Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da radio radicale Buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì sette aprile del due mila ventidue
Tante conferme e alcune novità nelle elezioni che si sono svolte domenica tre aprile in serve dove i cittadini erano chiamati a votare per il Presidente della Repubblica il Parlamento e il comune di Belgrado
Come da pronostico il presidente uscente Aleksandar Vučić del suo partito progressista serbo sono gli indiscussi vincitori ma l'opposizione può quanto meno festeggiare il ritorno in Parlamento e gli ottimi risultati registrati a Belgrado
Inizia così l'articolo di Andrea Zambelli su il giorno al punto nata pubblicato proprio all'indomani del voto lunedì quattro aprile a questo dedicheremo in larga parte questo supplemento di questa settimana proprio alle elezione questo importante test elettorale test politico che si è tenuto domenica scorsa domenica tre aprile in Serbia
Dove nello stesso giorno si votava appunto per le elezioni presidenziali per le elezioni politiche anticipate che segnavano il ritorno
Dell'opposizione che ha boicottato la precedente
Consultazione elettorale e poi anche per le elezioni amministrative in undici città undici località tra cui la importantissima capitale Belgrado
E come abbiamo già detto anche nelle precedenti puntate di passaggio su destra la Belgrado insomma il sindaco di Belgrado nella mappa del potere politico in Serbia ha una posizione importante dunque
Conquistare vedevo perderebbe il grado a un ha un peso insomma poi nella nel potere serbo e per Aleksandar Vučić una una cosa importante una una pedina importante perché Vucinic in questi anni ha costruito proprio un sistema di potere
E cominciamo allora proprio perché poi non parleremo solo delle elezioni in Serbia ci allargheremo poi però anche a quello che
Alle elezioni che sempre domenica si sono tenute in Ungheria
Ai paralleli che si possono fare tra Serbia Ungheria anche rispetto alla guerra in Ucraina
E alle aree i rapporti e le relazioni con la Russia di Putin e dunque di converso le relazioni con l'Unione europea l'Ungheria ne fa parte la Serbia no ma i negoziati in corso
E finiremo parlando della guerra in Bosnia perché proprio trent'anni fa cominciava l'assedio di Sarajevo i più in queste settimane si sono sentiti
Diversi paralleli ma anche analisi sulle differenze tra il conflitto di oggi ne in Ucraina e il quello di trent'anni fa in in Bosnia e la stragi il massacro di buccia ha fatto tornare alla mente i crimini commessi durante le guerre jugoslave e in particolare il genocidio di Srebrenica
Allora torniamo all'articolo ieri l'articolo di Andrea Zambelli
In questa sintetica ma efficace
Sintetico efficace riassunto delle elezioni di domenica tre aprile in Serbia nelle elezioni presidenziali Stendhal Vučić ha ottenuto circa sessanta per cento dei voti aumentandolo ancora il dato del due mila diciassette quando prese cinquantacinque
Si è fermato intorno al diciotto per cento il suo sfidante principale Slavko porno shop l'ex capo di stato maggiore sostenuto dai principali partiti di opposizione seguono Milo scenario vanno vice sostenuto dalla lista conservatrice Alleanza nazionale democratica
Poi i candidati di estrema destra Bosco Obrador vice milites aggiunge il vice
Stava i nostri sta nei costi scusate e poi la candidata della lista di sinistra ecologista Morra mobili Jana storico vice netta la vittoria di Wtc anche nelle elezioni parlamentari la coalizione guidato dal Partito progressista serbo
Ha ottenuto il quarantatré per cento però ottenuto un calo evidente
Di circa venti punti rispetto alle elezioni del giugno due mila e venti
Da quando a buona parte dell'opposizione aveva optato per il boicottaggio una flessione che si registra anche nel numero di seggi
Che dovrebbero essere intorno ai centoventi comunque meno della metà dei duecentocinquanta disponibile e dunque per ottenere la maggioranza sarà necessario
Riconfermare l'alleanza con il Partito socialista serbo di Ivica Daci c'è l'ex ministro degli Esteri attuale presidente del parlamento
La maggiore novità segnala Zambelli rispetto alla tornata elettorale di due anni fa è risultato dell'opposizione per la prima volta unite dalla coalizione uniti per la vittoria della Serbia
