Presentazione del libro di Leonardo Terrusi «Onde convenne legge per fren porre. Dante e il diritto» (Cacucci)

E allora accontento il professore partito
Dal va
Dall'eccidio
Bene
Grazie per essere intervenuti a questo incontro ringrazio la presidente del senato per la cortese ospitalità ringrazio la ministra Cartabia che è arrivata direttamente da Strasburgo dopo una giornata presumo molto molto impegnativa ma anche il piacere di salutare e ringraziare la ministra della pubblica istruzione del precedente
Governo saluto tutte le autorità
E le personalità presenti
Ringrazio di prestigiosi relatori che hanno accettato di presentato è questo libero
E ringrazio
La fondazione il presidente letta all'architetto De Santis ringrazio la fondazione
De Santis per aver presso l'iniziativa di organizzata e questo incontro averci offerto questa occasione
E devo dire che
Vi è una strana coincidenza tra questa proposta fattacci dalla Fondazione De Santis e l'ispirazione
Da qui nasce il libero e la collana di cui gli fa parte
Le coincidenze non sono sempre causali anzi come sapete Young riteneva che non ci fosse nulla di causale nelle coincidenze il fatto è che quando abbiamo concepito questa collana
Siamo partiti proprio da alcune considerazioni una delle quali fatte da Francesco De Santis parliamo prima che noi
Architetto De Santis Succi conoscessimo l'architetto De Santis per chi non ha munto ti saperlo e il nipote del nipote del Francesco De Santis cioè era il nonno di suo nonno secondo una tradizione familiare
Devo otite veramente inviti a pile e io avevo letto
Un gruppo
Così mi era capitato di leggere che durante il suo Silvio perché come lei
Sa bene e ci spiega ma ha subito tante vicende Francesco De Santis nella sua vita compreso il carcere e compreso connessi in trio l'esilio
Dunque molti del quarantotto il Svizzera per quattro anni in questi quattro anni
Il suo lavoro fu un insegnamento al Politecnico di giuridico
Cioè corsi di lettera turca per di ingegneri erano corsi liberi ma nella produzione tenuta ad inizio oggi uno di questi ambienti insiste insegnamento de Santis spiega perché al suo apparire pure essendo corsi liberi e fondamentale per un ingegnere ma lui dice per ogni professionista che si occupi di una tecnica l'avvocato il giudice l'architetto è fondamentale per studiare Dante studiare Petrarca studiare Manzoni e fa proprio tra le varie categorie all'esempio del giudice che pretenda Dini lavorare studiando semplicemente i codici eh le leggi e dice che questo giudice non è un giudice affidabile ha sicuramente una capacità di giudicare limitata e la sua attività o avvenire
Dice perfetti rovinosi per la società ora nel nostro piccolo la Biblioteca di cultura giuridica di cui fa parte questo volume a la finalità di allargare per noi giuristi
L'orizzonte
E di leggere il diritto come espressione della cultura di una società da un lato e di cogliere dall'altro l'intreccio tra il diritto e altri saperi lavorare sui confini tra diverse espressioni culturali
E un altro degli ispiratori di questa collana e Francesco Carnelutti che come la ministra Cartabia spesso
Scelta
Raccolse i suoi appunti extra giuridici in un delizioso libro un delizioso per molto di più che delizioso libro che si chiama a tempo perso pubblicato nel corso degli anni cinquanta
E nella introduzione a questo libro
Un afferma chi conosce solo il diritto non conosce il chi Fitto
Una cosa che la ministra pipe ormai ci frequentiamo abbiamo un un incontro almeno alla settimana bianca e ed è una cosa quindi tiene moltissimo ieri siamo stati all'inaugurazione della nuova sede della scuola e della magistratura
E lo ha ribadito così come il presidente Mattarella ha raccomandato ai giudici di studiare la vetta il tetto oggi sui lite sui telegiornali
Ora che cosa significa conoscere altro oltre il diritto che il giudice deve essere un tuttologo che deve sapere tutto che deve essere un grande erudito io non credo
Sia questo e fra l'altro non norme possibile che noi conosciamo Dante in maniera
A livello in cui il lo conosce chi a Dante ha dedicato la sua professione significa però avere curiosità di sapere e acquisite con gli anni la consapevolezza che il sai e più sai di nomina sapere avete cultura extra giuridica e comunque avere cultura significa vivere questa consapevolezza avete il giudice colto non è uno che sa tutto mai uno che ha e un giudice che ha la consapevolezza dei profughi limiti
E lavora in questa all'interno di questa consapevolezza e coltivando il desiderio di a prendere
Il più possibile anche quando arriva ad una certa ad una certa età
Altri questo desiderio con l'età personalmente ma per il penso che
Cavalcato da a tanti
E un desiderio che diventa sempre più consistente e la nostra collana
In questa prospettiva si muove tra i sui confini tra diritto e altre discipline ci sono dei libri sul rapporto tra diritto sul confine diritto economia sul diritto
Sul confine diritto Psicologia ricerche storiche ricerche ai confini della filosofia i due prossimi libri che verranno pubblicati su una ricerca storica
Di Paolo Spaziani
Sulla storia del diritto processuale civile tra il codice del mille ottocentosessantacinque e il Codice del mille novecentoquaranta e l'ultimo libro che niente arrivato
A pochi giorni fa e della presidente Gabriella Luccioli che riflette sul diritto e scelte Titti in ditta quindi riflette sulle norme e interpretazioni giuridiche ma ardito so di i problemi esistenziali e filosofici fondamentali
Ovviamente non potevamo non percorrere anche il confine dal rapporto tra diritto è lettera turca
Che hanno tra di loro un innesto molto più stretto di quanto si immagini abbiamo ha pubblicato un libro su diritto dedita e giustizia in Leonardo Sciascia
Dieci grandi giuristi hanno scelto ciascuno un libero di Sciascia e lo hanno riletto
E nel suo pezzo dedicato a tutto un mondo il professor Lipari ha fatto una premessa
Sul rapporto tra il diritto è letteratura che ho trovato particolarmente bella e non so se magari stasera
E ce ne corre dare un cenno e chiamando è chiaro che percorrendo il confine tra il diritto letteratura non potevamo non cercate qualcosa su su Dante perché in tante c'è tutto e fra l'altro c'è molto diritto legge giudici e innalzato sono tutti temi che fanno parte del discorso dantesco del resto annualmente un caso che è uno dei più grandi giuristi dell'uno per cento Hans Kelsen abbia iniziato la sua carriera universitaria
Pubblica un po'come prima monografia uno studio su Dante e lo sfratto
Ringrazio pertanto il professor Terruzzi crea accettato di scrive per la collanina una riflessione
Sul rapporto tra Dante e il diritto questo è il tema che gli avevo proposto lui c'ha dato un titolo molto più bello onde convenne legge per frame porte e debbo dire che
Leggendo questo libro ho avuto due sensazioni completamente diverse da un lato è un libro che mi ha fatto tornare sui banchi delle lì c'è Dio con tutta la Nostalgia che ciò comporta dall'altro mi ha fatto scoprire
Una serie di corse permette tutto Scollo
Però
Non sono io
A dover parlare del libro all'accettato questo incarico due maestri
Nelle rispettive discipline due maestri dell'Università di Roma la sapienza il professor Ferroni e il professor Lipari ai quali Ceredo
Con molto piacere ringraziando gli ancora la aprono la iniziamo col professor Ferroni perché questo è l'ordine che noi abbiamo
Ormai è legge divenire la come aggrapparsi ai rifiuti ha detto il professor De Rita ripresa ha stabilito questo e quindi avvertiva io mi sono
Consentitemi un'altra affermazione anche questo è un è un mio antenna
Io volevo fare storia
Lettere filosofia decisi di trovare con giurisprudenza per motivi che non sto qui agire e ma ero molto scettico era Abati
Ottobre del mille novecento settantuno
Andai all'università ascoltai le lezioni sulla interpretazione di un giovane docente che già aveva un ruolo fondamentale in quella università e mi innamorai del diritto
Avete intuito Kiki sto parlando Nicolò Lipari e questo vale per tantissimi studenti
Grazie naturalmente mi fa grandissimo piacere venire qui
In questa sede prestigiosa ma poi in questo orizzonte turisti di il diritto a parlare di dare tutte vede lapsus che m'è venuto è legato al fatto che io ho viaggiato molto in Italia
Studiando l'Italia di Dante e facendo un turismo tanti
