La crisi russo ucraina e la risoluzione della Duma sul Donbass: intervista a Piero Fassino

Era di radicale siamo quel presidente della commissione Esteri della della Camera a Piero Fassino per parlare di partito democratico per parlare
Della tensione tra Russia e Ucraina
Allora oggi è mercoledì quella giornata che molti si aspettavano diciamo l'inizio delle delle operazioni belliche da parte dimostra che non c'è stata allora qui già questo è un segno molto positivo
Eppure la tensione continua ad esserci per le accuse della NATO
Allora lei oggi dal suo osservatorio diciamo privilegiata Uto l'occasione di poter incontrare i rappresentanti delle commissioni estere dei paesi che si affacciano sul Mar Baltico e anche sul sul diciamo sulla sulla Russia che sono l'Estonia la l'Estonia e la Lituania allora che valutazioni avete fatto perché questo è un conflitto che rischia di espandersi anche in questi Paesi che vennero invasi nel quaranta da Stalin
Sì oggi incontrato il presidente le commissioni Esteri Paesi baltici come io avevo nonché una consultazione
Invece in questo caso laico presidente della commissione Esteri della Romania e stiamo sviluppando diciamo consultazioni con tutte le commissioni esteri
Cimbali paese sia dell'Unione Europea sia dei Paesi della regione
Ovviamente
C'è continua e se c'è una grandissima preoccupazione fino al tutta la strategia messa in campo di dissuasione di pressione verso la Russia ha prodotto un primo risultato il primo risultato è che fino ad oggi non c'è stata una precipitazione del conflitto come era stato preannunciato si teneva
Mi pare che si faccia strada nella leadership russa la convinzione che bisogna in qualche modo tener conto di questo forte richiesta della comunità internazionale di ridurre la pressione sulle frontiere l'Ucraina e quindi diciamo e bisogna dal Corcione adesca Alessio io mi auguro che nelle prossime ore come stato preannunciato questa mattina
Da parte russa annunciando per riduzione delle truppe sono in Bielorussia
Sì prosegua su questa strada riducendo la presenza di truppe sul confine perché questo sarebbe già un primo segnale non ancora sufficiente ma che PdL consentirebbe di riaprire una strada verso l'avvio di un negoziato politico
Non e non perseguendo la strada diciamo visita
Tuttavia nelle ultime ore della giornata di ieri e di oggi è avvenuto un altro fatto che invece deve preoccupare molto
Cioè la risoluzione approvata dalla Duma
La Russa ti chiede a Potenza il riconoscimento della repubblica separatista autoproclamata del Donbass è evidente che se dovesse emergere già occupata dalle truppe separatiste separatisti è chiaro che se dovesse avvenire passo di questo genere la crisi e si acutizza avrebbe di nuovo
Perché noi rischieremmo di trovarci
Nella parte orientale dell'Ucraina nella stessa situazione in cui già si trovano in Georgia la poc'anzi all'Ossezia del Sud
E in Moldavia tra sinistra e cioè di una porzione del territorio di questi Paesi
Occupato da
Settori separatisti sostenuti da Mosca
è chiaro che se avvenisse questo
Nel comma sul traffico la crisi ucraina tornerebbe nuovamente ad attrezzarsi quindi
Torna il punto diciamo politico
Siamo nel fondo
Cioè
La strategia russa
Di pensare di ricostruire una zona di influenza su tutto il territorio dell'ex-Unione Sovietica
Imponendo ai Paesi vicini una sorta di sovranità limitata questo è inaccettabile questo è il punto politico non siamo più nel frattempo della guerra fredda non siamo nel tempo dell'equilibrio bipolare
Riconosceva Stati Uniti e Unione Sovietica
Diciamo ruolo di essere arbitri vestire nel mondo siamo in un mondo oggi tutto diverso multipolare
Nel quale ogni Paese grande o piccolo che sia dovunque si si trovi essere riconosciuta
La sua piena sovranità la sua piena integrità territoriale