Che le l'opposizione rientra in Parlamento dopo un'assenza di due anni altre liste hanno superato la soglia di sbarramento del tre per cento dando venti dando vita ad un Parlamento meno monocolore di quello precedente hanno ottenuto seggi infatti la lista Nada cioè la alterati Masa democratica di Jovanovic poi la coalizione di sinistra ecologista moriamo le forze di estrema destra veri ESA Vernizzi
Oltre alle minoranze dica resta fuori invece il partito radicale serbo c'entra nulla con il partito Ras praticata nazionale sono
Gli ultranazionalisti serbi guidati dal Vojislav Šešelj già condannato per crimini di guerra dal Tribunale dell'Aja
L'affluenza del voto è stata del cinquantotto per cento molto più alta rispetto al quarantanove del due mila e venti quando si votava solo per il Parlamento a questo punto quali sono le prospettive con l'uscita dei primi dati
Vučić ha proclamato la vittoria ringraziato gli elettori sostenendo che il Paese sta procedendo nella giusta direzione alla vittoria netta delle presidenziali gli garantisce di mantenere il controllo sul Paese per i prossimi anni ma sul fronte del governo sarà costretto a venire a patti con gli alleati con cui dovrà affrontare tanti temi delicati a partire dalla posizione da prendere sulla crisi ucraina oltre la questione del Kosovo e rapporti con l'Unione europea
Questa volta inoltre dovrà fare i conti anche con l'opposizione che ha dato segnali di risveglio una buona notizia per la democrazia in Serbia da troppi anni in serie difficoltà di fronte allo strapotere di Vucinic
Questo dunque il riassunto sintetico ma con tutto quello insomma che c'è da sapere
Il fatto da Andrea Zambelli lunedì quattro aprile su il Giornale punto net sulle elezioni lì in in Serbia
Una invece spostiamoci a qualche analisi gliela ne troviamo una per esempio sulla Repubblica di di martedì cinque è un articolo di Paolo Brera intitolato il trionfo di Vučić anche a Belgrado vince il Cremlino
Inizia così Paolo Brera maestro di equilibrismi funambolismi presidente serbo Aleksandar Vučić ha vinto di nuovo non che ci fossero dubbi ma il braccio duro de l'autocrate filorusso si è preso anche il presente e il futuro della Serbia
Paese ufficialmente candidato all'ingresso nell'Unione europea già in mezzo al guado mentre l'Europa scioccata dei massacri in Ucraina studia sanzioni ancora più severe contro la Russia a Belgrado che si è allineata nella condanna l'invasione
Ma le sanzioni non l ha mai sottoscritte tira un forte vento di segno ben diverso
Cui peggio che a Budapest sinistra centrosinistra sono praticamente inesistenti spazzate via dall'ondata conservatrice e filorussa
Non c'è stata partita scrive ancora più avanti Paolo Brera non c'è stata partita Wtc prende tutto la presidenza lo scettro di leader del primo partito in Parlamento e il dominio anche alle amministrative della capitale Belgrado
Ora sulla capitale del grado potrebbero forse le cose non sono andate così bene ma lo vedremo dopo però insomma l'affermazione del del partito di cui ci si a Belgrado c'è è innegabile
E prosegue Paolo Brera insomma una disfatta per chiunque abbia cercato di mettere in dubbio la leadership bandite all'ex ministro dell'Informazione che durante la guerra nei Balcani c'è alla fine degli anni Novanta faceva chiudere
Di giornali che osavano criticare Slobodan Milošević difendeva il massacro di Srebrenica promettendo cento musulmani morti per ogni serbo ucciso poi però si pentì chiese scusa ho sbagliato dissenso ma vince tutto
Scrive Brera ma stavolta il Presidente non potrà fare da solo perché appunto dovrà trovare partner di governo per creare un esecutivo nei novanta giorni previsti dalla Costituzione
Con tutte le sue contraddizioni dunque conclude Paolo Brera la Serbia continua il cammino in direzione di un'Europa sempre più lontana nei valori
Mantenendo nel frattempo inalterata l'amicizia storica con Mosca e i rapporti di ottimo vicinato con il presidente Vladimir Putin
