Eccelllenze Afrodiscendenti - Intervista a Vittorio Longhi, autore di "Il Colore del nome" sui meticci d'Italia

Radio radicale fino a che non verrà approvata una legge sullo ius soli tutte le puntate di fortezza Italia trasmissioni sulle chiusure della politica e dell'informazione sull'immigrazione e non solo
Saranno dedicate esclusivamente alle italiane italiani afrodiscendenti
Attraverso lo spazio curato da Marilena belli un Monza sulle eccellenze afrodiscendenti che sono tante e per lo più misconosciuto dall'informazione mainstream
Questo è il contributo che come trasmissione vogliamo dare la battaglia per un diritto sacrosanto di cui si discute da decenni e su cui la politica continua a non fare niente
E non da oggi come ospite di eccellenza afrodiscendenti abbiamo il giornalista e scrittore Vittorio Longhi benvenuto su Radio Radicale
Grazie seguire l'invito e come sempre diamo la parola Marilena belli Rho-Monza perché conduca le danze di eccellenze afrodiscendenti
E apriamo le danze allora grazie mille Andrea grazie per questo spazio preziosa all'interno di fortezze italiana un saluto a tutte e tutti
Che dire ha deciso di invitare Vittorio Longhi Crihana eccellenze apre discendenti perché rispetto molto il suo lavoro come giornalista e scrittore
Fondatore del sito internazionale d'informazione ai qual Science a Bruxelles a Vittorio ha scritto di diritti umani e questioni internazionali su testate come dei Guardian alla Repubblica ed è National New York Times
Autore del saggio degli immigranti ruota ed è recente memoir il colore del nome edito da Solferino di cui parleremo tra poco
Vittorio ha trattato in modo approfondito il tema del meticciato questo tredici maggio ricorre l'ottantaduesimo anniversario di una delle leggi più razziste della storia italiana la legge contro il meticciato
Numero ottocentoventidue delle tredici maggio mille novecentoquaranta ecco di nuovo Vittorio ancora grazie per essere qui con noi prima grazie a voi segue un piacere e un onore
Grazie non ore tutto nostro è Vittorio ringraziando Tini di nuovo per essere qui vorrei chiederti di di partire proprio da qui come hai scritto tu sulla Repubblica in un articolo molto approfondito dello scorso anno
Nel pieno delirio sulla antica purezza di sangue
Per anni riducendo gridando l'allarme sulla fine della razza bianca
Fece diventare una necessità la guerra in Africa in cerca di una suggestione convincente per invadere l'Etiopia un genocidio da oltre duecentocinquanta mila morti anche esso rimosso
Dalla memoria collettiva nel culto degli italiani brava gente
La presunta inferiorità degli africani e rari conosciuta come un fatto scientifico e il disprezzo è ancora più forte verso i meticci i fili misti sostenevano gli accademici prendevano il peggio delle due razze e dunque inquinava no quella pura
Quella italica nella rivista
La difesa della razza e mitici
Erano descritti come creature deviate come aberrazioni Esseri contro natura Vittorio chi erano questi i mitici che minacciavano la purezza del sangue italiano
I medici gli avevano erano i figli
Che nascevano spontaneamente come in tante altre storie di colonialismo quindi non solamente italiano ma tutta l'Europa che va colonizzando
Per tutto l'Ottocento fino all'argine a metà del Novecento varie parti non solo dell'Africa mamma ma del mondo dell'Asia eccetera
I figli misti degli europei bianchi con le donne indigene cioè di quei paesi di destinazione
E i figli meticci meticcio era il termine dispregiativo con cui gli italiani chiamavano questi fini che furono discriminati fin dal primo momento cioè fino a quando gli enti italiani arrivarono nel Corno d'Africa che colonizzarono
La reprime un territorio a cui diedero il nome di Eritrea sulla fine del dell'Ottocento anzi nel mille ottocentonovanta formalmente il Regno d'Italia
Consigli chiara l'Eritrea come colonia italiana
Ti cominciano a nascere questi figli di militari italiani soprattutto con ragazze molto giovani eritree poi sommare poi poi chi opprime non negli anni per niente sessant'anni di occupazione militare degli italiani nel Corno d'Africa
