed ecco perché ho apprezzato anche particolarmente il supporto che ho avuto anche personalmente da parte dell'AdEPP
Quindi dell'associazione delle casse di previdenza dei professionisti sul tema della malattia dell'infortunio di professionisti laddove è stato finalmente capito ed approvato nella legge di bilancio la mia famosa ddl malattie d'infortunio
Che ha sostanzialmente messo in sicurezza il lavoratore ci ha detto il professionista che si ammala può stare tranquillo che non verrà sanzionato per ritardi negli adempimenti
Questo vuol dire far rimanere il lavoratore in serenità nel mercato e quindi poter poi adempiere alla contribuzione ecco il principio il lavoro il PIL al centro della sostenibilità previdenziale
Sempre sulle casse private io ritengo che si debba insistere in questa direzione
Che venne trattata anche nelle rappresentazioni numeriche del del di questo di questo documento che ci è stato fornito che bisogna premiare la specificità il fatto che le casse conoscono i propri lavoratori di riferimento i propri iscritti e quindi come dicevo prima conoscendoli sanno meglio creare le condizioni perché restino sul mercato
Se c'è qualche limite sicuramente c'è come ovunque
Potrebbe essere quello delle auto un po'dell'obsolescenza di alcuni lavori perché senza fare ovviamente citarli anche per rispetto si sono ovviamente nel lavoro nelle professioni in tutti i lavori delle fasi di obsolescenza delle fasi di calo e allora sosteniamo viviamo a questo ad esempio con le professioni nascenti ecco quindi il suggerimento che io do di permetterebbe su base ovviamente volontaria le professioni nascenti
Di partecipare alle casse di previdenza
Allora penso mi viene in mente il perito assicurativo che era una una un un ordine professionale possa volontariamente
Iscriversi alla cassa dei periti che così beneficerebbe di ulteriore incremento e quindi questo può valere per Cassa geometri per Cassa ragionieri cioè diamo la possibilità alle professioni emergenti di essere un supporto alle professioni che come accade nella naturale
Vita economica possono avere dei momenti di calo e di un sole scienza quindi questo un percorso virtuoso che io voglio sottolineare da professionista ma anche da politico prima anche la previdenza pubblica come esempio
E per concludere
Una in riferimento alle alle agevolazioni tu hai fatto bene professore prima alle agevolazioni previdenziali al alle alle alle alle varie quote cento ecco io sono contrario alle quote cento cento centodue
Le agevolazioni previdenziali contributive le agevolazioni pensionistiche devono essere mirate sulla soggettività cioè sulle situazioni specifiche
Familiari di salute non sulla semplice mira età contributiva perché altrimenti succede come è successo che ci troviamo a maggio che quota cento ha beneficiato solamente o quasi il Pubblico impiego e magari molte realtà molte persone che avrebbero avuto veramente bisogno ne hanno non hanno potuto accettabile quindi dal momento che ovviamente queste agevolazioni costo nega e pesano sulla fiscalità generale cerchiamo di limitarle ai casi che veramente ne hanno bisogno
Scusate se mi sono un po'dilungato grazie ancora per l'ottimo lavoro persone che stai compiendo grazie grazie al senatore Andrea de Bertoldi per facciamo un cambiamento di programma perché il ministro Gelmini
Deve andare poi a un incontro con le Regioni che peraltro
E quindi prego Maria Stella e di venire al podio di fare il suo intervento che era conclusivo ma di fatto cerchiamo insomma tanti grazie
Berto Brambilla e con il relatore con tutti voi per questo cambio di scaletta
Però ci tenevo ad esserci anche se abbiamo prevede un incontro con le Regioni a poter ringraziare Itinerari previdenziali è il professore amico Alberto Brambilla per il lavoro di supplenza che devo dire con una tenacia ed una puntualità
C'era sì regala ogni anno ormai da da molti anni e anche in questo come dire una una prima riflessione
Mi viene come dire sollecitata proprio da questo aspetto perché non dovrebbe essere il professor Brambilla a fornire questo tipo di lavoro non solo ma dovrebbe come dire il Governo chi ha responsabilità ogni anno occuparsi dell'andamento della spesa pensionistica e soprattutto interrogarsi sulla sostenibilità e sui suoi squilibri il fatto che questo sia avvenuto per un po'di anni e poi ci si sia dimenticati
