Conferenza stampa di presentazione del documentario "Voci femminili nel buio della guerra nazifascista"

Oggi presentiamo dietro questo progetto
Le voci femminili nel buio della verrà nazi fascista io mi fermo subito qui perché con le do la parola immediatamente per l'insolito alla vicepresidente del Senato
Va così quando per cui ci vediamo magari il il filmato subito dopo intanto faccio subito il saluto
Lo vediamo subito qualcosa come preferite
Parte con se il vicepresidente si può trattenere allora facciamo partire subito il filmato così dopo
Dieci minuti no delle diverse leggi
Ma
Io mi chiamo Annie Bauer e sono nata in Germania nel mille novecentoventinove
Assolti Monaco in Baviera i miei primissimi ricordi sono che a casa nostra si studiava la Bibbia venivano alla domenica parecchie persone
Da Monaco da leggi delle vicinanze
Anche noi bambini seduti essi studiava la Bibbia parecchie persone
Poi
Per diverso tempo circa parecchi anni perché se sono nata nel ventinove e avevo tre quattro cinque anni ricordo che tutte le domeniche si era la però a un certo momento verso il mille novecento trentacinque trentasei trentasette non si tenevano più queste adunanze della DDA perché è perché spesso venivano dei della SS uomini alti colli uniformi e cercavano mio padre
Non una sola volta ma parecchie volte forse una volta alla settimana
E in queste circostanze ricordo due particolari molto temi hanno giocato una volta una sera hanno poi portato via a mio padre
Nella vicina città che Araki H tredici chilometri lontano
E fu picchiato molto perché fu picchiato molto perché non ha detto i nomi di chi frequentavano la sua casa per studiare la Bibbia ritorno
Di notte tardi perché l'hanno mandato a casa a piedi e loro dietro con la macchina e il giorno dopo due bambini e vedevamo che il Papa era stato picchiato vere certo anche noi bambini avevamo moltissima paura
Mio padre lì c'era questo è un fascismo non mi piace però questi all'autorità costituita noi dobbiamo obbedienza adatte l'autorità costituita mia madre nomi a mantenere una persona che molto come posso dire che si guardano intorno rifletteva leggeva anche se aveva fatto sono fino alla quarta elementare
Padre di mia madre siccome lega un'altra sorella non erano ancora sposati per quell'epoca
Erano poi quasi stelle capito nell'orario in propose di fare degli istituti superiori giuristi studiosi si intende e magistrali no o altre di più capito e i loro avevano accettato voi andate in ufficio
I colleghi hanno detto ma che fu vuol fare far studiare le profili che Ascoli si può dire una cosa che si sono troppo attribuite non non trovano marito mi ricordo che una volta corso Umberto
Vedemmo una un corteo fascista
Tutti gli erano mai pubblicate con fiaschi di vino bastoni eccetera
E picchiavano tutti quelli che non facevano il saluto romano da al loro passaggio mi picchiavano
è anche vero poi uno sparo per Peraga per fortuna mia madre si Carcione un portone di una banca perché avevamo paura mio marito faceva parte di quel gruppo
Che si era formato nella nostra casa
E noi collaboravamo un po'incoscienti
No non consente pienamente consente così collaboravamo per esempio a a lavoro che facevano lo facevano manifestini
Unico e questi manifestini
Più un mia sorella non comprare la inchiostro tipografico io in un altro posto il rullo
E eccetera e poi in taglia nana pezzetti le copie integralmente nane e la matrice con cui si stampava capito e ci sembrava fare in un grande lavoro rivoluzionario però insomma qualcosa
Quindi il matrimonio proprio in tutto il matrimonio civile Silletti motivi civile io andai dal commissario di Milano
Indichiamo libanese veramente andare sposarmi eccetera
Nemici ma come leggiamo una fratello fuoriuscito un'altra galleria l'amante confinante sì molto sale confinato e allora io gli dissi ma scusi
La e io meglio nel causare allora secondo lei il figlio di un gerarca fascista sabbia si arrabbiò molto mai permesso nelle odierne
è perché io ero una persona mila come tutti i miti quando si arrabbiano divengano audaci più vittima e così io facevo mio padre antifascista quando senz'altro
Sono che non era iscritto al partito era veramente contro contro il regime
Però torno a ripetere io ero una ragazzina per cui certe cose distruggono anche perché in casa non se ne parlava cioè allora in famiglia tutte le cose erano della nove del diciamo parve erano discusse tra le persone grandi praticamente i bambini io erano accanto c'era qualcosa da discutere venivano messi da parte sua non fatti uscire dalla dalla casa ma io mi ricordo che nel più o meno quarantatré quarantaquattro a volte accompagnavo mio padre alla stazione centrale in quanto che io allora non sapevo avevano intuito dopo l'ho capito dopo
Do so se arrivava da Milano
Un uomo e che ogni tanto dava mio padre dei pacchetti dove abbiamo saputo a cucire dei volantini e poi anche l'acqua la paura dei tedeschi ma quando deportato a mio padre ad esempio dove Del Piero diverse volte la sera all'improvviso senza che nessuno se l'aspettasse arrivava alle FS
E noi vediamo invitava in una villetta in una zona in alto verso verso la Svizzera a una strada piuttosto tranquilla
Arrivavano sì impianto ornavano la casa picchiavano alla porta ti facevano nel tassare ti mettevano attira donavano tutti quanti in cucina contro il muro e dopo di che cosa cosa cercassero non lo so sotto mutano per aria tutto butta per aria e materassi votava operaio circolano nei cassetti
E dopodiché se ne andavano ora questo successo tre o quattro volte naturalmente povera terrore da parte nostra allora io andai dal
Presidenza della Fuci dicendogli senti socchiuse antifascista lo sappiamo abbiamo fatto insieme delle cose voglio saper orientare la resistenza rimandò da l'assistente che era il prete che noto antifascista
Prudente diciamo così e a Mazara molto famoso Enrico io voglio don Giacomini
Ton Giacomini
Edito da Giacomini senti voglio voglio entra nella Resistenza insomma sai cosa fai sì sì ma qualche rischio ci si bacia sulle c'ho pensato faceva bene allora d'accordo e ho cominciato a farlo staffetta da quel momento lì
Cioè andavo Cln di lavare allora mi davano dei messaggi da portare o in Valsesia Baldon solo sul vago o nell'Alto Milanese la seconda insomma biciclettate a non finire perché la resistenza tassa poi dopo perché mentre la facevamo no
Ma dopo passa attraverso il filtro della storiografia
Classica italiana che è una storiografia
Diciamo militarista tutto il Risorgimento era paventato solo attraverso le battaglie le sconfitte per la parte culturale e politica che studia pochissimo ancora adesso e anche la resistenza viene forgiata su quel modello