Ora la caratteristica dei meticci
E che raramente prima il Regno d'Italia e dopo lo Stato italiano della Repubblica lo vedremo in seguito occupare e leggi
Riconosceva il diritto di cittadinanza cioè il riconoscimento di paternità e dunque metodicità rinasce
Ecco dopo la caduta del fascismo il governo italiano abrogò la legge contro il meticciato che dal mille novecentoquarantasette consentì ai discendenti degli italiani di fare domanda per per il riconoscimento ma di fatto scoraggiando lì perché stava loro dimostrare un legame con il padre ormai introvabile e cupo e parlarci di questo aspetto e anche di come si colleghi paradossalmente alle attuali fughe dall'Eritrea da parte di nipoti e pronipoti gli italiani
Molti dei quali neanche sanno di essere i discendenti di italiani e che meriterebbero con riconoscimento e per usare parole tue a un secolo dalle vergogne del colonialismo
Continuano a essere considerati illegittimi irregolari proprio come i figli dei migranti cresciuti nelle nostre città o come i lavoratori senza documenti che tengono in piedi tanta nostra economia
Esatto esatto e questo ci spiega perché oggi ancora abbia un senso parlare del colonialismo non rievocare quella storia e perché in fondo purtroppo non essendoci mai stata un'elaborazione una discussione pubblica politica nella sfera pubblica dalle accademie alla alla letteratura alla cultura
In genere gli italiani come altri europee hanno continuato a guardare al sud del Mediterraneo con uno sguardo coloniale
E dunque le nuove identità a se possiamo chiamarli così di europee che sono alle seconde e terze generazioni continuano a subire quello sguardo
Che tende esseri inferiori Zante proprio come lo ero durante il colonialismo
E dunque si snoda vogliamo interpretare le difficoltà che ci sono oggi per il riconoscimento del diritto di cittadinanza dobbiamo andare alla radice
E nella radice sta proprio in quella in quella fase storica in quel periodo storico e ed è molto legata al modo in cui gli italiani dovevano costruire la propria identità perché ricordiamo l'Italia
Diventa una nazione a metà dell'ottocento e mille ottocentosessanta sessantuno e comincia la propria avventura coloniale la chiamavano così vent'anni dopo quindi ancora non esisteva un'identità nazionale italiana
Ecco vittorie tu hai scritto un libro molto importante il colore del nome che secondo me dovrebbe diritto entrare in tutte le scuole italiane perché colma un vuoto
Quello della storia degli italiani d'Eritrea e più in generale degli italiani afrodiscendenti che sono un pezzo fondamentale della storia italiana
Che ho visto con piacere presentarlo su Rai tre alla trasmissione quante storie dove con la scrittrice italo-somala Igiaba Scego eravate chiamati a parlare di colonialismo
Mi sono reso conto hai detto che conoscevo poco la storia della mia famiglia italiana in parte e Eritrea in parte e mi sono accorto che a una mancanza un'amnesia forse non solo personale privata e familiare ma collettiva allora ho fatto un po'al giornalista ho cercato di fare un'inchiesta dicevi sulle origini della mia famiglia sulle origini del mio nome che è italiano ma in realtà c'era anche una parte importante d'Africa che è stata rimossa
Ecco quei parlarci di questo libro il colore del nome che lo ricordiamo è edito da Solferino
Sì è stata un'operazione così d'inchiesta all'interno di una di una famiglia la storia di una famiglia
Quindi una storia con la s minuscola inermi entrava dentro la Storia con la esse maiuscola cioè ho tentato di raccontare quali
Possono essere stati gli effetti di quella cultura cultura del colonialismo e tutto l'impianto legislativo del colonialismo nella vita delle persone poi nelle relazioni tra le persone tra gli uomini e le donne
Dei rapporti con i figli questi figli misti e di cui parlavo prima i miei nonni paterni erano mitici erano inclini meticci nati proprio la fine dell'Ottocento
Da militari italiani donne e donne molto giovani ragazze eritree di quindici sedici anni