Per pazzo d'altro Rizzo al diritto che molto più determinante prequel questo libro naturalmente mi associo al ringraziamento per le presenze della ministra
Cartabia che tra l'altro devo dire è stata recentemente nominata presidente della Cassa di Dante irrompere quindi Mele mi fa particolarmente piacere l'intreccio dantesco
E e giuridico era e ancora più consistente ringrazio anche la ministra del precedente comma il Governo ha Azzolina perché e il fatto di avere qui il ministero della pubblica istruzione ci riconnette poi a De Santis che è stato ottomano
Grande ministro della pubblica istruzione e che anche se non fu non era direttamente studioso ed esperto di diritto ha avuto molto a che fare con problemi giuridici di vario tipo con il suo ruolo
Istituzionale
E parliamo qui di questo di questo libro e ringrazio naturalmente ecco poi prima di tutto il presidente Cursi o che mi ha e in un certo senso catturato no in questa è così simpatica
Impresa perché ma spinto Nova riflettere su una questione che io né i miei studi arrosto più reato solo lateralmente no quella del rapporto di Dante col diritto che che Ida antistanti sanno sottoposta a Bari a discussione questa di scuola questa discussione fa riferimento il libro del professor per ricucire la parte iniziale no c'è chi addirittura ne vuole fare un quasi un giurista
Totalmente chi invece nega assolutamente la sua competenza di diritto e chi più saggiamente invece facendo riferimento al fatto che poi tante
Avuto dei compiti istituzionali insomma non è la politica fiorentina avuto la carica di Priore si è occupato di tantissime questioni e ha continuato a seguire le anche durante il suo esilio è impossibile e cantante fosse indifferente no o fosse solo uno rechiamo tutte
Del diritto non lo ha interrogato variamente collegandosi poi ad una
Ad una situazione che è quella della prima letteratura italiana perché largo volgare no perché se noi guardiamo agli scrittori del tredicesimo secolo
Vediamo che molto spesso no sono collegati proprio all'orizzonte giuridico e ha amministrativo
Delle dei diversi comuni e prima ancora alla corte di Federico secondo ibrido non il sapete tutti il primo può età letteralmente inteso della letteratura italiana in fondo un notaio e giurista in un modo diverso però ci ha sempre a che fare col diritto Topalov Giacomo da Lentini ma poi a parte la corte di Federico secondo nei comuni della Toscana
E dell'Italia
Centro settentrionale Rolland nell'amministrazione del Comune si legava fortemente alla competenza giuridica vanno
Il maestro di Dante Brunetto latini era uno che la sapeva lunga di diritto automatico e c'è l'ipotesi poiché Dante da giovane abbia frequentato l'Università di Bologna il libro parte pure dal riferimento a un sonetto di Dante sulla Garin Sendai stuccatore bolognese no che è trascritto in uno dei Memmo viali dei notai
Bolognesi chi è stato a lungo interpretato come un sonetto a Moruzzi sono mai realtà come alcuni studi recenti hanno mostrato
è una sorta di parodia uno dei di certe procedure giuridiche del tempo quindi vedete che e da questo punto di vista anche il giovane Dante che è stato sicuramente a Bologna avuto a che fare col direttamente col diritto no
Ma se noi voi andiamo a vedere l'insieme dell'opera dantesca che viene attraversata
E eccellentemente in questo libro che tiene conto di tanti studi recenti ce ne sono due particolarmente interessanti degli ultimi decenni no e di di Justin Gastein vere e Claudia Di Fonzo che sono due libri globali proprio sul rapporto di Dante col diritto a cui si collegano però Bari sguardi della stessa critica letteraria anche da parte di non competenti
Vedi di diritto sguardi alla prospettiva di Dante come giudice e io non voglio ricordare un mio collega è carissimo amico scomparso pochissimo tempo fa
Nino Borsellino che pubblicò nei suoi ultimi anni un libro dal titolo proprio Dante giudice ma insomma no dove l'aspetto dove non interroga tanto i problemi giuridici ma si confronta con col fatto è una cosa ovvia come facciamo insomma sappiamo tutti anche chiare
Chiaro studiato Dante rapidamente a scuola che Dante è uno che giustifica insomma no
Ce ne sono pochi nella letteratura italiana non c'è nessuno che Kettering c'ha giù diciamo spiritosamente giudizi da tutte le parti da qui un rapporto inevitabile col diritto ferma c'è poi una conoscenza dei testi giuridici che si rivela non solo nella nella commedia né né in certi soprattutto in due zone della commedia
Che sono tutte analizzate benissimo dal per russi cioè nel al centro del Purgatorio
I canti sedici e diciassette del Purgatorio e poi il Paradiso i i canti dedicati al cielo Id di Giove che il cielo della giustizia dove c'è uno strana una strana figura affascinante no
Che è un'aquila
Chi è costituita dalle presenze di tutti i beati di quel centro
è un un organismo collettivo che parla e parla della giustizia risponde a a dubbi di Dante sulla giustizia poi
C'è poi prima cioè di questo episodio nel sesto canto del Paradiso c'è addirittura Giustiniano perché ecco perché Dante in un canto che come tutti i sesti canti delle cantiche vuole essere di natura politica perché la marcia ammesso come beato poi proprio Giustinian ci poteva mettere chissà quale altro personaggio ci mette Giustiniano che quasi all'inizio nel presentarsi dice son giusti dacché dalle leggi trasse il prassi il troppo e il ballo proprio fa riferimento alla costituzione del Corpus iuris civilis
Figuriamoci ma poi se leggiamo la monarchia che è un testo capitale la del trattato
Sulla monarchia estradato a difesa del del ruolo dell'impero rispetto a quello del papato quando leggiamo la monarchia troviamo oltre tutti spunti notevolissimi spunti polemici ideologici che non è un trattato soltanto politico è anche un trattato giuridico e c'è una bellissima definizione del diritto no che che va ricordata io ci sono tornato Guarin
Seguendo questa questa vicenda e e dico in fondo
Non in critici letterati dovrebbero tenere la molto più presente no nel secondo libro della monarchia quinto capitolo c'è proprio una definizione della e tecnica quasi del diritto che
E
Scaturisce da una critica a ad Ulpiano pro dal quindi
Dal Corpus iuris civilis Roma
Che usa per definire il diritto una frase dice di Celso che dice Iuss Este Ax Boni État qui troppa cosa molto generica insomma no
Ecco Dante vincerò questa insomma no la la cosa e più tecnicamente precisa dice Iuss estere realiste personali se omini sta dominanti me proporzione
Proporzione reale personale nella relazione tra un uomo buono
Quindi il diritto viene ricondotto proprio all'universo sociale e di relazione di scambio no questo mi pare veramente formidabile no come Dante
Parta proprio no dal dalla ricerca del bon un medley pubblici e legato proprio a al
All'apporto di proporzioni tra gli esseri umani no che fatte né tenere in causa la società dice infatti questa proporzione serbata ognuna seria batte società
Conservata adeguatamente salvata rende viva e conserva la società umane con look tacco compito è formidabile insomma non non ecco una definizione su cui insomma sono state scritte tante cose come ha volevo partire
Proprio da questa definizione senza dilungarmi in altri particolari proprio per mostrare come insomma no all'interesse di Dante per
Il diritto si colleghi proprio anche ad una intenzione perfino di definizione generale
Che poi ha suscitato nel nel corso del Trecento o ancora nei secoli successivi fuori d'Italia poi soprattutto la monarchia avuto fortuna poi per
Dopo il rinascimento
Ha ha suscitato tutta una serie di discussione in ambito giuridico da parte di giuristi insomma no feriti che asperrime
E consensi ora quindi tutto questo mostra l'interesse l'importanza di di tener presente questa prospettiva
No
Ora d'altra parte
E gli sanno tutti no che il linguaggio giuridico tutti sappiamo che il linguaggio giuridico se c'è in Dante nella Commedia naturalmente parliamo soprattutto ora della Divina Commedia la conoscenza del diritto dà voce all'aspirazione di Dante alla giustizia nel senso più ampio assoluto del termine
No
E e alla posizione che tante finisce per assumere di giudice in funzione di una giustizia che è una giustizia divina che scaturisce da Dio ma che ha un aspetto invece sociale ter Reno
Pratico che è determinante che non contraddice con la prospettiva diciamo assoluta o fin qui la la forza la grandezza dell'opera di Dante sta proprio nel fatto romano