Di questo adempimento credo che rimandi un po'al clima di scontro che ha sempre caratterizzato il tema delle pensioni
Un po'lo scontro ideologico ma ci richiama anche invece ad una responsabilità perché a poter maneggiare questi dati consente di uscire dall'estemporaneità delle azioni
E poter avere invece gli elementi e i numeri per fare una valutazione che consenta politiche di medio termine che consenta maggiore lungimiranza e anche più attenzione ai conti devo dire che io
Guardo sempre con una certa apprensione il rapporto sulla condizione assistenziale della previdenza quest'anno in modo particolare visto che il rapporto fa riferimento al due mila e venti che è stato il primo anno della pandemia temevo che come dire gli Effetti fossero particolarmente dirompenti in lo abbiamo visto quando abbiamo abbiamo analizzato la ricaduta della pandemia sul piano economico sul piano sociale
Ebbene i dati che emergono diciamo che presentano luci ed ombre però la valutazione prospettica effettuata dal professor Brambilla ci conforta almeno su un dato
E cioè sul fatto che gli effetti della crisi economica più grave dal dopoguerra sulla tenuta del sistema
Previdenziale potranno essere riassorbiti nel giro di un quadriennio e quindi insomma un tempo abbastanza limitato ciò ovviamente è legato alla ripresa che abbiamo frutto tutto apprezzare nel due mila e ventuno e che dobbiamo sforzarci grazie al pm RR grazie alle riforme che stiamo introducendo all'aiuto dell'Europa dobbiamo stabilizzare per i prossimi anni in Italia abbiamo grosso modo sedici milioni di pensionati e ventitré milioni di occupati
Nel due mila e venti questi sono scesi a ventitré milioni ciò ha fatto sì che ci sia questo rapporto
Per per la prima volta peggiorato il rapporto tra attivi e pensionati cioè sceso all'uno virgola quarantadue e questo è un punto sul quale ci dobbiamo interrogare
Questi numeri ci dice il rapporto che sono destinati a migliorare abbastanza rapidamente però la ripartenza dell'economia che si è realizzata nell'anno appena trascorso deve essere confermata
E quindi il lavoro che come Governo stiamo facendo quello di rispettare la tempistica che l'Europa ci dà rispetto alla messa a terra del Pnr R credo che sia importante anche sottolineare l'importanza del lavoro
Perché se vogliamo rendere anche per le future generazioni sostenibile l'assistenza e la previdenza
E non è che si può immaginare una società senza lavoro ma dobbiamo come dire innalzare la percentuale di occupati e su questo potremmo stare qui un giorno ovviamente le ricette
Della politica si dividono ci sono posizioni differenti io personalmente ritengo che dobbiamo utilizzare le risorse del PM RR non solo per spenderle bene ma anche per per esempio utilizzare quel miliardo e mezzo per l'Europa mette a disposizione sull'istruzione tecnica superiore per fare in modo che attraverso il superamento di quel mismatch tra impresa richieste e domande dell'impresa e assenza di professionalità
Ho difficoltà nel trovare personale qualificato possa essere superato questo per garantire ai giovani non il reddito di cittadinanza non un bonus un sussidio ma una occupazione
Dignitosa e adeguata alla loro competenza abbiamo anche altre due preoccupazioni sul tavolo in questa congiuntura
Buona ma anche complicata la prima e la crescita dell'inflazione che è un tema sul quale dobbiamo fare i conti e l'altro punto è il costo dell'energia
Non è un caso che il governo sia già intervenuto con quasi nove miliardi per far fronte almeno in parte Alcaro della bolletta e già in questa settimana probabilmente venerdì
Con il ministro Franco con il presidente Draghi presenteremo un altro provvedimento legato al Caro bollette fra i cinque e sette
Miliardi il governo quindi è impegnato a proteggere e a rendere stabile la crescita da un lato dall'altro però occorre anche mettere in rilievo affrontare le onde abbiam parlato di luce ma ci sono anche delle ombre che il rapporto mette in evidenza e allora sicuramente l'obiettivo che noi dobbiamo avere non è solo quello di recuperare il gap maturato in questi due anni di pandemia perché il nostro welfare a in sette
