War Room - Della vita e della morte

Mentre giorno tutti i giorni com'era in
Buonasera bentornati a war room da tanto non si vedeva una guerra di questo tipo nel cuore dell'Europa ma forse non si erano nemmeno mai vista una mobilitazione così generalizzata diffusa immediata
A favore del Paese invaso e della pace tanto che per la prima volta la Svizzera abbandonato la sua storica neutralità e l'Unione Europea fornisce armi a un paese in guerra viene da chiedersi se sia cambiata la percezione della guerra nel ricco ed evoluto Occidente che da tempo si è disabituati a sopportare le perdite di un conflitto convenzionale
Eppure all'epoca dei nostri nonni almeno le dei miei nonni un caduto era motivo di orgoglio in famiglia mentre oggi sarebbe considerato inaccettabile guardiamo l'invasione russa in Ucraina e in diretta tv in internet h ventiquattro magari sui nostri cellulari come se fosse un videogame una serie di Netflix consumiamo milioni di contenuti che spettacolarizzare alla morte
Spettatori della tragedia allo stesso tempo non mancano le gare di solidarietà può episodi di eroismo grande piccolo lo sdegno la protesta
Viene dunque da domandarsi se sia cambiata e in quale direzione la nostra percezione della vita e della morte
Anche perché proprio del confine tra vita e morte o meglio della libertà di disporre o al contrario della sua inviolabile sacra sacralità si è dibattuto molto in Italia in occasione della raccolta di firme
A sostegno di un referendum sul fine vita
Che nei giorni scorsi la Corte costituzionale ha bocciato un quesito che aveva raccolto milioni di adesione migliaia di adesioni segno che anche in questo contesto qualcosa è cambiato nell'opinione pubblica
Oggi dunque ci avventuriamo in una riflessione
Sul senso dell'esistenza a cavallo tra guerra l'eutanasia con due voci autorevolissime che ringrazio di aver accettato il nostro invito sono Luigi Manconi docente di Sociologia dei fenomeni politici ex parlamentare e presidente
Nella ONLUS a buon diritto benvenuto Marconi grazie a voi e monsignor Vincenzo Paglia presidente della Pontificia Accademia per la vita autore di un libro che vi consiglio di leggere pm che si chiama letta da inventare la vecchiaia fra memoria ed eternità bentornato monsignor fa
Grazie a un saluto a tutti gli amici cominciando dal ritmico ogni
Bene
Ha cominciato a lei siamo in una sud situazione terribile che non avremmo voluto vedere
Adesso c'è una guerra in corso sostanzialmente per assicurarsi una zona di influenza e lei sul Riformista nei giorni scorsi ha scritto che non siamo stati in grado di costruire la pace
E che ora è facile scaricare tutte le colpe sull'aggressore ma che le responsabilità sono anche nostre che cosa avremmo dovuto e potuto fare per evitare questa cosa monsignor Paglia
Ma anzitutto una maggiore avvertenza del situazione delicata
Circa l'Europa in genere e in particolare attorno all'Ucraina
Già nel quattordici quattordici
Vedevo l'altro giorno un articolo di Henry Kissinger che non è proprio amico dei russi il quale richiamava l'attenzione di tutti a risolvere il tema della Ucraina perché è una zona diceva lui delicatissima
Tra l'Oriente e l'Occidente l'Europa e danno anche alcune indicazioni
Dicevo ad esempio che poteva esserci l'accoglimento nell'Europa ma guai a pensare di fare entrare l'Ucraina nella NATO
Ora al di là di queste sue soluzioni che a mio avviso comunque sarebbero ancora oggi interessanti ecco che purtroppo abbiamo come dire giocando sulle parole sino ad ora
Ultimamente ci sono state molte avvisaglie
Anche da parte delle come dire di Putin in che organizzava l'esercito nei confini e anche lì schermaglie di parole senza come dire confrontarsi anche con durezza
Immediatamente quando è cominciato il suono delle armi allora ecco di nuovo una risposta diventa con le armi ora io credo che questo questo risponde sì sulla linea dell'emergenza bellica
Non è mai una buona consigliera
La pace non si costruisce facendo le guerre
In questo senso penso al di là di quello che non abbiamo fatto io credo che sia urgente certamente contrastare in maniera rigorose forte
L'invasione di Putin tuttavia dovremmo rafforzare invece non solo come dire il dialogo ma anche la visione non possiamo rispondere con la guerra senza avere una visione anche del dopo
Perché solo ieri o l'altro ieri allora in Europa si decide se avviare o non l'ingresso dell'Ucraina
