Servizio a margine della manifestazione nel 63° anniversario dell’insurrezione di Lasha

Radio radicale Milano dieci marzo siamo in a piazza Bonomelli
Dove si teme una manifestazione in occasione della sessantatreesimo anniversario dell'insurrezione di Lhasa
Conseguenza ne contro l'occupante cinese manifestazione che si doveva tenere davanti alla consolato cinese ammirando marci ventiquattr'ore prima della momento in cui si doveva tenere la manifestazione la polizia informatori manifestanti che non si poteva stare lì e che l'evento doveva svolgersi in piazza Bonomelli in un posto dove ci sono delle aiuole dove c'è anche ci sono una decina di panchine Marche al momento è deserte occupato solo da quello una quarantina di manifestanti che ci sono la manifestazione è organizzata dalla dalla comunità tibetana in Italia dall'associazione donne tibetane in Italia e anche dalla Associazione Italia Tibet abbiamo alla microfono il presidente di questa associazione che si chiama Claudio Carvelli trentuno un breve intervento nel quale ha ha ricordato un cantante zero anche Norbu che si è ucciso si è immolato aveva ventiquattro anni il venticinque febbraio scorso davanti ha pronta la Lasa ecco intanto un ricordo di questo ragazzo che il centro cinquantottesimo Marzio perché se bruciata con il
In Tibet
Senta come un fulmine a ciel sereno è proprio il caso di dirlo c'eravate alla notizia della morte di questo ragazzo
Cantante musicista una persona basta guardare lo sguardo di questo ragazzo dolcissima era molto famoso era anche molto talentuoso e ha deciso di porre fine alla sua vita come centocinquantasette martedì prima di noi
Davanti al palazzo del Potala che era una volta la residenza dei Dalai lama questo ragazzo mi ha colpito molto per questo gesto perché noi tutti pensavamo
Che in qualche modo il fenomeno delle auto immolazione fosse cessato
Proprio per il fatto che i cinesi avevano anche messo in essere una serie di misure di repressione e di controllo quindi alle repressione sui parenti di coloro che sia otto in mollavano insomma c'era stato un quasi un fermo dopo ben centocinquantasette
Ora questa cifra centocinquantasette deve fare riflettere che un numero enorme è un numero enorme successo nella storia del mondo che non paese si brucia se lo vive centocinquantasei persone però purtroppo abbiamo visto che l'Effetto diciamo sull'opinione pubblica si è stato sicuramente c'è stato uno sconosco sono emotivo ma dal punto di vista proprio di quello che si aspettavano i tibetani non è successo assolutamente nulla
Perché la Cina come ricordavi tu adesso in questo momento continua a spadroneggiare sempre di più al punto che appunto in un Paese libero democratico come l'Italia non c'è più il diritto di manifestare
Ne abbiamo manifestato diversi anni qui davanti al consolato ma da un decennio a questa parte non c'è più possibile andare proprio lì davanti in via Benaco
Abbiamo avevamo avuto rassicurazione che questa volta forse sarebbe stato possibile invece proprio due giorni fa
Ci hanno comunicato che non potevamo perché evidentemente il consolato aveva protestato ecco questo succede anche a Roma
Via Bruxelles ormai è così ci stiamo cinesi Zandolin tutti modi adesso anche credo tutti i vari progetti digitale riconoscimento facciale
Cover code e così via li stiamo scimmiottando ci avviamo verso questa astinenza azione civilizzazione dell'Italia diciamo che non sono particolarmente contento di questa cosa
Veniamo all'attualità da una parte la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina
E dall'altra le antologie con il Tibet lo dicevi leggendo una comunicazione scritta Di Pietro Verni la stringente attualità del Tibet e la stringente attualità potremmo dire anche la strada concrete percorribile che negli ultimi anni il Dalai Lama a proposto a ha indicato e cioè quella di una non più un'indipendenza ma autonomia diciamo sul modello delle regioni a statuto speciale come in Trentino Alto Adige allora
Sì siamo in un da dieci giorni a questa parte bombardati giustamente la prosa quanto mai attuale da questa notizie terribili che ci vengono dall'Ucraina vediamo queste immagini assolutamente angosciante di questo popolo in rotta di questi Massacre di questi scrivesse stragi terribile come quella di ieri e quindi in qualche modo vedo che i nostri amici tibetani rivivono un po'in questa immagine le loro vicende degli anni degli anni cinquanta degli anni sessanta quando il Tibet è stato sottoposto diciamo a una serie di repressione e di massacri
