Presentazione del libro di Papa Francesco "Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace" (Solferino e Libreria Editrice Vaticana)

Sì
Risposta dovunque non ci sono altre armi altre sanzioni
Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento credo del PIL e l'acquisto di armi come risposta a questo che sta succedendo adesso pazzia
La vera risposta come ho detto non sono altre armi altre sanzioni altre alleanze politico-militari
Ma un'altra impostazione un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato non facendo vedere i denti come adesso un modo diverso di impostare le relazioni internazionali
Il modello della cura è già in atto grazie a Dio ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico tecnocratico militare
Buongiorno a tutti questo a è un passo per me fondamentale del libro contro la guerra il coraggio di costruire la pace che papa Francesco ha voluto appunto pubblicare con la casa editrice Solferino per me è un onore poter lo presentare qui con
Appunto il rettore della LUMSA con sua Eminenza il cardinale Parolin con il professor Romano Prodi
Ed è un onore farlo in una giornata che voi sapete a essere molto particolare ieri la guerra il conflitto russo ucraino ha avuto un impennata grave ci sono stati missili che sono succhi Herr nel momento in cui c'erano i rappresentanti dell'ONU quindi stiamo vivendo un momento drammatico e per questo io credo che queste parole siano ancora più importanti più significative
Prima di cominciare volevo dare a tutto la parola rettore della LUMSA
Francesco Bonini che introdurrà questo nostro incontro
Grazie presidente introdurrà con un saluto la nostra università
Ha colto veramente con grande piacere la proposta del direttore della lei vede l'editrice Solferino e sono lieto di dare un caloroso benvenuto
A tutte e a tutti per questo evento così importante con tre piccole considerazioni
Che sottolineano come l'accoglienza della proposta sia anche una piena condivisione del titolo ed il contenuto del volume che oggi si presenta in maniera così autorevole
Un primo motivo di ringraziamento è che gli interventi del cardinale paroline e del professor Prodi che saluto molto cordialmente direi concludono e rilanciano una serie di riflessioni che in università
L'università è un luogo del sapere libero critico e creativo gli studenti in prima persona
A partire dagli studenti che animano il cenacolo di studi diplomatici che qui sono presenti hanno sviluppato fin dai primi di febbraio
Dobbiamo sentirci impegnati come università
Per noi utenti con investimento culturale dando testa e cuore e tutte le energie migliori a sviluppare concretizzare le indicazioni che anche papa Francesco incoerente continuità ribadisce
A proposito di quello quando ero giovane il professor Prodi faceva le conferenze al Centro Giovanni ventitresimo si chiamava il modello di sviluppo
La parola che più sento ripetere della seconda considerazione in questi giorni per descrivere il sentimento dei confronti della guerra in corso e angoscia
Sono angosciata sono angosciato sento dire da Giovanni e meno giovani
Personalmente sono anche un pochino adirato
Per le propagande per la prospettiva che serpeggia ormai in modo esplicito di fare di questo conflitto un conflitto di durata indefinita
Perché la guerra
A la capacità come sappiamo dalla storia
Ma la storia come ammoniva De Gasperi è maestra di vita solo se la si studia la guerra la capacità di alimentare se stessa colpendo prima di tutto la gente
L'obiettivo di ogni sforzo non può che essere dare ad un Paese al centro dell'Europa geografica
L'Ucraina un assetto stabile democratico per definire il quale alcuni positivi esempi nella storia d'Italia
E nella storia delle comunità europee delle origini che ha superato un confine su su su cui si sono consumate tre guerre potrebbero certo giovare
Infine oggi al ventinove aprile festa di Santa Caterina
Il diciotto giugno mille novecentotrentanove anche a scongiurare una guerra che si sentiva imminente
Papa Pio dodicesimo proclamò Patroni d'Italia Santa Caterina e San Francesco una donna è un uomo di pace di pacificazione
Lo stesso anno fu fondata per iniziativa della Santa Sede la nostra università la prima pubblica non statale a Roma affidata all'Unione Santa Caterina da Siena delle missionarie della scuola fondate pochi anni prima dell'Unicef in cani
E a fine di quell'anno si ebbe la prima visita di un pontefice ad uno scettico e ormai declinante monarca
Opere di pace concreti lungimiranti preparano comunque la pace
La pace è possibile con opere di pace concrete e lungimiranti grazie grazie veramente ancora grazie a tutti i presenti vedo anche sui mi rese il cardinale Re