Ma l'aumento già dinanzi a de de di diversi anni presenta fa
Ecco perché ritengo che sia importante essere accorti per parte mia io sono figlio della pace
Sono nato nel quarantacinque e da quell'anno in poi fino ad fino all'altro giorno non c'era mai stata
La guerra in Europa eccome sarò io vi posso coronerà lontano più l'Europa il consumo quindi di possiamo parlarne anche anche lì di diverse questioni ancora oggi dire adesso voglio voglio sentire però Manconi perché lui io capisco le le
Quanto ci ha detto monsignor Paglia ma aggiungo però una postilla cioè per sposarsi in questo caso per fare la pace
Bisogna essere in due e non si ha l'impressione che Putin si sia mosso ombra
Desiderio di di trovare punto di pacificazione o sbaglio ma ancora
Assolutamente così questo mi suggerisce una brevissima riflessione
Dobbiamo pretendere da tutti i nostri interlocutori che la condanna dell'invasione russa sia incondizionata totale assoluta
Che tutte le altre considerazioni vengano rigorosamente dopo distinte a capo appartengono ad un altro libro il libro che stiamo scrivendo adesso
Esige che venga affermata come insuperabile lana c'è l'azione introdotta dalla politica criminale di Putin nelle relazioni internazionali Poloni
Vediamo le responsabilità degli altri attori internazionali poi vediamo
Le ragioni del fatto che si sia arrivata a questo punto le colpe degli occidentali dell'Europa degli Stati Uniti della NATO
Ma penso che in questo momento ci sia un bisogno forte robusto intransigente di svendita
La verità e semplice
Abbiamo di fronte un aggressore è un aggredito schieriamo oggi incondizionatamente dalla parte della credito
E poi si parlerà del resto schierarsi dalla parte della dedito per me significa anche condividere interamente la scelta di fornire armi all'Ucraina
Perché nessun discorso sulla pace poi ignorare un dato solido incontrovertibile insuperabile è in corso una resistenza popolare
Laddove si manifesta una resistenza popolare alla sopraffazione compito di ogni democratico e sostenere tale resistenza con tutti gli strumenti a disposizione non l'abbiano in gran parte da noi quella radicale
Vero è tolta popolare
Sostenere una è un compito prioritario dei democratici quindi sbagliano Manconi quelli che dicono bene
Però il il presidente Ucraino dovrebbe siccome evidente la disparità di forze militari in campo dovrebbe alzare le mani così eviterebbe il sacrificio di tante vite umane dei suoi connazionali
Forse eviterebbe nel momento nell'istante nel presente il sacrificio di suo ecco di qualche suo connazionale mamma firmerebbe la schiavitù del suo popolo per i decenni successivi
Questo è un momento cruciale dove la capacità di imporre la volontà di autodeterminazione è un fatto decisivo per i successivi passi per le successive
Procedure per i successivi negoziati per successivi compromessi ma oggi quello che conta e questa resistenza
E così la baia lei è nato nel quarantacinque cioè quando si chiuse la seconda guerra mondiale
Fu anche il cui esito fu anche conseguenza di una desistenza quella italiana nei confronti dei tedeschi e quindi ha ragione Marconi quando sostiene che
Tu tutto giusto tutti i distinguo ma
Ma la condanna di Putin non può che S senza se e senza ma da un lato e dall'altro
La difesa dell'indipendenza e anche dei valori democratici in Ucraina
Giustifica
Purtroppo la necessità di imbracciare il fucile
Io sono totalmente d'accordo nel condannare l'invasore e nel condannare l'invasione
Sono totalmente d'accordo che ci sia una condanna unanime da parte di tutti e finalmente e arrivata
Finalmente quindi
Va bene che ci sia questa ricompattamento dell'Europa che se pensiamo anche ai giudizi
Che fino a qualche anno fa
Abbiamo in maniera diversificata sono stati dati nei confronti
Di Putin e ovviamente da qualche settimana fa racconta Island ergersi in aula finora benissimo io su questo sono non d'accordo dei più anzi ricordiamo Formigoni prima
Questo è il problema ora che si debbano prendere tutte le misure per bloccare l'invasione per garantire la libertà questo è semplicemente ovvio
Il problema può esserci anche sulle modalità ed ora in questo senso
Io mi permetto di dire che anche sulle modalità attenzione a non dare come dire
Alla fretta della decisione
La come dire la secchezza di un giudizio cioè dobbiamo vedere tutte le conseguenze che poi derivano da una scelta di questo genere