E invece non c'è assolutamente nessuna possibilità per persino la parte militare va be'niente di simile
Nella Resistenza appunto non si dice signorsì
Chi si vaccina perché vuole se non si trova l'accordo con la sua formazione spende sulla sua coperta i suoi scarponi sembra sicuro il fucile se c'era vera che mette mica tutti l'avevano e cambiava formazione trova una più affine politicamente quindi è una cosa e dove la politica è la la coscienza conta di più dell'efficienza militare insomma infetti e quello che conta soprattutto è che tu fai una cosa che il popolo approvato entro denuncia avrebbe subito
Noi frequentavamo tranquillamente la scuola pubblica
Mio padre era sicuramente un antifascista se sempre refertato descriversi al fascio quando noi andavamo a scuola l'allora facevamo elementari sabato dovevamo metterci divisa da piccole italiane o da balilla mio fratello maggiore
E vero facevamo diciamo di nascosto da nostro padre perché lui non avrebbe assolutamente voluto questa cosa però noi non avremmo potuto frequentare la scuola se non avessimo accertato tutte queste incombenze queste obbligatorietà che c'erano allora per i bambini che frequentano la scuola pubblica poi nel trentotto intanto però mio padre aveva trasferito la famiglia
L'estate almeno a Cernobbio
Perché lo pensava che o a parte le leggi razziali arrivate dal ventotto già prima lo pensava che il pericolo per noi ebrei esisteva effettivamente e quindi voleva avvicinarsi il più possibile al confine svizzero
Siamo entrati e ci siamo sorbiti ma tutte nelle guardie
Svizzere coi cani c'hanno bloccato alla frontiera eravamo in montagna
Mi ricordo che il bambino piangeva dovevamo che chiudergli la bocca facendogli la bocca si fermano invece no noi non abbiamo ancora l'ordine di accogliere civili
Quindi siamo costretti a consegnargli il gioco a Chiasso alla frontiera noi sapevamo che c'erano già i tempi
Eravamo spaventatissima di questa cosa
Eravamo disperati mia madre che si mette in ginocchio piange dice vi do il mio anello attiva ha cercato di corrompere diciamo le guardie svizzere Maldini è vero non c'è stato nulla da fare l'unica cosa che abbiamo ottenuto
è che avremmo potuto ritornare in Italia ripassando dal buco dove fanno entrati
Eccoci qui allora come avete visto si tratta di una raccolta di testimonianze frutto del di un lavoro in collaborazione tra l'ampia il Centro Studi schiavi pr di comunque
Su questo punto
Do la parola subito alla vicepresidente del Senato Emma Rossomando
Quindi ad accompagnarci in questa presentazione grazie ma intanto
Grazie grazie per questo prezioso lavoro ringraziamento va innanzitutto ma ora Sala Walter Merati dell'ampia per questo lavoro prezioso che e utile sicuramente agli studiosi ma ancor più utile per i destinatari c'è una platea più più ampia e più larga in particolar modo una platea di giovani da questo punto di vista sono felici di aver potuto vedere ascoltare
Anche io queste testimonianze perché le testimonianze
Sono ci parlano in modo molto diretto e diritto oserei dire come si io ho imparato che a Roma si dice questa cosa grigio
Ed ed è vero cioè soprattutto cioè siamo in un'epoca in cui il linguaggio fa fatica a essere condiviso ad arrivare diciamo al cuore del problema al cuore delle persone
E invece le testimonianze parlano in modo diretto credibile
E ci fanno emozionare e ragionare insieme quindi io penso che sia un un mezzo molto molto utile tra l'altro nelle date del che la biografia ci ha consegnato vediamo che sono anche persone che non ci sono più ma che con con modo molto vivido ci parlano ci ti trasmettono ci trasmettano dei dei pensieri dei pensieri
E e quindi con questo strumento ne possiamo conoscere nomi vite esperienze di donne
Che raccontano se stesse innanzitutto negli anni del fascismo della guerra la lotta di liberazione
E ricostruiscono i momenti di un impegno e che coincide con la vita vissuta quindi l'impegno viene coincide con la vita vissuta in una dimensione individuale e collettiva io appartengo ancora una generazione in cui questo era in in altro modo naturalmente meno sicuramente meno eroico però in questa dimensione individuale e collettiva Quinci Deva oggi corriamo spesso il rischio che il collettivo si informa oggi sulla dimensione individuale e non in questo questo rapporto e questo è anche un tema un un elemento di riflessione
E anche a parte alcuni nomi più noti come Lidia Menapace io credo che e altre che dovesse comunque anche importante il fatto che si tratti di di persone anche magari non così non così notte ma che testimoniano l'impegno e l'esistenza
Quello che si è subito per l'odio razziale rivolto vari vari tipi di di persone che ho visto anche i testimoni di Geova altri che spesso punto vengono dimenticati ma che di testimone alla caratteristica
Che questo tipo di odi di discriminazioni piomba nella tua vita
Così cioè nella tua vita che scorre diciamo abbastanza tranquillamente con una serie anche di abitudini e piomba non solo contro la tua volontà amante in un certo qual modo volte non sei anche preparato no atta a queste quindi
Anche diciamo
La pacatezza della del racconto se vogliamo drammatizzare ancora di più l'impatto e la violenza diciamo di di di di queste di questa storia insomma ecco
Nella testimonianze non vediamo e e qui anche insomma
E la caratteristica dell'iniziativa di oggi che le donne
Hanno svolto una funzione molto importante nella lotta di liberazione nella diciamo nella lotta politica di coscienza diciamo del del popolo italiano a questo punto non dovremmo mai
Dimenticarlo ci sono alcuni numeri settanta mila
Sono quelle che hanno partecipato i Gruppi di Difesa della Donna trentacinque mila le partigiane combattenti quattro mila seicento
Quelle che sono state arrestate torturate condannate
Due mila settecentocinquanta deportate in Germania seicentoventitré
Giustiziate o caduti in combattimento e cinquecentododici le commissari e politiche nelle formazioni par Mittal artigiane quindi anche questo sono dati sconosciuti o non ricordati
Un po'nelle parole di ridere capace si si capisce anche questo cellette dettato un po'una luce su una dimensione più politica ma ha voluto anche ricordare insomma anche nell'arte nella iconografia della lotta di liberazione
Appunto a volte c'è qualche vuoto diciamo sedici le Medaglie d'Oro e diciassette quelle d'argento quindi un contributo importante
Alla ricostruzione del nostro Paese a quell'idea di patria repubblicana e ovviamente alla carta della costituzione