Gravi sperequazioni e anomalie allora parto da un dato messi in evidenza dal rapporto non abbiamo speso nel due mila e venti per previdenza sanità ed assistenza qualcosa come cinquecento dieci miliardi di euro
Ora io credo che un Paese in cui il sistema del welfare pesa per quasi un terzo del prodotto interno lordo per oltre la metà delle entrate e per oltre la metà delle uscite dalle casse dello Stato è un Paese che poi strutturalmente non investe beh è un Paese che evidentemente non nelle nelle condizioni di costruire grandi opportunità per le nuove generazioni
Perché se a quei cinquecentodieci miliardi che sono una cifra gigantesca aggiungiamo poi le risorse che investiamo nell'istruzione nella giustizia per gli altri servizi essenziali
Si comprende bene come arresti poi ben poco per gli investimenti
Apro e chiudo una parentesi questo è un motivo in più per valorizzare quello straordinario intervento che egli Next Generation you si tratta di cifre che parlano da sole contraddicono il luogo comune lo ha detto anche prima il collega
Secondo cui il nostro Paese investirebbe risorse troppe scarse troppo esigue
Per il welfare dei nostri cittadini e da qui un esame che la politica non fa mai
Cioè con smettiamola di dire che non investiamo soldi che non abbiamo soldi che le risorse che destiniamo all'Uefa sono poche probabilmente potremmo gestirle meglio potremmo efficientare alle ma sicuramente non sono poche risorse dico anche una mi soffermo anche su un altro punto
Dal due mila e dodici al due mila venti
I ratti il rapporto mette in evidenza che la spesa per l'assistenza è cresciuta
Dal sessantadue per cento un incremento poderoso cui però non ha corrisposto una riduzione delle persone delle famiglie incapienti anzi lista ci dice lo ha ribadito anche prima
Brambilla che fra il due mila otto il due mila diciannove i cittadini in povertà assoluta sono più che raddoppiati passando da due virgola uno milioni a quattro virgola sei milioni quindi vuol dire che questo investimento che si fa
Nell'assistenza al momento non produce quei risultati che tutti ci aspetteremmo è chiaro che ci sono fattori eccezionali
La pandemia una serie di criticità che probabilmente rendono il nostro compito più difficile però non possiamo non guardare in faccia la realtà interrogarci su come a fronte di questo aumento delle risorse investite nel Welfare non abbia corrisposto una riduzione della povertà anzi
La povertà è addirittura aumentata allora
Premesso che nessuno si sogna di voler ridurre la spesa per il Welfare noi dobbiamo insieme a ragionare su come far diventare questa spesa più efficiente e forse è giunto il momento anche di pensare
Un po'meno a come uscire anticipatamente
Dal mondo del lavoro per andare ad incassare la propria pensione interrogarci invece su quali garanzie su quali prospettive su come garantire stipendi e futuro alle nuove generazioni e questo è un cambio di prospettiva che la politica è chiamata a fare da e per queste ragioni che io sposo come ministro degli affari regionali totalmente la necessità di arrivare finalmente all'anagrafe
Delle prestazioni
Dell'assistenza e della previdenza in particolare alle prestazioni assistenziali
è un'esigenza che deriva da una legge
Ma che non ha ancora trovato un'adeguata attuazione credo che oggi grazie alla tecnologia grazie anche al passo in avanti che dovremmo fare sul fronte della digitalizzazione
Non sia poi così complicato a bere un quadro puntuale di come spendiamo le ingenti risorse che destiniamo all'assistenza
Software e database a disposizione della pubblica amministrazione facilmente sarebbero uno strumento estremamente valido
Per far fronte a tutte quelle forme di disallineamento tra i differenti livelli di garanzia del Welfare
Un welfare sostenibile è un welfare che deve essere necessariamente efficiente
Si potrebbero così correggere le distorsioni e le ingiustizie chi ancora oggi permettono ad alcuni di cumulare tutele non necessarie
E a rendere il sistema insostenibile ricordando che nel due mila e venti per coprire i centoventitré miliardi della spesa sanitaria i centoquarantaquattro miliardi di spesa assistenziale gli undici
Di lui il far per gli enti locali
è un corso quasi l'intero gettito delle imposte dirette