Per esempio insomma armiamoci e partite non è che sia proprio una cosa particolarmente esaltante
Ecco perché io ritengo che sia necessario un dibattito come questo peraltro anche per me personalmente insomma non è che la corsa alla guerra sia per me un un come dire un inno alla gioia chi in questo senso richiede maggiori riflessività senza opzionalmente
Come dire attutire l'opposizione totale è netta
Poi parleremo diversificarsi ma io credo che sia anche importante papere un con una come dire una pluralità anche di possibilità di risposta
Manconi sono trascorsi oltre settanta anni quasi ottanta dalla fine
Dalla seconda guerra mondiale secondo te è cambiato nelle G e l'opinione pubblica occidentale il percepito della guerra e quindi il senso della vita della morte
Dicevo prima nel nelle nell'introduzione una volta avere un caduto in casa era motivo di orgoglio per delle famiglie oggi probabilmente sarebbe senso di di disonore o comunque certamente di di se ti metto diverso da quello che poteva essere quello di un tempo come si è trasformato no la decisione della morte e
Radicalmente cambiata in questi settantacinque anni di pace che ha vero riguardato questa parte del mondo e solo questa parte del dopodiché di successa la pandemia la pandemia ha reso la questione di vita e di morte qualcosa di vicino prossimo tangibile che riguardava per la prima volta comuni in Sicilia quotidiana ciascuno di noi
Quindi Cesarato riuscire collettiva Noemi si eguale musica collettiva incerto è un'insidia collettiva anche oltretutto aveva questo elemento
Gravemente turba attivo che era l'imprevedibilità e soprattutto la non supera abilità cioè i di nemico era qualcuno di qualcosa di non controllabile e di non governabile
Questo fatto davvero a mio avviso ha cambiato il sentimento della morte
In particolare nei nostri Paesi nei Paesi occidentali l'ha cambiato perché quello che è un evento affidato o così al trascorre ordinario dell'esistenza o all'incidente imprevedibile o alla patologia che colpiva cover colpiscono tutte le patologie è diventato una sorta di compagno quotidiano di vicino di casa che ci induceva a cambiare non sono gli stili di vita ma proprio la nostra idea di futuro di capacità di progettare i nostri giorni
Avvenire
Questo cambiamento ancora non lo si è adeguatamente compreso ancora lo abbiamo sottovalutato eppure io credo che abbia notevolmente mutata
La nostra personalità individuale e collettiva ora cosa succede ora succede che torna l'insidia classica la guerra allora io penso che questa fatto
Unito alla considerazione geografica
Che l'Ucraina e proprio lì dietro l'angolo è unito a un altro fatto storico sociologico fondamentale che gli ucraini lei ucraini sono qui da noi
Sono in inserite nella nostra vita sociale e questo che ha reso questa tragedia
Così familiare altrimenti non ci sarebbero state le reazioni che ci sono state il turbamento che ci è stato e questo senso di solidarietà che io non so quanto e destinato a durare ad esempio reggerà
Questo sentimento di prossimità quando arriveranno in Italia i profughi io temo che hanno non saprà reggere tuttavia mescolerà le carte farà vedere che il interessato a una convivenza pacifica e chi invece semplicemente a un meccanismo di autotutela di autoprotezione di chiusure di esclusione quindi è giusto quello che lei diceva
è cambiato molto e questo cambiamento lo si vede proprio nella vicenda dell'Ucraina lo si vede nitidamente anche anche questo atteggiamento che io ho riscontrato di volontà nel sostenere la resistenza deciso su questa parola perché di questo si tratta
è ovvio che questa resistenza e condannata a essere schiacciata ma tuttavia manifestandosi come si sta manifestando
Afferma che lì c'è un popolo
E che questo popolo e assai più e vitale forte anche dei suoi stessi governanti Hummel l'Ucraina parla di una vicenda pensate italiana
Cioè l'uccisione di del fotoreporter italiano e indie rock belli ucciso presumibilmente da appartenenti alle milizie filo governative potete immaginare quale sia la mia simpatia per il governo
Legittimo dell'Ucraina ma questo fatto non mi rende più lontano di uno stile mi rende più interessato al fatto che vi sia un'evoluzione democratica secondo criteri proprio delle liberaldemocrazia