Che è questa tensione religiosa sono alla totalità più sconfinata si collega poi ha una coscienza della paga esplicita della concretezza dei rapporti inter umani dei conflitti
Della loro possibile soluzione eccetera eccetera no quindi questo veramente fulmina avvertito però con una drum machine incita e un'attenzione della polizia che è determinata proprio dalla sua dimensione giuridica adatta all'intenzione di giudicare insomma un giù giudizio che fa riferimento naturale autorizzazione divina naturali ma che poi si confrontano con la la praticità Aler i conflitti reali della vita del tempo no
Sapete tutti nocche
La porta sulla porta dell'inferno è più città giustizia mosse il mio alto fattore la prima volta che abbia la parola giustizia rendono proprio già nel terzo canto del dell'inferno App c'è un'applicazione della giustizia divina che si sovrappone si intreccia si sconta tra collane
Quelle che Dante vede essere le opinioni correnti le opinioni dominanti e per i russi mostra molto bene come e
L'intenzione di Dante come giù
Viene a scontrare anzi con i giudizi basati sull'opinione comune non c'è una critica fortissima
A una modalità che può era quella di di di del diritto del tempo anche no allegre riferimento alla fama e di Ulisse e alla fama fac no Dante contraddice molto spesso no è quello che fa in episodi molto c'è l'Esposito ora in questo tra l'altro in questo orizzonte e qui sì sono degli spunti molto interessanti nel libro a proposito del fatto che Quilici dice delusi c'è uno dei fondamenti dello stesso realismo dantesco
Che è una cosa trovano dalla insomma ormai dai tempi di De Santis porno si va giustamente no
E il grandissimo Howard vacche che scrisse un libro su tante pone da del mondo terremo addirittura hanno titolo che può sembrare paradossale no perché come e parla dell'al di là no balzo al di là è tutto calato nella terra
Ora proprio questo realismo dantesco a una delle sue motivazioni delle sue spinte proprio in questo confronto con e e la giustizia no con la volontà di superare spesso di giudizi basati sull'opinione comune sulla fama di e ci sono episodi molto celebri che Dante utilizzata dall'altro in prospettive opposte
Cioè qua un capitolo che capitolo su tanti giudici ma a Dante diffamatori anche insomma perché ci sono giudizi che riscattano
Qualche personaggio dalla fama negativa che la società gli ha attribuito e altri che invece infamata o qualche altro qualche altro personaggio no e ci sono casi veramente affascinanti
C'è un caso che riguarda d'un padre un figlio rompiscatole
In i due Guido e buon Conte Da Montefeltro è qualcosa
Molti di voi ricorderanno è un episodi sono poi quello di Guido coi è un evento e l'episodio incredibile notte
Guido
Sa di essere dannato ma è convinto che sulla terra non lo sanno quindi quando Dante arrivando lui sente parlare lombardo dice allora anzi pub avanti consista nella nella Fiamma come Ulisse sta nello stesso nello stesso a Bolgiano e si Fava buone vuole sapere chi tu che parla di Molon bastardo
E vai se no è toscano dice dice Virgilio no e allora anche vuole sapere cosa succede in Romagna Cantelli dice qual è la situazione dei romani abbagli chiede ma tu che fai grazie richiamai io insomma sono stato uomo d'arme uno insomma importante così però successa una cosa che va messo qua però differenze
Se sapessi che mia risposta fosse a persona che mai tornasse al mondo questa fiamma sta dentro la chiamano seria senza più scosse ma però che già mai da questo fondo non tornò vivo alcun
Sì io vuoto il vero senza tema di infamia di rispondo lo chiede che Dante sia un dannato che fra va avanti l'altro
E quindi gli racconta tutta la vicenda che dopo mentre la fama dice che lunedì si è dopo la vita dei vivi di di combattente di uomo d'armi e di ingannatore vario
Leone volto e nello stesso tempo no si è ansia fatto Cordigliera o frate francescano pentito ma invece tante si inventa tutta questa storia che in fama
Sia è Guido da Montefeltro che il nemico di Dante il papa Bonifacio ottavo
Cosa dica se è successo insomma qualcuno ricorderà
Mentre lui stava lì ormai pentito del del della sua vita dei uomo d'arme di cui Colucci in convento per il il mal parete sulla Bonifacio ottavo lo chiama dica e gli chiede un consiglio di frode per prendere Palestrina
E lo dice no no no no no composto ormai o così io sono dica no io fare patti assolvo precedentemente c'è una questione Quaggio anche interessante dal punto di vista giuridico proprio no anche logica mentre no assoluzione preliminare insomma no esiste un po'ma poi si convince no e e quando muore pensa diciamo tanto io stato assolto mimano invece arrivare chissà se proprio San Francesco o se lo sogna Guido da Montefeltro appare lo appare per prenderlo portarlo in Purgatorio ma invece arriva il diavolo egli fa un ragionamento perfettamente sensato no che non ci si può pentire
Peccare d'acqua precario dopo essersi pentito dal c'è un ordine ed è necessario tre due livelli notifiche tu non pensavi che io l'ho il conforto se dice il demo io torno e lo butta giù dall'inferno
Ora la cosa sorprendente se poi non era al nel Purgatorio nel quinto canto del Purgatorio abbiamo un
Il figlio
Di Guido da Montefeltro buon Conte Da Montefeltro combattente ghibellino contro cui Dante aveva combattuto
Nella battaglia di Campaldino nel mille duecento ottantanove di di cui si erano era morto in battaglia ma se ne erano perse le tracce non si sapeva nulla del suo corpo
E tante si inventa invece tutta una storia insomma secondo cui buon Conte chi era fa Manna assolutamente negativa così perché di peccatori eccetera no
Una volta colpito a morte si sarebbe pentito e proprio in seguito a questo pentimento il demonio infuriato avrebbe scatenato le acque dei fiumi nella da tempesta temporale ci ha negato trascinato via il corpo di che non se ne è saputo più niente è chiaro che è tutto inventato fra tante no però ecco c'è un contrappeso tra l'infamia non nota di Guido da Montefeltro che tra l'altro altra cosa che ha fatto così ragionare tanto Ida antichisti nel Convivio precedentemente Dante aveva fatto un elogio di Guido da Montefeltro va sempre voglio nell'inferno Lollo lo mette all'inferno in pratica qui le ragioni non sono discusse variamente ma lasciamo perde ora ecco questo è uno dei tanti casi noti del rapporto tra fama e infamia su come Dante corregge l'opinione corrente o e lo fa in maniera estrema naturalmente noi inventando poi come giudice supremo inventando addirittura la condanna dei papi no e addirittura nel nell'inferno
Nella nella bolgia dei Simoni esci
C'è una sorta di singolari equivoco tra se stesso e il Papa dannato perché
Vi ricorderete questi Simoni si stanno
Conficcati a testa in giù in alcuni fogli no
Escono i soltanto le gambe fuori si vedono lambita dalle fiamme Dante sa costa a questo buco questo forno e lì c'è un un un papa Niccolò terzo il quale pensa che sia arrivato buoni e Bonifacio ottavo perché o dopo la morte di un Papa
No quando arriva il Paese quando questo Papa deve andare all'inferno il Papa precedente scende più più giù arriva sopra il nuovo quindi con lo sterzo
Nonostante conoscesse delle profezie pensa
Che che sia arrivato Bonifacio ottavo dicendo Dante Valli vicina dice sei tutti ha costituito sei tu già coscritto Bonifacio
La cosa né Green tante viene scambiato per il suo nemico una grossa si inventa sta cosa incredibile da e rischia quasi di finirci lui tanto che dirige il giudice degli non son colui non son colui che accreditano appoggio tutta questa cosa
è una cosa formidabile per mostrare siamo nel mille trecento idealmente per cui Bonifacio ottavo è ancora vivo addirittura sta dirigendo il famoso Giubileo insomma però Dante si inventa anche presto Bonifacio ottavo andrà a finire all'inferno
E la cosa che poi si prolunga in tutta la commedia arriva fino per me è una delle cose più incredibili dell'invenzione dantesca
Arriva fino alle ultime parole di Beatrice perché se e quali sono le ultime parole di Beatrice in Paradiso
Prima di lasciare Dante andare nel suo seggio tra i beati affidando Dante a San Bernardo dice appunto
Mostra a Dante il seggio che spetta all'imperatore Arrigo settimo no perché tanti in cui Dante aveva sperato corrono e e dice che quando rigo settimo e cercherà di di raddrizzare italiana ci sarà un Papa Clemente quinto che si oppone razzi proprio il bando e dice che appunto ma questo Clemente il quinto andrà a finire all'inferno ma sostituendo cioè non sostituendo