E la sua piena indipendenza questo vale per l'Ucraina deve valere per qualsiasi nazione quindi non può essere accettata una pretesa rossa diciamo di imporre una sorta di sovranità limitata ai Paesi nemici
Dopodiché la Russia
Evoca il tema anche della sua sicurezza il tema della sua sicurezza può essere affrontato provare soddisfazione dentro diciamo un patto europeo per la sicurezza del continente riprendendo i principi
è la carta vincente settantacinque aggiornato della situazione di oggi setta ritiene che l'intervento del del cancelliere Schüssel sia stata in qualche modo determinante per determinare il principio della discale Sean
Dando quella garanzia alla Russia che
La NATO non sarebbe entrata Kjaer partecipare alle pressioni di tutti l'hanno concorso
Scholes ha reso esplicito quello che peraltro si sapeva perché l'Ucraina fino ad oggi non ha presentato domanda di adesione alla NATO
Carente la NATO necessario il consenso unanime di tutti i membri anche questa seconda condizione oggi non c'è ciò sarà resa esplicita dicendo la pressione del RAI la NATO non è all'ordine del giorno tuttavia intendiamoci dirle questo giusto vero
Non significa riconoscere un diritto di veto alla Russia
L'Ucraina ha il diritto di fare le proprie scelte di politica estera quelli internazionale di affiliarsi alle istituzioni internazionali che ritiene quindi oggi non è all'ordine del giorno non perché c'è un veto russo ma perché Cry norma presentata questa domanda e non c'è il consenso di tutti i Paesi torna punto finito sì
Si potrebbe pensare al a dare un ruolo simile a quello della Confederazione elvetica all'Ucraina in quell'area o anche al diciamo al Piemonte delle dei dei secoli precedenti quando faceva la cosa la funzione di Stato cuscinetto
Ma guardi io non credo che si possa ragionare in termini Stati cuscinetto perché gli Stati cuscinetto rischiano appunto dei in qualche modo evocare nuovamente sfere di influenza
Ovviamente nel nel dibattito di questi di di queste settimane è stata evocata per esempio il caso della Finlandia forti paese che diciamo
Ritiene pienamente all'Occidente appartiene all'Unione europea e al tempo stesso neutrale dal punto di vista diciamo politico militare
Può essere anche che una soluzione che veda la neutralità dell'Ucraina c'è una soluzione diciamo percorribile ma come scelta
Libera dell'Ucraina non come imposizione la parte dura
Certo l'ultima questione la gli effetti economici di questa crisi
Per quanto permarranno a suo modo di vedere sia quelli alimentari legati all'Ucraina che a quelli energetici legati da sette si vedono già
L'innalzamento delle dei prezzi dei prodotti energetici
L'aumento vertiginoso del costi dell'energia per famiglie prese al tema delle bollette diciamo così
Eh già è già sul piatto quindi c'è un problema di questa natura
Però attenzione perché quando si è questo problema si dice
Noi siamo dipendenti con la Russia per l'ansia stiamo pagando un prezzo cari
è vero
Tensione che la Russia non è meno dipendente da noi per altre cose
Il primo partner economico commerciale del demonio Russia
Se dovessero venire meno agli investimenti all'interscambio commerciale europeo verso la Russia l'economia russa crollerebbe cinque minuti
In realtà c'è un interesse di tutti a uscire da questa crisi c'è un interesse negli Stati Uniti c'è un interesse della lussazione interesse dell'Unione Europea cementare sempre voluto dall'Ucraina
E per questo bisogna uscire da questa crisi e aprire il cantiere di una discussione seria
Su
Diciamo la ricostruzione di un patto per la sicurezza di tutto il continente tra l'altro io segnalo
Negli ultimi anni sono stati
Disdetti o non rinnovati accordi importanti sul disarmo forse sarebbe la pena di invece riprende ringrazio ringrazio il presidente la commissione Esteri la Camera Piero Fassino laziale