E il Censimento delle prestazioni e quindi la via maestra per ovviare al maggiore dei problemi del modello previdenziale attuale ossia alle a rischio di corto Circuiti
E sopra posizioni inefficienti di ingiuste e quindi è arrivato il momento di dare piena attuazione al principio per cui è necessario erogare tutele a differenti gradi e nella maggior vicinanza possibile al cittadini insomma dobbiamo fare dell'UE del fare per citare una
Una un'espressione del Santo Padre un'infrastruttura per lo sviluppo e questo è ciò che proveremo a fare
Con l'aiuto anche di Alberto Brambilla e con le regioni
Questa anagrafe della dell'investimento nell'assistenza e questo è il primo modo
Affrontare poi il tema della Finanziaria il tema del bilancio dello Stato da un'ottica prospettica di medio periodo guardando alle generazioni future ma anche avendo chiaro come si spende perché chiaramente
La trasparenza impone onesta
Fa sempre riferimento alla necessità di come dire di non rubare di un utilizzo virtuoso delle risorse ma bisogna anche misurare i risultati il nostro paese fa sempre una fatica enorme nell'accettare la cultura della valutazione
E soprattutto quando c'è di mezzo il sociale io non credo che le due cose siano in contraddizioni anzi un sistema di misurazione dei risultati un sistema di monitoraggio delle riforme che negli anni il Parlamento ha votato è l'unico modo per investire al meglio queste risorse e per fare in modo dio non voglia che magari fra qualche anno i giovani si sveglia di notte scoprano di non avere più gli stessi diritti dei padri sarebbe un'ingiustizia insopportabile siamo ancora tempo per evitarla credo che dipenda da noi
Grazie e buon lavoro
Grazie a Maria Stella Gelmini proseguiamo allora e quindi dando la parola alla professor senatore professore Tommaso Nannicini
Grazie ringraziamento al professor Brambilla Itinerari previdenziali per l'invito ma anche per l'apparato conoscitivo che come sempre cd consegnano con questo rapporto lo diceva la ministra Gelmini si tratta di rapporti che non solo complementare Obama a volte sostituiscono anche gli apparati conoscitivi prodotti dal dal pubblico però noi crediamo nella sussidiarietà Attilia acquisiamo il rapporto agli atti anche
La commissione
Ente gestore
Io minimizza alcuni commenti il rapporto ci trasferisce la fotografia di un sistema sostanzialmente in equilibrio sì con alcuni squilibri e criticità note alcune che arrivano dal disegno
Nel sistema previdenziale assistenziale alcuni che vengono dalle sottostanti
Tendenze demografiche
Ma sostanzialmente se questo era un rapporto che voleva capire come il sistema previdenziale usciva da questo enorme stress test rappresentato dall'impatto della crisi economica e sociale innescata dalla pandemia il sistema sostanzialmente retto allo stress stress certo questo non vuol dire che leggendo questo rapporto una certa politica del pensare scampato il pericolo dello stress test adesso possiamo tornare a una stagione di vacche grasse di scelte poco oculate che usiamo questo eufemismo sono stati citarsi spesso negli interventi precedenti
Alcuni alcune scelte
Poco oculato in termini di
La spesa previdenziale scarsamente selettiva
Soprattutto negli elementi di flessibilità in uscita è chiaro che comunque le criticità chiede le tendenze demografiche del nostro Paese
Delle iniquità tra ed entro generazioni che ancora si annidano nel sistema richiede interventi mirati
E attenti io credo che se si riaprirà una stagione ora capiremo in questo anno di legislatura ma poi anche nella prossima
Se dovremo rimettere mano al sistema previdenziale io spero che si esca un po'da questa ossessione della domanda di flessibilità non perché di fronte all'allungamento della età pensionabile non ci sia una legittima domanda di flessibilità
Ma spesso la domanda di flessibilità
Si consegna questo scontro l'un con l'altro armati tra i di freni i difensori del rigore e quindi no alla flessibilità in difesa dei conti
E i cacciatori di voti sì alle domande di flessibilità a maggior ragione se vengono da categorie che votano che hanno tassi di astensione elettorale un po'minori degli altri e sono forti da un punto di vista della rappresentanza