Sappiamo che voi ricordato più volte le maggiori costituenti appunto che solo una parte
Così importante ora avviando mediamente alla conclusione questo tipo di impegno e di partecipazione di coscienza di consapevolezza credo che sia importante ricordarlo anche soprattutto oggi siamo alla vigilia del venticinque aprile ma viviamo una stagione complicata
Che
Vede anche un dibattito abbastanza intenso e vivace sulla questione pace
Guerra intervento insomma comunque quello che è importante ricordare anche attraverso queste testimonianze
L'impegno appunto per la democrazia che non sono mai Aime conquistate per sempre soprattutto non c'è neanche una consapevolezza acquisita per sempre
è anche un'idea di che cos'è l'identità di un popolo in senso diciamo progressivo non in senso offensivo non in senso aggressivo
E comunque io penso che ancora non non ci sia abbastanza della testimonianza e del contributo delle donne in questi principi fondanti
Della costituzione del nostro vive delle democrazie liberali moderne ecco perché e importante appunto questa questa iniziativa il taglio che che è stato dato
Naturalmente anche con questa consapevolezza che stiamo prendendo parte l'impegno europeo nel nel sostegno
All'Ucraina ma su tutto il sostegno a Risoluzione di questo conflitto attraverso una mediazione sapendo che il linguaggio di ieri ci aiuta o molto ma che ci sono anche tante questioni dell'oggi e quindi l'ora quello che dobbiamo io credo trarre da quell'esperienza anche essere capaci e pronti a a stare nel tempo in cui viviamo
Cioè queste donne se avessero come dire vissuto quel tempo con gli occhi rivolti al passato probabilmente non avrebbero fatto quello che hanno fatto
E questo però implica una grande diciamo onestà intellettuale apertura e comunque la saldezza di principi certamente una una saldezza di principi perché devi essere saldo anche quando passa il corteo di quelli che ti menano se no cioè e più facile dirlo seduti adesso adesso qua io me la faccio sempre questa domanda
Insomma di di chi comunque ha resistito a quell'epoca che comunque era molto più insomma più semplice per molti adeguarsi se non altro per per quieto vivere ora quindi questo ci serve a dare un contributo al mondo e all'era al presente che viviamo ci serve per essere partecipi ci serve
Per essere protagoniste io penso che questo protagonismo delle donne sia a maggior ragione importante oggi che ci sia avrei bisogno di questo pensiero quindi io
Sono grata all'ampia per questa iniziativa sono ovviamente contenta di essere di avere aiutato a ospitarla qui presso la sede
Del Senato dove tra l'altro Stato pronunciato il primo discorso nella nella Repubblica diciamo antifasciste primigenio del pubblico primo discorso della donna in Senato proprio dalla Berlin è stato pronunciato proprio a difesa dei lavoratori che erano stati uccisi durante uno sciopero nel letto proprio alle al Senato quindi greche ci azzecca benissimo
E e quindi insomma è indirizzato
Ai giovani nomine in modo
Retorico perché linguaggio prescelto appunto può essere un linguaggio diretto che fa riflettere anche non scontato per le tipologie di testimonianze che sono che sono state raccolte
E quindi mi è piaciuto sottolineare quello che avete messo un po'dalla presentazione che queste iniziative dedicato alle donne che vivono in tutto il mondo quindi la cito con profonda angoscia il presente il futuro stupendo in posizione di ogni genere e rischiando la vita il mio pensiero ovviamente in questo momento va a tutte le donne di tutte le parti del mondo sicuramente a quelle dell'Ucraina ma anche alle donne afgane che continuano a rischiare la vita per l'autodeterminazione per fa mettere in piedi delle scuole per frequentare delle scuole insomma grazie e buon lavoro
E allora ringrazio numerazione altri due giudice presidente Rossomando che ha ricordato il contributo delle donne liberazione
Io voglio ricordare solo che questo è uno strumento punto per i giovani ma soprattutto uno strumento didattico che a disposizione sarà a disposizione del delle scuole e quindi un un un lavoro
Che non finisce qua sicuramente per entrare nel merito questo punto do la parola Serena colonna che ci spiega ci racconta la collaborazione con
Diciamo questa collaborazione questa sensibilità che le dimostra nei confronti dell'ampia ormai diciamo sia rafforzata nel tempo abbiamo fatto insieme all'iniziativa sulle donne costituenti quella sotterra Cini insomma io vorrei davvero ringraziarla perché l'ampia saggio avere nella presidente la vicepresidente Rossomando una un'interlocutrice sensibile attenta sempre disponibile
Questo progetto come tutti c'è stato appena detto al raccoglie ed è questo diciamo uno dei suoi pregi è stato fu frutto della collaborazione tra l'ampia di Como l'ampia nazionale il centro studi schiavi di Hitler
Lo scopo era proprio quello di rendere fruibile queste interviste che giacevano a negli archivi del Centro studi e che non erano state montate non erano quindi fruibili a al pubblico in generale e in particolare alle scuole che erano diciamo gli interlocutori a cui noi abbiamo pensato ipotizzando questo progetto
è stato importante selezionare queste interviste scegliere queste donne così diverse io credo che questa scelta di mettere insieme donne antifasciste partigiane le deportate per ragioni politiche delle portate per ragioni razziali le internate
Le lavoratrici coatte
Ci serva per difendersi chiaro quello che spesso viene dimenticato rispetto al fenomeno fascista e cioè il fatto che il fascismo
E si manifesta come fenomeno violento e di persecuzione
Non solo con le leggi razziali del trentotto come spesso si racconta ma già molto prima verso un arco di persone molto più largo rispetto a quello del dei soli deportati re razziali
Si riduce questo giudice non abbiamo bisogno di recuperare questa matrice
Del del fascismo già dalle sue origini e credo che sia particolarmente importante farlo in quest'anno in cui viviamo
Una guerra drammatica nel cuore dell'Europa e in cui ricorre drammaticamente anche il centenario della marcia su Roma cioè dell'inizio dei di questo fenomeno fascista
Questo lavoro dell'ampia di conservare la memoria e di renderla fruibile è un lavoro oltre a cui ci stiamo dedicando negli ultimi anni con una certa continuità e attenzione forse perché stando all'associazione che fu fondata
Da Terracini da Pertini ma anche da delle Braida dalla berlina da Nadia Spano
L'associazione che raccoglie coloro che si opposero al fascismo a partire dal ventidue diciamo fino al quarantatré fino alla caduta del fascismo