Collegandosi direttamente alla presenza di Bonifacio ottavo perché vi ricordate ho detto che noi i papi cadono giù il nuovo Papa dice
Sarà prefetto nel forno divino un tale insomma no che si comporterà male nei confronti di Arrigo settimo che però andrà all'inferno pure lui e quel da Alagna sarà giù del flusso
Cioè quello di Anagni quel disgraziato di Anagni come dire insomma no cioè Bonifacio ottavo andrà a finire più giù queste sono le ultime parole di Berat se vedete la condanna ora io so divagando però vedo che il tempo scogliere arditamente quindi volevo solo adesso indico soltanto qualche altro punto interessante veramente formidabili mente interessante del libro di usi a proposito per esempio del rapporto tra responsabilità umana e giustizia divina
Ecco mi pare che il il Canto sedicesimo e diciassettesimo poiché del Purgatorio sono molto interessanti perché collega non l'orizzonte giuridico a quella che io chiamerei una Psicologia sociale
Cioè fanno riferimento al fatto che il i caratteri umani le disposizioni degli esseri umani
Derivano da l'influsso delle stelle dalla da carattere dalla volontà divina però rispetto a questo gli esseri umani hanno una grande libertà hanno il libero arbitrio no
E che li porta alla ricerca del bene è libera l'azione della mente allora rispetto a questo si può proprio perché la mente guidata dall'amore per le cose si può creare e la legge ecco la citazione che che ha dato che che ha dato il titolo al volume onde conviene legge per per imporre e la legge serve insomma no a frenare le deviazioni del desiderio mandante non ad opera la parola desiderio l'avrà la parola amore però l'amore umano può essere deviato no e allora la legge sarebbe insomma no in un certo senso a creare equilibrio non è nella ricerca del bene questo è un dato su cui insiste molto il Purgatorio e per ci sarebbe da da da fare molti esempi ma ovviamente l'idea lascio e un altro punto importante che che volevo farvi notare è quello del del discorso che fa quell'aquila che Totò quel organismo collettivo no
Che giustifica una cosa che è ingiustificabile cioè cerca di rispondere al dubbio di Dante sul fatto che c'è una contraddizione nella giustizia da cui non si riesce perché la giustizia divina condanna alla lontananza da Dio tutti coloro che non hanno avuto la fede
Dante dice ma come ci sono persone che si sono comportati onestamente eccetera e come mai è una contraddizione che non si risolve e non la risolve L'Aquila perché dice e l'INPS Ling l'insondabile noi niente del giudizio divino insomma poi gli umani non potete sapere
Quindi ora questo è un dato così era legato alla religiosità di Dante all'orizzonte della cultura medievale no però la cosa che interessa
E che Dante poi cerca di rompere questo questa contraddittoria entrare dentro si inventa situazioni no di molti
Personaggi dell'antichità no infedeli però sono attraverso delle invenzioni degli éscamotage più strani sono però diventati cristiani stress spazio il poeta addirittura no
Che nessuno si aspetterebbe ritrovare in Purgatorio saldo ma perfino tra Jannaccone
RAI si inventa addirittura che che Traiano sarebbe stato veri una volta morto sarebbe ritornato sul sarebbe stato fatto rivivere in modo che va be'fosse battezzato eccetera eccetera
Quindi contraddizione no e se noi interroghiamo
La Dante dal punto di vista del diritto proprio si possono indagare sottilmente tutte queste contratti un'altra questione
Molto interessante è quella del rapporto tra la rappresentazione dantesca e l'universo carcerario no qui CDC dice delle cose molto interessanti come Dante nel costruire il suo sistema di pesci no
Sono pene retributive da una parte non dall'altra pene di riparazione quelle dell'inferno sono tutte retributivi sta lì sempre sconterà
Il suo perché in eterno il suo peccato quella del Purgatorio invece sono una volta che uno va ai spiare la senta
Diventa Beha no ora però tutta la costruzione ecco possiamo interrogare dal punto di vista proprio dell'orizzonte carcerario della situazione
Di allora che era ancora molto confusa discutibili dove ci sono interpretazioni posizioni diverse
E vedere come funziona quello che Dante chiama contrappasso
Un ogni pena no ecco in un certo senso proporzionale
Tendenzialmente poi ci sono molte contraddizioni pro proporzionale al al peccato SPÖ
Tutto questo qui concludo veramente tutto questo ci porta Bovi è un altro punto suggestivo di questo libro ci porta a indagare certe situazioni per particolari certi personaggi no
Il lettore anche più comune di cultura trova proprio alla fine proprio le contraddizioni che da questo punto di vista si trovano nella storia le vicenda di Paolo e Francesca quindi proprio i personaggi più celebri no e romanzati informarono e ci rimane l'hanno proprio no
Uno nelle interpretazioni perché in Dante ecco c'è un era un altro ultimo elemento la reticenza nello stesso da una parte no così la veramente l'ostensione di tutto delle contraddizioni manda questo punto di vista la la reticenza quindi nel caso di di di Paolo e Francesca hanno sappiamo nulla no tutto è stato creato da dalle invenzioni su romanzeschi successive no però ecco è una sorta di Enigma che proprio con questa ottica si può interrogare in una maniera più sottile complessa su cui naturalmente non lungi da né ora insistere ma ecco devo dire che
Quello che sto dice che ho detto e quello che è insomma
Non non dirò mosse comunque il valore nell'interesse di di ieri di un'iniziativa come questa non più all'interno di una collana creare un libro riferito a Dante il diritto no e mostra la crucialità
Per ogni studioso su Dante sua letteratura medievale ma direi sulla letteratura in genere no di un'attenzione all'orizzonte giuridico per il diritto riguarda appunto il nostro essere nel mondo quella rapporto di proporzione
Inter umana a cui proprio la definizione del di Dante faceva riferimento
Io chiedo preliminarmente scusa questo qualificato di torio si contrariamente alle debite utili
Leggerò le poche cose che intendo Tilli ma lo faccio sia per dare maggiore sistematicità al discorso sia per contenere lo Nicolosi termini di venti minuti ai valigetta indebolite
Prima di affrontare il delicato compito che mi è stato proposto
Di recensire da giurista in calibro di un letterato
Consentite che io spenda qualche parola sulla collana nella quale il volume che presentiamo e colloca
Una collana che a mio giudizio colma una lacuna nel panorama editoriale italiano
Perché si sforza di far intendere il diritto rompendo tutta una serie di consolidati paradigmi
Non come fatto tecnico da specialisti ma come fatto essenziali
L'iniziativa di Cacucci affidata alla sensibile e raffinata direzione del presidente Curzio rompe una lunga catena di luoghi comuni
Che tuttavia appartengono lo si voglia o no ai modelli argomentativi anche i cosiddetti molti uomini cosiddetti di cultura a ben vedere il modo di pensare corrente in larga misura influenzato dalla nostra formazione liceale era tutto costruito sulla logica delle due curve
Quella classica i cui la scintilla
In questa prospettiva il diritto come scienza sociale non trovava spazio perché non era riconducibile né alle sfide finestre mi alle scrittrici omissis
Questa posizione riceva conforto dalla filosofia di Croce
Che nella sua rigida classificazione categoriale non riusciva a trovare spazio crediti
Tutto riconducendo euro alla dimensione dell'economia
Si comprende allora perché chi giunge oggi agli studi universitari di diritto vi giunga quasi sempre per esclusione in mancanza di una seria motivazione culturale
E perché anche nelle persone di raffinata formazione anche persone di raffinata formazione non assumono affatto il diritto entro il panorama delle loro riflessioni
Riducendolo al vecchio ero formalismo di una regola dettato dal potere costituito
Se non è possibile condividere si tratta semplicemente di subire o di Fiorani
Ecco perché un'iniziativa editoriale che intende il diritto al di fuori di ogni tecnicismo di iniziati come fatto essenzialmente culturale assume a mio giudizio una portata decisiva
Aiutando a rinnovare uno di quei dischi a a rimuovere uno di quegli schemi costruttivi che hanno pesantemente inciso ma questo è un profilo che non è qui possibile neppure sfigurare sullo stesso Co. modo corrente di intendere il quadro politico
Se il diritto è essenzialmente cultura
