Cinema&cinema: "Flee" di Jonas Poher Rasmussen

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Le immagini di disgrazie tragedie sono divenuti talmente consuete che rischiano di non scuote la CPU di non farci medicinali davvero in chi le subisce
E allora forse l'arte in più che il giornalismo ad adire il compito Induno di risvegliare la nostra sensibilità per esempio raccontando fatica in sostanza già conosciamo da un'angolazione inconsueta
O in una forma che ci sorprende
è questo il tentativo riuscito di un film dal titolo FLI e cioè in fuga diretto dal regista danese Jonah Spoerri Rasmussen
Candidato a tre premi Oscar per il miglior film straniero per il miglior documentario e per il miglior film di animazione
Fini adotta la forma del disegno animato alternato a inserti i documentaristi ICI per raccontarci fatti che in un film più tradizionale sarebbero raccontati nei modi del cinema neorealista o del cinema verità
Di tali fatti ispirati a una vicenda realmente accaduta è protagonista un ragazzo afgano che insieme alla madre e i suoi fratelli fugge dall'Afghanistan negli anni novanta
E finisce con la sua famiglia profugo a Mosca
Dove sono tutti costretti a vivere quasi come prigionieri in un appartamento essendo i loro documenti irregolari e venendo perseguitati taglieggiati dall'acqua frutta polizia moscovita
Di lì tenteranno primari sorelle poi ragazzo steso clandestinamente con mezzi di fortuna apposte affrontando pericoli mortali di raggiungere la Svezia
Dove anni prima si era già rifiuti rifugiato i loro fratello maggiore
Ad aggiungere difficoltà difficoltà il ragazzo protagonista e omosessuale e non trova anche da questo punto di vista un terreno accogliente né in Afghanistan né in Russia
Potrà un po'alla volta liberarsi sessualmente sentimentalmente solo quando alla fine riuscirà ad approdare in Danimarca
Così riferita la storia che ci racconta Prini può sembrare più un po'tristemente consueta ma come anticipavo il disegno animato la colorata la rende viva e sorprendente capace come il disegno tanto di cogliere sottilmente le emozioni gli stati d'animo in particolare del protagonista
Quanto le atmosfere degli ambienti e dei paesi che lui attraversa
Ecco così che risaltano vivide agli occhi dello spettatore
Una l'accogliente frescura delle stanze della casa in Afghanistan come viste lei profughi un attimo prima di abbandonare per sempre
Ora lo squallore alienante di un anonimo palazzone di Mosca
Ora il tripudio di colori e di musica di una discoteca gay a Copenaghen quando il protagonista di mette piede per la prima volta ma tra i momenti che meglio dimostrando la delicatezza con cui il film riesce a prendere anche ciò che accade nell'intimità del personaggio
Cioè quello in cui finito in una barca che rischia di affondare insieme ad altri transfughi dalla Russia vede avvicinarsi un'immensa nave da crociera
Se i suoi compagni esultano perché potranno essere i soccorsi il ragazzo invece più forti di lui è scontento e sia figlia
Non intuiamo forse immediatamente il perché ma poi il racconto ci aiuta a comprendere non è forse mortificante essere visti dall'alto in basso pure un branco di miserabili dai privilegiati turisti di una nave da crociera
Lì è un racconto denso di emozioni tra cui spicca con un'intensità che forse è raro trovare in un film trattandosi di un sentimento così celebrato da essere diventato convenzionale l'amore
Ma essendo il protagonista separato dal proprio popolo allontanato dai suoi stessi familiari costretto a conoscere precocemente attraverso prove estreme la crudeltà del mondo
La fortuna di trovare un compagno e una casa con cui convivere con lui acquistato per Cluj nel racconto il rilievo di un porto sicuro e insperato
Si tratta di un film da vedere è uscito dalle nelle sale distribuito da I Wonder Pictures Flint di Jonas povera Rasmussen un saluto da Gianfranco Ferré cure