Grazie per questa occasione di incontro e di riflessione e buon lavoro a tutti
Ora abbiamo la parola al termine anche al cardinale Caroline
Grazie buongiorno buongiorno a tutti
Leggendo tutto d'un fiato libro contro la guerra
Che le editrici Solferino e le hanno mandato in libreria è in edicola prima di Pasqua
Si rimane colpiti dall'insistenza e dalla radicalità del no alla guerra
Espresso da papa Francesco durante il suo pontificato
E in particolare in questi ultimi due mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina cominciata con l'invasione da parte dell'esercito russo
C'è innanzitutto un rischio da evitare a mio avviso
Quello di considerare gli appelli del successore di Pietro come qualcosa di dovuto come l'espressione di una posizione di principio
Divisi in Carnaby tra alla quale si può concedere al massimo l'aggettivo di profetica con il sottinteso di utopistica
è un modo disincantato di guardare al magistero del Papa che al fondo denuncia l'esistenza di un presunto iato
O meglio di un fossato sempre più largo tra la sua parola e la realtà dei fatti tra gli appelli e gli accadimenti sul campo
Ebbene definisco questo come un rischio da evitare
Perché l'approccio che ho appena descritto non fa i conti fino in fondo con le parole del vescovo di Roma e soprattutto con ciò che le ha originato
Vale a dire con le ragioni profonde che vi sono sottesi
Ed è innegabile che la radice ultima del messaggio di pace e di non violenza che ritroviamo nelle parole di Papa Francesco sta nel Vangelo
A Pietro che per difenderlo aveva sfoderato la spada tagliando l'orecchio a Michaux servo del sommo sacerdote Gesù ordina di rimettere al suo posto l'arma
Quindi guarisce il ferito
Il crocifisso che inerme sul patibolo affrontato la morte ingiusta senza reagire rappresenta tutti vinti e gli umiliati tutte le vittime dell'ingiusta violenza
Questo vuol dire allora che non esiste più il diritto alla legittima difesa ovviamente no
Non si può pretendere che qualcuno ingiustamente attaccato non difenda i suoi cari la sua casa la sua patria il Catechismo della Chiesa cattolica prevede tale diritto in relazione ai conflitti e lo descrive con queste precise parole al numero due mila trecento otto e cito tutti i cittadini e tutti i governanti sono tenuti ad adoperarsi per evitare le guerre fintanto che esisteva il pericolo della guerra e non ci sarà un'autorità internazionale competente munita di forza efficaci
Una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento non si potrà negare i governi il diritto di una legittima difesa
Ma il paragrafo successivo del catechismo al numero due mila trecentonove precisa
Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare
Tale decisione per la sua gravità è sottomesso a rigorose condizioni di legittimità morale
Occorre contemporaneamente che il danno causato dall'aggressore alla nazione alla comunità delle nazioni sia durevole grave e certo
Che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci
Che ci siano fondate condizione di successo
Che la ricorso alle armi non proprie non provochi Mali e disordini più gravi del male da eliminare
Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione
Vorrei sottolineare in particolare queste condizioni attirando l'attenzione sull'ultima relativa al grandissimo peso della potenza dei moderni mezzi di distruzione
A mio avviso non possiamo prescindere da queste considerazioni e condizioni le quali rendono imparagonabile la situazione attuale con situazioni che si sono verificati in passato
Ricordiamoci quanto scrisse don Lorenzo Milani nella sua lettera ai giudici
Ora abbiamo letto a scuola su segnalazione del giorno un articolo del premio Nobel Max Born
Dice che nella Prima guerra mondiali morti furono cinque per cento civili e novantacinque per cento militari
Si poteva ancora sostenere che i civili erano morti incidentalmente nella seconda quarantotto per cento civili e cinquantadue militari
Non si poteva più sostenere che i civili fossero morti incidentalmente in quella di Korea ottantaquattro civili e se ottantaquattro per cento civili e sedici per cento militari si può ormai sostenere che i militari muoiono incidentalmente il grande cambiamento in questo senso lo hanno portato in potermi mezzi di distruzione impiegati a partire dalla seconda guerra mondiale che ha contato decine di milioni di vittime civili
Non possiamo più discutere di guerre giuste senza tenere in debita considerazione il fatto
Che oggi molto più che in passato le prime vittime della guerra sono i civili innocenti ha motivo di armi distruttive solo all'apparenza intelligenti
Nell'enciclica fratelli tutti Papa Francesco scrive