E si è congratulato con Vucinic per la sua convincente vittoria e auspicato il rafforzamento della partnership strategica tra Serbia e Russia e certo è una Parma città strategica perché insomma riguarda la presenza economica della Russia di Putin in Serbia attraverso le banche sulla questione Energia e in particolare del gas perché se non non ricordo male
La sarda importa dalla Russia quasi completamente il il proprio gas
Comunque questo è l'articolo di Paolo Paolo Brera e un un'altra analisi interessante è quella di Alessandra Briganti sul manifesto sempre del cinque aprile la guerra russa spinge Vučić per la seconda volta cattura il voto serbo
La chiave vincente dalla campagna elettorale in Serbia come in Ungheria secondo Alessandra Briganti è stata la spregiudicatezza con cui Vučić né il premier magiaro Viktor Orban si sono presentati in veste di garanti della pace dinanzi all'incombere della guerra in Ucraina
Variabile che ha stravolto la guerra variabile che ha stravolto l'agenda politica ed elettorale facendo scivolare in secondo piano altri temi
La vittoria di Vucinic d'poi scrive ancora più avanti briganti la vittoria di Vucinic che pure entra di diritto nella storia del Paese non è solo da leggere alla luce di una richiesta per alcuni versi legittima per altri complice
I neutralità ma è anche il riflesso di una cattura dello Stato dai media all'economia operata dal presidente serbo e dalla sua cerchia cattura avvenuta con la benedizione dell'Unione Europea in primis che in cui ci si vede un garante della stabilità del Paese della regione sottovalutando però all'effetto perverso del suo modello Autocar Uto ritaglio che si innesca in tutta la regione da ex ministro dell'Informazione anche qui anche qui pesano brigante ricorda punto come da ex ministro di informazione in tempi di Slobodan Milošević
A campione di equilibrismo tra Bruxelles Mosca e Pechino Vučić paradossalmente potrebbe trovarsi dopo questa vittoria schiacciante più in difficoltà
E vediamo
Vediamo perché appunto briganti inserisce questa possibilità è possibile che la Paz capacità del capo di Stato serbo di barcamenarsi tra le grandi potenze si riveli un'arma a doppio taglio in un mondo che va polarizzando sì
Già la guerra in Ucraina ammesso la serve una posizione scomoda sia con l'Unione Europea sia con la Russia tra i due contendenti Belgrado ha scelto una terza via
Da un lato ha votato a favore della risoluzione delle Nazioni Unite di condanna l'aggressione russa l'Ucraina
Dall'altro ha rifiutato unico paese in Europa insieme Bielorussia Bosnia Erzegovina di allinearsi alle sanzioni contro la Russia invocando gli interessi nazionali in primo luogo le forniture energetiche a prezzi scontati e sostegno sulla spinosa questione del Kosovo
Questo compromesso però potrebbe non bastare più proprio facendo leva sul forte mandato che gli elettori hanno conferito a Vucinic gli alleati occidentali cercheranno di al aumentare la pressione su Belgrado per mandare un segnale chiaro a Mosca
Allinearsi alle sanzioni incerto ma anche scaricare l'alleato scomodo né socialista ivi saudade c'è anima filorussa della compagine di governo un obiettivo difficile da raggiungere anche per le forti simpatie che legano il popolo serbo a quello russo legami cementati da ferite mai sanate come i bombardamenti NATO degli anni novanta
E da una macchina propagandistica che è servita allo stesso Vučić per accrescere il proprio consenso
Così Alessandra Briganti
Sul manifesto martedì cinque aprile appunto inserisce queste questa lettura sul possibili conseguenze delle elezioni in Serbia e che cosa succede dopo le elezioni qual è qual è la Serbia dopo le elezioni questo è proprio il titolo dell'articolo di Antonella ricca pubblicato proprio ieri sul sito internet di Balcani di Osservatorio Balcani Caucaso balcanica coso punto organo
Ricca ricorda come la tornata elettorale appena concluso abbia dimostrato che le condizioni per una campagna elettorale democratica e per lo svolgimento di elezioni eque e libere non sono ancora state raggiunte motivo per cui l'opposizione ha annunciato di voler presentare ricorsi
In merito al processo elettorale
Diversi osservatori internazionali hanno registrato tutta una serie di regolarità
Rica ne mette in fila un po'e scrive poiché in attesa dei risultati definitivi alle elezioni comunali a Belgrado