Non può evidentemente essere eletto solo nell'ottica di un sistema di enunciati di regole dettate
Ma va collocato nel duttile quadro di un'esperienza vissuta
Non deve quindi sembrare improprio impostare un rapporto tra diritto e letteratura
Un tema del quale come ricordava il presidente cucce mi sono di recente occupato
Riprendendo un raffinato un alcuni spunti che è un raffinato giurista quale Brescia Minenna Tankard gozzo
Che è stato anche il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti affidava ormai quasi cento anni fa
Al suo elegante scritto sul diritto letteratura opportunamente Terruzzi nell'ultimo capitolo del suo libro ricorda anche il movimento che va sotto il nome di nuovo nel ANDI ritirati
Sorto negli Stati Uniti negli anni ottanta del secolo scorso un movimento che è stato tradotto non solo in diritto nella letteratura ma anche e quindi e quindi nel senso di una possibile specificazione contenutistica ma anche in diritto come letteratura nel senso invece di una potenziale identità distrutto un ancorché la nostra tradizione accademica abbia sempre collocato i due rami i due temi in piani assolutamente paralleli ricordavo prima conversando che nel nostro sistema universitario c'è in Italia una sola cattedra diritto letteratura presso l'Università di Genova frequentata da non più di cinque studenti peraltro retta da un personaggio molto qualificato che scrive in questo senso cose molto raffinati perché hanno infatti che il diritto con l'espediente legittimamente essere accomunato alla letteratura in quanto tentativo formalizzato di strutturale la realtà attraverso il linguaggio a ben vedere lo stesso giudice consapevolmente o meno si serve di un medium linguistico che introduce necessariamente un elemento creativo nella sua quotidiana attività decisionale è stato giustamente riconosciuto che diritto e letteratura quale impresa intellettuali affini hanno una base comune nello stile e nella retorica nella consapevolezza di valori e nell'immaginazione
Se non fosse per i diversi usi che facciamo del diretto da una parte e della letteratura dall'altra saremmo immediatamente colpiti dalla finita delle loro epistemologica
Caratterizzati entrambi dalla dimensione narrativa sul piano formale diritto e letteratura si affidano al linguaggio per strutturare una realtà amorfa e non verbale
Di fronte al verificarsi di un evento sia il giurista che lo scrittore cercano di ricostruire tale evento conferendogli inevitabilmente l'impronta sostanzialmente soggettive
In questo senso può dirsi non solo che ogni opera letteraria ma che anche ogni documento giuridico esprime i valori della società nella quale si manifesta
è accaduto al tra volta di dire che le parole di Socrate all'esito del suo processo
O quello del tutto o quelle del tutto omologhi del Mahatma Gandhi nell'aula giudiziaria da Magdi Allam Hubbard sono solo artificiosamente ascrivibili al territorio del diritto o della letteratura esprimono entrambi l'antica inesauribile tensioni tra nomi mosso e di che tra la forma degli enunciati normativi e l'aspirazione a conseguire un risultato di giustizia che appaia condivisibile alla Società di riferimento
Il tema di questo rapporto assume tuttavia diamo qualche connotazione di maggiore delicatezza
Per le opere poetiche
Senta addentrarci inquiline l'equilibrismo e sul punto dell'estetica crociana certo è che la poesia sembra stemperarsi nella pura e staticità del linguaggio inevitabilmente il languida Indro ogni tentativo di Collino tarda in chiave di Conte
Nel suo scritto sulla poesia
Che nella consueta edizione la persiana del mille novecentotrentasei con rocce ribadendo il suo concetto di Cosmi Cittadellarte
Afferma esplicitamente che questa si esprime prevalentemente nella polizia
Nella quale concetti e sentimenti aperte virgolette hanno perduto l'impronta storica e unilaterale
Per ricevere impronta umana e ogni laterali
Se dovessimo collocarci in un ottica di questo tipo ogni lettura di un'opera poetica che non si ponga in una chiave squisitamente estetica sarebbe quindi del tutto intero
Quali che siano i profili di approfondimento di non di un discorso che non è qui possibile neppure sfumata mente sfiorare certo è che un'opera ciclopica come quella di Dante si offre e un'esperienza plurisecolare la ormai ampiamente verificato ad un'infinita possibilità di vetture posto che ha incrociato tutte le dimensioni dell'esperienza umana
Non dobbiamo quindi scandalizzarci se un letterato come Terruzzi ha ripercorso le cantiche del divino poeta per cogliere di tutte le occasioni in cui egli si è misurato con il paradigma della giuridicità cercando di fare emergere il modo in cui Dante intese il diritto e da giustizia
Lo ha fatto con una serie di spunti e di illuminazioni esplicitamente dichiarando che il libro non impone di essere eletto in una continuità alloggi proprio perché non svolge una tesi ma si sforza di cogliere entro uno sterminato Panorama
Tutte le occasioni e gli spunti in cui Dante si è misurato con ciò che noi oggi siamo soliti chiamare diritto egli è tuttavia perfettamente consapevole pur danno un giurista
Per questo termine non può essere assunto con il significato univoco nel passaggio con un significato univoco nei passaggi di oltre sette sei
Sarebbe quindi qui del tutto improprio interrogarsi preliminarmente sulla legittimità di un'operazione che si proponga di rileggere un'opera poetica nell'ottica dei ritiri
è chiaro che la prospettiva non è estetica ma culturale estoni
Oltretutto se ci collocassimo in un rifiuto aprioristico di questo tipo contraddire in modo ad una consolidata letteratura
Che terrosi accuratamente richiama nell'ultimo capitolo del suo libro che a partire dalla voce di Filippo cancelli sull'enciclopedia del nemici come dantesca su Dante il diritto romano
Hai camminato tutti i possibili risvolti di questo tema
Per gli usi esplicitamente dichiarando in limine che il motore della sua ricerca è stata la curiosità che ovviamente non si connota in chiave sistematica ma si colora di illuminazioni e sempre nuove aperture di spunti improvvisi e di ammiccamenti ripercorre tutti i possibili risvolti del tema
Non riproporlo certamente il cui le varie sollecitazioni che la lettura del libro offre nell'amplissimo spazio che corre nell'esperienza umana del sommo poeta tra Dante giudice Dante impunità terrosi pur non dimenticando di essere un letterato e quindi non mancando di inserire qua e là nel suo svolgimento raffinate notazioni estetiche Varsity credo che molte delle pagine dedicate al tema di Paolo e Francesca pone una serie di problemi in chiave giuridica
Quale sia il concetto di pene in tante e se prevalga il momento della retribuzione o quello dell'ASPI dell'espiazione
Se che rileggendo il poema sub specie giuridica si possa cogliere una sostanziale coincidenza del sistema punitivo dantesco con le norme del Corpus iuris civilis giustinianeo
Come si coniughi la legge del contrappasso con la logica medievale della vendetta
Come si collochi nell'alternativa tra sistemi in PD Vittorio e sistema occupa accusatorio la posizione di Minosse che non giudica ma punisce
Se nella logica dell'articolo cinquecentonovantacinque del Codice penale oggi Dante potrebbe addirittura essere accusato di diffamazione tanto più che talora condannato anche soggetti ancora in vita
Se volete una mia personale impressione di lettura
Vi dirò che a me ha colpito soprattutto l'arditezza di alcuni simmetria e con l'attualità
Quando per esempio si accosta Francesca alle italiana si legge l'invocazione di Ulisse in chiave di bioetica il coglie nel fatto che Dante punisca più severamente i reati di frode rispetto a quelli di violenza una sorta di anticipazione dell'evoluzione moderna dell'antigiuridicità
Si indica anche qui evidenziando una caratteristica tipica dei nostri tempi nella notorietà del soggetto un elemento concorrente che vale ad aggravare la sua responsabilità
Sono tutte prospettive che anche una lettura di Dante svincolata dall'ottica della Poesia non è affatto priva di significative ricadute su quanto oggi ci impegna nel quotidiano
Che tuttavia gli organizzatori di questo incontro hanno chiesto ad un giurista come me di interloquire sul tante il diritto non lo hanno certamente fatto perché fornisse epidermiche notazioni di questo proprio nella prospettiva culturale nella quale si colloca la collana diretta dal Presidente Curzio
