Tra gli argomenti discussi: Andreotti, Bellocchio, Brigate Rosse, Cinema, Cossiga, Film, Intercettazioni, Moro, Paolo Vi, Politica, Rapimenti, Storia, Zaccagnini.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
Rubrica
18:00
10:00
17:30
9:35 - CAMERA
15:30 - SENATO
9:30 - Parlamento
11:00 - Camera dei Deputati
11:45 - Camera dei Deputati
12:30 - Senato della Repubblica
13:30 - Camera dei Deputati
13:30 - Senato della Repubblica
13:40 - Camera dei Deputati
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
A proposito di film che rievocano fatti storici recenti o lontani è sempre opportuno ricordare il principio per cui la riuscita artistica di quei film non dipende dalla fedeltà a quei fatti
Si potrà dire bello un film che riuscirà a rendere quei fatti intimamente veri e vivi in se stessi anche eventualmente tradendo il loro modello storico
In questo caso scelto storici e giornalisti potranno imputare legittimamente al film discordanze dalla realtà effettiva ma non per questo il film potrà essere giudicato brutto
Nel realizzare un nuovo film e anzi una serie televisiva che esce nelle sale in due parti sul rapimento di Aldo Moro
Marco Bellocchio applica su molti dei fatti e dei personaggi
Come un filtro ricorrente nel suo cinema e cioè una deformazione grottesca
Osservando il suo Moro ma anche e soprattutto il suo Cossiga il suo Briotti il suo Zaccagnini
E altri uomini politici raffigurati nel film si ha l'impressione che non siano e nemmeno vogliamo sembrare figure del tutto reali in carne ed ossa ma come fantocci creature da museo delle scene
Se questa resa in altri casi potrebbe essere considerata un difetto qui è secondo me giustificata dalla qualità principale che attribuite a quei personaggi che proprio per il fatto di essere uomini di potere
Di muoversi principalmente tra palazzi istituzionali e sedi di partito
Appaiono come degli alieni isolati dalla realtà della gente comune
Tale astrazione dal mondo che poi anche perdita del senso della realtà e anzi uno dei temi portanti della prima parte del racconto
Sensi non riesco ad amalgamarsi nemmeno delle loro famiglie dove sono avvertiti come degli estranei
Cultura Rosai auto ironia e qualche debole tentativo di reazione da parte di Moro tra i politici il personaggio più sfumato riso con finezza e con impressionante capacità mimetica dall'attore Fabrizio Gifuni
La mancanza di un contatto profondo con la realtà avrà esiti disastrosi
Quando saranno sottoposti all'ardua prova del rapimento di Moro ad opera delle Brigate Rosse e del dilemma se trattare o meno con i terroristi per la restituzione dell'ostaggio
Ci sono due oggetti le loro immagini che hanno nel film è una qualità un po'allucinatoria che danno la misura della loro incapacità sia pure in qualche caso animata da buone intenzioni
Il primo è un enorme sala dedicata alle intercettazioni telefoniche
Fatta allestire dal ministro Francesco Cossiga per controllare a tappeto le conversazioni degli italiani nella speranza di trovare un indizio per scovare il luogo in cui è nascosto Moro
L'altro oggetto è un tavolo ricoperto da una montagna di banconote e sono i soldi per il riscatto raccolti per iniziativa del Papa Paolo sesto amico di Moro ansioso di determinare la sua liberazione
Sono gli affetti i due simboli di potere la ricchezza il controllo della vita degli altri che nel racconto si dimostrano però anche dimostrazioni di impotenza
Perché i terroristi mascherati da gente comune vivendo in un normale condominio sgusciato ai controlli della polizia
E non sono poi interessati ad arricchirsi ma risultato politico della loro impresa
Va detto che la seconda parte del film abbandona
In gran parte il registro grottesco e il tono beffardo della prima raccontando il rapimento di Moro dal punto di vista dei terroristi in particolare di uno di loro Adriana Faranda
E poi dal punto di vista della moglie e dei figli di Moro
In quest'ultimo caso Bellocchio sembra immedesimarsi sentimentalmente della Puglia e in particolare nello sdegno contro l'irrigidimento degli uomini della democrazia cristiana più vicini a Moro
Che si schierano contro la trattativa con le Brigate Rosse
Uno sdegno che combatte con la prudenza che gli impedisce di manifestarsi pubblicamente
Nel caso dei terroristi l'autore ricostruisce il dibattito sulla questione se uccidere Moro con liberarlo
Mostrando di credere e la scelta davvero rivoluzionaria sarebbe stata liberare Moro ormai inviso al suo partito e divenuto anzi un suo temibile avversario
Sì realismo dello stile rivale della seconda parte qui si racconto è sempre a curatori e partecipe l'attenuazione della verve satirica della prima parte lo priva a momenti di mordente
Si tratta comunque di un film importante certamente da vedere esce appunto delle sale in due parti la seconda parte uscirà a giugno Esterno notte di Marco Bellocchio un saluto da Gianfranco Cercone
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0