E peraltro aggiungo utili forse una guerra l'ha persa già ed è quella chiamiamola comunicativa percettiva no cioè ha consentito a a Paesi opinioni pubbliche che pure erano state distanti tra loro per mille motivi
Di compattarsi nella nella diciamo nel nel per nello sdegno nei confronti della sua azione ma monsignor Paglia voglio chiedere una cosa se il visto che Manconi ha introdotto il binomio pandemia guerra mi durante la pandemia una delle cose che che che io ho percepito di più e questa illusione del rischio zero cioè si è diffusa nel grazie anche al bene essere grazie a settantacinque anni di non guerra in Europa eccetera si è diffusa l'idea che ci possa esistere una condizione si debba andare
Verso il rischio zero che in natura per segna non esiste ex quanto incide questa idea del rischio zero nelle cose che ci stiamo dicendo cioè nella percezione della vita e della morte
Ma io credo che sia la pandemia sia attualmente alla guerra debbano insegnarci appunto che la fragilità i limiti consono alla vita umana
Non possiamo non sentirci fragili la grande lezione della pandemia
è stata proprio quella di farci comprendere che siamo tutti tragiche le persone e le istituzioni
Non è ancora finita la pandemia stavamo già cercando di gustare un nove otto in clima di libertà di contro ed ecco che è arrivato un nuovo virus la guerra che ugualmente ci sta mettendo a confronto con le nostre le nostre debolezze le nostre fragilità
Con Luigi Manconi per qualche mese fa abbiamo pubblicato un volume dal titolo molto pretenzioso il senso della vita un dialogo tra un non credente o non credente e qui qualche volta ci siamo scambiati i ruoli finanziava dette
Però in questo volume abbiamo dibattuto giustamente da due posizioni diciamo anche lontane ma che si intersecano diverse volte
Proprio perché abbiamo bisogno di ritrovare una alleanza tra tutti
Soprattutto tra democratici per mettere un argine all'abbandono
Sia l'abbandono che ci ha mostrato l'autoreggente delle delle morti in solitudine durante la pandemia
Sì all'abbandono di questi che poveretti devono subire l'invasione di un prepotente
Ecco perché allora a mio avviso la consapevolezza della fragilità oltre il limite ci aiuta a riscoprire una solidarietà che la contrasti
Una solidarietà che permetta di frenare le ingiustizie e le sopraffazioni ecco perché credo che in questa tragedia
Ci sono alcune dimensioni
Che vanno colte in questo io sono un po'più positivo di Luigi nell'augurarmi che anche questo conflitto Randall Europa più tutti unità
Rende democratici più solidali l'orrenda più proattivi per difendere e mutande pare questa un'opportunità da cogliere
Non noi laici mi consenta monsignor Paglia
Abbiamo il dovere di il pessimismo e l'ottimismo Grancia non si ricorda no quello della ragione senta Manconi come si inserisce
In questo contesto che abbiamo descritto fin qui
Il fatto che milioni di persone miti italiani abbiano sottoscritto di il referendum per l'eutanasia chiedendo di potersi esprimere poi c'è stata la decisione
Della corte costituzionale ma adesso mi interessa capire diciamo il fatto che forse ha sorpreso anche i promotori del referendum della quantità di adesioni che ha riscosso perché
Non non visse in un break pretestuoso ma io penso che c'entri dicevo prima che con la pandemia c'è stato una sorta di far milizia farli iniziazione con la morte la morte è diventata più familiare
è diventata un evento più tangibile
Prossimo che ci è calato dorso
Prendendoci alle spalle spesso cioè cogliendo c'è tradimento ma imponendo oggi di considerarla come qualcosa che è stata nella vita quotidiana di ciascuno che attentano alla vita quotidiana di ciascuno di conseguenza questa sorta ripeto di familiarità che per settantacinque anni non era stata tale proprio perché l'Orizzonte di pace dei paesi occidentali
L'aveva tenuto a bada bene questa nuova familiarità affatto cicche
Un numero crescente di persone sentisse il bisogno di incontrare il rapporto culla morte tutte regolate
Per come possibile
Come è possibile in qualche misura controllarla
Amministrarla governarla tutti questi termini sono eccessivi perché sappiamo la morte non può essere in realtà amministrata controllata governata ma c'è la spiegazione a farlo