Facilmente si opta per la guerra avanzando ogni tipo di scuse apparentemente umanitarie difensive o preventive ricorrendo anche alla manipolazione dell'informazione
Di fatto degli ultimi decenni tutte le guerre hanno preteso di avere una giustificazione
La questione e che a partire dallo sviluppo delle armi nucleari chimiche biologiche e delle enormi e crescenti possibilità offerte dalle nuove tecnologie
Si è dato alla guerra un potere distruttivo incontrollabile che colpisce molti civili innocenti
In verità mai l'umanità ha avuto tanto potere su se stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene
Dunque non possiamo più pensare alla guerra come soluzione dato che i rischi probabilmente saranno sempre superiori all'ipotetico utilità che le si attribuisce davanti a tale realtà oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta mai più la guerra numero duecentocinquantotto dell'enciclica
Propongo ora una seconda considerazione in merito agli appelli del Papa e alla loro origine abbiamo citato quella profondamente evangelica
Non possiamo però tra lasciarne un'altra altrettanto importante
Ed è quella legata alla storia recente e alle esperienze degli ultimi decenni
Guardando le cose in questa prospettiva non possiamo non riconoscere che le parole degli ultimi Pontefici dunque senta limitarci soltanto a quelle di papa Francesco
Sono state al contempo profetiche realistiche papa Francesco nell'introduzione al libro ricorda che suo storico pellegrinaggio in Iraq del marzo due mila ventuno
Che ha seguito le vicende irachene non fa fatica ad ammettere la legittimità e Luigi lungimirante profondo realismo della posizione espressa a più riprese da San Giovanni Paolo secondo quando implorava le forze dell'Occidente di non muovere la guerra contro l'Iraq
L'uccisione di centinaia di migliaia di persone
La distruzione delle case e delle infrastrutture della convivenza e le ferite ancora sanguinanti nei pori delle persone in un Paese ancora vittima di attentati
Sono conseguenze sotto gli occhi di tutti a quasi vent'anni dall'ultimo conflitto
E mi fermo soltanto a questo esempio senza citare i tanti altri possibili
Che ci fanno comprendere la profonda ragionevolezza della posizione contraria alla guerra espressa dei pontefici nell'ultimo secolo
Dalla famosa inascoltata nota di pace di Benedetto quindicesimo nel mille novecentodiciassette
Agli ultimi appelli di papa Francesco per una tregua Pasquali in Ucraina
Passando per gli interventi alle Nazioni Unite in occasione dei viaggi apostolici e per le encicliche quali Pacem in terris di San Giovanni ventitreesimo e la già citata fratelli tutti di papa Francesco
E come se schiacciati sulla quotidianità e sulla contemporaneità pieni di informazioni di ogni genere non esenti da tecnico USA e propaganda
Avessimo dimenticato il passato e passato non di secoli fa ma quello di pochi anni fa
E come se avessimo dimenticato le tante guerre combattute oggi in varie parti del mondo alimentate dal commercio di armi guerre devastanti per le popolazioni civili per i bambini che ne sono le prime vittime
Papa Francesco da molti anni parla di una terza guerra mondiale a pezzi con i vari pezzi che si stanno unendo sempre di più
La Siria lo Yemen il Tigrai e tante altre
Su queste guerre il Papa non ha mai smesso di attirare l'attenzione chiedendo di non assume farmaci di mantenere desta la nostra attenzione
E proprio a partire dalla coscienza di quanto è accaduto e sta ancora accadendo in tante parti del mondo che papa Francesco parla ripetendo il suo no alla guerra
E la sua supplica affinché i governanti desistendo dal continuare questo inferno di distruzione e cerchino soluzioni negoziali anche a prezzo di sacrifici
Lungi dall'essere dunque utopistiche le parole del Papa rappresentano uno sguardo lungimirante e concreto
Mi rendo perfettamente conto che affermare questo può sollevare l'obiezione di chi dice ma allora in concreto che cosa si sarebbe dovuto fare
E oggi che cosa si dovrebbe fare
Tentare una risposta ovviamente non è semplice ho già detto in un'altra occasione che non ha senso piangere sul latte versato e dunque cercare colpe o responsabilità od omissioni
Non ha senso parlo per colpevolizzare qualcuno né per scusare con assurde giustificazioni l'attuale comportamento di qualcun altro
Invece ha molto senso cercare di farlo per non incorrere più in futuro negli stessi sbagli
E per comprendere come si sia arrivati fino a questo punto scrivendo la parola fine almeno così mi pare
Al Periodo di Pacino augurato dopo la fine della seconda guerra mondiale e alle tante speranze nate dalla fine della guerra fredda
E della caduta del muro di Berlino a poco a poco le barriere abbattute sono state ricostruite