E se è stata una storia rimossa non solo a livello collettivo come abbiamo detto e come sappiamo c'è questo buco narrativo che non riguarda solamente la politica non devo dire
E riguardo anche la cultura riguarda anche le istituzioni se noi pensiamo che c'è pochissima letteratura sul colonialismo italiano
Non c'è affatto cinema ad esempio nella produzione ci è nato con FIT sterminata
Ma dell'Italia non c'è un singolo film che racconti che cosa è stato il colonialismo soprattutto con la prospettiva di chi lo subito il colonialismo do quindi mi sono accorto che c'era questo doppio assenza
Di narrazione di racconto e ho tentato di colmare almeno per quello che è stata la mia esperienza l'esperienza della meccanica
Vittorie io devo confessarvi che il tuo libro Mina
Davvero coinvolta essendo io stessa tra virgolette meticcia se vogliamo dire a cavallo tra la cultura italiana e quella ruandese da parte di mia madre mi ha molto colpita una parte quella in cui pare lì del modo o in cui in mitici vengono percepiti dalla gente delle colonie e nel caso specifico dagli anziani eritrei infatti scrivi
I mitici sono i più cattivi
Dicevano gli eritrei anziani che mai avevano visto tanti figli legittimi prima di allora il mantenimento di quei figli i figli degli invasori avrebbe gravato sulla loro comunità perciò schiacciavano i piccoli
Quando venivano riportati nei villaggi e tentavano di Solari se loro sia le madri considerati indegni trattate come prostitute temevamo che questa impunità avrebbe compromesso per sempre il loro equilibri temevano la loro tradizione i meticci erano un elemento imprevisto incomprensibile un effetto collaterale dell'occupazione italiana al pari dello sfruttamento dei campi degli espropri delle prigioni i décalage
Erano il frutto di un legame carnale tanto inevitabile quanto scandaloso questa mescolanza era una chiara minaccia all'identità una provocazione una bestemmia sia per gli invasori sia per i sudditi
E voi come in tale queste parole molto forti che solo forte perché s'erano forti le fratture sociali che
The creavano non le unioni che erano spontanea naturale perché queste unioni
Fisiche tra tra tra tra persone di culture e provenienze diverse erano la cosa più naturale insomma dell'incontro tra due popoli ma la cosa che vendeva tutto questo difficile da interpretare e da assimilare nel le due diverse culture più diverse comunità quella degli invasori e quella dei sudditi
Era proprio l'impianto legislativo perché già dall'ora non si voleva dare la cittadinanza
E il riconoscimento la dignità sia i figli sia alle madri
Quindi ci sono è un esempio quello del colonialismo e quello del meticciato di quanto possa essere difficile due culture incontrarsi per riconoscere la dignità l'una dell'altra
E prendere il meglio da quest'unione ecco siamo non sempre nono conclude i poeti volevo fare una domanda al volo
Se noi pensiamo al presidente afro americano Barack Obama che affatto dell'elemento vi razziale diciamo la sua caratteristica più forte perché noi consideriamo il e gli americani considerano Barack Obama il primo presidente nero in realtà il primo presidente meticcio perché la madre bianca del Kansas il padre africano era perché e che dunque la mescolanza produce il meglio
Dell'unione o delle due delle due genetiche che sia che si uniscono ecco se noi invece pensiamo a come noi europei abbiamo interpretato il meticciato e non solo gli italiani perché questo succedeva tu hai citato il Ruanda succedeva
In Ruanda e Burundi nel covo col colonialismo belga
Ricordo che tre anni fa mi sembra se non quattro il primo ministro belga di allora
C'è un cerchio già capo del consiglio europeo chiese in Parlamento come primo ministro formalmente scusa ai minuti
Nati tra i militari belgi e che occupavano il Congo il nome di Ruanda
E perché molto spesso questi fini e non solo venivano abbandonati come i nostri nel senso gli italiani nel Corno d'Africa ma in alcuni casi non strappati dalle madri e attraverso istituti religiosi poi sottratti alle loro comunità di di origine di appartenenza ecco è una storia quella del colonialismo europeo che andrebbe indagata approfondita e tutti dovrebbero fare i conti tutte le nazioni europee che hanno partecipato a quella fase storica