Direi che potrebbe essere interessante soffermarsi sul tema al quale naturalmente neppure per Lusi si sottrae del rapporto legge diritto giusti
Che ovviamente connota qualunque esperienze giuridici ma che è certamente quello che tocca il nucleo essenziale del raccordo tra diritto
Forse è proprio questo che si chiede oggi a chi fa professione del diritto
Di fronte ad un'opera di questo tipo
Al di là dell'ammirazione per un fuoco pirotecnico di citazioni che emozione né soprattutto arricchiscono il danno da pensare
Fermo restando che nessuna manifestazione dello spirito si sottrae alle influenze della storia l'interrogativo di fondo che forse legittimo porsi potrebbe formularsi in questi termini
Il diritto a cui pensava Dante e lo stesso diritto a cui è necessario riferirsi oggi
O vi è fra queste due realtà al di là dell'assimilazione semantica una totale irriducibilità
La semplice prospettazione l'interrogativo di questo tipo consente a mio giudizio di aprire ancora una volta una illuminante prospettiva sul modo di intendere il diritto una prospettiva che chi mi conosce sa avere io a lungo coltivato in questi anni
Vincendo le radicate resistenze di una cultura accademica ancora formalmente h ancorata ai paradisi
Si dice mi limiterò ad indicare in pochi minuti alcune linee di riflessione nella speranza che specie coloro fra i presenti che non hanno competenze giuridiche possano essere assunte a presupposto di un personale approfondirlo
In sostanza se noi oggi e sul assumessimo che il diritto consiste in un sistema di enunciati normativi riconducibili alla volontà di chi esercita il potere
Una struttura formale giudicabile solo in chiave di validità e quindi inesorabilmente destinata o ad essere subita o ad essere violata questo diritto non avrebbe nulla a che fare con quello di Dante che come giustamente ricorda che Lusi già niente nel demone archivia poneva un aprì
Precisa equazione tra diritto e volontà divina
La traduzione del testo latino richiamata dal Berluti così si formula
Il diritto secondo Dante il diritto altro non è che una conformità al volere divino
E quindi tutto ciò che non concorda con esso non può identificarsi col diritto
Come viceversa ciò che si conforma e senz'altro diritto quando perciò Dante invoca la legge come rimedio onde convenne veggente fra imporre o quando si rammarica che la legge non sia attuata le leggi son ma chi pon mano ad esse
Non pensa ad una legge dettata dal potere costituito ma semmai ad una legge che ha quel potere preesiste e in definitiva lo legittima
Riduce la legge ad un principio di giustizia
Ancorché siano ovviamente venuta meno oggi ogni possibilità di lettura del diritto in chiave metafisica a me sembra essenziale rilevare che anche noi non possiamo ridurre il diritto a semplice riflesso di un potere sovrano
Rispetto al quale sia consentito misurarsi solo in termini di obbedienza o disobbedienza svincolandola o quindi da ogni possibilità di lettura in chiave di giustizia
Questa è ancora la convinzione di molti ma è una convinzione assolutamente sbagliato
Se per Dante applicare la legge significava attuare la giustizia per noi potrebbe accadere l'opposto
Bisogna ridurre l'apparente forza della legge per conseguire un risultato di giustizia
Ma il traguardo rimane sempre il medesimo la giustizia
Se fosse consentito quindi abbandonare le finezze della polizia per scendere sul Tirreno dei conflitti giudiziali
Potrei fornirvi un'infinità di esempi volti a dimostrare come in un contesto sociale che non può certo più definirsi in funzionino omogeneo coagularsi un logico
I tentativi degli legislatori di imporre sui visuale di principio se non citati siano tutti Michele miseramente falliti
Mi limito ad uno soltanto immediatamente fruibile a tutti i presenti
Proprio negli stessi giorni in cui il Parlamento licenziando la legge sulle unioni civili ha così italiche Cirinnà
Rigettava un emendamento volto ad ammettere né i rapporti omosessuali l'adozione da parte del partner del figlio del convivente
La Cassazione confermando analoghe decisioni dei giudici del merito la riconosceva legittime
Ragionando sulla base dei principi costituzionali
Anche qui certamente attuando un risultato di giustizia
Quel che per tante scendeva dall'alto di una valutazione divina per non risale dal basso di una condivisione sociale
Nel Duecento l'equilibrio poteva trovarsi solo ricorrendo alla pacificamente mano di Dio ma era un modo per ricco svincolarsi dalla tirannia di coloro che Dante inesorabilmente condannato
Oggi noi ricordiamo ad altri strumenti ma infine rimane sempre lo stesso
In questi anni mi sono sforzato di spiegare che se la Costituzione non può ridursi al paradigma di una legge dettata perché afferma diritti fondamentali che Parisi storno al suo stesso vigore
Se il giudice chiamato a ragionare per principi cioè secondo criteri che vanno storicamente definiti fra di loro bilanciati secondo un processo di adattamento all'ONU dinamica socioeconomica
Se come ormai a sistema trattamenti ha affermato la Corte costituzionale il criterio che deve governare questo processo attuativo della ragionevolezza cioè un indice commisurato a criteri di valori condivisi
Il riferimento ad una prospettiva di giustizia diventa momento essenziale ineludibile del modo d'essere dell'esperienza giuridica
Ciò che per Dante preesiste per non deve essere conquistato ma il risultato da conseguire nei comportamenti sui quali si fonda il giudizio rimane il medesimo
Ecco perché non considera affatto fuori luogo per un giurista riflettere su Dante il dieci semmai la simmetria che qui ho prospettato sollecita un altro spunto di riflessione è quello relativo al rapporto tra diritto positivo e diritto naturale
Ragionando secondo vecchi schemi concettuali si potrebbe dire che Dante si colloca nell'ottica di un diritto naturale inteso come un diritto installato da Dio nell'universo nella stessa natura umana
Mentre noi non possiamo che ragionare nell'ottica di un diritto positivo che passano inevitabilmente attraverso il filtro di regole dettate di progetti i precetti legati alla peculiarità del momento storico
Qui il discorso diventa più complicato
Per coloro che assumono occasioni come questa stimoli per loro personali approfondimenti suggerisco la lettura di un recentissimo volume di uno dei maggiori filosofi del diritto italiano
Francesco viola intitolato una storia del diritto naturale
Che pur essendo riferito all'ultimo secolo contiene illuminanti notazioni di carattere sto e qui mi sento consentita una volgarizzazione attraverso alcune enunciazioni carattere molto sommario vorrei dire che noi dobbiamo liberarci da un altro dei luoghi comuni che hanno accompagnato la nostra formazione
Quello che assegna al diritto naturale il significato univoco ed anelastico
Anche i lo Stato in una sua inesorabile da Tita
Proprio chi come credi come me crede alla mano di Dio nella storia non può non riconoscere che la natura essenzialmente storia
Sottoposta quindi a mutamenti ed evoluzione con la conseguenza che il diritto naturale deve abbandonare l'ambiziosa pretesa l'assolutezza dell'eternità per vedere riaffermato il suo carattere essenzialmente umano
Ecco dunque perché la prospettiva di tanti pur collocandosi in un ottica che il mondo contemporaneo non potrebbe più condividere assume in definitiva la giustizia sto punto di riferimento finale
I qualificanti
E non è quindi affatto in contraddizione con la posizione di chi come me combatte da una vita contro quella riduzione del diritto pura forma che ha condotto alle pericolose epigoni del nichilismo giuridico
Ne dobbiamo abituarci a pensare e la lettura del libro di terrosi mi ha confermato in questa convinzione alla positività del diritto naturale e alla naturalità del diritto positivo
Si tratta cioè di rompere la logica che i due ordinamenti alternativi collocandoci in un'ottica intra sistemica espressiva di due polarità interni al diritto
A mio giudizio quando da Dante fa dire acciacco nel sesto canto dell'Inferno
Giusti son dure e non vi sono intesi non intende contrapporre una giustizia umana una giustizia divina che sarebbe posizioni del tutto contraddittoria con la sua impostazione filosofica di fondo
Ma semmai indicarla alternativa tra giustizia vera quella che conduce ad un risultato che può essere da tutti condiviso con una giustizia apparente del tutto formale e in quanto tale non riconducibile ad un Comune paradigma con la prima