Sindacale sociale io credo che una politica matura dovrebbe lasciare un po'da parte questo dibattito a flessibilità non è un obiettivo è uno strumento è uno degli strumenti che abbiamo per cambiare il sistema previdenziale
Ma quello che dovremo mettere al centro della discussione politica e pubblica è una domanda di equità non abbiamo bisogno di un sistema previdenziale che sia più ecco tra generazioni
Ed entro le generazioni e qui mi limito a dire qualcosa sul tema previdenza assistenza che avete toccato molto fatemi fare un po'la parte del politico di centro sinistra
Siamo tutti d'accordo che è meglio il lavoro dei sussidi
Spesso le comunico piace anche
Lo condivide anche il percepisce un sussidio che sarebbe meglio un lavoro di un sussidio
Però se quel lavoro non c'è abbiamo bisogno anche di un sistema di welfare maturo selettivo che da strumento assistenziale perché dico questo dico questo perché è chiaro che la transizione demografica e è l'utero stress spesso del nostro sistema pensionistico
La combattiamo con politiche per la crescita politica di sostegno alla natalità politica di sostegno all'occupazione femminile e il vero sorpasso voglio che dobbiamo liberare per aumentare i nostri tassi di occupazione
Ultimo dell'elenco che di solito
Non ricorda chi dice che viene prima
La crescita dei sussidi politica e di immigrazione anche per ragioni economiche che permettono al nostro Paese di vivere
In maniera più ordinata il rapporto con i flussi migratori anche a fini di crescita economica è chiaro che sono queste le politiche che fanno crescere il Paese mettono in equilibrio il sistema previdenziale per sono politiche difficili e che lui hanno effetti di lunga durata comunque le tendenze demografiche del Paese ci consegnano dei tassi
Di sostituzione chiede tassi di contribuzione di equilibrio del sistema previdenziale
Che creeranno sempre degli squilibri sociali che in passato non avevamo
Quindi ci sarà bisogno di un riequilibrio tra spesso previdenziale assistenziale anche a favore della seconda
è chiaro che come prima cosa dobbiamo misurata dobbiamo capire cosa e previdenza assistenza ben vengano le indagini conoscitive
Ben venga la banca dati che ci permette di riportare assisteva alla miriade di interventi assistenziali anche spesi ad altri livelli di governo non solo quello centrale
Però poi dovremo capire che ci sto ci sarà più domanda una domanda di equità per farsi carico delle tensioni sociali che la transizione demografica innesca sul sistema di welfare questo vuol dire che
Non
Liberi tutti torniamo a pensionamenti facili masse Rego consisteva in equilibrio col contributivo con
L'età di pensionamento legata all'invecchiamento demografico
Avrò bisogno di interventi mirati su alcune categorie che sono più in difficoltà lavoratori con carriere discontinue lavoratori gravosi chi perde un lavoro
Per ristrutturazione vicino all'età pensionabile quindi avrò bisogno di rendere strutturali e alcuni interventi che adesso abbiamo fatto solo a colpi di bonus categoriali anche latte sociale ha bisogno di un intervento che la renda più strutturale
E più forte quindi avremo bisogno di ricondurre e di avere alcuni elementi redistributivi anche nel sistema previdenziale di modo perché tanto la redistribuzione facciamo comunque un sistema previdenziale il problema che per ora l'abbiamo fatta alle categorie più influenti capaci di comprarsi con i voti pensionamenti anticipati
O nel pubblico o nel privato perché poi anche qui abbiamo tessuto imprenditoriale che vuole continui equilibrio ma poi vivere pensione a casa sua spesso come ammortizzatore sociale come valvola di sfogo di crisi aziendali
Che non si riesce a governare con politiche attive di ricollocazione quindi dove c'è un fallimento del pubblico spesso c'è anche un fallimento del privato e del nostro sistema di relazioni industriali quindi questa funzione redistributiva del sistema previdenziale invece farla fare
Caso dal gioco tra interessi politici economici facciamo in maniera trasparente a favore di chi ha più bisogno e che rischia di restare stritolato da un sistema previdenziale che vogliamo un equilibrio finanziario ma che vogliamo anche in equilibrio sociale
Da questo punto di vista e chiudo
Ci sarà bisogno anche di un intervento non solo per rafforzare gli interventi a favore delle categorie svantaggiate