Solo nel mille novecentocinquantanove furono uccisi ottantasette mila tibetani e si calcola da tempo ormai come appurato che durante il De da da quel momento fino alla fine della rivoluzione culturale più di un milione di Bertani hanno perso la vita a causa della occupazione cinese su sei milioni di abitanti sei milioni di abitanti e quindi diciamo il il venti per cento circa ecco qual è stata la peculiarità il dei tibetani Herihor lo voglio ricordare rapidamente hanno avuto anche una resistenza armata negli anni sessanta e settanta
Per opporsi appunto l'aggressore cinese resistenza armata che pure è cessata improvvisamente nel mille novecento settantuno quando il Dalai Lama ha dichiarato che da quel momento in avanti la lotta del popolo tibetano sarebbe stato una lotta non violenta
E poi pochi anni più tardi cioè alla fine degli anni Ottanta il Dalai Lama ha rinunciato
All'idea dell'indipendenza del suo Paese che voglio ricordarlo quando è stato occupato dalla Cina era un Paese assolutamente indipendente come si dice dei ore e de facto
Perché era un Paese che batteva monete aveva un suo servizio postale a Brescia passaporti aveva dei confini controllati era un paese libero e indipendente
Però diciamo pragmaticamente il Dalai Lama ha deciso di optare per una soluzione media di mediazione ed ecco qui l'attualità
Torna con il governo della repubblica o volare cinese e di chiedere non più un'indipendenza ma una autonomia genuino nell'ambito della Repubblica popolare cinese per fare che cosa
Per salvaguardare le vite ma anche la cultura del popolo tibetano le sue tradizioni alla sua identità ecco il Dalai lama io sono o con convinto assertore della sua linea Celli i conflitti si risolvono con il dialogo e con la mediazione perché la verità non è mai solo da una parte anche se oggettivamente c'è un represso c'è un repressore
Però le ragioni storiche che portano questi eventi sono sempre discutibile ognuno ha la sua posizione in questo caso anche l'Ucraina con la Russia l'Ucraina con la Russia penso che non io mi auguro veramente che nel giro di pochissimi giorni
Si arrivi a una serie di negoziati seri che portino proprio a a parlarsi le due parti e a smettere questo massacro terribile che costa la vita dei milioni di persone costerà la vita di milioni di persone
Grazie grazie a Claudio Cardelli
Rosanna De Giovanni dell'associazione Free Tibet Italia Onlus
Ecco intanto due parole su questa situazione che per quanto ricordo io sono decenni che si occupa di Tibet della causa tibetana
Esattamente queste vero grazie da Beppe prima siamo tutti
Qui fondatori dell'associazione effetti Betty Italia nascono all'interno del partito radicale comunque transnazionale
A partire dagli anni due mila ma ci costituiamo come Onlus vera e propria nel due mila e quindici quando decidemmo che oltre a continuare a a sostenere la nuova le giuste rivendicazioni del popolo tibetano e del governo tibetano in esilio cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica italiana sulla questione Tibet e Cina Tibet libero Cina democratica
Decidemmo di
Anche concretamente a aiutare i profughi
Tibetani che vivono in India
E
Ci siamo sempre accordati Como
Il governo tibetano in esilio sostenendo appunto dei loro progetti ed è da tre anni che ci concentriamo in particolare sulla zona della dark e sosteniamo dei progetti a favore dei nomadi tibetani che vivono in quella zona quella zona in particolare
E proprio vicino al confine cinese ed è una zona particolarmente difficile e impervia dove i tibetani che vivono vivono come nomadi vivono condizioni veramente difficili e l'ultimo progetto che abbiamo preso in carico per questo anno e la costruzione di una Community gol quindi una sala comunitaria per cinquantasei famiglie che hanno dovuto spostarsi da dove vivevano nel lande remote della Dakar vicino alla capitale lei è proprio perché a causa delle condizioni climatiche
E difficili sono morti loro animali hanno dovuto purtroppo abbandonarle e avvicinarsi alle dove peraltro devono trovare ancora una maniera di di vivere di scaverà un fonte di sussistenza devono cambiare radicalmente
Loro tipo di vita no quindi una piccola cosa una goccia macché abbiamo deciso appunto di continuarla mostrò però in questo modo da una parte organizziamo eventi manifestazioni in cui cerchiamo di
Parlare della questione tibetana
Ricordando nell'attualità e mai come in questi giorni è stato detto in questa manifestazione anche come la guerra tra la Russia che la Russia ha scatenato nei confronti dell'Ucraina ci ricorda ahimè tanto l'invasione che il governo cinese ha fatto con il Tibet
Sentito ai deciso voi avete deciso di venire qui dal Piemonte
E vedo che hai un manifesto manifesto piccolo dove c'è il volto dell'ultimo martire che si dato fuoco