La il lo N G CRC RTA ha pubblicato i risultati preliminari secondo cui il partito di Vučić non avrà la maggioranza in seno al nuovo Consiglio comunale nemmeno se dovesse entrare in coalizione con il suo fedele alleato il Partito socialista di darci cioè i partiti di opposizione che hanno partecipato alle amministrative a Belgrado hanno unito le forze annunciano di voler chiedere la ripetizione del voto in alcuni seggi elettorali della capitale
Gli esponenti dell'opposizione auspicano che dopo la seconda votazione la coalizione guidata dall'ex presso il presidente della Serbia Boris statici e superi la soglia di sbarramento permettendo così all'opposizione di prendere il timone dell'amministrazione comunale vedete punto
Brera sulla
Sulla Repubblica dava per scontata la presa anche di Belgrado ma potrebbe non essere così
C'è poi la questione della drammatica virata a destra questa è la preoccupazione che ha espresso lo stesso presidente Vučić visto l'ingresso in Parlamento di alcune di alcune forze di estrema destra come bellezza Vernizzi ma è stato ma scrive ma in giustamente insomma scrive osserva Antonella riga come sia stato proprio Aleksandar Vučić ha ragione
Che sia stata la crisi ucraina che ha influito sui risultati delle elezioni che la sedia compiuto una drammatica virata a destra ma è stato proprio Vučić scrive tra la ricca ad aprire la strada l'ascesa della destra dal due mila e dodici quando è salito al potere lasciando spazio ai nazionalisti di ogni risma compresi i negazionisti di sarebbe resa e quelli che iniziano a Ratko Mladić come un eroe
Vučić poi ha sfruttato lo e l'invasione russa dell'Ucraina
Per rendere più efficace la sua campagna elettorale partecipando quotidianamente trasmissioni televisive dove per ore cercava di rassicurare i cittadini
E nel bel mezzo della campagna elettorale il presidente ha deciso di lanciare un nuovo slogan elettorale pace stabilità wc dice volendo così inviare un chiaro messaggio agli elettori ai quali la guerra in Ucraina ha fatto tornare in mente i bombardamenti della NATO contro la Serbia
E poi c'è appunto la battaglia per Belgrado ora dovranno iniziare i negoziati per la formazione del nuovo governo del nuovo consiglio comunale di Belgrado
E qua punto si apre tutta una partita wc ci ha dimostrato di essere un populista capace di convincere gran parte dei cittadini che la Serbia il Paese europeo con il più alto tasso di crescita del PIL
Registrato negli ultimi anni che solo lui è in grado di garantire ai cittadini tutto ciò di cui hanno bisogno
Dai bacini posti di lavoro che Luís l'unico garante della pace e della stabilità e che senza di lui sarebbe renderebbe il caos
Allo stesso tempo wc se si sforza di dimostrare di essere un partner affidabile per i politici occidentali pronto a esaudire loro richieste e finora è sempre riuscito a bilanciarsi abilmente tra Occidente e Mosca
Tuttavia dopo lo scoppio della nella guerra in Ucraina Vučić è sempre più sotto pressione affinché prenda una chiara presa di posizione resta da vedere se come riuscirà a rispondere alle richieste di allineare la politica estera serba alle decisioni dell'Unione Europea
Se l'opposizione
E questa è la conclusione della di questa analisi di Antonella ricca su balcanica cosa punto org
Se l'opposizione dovesse rimanere unite irremovibile nella sua richiesta che le elezioni amministrative vengono ripetuti in alcuni seggi a Belgrado potrebbe conquistare la maggioranza dei seggi al Consiglio comunale riuscendo così per la prima volta a inficiare il potere assoluto di Vucinic
A giudicare dal modo in cui di cui al ha governato finora avuti farà di tutto pur di mantenere il controllo così da rimanere nei prossimi cinque anni ossia fino alla scadenza del mandato presidenziale il leader indiscusso della Serbia
Antonella ricca su il sito internet di Osservatorio Balcani Caucaso la Serbia dopo le elezioni pubblicato nel ieri il sei aprile
Coro questo un po'il quello che esce dalle elezioni in Serbia di domenicani domenica scorsa e le posse adesso i possibili sviluppi vedremo poi e poi faremo altre analisi altre considerazioni nella prossima puntata di passaggio sud-est
