Cinema&cinema: "Reflection" di Valentyn Vasyanovich

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Certi temi particolarmente urgenti possono esercitare un ricatto nei confronti di un artista indurlo cioè a trascurare la ricerca di uno stile la cura della furba insomma le ragioni dell'arte
Come se queste ragioni fossero superflue perfino frivole
Quando si tratta di farsi portatori di una denuncia di drammatica attualità
Il primo dei meriti di un bel film che il regista ucraino Valentin Basiano vince ha realizzato sulla guerra tra russi e ucraini il film si intitola reflection è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia
Ed è distribuito in questi giorni in alcune sale in luoghi del cinema
Ecco il primo dei suoi meriti e che non rinuncia neanche per un momento a voler essere un bel film
A inventare immagini originali ed espressive perché come sottinteso il bello stile almeno in questo caso non è decorazione la bellezza non è fine a se stessa è un modo per cogliere
Le senza dei fatti che si raccontano
Chi cercasse nel film è una ricostruzione storica della guerra in corso resterebbe deluso l'unica informazione storica è contenuta in un cartello quasi iniziale
Che Luciano seccamente novembre due mila quattordici primo anno della guerra tra russi e ucraini
Nulla ci viene detto delle cause del conflitto o delle ragioni dei combattenti
Già dall'inizio del racconto i personaggi principali un medico chirurgo ucraino sua moglie da cui è separato
Sua figlia ancora bambina e luogo che ora convive con la moglie che è anche amico del medico ecco appaiono tutti già rassegnati e provati dalla guerra
L'amico combatte al fronte il medico opera in città i feriti di guerra ma si appresta ad arruolarsi anche lui nell'esercito Ucraino
Tra loro discutono le conflitto soltanto a proposito delle sue conseguenze ultime in particolare punto i feriti e i morti
Sul fronte di guerra il medico sarà fatto prigioniero torturato costretto ad assistere a torture addetto alla cremazione dei cadaveri dei prigionieri e infine liberato dopo aver dovuto dichiararsi terrorista
Tornato in città soffi dai postumi dei traumi che ha subito senza rivelare i familiari ciò che ha visto in guerra
Così riassunta la storia di Reflection può sembrare del tutto realistica ma non è del tutto realistico lo stile con cui è raccontata
La scena conclusiva del film si svolge sul palcoscenico di un teatro ebbene gran parte delle scene del film sembrano come ricco ricostruite su un palcoscenico
Depurate cioè di tutti quegli elementi accessori li visivi e sonori
Che in un film citando l'impressione di una realtà grezza Nord artificiale
Sono infatti spesso raccontati attraverso una sola inquadratura fissa un campo totale che cioè racchiude l'intero ambiente e tutti i personaggi come a imitare la posizione frontale di uno spettatore rispetto al palcoscenico
E quando poi la macchina da Presa si muove insieme ai personaggi e ci introduce per esempio nei cunicoli degli scantinati in cui avvengono le torture può ricordare certi esperimenti di teatro immersivo
In cui cioè di spettatori sono chiamati a muoversi dentro le scenografie insieme agli attori
La di attualità dello stile sottrae il fil ha l'impressione di una cronaca della vita dei tempi di guerra serve forse a evidenziare la contrapposizione tra la pace e la guerra
Se la pace rappresentata qui per esempio attraverso la grande piazza dove i genitori accompagnano i bambini a giocare con la neve o è la calma del salotto della propria casa dove ci si può stendere sul divano d'ascoltare un disco
O è l'intimità tra familiari che si possono riconoscere tra loro anche a occhi chiusi ascoltando il suono di un passo
Se portare pace e talvolta minacciata da elementi inquietanti simbolici che sono come segnali di guerra
La guerra e poi direttamente rappresentata attraverso lo squallore delle pareti sporche e scrostate e le scene dei prigionieri di guerra o telecamere delle torture
O attraverso l'ingresso circolare simile a un enorme occhio spalancato mostruoso della macchina per le cremazioni
Quattro verso gli uomini deprivati di emozioni assimilati alla desolazione negli ambienti il piacere di vivere in pace è contrapposto alla sua totale cancellazione in guerra
Può sembrare una contrapposizioni troppo semplice quasi elementare ma sono a volte proprio le idee viene elementari che ci aiutano a cogliere le senza degli eventi
Si tratta in ogni caso di un bel film da vedere distribuito nelle sale ricordavo dalla Wome piccine ma a volte questa settimana in altre città la settimana prossima si intitola reflection di Valentine Basiano Ricci
Un saluto da Gianfranco Cercone