I a Lhasa che si chiama terroni del Nord ora ed era un musicista cantante
Sì questo è un aspetto drammatico ora una forma di di non saprei neanche s'di protesta
Che personalmente trovo difficile accettare trovo difficile se non spinti credo dalla disperazione del non poter più parlare la propria lingua esprimere liberamente il proprio pensiero fare una cosa molto semplice come stiamo facendo noi oggi cioè far sventolare la bandiera tibetana o una delle ultime restrizioni che i cinesi hanno trovato a in Tibet si sono inventate in Tibet è quello di impedire anche una tradizione molto sentita che è quella di mettere le bandiere di preghiera le famose L'Unità colorate che ci sono in tutto il Tibet anche in India nelle zone dove vivono i tibetani con l'assurda giustificazione che inquinano inquinano delle bandiere di cotone
A
Cioè veramente una cosa che spiega comunque la la sofisticata a censura che riescono a mettere in atto per piegare
Così la il coraggio e la volontà di questo popolo che continua a resistere
A sessantacinque anni
Grazie grazie a Rosanna De Giovanni
Bruno Mellano storico amico della Tiber cioè della sua lotta per l'indipendenza oggi terra l'autonomia creatore fondatore di un intergruppo per il Tibet
In Regione Piemonte dapprima e successivamente nella Parlamento italiano oggi è stato qui a preso la parola l'AssoComunicazione è stata siamo ancora una volta qui
Sì perché ringraziando la comunità tibetana ringraziandolo Italia Tibet già convocato questa manifestazione per il sessantesimo sessantatreesimo anniversario
Della rivolta di Lhasa è chiaro che i volti le storie sono le stesse i militanti
La la comunità tibetana i tibetani esuli in Italia e e quindi ci potrebbe essere il senso di una ritualità inutile dei non violente che manifestano con slogan con striscioni con bandiere ma invece c'è un'attualità di questa iniziativa
Che drammatica noi abbiamo posto più volte l'attenzione del Tibet come cartina di tornasole dei diritti umani della libertà religiosa della libertà di lingua di cultura di autonomia e indipendenza dentro la Repubblica popolare vicina
Per i tibetani parlando dei tibetani e volendo parlare di tutte le minoranze almeno di quelle quarantaquattro minoranze che sono sancita nello Statuto
Della Repubblica popolare vicina quindi essere qui oggi in un momento in cui il mondo va in pezzi su una crisi che è territoriale ma è legata a un'identica storia di dominio e di predominanza di un regime come quello Putignano
Rispetto a Lucania e noi possiamo dire che qui è la storia che avevamo Death prefigurato e quindi crea hai ricordato la la nostra storia il Partito Radicale transnazionale
Le manifestazioni per la Cecenia egli era il ministro Omar cambia e va questo ricordo che non l'avete fatto come hai fatto
Ecco e poi la nostra proposta la nostra iniziativa di dialogo la lotta nonviolenta contrapposta al al al pacifismo imbelle e ricordando la proposta non violenta ricordati anche quella che poi è stata fatta propria anche dal palco Dalla Riva ma diciamo ecco un'idea comune quella di appunto non più indipendenza ed autonomia sul modello delle Regioni a Statuto Speciale Italia
Sì devo dire che è una delle cose belle che ho potuto fare in questi anni è stato accompagnare il più volte presidenti
Esponenti politici del governo tibetano in esilio ricordo sia in Val d'Aosta che in Trentino a Bolzano perché non possiamo essere siamo stati per il Dalai lama anche un modello di una risposta politica
Da dare e da sostenere nell'interlocuzione con la Repubblica Popolare vicina ma è chiaro che chi vuole fare delle trattative dei dialoghi
Tra sordi è difficile che sia sentire anche le risposte più autorevoli e anche più in qualche modo efficaci per intervenire e prevenire le crisi ed è questa la la drammatica lezione che incontriamo non imparare
Dal Tibet e della richiesta di autonomia dei tibetani può davvero passare una Lezzi ore che può valere per tutto il mondo che può valere in questo momento per la crisi che abbiamo certo occorre sostenere non nel momento in cui crolla il mondo e cadono le bombe e ci sono i moti tra strada occorre avere la forza di sostenere le nostre buone ragioni nel nostro i modelli e le nostre decisioni anche dei diritti e delle istituzioni
Nella vita quotidiana nella proteico no Nico nella foto diplomatica nella foto politico e qui l'appello alle organizzazioni internazionali
è certo la famosa comunità delle democrazie di cui parlava Marco Pannella di cui parlava il partito radicale di cui parla il partito radicale