Ecco scusa Vittorio volevo solo date una precisazione nel senso che hai usato il termine che quello fu un incontro naturale tra uomini dell'Occidente donne
Locali a parte ci furono anche ma di meno incontri viceversa no però molto spesso è stato indicato come questi incontri non era un po'di così naturali famosissime la vicenda
Di Indro Montanelli nove della sua ragazzina eccetera ecco da questo punto di vista forse questa precisazione andrebbe fatta no
Che in molti casi non erano giustamente naturali erano erano erano rapporti forzate c'è stata una violenza non raccontata una violenza sessuale sulle donne colonizzate del Corno d'Africa è una è stata raccontata ma al di là della violenza diciamo che l'elemento di maggiore
Per forza era quello dei governi cioè la manca il mancato riconoscimento della dignità di quelle donne di quelle madri diciamo il nido tratta soprattutto di questo data dell'impianto patriarcale misogino con cui si va ma si va in Africa quindi c'è una combinazione mortale di del razzismo e maschilismo con cui si va la vicenda di Montanelli parroco spesso perché Montanelli racconta la storia di questa ragazza dodici o quattordicenne cambia a seconda del del periodo in quella racconta
E lui ne fa diciamo racconto quasi goliardico della sua missione allegra in Africa da esploratore in realtà con quella operazione culturale dal mio punto di vista fa un'operazione di propaganda maschilista molto pericolosa
Che è rivolta soprattutto alle donne alle donne italiane idonea alle donne europee
Perché continua lui fa questo racconto fino alla fine dei suoi giorni quindi fino agli anni Duemila mi sembra l'ultima intervista in cui in cui si vanta di questa sua parte di avventura in in Africa
E lo fa cercando di promuovere un modello di maschile
Che naturalmente prevaricante che naturalmente violento sulle donne in generale sulle donne africane
In modo in modo particolare e come dico spesso se in Italia ci sono molti giornalisti che si sentono i nipoti ideale di Montanelli io voglio sentirmi il décolleté ideale delle ragazze di quel mondo strilla perché la mia bisnonna eritrea
Era una ragazza e che ha vissuto la stessa identica storia il mio bisnonno
Paterno da cui ho preso il il cognome che da qui il titolo del libro il colore del nome era un militare che come Montanelli andò in Africa un po'prima alla fine dell'Ottocento dal Piemonte
E incontro questa ragazza che si torni alla deroga Delbrück era una ragazza che stava a servizio in casa
E da lì nacque il mio nonno paterno Vittorio
Ecco tre ne hai parlato anticipate realtà era mia domanda perché parlato molto di queste donne tra l'altro il colore del nome si apre con una dedica proprio dedicata a una dedica proprio a loro per le donne dici che oltrepassano i confini del nome del colore del tempo e a fine libro quando parli delle donne eritree scrivi
Abbandonate con i figli meticci come vuoti a perdere scarti della memoria
Vivono ormai solo nei ricordi delle altre donne neanche un cenno neanche una riga sui libri un nome sotto i monumenti che l'Italia e l'Europa hanno dedicato agli Rai coloniali ai bianchi ai maschi
Devo rassegnarmi la storia di questa famiglia scrivi è sepolta sotto la polvere ormai dimenticata quanto quelle lapidi spettrale quanto questa casa inutile come il nome che mi hanno lasciato voi come entrare queste parole Vittorio
Sono sono parole forti perché nascono da una sensazione forte di estraneità quando io scavo trovo un sotto diciamo questa con tre desideri cose non dette non raccontate della mia famiglia e della storia nostra collettiva coloniale mi rendo conto che anche il nome che che che io porto è un nome