Invece di includere abbiamo continuato a costruire un mondo fondato sulle alleanze militari e sulle colonizzazioni economiche
Guardare a ciò che è accaduto negli ultimi decenni ci dovrebbe convincere della necessità di confidare maggiormente negli organismi internazionali e nella loro costruzione
Cercando di renderli di più una casa comune dove tutti si sentano rappresentati
Al tempo stesso ci dovrebbe convincere della necessità di costruire un nuovo sistema di relazioni internazionali non più basato sulla deterrenza o sulla forza militare e questa è una priorità
E lo è perché se non riflettiamo su questo se non lavoriamo spero questo siamo destinati a correre verso il baratro della guerra totale
Mi sento gelare le vene e i polsi a rileggere le parole di Giorgio la Pira che diceva la guerra come si concepiva nell'età pre atomica estinta
è una ressa annuo no paura perché se avvenisse distruggerebbe il pianeta
Di fronte ad armi nucleari sofisticatissimi me necessario costruire la pace educare alla pace parlando e cito ancora la Pira non di guerra inevitabile ma di pace inevitabile
Capisco che anche dopo queste mie affermazioni qualcuno potrebbe nuovamente domandarmi allora che cosa si fa in concreto
In concreto si tratta di abbandonare lo schema di guerra e di assumere lo schema di pace come ci chiede papa Francesco
Abbandonare lo schema di guerra significa ad esempio non far ripartire la corsa sconsiderata e folle verso le riassumo il riarmo sulla quale il Pontefice ha attirato l'attenzione con parole forti
Nel mondo sono già presenti armi in grado di aumentare più volte l'umanità
Davvero ne dobbiamo costruire altre spendendo miliardi che potrebbero essere impiegati per consolidare il welfare aiutare le famiglie garantire l'assistenza sanitaria milioni di persone che ne sono sprovviste offrire cibo e acqua milioni di persone che muoiono di fame sete
E l'enciclica la ho dato sì
Ci ha insegnato che i problemi corrotto globali richiedono risposte globali fenomeni che siamo abituati a considerare separati sono in realtà interconnessi
Serve un cambiamento profondo di mentalità anzi una conversione
Abbandonare lo schema di guerra riassumere lo schema di pace significa rafforzare la partecipazione agli organismi internazionali e anche ritrovare una maggiore capacità di iniziativa europea
Quella in corso in Ucraina è una guerra una tremenda guerra nel cuore dell'Europa e dell'Europa cristiana
Non entro nel merito delle decisioni che i vari Paesi hanno preso per l'invio di armi all'Ucraina che come nazione ha diritto a difendersi dall'invasione subita dico soltanto che limita limitarsi alle armi rappresenta una risposta debole
Sì le armi sono una risposta debole non una risposta forte
Una risposta forte una risposta che intraprende cercando di coinvolgere tutti iniziative secondo lo schema di pace
Cioè iniziative per fare cessare i combattimenti per arrivare a una soluzione negoziata per pensare a quale sarà il possibile futuro di convivenza nel nostro vecchio continente
Assumere lo schema di pace significa intraprendere quell'iniziative straordinarie citate anche negli articoli cinquantuno e cinquantaquattro della Costituzione italiana
Finalizzate alla pace e alla sicurezza internazionale per cercare una soluzione pacifica il conflitto
La comunità internazionale ha l'obbligo non di far proseguire la guerra ma di attuare ogni possibile iniziativa politico-diplomatica per arrivare a un cessate il fuoco ed una pace giusta
Una pace duratura non può essere affidata soltanto alle deliberazioni dell'aggressore e dell'aggredito
Abbiamo il dovere di fare di più per la pace
Da questo punto di vista l'Europa può essere forza di propulsione
Ma ancora non basterebbe servono la creatività e il coraggio per andare oltre i blocchi per coinvolgere tutti come ha ricordato di recente il costituzionalista Gaetano Azzariti c'è bisogno dello spirito che Aldo Moro interpretò a Helsinki nel mille novecentosettantacinque andando oltre la logica dei blocchi coinvolgendo tutte le nazioni
Durante quella conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa Est ed Ovest si unirono sulla via della distensione
E permettetemi di ricordare a questo proposito il ruolo svolto allora dalla Santa Sede e dalla delegazione guidata dal futuro cardinale Agostino Casaroli
La pace nell'interesse dei popoli la sicurezza internazionale e nell'interesse di tutti oggi c'è bisogno di ritrovare questo spirito c'è bisogno di una nuova conferenza di Helsinki
L'enciclica fratelli tutti Papa Francesco scrive ancora la guerra non è un fantasma del passato ma è diventato una minaccia costante
Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti occorre proseguire senza stancarsi nell'impegno di evitare la guerra tra di nazioni e tra i popoli