In onda domenica
Domenica dieci dieci aprile
Però adesso si apre un'altra questione chiede che è quella con fondi fronte sopranista
Perché orma nel wc c'è Stravinskij nel fronte sopranista il titolo di un articolo apparso martedì cinque sulla stampa di Monica Petrosino Francesco Olivo
Organi Vučić stravincono le elezioni nuovo asse tra alleati di Putin in Europa e in Italia Milone Salvini esultano
Sancito dal voto dà la benedizione di Vladimir Putin in Europa un nuovo blocco e nato dalle ceneri del gruppo di Bice Grad marcia spedito sulla strada della deriva autoritaria delle aspirazioni autocratiche
Guidato dal premier ungherese Viktor Orban ed al presidente serbo Aleksandar Vučić freschi di trionfi elettorali
Successi che suscitano entusiasmi anche in Italia Matteo Salvini Giorgia Meloni per una volta sono d'accordo nell'esultare per l'alleato di Budapest bravo Victor orfane Vučić i due leader europei più vicino al presidente russo hanno tenuto vittoria elettorale decisiva ribadendo le vecchie sintonie con il Cremlino l'Ungheria membro della NATO e la Serbia aspirante membro europeo
Hanno scelto da che parte stare nella polarizzazione imposta dalla guerra anche se questa parte l'hanno chiamata neutralità la carovana dei nuovi sovrani visti accogliente
Per ora più timidamente ieri ci descrivono a a un certo punto Perosi nome Ulivo
Anche la Bulgaria che con il suo presidente rumeno radar fa arrivare Orban AVC ci le più calde come ha detto le congratulazioni per Larry elezioni ma tra i primi a congratularsi per la vittoria in Serbia in Ungheria è stato proprio il Cremlino
E in Italia in Italia questa sorta di diceva balcanico ai suoi estimatori Salvini già esultante nella notte pubblica sui so c'è una foto una sua foto con Orban Meloni invece dopo aver fatto i complimenti Orban è attenta a evitare accostamenti con Putin
Nella vicina Serbia il presidente Vučić ha conquistato altri cinque anni di potere dopo aver di fatto scelto tra Oriente e Occidente e rinunciato alle tradizione tradizionale politica dei non allineati i prossimi mesi concludono
Conclude l'articolo i prossimi mesi vedranno muoversi in Europa passi importanti verso est o verso ovest curioso che a indicare la rotta sarà Viktor Orban che nel mille novecentottantanove mentre Putin lavorava per il KGB a Dresda
Era uno studente anticomunista che si stava facendo un nome chiedendo il ritiro delle truppe sovietiche
Sì è curioso ma la Russia di Putin non è più la Russa e a sono Anna Russia sovietica e ci sono in ballo altri interessi come quelli appunto energetici perché sia la Serbia che la l'Ungheria di Orban sono fortemente dipendenti dal gas dal gas russo Monica per usino Francesco Ulivo fronte sopranista sulla stampa del cinque aprile appunto le dichiarazioni di
Di di della Melloni di di Salvini c'è anche la la la la quanto dichiarato Stefania Craxi che a proposito di a proposito della
D'elezione di Orban ha detto la domanda da farsi è Orban è stato eletto dal suo popolo sì e questo basta eh eh sì è stato eletto dal popolo ma con quali ma controllando per esempio in media con mettendo al bar all'angolo
L'opposizione chiudendo gli spazi di di dibattito politico
Il e anche su voci ci son tanti critica sull'uso del controllo dei media
Sull'uso del potere sempre più autoritario allora in con questi monili in questi modi
Conquistare il consenso diciamo così è un po'più facile
Provenza tratto dal suo popolo no cioè sì e questo basta dice Stefania Craxi no in una democrazia non basta
Perché non mancano anche nell'Europa del Novecento il caso di dittatori e non facciamo i nomi che sono stati eletti in in in
Lezioni regolari tra l'altro sulle elezioni in Ungheria ma anche su quelli in Serbia qualche problema di regolarità c'è stato
Insomma non
Andiamo verso l'ultima parte di questo di questo supplemento settimane di passaggio sul destro perché somma stiamo parlando della della guerra in Ucraina
Le conseguenze che la guerra sta avendo e ha avuto per esempio sulle elezioni in Serbia di domenica scorsa e anche su quelle di in Ungheria e sui rapporti che wc ce in Serbia e Orban in Ungheria hanno con Putin