Ma anche di interventi
Modello pensione contributiva di garanzia per i giovani o diversamente giovani che stanno in toto nel sistema contributivo per permettere a chi a carriere discontinue quote contributive di avere un minimo mobile legato alla alla storia contributiva e ci sarà bisogno di strumenti di invecchiamento attivo ma dobbiamo smettere a volte viene che hanno il tipo di dire il traguardo della pensione
Non dobbiamo un possibile a questi dati mondi fatti di Sylos separati studio studio studio quattro con lavoro lavoro o il traguardo della pensione smetto di lavorare
Avevamo bisogno di contaminare questi silos abbiamo bisogno di forme di invecchiamento attivo in cui cambiano le mansioni cambia l'orario di lavoro e cambiano anche i sistemi contributivi
In modo che mi accompagnò verso l'età pensionabile in maniera non Brusca e per me stesso e per il mio datore di lavoro e per le casse dello stato quindi interventi sociali a favore di categorie svantaggiate pensione contributiva di Garanzia per i giovani e strumenti di flessibilità incentrate all'invecchiamento attivo
Sono gli ingredienti secondo me di una riforma che mette al centro l'equità e non solo i voti
Ho un rigorismo a volte un po'malinteso anche dati alla mano
Come nel vostro rapporto
Grazie grazie Tommaso
Oggettive
Sì dobbiamo dare meno retta al fatto che abbiamo due lezioni mediamente
Campagne elettorali che promettono di tutto e di più perché quindici hanno portato a questo livello grazie Tommaso senatore concludiamo con l'intervento del senatore Sergio Puglia che vicepresidente è consentita
Prego il senso grazie grazie ad Alberto grazie professore condivido pienamente quanto detto dal presidente Nando infine
Noi ci troviamo ad affrontare appunto il rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano che appunto e curata dal Centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali
Ricordiamolo
Prima pure si è detto e e l'unico strumento in grado di dare una visione insieme del complesso sistema e del complesso sistema previdenziale italiano e e anche di darci una precisa riclassificazione della spesa inserita nel più ampio bilancio dello Stato
In precedenza questa attività veniva svolta dalla nucleo di valutazione della spesa previdenziale fu previsto per legge quindi finanziato anche dallo Stato
Differenza di itinerari che sono contributi volontari e e privati
Finanziato dallo Stato e fu previsto dalla legge trecentotrentacinque quindi del novantacinque quindi la riforma Dini
Tuttavia la presente banca dati a differenza di quella che veniva offerto dal dal nucleo di valutazione
Ecco a è stata ampliata anche delle gestioni assistenziali e quelle delle prestazioni temporanee quindi la Jihad ASS
La G Pitti
Bene quindi il rapporto con un'attenta e precisa valutazione descrive quindi gli andamenti e i fondi di previdenza obbligatoria pubblici quindi gestiti dall'incassa
E anche quelli facenti capo alle gestioni privatizzate e l'abbiamo visto
Abbiamo notato i dati
E si è parlato
Di diverse cose riferite proprio a questi dati e riferiti soprattutto al sistema di previdenza obbligatoria gestita dall'INPS
Io ritengo ma credo che in questa Sala dove UNCI siamo un poco tutti Esperti o comunque persone che si occupano del sistema previdenziale
Sappiamo benissimo che c'è una mancata informazione del in Italia nella della funzionamento della previdenza
E quindi se noi non riusciamo anche a fare la giusta informazione poi ci diventa anche difficile affrontare il futuro
Problema demografico certamente uno dei primi problemi e nodi da affrontare perché ovviamente
Senza nominati non ci sono lavoratori se non ci sono lavoratori non c'è previdenza no non regge il sistema e né quello di assistenza né quello squisitamente previdenziale ecco e c'è un dato che probabilmente un po'tutti noi abbiamo ascoltato e sentito punto e il numero di figli per donna
Ecco il valore di equilibrio e due dal due mila otto fino al due mila dieci stavamo all'uno virgola quarantaquattro quindi veramente già molto inferiore
Nel due mila il venti tre mila e venti abbiamo avuto in realtà un un disastro che uno virgola ventiquattro quindi questo ci deve far riflettere
E e questo è il primo problema