Non dimentichiamo che il diritto naturale è stato anche strumentalizzato dalla propaganda nazista
Non si tratta quindi di riguardare un'astrazione ma di vanificare una condivisione di far ridere e questo era certamente nelle convinzioni profonde di Dante il diritto come attuazione di valori perseguimento di fini che valgano ad esprimere non l'opinione di un sovrano ma l'essenza autentica dell'umano
Mi sembra cioè che una corretta visuale del diritto naturale induca a collocarlo quale forma di ricerca del diritto giusto
Una forma che deve essere pensata come interna alla determinazione del diritto positivo e quindi come elemento costitutivo della sua positività
In sostanza quel che tante conduce addio a me sembra che debba essere ricondotto alla storia che non è tuttavia per un credente affidata all'accidentalità mai lo strumento essenziale del disegno detentivo
Ecco perché a ben vedere se mi chiedete sintesi di raccogliere in una formula
L'impressione è che un turista pur trarre dalla lettura degli ipocriti esclusi la compri condurre vi era necessità di rinforzare riaffermare la Lindh ineliminabile simbiosi tra non posso e di nel momento in cui questa simbiosi si rompe non può che essere di una condanna anche se spesso noi non siamo in grado di prevedere quale sia il Minosse che ce la comminerà
Il che naturalmente non esclude che al di là di questi nostri raffinati sofismi Naldi Dante vada essenzialmente ricordato per la sua poesia
E se la poesia viene inevitabilmente mortificata quando il suo linguaggio emotivo viene ricondotto a schemi differenziali o classificatori
Dante mi perdoni se oggi a parlando dal giurista auspice il presidente Curzio ho messo la sordina alle sue illuminanti sollecitazioni alle emozioni della sua politica
Prego professore
Dunque
Dopo due relazioni come queste
Occorre starebbe da dire se non ringraziare
Giulio Ferroni e Nicole ribadita da loro
Illuminanti ricche rigorose
Fini interpretazione per aver voluto dedicare del tempo insomma la vettura del mio libero insomma
E quindi innanzitutto un ringraziamento ringrazio ovviamente il presidente Curzio per avermi coinvolto in questa operazione
Avermi indicato con precisione con delle intuizioni che sono state illuminanti il percorso da da seguire
E grazie per avermi coinvolto in questa splendida cornice insomma
Alla presenza di personalità di levatura intellettuale così grande per quanto riguarda la mia esperienza di autore di questo libro
Ecco il tema con cui mi sono dovuto confrontare continuamente come realtà è stato intuito detto insomma anche dalle due relazioni precedente che il tema della attualità
Di Dante del suo poema
E al tempo stesso quello che potrebbe sembrare l'opposto cioè l'inattualità se vogliamo dirla con gli house anzi trova il rialzo l'alterità
Dante l'essere lontano distante medievale rispetto a noi moderni due atteggiamenti che sembrano opposte realtà
Provengono dalla medesima postura interpretativa cioè chiedersi non solo cosa Dante voglia di replica in sé perse insomma secondo Filologia insomma
Ma cosa dica rispetto a noi rispetto anche al nostro tempo insomma alla in questo caso al tema della giustizia Dio
Non lo nascondo sono due atteggiamenti due temi e anche molto rischiosi
Che
Hanno prodotto talvolta equivoci per esempio quando il tema dell'attualità
Prescinda dalla distanza dal differenze che ci separa da Dante che esiste e che va colmata con gli strumenti dal Filologia delle manat dell'ermeneutica
è proprio di questi giorni l'uscita del nuovo tentativo di edizione critica del poema dantesco da parte del cosiddetto gruppo di Ferrara capeggiato da Paolo trovato
Così tentativi continueranno a legittima necessari
Diventa un rischio quando si può usare a pretesto no il poema per parlare di qualsiasi cosa secondo quella che viene chiamata una sorta di tentazione derivate costruzioni stranamente
Termini tecnici o quando si usa diciamo il porto sicuro della universalità della polizia o a temporalità e una versione un po'prêt à porter dell'estetica crociana
Altrettanto pericoloso e dannoso può essere l'altro atteggiamento quello cioè di insistere inseguendo con una sorta di feticcio da diversità la l'alterità di Dante la sua distanza quindi liquidando
Così un po'e Munch Tenaris compensare un po'sprezzante ogni tentativo di accostarlo ai nostri tempi no alla alla al nostro mondo
In realtà io credo che sia legittimo anzi necessario chiedersi che cosa Dante ossa dire a noi non tanto in termini di di risposte insomma quanto di domande che ispirata dal poema dantesco noi possiamo porre al nostro tempo come il poema dantesco affatto ha ispirato a tutti i lettori lungo tutti i sei con insomma che hanno visto la sua soluzione perché è l'unico modo per citare anche una definizione di un libro importantissimo di Giulio Ferroni no per evitare la condizione postuma
Anche del
Di Dante stesso non liquidarlo come qualcosa di di di appannaggio degli eruditi dei filologi invece appartiene anche ai lettori
Di tutti i giorni insomma
Lettori che appunto si sono arruolati tanto try Totti che hanno coltivato il poema dantesco
Sin dall'inizio e anzi curiosità è questo che rende davvero la come dire l'importanza di Dante prima ancora che fosse finito pubblicato nel senso moderno sappiamo che brandelli del poema di Dante prima sono stati ricordati memoriali bollo bolognesi circolavano già prima che Dante l'avesse completato il poema quindi era già imparato a memoria insomma in qualunque parte d'Italia Ghidotti
Ma anche da dal popolo chiamiamolo così da persone ha detto che non sapevano leggere e scrivere che magari lo mandavano a memoria
Come i pastori abruzzesi capaci di improvvisare con loro zampogne terzine che risultano influenzate dalla tecnica dantesca
O come quel fabbro di cui parla Franco Sacchetti nel trecentonove novelliere insomma che viene dopo Boccaccio
Un fabbro che sta a Firenze allegramente mentre lavora si accompagna con i versi di Dante Dante passa per la via Facchetti lo dice ad onta di ogni inverosimiglianza
Ascoltare questa questi versi e senza dire una parola impassibile entra nella bottega inizia a buttare all'aria in Cutini martelli li butta per la via
Alle rimostranze del fatto che chiede che cosa sia combinando dice cosa fai con i ferri del mio mestiere
E date risponde che smetterà quando il fabbro smetterà di rovinare i ferri del suo mestiere quello di Dante cioè riversa al di là della facezia insomma nasconde quello che una verità
E cioè che sin dall'inizio sin dal Trecento Dante diventato un testo addirittura sacro come scriveva Bruno Migliorini letto e commentato come testi religiosi ha preso a memoria no
E quindi volenti o nolenti fa parte insomma della nostra cultura del nostro vissuto insomma non possiamo non dirci tantissimi per così dire parafrasando un po'no il nuoto APOF tema sempre riconosce
Ed è quello che fa di Dante insomma per usare una citazione forse un po'abusata di Italo Calvino ma credo
Assai efficace in questo caso un classico e cos'è un classico dice Galdino
E qualcosa che tende a relegare l'attualità per l'appunto a rumore di fondo ma al tempo stesso di questa attualità non può fare a meno è il caso di dare tanta parte a un'altra epoca
A un'altra cultura un'altra mentalità eppure insomma qualcuno potrebbe dire vivo e lotta insieme a noi insomma cioè riesce a ispirare
Nella sua lontananza la sua distanza come abbiamo visto anche in occasione delle due relazioni
Spunti riflessioni riesce a suscitare ancora domande anche contraddizioni come appunto Dio allora pervenire a qualche esempio tratto dal libro molto velocemente
Attuale in questo specifico senso cioè nella sua diversità non può non essere il canto appunto il Canto quinto dell'Inferno il cosiddetto canto di Paolo e Francesca in realtà come accennava il professor Petroni
Dante non nomina fatto Paulo più vasto nome intentato dai dai commentatori si limita a nominare per prenome Francesca senza specificarne il resto il casato l'appartenenza il tema che che non può non venire a mente
Insomma il tema quello che oggi chiamiamo del femminicidio
Il tema anche del delitto d'onore insomma no
E un altro tema giuridico dotta lo ius correggendo i cioè il diritto non attribuito ai maschi di famiglia fossero il padre il marito il fratello di intervenire a correggere la presunta debolezza delle donne di Cassano