Questa associazione dicevo ha ha visto tra le prime scomparire i testimoni e quindi questa esigenza di conservare i loro molti di conservare le loro voci di renderle fruibili di riuscire a parlare ai giovani
Raccontando quello che è stato anche quando il testimone non c'è più è una delle questioni che non ci siamo posti con grande attenzione e su questo abbiamo attivato un lavoro che a come ultimo esempio questo Progetto sulle voci femminili nel nel buio della guerra
Ma che ha visto anche affiancarsi una mostra e un fumetto su Ventotene quella Ventotene che ricordava poco fa Giovanna Marturano in cui lei si sposa e un volume che accompagnato da dei podcast su la le vicende le le le le vicissitudini degli antifascisti nel carcere
E non a caso abbiamo voluto che ma in quel libro e nipote casse ci fosse un capitolo dedicato proprio alle donne perché anche in questa sofferenza in questa persecuzione che ha riguardato tutti
Come viene detto del corso nelle interviste ma come diciamo abbiamo riscontrato anche attraverso i documenti storici in questo libro che che vi citavo sulle antifascista in carcere le donne subiscono un un qualcosa in più o comunque di diverso nelle forme di persecuzione e di prevaricazione
In alcuni casi gli viene diciamo fortemente contestata la la la insensibilità materna viene usata la la maternità come un'arma contro di loro
Le condizioni igieniche sono spesso più complicate più drammatiche e anche quando non vivono il carcere direttamente mano vivano indirettamente in quanto mogli compagne figlie
Questa a quest'oggi amo
Esperienza del carcere o comunque della persecuzione in forma indiretta si traduce anche nella loro quotidianità nella difficoltà
Di trovare sostentamento di sua vari figli a volte come viene raccontato anche in queste interviste mangiamo l'abbiamo sentito varie volte anche in forme di emarginazione e che diciamo i contesti sociali in cui vivono mettono in campo contro di loro
Io credo che sia importante recuperare questo
Angolo di diciamo di divisione della storia perché è un angolo che spesso manca perché nella ricostruzione delle vicende storiche prevale anche per via dei numeri diciamo l'esperienza maschile perché nella ricostruzione della resistenza quando prevale l'esperienza militare tende a a a a prevalere quella spetterà invece a una voce
è una voce un angolo di lettura che val la pena conservare perché ci ricorda a me ha colpito molto loro voglio dire insomma
Come nonostante la la lotta nonostante l'impegno nonostante il loro coraggio poi alcune piccole forme di diciamo di di di di
Discriminazione anche familiari che subivano anche le nelle famiglie antifasciste Giovanna Marturano racconta che né a sua madre né a lei a un certo punto lo dirà nell'intervista
Viene consentito di studiare perché lo studio era affidato agli uomini
E pensare questo quando leggiamo sui giornali che per le ragazze afgane le scuole sono state nuovamente chiuse
Davvero una cosa che che che colpisce che che e che lascerà quindi dicevo appunto l'ampia su questo ha fatto solo un grande lavoro anche per ricordare come alle donne toccato non solo l'impegno dell'antifascismo e della Resistenza ma poi l'impegno per tradurre quei diritti e quei doveri nella Costituzione Costituzione che fu diciamo validata dal fatto che le donne votato dall'assemblea costituente la che doveva introdurre un elemento del tutto nuovo del tutto sconosciuto dentro il campo dei valori
E e dei diritti che la costituzione doveva doveva sancire e io credo che non sia un caso che in quell'articolo tre che spesso citiamo quello sull'eguaglianza
Fu una donna a chiedere che fosse che la Repubblica si occupasse di realizzare di fatto quelle uguaglianza
Perché sapevano le donne la differenza che c'è tra il diritto scritto sulla carta e l'impegno concreto poi terre per per realizzarlo
Ecco io credo che l'impegno dell'ampia su questo terreno badava proseguito e credo che quando facciamo questo quando ricostruiamo queste vicende storiche quando le rendiamo fruibile facciamo un lavoro che non riguarda solo il passato ed è questo secondo me è lo spirito
Diciamo che che che che qui proviamo a metterci ma riguarda il presente il futuro perché anche alcune delle tragiche vicende di questi ultimo periodo se è vero che non possono essere letti forzando gli eventi con le lenti diciamo degli schemi del passato però sicuramente vero che diciamo il rafforzarsi negli ultimi anni di un nazionalismo nuovo nel superamento di quell'idea di pace costruita sull'accettazione della diversità
Sulla anche sull'avanzamento dei diritti e della democrazia per tutti che era il padrino del democrazia e dei diritti sociali per tutti che era il cuore del Manifesto di Ventotene l'aver abbandonato
Questa a questo punto di riferimento ha dato spazio a nazionalistica sovrani sui vecchi e nuovi a chi parla di posto democrazia e quindi quando noi recuperiamo
Questa radice non non attuali iniziamo un discorso del passato ma proviamo a dare al futuro delle radici per essere più saldo più inclusivo più democratico e più giusto
Questo è lo sforzo che cerchiamo di fare un po'di fatica ma ci proviamo
Grazie
Come vedete molti molti spunti da questo preziosissimo preziosissimo lavoro anche
Ricordando quelle che sono le vicende le vicende attuali naturalmente come è stato detto come precedentemente il parallelismi sono sempre impossible usi però è altrettanto vero che dittature hanno delle matrici e delle degli elementi in comune
Dittature che oggi si chiamano anche autocrazie una specie di come dire uno scempio istituzionale forse però quegli elementi ci sono la violenza il pensiero unico la propaganda
Le discriminazioni tre non sono solo razionali ma sono anche religiose via discorrendo
Però come appunto dettò la il parallelismi son sempre scivolosi perché Pastore materia complessa agevola trattato con molta cura e quindi per questo dove la parola
Tutte tra la nostra ospita Roma Bolzano direttrice
Delle scarpe
Io io si fa grazie grazie grazie a voi grazie all'antica per quest'invito e devo dire che la il lavoro mi sembra estremamente prezioso come è stato detto perché veramente offre una panoramica di voci femminili veramente completa se a Creta
Tocca le protagoniste le discriminate per ragioni politiche per ragioni politiche dirette e indirette per terra la partecipazione dei familiari
Quindi deportati per motivi politici antifascisti a vita come Giovanna Marturano staffette e come conti e Menapace