A tal fine bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto l'infaticabile ricorso al negoziato ai buoni uffici all'arbitrato come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite vera norma giuridica fondamentali
Di fronte alla tragedia che vediamo accadere in Ucraina di fronte alle migliaia di morti e i civili uccisi alle città sventrate ai milioni di profughi donne vecchi e bambini costretti a lasciare le loro case
Non possiamo reagire secondo quello che il Papa chiama lo schema di guerra
Questo sacrilegio come Francesco l'ha definito che continua ad essere perpetrato va fermato assumendo lo schema di pace non sarà mai troppo tardi se riusciremo ad applicarlo grazie
Non funziona
Troppi microfoni
Ma
O o o ben poco da aggiungere a quello
Che ho detto il cardinal Paroli
Questo è un libro
Che
A tutto l'aspetto conclusivo secondo me sui problemi della pace
Riprende alcuni discorsi alcuni re pronunciamenti fondamentale del Papa
Allora figlie c'è un
Analisi
Il titolo ieri su affermazioni progressive del papato nei confronti delle guerre
Il ultimi duecento anni e poi c'è questa prefazione
è interessante perché è stata scritta e il ventinove marzo proprio oggi il ventinove aprile un mese fa quindi
Dedito avevo fatto anche presto metterla in macchina no che rafforza ancora di più proprio il concetti e quasi la rabbia
Nei confronti di quello che sta avvenendo erano cioè non è una
Non è una predica non è un'esortazione ma parte dal quella analisi politica che il Papa aveva fatto perché quando aveva detto inizio da guerra una guerra mondiale a pezzi
Io l'avevo preso anche come un paradosso
Invece l'analisi da politologo
Cioè
è cominciato in varie parti e adesso questa guerra
Un pezzo perché è geograficamente
Limitata ma è mondiale
è assolutamente mondiale perché porta in
Crisi l'economia mondiale i rapporti fra i Paesi sta secondo me riorganizzando tutta la politica mondiale
Grazie pensate
A allora voto all'assemblea dell'ONU
Il Papa fa sempre appello all'ONU
Appello che nell'ultima parte mi sembra quasi disperato
Cioè di rimpianto per quello credo lui non ha fatto
Proprio perché ci speravamo molto abbiamo visto chiara perso di potere ma
Per lo all'ONU
Proprio perché non riesce
Non non si non c'è più l'atmosfera in cui cambia il pannolino ha ricordato con molta giusta è in fasi
Indi
Far le conferenze internazionali gli accordi
Ha ricordato e sia in chi ma durante la guerra fredda
Noi avevamo un certo ritorno o un certo appello al dialogo e alle conferenze questo è un momento incredibile in cui
Non non c'è dialogo non c'è assolutamente dialogo non
Viene ritenuto ancora immaturo il momento in cui si possono creare qualche intermediario o sul porzione in qualche modo pensare come avviene una soluzione
Però la cosa è diventata è diventata è diventata Monia né e quindi Mollino io personalmente confermo quello che ho sempre sostenuto fin dall'inizio che qui scendono intervengono gli Stati Uniti e la Cina come raccordo fra di loro
Deve intervenire difficilissimo di pre risolvere questo problema tanto il potere che la Cina sulla Russia tanto il potere che gli Stati Uniti hanno nei confronti della NATO nei confronti dell'Ucraina
è questo è il e il discorso no una guerra mondiale in cui non c'è un dialogo
Non c'è un dialogo
Interessante anche il richiamo
Che faccio imminenza
Che serva Bellosi
Tutto sia dopo quello prodiano sia soprattutto alla fine della guerra fredda che si potesse in qualche modo avere la pace senza una sistemazione organica senza una
Una riesame globale della politica mondiale almeno nella come d'altra parte se vi ricordate bene
Fu scritto il famoso libello la fine della storia per cui si pensava a un secolo di Stati Uniti dominanti e non c'era bisogno di una conferenza internazionale no
E dopodiché non c'era Lotus gli sono piovute
Si è lasciato
Anche su discorso degli equivoci sul problema di quanto potesse estendersi la NATO o meno senza provocare
Provocare irritazione da parte russa suoi si è pensato che il mondo indefinito con un ONU che perdeva culturalmente d'autorità possesso potesse in qualche modo garantire la pace
Ecco Papa su questo nella introduzione a questo libro
Se posso usare un termine che riguarda sua scelta violentissimo
E violentissimo perché
Proprio un inquisitoria noi diceva dove siamo andati lo dove siamo andati a finire qui non c'è dialogo una guerra diventa mondiale gli pezzi è interessante perché dice i pezzi si sono saldati fra di loro le tensioni ne hanno fatto una tensione globale follia sacri lei gli euro infamia barbarica
Per sembrano termini un assolutamente ultimativi quasi mi verrebbe dire se posso usare quasi disperati con un