E ci sono stati in questi in queste settimane che ha fatto paralleli con le guerre del della Jugoslavia l'ex jugoslavi trent'anni fa e proprio trent'anni fa il cinque aprile del mille novecentonovantadue cominciava l'assedio di Sarajevo
La capitale bosniaca sarebbe rimasta isolata sotto i bombardamenti dell'esercito serbo bosniaco per quasi quattro anni
è una un anniversario che cade Tato appunto mentre la guerra tornati in Europa differenze Analogie
Con quello che accade nella ex Jugoslavia ne abbiamo parlato a passa già assodato nelle scorse puntate continueremo continueremo a farlo e naturalmente parleremo della volta parleremo dell'assedio di di Sarajevo però insomma è importante ricordare questo questo anniversario e tra l'altro se andate sul sul sito di osservatore va caricata sulla causa appunto ad ha trovato una una serie di di foto molto molto belle di Mario Boccia
Che fu che Mario Boccia scattò durante l'assedio sono foto c'ha il sapore della del mercato di marca alle i sacchi di di sabbia per la per la strada per potersi sì dai ci dei cecchini i bambini
Che che magari giocano tra i fori dei pro e dei proiettili i bambini per strada
Il gli avvisi stare attenti ai ai cecchini una foto la la la famosa foto della ragazza che corre in una strada con la borsa della spesa per appunto sfuggire a un possibile attacco di un cecchino e poi la foto bellissima qua della fioraia di Sarajevo che poi morì nell'arte nella nel bombardamento della del
Del mercato di marca le e se se cercate sollevata da Kaká cosa trovate proprio a testimonianza di Mario Bava boccia
Che racconta il suo incontro con la fioraia di Sarajevo che vendeva fiori finti per cercare di campare e bianco ciò che avvenne pochi giorni prima che la fioraia morisse appunto sotto le bombe sotto le bombe serbe
La Bosnia
La Bosnia trent'anni dopo questa le foto di Mario Borsa le trovate sulla carica o coso punto Ornella folla Boldi ha trent'anni dopo quotati svolga Quo vadis Europa è questo il titolo di un articolo
Molto bello che vi consiglio di leggero abbiamo l'indicato sulla sito internet di scusate mi sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est lo trovate sul grigio nel punto net l'articolo del di manca il Giffoni che è stato ambasciatore più ambasciatore italiano in Kosovo è stato
Diplomatico importante nei nei Balcani poi protagonista suo malgrado di una
Bruttissima la vicenda che da cui per fortuna euro è uscito
Qualche mese fa
Qualche mese fa e ricorda punto Michael Giffoni come trent'anni esattamente trent'anni fa la Bosnia venisse riconosciuta come Stato indipendente poi stava iniziando la guerra iniziò la inizia l'assedio lui racconta come nasce come nacque quella guerra
Parla oggi del di di come fu appunto lì quella quell'il ritorno della guerra in Europa la guerra in nei Balcani nell'ex jugoslavi particolare quella in Bosnia Erzegovina
Ricorda poi come c'erano stati momenti di tensione ma senza grandi spargimenti di sangue per esempio a Budapest del cinquantasei o Praga nel sessantotto
Va invece arrivò la guerra la guerra in maniera sanguinosa terribile l'inerzia internazionale la svolta di detto nulla burning bosniache passa dall'Inferno al Purgatorio
E qui qui c'era il c'è una notazione importante la dimensione internazionale della disintegrazione jugoslava della guerra dei dieci anni che ne è seguito è stata caratterizzata dalla incapacità della comunità internazionale di intervenire prima per evitare gli sviluppi bellici prevedibilità molti ben previsti poi almeno per fermare la guerra ed evitare che toccasse soprattutto in Bosnia tali punti di atrocità disumanità mano manco solo la volontà nota Marco il Giffoni ma anche la visione
Perché tutti gli attori internazionali anche multilaterali
Erano guidati da analisi parziali incomplete del conflitto e delle forze in campo
E poi l'oggi la trappola etnica
Il sistema di governance instaurato con la con la Costituzione inclusa negli accordi di Dayton necessario giustificato e finanche essenziale nel breve periodo
Per il mantenimento e rafforzamento della pace si è rivelato nel medio lungo periodo del tutto inefficiente addirittura dannoso
Per una vera riconciliazione oggi c'è una partizione de facto