Che sono spunti sa a sembra appartenere al passato ma in realtà un passato non consiglio per moto e quindi questo anche ci interrogano visto che sono stati hanno sfiorato quasi la fine del del precedente millennio
Del resto il canto in questione attuale io credo anche sul piano giuridico per un altro motivo perché nel descrivere la nascita d'l'esplosione di questa storia d'amore che conduce poi a un disastro insomma omicidio così come sappiamo
Omicidio duplice di uxoricidio assassina
Presumibilmente di un fratello nasce tutto dalla lettura di una storia d'amore no da un una finzione
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse e quello che fa nascere la scintilla tra i due e e relax dopo arrivassero in porosa un testo francese
Qual è la domanda che Cina e che che ci pone insomma quale sia in fondo la responsabilità del dicono che noi oggi chiamiamo Ticino chi sia letteraria o d'altro tipo penso al dibattito che
Si sviluppa in questo periodo ne la semiotica giuridica per esempio sul genere crime molto in voga nelle piattaforme no Netflix e via dicendo che talora colonie è oggetto di una
La riflessione sugli effetti che può suscitare la domanda e cioè è colpa delle fiction di qualunque tipo
S siano insomma si ispirava comportamenti come dire sbagliati o è colpa di una cattiva soluzione in questo caso la cattiva lettura le fiction è un tema Courmayeur distanze la differenza attualissimo come attuale ovviamente alla figura di Ulisse
L'Ulisse dantesco duplice
Leggibile come è stato in realtà letto in quasi in senso opposto nel corso dei secoli c'è l'Ulisse come l'eroe prometeico nonché non non rispetta le colonne d'Ercole del pregiudizio
Nel campo scientifico no per esempio ricercatore sentivo che va oltre che non si ferma un atteggiamento galileiano che abbatte il paradigma corrente quello di cui parlava Ice Cube
Oppure al contrario l'Ulisse del folle volo come lo definisce Dante cioè quello che non si arresta di fronte a un limite e la natura stessa
Gli sembra imporre va oltre
E qui il pensiero va alle manipolazioni genetiche no al le fette del ammette c'è inutile per non parlare dei insomma delle cause oscure della pandemia c'ha riguardato insomma
Completamente distante lontano medievale date sembra quando parla del del suo sistema dipende il cosiddetto contrappasso nonché viene definito come tale
Sistema che e qui equivale grosso modo a quello dell'occhio per occhio dente per dente quindi sembrerebbe davvero qualcosa di lontanissimo da noi
In un canto preciso con un personaggio preciso che Bertrand del Borneo come votiamo il Bertrand de Born trovatore provenzale che compare a distanza come un enorme Busto che porto una lanterna in mano poi il tante
Personaggio protagonista la come si avvicinassero regola lanterne il capo di Bertrand che vessato spiccato dal
E pertanto spiega gli gli è stato fatto perché così si osserva in me lo contrappasso perché lui con un Consiglio fraudolento ha seminato discordia tra un padre è un figlio e che padre che figlio
Enrico secondo Plantageneto il figlio Arrigo il giovane insomma no quindi e così separando il padre dal piglio due la testa dal corpo ha subito la stessa pena
In realtà Dante quello stesso canto sembra mostrare non tanto compiacimento verso queste pene che oggi definiremmo forse splatter l'Alpa altro c'è qualche critico ha usato queste categorie moderno Mossa sbalordimento fosse anche indignazione non solo nei confronti appunto di Bertrand ma degli altri ospiti di quel canto che sono dilaniati lacerati deformati
Che cosa vuol dire Dante e qualcuno suppone Justin fine perché è stato citato prima tentenna veicolare un sotterraneo dissenso verso la sproporzione di queste pene
Rispetto alle colpe pure commesse anticipando fosse in questo senso una riflessione moderna quella frase secondo cui la pena deve essere proporzionata insomma al al delitto tante distante lontano altro inattuale quando si confronta con alcune colte o peccati che dir si vogliano che oggi non sono più tali o almeno in Occidente penso suicidio
Nel merito invece lo erano quindi l'altra parte Ahmed nel nel nel Medioevo si riesuma avalli cadaveri suicidi ellissi sbotto poneva un nuovo giudizio a un processo
Nei confronti dell'omicidio sopra l'omicidio che viene trattato da tanti innanzitutto in maniera abbastanza sbrigativa
Priva di particolare pathos e che soprattutto viene considerato so per dirla semplicemente un reato meno grave del furto
Dei reati di frode che implicano l'uso della ragione è un dono divino quindi farne un cattivo uso ovviamente più grave
Anche qui c'è un personaggio Vanni Fucci che tante il personaggio conosce come Omo di sangue di Colucci una salsiccia
Ma che non sa far gli omicidi
Anzi si vanta addirittura di essere stato l'omicida è l'unico tra l'altro dal nato a farlo fattori tra i ladri per un unico furto commesso furto di paramenti sacri particolarmente importante a dire insomma che il furto e più
Grave dell'omicidio e l'omicidio come ha spiegato di recente Alessandro Barbera ma
Ripetuto insomma per il Medioevo è un fatto privato e non vede spesso l'intervento diretto delle delle autorità che si limitano a controllare come dire un apporto del le due famiglie del dell'omicida no dell'ammazzato che possono giungere a dire delle transazione negoziazione oppure fare riferimento fare ricorso alla vendetta altro tema su cui Dante si mostra un po'ambiguo è vero la
Come dire condanna apertamente nel canto del conte Ugolino quella posto fra diretta Pisano vituperio delle genti perché hanno i pisani a suo dire uccisori
Colpevoli eredi di Ugolino no il Pd figli e nipoti Gaddo anzi nel mucchio Nino detto il brigata in realtà alcuni di questi erano adulti nel momento storico in cui avviene
Però si mostra invece molto più vicino a questo concetto all'episodio di Gerry del bello è un parente di Dante
A volte viene definito un antenato realtà era nato un anno dopo di tante ma del cugino del padre
Genere dall'era stato ammazzato da un'altra famiglia
E non era stato vendicato dai suoi familiari tra cui c'è anche Dante
è meglio inferno sempre al canto ventinovesimo se la prende con Dante e Virgilio ha riferito lo attività lo consulta probabilmente no
E Dante come reagisce una sorta di senso di colpa felice capisco il perché perché è così arrabbiato con me ha ragione quasi sembrerebbe accogliere legittimare l'uso della vendetta ma in fondo mi avvio alla conclusione secondo qualcuno cosa sarebbe l'intero poema so parlare o meglio se non una vendetta complessiva
Nei confronti dei suoi nemici certo qualcun altro sempre sangue fa notare non solo dei nemici prima professor Ferroni faceva riferimento degli episodi di personaggi che addirittura
Sono simpatici tra virgolette a Dante anziché felicità in nome dichiaratamente della loro fama sembra quasi fargli un favore non privilegio citarli
Proprio perché sono stati dei dei grandi personaggi in realtà citandoli dicendo che stanno all'inferno li condanna all'infamia eterna e qui sarebbe una sorta di corto circuito di paradosso
Per cui Dante costruisce questo poema innanzitutto per avere successo
E cancellare l'evento
Più devastante la sua vita il processo la condanna l'infamia in senso giuridico cioè gli hanno tolto la reputazione allora scrive questo poema però dimostra che il sono sbagliati che lui invece era innocente insomma
Ma in questo poema c'è una sistematica diffamazione come dicevamo prima di alcuni personaggi
E dunque nove la cancellazione e la propria infamia passa per l'infame degli atti
Se vogliamo un ulteriore contraddizione
L'ulteriore dialettica tra attualità e inattualità Nonda differenza rispetto a noi
Di un poema che rifiuta di farsi ingabbiare in Sempre in facili schemi e griglie interpretative che continua a destare sorpresa ed è una ragione per cui in fondo continuiamo a a leggerlo ad apprezzare
Ho concluso
Bene abbiamo passato un'ora e mezza
Insieme in maniera splendida abbiamo fatto umbre intensissimo viaggio su cui al primo ricordati a primo ricordi su cui riflettere vanno assorbite le tante corse che abbiamo ascoltato io ringrazio ancora una volta di Tell attori ringrazio il
L'autore del libro ringrazio l'editore che c'è a seconda in queste passioni in una passione per coltivata e questa zona di confine e di cui parlavo prima
E ringrazio tutti voi
Per la per partecipato a questo incontro comma tanto interesse e tanta curiosità grazie