E e anche da una panoramica su perseguitate di altri Paesi abbiamo visto la la protagonista tedesca abbiamo visto c'è anche il caso di una le lavoratrice coatta Ucraina oltre alla testimonianza di un'ebrea Anastasia doti
Quindi voci femminili che racchiudono su un orizzonte un po'a tutto campo
Quello che a me devo dire prima di me avete già detto praticamente tutto per cui passa solo fare dei richiami ad alcuni aspetti che mi hanno colpito in modo particolare ma che sono già stati messi benissimo in luce la seconda guerra mondiale è è una guerra comunque nuova rispetta le guerre del passato nel senso che stravolge completamente cambia completamente la dimensione del fronte
Il fronte non è più il fronte tradizionale neanche il fronte interno cioè la guerra entra dentro casa con i bombardamenti con l'occupazione militare a causa dei territori da parte dei nazisti
E questo naturalmente coinvolge una serie di soggetti nuovi cioè è colpito dalla violenza della guerra non soltanto il soldato in armi ma anche il civile si Mirella civile quindi uomini donne vecchi bambini
Diventano tutti
Protagonisti di questo a fronte
Poi per diciamo per le protagoniste di questo Progetto ha fatto giustamente notare Serena che e la guerra cioè la persecuzione è cominciata prima cominciata da subito ci sono delle categorie che sono colpite dall'inizio quindi chi è antifascista è il nemico fin dal primo giorno
L'ebreo diventa progressi e l'ebrea diventano progressivamente nemici dal trentotto i bambini ebree vengono discriminati già appunto dalla dalla fine degli anni Trenta
E le politiche i politici ancora prima volendo ancora prima
Quindi diciamo che la la categoria del del perseguitato è la categoria del combattente si è estesa a delle figure completamente nuove
Però nella memoria pubblica nella storiografia tutto questa arrivato molto tardi nel senso che per diverse decine d'anni ci si è dovuti forse per giustificarsi forse per trovare una
In qualche modo un rientrare nei binari tradizionali e fare la
Accettare
Da un punto di vista pubblico questa partecipazione non essere visti come dei fuorilegge ma come i portatori di di un messaggio di liberazione nazionale che arrivava in modo più immediato forse è più chiaro più percettibile no
E quindi la il ad la resistenza addirittura nel primo decennio veniva celebrata da una parte consistente dei vincitori come secondo Risorgimento questa era il termine che poteva passare
Perché nel termine più facilmente comprensibile quello della liberazione patriottica della liberazione nazionale
Se pensiamo che un concerto come quello di guerra civile ha fatto fatica alla fine degli anni Ottanta all'inizio degli anni Novanta ad affermarsi perché sembrava come screditare
Il il valore massimo di quella guerra che dovrà essere appunto patriottica nazionale
Questo ci fa capire come il topos proprio del guerriero è quello che analisi proprio sulla sulla figura dell'eroe e ora è maschio armato questo la la figura base tant'è vero che Lidia Beccaria Rolfi deportata da a Ravensbrück parlerà proprio della sua difficoltà a parlare in quanto Soresina ma non solo per quella che è nota la difficoltà di comunicare il dolore a comunicare una sofferenza che chi non ha patito non può capire come te tanti di coloro che son tornati dalla deportazione
E da campi di lavoro o ad i pochissimi tornati dai campi di sterminio
Ma proprio perché dice mi trova sempre davanti un un ex partigiano un uomo armato che dice sì ok però i fascisti li ho ammazzati gli operai tedeschi li ho ammazzati io cioè la sua sofferenza veniva anch'io come partita ma non veniva considerata come qualcosa di attivo
E questa è un'altra cosa interessante e probabilmente una conquista storiografica pure questa degli ultimi anni degli ultimi decenni
Ad esempio anche nei confronti degli ebrei negli ultimissimi anni c'è un recupero della resistenza ebraica sardisti non solo il loro stessi vogliono essere visti non solo come vittime ma come attori
Di qui del del loro destino cioè poi sono stato anche in qualche modo attivo in questo sogno come soggetto e anche per le donne che faticano avere e di vendicarsi come soggetto attivo cioè possono essere viste facilmente come le vittime quelle che hanno avuto il merito condannato quelle che hanno dovuto pensare per carità sono aspetti
Veri concreti reali e fanno parte della guerra delle donne così come tre occuparsi della fame nel trovare da mangiare sicuramente
è una realtà della guerra femminile fa parte di quella resilienza
Che ha comunque anche sopravvivere in certe condizioni è una forma di resistenza per parità senz'altro teniamo a dire questo lo abbiamo introiettato perché siamo noi stessi che parliamo di contributo femminile appalta alla Resistenza e questo lo fanno per notare Bruzzone felina in un volume in guerra senza armi
Proprio per dire parlare di contributo di partecipazione delle donne alla Resistenza caute viene usato solo solitamente è altro rispetto al dire fare parte cioè cioè essere la resistenza non sono un pezzettino sono partito
Ne ne fanno parte non sono pezzetto di sussidio sono di appoggio non sono l'appoggio alla Resistenza sono l'esistenza stessa
E quindi secondo me vederlo dal il viso di Giovanna Marturano che ci racconta come ha sottolineato appaia anche Serena insomma questa sua esperienza con
Proprio anche con la minima la mimica facciale quali con le espressioni delle mani eccetera eccetera ma ce la fa vivere da vicino e ci fa capire come effettivamente sono state la resistenza stessa sua madre è stata resistenza tanto quanto suo padre se non di più
E questa importante è importante il video che rimane perché mi faccia un altro grande classico insomma della delle donne in guerra che sono alle interviste raccolte sempre in ambito piemontese come quelle di Bruzzone Farina ma e e da Bianca Guidetti Serra nei due volumi compagne
No quello che dice Bianca Guidetti Serra pure dice Ilaria trascritte queste interviste ma ottenne soltanto nella trascrizione ecco quello che si è perso tanto nella trascrizione cioè il viso l'emotività la la gestualità
Abbiamo il privilegio di recuperarlo di Aniello proprio attraverso la visione che questo progetto ci metti presenta quindi a maggior ragione grazie
Bene allora adesso volevo avere la parola Maurras alla Walter Marazzi che sono collegati Collodi se ci sentono
Dagli il microfono
Sentite esci
Ecco ci ci sentiamo allora maturato dalle Walter Melazzi tessono appunto del Centro Studi schiavi di Hitler di Como che hanno realizzato questo prezioso lavoro ora c'ho raccontato e dunque
Sì buon pomeriggio a tutti siamo molto felici anche se non siamo lì con voi fisicamente di essere in una sede così importante e prestigiosi di avere la vostra partecipazione
