Corrispondenza di Augusto Sainati dal 75º Festival del Cinema di Cannes

La guerra è al centro di alcune residenze speciali del Festival di Cannes guerra di ieri o di oggi perché in fin dei conti tutte le guerre si equivalgono negli affetti umani e materiali che portano corse
La guerra di oggi raccontata drammaticamente da Mario Police dure film postumo di Mantras creda pictures ci rasta lituano ucciso in Ucraina il trenta marzo scorso mentre realizzava le riprese del film
La guerra di ieri è invece raccontata da braccio la sistole ordine straccioni di Sergej Lost mezza cineasta ucraino già autore di don basse
L'ho pensato al conta questa volta i disastri portati dalla seconda guerra mondiale in Germania attraverso le immagini d'archivio provenienti da vari Paesi
Il titolo preso a prestito da un famoso saggio di Georg Sebald di poco più di vent'anni fa uscito in Italia con Adelphi
Sebald poneva la questione fondamentale perché un'intera generazione di tedeschi soprattutto di scrittori tedeschi ha evitato di raccontare la distruzione
Quale colpa avvertivano per tacere sullo sconquasso che devastò la Germania intera soprattutto la popolazione civile le città quello che interessa loro spesa è l'effetto della guerra sulla vita quotidiana
All'inizio il film sembra richiamare le immagini di Jean Vigo quando scopriva nel mille novecentotrenta levo furia della borghesia di Nizza le geometrie del paesaggio marino visto dall'aereo nella Germania prebellica la vita scorre vieta nei caffè di Lubecca oggi Amburgo ma alcune bandiere con la croce uncinata o i ritratti di Hitler alle pareti annunciano una stagione meno felice
Bombe cominciano poi a punte Giare la notte e le immagini viste dall'aereo hanno un tono quasi astratto
Poi il film si scalda Churchill parla alla radio altre predicono tempeste rispetto a cui le distruzioni già tenute di Rostov con Lubecca e Colonia sono come brezze estive
Intanto Furtwängler dirige l'orchestra per sollevare il morale dei tedeschi e le fabbriche di convertono la produzione in armamenti bellici
La guerra sta distruggendo non soltanto la vita ma anche la cultura tedesca con le sue testimonianze secolari
A mano a mano che il film avanza recita si schiera intuiscono sempre di più ruderi macerie
Cadaveri ammucchiati a centinaia e la questione che il film pone se sia lecito rendere naturale la distruzione
Se sia lecito attaccare massicciamente le città e provocare la morte di centinaia di migliaia di civili per abbattere il regime nazista
Non senza non fornisce risposte lascia che le immagini parlino da sole elabora il sono là dove non c'è un sonoro è generale ma il film è fatto simbolicamente di molti silenzi
Nel tempo della nuova guerra questa domanda torna nuovamente di attualità
Duncan per radio radicale Augusto Sainati