L'altro problema che noi dobbiamo affrontare a livello pensionistico sta nell'equilibrio tra l'adeguatezza delle prestazioni è il metodo di calcolo contributivo almeno UE sono direttamente influenzati dal PIL ovviamente soprattutto in questo
In questo momento storico credo che noi dobbiamo domandarci
Come lo Stato
Può agevolare e spingere gli Investimenti
Per appunto alzare il piglio perché senza Investimenti difficilmente il PIL si alza
E quindi come lo Stato può incentivare gli investimenti sulle PMI italiane che poi e l'ossatura della nostra economia e come attenzione soprattutto in quest'ultimo periodo come affrontare anche la concorrenza tra strumenti previdenziali pensionistici italiani di secondo e terzo pilastro
E i prossimi strumenti pensionistici europee quindi Petra che a breve verranno introdotti nel nostro Paese
Insomma se vogliamo continuare a essere un paese di eccellenze e non possiamo prescindere anche dal mondo degli strumenti previdenziali
Anzitutto dobbiamo semplificare il procedimento si di selezione dei gestori delle risorse finanziarie presenti perdita di privatizzati
Creare una tassazione agevolata per gli investimenti delle PMI italiane
Adeguare la tassazione italiana sui rendimenti e sulle prestazioni a quelle dei Paesi europei
In merito alla semplificazione del procedimento di selezione del gestore delle risorse finanziarie degli enti
Ad esempio si può pensare che essi nell'ambito della propria autonomia regolamentare
Si dotino di procedure di evidenza pubblica semplificata ovviamente trasparente ed in grado di assicurare un'adeguata tutela degli interessi dell'ente previdenziale degli aderenti
E nel dotarsi di questa procedura di evidenza pubblica semplificata agli enti adempiono al rispetto dei principi del codice appalti
Questo semplificherebbe il procedimento ed eviterebbe costi di gestione che ormai da un certo anno in poi sono aumentati il copione diciannove ovviamente ha prodotto e continua a produrre significative perdite in termini di produzione di forza lavoro di esportazione
Tutto il tessuto produttivo italiano per carità ma in particolar modo io alla PMI
Negli ultimi mesi le PMI hanno fatto largo ricorso e al maggior indebitamento bancario e questo con una conseguente
Minore patrimonializzazione del delle imprese ecco per riequilibrare
La struttura finanziaria di queste imprese che subisce un eccessivo ricorso al l'indebitamento bancario e rilanciare gli investimenti produttivi
Io credo che bisogna continuare a parlare di incentivare l'attività di investimento da parte degli enti gestori di forme di previdenza di assistenza
Sociale obbligatorio privatizzati anche dei fondi pensione nel capitale delle PMI chiuse Costabile organizzazione ovviamente l'Italia
PMI chiusa e quindi sono quelle non negoziate pertanto in alcune delle sedi di negoziazione ad oggi purtroppo non i fischi non esiste una fiscalità di scopo per queste PMI chiuse
Le misure finora introdotte ad esempio e pensiamo ai piani individuale di investimento con investimenti qualificati hanno sostanzialmente incentivato soltanto alcuni sette mila x sedimenti le star e l'Hezbollah e Ming K quindi sono aziende grandi sostanzialmente già ammesse a ai mercati negoziati e quindi quotata in Borsa e e poi le start-up sono veramente poche
Quindi come è noto io sono solito porre all'attenzione
Proprio il tema del portafoglio degli investitori per evidenziare che l'economia leale perché non è staccato assolutamente dalla tenuta del sistema previdenziale
Se dimentichiamo questo e probabilmente ci siamo dimenticato di gran parte dell'importanza diciamo di dare un impulso oltre al PIL e quindi l'adeguatezza delle prestazioni e i problemi che si possono verificare
Ovviamente questa contingente situazioni di difficoltà finanziaria la pressione dei mercati finanziari internazionali
Le regole europee che ovviamente tutte quante unite sempre a un bisogno più avvertito di indirizzare i capitali e finanziamenti privati verso investimenti a lungo termine pensiamo le infrastrutture
La ricerca le nuove tecnologie anche con il pm RR
Ci porta a guardare gli investimenti come uno degli strumenti principali di politiche di sostegno alla crescita e quindi al sistema previdenziale