Osservazione molto chiara sulla guerra specifica precipue papà dice l'Ucraina aggredita e invasa
Cioè in una assolutamente esitazioni su questo iter primi ecco
Poi richiama anche interessante il
L'unico richiamo che fa a don Tonino Bello
Cioè che univa al problema della pace il problema dello sviluppo
Non è una scortesi che poi il contenuto di tutto il suo libro ecco questo è il senso il senso di questa di questa pubblicazione solamente poi più tutti gli aspetti particolari che sua Eminenza già illustrato come
Ritenga
L'arrivo del armamenti moderni soprattutto dell'arma nucleare costituiscano qualcosa che
è impensabile appropriano Cino e Lillo
Che lui pieno su quale nemmeno possiamo riflettere menti infelice se ampiamente parlato in questi giorni ecco queste sono le riflessioni immediate che volevo fare Prodi
La direttrice di oggi
Sia dai lavori e io volevo ripartire da sua Eminenza perché mi colpisce molto quando lei dice
Bisogna far tacere le armi bisogna fare una azione diplomatica ci sono stati appunto di appelli Papa Francesco è passato un mese come giustamente diceva il professor Prodi da quando il Papa aveva scritto questo primo articolo da quando voi appunto si è deciso di raccogliere tutti i suoi appelli in questo libro lei crede davvero che ci siano ancora le condizioni per rimettersi al tavolo delle trattative
Io non lo so se se ci sono
Le condizioni per rimettersi al tavolo delle trattative forse
Personalmente per quanto ho potuto seguire
Se le piuttosto negativo e pessimista al al riguardo
Anche perché tentativi ce ne sono stati alcuni avviati alcuni semplicemente proposti che non hanno avuto nessun seguito
Ma
Io penso anche nello stesso tempo che non ci sono altre alternative bisognerà continuare a proporre ecco che prima di tutto si fermino in combattimenti si fermeranno le azioni belliche e poi si torni a trattare direi che era mi pare molto importante che si torni a trattare senza precondizioni ecco io credo che uno dei grandi
Delle grandi difficoltà dei grandi scogli che si stanno sperimentando in questo momento proprio a livello delle trattative che ci sono state o che ci sono ancora ieri sera mi diceva qualcuno dall'Ucraina
Che continuano a parlarsi attraverso la videoconferenza non ci sono incontri
Diciamo in presenza ma attraverso appunto da remoto
Importante che non ci siano precondizioni e qui in modo tale che si mettano sul tavolo tutte le opzioni e che lentamente si cerca di trovare delle delle soluzioni delle soluzioni condivise
Noi dobbiamo insistere su questo mi pare che non ci sono altre non ci sono altre vie ecco altrimenti la guerra continuerà a divorare coi figli dell'Ucraina e la pace che si costruirà non sarà una pace
Come sottolineavo non sarà una pace giusta non sarà una pace duratura ma soltanto un'imposizione di alcune condizioni che come abbiamo visto dalla storia ecco poi sono la premessa
Di altre tensioni sono la premessa di altri conflitti sono la premessa di altre di altre guerre la pace deve essere una pace giusta una pace ecco che concordata moto tale che ecco Fossa possa durare sia resistente sia solida quindi io direi che la mia risposta soprattutto un auspicio uno scricciolo ecco che si possa veramente
Dare ha detto laddove ad una ripensamento mostrare quella flessibilità ecco perché evidentemente posizioni rigide non permettono il negoziato comporta sempre un certo compromesso
Ecco da parte di entrambi che posizioni rigide non possono fatte di precondizioni non possono portare a nessuna conclusione io spero che ci sia ancora volontà
Ecco di arrivare a questa a questa cioè di accettare questa flessibilità e di arrivare insieme ad una conclusione
Professore le precondizioni di cui appunto parlava il cardinale Parolini in realtà ci sono da entrambe le parti soprattutto a parte della Russia e naturalmente le autorità ucraine presidente tedeschi in generale
Quando c'è questa situazione di stallo come se ne esce
Ma
Lo show molto
Scettico nel pensare che si possa avere una soluzione che nasca dal dialogo però occorre in Russia
Qui io congelate questa misto di guerra che il militare e civile assieme con un odio profondo intenso
Qui veramente proprio perché i pezzi sono diventati mondiali
Bisogna che ci sia un
Una soluzione a livello mondiale allora vediamo
Quali sono le condizioni razionali perché questo posto in qualche modo a venire
Il riso con il fatto che
Si stiano rimettendo tutti adagio adagio cioè il il danno di questa guerra sta diventando così generale
Capisco che sto dicendo una cosa
Molto di basso livello ma la vita è fatta così
Che finché non non capiscono che il stato costruendo un disastro diventa difficilissimo riuscire raccordo allora la Cina prevede il suo tasso di sviluppo