Quello che avete visto prima però Bondi un lavoro riguarda appunto dieci video interviste peraltro io non so se volete vedere nella seconda parte dirette le altre interviste teneva il pianista lametta
Adesso molto così si riesce ad avere un attimino inquadra proprio nella presentazione di queste donne
è un lavoro molto complessa compiuto ormai quasi vent'anni di attività
Dal pop alternerà ci spiegherà meglio presente centro schiavi di certe dice no Biondi Como comunque va bene ugualmente che c'è no in provincia di Como
E l'atteggiamento lo lo studio che abbiamo posto grazie sono Lonnie scatta proprio la consapevolezza che incontrare queste persone era raccogliere qualche cosa di di particolare e che bisognava conversare
Era proprio il discorso che è già stato affrontato per raccogliere non solo il racconto spesso ho la memoria cioè abbiamo di armi abbiamo trascrizioni abbiamo ospiti di vario genere però all'in incontro personale
Portare a qualche cosa di più non solo la loro che raccontano ma anche a noi che incontriamo queste persone
Perché fondamentalmente siamo andati nelle loro case ci hanno offerto io il loro Talese io dico sempre che anche i loro cuori perché poi non dico assolutamente con tutti ma con la maggioranza di loro nel tempo poi si sono conservate sono maturate conservate annunci siamo e questo per noi è stato uno stimolo continuo
Perché perché sapevano che nel momento in cui non ci fossero più state mantenere viva lavoravo la loro storia la loro vicenda era qualcosa
Di fondamentale io lo vivo come se forse un passaggio di testimone loro Vanoli e da noi ai ragazzi se l'obiettivo si e senz'altro entrare
E comunicare a a chi viene dopo di noi quello che è stato non solo noi diamo per primo imparate ha preso tante notizie che senz'altro non non regge neppure sui libri
Perché ogni storia meno né retorica rap proprio una storia particolare
Pur avendo un filo conduttore tutte queste donne hanno comunque una una loro particolarità
Hanno a hanno fatto è con la cosa fondamentale che che traspare da tutte queste video interviste sono il discorso per la coscienza di se stesse
Perché dobbiamo considerare in che situazione viveva la donna durante indennità degli anni Venti abbiam preso in considerazione durante la dittatura durante la posizione della donna all'interno della famiglia la donna fattrice
La donna che doveva accudire ai figli è la casa e improvvisamente si trova soprattutto nel ori con lo scoppio della guerra
Non solo a dover gestire tu quello a cui era abituato ma anche gestire la sopravvivenza della vita lavorativa degli uomini come succede urbane in guerra vengono fatti prigionieri e quindi la vita cambia totalmente
Persona che si sono messe imballo anche lei da giovanissime perché non mi adesso vediamo invisi di queste persone che abbiamo incontrato in tarda età
Però il vissuto quello che raccontano fra proprio relativo a un periodo e riguarda la giovinezza ecco perché c'è questo passaggio dai giovani del giovane
E adesso il e se pure è vero che i fatti non si ripetono esattamente nella nella stessa con la stessa dinamica
è altrettanto vero che comunque le brutture delle guerre
Adesso noi siamo stati molto colpiti dall'Afghanistan dall'Ucraina che qui vicino a me le guerre non hanno mai cessato nel mondo le guerre tutte portano tranne miseria distruzione e nove ma cambiano le dinamiche le armi con cui vengono fatte ma i risultati sono le stesse quindi è qualche cosa che anche i giovani da oggi possono
Possono non solo capire ma proprio partecipare
Noi abbiamo fatto un piccolo lavoro proprio recentemente una settimana fa otto marzo di Helenio più di una settimana fa con cinque classe di una scuola media di Cernobbio dove abbiamo un'unica sede
E la cosa veramente che ci ha colpito intanto abbiamo fatto scegliere a loro i le ridendo il promo come avete visto voi hanno scelto loro le persone su cui lavorare ogni classe sei scelte a una una testimone
E poi il risultato che ci hanno ripresentato è stato veramente molto più alto delle nostre stesse aspettative hanno lavorato ma hanno fatto il loro stesso degli video hanno e poi ci siamo rincontrati hanno fatto delle domande veramente interessante come e vuol dire che è anche il di io non è finito lì perché da quel da quelle diventa un punto di partenza e di elaborazione con altri mandare i linguaggi e i loro sistemi che i ragazzi sono in grado di usare quindi va anche oltre la la nostra idea iniziale secondo me questo o però è è un esperimento meno infatti ne avremo e altri è un grosso risultato
Perché è il coinvolgimento diretto di questi ragazzi settore questo ossia una cosa da da sottolineare ora che è stato detto già molto detto alla posizione delle donne
Vorrei segnalare appunto questa testimonianza di questa donna ucraina e ci racconta l'occupazione tedesca e anche quella italiana che viene deportata in Germania come lavoratrice polacca dell'Est
E poveri incontra un internato militare diviene imitare via e ci raccontano che cosa significa per una donna
Sovietica allora l'Ucraina non era nazione mera da parte dell'Unione Sovietica cosa significa venire in un Paese che lei immaginava a avanzato con un'alta cultura
E invece finisce in un piccolo paesino del Bresciano agricolo dove non ha neppure la possibilità di di comunicare con nessuno per i problemi naturalmente della lingua
Una cosa non c'erano neanche mai pensato arriva nel Bresciano negli anni e nei quarantacinque verso la fine del quarantacinque e non esisteva neppure un vocabolario italiano in russo
Quindi questa si deve integrare in una situazione che l'Italia dei media tra dopoguerra
E naturalmente è un altro grosso capitolo da affrontare per tutto quello che poi ha comportato per la ripresa della vita normale e si troverà anche colpevolizzati intanto per ritenuta comunista rende
E siamo nel periodo della dell'inizio
E della guerra fredda perché immediatamente si passa da dall'altra parte
E e poi colpevolizzata anche dal fatto che molti italiani sono rientrati e diventa avrà come il bersaglio di un intero Paese e racconta anche tutte queste vicende ecco le vicende personali e quindi ci raccontano anche tante immagini che è sempre meglio distrutta non riesci proprio a a raggiungere e naturalmente questi che i il però le interviste singole durano circa venti minuti però nell'incontro che noi abbiamo avuto con loro abbiamo fatto interviste anche di due-tre ore
E racconti abbiamo anche quadro e racconto de la della vita normale non abbiamo l'idea di considerare l'Italia in quegli anni anche soprattutto abbiamo lavorato tanto