Ma c'è l'atto è difficile riuscire a incardinare queste lotte se non c'è comunicazione noi davvero qui oggi anche solo banalmente in una piazza un po'periferica di Milano un po'di gente che si è fermata a sentire la curiosità delle persone che si affacciano ai balconi male una storia diversa che non viene raccontata come non viene raccontata in questo momento ai cittadini sudditi russi dai comunicazioni
Sovietiche noi abbiamo lo stesso problema nella Cina come cominciamo ad avere dei problemi anche qui dove in modelli che noi abbiamo proposto le soluzioni che non gli ha proposto il sostegno necessario al grande qualcuno oggi ha detto il Grande quattordicesimo Dalai lama Tenzin Gyatso e un'opportunità che rischiamo di perdere
Noi non i tibetani noi Occidente noi democrazie noi
Persone che speriamo in un mondo migliore grazie grazie a Bruno Mellano
Concludiamo questa breve servizio con valzer Lunghini che è presidente della comunità tibetana in Italia tra gli organizzatori di questa manifestazione ecco manifestazioni intanto che doveva svolgersi davanti al consolato tibetano e invece si svolge quattrocento metri più in là in piazza Bonomelli
Allora in realtà essi perché abbiamo Attraverso a un Consigliere
Matteo Forte abbiamo pensato parka magari è un italiano
Abbiamo chiesto Luís aiuto e ci ha dato per poter avere se permesse davanti al consolato cinese
E e al all'inizio a pareva dissi e poi dopo alla fine dopo due giorni c'ha detto no no no che ci ha dato di nuovo il permesso qua alla piazza Bonomelli è stato motivato questo
Di Pietro diciamo
Motivato che han detto che no che non si può perché è pericoloso perché non danno neanche permessi a a nessuno ecco quindi perché il non si può davanti al consolato per questioni di sicurezza ecco cosa Maretto corsi poi per questioni di sicurezza
Passiamo ah il motivo di questa manifestazione che da una parte ricorda il sessantatreesimo anniversario dell'insurrezione di Lhasa ma dall'altra
Ricordare che l'ultimo che si è immolato l'ultimo martire del popolo della cultura tibetana
Purtroppo davvero è in continuo dal due mila nove questa innovazione dai monaci e ai ragazzi le donne ai uomini che si danno fuoco
Per non danneggiare gli altri perché la nostra cultura e qua estati non danneggiare gli altri e quindi per rispetto dei altresì si dà fuoco per protesta
Per da ormai da sessantatré anni è sotto il dominio della regime cinese quindi questa repressione così lungo Anna non ce la fanno
E quindi ancora purtroppo AN è tristemente ancora un ragazzo di venticinque anni che veramente triste cantante tibetano conosciuto anche in Cina dai giovani
E si è dato non ce l'ha fatto si è dato fuoco le notizie sono arrivati un po'trapelate nel senso che non si era saputo o all'inizio perché poi dopo ed è scoppiata la guerra in curai insomma c'è stato un po'di confusione dal Dallas acqua quindi c'è stato confermava gli ultimi questi giorni è andato ancora un altro ragazzo oltre praticamente sessanta sessanta sessanta entro sessanta persone si sono dati fuoco fino adesso dal due mila nove adesso
Nell'intervento c'è stato un richiamo da parte tua alla rappresentante americano che dovrà andare annunciato di andare veloci gli anche un'esortazione a visitare anche il più
Eh sì chiediamo anche di in quanto valutare di vedere con gli occhi loro com'è la situazione in Tibet visitare e con il dialogo con la di di aiutare al dialogo tra il Tibet dalla Cina
Di più di promuovere al dialogo e di come si dice di pressare per il dialogo per in quanto Hope approfittando di questa visita anche abbiamo chiesto dal governo chiede anche il governo tibetano in esilio chiede anche di visitare e il Tibet
Grazie con questa intervista se sembra Longhini presidente della comunità tibetana in Italia
Si conclude il servizio che abbiamo realizzato purtroppo in piazza Bonomelli a Milano villa dieci marzo in occasione della manifestazione che ricordava
La insurrezione di Lazhar della mille novecentocinquantanove una sola precisazione io prima avevo parlato di rappresentante americano era rappresentante dell'ONU che è stato invitato a visitare anche il titolo
Volevo anche ringraziare sempre vuole radio radicale che siete sempre presenti ai danni ci seguite da vicino al nostro alla nostra causa ringrazio profondamente rosso cuore
E continuate a sostenere a questa causa tibetana e chiedo a tutti coloro che ascoltano di essere di di di guardare e di di come si dice di informare su questione del Tibet e grazie e Tibet libero e speriamo un giorno il Tibet possano essere libera che nostro leader spirituale possa tornare presto in Tibet libero
Grazie grazie un saluto agli ascoltatori da parte di Emiliano Silvestri da Milano