Molto molto abbassarsi Poli naturalmente la politica interna ne sposta le ragioni ora sul corridoio sulla guerra o su altri in problemi di vista
Sta in questa fase storica a guardare no solare sembra che aspetti di vedere
Chi vince o comunque che
Usi in la la la rara la vecchia
Perché tetto della strategia cinese che la guerra dice che non la fa
Pesci con
Tre espressioni contraddittorie non solo un solo di governo anche della stampa cioè la Russia è nostra clicca ma i confini non si toccano
Ora voglio dire solo due due cose che lo non stanno insieme nella vicenda quando su dicono cose che non si stanno assieme nella politica internazionale
Ebbe
Vuol dire che sia un altro obiettivo no serviti lo appunto DT di stare alla finestra
Resoconto degli Stati Uniti cresciuto coloro che hanno finora sempre meglio rimesso dalla tensione internazionale perché hanno sufficienza di regia
Hanno Cerciello prima notevole a simmetria fra i due leader mondiale dei pro cioè
La Cina c'ha il venti per cento della popolazione mondiale il più grande gruppo industriale
E solo il sette per cento delle terre adatte delle terre coltivabili
Non ha materie prime energia e quindi è tutta proiettata verso all'esterno
Quindi una una guerra di questo tipo le provoca già dall'inizio dei problemi negli Stati Uniti
Che hanno sufficienza
Sul possibile del Gia addirittura a sufficienza agricola anzi surplus agricolo i problemi nell'immediato
Ma la economia americana avuto un corpo in basso estremamente forte e le preoccupazioni sia inflazionistiche
Di di difficoltà economiche stanno diventando estremamente forti cioè io
Proprio perché entrambe le grandi potenze hanno un appuntamento politico a novembre
Di uguale importanza diritti
Elezioni politiche da un lato
Rinomina
Della presidenza dall'altro
Io mi auguro che questa col che una crescente difficoltà interna che
Tocca tutte le grandi potenze possono essere una spinta per un minimo un minimo di saggezza come vedete ci metto tanti ma non ci metto tanti da ma visto che mi avete chiesto
Se si poteva in quale direzione si poteva aprire uno spiraglio di pace e queste acque naturalmente è chiaro
Le potenze possono lavorare verso qualsiasi attraverso qualsiasi intermediario no posso qua se la Turchia può essere Israele porselo singolo personaggio ma
Si deve essere
Il momento purtroppo tratta la situazione mondiale che il compromesso deve giovare entrambe questo è quello che io penso
Volevo prima di chiudere fare una domanda entrambi la stessa domanda lei ha citato una Conferenza di Helsinki ieri presenti Mattarella a invocato proprio questo nello spirito di Eltsin e non di alta lei crede che ci possa essere questa la soluzione era chiara entrambi Cardi
Sì io
La propongo soprattutto ecco adesso la forma in cui
Questa
Questa iniziativa potrebbe prendere corpo può essere anche varie l'importante a mio parere tornare allo spirito allo spirito di Helsinki no perché poi che poi è stata anche una una proprio come dire una espressione che uscita dalla Conferenza oltre che la l'accusa la l'osceno cioè la l'organizzazione per la pace e la sicurezza in Europa c'è stato anche è stata coniata proprio questa espressione di spirito di Helsinki io credo che bisogna tornare tornare quello perché anche lì anche lì
C'era questa questa come dire contrapposizione no ed eravamo in tempi di guerra fredda ramo in tempi di guerra fredda
E le tensioni aumentavano c'è stata ecco forse è la parola giusta è quella della saggezza c'è stata la saggezza di qualcuno che ha detto dobbiamo fermare questa deriva
E questa deriva si è fermato appunto a mettendo insieme diciamo i vari protagonisti e uscendone con appunto un risultato notevole che ha permesso punto di produrre anche tanti cambiamenti in Europa
Ecco io credo che bisogna che bisogna tornare a questo perché questa guerra
Forse
Nessuno pensava che sarebbe scoppiata nei giorni immediatamente precedenti che si sarebbe trovato qualche éscamotage diciamo qualche soluzione ma io ho l'impressione che che questa guerra alla fine ecco è stata una conseguenza in un certo senso ovvia
Di tutto un processo che sia venuto a diciamo a produrre durante questi questi ultimi decenni Nino quando si è parlato la Santa Sede l'ha sempre fatto l'assunto come uno dei punti fondamentali
Dell'erosione del multilateralismo
Quando si è parlato di questo e ci vedeva si vedeva che le nazioni il responsabile delle Nazioni non credevano più in una soluzione comune dei problemi
Ma ciascuno cercava a modo suo
E in base soltanto ad interessi di nazione o di gruppo di risolvere i problemi è logico che ricordò povere