Sulla scuola elementare quanto incide soprattutto sotto le dittature in una scuola l'importanza della scuola va e tante tante situazione da cui si possono tra proprio visioni diverse qualcuno
Un
Quindi negli anni
Cioè fuori Vendola osteoporosi potrebbe proseguire può proseguire adesso anche Walter me razzi verrà comparse anche un lavoro del centro studi secco Bossi due due
Va be'come centro studi siamo nati dentro l'Istituto di Storia contemporanea di convocato sì tutto
La resistenza di cui io ero direttore abbiamo cominciato questa attività di ricerca specifica sul fenomeno della deportazione per lavoro coatto in Germania
Cosa che ha riguardato più di sei settecento mila italiani militari oltre cento mila civili e poi deportati nel K Z
E ci siamo dedicati con particolare attenzione a questa vicenda andando a costruire un un fondo archivistico bibliografico anche di esperienze
Significativo dentro questo percorso abbiamo iniziata già subito negli anni due mila sviluppare questo progetto voci volti memoria proprio con l'idea comunque che era importante raccogliere le testimonianze che rimanessero che rimanessero non soltanto sulla carta ma che appunto Lo Cicero esprimere voci volti insieme a racconti
Naturalmente bisognava essere disposti ad ascoltare ed è a a ad esprimere quindi ma in quel momento avevamo che l'imbarazzo della scelta altro perché come quando si è cominciato a parlare diffusamente in Italia di internamento militare insomma cioè avevamo Tintin troppi
Rapporti dentro questo lavoro che ci ha portato a raccogliere più di duecento video interviste internati militari abbiamo cominciato anche a portare attenzione a a quanto c'era intorno quindi arte le interviste e hanno riguardato la resistenza o le o i fenomeni di passaggi di confine perché qua in provincia di Como tutta la questione razziale
Spesso sia indirizzata
Verso le la questione delle fughe in Svizzera
Una capitolo molto specifico dalla nostra provincia quindi questa gli ha dedicato particolare attenzione svizzere canali con la Svizzera che peraltro interessavano anche la resistenza naturalmente perché gli Alleati erano Lugano
E quindi che avevano già interessato il l'antifascismo perché gran parte del materiale antifascista entrava in Italia durante il regime passati guarda queste parti conta supera Francia ma molto passava
I pois quindi come come dire un'attenzione diffusa la storia del Novecento con alcune specificità con le specificità nazionali del deportazione in Germania per cui il discorso di raccogliere ride intervista ci è sembrato fruttifero fruttifero è pensando appunto alla possibilità di di di di avere uno strumento che poteva essere più adatto a comunicazioni veloci come quelle che si andavano configurando già in modo molto chiaro all'inizio degli anni Duemila che oggi ci sono imperanti
Noi crediamo che questo sia materiale che quindi possa essere più agevolmente utilizzato in contesti didattico-educativi se non altro come formazione come formazione di fondo e quindi abbiamo accolto con grande favore con grande piacere darà lo vedeva disponibilità dell'ampia nazionale a seguirci non lo sviluppo del progetto che che ci ha impegnato abbastanza perché comunque sono dolori impegnativi impegnati nel senso che portano rinasco di tempo Baggio apparve continuamente delle scelte e bisogna lavorare sui sui materiali che ieri che essi hanno quindi prenderò anche la nostra capacità in origine entity estrarre informazioni da queste memorie sono adesso Maura contessa poi il la questione del rapporto anche personale con queste con queste
Testimoni entra anche questo in gioco noi speriamo di avere regia si è riusciti a rendere la loro tutto il merito vede il loro percorsi un ci auguriamo di andare avanti anche perché abbiamo altro materiale abbiamo altre interviste di donne si se la cosa funziona ben volentieri continuiamo a pescare nel nostro archivio che in effetti non interessa soltanto Neumann a trovare anche delle attenzioni abbiamo del materiale alcuni Lager importanti in Germania mostre importanti a Berlino apriamo prelatura intervista donne c'è stata
Richiesta dal museo di Linz che stava facendo una mostra sulla fine alla guerra Linz sinora il PAC che una delle dieci parla ahimè penali per azione di di Enzo alla fine della guerra quindi questo interessa ma per noi è anche materiale di comunicazione di scambio anche con altri ricercatori era la nostra speranza è che entri in qualche il percorso educativo e didattico in una maniera no dico stabile Marco con una certa continuità
Bene speriamo che l'onorevole appunto possono servire come strumento didattico nelle scuole solo evidentemente anche in altri in altri
L'ambiente in altre situazioni allora possiamo vedere il secondo estratto di questo di questo lavoro con altre
Il Pubblico ministero che vuole
Eravamo arrivati alla fine di questo non mi pare
Pare di sì eccoci
è tutto un anno i nostri era completamente diversa da quello che era il lavoro giravano dei manifestini e infatti tutti si invitava a fare questo sciopero
Veri nella direzione qualcuno chiama la polizia
Venne il questore Pozzoli con dei fascisti in giro in diversi reparti quando noi riuscimmo a mezzogiorno tutti cancelli erano chiusi maestranza afferma
Pozzoli chiamò questi quattro uomini e due donne quando diede l'ordine di aprire i cancelli dopo aver affermato che queste persone sarebbero state mandate in Germania lavorare
Io mi trovai davanti a questo questore e difesi i miei compagni facendogli notare che se tutti avevamo aderito all'uscio però ed era perché tutti lo sentivamo e quindi non era possibile che colpivano solo queste persone quando invece loro lumi poteva colpire tutti
Così di notte vennero a prendermi anche in casa mia entrarono nella mia camera due fascisti due poliziotti fascisti naturalmente col mitra aspra spianato
Mi fecero alzare e mi fecero vedere l'ordine del prefetto fermare tutti e tutti e mandata in Germania
Tedeschi sono entrate un sono entrati in città completamente abbandonata lo tormenta l'han preso senza combattere
Perché è stato abbandonato dalle forze dell'ordine polli civili erano tutti nascoste nelle case con paura perché propaganda anche diceva che avrebbero tagliato la gola degli un fatto violentato popolazione civile le donne e così via
Il giorno trenta di settembre precisa mentre
Prima che le
Finiva coprifuoco perché era alle otto del mattino coprifuoco
Noi in cortile abbiamo sentito del camion delle macchine che entrano nel cortile dove abitavo io così in tutte città-stato