Le casse privatizzate analizzate nel bilancio stilato da Itinerari previdenziali altri intimo dicembre due mila venti
Registrano complessivamente un attivo patrimoniale di ottantuno virgola quattrocentottantasette miliardi prosegue dunque la crescita di risorse di questi investitori
Il patrimonio attualmente gestito sia direttamente che indirettamente sappiamo benissimo tramite rimandate
Circa la gestione la legge di bilancio due mila diciannove ha innalzato dal cinque all'otto per cento dell'attivo patrimoniale la percentuale eventualmente da destinare agli investimenti qualificati
Tuttavia
Abbiamo ripetuto in più occasioni in qualsiasi occasione utile anche questa
Quando l'incerto inquadramento giuridico che da sempre attanaglia le casse si rifletta sui temi degli investimenti in particolare la travagliata
Sia per ragioni di metodo che per ragioni di merito ma pur sempre attuale la tematica dell'emanazione del decreto ministeriale in materia di investimenti che ha bisogno di profonde modifiche
E non possiamo non considerare come si sia sviluppato un ampio e complesso dibattito internazionale sulle modalità per favorire un maggior coinvolgimento degli investitori istituzionali soprattutto previdenziali nel finanziamento dell'economia reale
I peer anche quattro punto zero non sono strumenti adatti alle casse di previdenza
A riprova al riguardo posso debbono essere introdotte criteri stimoli incentivi Fiorentino l'utilizzo di questo patrimonio per generare un effetto di volano circolare positivo per gli iscritti e per i territori in cui gli iscritti dicono
Opera anche professionalmente
Ecco
I fatti in Italia in realtà sappiamo benissimo che non è allineata alla normativa europea il nostro Paese invero adottato nel recepimento nella gli orti no
I limiti e vincoli agli investimenti dei nostri fondi pensione ben più accentuati rispetto agli altri Paesi aderenti
E tale scelta si riverbera anche su gli altri attori della previdenza
Di primo pilastro privatizzata
Bene ecco
Il perseguimento degli obiettivi
Tanto l'insostenibilità che di adeguatezza degli schemi per pensionistici richiede una robusta struttura della governance e adeguate competenze in materia di rischi management
Ecco il tema della certamente valutazione della qualità dell'efficacia della vigilanza certamente uscita acquisisce
Fondamentale rilevanza ma ovviamente questo è un aspetto politico istituzionale da dover colpire
E tener presente le trasformazioni che ci sono in atto prima appunto pure e si è parlato di queste trasformazioni
Demografiche di mercato te le esigenze che attualmente attanagliano il presente il futuro per tappe pertanto ecco io ritengo che si tratta di individuare tutte quelle determinate condizioni che consentono di esaltare al massimo questo rapporto tra risparmio previdenziale e investimenti nell'economia reale
Io mi rendo conto che ovviamente
Questo
Può in un determinato percorso anche di riflessione
Essere un qualcosa
Che potrebbe come dire andare anche al di là diciamo delle analisi dei dati ma io credo che qualsiasi analisi per poter eventualmente trovare una soluzione e quindi eventualmente proporre qualche cosa che possano dare anche a risolvere alla base il problema appunto è quello certamente di sostenere il PIL e quindi le nostre imprese
Grazie
Bene
Allora abbiamo fatto questa presentazione abbiamo come dire messo in campo tutte le osservazioni soprattutto la Commissione bicamerale di controllo enti previdenziali a questo questo rapporto e quindi farà il suo lavoro ma ci sono le persone una commissione che più a contatto con questo sistema di previdenza ringrazio quindi senatore Nannicini ringrazio il senatore Sergio voglio ringrazio tutti voi che siete stati qui con noi vi ricordo che il nostro Bilancio del sistema previdenziale può essere scaricato dal sito quindi potete trovare sia rapporto sia tutti gli allegati sia anche gli allegati tecnici che non sono presenti nel rapporto fisico
E che da oggi praticamente nella versione
In inglese viene mandato a tutte le organizzazioni internazionali appartiene al fondo monetario dall'OCSE con le quali colloquiamo quindi vi ringrazio tutti spero la prossima volta di avere una sala più grande e che questa pandemia insomma ci abbia lasciato grazie tutti