Questa aspirazione a farlo induce a valorizzare la nostra volontà di autodeterminazione cioè io voglio decidere come è possibile e scarsamente possibile lo so ma voglio decidere per come possibile sulla mia morte così come decido sulla mia vita ecco questo è il nesso che io vedo tra la vicenda della pandemia quella della guerra e la questione dell'eutanasia una sorta di volontà umana certo superba ambiziosa forse persino per presuntuoso al punto di sembrare un atto di come dire di fibre disse però questa volontà di poter decidere i discenti
Di non lasciare ad altre quello che la scelta relativa al proprio fine vita io mi accontento di dire questo
Poi non credo che abbiamo il tempo non è questa dunque l'occasione per entrare nel merito della mia scelta che è assai diverso da quella di don Vincenzo Paglia però noto questo una maggiore volontà di intervenire su quello che l'atto finale gli atti finali il percorso ultimo che ci porta a concluderà la nostra esistenza in terra
Ho posso da favorevole io sono delle posizioni Manconi ma posso introdurre un elemento monsignor Paglia
Non è che dietro questa diciamo ondata che va Manconi c'ha descritto
Come prove abbiamo ascoltato ci sia anche una forte diminuzione della disponibilità alla sofferenza
Rispetto al passato Comino io io direi che ne ha introdotto l'altro termine cruciale
Perché inefficienti poi la domanda delle famiglie aggiungo io non voglio soffrire quindi ma neanche io no
Ma neanche io ci mancherebbe altro
Infatti l'equivoco al mio Barelli nasce proprio qui
Io non entro nella nell'esamina dai sulla familiarità o meno della morte perché qui ci porterebbe ben lontano perché alta non la morte l'abbiamo esclusa
Dalla con l'abbiamo ex culturale acta abbiamo pure persino paura di parlarle quindi questa familiarità io non la vedo mentre
Vedo quello che lei diceva
La paura della sofferenza eccelle aggiunge
Infatti a mio avviso
Lui tutti coloro molti un moltissimi di coloro che sono andati a firmare hanno firmato perché non vogliono soffrire più che voler morire
Questo va compreso con molta attenzione però io voglio o di avere il diritto di decidere di non soffrire ma c'è il tuo ma non c'è dubbio
Io non non solo non lo metto in dubbio dico assolutamente accertata anche la legge sulle disposizioni ditta del trattamento fra l'anticipata di trattamento Occhetto che lo prevedono
La legge ottima bellissima
Ora e opportuna in questo senso a mio avviso il discorso di non vuole soffrire assolutamente più che legittimo
Il diritto a non soffrire non so neanche se sia rigorosamente definibile anche perché è piuttosto alleviare le sofferenze
Io credo che sia impossibile togliere la sofferenza del diritto
O la loro o il dolore nell'arco della vita questo credo sia un utopia persino dannosa ora è chiaro che il diritto comunque ad alleviare le sofferenze
Questo secondo me è un sacrosanto diritto
Da mettere in atto e per questo io sono un difensore un propagatore delle cosiddette cure palliative che sono una intelligente
Una intelligente ricerca e proposta da fare a tutti personalmente nella Commissione
Per la riforma del dell'assistenza agli anziani io pretendo che le cure palliative siano domiciliari e gratuite per tutti perché nessuno
è chiamato a soffrire quindi in questo senso il dibattito va articolato io sarei molto lieto di poterla continuare
In questa prospettiva sono poi il diritto alla vita alla morte diritto alla vita noi siamo nati senza aver deciso nulla
E questo va anche capito il diritto all'indipendenza ce lo contesta l'ombelico che abbiamo tutti noi
Il diritto quindi alla interconnessione cioè ora sono d'accordo che decisivo anche il parere del malato
Per le decisioni relative alla fine vita ma un conto è essere aiutare di un conte comminare la morte
Qui forse entriamo in una dibattito droghe richiederebbe maggiore maggiore tempo però vorrei chiarire una cosa
Il diritto a non soffrire su questo io sono non d'accordo ma credo che sia indispensabile
Favorire la ricerca perché questo avvenga sino a una sedazione profonda monsignor Paglia si ferma a un certo punto però perché
Dice che raccordo sul diritto a non soffrire ma quando questo si trasforma nella nella votano Asia di Cellino Manconi
Comprensibilmente monsignor Paglia a una idea miracolistica direi
Delle cure palliative relatore possiamo
Avvenga comprensibilmente ma il cui ora penso che lei muore quali attive siano una risorsa eccezionalmente importante
Ma non risolvano
Ovviamente non possono risolvere né oggi ma nemmeno con uno sviluppo ulteriore tutte le questioni poste dalla sofferenza e dal dolore che il paziente può soffrire ma soprattutto