In questo cortile dove abitavo io abitavano quattro famiglie ebraiche
Dopo le otto pian piano prendendo coraggio otto siamo usciti fuori e abbiamo constatato tutte le persone che erano capitavano in quel cortile
Che ebrei tutti famiglie ebraiche che abitano in quel confine non c'erano più abbiamo saputo dopo nemmeno una settimana tutto popolazione civile cos'è successo
Successo che questi camion che entravano non ho bisogno di fare una storia un falso prima
Entravano in ogni cortile raccoglievano perché avevano indirizzi Jesus perché prima è stato fatto il censimento
In questi camion erano chiusi
Questi cammino
La facevano entrare un grazie
Dentro i livelli versavano dentro non so che il gas che incontro col pubblico spesso poi c'era c'era dentro che per tutti chiuse questi camion
E li portavano fuori della città dove c'erano prigioniere sovietici che scavavano queste norme fosse già da prima hanno iniziato a scavare queste norme fosse dove li scaricavano
Scaricavano e e prigionieri sovietici soldati gli dovevano chiudere
Io avevo deciso che bisogna davvero una bandiera rossa da esporre dopo la Liberazione
E come si faceva a fare la bandiera rossa
Allora prendendo la affonderà dei cuscini enormi che aveva mia madre che era disse Carossa ho detto questa è la bandiera però mi serviva la falce e il martello e cura facevo fare la falce e il martello
Ho parlato con un impiegato un disegnatore della Falcao me lo sono fatta dipinge disegnare
E poi prendendo un foulard di scritta nero ho ritagliato la falce e il martello prendo cucita sulla bandiera sia da una parte che dall'altra per cui dopo la Liberazione io sono salita in Sala d'Oro dove c'è il terrazzo e ho esposto la prima bandiera rossa Duomo
Venendo ad abitare in questa casa qua sono andato un po'a rovistare sul solaio trovato un po'di documentazione proprio riguardante il mio suocero che lavorava alla Pirelli
Ho scoperto che era stato deportato e così ho voluto approfondire un po'la situazione
Sono venuto a conoscenza che lui lavorava alla ditta Pirelli
Che era a casa in malattia che quel giorno lì è rientrato io anche cui ha aderito con tutti i suoi compagni allo sciopero chiaramente io ho sempre sentito parlare di questa deportazione
Dell'Olocausto degli ebrei eccetera allora mi chiedevo quando visto tutte queste lettere qua che ho ritrovato sul solaio mi son chiesto ma perché di questa gente non parla mai nessuno in è impossibile
E allora ho cercato di darmi un po'da fare ho scritto al presidente della Repubblica che mai ha risposto che non sapeva niente che però l'anno
Dopo ha mandato il corso l'Italia di Lipsia è venuto lì occorre corone del nostro governo eccetera
Ho scritto Tronchetti Provera perché gli operai sono partiti da lì e quindi era giusto secondo me che almeno la Pirelli ricordassi sugli operai
Sono andato a Chi l'ha visto fare un un appello appunto perché la gente
Sapesse che c'erano i deportati che non erano ebrei ma che erano tanti e che nessuno e in quel periodo lì credo conclude sapesse un granché
Ma neanche adesso non no
Non si riesce a far capire guardate ve lo dico sinceramente e difficili Saccà piene il problema della Dorna in campo di sterminio
Perché la donna patito in un modo diverso già fisico diverso dall'uomo no non venivano per carità
No no non non volesse più bravo dell'altro ma fisicamente è una donna patita di più
Sotto tutti gli aspetti
Le donne che arrivavano che spettavano al bambino che fine facevano queste donne che fine faceva come si può far capire questa come può dimenticare Madonna in questi questi queste cose qua
Che riprendevano infette glielo toglieva noi prima prima che la donna dovesse partorire
Per vedere sopravvivenza del feto tutte queste cose sono avvenute in Germania
Allora se qualcuno che vuole aggiungere qualcosa io forse abbiamo anche terminato il tempo
Mi pare
Non so ma insomma questo è io ringrazio tutti
Volevo forse solo ricordare come dire Claire resistenti di oggi visto che abbiamo fatto dei dei degli salti nell'attualità esistenti come
Come Marina insieme ossia Nicola la donna alla ragazza che aveva messo il cartello contro la guerra in nello studio della tv russa o ancora l'anziana signora che è stata arrestata per avere per avere protestato contro la guerra a a San Pietroburgo che tra l'altro ricordiamo
Aveva partecipato alla all'assedio di Leningrado o ancora le mamme russe che cercano di parlare con il con i soldi con i loro figli mandati in Ucraina tale giornaliste che sono state uccise durante questa guerra le resistenti di oggi
Lasciando da parte i parallelismi come abbiamo detto però è giusto giusto giusto ricordarle per quanto mi riguarda
Io non ho altro da dire se c'è qualcun altro vuole intervenire altrimenti possiamo terminare quest'incontro grazie a tutti
Io non vorrei solo fare un ringraziamento alla all'ampia nazionale con cui collaboriamo per e in particolare era essere al presidente ne Serena Maurizio
Ci tenevo a farlo
A ma
Rispetto volevo solo aggiungere qualcosa che mi ha colpito rispetto April finisco subito
A il discorso dell'attualità a quello che sta succedendo in Ucraina quello che mi colpisce molto loro guardando quando quello che ci rimandano i giornali le le televisioni
è che c'è anche rispetto alla popolazione ripararlo ancora una volta di donne
Le donne che vengono intervistate giovanile oggi una certa età
Hanno un atteggiamento è un modo di proporsi Nico e sostenere la guerra soprattutto le giovani mentre le donne di una certa età soprattutto
Che e sono più vicino a quello che è stato invece hanno una considerazione sul fatto che ogni da una parte e dall'altra
Comunque sono le donne che perdono i figli i mariti e compagni e quindi il la differenza di in prospettiva anche rispetto alla guerra fra le Giovanetti vincita Noam mandare le armi e dorme anziani cliccano mi dispiace anche per le donne russe dono ai loro figli
Ecco anche all'interno di una guerra si possono leggere tanti immotivati ingredienti di insomma perché ci conosce la guerra non lavori proprio di richiesto qua io
Mi ha sempre detto che tutta questa generazione passata di cui abbiamo parlato più adesso erano i veri pacifisti perché avevano vissuto la guerra conoscendo negli orrori noi non la volevano ricredere queste poi la realtà dei fatti
OCSE bene grazie grazie grazie anche a ma ora sale Walter Marazzi
Va bene in Commissione comunista il passo sarà c'era un ringraziamento amarezza dare amicale a vincere hanno tecnicamente diciamo consentendo la pubblicazione non fa interviste sul sito
Ringrazio Athos Maurizio