Si poteva evitare ma che ci sarà si sarebbe andati verso questa questa questa conclusione sia da sempre di più
Verso conclusioni simili appunto la terza guerra mondiale a pezzi ecco se non si metterà fine a questa a questa tendenza ecco per questo credo che bisogna richiamare questo spirito punto che ha potuto davvero essere una come dire un rimedio a quella situazione e dare origine anche ad una è andato perduto troppo presto lo spirito di sì
C'è
Alla fine
Cose strane ma ma si sono passati
Poco più di vent'anni
Poco più di vent'anni ancora già quando
Si era assistito a una a una conferenza nato in Russia
In cui si era
Ma esso sul campo l'idea di cooperazione molto forte siamo all'ultima conferenza stampa che io da presidente della Unione Europea già accordato con tutta l'Unione Europea fatto con presidente Putin
E un giornalista ha chiesto ma quando la Russia terrà nell'Unione Europea
Cioè poi evidentemente abbiamo risposto entrambi no perché troppo grande eccetera ma quando c'è questa domanda vuol dire che
Ancora doveva cominciare a questo deterioramento progressivo che si è staccato ed è stato rapidissimo è cominciato nel due mila sette due mila otto è poi proseguito con una incomprensione totale
è questo è un un aspetto preoccupante altro aspetto
Molto preoccupante
è che se non non abbiamo anche a livello europeo
Una conferenza decisiva
Questa guerra non poche cambiare anche e i rapporti di forse in Europa
Allontanando dalla quello che noi vogliamo cioè perché il Papa stesso indica come l'Europa come diciamo così un non dico un arbitro ma insomma un conciliatore nella politica mondiale perché
E qui e il monito del Papa impressionante perché si scaglia contro il due per cento delle spese militari ma sono state bloccate in questi giorni del più grande Paese europeo Germania e
E quindi in netto contrasto di questo guardate che
Questo è una decisione di enorme portata per il futuro dell'Europa se non
Se non
Provvediamo subito perché a Germania campanile enormemente grande no a livello europeo
Libania non ho nessuna paura del tipo autoritario la Germania è un Paese democratico ancor più dell'Italia tanto per esser chiaro ma o quantomeno ma ci vedete
Un riarmo autonomo di un Paese di una dimensione così grande di una forse per una così grande crea forzatamente un rapporto industria
Industria politiche al governo eccetera che renderà molto più difficile la politica comune europea nel futuro
Abete cioè e è un quando si dice che una guerra che cambia cambia tutto tutti i riferimenti compreso con gli interni europee e
Allora qui siamo in un se volete c'entra poco non non è direttamente legata al diploma
Invece è legato
Ecco che il conduttore nel ruolo di tutto questo
Se noi non nel nostro piccolo europeo diciamo così non provvediamo d'urgenza a creare legami stretti fra i Paesi nella politica estera politica Preacher dopo diventa molto più difficile
è chiaro
Ciò che approviamo avuto una
Una solidarietà economica che
Tre anni fa tre anni me lo fa nessuno ci aspettano Next Generation iniziativa tedesca
Tutti eurobond sembravano a una favola improvvisamente a dei vescovi
Cioè la grande rete al check up se ne va la Gran Bretagna presi che tanti aspetti è stata negativa ma sulla solidarietà
Indubbiamente con con la Gran Bretagna dentro nel Generation non si faceva in terzo luogo la Germania ha capito
Il suo ruolo anche economico porta pesce solo in ambito europeo adesso è la Francia
Ci deve capire incide per capire come strappo
Capire che all'arma nucleare
Ha il diritto di veto alla alla al Consiglio di Sicurezza a l'esercito dovrà deve affetta sì prima che il riarmo
è rimetta la tensione fra i Paesi europei cioè dobbiamo trarre le lesioni di quello che sta succedendo anche nella nostra politica interna poi macro avrà il coraggio di farlo non avrà non lo so
Ma è chiaro che
In questo momento
La Francia che insieme all'Italia alla Spagna ma la la gara la Francia diciamo la Spagna Germania e Italia deve proporre una cooperazione rafforzata nell'ambito della politica estera
E c'è la difesa come è stata l'errore poi chi ci sta ci sta ma si crea
Come la
Cosa che nell'economia ha creato attacchinaggio con fatica una solidarietà se non la facciamo nella politica estera l'Europa non può raggiungere quella funzione
Indispensabile in questo grande scontro mondiale ecco perché questa è davvero una guerra
Una guerra che
Che cambia tutto poi ragionamenti del genere li potremmo fare anche nel nell'istruzione intermedi Cile Stati Uniti fatta a livello europeo perché si è più vicini ma è un cambiamento prossimo
Grazie professore grazie al terminale pariolini grazie alla LUMSA per questa nella presentazione in questa splendida giornata grazie a tutti