Sì
E il nodo è rappresentato da una domanda elementare chi decide
Che quelle cure palliative siano sufficienti che quel dolore sia stato OSCE in atto che quella sofferenza sia tollerabile a mio avviso esperite tutte le vie
Verificate tutte le terapie
Attuate tutte proprio tutte le cure palliative resta il paziente con il suo dolore e il suo dolore e di tutto e incondizionatamente sull'uomo
E solo lui quo deciderne
Questo è il punto
Nessuno
Chiede un'eutanasia generalizzata si chiede che in determinate circostanze a condizioni tassativamente indefinite e quando l'eutanasia la sola soluzione per una vita che ormai abbiamo se perso il senso il significato relazione capacità di esperienza a quel punto e il soggetto che decide e solo lui può farlo che alla sua vita venga posto la parola fine e tutto qui discorso sulla libertà individuale dentro attenzione le relazioni sociali perché morire solo è un'esperienza terribile sia che questa morte sia determinata dal procedere naturale della patologia sia che venga determinata da un atto Tanase dico quindi la solitudine del paziente ma affrontata qualunque sia la sorte che quel quel paziente sceglierà perse
Ma una certa aiuta Nasica può venire dentro un sistema di relazioni sociali e a seguito di una capacità di entrare in rapporto con gli altri e poi vedere li impossibilitati questo raccordo grossi e in via nel senso quella vita ormai diventata solo una prosecuzione artificiale vegetativa
Ma c'era lascio Adele secondo i nuovi ragionamento di Luigi è un ragionamento che rischia diciamo
Di toccare la corda emotiva ed è vero ma anzitutto caro Luigi io chiederei sul piano clinico della sofferenza o meno il barriere ai medici non a me e neppure a te
Il parere dei medici sul tema dalla sofferenza
Rispetti ripeto da quello che io ho sentito sopra
Non non no purtroppo questo non lo puoi dire
Non lo puoi dire
Questo è un ragionamento caro Luigi che non tiene conto della complessità del momento e dell'evento
Mentre poi chiedere a chi soffre quanto è capace o noto non gli puoi dire o non gli puoi chiedere per esempio che la sedazione profonda continui ad esempio a far soffrire
In questo senso Leo la la e poi soprattutto se si tratta del fine vita dove ne parliamo di eutanasia dove c'è il tema del suicidio assistito c'è tutta la complessità
Legislativa attorno a questo tema
Che non lo rende in maniera così semplificata che poi ognuno di noi abbia la libertà di decidere sono d'accordissimo
Ma la libertà assoluta
Questa banche verificata soprattutto se la si vuole come dire mettere su un piano legislativo anche perché durante gli ultimi momenti parliamo di libertà bisogna vedere cosa vuol dire
Ora mentre io sono convinto che il discorso della solitudine è drammatico
E quindi questo richiede ancor più
La prospettiva della vicinanza sapendo che c'è un aspetto clinico
Che spetta ai tecnici ai medici un aspetto antropologico che spetta al soggetto assieme anche ai suoi familiari io ai suoi amici e tutto questo io non so
Se possa essere soggetto
Ad una legislazione certamente non
Come ha quella proposta dal quesito referendario io sono favorevolissimo ai referendum però evidentemente in questa specie
Come è stato proposto i costituenti hanno ritenuto che c'era un difetto di forma grave perché potesse essere approvato continuiamo a discuterne non c'è dubbio c'è adesso in discussione la legge
Sul tema finalmente sul tema del suicido assistito della depenalizzazione in alcuni casi
E questo è importante che venga che venga come dire dibattuto finalmente che il Parlamento nelle leggi feriti ma è tutt'altra cosa
Dal sì io
Ecco perché io vorrei che si si che si chiarissero tutti i termini attorno a questo tema e non in maniera semplificata ridurre il danno ai sensi eutanasia no
Purtroppo abbiamo esaurito il nostro tempo ma ci saranno altre occasioni per tornare sull'argomento anche perché siamo un partito che da Putin
Insieme negli veniva da fare una battuta sul sul fatto che magari l'eutanasia che scatena la guerra potrebbe essere utile i i è una battuta manzoniano ghiacciate
Che ci sia una idea quindi lì ci sono anche bene grazie a vigevano sole opinione Vincenzo Paglia di essere stati con noi e ci vediamo Mina lavoro un sempre
Alle diciassette e trenta domani parleremo di gas grazie arrivederci grazie deve dire grazie