In mano uno uno stato ostaggi di una classe politica inetta interessata solo al mantenimento del potere di benefici connessi
Basata sulla legittimazione etnica
E con la maggioranza della popolazione scivolato Roma in un fatale senso di rassegnazione diventato semplice fonte di riproduzione del consenso nazionalista e populista
Poiché qui le responsabilità anche dell'Unione europea ed è che hanno che ha rallentato se non non bloccata ha bloccato di fatto il processo di integrazione europea dei Balcani occidentali della Borsa in particolare
E poi adesso l'ultima crisi e la minaccia esistenziale
Nel negli ultimi negli ultimi
E quindi l'effetto l'effetto ucraina in questi giorni il mondo intero è profondamente scosso dalle immagini dell'invasione russa dell'Ucraina di fronte alle quali è impossibile non tornare con la mente a quelle di trent'anni fa e c'è il timore di inevitabili ricadute
E premesso che dal ventiquattro febbraio di quest'anno sarebbe preferibile se si fosse tutti umilmente cauti nel dichiarare la probabilità o l'improbabilità di in qualsiasi scenario internazionale bisogna riconoscere che l'apertura di un secondo fronte da parte della Russia imperial putiniana
Tenendo presente che Mosca apertamente sostenuto e rivendicazioni di dodici leader da Repubblica serba di Bosnia nei Balcani in Bosnia più ancora che in Kosovo dove comunque presente una forza islamizzazione nato
Ecco questo è uno scenario da non ignorare con tutte le cautele a partire appartenuti le speculazioni la verità è che l'invasione russa a sospensione mente cambiato ogni equazione riguardanti la sicurezza in Europa e l'intero futuro
Del continente insomma in questo ambito abbandonare lo sterile c'è tatticismo burocratico l'approccio minimalista e tentare di risolvere l'enigma bosniaco
Affrontando il nocciolo della questione dovrebbe essere la priorità ma è questione urgente di giorni o settimane non di più per la Borsa ci sarà forse una
Un ultimo caffè una insomma l'ultima l'ultima chance
Lassen scaffe sarebbe un tremendo errore lasciassero sfuggire l'articolo di Michael Giffoni molto più lungo
Lordo trovate su il giorno al punto net lo abbiamo l'indicato sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est e di consiglio di leggerlo perché solo queste poche righe che vi ho letto da messa sequestrati con le pongono i problemi cruciali
Chiunque si occupa di Balcani lo faccia seriamente
Da anni dice che i Balcani non abbandonare i Balcani ha cercato in questi anni di mantenere una luce accesa sui Balcani
Danesi stava lanciando l'allarme su quello che stava succedendo in Bosnia
La seconda nella Repubblica Sears Ca'da settimane sta dicendo attenziona secondo fronte attenzione a quello che può fare Putin
Non guardate solo l'Ucraina non guardate servano va guardato ovviamente in Ucraina c'è la guerra guardiamo ai Paesi baltici guardiamo alla Georgia guardiamo alla Moldavia ma non dimentichiamo i Balcani
Perché lì si gioca una parte importante la Bosnia è la cartina di tornasole in questo
L'articolo di Marco Giffoni veramente da leggere leggetelo
Con questo siamo arrivati al termine di questa supplemento settimanale di passaggio suddetta supplemento del sette aprile giovedì sette aprile che abbiamo dedicato siamo partiti dalle elezioni in Bosnia
Scusate inserì in Serbia di cui parleremo nella prossima puntata di passaggio a sud-est e siamo passati attraverso i sovrani siti che si rianimano in Europa e trovano agganci
Da Orban AVC ai nostri a magari alle elezioni francesi di Didone di domenica e siamo finiti con la Bosnia
Con la vostra e quindi con la con i rischi comporta i Balcani e l'instabilità Acqui bancari sono stati anche un po'consegnati da una inerzia dell'Unione Europea
Ci fermiamo qui l'appuntamento è con la nuova puntata di passaggio a sud-est domenica dieci aprile come sempre alle ventuno avremo una pagina passivamente dedicata alle elezioni in Serbia
Tutte le nostre puntate le trovate su radio radicale punto it nella sezione rubriche e con lanci trovate anche la pagina Facebook passati a sud-est radio radicale
Grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli una buona giornata all'ascolto di radio radicale