Caratterizzato da un lato dalla violenza coloniale dal lato dall'altro lato la violenza maschilista dunque è un nome dei padri indegni come programma evocavo Montanelli ma anche questo mio bisnonno fa la stessa identica operazione perché ben Eritrea pochi anni fa due scimmie poi passa un'altra missione lasciando l'ormone della crescita di quei figli
A alla madre eletti le ragazze africane di quel tempo un anno certo i mezzi e molto spesso come ricordavi prima le ho ricopiate anche dalle famiglie di origine quindi si creano un vero problema sociale si calcola che in sessant'anni di colonialismo italiano
Dalla fine dell'Ottocento la metà del del Novecento siano nati oltre venticinque trenta mila figlie e figli meticci Verdi questi sono tre mila hanno ottenuto la cittadinanza
Quindi potete immaginare che divario che c'è
Tra tra tra quella che era una situazione naturalmente sanabile da un punto di vista non solo giuridico per la cittadinanza ma anche di identità e di relazioni sociali perché chi era
Nella condizione di mezzo il meticcio si trova davvero rifiutato dall'una e dall'altra comunica quindi ci son state almeno due generazioni se non tre che hanno vissuto
In questo limbo di appartenenza l'identità di di insicurezza su su chi essere e come esserlo che ovviamente molti meticci come quelli della mia famiglia tentavano di accreditarsi come italiani
Ma in realtà insomma questo dubbio sulla propria identità non hanno credo non l'abbiano mai risolto
C'è
A un certo punto Vittorio detto ci parli dell'AU ANCI troppo nulla la regola americana della goccia di sangue secondo cui al tempo dello schiavismo anche una lontana discendenza africana una sola goccia di quel sangue bastava classificati come nero se la regola si applicasse l'Europa
Scrivi
Sarebbero afrodiscendenti tutti gli eredi dal colonialismo tutti i nipoti da Africa le violenze la segregazione lo sfruttamento degli africani
Sono avvenute lo steso anche senza la deportazione in America e le schiavitù e con Kimi
Pochi ne parlano in Europa quasi nessuno in Italia certo in Eritrea i mitici non avevano catene alle caviglie come i mulatti delle piantagioni dell'Alabama
Le madri non erano state scaricate dalle navi Negri ere cosparsi di olio nauseabondo per farne risaltare la pelle le forme eppure le donne eritree venivano vendute lo stesso come prostitute o come Madani al pari delle spezie dei cavalli dei fucili gran parte dei mulatti americani alla fine sapeva da che parte stare
Sapeva di appartenere alla comunità nera i mitici delle colonie no non hanno mai chiarito da che parte stare chi essere davvero anche ancora se lo chiedono forse come mio padre
Come commenti queste parole sapersi finale Napoli sei entità all'estero senza te querce bravo prima
Sì meticci chiamiamoli così per per per per essere chiari della mia famiglia compreso mio padre tutta la vita hanno conservato questo
Presto un dubbio espresso o meno e hanno tentato di rimuovere la questione dell'identità fino a quando crollare quello cui mi riferivo prima vanno parlavo di Barack Obama viene considerato il primo presidente nero perché essere anche lontanamente di generazione discendenti anche solo in parte
Di una madre di un padre africano che rende parte della comunità degli afroamericani in Europa no
Che ed è questa la grande questione ed è qui qualcosa che io vengo a sapere conosco è una storia quella degli afro europei politiche gli Afro previa col pm
Di che davvero incontrò per la prima volta quando vado a lavorare a Bruxelles e dove il dibattito sulla discendenza africana era molto più avanti che non in Italia in Italia era quasi inesistente parliamo di dieci anni fa
Oggi è diverso la vostra trasmissione il tuo impegno Maria lo dimostra ma dieci anni fa era molto difficile trovare qualcuno che l'Italia potesse anche solo immaginare un'identità afro europea
Di discendenza deficit di di dignità e di difesa con orgoglio della discendenza africana
E invece le dico che Irina Gran Bretagna in Belgio in Francia il dibattito era molto più più più o evoluto e mi consideravano un italiano afrodiscendenti e dunque un altro europeo per me questa è stata una rivelazione
Vittorio tu chiedi il libero con la voce di tuo nonno Vittorio che citavi benissimo prima e i miti sussurra come in un addio
Non avere più dubbi su questo nome non rinnegare lo il nome che porti non è inutile
Non è solamente quello dei padrini dei padri indegni non cesso euro la violenza degli invasori solo quella vergogna
è il nome che hanno voluto le nostre madri e racconta la loro storia contiene tutto il loro amore
Porta questo nome con orgoglio fallo per noi perché siamo esistiti
Ecco invitare trincee già parlato no di tuo nonno
Che porta il tuo stesso nome e cognome ma come ti senti tu un oggi rispetto a questo pezzo importante della tua identità che è fatta emergere con forza passione e coraggio in questo meraviglioso libro
E direi che il libro è servito anche a far pace con questo nome e con questa identità perché quando tu scopri che il tuo cognome viene dalla storia della violenza coloniale e il tuo nome proprio di battesimo viene da un omaggio ai ai Savoia Vittorio Emanuele terzo insomma
Abbastanza è abbastanza conflitti e quello che che che trovi vorresti cambiare nome come si strappa tenuti d'osso e scegliere il primo nome che ci piace cita il libro è una storia il viaggio che io faccio attraverso la storia fino poi Ca'
Fare un viaggio effettivo fisico dall'Europa in Africa in Eritrea alla alla ricerca delle tracce di quei nonni di quella discendenza
è un viaggio che è servito a far pace perché capisci che alla base di tutto c'è la dignità delle madri
Con che hanno usato per crescere questi figli dei grandi sacrifici che hanno fatto le donne eritree fino poi ottant'anni dopo
Rivivere la stessa situazione perché l'impianto culturale ripeto è sempre lo stesso delle leggi sui figli non solo se i cinesi ma anche su quelli che venivano considerati fino al settantacinque figli illegittimi nati fuori dal matrimonio vedi che la storia si ripete con più o meno negli stessi
Negli stessi modi con le stesse forme di negazione diritto a quei fini e alle loro madri
Beh allora capisci che con anche far pace con quell'identità una volta che tu però quella storiella racconti ne fai un oggetto politico ridiscussione dunque credo
Di aver fatto quell'operazione in cui il privato diventa politico e che serve appunto a a sollevare quel velo di ipocrisia che non solo le istituzioni ma anche nelle storie individuali di molte famiglie
Stato stesura troppo tempo perso ecco noi siamo giunti praticamente alla fine del nostro tempo mancano due minuti e mezzo io volevo solo aggiungere poiché non so Marilena
Però appunto molto sintetica tenuto anche ripetere che c'è anche poi il lato che minoritario ma anche quello molto significativo delle invece don bianche che hanno avuto figli da da Africa Nino durante il periodo coloniale anche quello fu una una situazione anche quella fu una situazione veramente molto particolare difficile no
Infatti quella era la situazione più scandalosa perché immaginare una donna europea bianca insieme a un uomo africano
Creava turbamenti ed era un vero tabù è un tabù che poi ci siamo portati dietro anche nella seconda parte diciamo la storia
Post coloniale e quella dal dopoguerra in poi quando molti uomini ragazze dalle ex colonia coi venivano in in Europa e la storia dei miei genitori mio padre decisamente vennero seppelliti Uccio
Nato da comunque generazione di mescolanza
E mia madre decisamente bianca bionda con gli occhi verdi dunque a abbiamo vissuto molte famiglie hanno vissuto quello del ritorno di razzismo situazione ribaltata
Anche nell'Italia repubblicana in cui era difficile affermare la mescolanza con un valore aggiunto come un valore positivo ma veniva guardata con diffidenza per gli stessi motivi per la stessa cultura in fondo razzista perché coloniale
E di cui l'Italia certo non si era liberata
Certo allora noi abbiamo finito l'osso tempo io ti ringrazio molto ringrazio Vittorio lunghi giornalista scrittore come sempre Marilena belli cubo zona Grazie zia ombre appuntamento alla prossima puntata di eccellenza afrodiscendenti nell'ambito di fortezza Italia grazie vita aria grazie Andrea citava